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VeriAAn

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  1. è così http://www.olympic.org/uk/sports/programme...mp;sportCode=CY
  2. Dunque penso sia il mio primo messaggio, quindi intanto vi saluto Per quanto riguarda il ciclismo, premetto che non ne so assolutamente niente, che lo seguo perchè mi appassiona e perchè i ciclisti fanno cose che io nemmeno allenandomi diciotto ore al giorno riuscirei a fare. E quindi li invidio, perchè madre natura e il loro allenamento gli ha dato cose che a me non sono toccate. E' un'invidia particolare, un'invidia buona, un'invidia con il sorriso sulle labbra, perchè so che ad ognuno toccano qualità differenti, a loro è capitata quella e la sfruttano appassionandoci ed esaltandoci. Dopo questo breve preambolo, l'invidia si tramuta facilmente in rabbia quando chiunque (non solo Riccò) sfrutta la buona fede, la passione, l'invidia degli altri assumendo sostanze dopanti, prendendoci per il culo (scusate la parola) per cose effimere come la vittoria di tappa (o del giro, o del tour). Io penso che, se Riccò avesse assunto realmente sostanze dopanti, quel podio non se lo sia goduto, sapendo che non era frutto della SUA propensione naturale al ciclismo, alla fatica, agli allenamenti, al sudore che negli anni ha lasciato in salita. Era un uomo triste portato in trionfo, come qualsiasi persona scoperta a vincere imbrogliando. E se non fosse stato triste, la cosa è ancor più triste per noi che lo seguiamo, perchè ci appassionano persone a cui non importa se ci hanno dato dispiaceri (per carità, insignificanti rispetto a quelli che la vita può darci negli altri campi). Sono d'accordo anch'io all'esclusione a vita in caso di, però, chiara e assoluta certezza al 100% del doping di una persona. Se un individuo imbroglia una volta per cose così effimere (un quarto d'ora sul podio, voglio sperare non lo facciano per i pochi soldi che girano) può farlo altre cento volte. Quando la salita affatica e gli altri ti staccano, ti ricordi che quando prendevi EPO o chi per lui eri tu quello davanti a non faticare, ed erano gli altri quelli staccati dietro. E' facile ricaderci. Per quanto riguarda il ritiro della squadra, è quello che farei anch'io se fossi CONVINTO al 100% che il ciclista arrestato non fosse realmente dopato. Non implica una tacita autoaccusa, secondo me, ma una protesta che, se fossero sbagliate le analisi, sarebbe parecchio efficace. Ho scritto molto, ma molto tempo mi è stato RUBATO da Riccò nel caso in cui fosse ufficializzato e confermato il suo utilizzo di doping, per cui 10 minuti in più non mi cambiano la vita. Continuerò a guardare il tour, sorridendo e incitando un ciclista che si stacca, perchè so che lui sta soffrendo per una passione che lo accompagna fin da quando era bambino, e quello che importa a lui è arrivare in cima alla salita. Se poi vince, tanto meglio.
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