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pantani_marco

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  1. "Io vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento." Zdenek Zeman, luglio 1998 "Dal ritiro Bruno mi faceva sempre telefonate chilometriche, roba di tre quarti d'ora. Solo che mentre parlava se ne stava attaccato alle flebo. Io ero perplessa, gliene facevano in continuazione, durante la settimana, prima della partita, dopo la partita, ma lui mi diceva di stare tranquilla, che erano cose normali. Tanto normali che la domenica sera e ancora il lunedì non riusciva a dormire, nel letto era tutto un tremore, uno scatto di nervi e di muscoli che mi ricordavano gli spasmi dei polli dopo che gli hanno tirato il collo. E lui ancora a rassicurarmi, a dirmi che erano le vitamine che aveva preso e che doveva smaltire. Ma non dimenticherò mai che nell 'incavo del braccio sinistro aveva tre buchini violacei ormai perenni. Quelle erano le 'prove' delle flebo che gli facevano quando giocava al calcio." Gabriella Bernardini, vedova di Bruno Beatrice, morto di leucemia "Ho ancora la lettera del prof. Perugia rilasciata dopo una visita privata che facemmo a Roma nel suo studio, in cui gli prescrisse semplicemente degli impacchi caldo-umidi, e di restare a riposo. Prescrizioni stracciate una volta arrivato a Firenze, con lo staff medico della Fiorentina che di nascosto lo sottopose a tre mesi di trattamento Roentgen, perché la sua presenza robusta in mezzo a quel centrocampo di esili fini dicitori come Merlo e De Sisti era urgente." Gabriella Bernardini, vedova di Bruno Beatrice, morto di leucemia "Quei raggi li hanno fatti anche a me. Ero al Catania, in serie B, soffrivo di una contrattura al quadricipite. Dopo sei-sette sedute senza miglioramenti mi insospettii per quelle lastre protettive che mi mettevano sulle parti basse. Chiesi al medico a cosa servisse. Lui me lo spiegò, e da quel momento non volli più saperne. Forse fu la mia salvezza." Pasquale Casale, ex calciatore, sui raggi Roentgen "Se avessi saputo che per tutta quella roba avrei perso amici, e rischiato di morire anch'io, non credo che potendo tornare indietro, rifarei tutto da capo. E mi domando se valga ancora la pena che un giovane sacrifichi tutta la sua vita per un calcio del genere." Nello Saltutti, morto di infarto nel settembre 2003 "Quando ero ancora nella Primavera già mi davano di tutto, l'infermeria del Milan era una cosa impressionante, e non so se sarà stato un caso, ma io da un metro e sessanta, in un anno ero passato ai miei 175 centimetri.. Strano no? All'epoca però non ho mai riflettuto su quella strana crescita." Nello Saltutti "Passò un thermos. Dovevamo bere, ci dissero, perché era un caffè e ci avrebbe fatto bene. Io non lo prendevo mai il caffè e non vedevo la ragione di cominciare proprio quella sera che giocavamo una partita così prestigiosa contro il Manchester United" (..) "Quel caffè ci aveva fatto bene in campo, correvamo tutti il doppio. Il mattino dopo però all'aeroporto mi ricordo che avevamo certe facce. Le tenevamo tra le mani, distrutti, e non so se fosse solo per la fatica della gara." Nello Saltutti "Ero sempre in camera con Bruno Beatrice, amici inseparabili in campo e fuori, un fratello. Glielo dicevo sempre, Bruno non esagerare con quelle punture. Io non so quante se ne facesse fare, durante il ritiro era sempre sotto flebo, dal venerdì sera alla domenica; lo avevano convinto che con quelle avrebbe corso il doppio. Bruno, tanto per capirci, era uno che al naturale andava molto più forte di Davids, perciò gli chiedevo: 'Ma che bisogno hai di farti iniettare tutte quelle schifezze? 'A noi dicevano: sono solo vitamine, prendetele e starete meglio. Ma chissà che ci davano invece?" Nello Saltutti "Il Micoren lo hanno tolto dal mercato nell '85, perché risultò estremamente nocivo, ma intanto noi ne avevamo fatte scorpacciate per vent 'anni, senza che nessun medico ci dicesse niente, e con nessun tipo di problema per le analisi del dopopartita. I controlli antidoping, poi. A ripensarci quelli erano una barzelletta: sorteggi già preparati, con le urine messe in botticelle dove si allungava la pipì con tantissima acqua e la cosa finiva lì. Loro, i calciatori, complici di un gioco di cui non discutevano neanche e ignari di tutto. 'Me le faccio per la carriera, per far star bene la famiglia un domani ', mi diceva il povero Beatrice. Io ci stavo più attento, ma più per punto preso che per effettiva convinzione. "Intanto poi, lui c'è morto di leucemia, e io, a 50 anni, per poco non ci resto secco con un infarto." Nello Saltutti "Quello che ci davano lo prendevamo: arrivava lì il massaggiatore e ci faceva un 'iniezione, oppure una flebo, non sapevamo nemmeno cosa fosse mi disse varie volte. Da giocatori ci scherzavano su, li chiamavano i 'siringoni', me ne ha parlato anche Luisa, la prima moglie di Guido, con la quale siamo molto amiche." Daniela Cantamessa, vedova di Guido Vincenzi "I 'siringoni'? Erano cavolate. Normale che i calciatori le prendessero in ridere: erano flebo di glucosio e vitamina B. In più davamo qualche pastiglietta di Micoren, un banale analgesico, anche se fu poi bandito dal calcio. Ma niente più." Andrea Chiapuzzo, medico della Sampdoria dal 1961 al 1995 "Questa malattia, però, non ti lascia scampo. Ora come ora puoi solo rallentarla, nella speranza che prima o poi salti fuori il rimedio. Sono in cura in un centro sperimentale di Milano, dal professor Silani. C'è solo il Rilutec, specifico per la SLA, a base di riluzolo, che ritarda gli effetti degenerativi, più qualche altro coadiuvante. L'unica speranza è l 'autotrapianto di cellule staminali, già sperimentato dalla dottoressa Letizia Mazzini a Torino. L 'hanno scorso ne hanno fatti cinque, gli interventi sono stato ben tollerati; è già qualcosa. Ora intendono farne altri trenta. Ma i tempi della ricerca e delle eventuali applicazioni sono ancora lunghi. Speriamo non lo siano troppo; io sto ancora relativamente bene, ma non so fino a quando. D 'altra parte prima che capissero che tipo di malattia avessi c 'è voluto più di un anno, adesso posso dire che è stato tempo perso. "Ma chi ne fa perdere di più è lo Stato assente, che non dà la possibilità ai nostri scienziati di studiare gli embrioni e quello che è più grave non li aiuta a reperire i fondi per la ricerca. La nostra è una malattia troppo rara, dicono. Ma siamo 6 mila malati di SLA in Italia e di malattie rare ce ne saranno almeno cento: allora noi siamo semplicemente 100 mila condannati a morte. "Spero che a forza di ribadire il concetto qualcosa si muova ", insiste Lombardi "Lo so, sono ripetitivo, ma fino a quando avrò forza di comunicare non mi stancherò di combattere e di puntare il dito contro chi non fa abbastanza per noi malati." Adriano Lombardi, malato di SLA "Ci facevano delle iniezioni di corteccia surrenale dopo la partita, oppure il lunedì o il martedì, per favorire il recupero. Qualche volta ce la somministravano anche via flebo, ma non c 'era nulla di strano o di nuovo. Tutte le squadre, all'epoca, facevano queste cose... Posso solo dire che all'epoca il 'Cortex' era molto comune, un ricostituente che davano anche ai bambini ". Adriano Lombardi, malato di SLA "La verità, sconcertante, è che non abbiamo la certezza di cosa prendevamo. Ci parlavano di vitamine, ci davano il Micoren, la corteccia surrenale, l 'Epasurrenovis per disintossicarci il fegato. Ci mostravano le fiale, erano tutte sostanze lecite, ma non metterei la mano sul fuoco che quelle flebo con dentro il cocktail di farmaci non contenessero anche qualcosa di altro, qualcosa di strano... Magari ci hanno avvelenato, magari siamo condannati ad ammalarci ma non lo sappiamo, non possiamo correre ai ripari. Chi eventualmente sapesse dovrebbe parlare, collaborare, invece niente." Pasquale Casale, ex calciatore, compagno di squadra di Adriano Lombardi all'Avellino "Già al Como si erano accorti di qualcosa, ma si erano limitati a dirgli che aveva il cuore d'atleta come Bitossi, il ciclista. In seguito gli fecero delle analisi e degli esami specifici al centro specializzato di Coverciano. I professori dovevano aver capito, ma evidentemente agirono con grossa superficialità. Così le cose sono andate come sappiamo." Clelia Curi, vedova di Renato, deceduto in campo per infarto "Il venerdì prima della partita ci portavano in una farmacia in centro. Ci facevano andare nel retrobottega, appendevano un paio di litri di flebo a un gancio del soffitto e ci iniettavano questo liquido dal colore brunastro, che sembrava caramello. E così, dai oggi, dai domani, ho finito per rimetterci un rene. Dino Berardi, attaccante del Catanzaro negli anni Sessanta "Furono costretti ad aprirlo e richiuderlo. Aveva un mesotelioma. Il professor Cassinelli che lo aveva operato non sapendo che mestiere avesse fatto mi chiese: 'Ma suo marito lavora in fabbrica? 'Sul polmone avevano trovato una coltre d'amianto, dura come un sasso. Lina Gritti, vedova di Rino "In tutto questo tempo non ho mai smesso di pensare, di arrovellarmi su quanto accadde quella domenica. Tutte le bugie e le cose non dette e scritte, tutta quella robaccia che gli davano per farlo giocare. Chissà che gli iniettavano, mi sono chiesta tante volte..." Marzia Taccola, vedova di Giuliano "Le flebo ci sono utili: se no come farei a giocare 70 partite all'anno?" Zinedine Zidane Birindelli: "Prendevo la creatina, ma mi dava fastidio allo stomaco." Conte: "Adesso ci sono la pappa reale, il ginseng. E mi sono sempre trovato bene con gli aminoacidi, che favoriscono il recupero muscolare." Tacchinardi: "Ci sono gli aminoacidi alla cioccolata e all'ananas. A me piacciono di più i secondi." Dichiarazioni in aula durante il "processo-Juventus" "Conte, io oggi ho sentito da voi troppi' non so '. Lei è il quarto che ne dice. Sono troppi." "Pessotto, non cercate di farci pensare che siete degli extraterrestri. Lei mi deve dire non solo la verità, ma tutto quello che sa." "Tacchinardi, non deve essere dottore per rispondere, basta un po' di memoria." Giuseppe Casalbore, giudice del "processo-Juventus"
  2. lo dico nn da interista ma da "Calciofilo": Stankovic è nettamente meglio di Poulsen
  3. ma er meglio è sempre il mio giro dell'inferno!!!!!!!!!!!!!! http://files.filefront.com/tapponexml/;11355521;/f
  4. ma questo topic nn è stato fatto x parlare di champions e roba varia ma x parlare di doping di ki lo usa e di ki lo somministra. Se qualcuno ha da ridire sul fatto ke agricola dopava e sul caffè della peppina questo è il topic giusto
  5. nn capisco ma adriano lo hanno riesumato????????????????
  6. MA VA A CAGARE RONALDO!!!!!!!!!!!!!!! RONALDO DI ME**A!!!!!!!!!!!!!!!!! TOOHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!! cito il mitico massimone
  7. Bè PARLANDO DI AGRICOLA MI ERO DIMENTICATO DI QUESTO ALTRO CASO DI DOPING AVENTE COME PROTAGONISTA RONALDO AI TEMPI DEL PSV Serie A - Santi: "Il Psv ha dopato Ronaldo" Eurosport - ven, 15 feb 20:39:00 2008 Clamorosa rivelazione del coordinatore della Federcalcio brasiliana, Bernardino Santi. Il Fenomeno sarebbe stato dopato ai tempi della sua militanza in Eredivise Il Fenomeno è di nuovo nel dramma Non bastava l'ennesimo infortunio di una carriera tormentata dalle troppe pause per problemi di carattere fisico; la rottura totale del tendine rotuleo del ginocchio sinistro di Ronaldo solleva in Brasile un caso intricato. Secondo quanto afferma Bernardino Santi, coordinatore della Federcalcio brasiliana (Cbf), il Fenomeno sarebbe stato dopato (sottoposto a una cura a base di anabolizzanti) durante gli anni della sua militanza al Psv Eindhoven. "Ho parlato con alcuni colleghi olandesi che conoscono il personale del Psv. Lì hanno rafforzato Ronaldo, che era molto fragile, con alcune sostanze anabolizzanti, col risultato che la sua muscolatura è cresciuta più di quanto fosse pronta a fare. Ma non è una novità; sono cose che si sanno, il fatto è che dieci anni fa non c'erano molti controlli antidoping nei campionati europei". Questo il succo dell'intervista rilasciata da Santi che poi spiega: "Questo trattamento ha sicuramente aggravato le cose perché c'è stato un accrescimento dell'involucro, ma non accompagnato da quello che c'è dentro. È come se, ristrutturando una casa, la si ridipinge, si cambiano le porte ma le tubature e l'impianto elettrico rimanesse quello di prima. In un primo momento c'è un aumento di qualità, forza e potenza. Ma poi arriva il deterioramento". Parole pesantissime, da cui la Federcalcio del Brasile ha preso immediatamente le distanze. E la conseguenza, come riporta il sito "Globoesporte.com", è il licenziamento dello stesso Santi.
  8. ora capisco xkè nuova crescina è un fenomeno
  9. RAGAZZI ORA CAPISCO XKè BERLUSCONI VOLEVA KE RONALDO SI FACESSE CRESCERE I CAPELLI LEGGETE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Un rugbista di serie B francese sarebbe risultato positivo ad una sostanza contenuta nel prodotto anticalvizie, di cui è testimonial Ronaldo. In realtà, secondo l'Equipe, la finasteride nasconde l'assunzione di nandrolone PARIGI (Fra), 8 aprile 2008 – Dopato alla Crescina. O quasi. E’ uno dei cinque casi positivi trovati nella serie B del campionato di rygby francese. Un campionato in piena espansione e per questo osservato da vicino dalle autorità antidoping. RONALDO – Lo annuncia oggi l’Equipe che parla di un caso anomalo. Uno dei 90 giocatori controllati tra il 19 e il 20 gennaio scorso è risultato positivo alla finasteride. Un inibitore dell’alfa-reductase utilizzato generalmente per trattare casi di calvizie di origine ormonale, “di cui Ronaldo vanta i meriti in una pubblicità”, scrive il quotidiano sportivo. CRESCINA – In effetti, da qualche settimana su tutti è scattata la campagna promozionale con la foto del brasiliano, che spiega come “la curiosità sulla capigliatura del Fenomeno ha una risposta: in farmacia”. In effetti, il taglio di capelli del rossonero in convalescenza è imposto dallo sponsor Labo che produce il prodotto anti calvizie. DOPING – Peccato però che, come ricorda l’Equipe, la finasteride sia anche un farmaco utilizzato per dissimulare tracce di nandrolone. Per lo stesso motivo, Romario era stato sospeso dalla giustizia sportiva brasiliana. Il brasiliano si era difeso spiegando di utilizzare un prodotto contro la caduta dei capelli. CANNABIS – Resta il fatto che cinque casi positivi in una sola giornata di campionato sono preoccupanti. Tra questi, un giocatore è risultato positivo alla cannabis, un secondo ad anabolizzanti e un terzo a un corticosteroide d’inalazione, di solito usato contro l’asma. Ma basta un’autorizzazione formale per sfuggire alla sanzione.
  10. cm si fanno a mettere tt le tappe di un giro in un unico link (io x il mio giro ho messo 8 link)
  11. neanke li prendo qst canali sulla tv però....................... nn capisco il "muro vs muro"
  12. intendo dire ke poikè al como c'è andato in prestito ma nn ha sfondato e lo hanno rimandato al folgore nn vedo come invece abbia potuto sfondare alla juve
  13. Inizia a giocare nella U.S. Folgore Verano nelle squadre dei pulcini. Visionato dal Como, disputa con gli azzurri il campionato Allievi Regionali, ma non sfonda e ritorna alla Folgore per fine prestito
  14. leggi la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Moreno_Torricelli e vedrai ke ho ragione io
  15. la juve dei primi anni novanta era una buona squadra senza alcun dubbio ma appunto era solo una BUONA squadra nn una squadra capace di vincere una champions, invece c'è riuscita e nn si ancora xkè. il fatto è ke cn squadre di molto superiori a quella la juve nn abbia fatto nnt in europa nonostante avesse zidane, trezeguet, henry, buffon, cannavaro, thuram, mutu ecc.
  16. nn lo hai ritenuto tu.............. ERA un brocco anke alla viola
  17. cosa c'entra sheva ora??????????????????? sheva se ben ricordi ha anke purgato la tua juve in una partita di coppa o mi sbaglio???????????? e poi se torricelli era un giocatore da juve nn veniva scartato dal como
  18. come vuoi però mi vuoi spiegare come pippe assolute sn diventati mostri alla juve e poi di nuovo pippe assolute???? forse x opera e virtù dello spirito santo??????????
  19. se era un buon giocatore nn veniva scartato dal como nè spariva dopo essersene andato dalla juve no?????
  20. a me nn interessa se si accusa l'inter, la juve o la prozzozzese, io ho fatto questo topic xkè volevo sapere le vostre considerazioni sul mondo del doping e nn x litigare..................... se adesso uscirà la notizia della squalifica del dott. combi x doping io nn mi metterò certo a difenderlo........ kiaro ora?????????
  21. DECISIONI DELLA COMMISSIONE DISCIPLINARE Si riportano le decisioni assunte nel corso della riunione del 23 maggio 2006 dalla Commissione Disciplinare costituita dall’avv. Stefano Azzali, Presidente, dall’avv. Salvatore Lo Giudice, V. Presidente, dal dott. Gianpaolo Tosel e dall’avv. Lucio Colantuoni Componenti, con l’assistenza di Stefania Ginesio e con la partecipazione, per quanto di competenza, del Rappresentante dell’A.I.A. sig. Carlo Moretti: come vedi nn sono gli atti del processo ma i deferimenti
  22. leggi attentamente: LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI COMUNICATO UFFICIALE N. 360 DEL 29 maggio 2006 DECISIONI DELLA COMMISSIONE DISCIPLINARE Si riportano le decisioni assunte nel corso della riunione del 23 maggio 2006 dalla Commissione Disciplinare costituita dall’avv. Stefano Azzali, Presidente, dall’avv. Salvatore Lo Giudice, V. Presidente, dal dott. Gianpaolo Tosel e dall’avv. Lucio Colantuoni Componenti, con l’assistenza di Stefania Ginesio e con la partecipazione, per quanto di competenza, del Rappresentante dell’A.I.A. sig. Carlo Moretti: “ “ “ N. 36 DEFERIMENTI DELLA PROCURA ANTIDOPING DEL CONI a carico: dott. Riccardo AGRICOLA Il procedimento Con provvedimento del 20/6/2005, il Procuratore Antidoping del CONI deferiva a questa Commissione il dott. Riccardo Agricola, responsabile del settore medico della società Juventus, per violazione della normativa antidoping, deducendo (si precisa che parte dei dati di seguito riportati sono tratti non direttamente dall’atto di deferimento, bensì dalla documentazione allegata allo stesso): a) che con esposto-autodenuncia del 28/6/2000 il dott. Agricola aveva informato la Procura Antidoping di aver ricevuto avviso di conclusione delle indagini preliminari nel procedimento penale aperto a suo carico dalla Procura della Repubblica di Torino per varie imputazioni, ed in particolare per il reato di cui all’art. 1 legge 401/89, per avere (in concorso con Antonio Giraudo, già amministratore delegato della suddetta società) “al fine 360/1286 di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento di competizioni sportive organizzate dalla F.I.G.C. (Campionato di calcio di Serie A, Coppa Italia), compiuto una pluralità convergente di atti fraudolenti”, consistiti nel detenere e somministrare ai calciatori della Juventus: 1) specialità medicinali (Liposom Forte, Lidocaina, Xylocaina, Depo-Medrol Fiale, Depo-Medrol + Lidocaina Fiale, Bentelan Fiale, Bentelan compresse, Deflan compresse, Flantadin Compresse, Flebocortid Fiale, Solu- Medrol Fiale, Tricortin 1000) contenenti sostanze rientranti nell’elenco relativo alle “Classi di sostanze proibile e dei metodi proibiti” in materia di doping deliberato dal CONI e recepito dalla F.IG.C.; 2) specialità medicinali (Samyr, Liposom Forte, Neoton, Esafosfina, Depo-Medrol Fiale, Bentelan Fiale, Voltaren), al di fuori delle indicazioni autorizzate dal Ministero della Sanità, senza la prescritta ricettazione, senza l’apposita indicazione prescrittiva nelle cartelle sanitarie dei calciatori e senza il necessario consenso informato dei medesimi, con l’intento di incrementarne e comunque alterarne le prestazioni; 3) specialità medicinali (Orudis iniettabile, Mepral iniettabile) di cui l’acquisto, la conservazione e l’uso erano riservati a ospedali e case di cura e comunque non utilizzabili in situazioni di sufficiente sicurezza al di fuori delle strutture ospedaliere; 4) prodotti contenenti creatina a dosaggi elevati, in maniera continuativa e senza necessità clinica, al fine di potenziare la prestazioni dei calciatori; nonché per avere omesso; 5) di adottare misure precauzionali (in particolare sospensione o restrizione dell’attività agonistica) a fronte di situazioni cliniche anomali riguardanti alcuni calciatori (intensi incrementi dei valori di ematocrito, aumento del volume medio dei globuli rossi, riduzione della concentrazione emoglobinica media e assunzione di ferro non giustificata dall’evidenza clinica di una anemia da carenza di ferro); 6) di annotare nelle cartelle cliniche dei calciatori trattati le somministrazioni, le prescriziioni, i dosaggi, la natura e la durata dei trattamenti farmacologici. Tutti fatti commessi tra il luglio 1994 e il settembre 1998; b) che nel citato esposto il dott. Agricola aveva contestato tutti gli addebiti; c) che la conseguente indagine avviata dalla Procura Antidoping (e basata essenzialmente sulle dichiarazioni di Agricola e sulla consulenza tecnica esperita in sede penale) si era conclusa con provvedimento di archiviazione emesso in data 24/7/2000; d) che dalla sentenza di condanna emessa in data 26/11/2004 nei confronti di Agricola dal Tribunale di Torino (per il reato di cui sopra, nonché per quello di cui all’art. 445 c.p.), all’esito di un dibattimento prolungatosi per svariati mesi (nel corso del quale – a seguito di perizia disposta dal giudice - erano state tra l’altro modificate ed ampliate le accuse a suo carico con la contestazione di aver sottoposto i calciatori a metodi doping proibiti ed aver detenuto e somministrato agli stessi “specialità medicinali atte a stimolare l’eritropoiesi quali l’eritropoietina umana ricombinante” od averli sottoposti a pratiche di tipo trasfusionale) erano emersi elementi tali da giustificare la riapertura del procedimento disciplinare nei confronti del medesimo sanitario; e) che in data 7/3/2005 il CONI aveva richiesto al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) un parere sui seguenti punti: 1) se l’uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva può essere sanzionato disciplinarmente e comunque influire sulla regolarità delle competizioni sportive; 2) se, e in base a quali metodi di indagine, l’uso di sostanze farmacologiche non incluse nella lista delle sostanze sportive può essere accertata dalle autorità sportive; f) che con parere espresso in data 26/4/2005 il TAS aveva, tra l’altro, puntualizzato: 1) che è possibile sanzionare un comportamento come doping solo se l’infrazione è espressamente prevista dal Codice WADA (“a substance is prohibited if listed; if not listed it is not prohibited”), con il solo correttivo che l’imputazione può essere estesa all’uso di sostanze connesse (“related”) od aventi “similar chemical structure of biological effects”; 2) che l’uso “improprio” di sostanze non vietate non costituisce pertanto violazione della 360/1287 normativa antidoping, fermo restando che esso potrebbe rilevare sotto l’aspetto della violazione dei principi dell’etica sportiva; 3) che la violazione della normativa antidoping può essere accertata non attraverso presunzioni ma soltanto sulla base dei risultati di un’analisi o di qualunque altra fonte di prova (sentenze, rapporti di polizia, confessioni, testimonianze); 4) che il procedimento disciplinare in materia antidoping è assimilabile ad un procedimento civile, onde alle violazioni deve applicarsi la normativa civilistica in tema di prescrizione (anche relativamente alle cause di interruzione e sospensione); 5) che in tema di regole processuali deve trovare applicazione il principio “tempus regit actum”; g) che dalla citata sentenza del Tribunale di Torino erano stati accertati i seguenti comportamenti addebitabili ad Agricola, valutabili ai fini della riapertura del procedimento disciplinare antidoping nei suoi confronti: 1) l’organizzazione presso la soc. Juventus di un magazzino di medicinali soggetto a costante reintegrazione; 2) la somministrazione ai calciatori di detta società di medicinali non vietati dalla normativa antidoping per finalità (incremento delle prestazioni atletiche) non previste dalle relative autorizzazioni ministeriali; 3) l’uso di medicinali per i quali sarebbe stata necessaria la preventiva denuncia e/o autorizzazione nonché di medicinali somministrati al fine di provocare abbondante diuresi (e dunque di mascherare eventuali pratiche dopanti); 4) l’uso di Eritropoietina; come vedi nn lo diciamo nè io nè gensi, lo dice la LEGA CALCIO e ora nn dire ke anke lei è parziale
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