4 ottobre 2005.
Proprio il giorno del mio compleanno, in tarda serata giunge il regalo più bello. E’ Patrik Canard, patron di una nota cordata di imprenditori francesi che mi telefona a casa.
P: Salve Lorenzo. Anzitutto auguri per il suo compleanno.
L: Grazie molte.
P: Senta, verrò subito al dunque. Con il nostro gruppo finanziario vorremmo entrare nel mondo del ciclismo e vorremmo farlo con una squadra nuova e fresca. Ovviamente vincente. Per questo avremmo deciso di puntare su un manager giovane come lei. Le andrebbe questo progetto?
L: Certo, sono interessato, ha maggiori dettagli?
P: Per ora no, ma abbiamo concreti elementi per poter dar vita a qualcosa di concreto entro la fine dell’anno. Le faremo sapere, un saluto.
L: Arrivederci.
10 ottobre 2005.
Sono passati solo 6 giorni e Patrik mi comunica per lettera gli ultimi sviluppi.
“Salve Lorenzo. Sperando che abbia valutato la nostra proposta, le voglio sottoporre l’idea che abbiamo. Vorremo dar vita ad un team di atleti competitivi e motivati che possano portarci pubblicità grazie a successi e ad una grande immagine. Per questo puntiamo a creare un team ex-novo con buoni atleti: lei dovrà essere il direttore generale e per questo avrà carta bianca per gestire il team. Se la nostra proposta le interessa le propongo un incontro all’hotel Les Montes a Nizza per il 25 c.m. Un saluto,
Patrik
12 ottobre 2005.
Il quadro inizia a farsi più chiaro. Sulla Gazzetta dello Sport leggo indiscrezioni che darebbero sull’orlo del fallimento il Team Miche. Inizio a immaginare che l’idea di Canard sia quella di subentrare al loro posto in caso di fallimento definitivo.
16 ottobre 2005.
Sto già iniziando a progettare qualcosa per Patrik Canard, quando arriva inattesa una nuova lettera. Il mittente questa volta è Mauro Gianetti, manager della Saunier Duval, che mi propone una collaborazione al suo fianco alla guida del team di Gilberto Simoni. L’idea mi stuzzica, anche perché sono da sempre in ottimi contatti con il corridore mio compaesano, ma mi prendo del tempo per riflettere.