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  1. C’era da aspettarselo. Si è presentato biondo platinato al Tour de France il belga dell’Omega Pharma. Tutti lo vogliono al ciclo mercato, è l’uomo più gettonato del momento. Ha fatto lavorare la squadra per preparare al meglio lo sprint. È volato e ha umiliato tutti sulla salita di Mont des Alouettes Les Herbiers. L’ANNO DI GILBERT – Per lui è la tredicesima vittoria stagionale. Le più importanti le abbiamo viste con lo splendido trittico delle Ardenne. È lui insieme a Rebellin l’unico uomo della storia del ciclismo ad aver vinto le tre classiche nello stesso anno. Nell’ultimo mese lo abbiamo visto trionfare al ZLM Tour, ma soprattutto al Campionato Belga, dove si è imposto alla sua maniera, dominando su tutti gli avversari. Ha cercato la prima maglia gialla del Tour e l’ha trovata, nessuno come lui quando la strada raggiunge queste pendenze e gli arrivi sono di media difficoltà. GREIPEL – Chi oggi si è distinto in un modo tutto suo è stato Andrè Greipel. Al primo Tour de France in carriera, il corridore della Omega Pharma è caduto prima della partenza, durante il trasferimento del Passage du Gois. Per lui solo una escoriazione al gomito, prontamente medicata dall’auto dei soccorsi. Non è nuovo a questi episodi il tedesco; era già caduto nel riscaldamento della cronosquadre della Tirreno Adriatico, e in quell’episodio fu costretto al ritiro. Dopo questo curioso momento, il gregario di Gilbert si è fatto notare con spunti veloci piazzandosi quarto al primo sprint intermedio della Grande Boucle. Ha poi aperto con una grande azione di scrematura il treno per il suo capitano, che è andato a vincere anche grazie al suo lavoro. Degno di nota anche Van De Walle, che ha tirato per tutta la tappa. Philippe Gilbert, foto di Riccardo Scanferla EUROPCAR – La squadra del giorno, oltre al lavoro della Omega Pharma negli ultimi 50 km di gara, è stata la formazione francese della Europcar. Squadra di casa, della Vandea. Al via della tappa è stato subito il bretone Pierrig Quémeneur a portare via la fuga insieme a Lieuwe Westra della Vacansoleil e a Jeremy Roy della FDJ. Il Team di Voeckler, ex campione francese, si è fatto notare anche negli ultimi 20 km di gara, quando ha tirato in favore del suo capitano. Squadra di grandi tradizioni, la Europcar, ex Bouygues Telecom, ha un ottimo rapporto col territorio della Vandea, dato che la squadra del vivaio proviene da questo territorio della Francia, e, tra le altre cose, vi ha militato anche Sylvain Chavanel, il neo campione francese, da giovane. LO SPETTATORE IN GIALLO – Chi ha movimentato di più questa corsa è stato lo spettatore ai bordi della strada che ha causato la caduta di Iglinsky a circa 7km dall’arrivo. Il corridore Astana si è tirato dietro in un effetto domino più della metà del gruppo, e sono rimasti attardati, all’arrivo, Alberto Contador e Samuel Sanchez, giunti con 1’20’’ di ritardo. Una caduta che sicuramente avrà ricordato agli appassionati di ciclismo l’incidente col cappellino di un tifoso per Lance Armstrong, nel 2003. A differenza dell’americano però, Contador non è stato aspettato, e inizia questa Grande Boucle con un pesantissimo gap di svantaggio. Negli ultimi due Km sono caduti inoltre anche Ivan Basso e Andy Schleck, ai quali è stato neutralizzato il ritardo per essere caduti all'interno dei 3km dall'arrivo. Michele Bufalino Leggi l'articolo completo
  2. INIZIA IL TOUR - Si parte da Passage du Gois e si arriva a Mont des Alouettes. Inizio anomalo per il Tour. Abituati con il classico cronoprologo, questo anno dobbiamo cambiare mentalità e assistere a questo arrivo non per cronomen. Infatti i favoriti li ritroviamo in sprinter non puri come il campione del mondo Thor Hushovd (Garmin) e uomini da classiche come il campione belga Philippe Gilbert (Omega Pharma) e Samuel Sanchez (Euskaltel) o come il campione di casa Thomas Voecler (Europcar). Non da sottovalutare anche gli Outsider come Sylvain Chavanel (Quick Step) che ci ha abituati ad azioni interessanti come al Giro delle Fiandre. Un solo traguardo volante, posto in località Avrillè, in questa sezione di apertura. Il vincitore della tappa sarà anche colui che andrà ad indossare tutte e tre le maglie, che diventano quattro qualora il vincitore sia un giovane. CRONACA - Inizia subito con gli scatti degli uomini di casa della Europcar questo Tour 2011. Dopo vari tentativi sono in tre che riescano a evadere e creare la prima vera azione interessante. I tre al comando sono Westra (Vacansoleil), Roy (FDJ) e Quemeneur (Europcar). Gli uomini al comando guadagnano subito minuti, arrivando fino a un tetto massimo di 6'50". Transitano al primo e unico traguardo volante di giornata. Ad aggiudicarselo è il francese Roy (FDJ). Nella volata del gruppo per la quarta posizione va a vincere Tyler Farrar (Garmin) davanti ad Andrey Graipel (Omega Pharma). Sono gli uomini del campione belga Philippe Gilbert (Omega Pharma), che si portano davanti a imporre il ritmo riducendo fortemente il vantaggio dei fuggitivi. Gap che scende ai 3'00". Insistono nella loro azione i tre alfieri arrivando fino alle porte di Mouilleron En-Pareds. Il tentativo di attacco dei tre avventurieri termina quando mancano 18 Km all'arrivo sempre sotto l'impulso della squadra belga. Ultimi 15 Km, sale la tensione per riuscire a vincere la prima tappa di apertura della Grand Boucle. Si portano davanti anche le maglie Euopcar per Voeckler, Rabobank e Leopard per i fratelli schleck. CADUTA - Una caduta quando mancano 10 Km all'arrivo, causata da un corridore Astana colpendo uno spettatore, fa rallentare i 2/3 del plotone. Tra i coinvolti il nostro Alessandro Petacchi (Lampre-ISD) e il favorito principale Alberto Contador (Saxo Bank). Davanti le altre squadre tirano a tutta per far perdere più secondi possibili allo spagnolo. Ai 3 Km dall'arrivo. La strada inizia a salire. Iniziano a prendere le posizioni avanzate tutti coloro che cercano la vittoria e anche gli uomini di classifica come: Thor Hushovd (Garmin), Philippe Gilbert (Omega Pharma), Cadel Evans (BMC), i fratelli Schleck (Leopard), Ivan Basso (Liquigas), Damiano Cunego (Lampre-ISD). ARRIVO - Il traguardo di Mont des Alouettes vede lo scatto prima di trofimov, poi quello determinate di Fabian Cancellara (Leopard). Su di lui si riporta il campione belga Philippe Gilebert che riparte in contropiede andando a conquistare la prima tappa del Tour. Seconda posizione per Cadel Evans (BMC). Terzo il campione del mondo Thor Hushovd (Garmin) LA CONFERMA - Lo aveva promesso dopo il Tris alle Ardenne e oggi Gilbert mantiene la parola, come fece in prossimità della primavera al nord, andando a vincere sul traguardo di Mont des Alouettes. Controlla la corsa dal primo chilometro. Nelle battute conclusive risponde all'attacco prima di Trofimov (Katusha), a seguire Vino (Astana) e poi alla locomotiva di Berna Fabian Cancellara (Leopard). Un grande corridore che ha vinto la sua prima gara di questo 2011 in Italia alle Strade Bianche e da li non ha più smesso di vincere. Una conferma la sua che gli veste sulle spalle sempre più la fama del FENOMENO del ciclismo dei nostri giorni. Ordine di Arrivo 1) Philippe Gilbert (Omega Pharma) 2) Cadel Evans (BMC) 3) Thor Hushovd (Garmin) 4) Joaquin Rojas Gil (Movistar) 5) Jurgen Van Den Broeck (Omega Pharma) 6) Geraint Thomas (Sky) 7) Andreas Kloden (Radioshack) Rein Taaramae (Cofidis) 9) Chris Horner (Radioshack) 10)Tony Martin (HTC) Classifica Generale 1) Philippe Gilbert (Omega Pharma) 2) Cadel Evans (BMC) 3) Thor Hushovd (Garmin) 4) Joaquin Rojas Gil (Movistar) 5) Jurgen Van Den Broeck (Omega Pharma) 6) Geraint Thomas (Sky) 7) Andreas Kloden (Radioshack) Rein Taaramae (Cofidis) 9) Chris Horner (Radioshack) 10)Tony Martin (HTC) Giacomo Vezzani Leggi l'articolo completo
  3. Da sabato 2 a domenica 24 luglio si alzerà il sipario alla 95a edizione del Tour de France per complessivi 3430 chilometri in 21 tappe da Passage du Gois (in riva all'Oceano Atlantico nella regione della Vandea) a Parigi. Il Tour è annoverato tra le manifestazioni sportive più seguite al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di Calcio. Vincitore uscente lo spagnolo Alberto Contador (Saxo Bank Sungard) che da straordinario dominatore dell'ultimo Giro d'Italia, punta alla doppietta come fece Marco Pantani l'ultima volta nel 1998. Al via il nostro Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) che spera di ritornare sul gradino più alto del Tour dopo il secondo posto del 2005 e il terzo del 2004. I numeri dell'edizione 2011: 3430 i chilometri complessivi (64 solo quelli a cronometro) 10 tappe pianeggianti 3 tappe di media montagna 6 tappe di montagna con 4 arrivi in salita ( ) 1 tappa a cronometro individuale 1 tappa a cronometro a squadre 2 giorni di riposo (lunedì 11 e 18 luglio) -15 le località inedite tra partenza e arrivo che ospiteranno il Tour: Blaye-les-Mines, Cap Fréhel. Carhaix, Carmaux, Cugnaux, Galibier Serre-Chevalier, Limoux, Modane - Valfréjus, Mont des Alouettes Les Herbiers, Mûr-de-Bretagne, Olonne-sur-Mer, Passage du Gois La Barre-de-Monts, Pinerolo, Redon, Saint-Paul-Trois-Châteaux. - 23 le montagne scalate dal Tour: 4 nel Massiccio Centrale, 10 nei Pirenei (Tourmalet e Aubisque), 9 nelle Alpi (Monginevro, Sestriere, Pra Martino, Colle dell'Agnello, Izoard, Telegraph e due volte il Galibier). - 57 le volte in cui il Tour de France ha scalato il Galibier. - 78 i passaggi del Tour in cima al Tourmalet. - 10 luglio 1911: la data storica in cui il Tour de France ha scoperto per la prima volta il Galibier. - 22 le squadre partecipanti per un totale di 198 corridori. - I numeri dorsali dei migliori in gara: 1 Contador, 11 A.Schleck, 12 Cancellara, 18 F.Schleck, 21 Sanchez Gonzalez, 32 Gilbert, 41 Gesink, 51 Hushovd, 54 Farrar, 61 Vinokourov, 66 Kreuziger, 74 Kloden, 75 Leipheimer, 81 Arroyo, 91 Basso, 111 Wiggins, 122 Boonen, 141 Evans, 161 Cunego, 169 Petacchi, 171 Cavendish,181 Voeckler. - 15 italiani al via della Grande Boucle: Ivan Basso, Fabio Sabatini, Alessandro Vanotti, Daniel Oss, Paolo Longo Borghini (Liquigas-Cannondale); Alessandro Petacchi, Damiano Cunego, Leonardo Bertagnolli, Matteo Bono e il campione italiano a cronometro Adriano Malori (Lampre-Isd); Manuel Quinziato e Ivan Santaromita (Bmc Racing Team); Paolo Tiralongo (Astana); Marco Marcato (Vacansoleil Dcm); Matteo Tosatto (Saxo Bank Sungard). - 4 le maglie delle classifiche in palio: gialla (generale), bianca a cerchi rossi "blanc à pois rouges" (gran premi della montagna), verde (a punti) e bianca (giovani under 25). Luca Alò Leggi l'articolo completo
  4. Matteo Mammini – Campionato Italiano Crono Under 23 -Nelle categorie minori ti abbiamo già conosciuto per le tue ottime prestazioni, ma da quando parte la tua avventura e come? La mia prima bicicletta l'ho avuta in regalo all'età di 11 e ho cominciato a correre da esordiente 1° anno nel K2 Team Cicli Bizzarri di Lucca dove sono rimasto per i miei primi 4 anni di attività. -Annata che ti vede in attivo di 6 vittorie. Anche questa stagione con la Mastromarco Chianti Sensi ti sta portando delle soddisfazioni bellissime: Si anche questo secondo anno alla Mastromarco mi sta regalando delle soddisfazioni grandi come credo e spero di regalarle a tutta la squadra. E' cominciato nel migliore dei modi e dato che a metà stagione ho conquistato 5 vittorie non posso che ritenermi soddisfatto. -Hai iniziato con una classica su strada, Firenze-Empoli, e hai chiuso con l’Italiano a Cronometro. Dei bellissimi risultati: Vincere la Firenze Empoli è stata un'emozione grandissima, tutti ambiscono alla prima e non è facile presentarsi all'esordio al top della condizione, fin dal mio primo anno nella categoria sognavo di tagliare quel traguardo a braccia alzate ed è stato semplicemente stupendo. Il campionato Italiano a Cronometro è stato diverso, sapevo di essere molto forte nella specialità e avevo già battuto i diretti avversari in tutte le prove disputate quest'anno, la pressione era comunque molto alta e vincere è stata una grande liberazione! -Hai un feeling particolare con la maglia Tricolore che senti particolarmente tua dato che è il secondo anno consecutivo che la conquisti: La maglia Tricolore mi piace, l'ho sempre desiderata sin da piccolo,credo che ogni corridore italiano sogni di montare su quel palco e cantare l'inno di Mameli con quella maglia indosso, quando poi lo fai per due anni consecutivi l'emozione è ancora più forte e te la senti veramente tua! -Prossimi obbiettivi per te saranno sicuramente il Campionato Europeo e il Campionato del Mondo. Come li preparerai? Si il mio prossimo obiettivo sarà il campionato Europeo il 15 luglio che sto preparando meticolosamente in altura. Poi finalmente qualche giorno di pausa che dedicherò esclusivamente alla mia ragazza Cristina; dopodiché mi concentrerò solamente sul Mondiale passando ovviamente per classiche di agosto e settembre e poi ancora un periodo di altura! -Sappiamo che sei in contatto con molte squadre professioniste già per il prossimo anno, c’è qualcosa di definitivo o ancora tutto da decidere? Si qualche contatto per il professionismo c'è, ma per adesso ancora niente di definito, ma in questo momento il mio pensiero è rivolto esclusivamente all'europeo! Leggi l'articolo completo
  5. Matteo Trentin – Campionato Italiano Under 23 -Come è nata per te la passione per la bicicletta? Ho iniziato a 7 anni per gioco nella squadra del mio paese (il veloce club borgo) e visto che mi piaceva ho continuato via via nelle varie categorie. -Stagione che per il momento si sta prospettando nei migliore dei modi ben 6 vittorie con la nuova squadra del Team Brilla: Si se a inizio anno mi avessero proposto una prima mezza stagione con questi risultati ci avrei messo la firma. E' il frutto del lavoro fatto prima in inverno con il ciclocross e poi continuato (con il giusto recupero) sulla strada unito a tante altre cose come la dieta , l'ottima programmazione degli obiettivi e la serenità della squadra che mi ha permesso di raggiungere questi risultati. -Tante soddisfazioni con la conquista di tre grandi gare: GP Liberazione, Seconda tappa Pesche Nettarine e Campionato Italiano: E non dimentico il Trofeo De Gasperi e il Giro della Bolghera che sono 2 gare di “casa”..senza dubbio ogni mia vittoria è stata costruita con l'aiuto di tutti i miei compagni di squadra che devo dire a volte ci hanno creduto più di me nella possibilità di vincere una corsa..Io finalizzavo il lavoro diciamo. -Non nuova per te la maglia tricolore dato che l’avevi conquistata anche a Lucca al Campionato Italiano Ciclocross: Si ma questa è diversa, un tricolore su strada da molto più risalto e sopratutto rispetto alle altre maglie riuscirò a farci qualche corsa.. -Sicuramente altri appuntamenti importanti ti aspettano al via come il Campionato Europeo e il Campionato del Mondo. Ti vedremo protagonista? Alll'europeo non ci sarò in quanto avevo programmato il mio periodo di stop le prime 3 settimane di luglio e in accordo con il CT Amadori abbiamo deciso di proseguire con il programma prestabilito per poi arrivare come si deve in chiave mondiale se potrò parteciparvi per via dei regolamenti. -Annata che termina questo anno nei dilettanti dato che nel 2012 sarai al cospetto della squadra belga Quick Step Già dal primo di agosto sarò effettivamente membro della quick step e la cosa mi fa molto piacere in quanto mi è stata data la grande opportunità di crescere con calma già da quest'anno.. vedremo come andrà questo primo scorcio con i prof. Leggi l'articolo completo
  6. All’Arena di Puy du Fou è stato presentato il Tour de France 2011, in una grande cerimonia che ricorda fasti olimpici, con coreografie e scenario epico. L’Arena è la replica del Colosseo di Roma. È quindi tutto pronto per la Grand Boucle, che prenderà il via il 2 Luglio dalla Vandea, nella suggestiva lingua di terra del Passage Du Gois. Andiamo ad analizzare i protagonisti della corsa a tappe più famosa del mondo. LO SFIDANTE CELATO – L’avvicinamento al Tour de France è stato vissuto dai corridori in maniera diversa, a seconda dei casi. C’è chi ha voluto esporsi e c’è chi invece si è preparato in silenzio, senza grandi manifesti, magari mimetizzandosi in gruppo e lasciandosi sfilare nelle corse alle quali ha partecipato in preparazione della Grand Boucle. Uno di questi è sicuramente Andy Schleck, che, tra i grandi favoriti dopo i miglioramenti degli ultimi anni che l’hanno portato al secondo posto in classifica nella scorsa edizione, si è preparato al Giro di Svizzera. Qui il lussemburghese non ha corso per vincere, ma ha lasciato campo libero al fratello Franck, che sarà il suo gregario più fedele nelle tre settimane che verranno. La Leopard è effettivamente la squadra da battere, favorita nella classifica Team, che vanta oltre ai fratelli lussemburghesi, anche talenti come ad esempio Jakob Fulgsang, che avrebbe i numeri, se fosse capitano di un’altra squadra, per entrare tranquillamente nella Top Ten di un grande giro. Il danese ha saltato volutamente il Giro per aiutare i fratelli Schleck al Tour. DELFINATO DA 007 – Altri corridori che si sono nascosti e non hanno provato a fare classifica sono i big che hanno affrontato il Giro del Delfinato. Ivan Basso, caduto in allenamento sull’Etna, ha corso più che altro per fare la gamba e recuperare il tempo perduto. Samuel Sanchez non si è mai visto, preferendo solo affinare la forma. Robert Gesink è il grande favorito dei Bookmakers per la maglia bianca, lo danno addirittura a 1.25, mentre Roman Kreuziger è quotato a 7.00. L’olandese, vista la grande preparazione dei Rabobank per la cronosquadre, e le sue abilità, potrebbe tranquillamente essere nelle prime posizioni dopo le prime 12 tappe, e poter puntare ai primi 5 posti di classifica quando la strada si farà più irta di difficoltà. Gli altri che si sono nascosti sono Janez Brajkovic, apparso più che altro in difficoltà sulla salita sul Collet d’Allevard. Sarà un’ottima spalla per Horner e Leipheimer. L'Arena di Puy de Fou, teatro della presentazione del Tour 2011 LO SFOGGIO DEI CAMPIONI – Chi invece si è preparato senza paura, facendo classifica nelle corse che precedevano il Tour, evidenziando buone condizioni, è sicuramente proprio Levi Leipheimer. Vincitore del Giro di Svizzera, ha visto crescere la sua condizione col passare delle tappe, e siamo sicuri che la Radioshack sarà pronta nella cronosquadre, anche dopo aver visto gli ottimi risultati di alcuni suoi uomini a cronometro qualche tempo fa nel Tour of California. Cadel Evans arriva al Tour con tre grandi risultati nelle corse a tappe di una settimana. Tirreno - Adriatico, Giro di Romandia in cascina, secondo gradino del podio invece al Delfinato. È uno dei favoriti di grido per il podio finale. Il Kazako Vinokourov esce da un positivissimo Giro del Delfinato, dove più che altro ha mostrato un grande carattere. Le prime due settimane gli serviranno per entrare perfettamente in condizione e rivaleggiare con i primi. In alternativa, occhio a Kreuziger. Anche Damiano Cunego ha scoperto le sue carte, ma sicuramente non potrà puntare alla classifica. Tanta cronometro e poche montagne, a nostro avviso si dovrà accontentare di una tappa, o della Maglia a Pois, se riuscisse qualche tentativo di fuga. Non dimentichiamoci di Bradley Wiggins e Jurgen Van den Broek. Il Primo, fortissimo a cronometro, con una squadra davvero eccellente nelle prove contro il tempo, potrebbe essere nelle primissime posizioni dopo le tappe iniziali, mentre il secondo, punta a migliorare il quinto posto dello scorso anno, anche se il percorso della corsa francese non lo agevola. CONTADOR – Anche lo spagnolo non si è nascosto. Vince in tutte le grandi corse a tappe alle quali partecipa, dopo il Giro non ha praticamente mai corso, ma ai campionati spagnoli è arrivato secondo, battuto allo sprint da Rojas e protagonista di una fuga proprio col corridore della Movistar. Il Caso - Contador, scommettiamo, continuerà a tenere banco nelle prossime tre settimane. Intanto, Contador, con una squadra più debole rispetto a Leopard, Radioshack, Astana e Sky, potrà contare sul fedelissimo Navarro e su Richie Porte. Ma è sempre lui l’uomo da battere. LA STARTLIST COMPLETA – Per concludere, ecco la startlist completa del Tour de France: AG2R-La Mondiale: Nicolas Roche, John Gadret, Hubert Dupont, Jean-Christophe Péraud, Christophe Riblon, Maxime Bouet, Sébastien Minard, Sébastien Hinault, Blel Kadri. Astana: Alexandre Vinokourov, Remy Di Gregorio, Dmitriy Fofonov, Andriy Grivko, Maxim Iglinskiy, Roman Kreuziger, Paolo Tiralongo, Tomas Vaitkus, Andrey Zeits. BMC: Cadel Evans, Brent Bookwalter, Marcus Burghardt, George Hincapie, Amaël Moinard, Steve Morabito, Ivan Santaromita, Manuel Quinziato, Michael Schär. Cofidis: Samuel Dumoulin, David Moncoutié, Rein Taaramae, Leonardo Duque, Julien El Farès, Tristan Valentin, Tony Gallopin, Mickaël Buffaz, Romain Zingle. Europcar: Thomas Voeckler, Yohann Gène, Sébastien Turgot, Vincent Jérôme, Pierrig Quémeneur, Anthony Charteau, Cyril Gautier, Christophe Kern, Pierre Rolland. Euskaltel-Euskadi: Samuel Sánchez, Egoi Martínez, Gorka Verdugo, Amets Txurruka, Rubén Pérez, Iván Velasco, Alan Pérez, Pablo Urtasun, Gorka Izagirre. FDJ: William Bonnet, Sandy Casar, Mickael Delage, Arnold Jeannesson, Gianni Meersman, Remi Pauriol, Anthony Roux, Jerome Roy, Artur Vichot. Garmin-Cervélo: Tom Danielson, Julian Dean, Tyler Farrar, Ryder Hesjedal, Thor Hushovd, David Millar, Ramunas Navardauskas, Christian Vandevelde, David Zabriskie. HTC-Highroad: Mark Cavendish, Matt Goss, Tony Martin, Peter Velits, Tejay Van Garderen, Mark Renshaw, Bernhard Eisel, Lars Bak, Danny Pate. Katusha: Pavel Brutt, Denis Galimzyanov, Vladimir Gusev, Mikhail Ignatyev, Vladimir Isaychev, Vladimir Karpets, Alexander Kolobnev, Egor Silin, Yuriy Trofimov. Lampre-ISD: Damiano Cunego, Alessandro Petacchi, Leonardo Bertagnolli, Grega Bole, Matteo Bono, Danilo Hondo, Denis Kostyuk, David Loosli e Adriano Malori. Leopard-Trek: Andy Schleck, Frank Schleck, Joost Posthuma, Stuart O'Grady, Fabian Cancellara, Jens Voigt, Jakob Fuglsang, Linus Gerdemann, Maxime Monfort. Liquigas-Cannondale: Ivan Basso, Daniel Oss, Alessandro Vanotti, Paolo Longo Borghini, Fabio Sabatini, Sylwester Szmyd, Maciej Bodnar, Maciej Paterski, Kristijan Koren. Movistar Team: Andrey Amador, David Arroyo, Rui Costa, Imanol Erviti, Iván Gutiérrez, Beñat Intxausti, Vasil Kiryienka, José Joaquín Rojas, Francisco Ventoso. Omega Pharma-Lotto: Philippe Gilbert, André Greipel, Jurgen Van den Broeck, Sebastian Lang, Jurgen Roelandts, Marcel Sieberg, Jurgen Van de Walle, Jelle Vanendert e Frederik Willems. Quick Step: Tom Boonen, Kevin De Weert, Gert Steegmans, Dries Devenyns, Niki Terpstra, Addy Engels, Gerald Ciolek, Sylvain Chavanel, Jérôme Pineau. RadioShack: Chris Horner, Andreas Kloden, Levi Leipheimer e Janez Brajkovic, Dmitriy Muyavyev, Sergio Paulinho, Yaroslav Popovych, Haimar Zubeldia, Markel Irizar. Saxo Bank-SunGard: Alberto Contador, Jesús Hernandez, Dani Navarro, Benjamín Noval, Richie Porte, Chris Anker Sorensen, Nicki Sorensen, Matteo Tosatto, Brian Vandborg. Saur Sojasun: Jérôme Coppel, Arnaud Coyot, Jonathan Hivert, Jimmy Engoulvent, Fabrice Jeandesboz, Laurent Mangel, Yannick Talabardon, Jeremie Galland, Anthony Delaplace. Sky: Bradley Wiggins, Edvald Boasson Hagen, Juan Antonio Flecha, Simon Gerrans, Christian Knees, Ben Swift, Geraint Thomas, Rigoberto Urán, Xabier Zandio. Vacansoleil-DCM: Borut Bozic, Romain Feillu, Marco Marcato, Bjorn Leukemans, Thomas De Gendt, Johnny Hoogerland, Lieuwe Westra, Wout Poels, Rob Ruijgh. Michele Bufalino Leggi l'articolo completo
  7. SETTIMANA TRICOLORE (SICILIA) Adriano Malori ce l’ha fatta. Ha vinto la cronometro del campionato italiano in 34’53’’, con 7’’ di vantaggio sulla rivelazione Manuele Boaro, della Saxo Bank. IL PIÚ GIOVANE DI SEMPRE – Malori è il più giovane vincitore di sempre del campionato italiano a cronometro. Con il suo trionfo scalza Marco Velo, trionfatore a 24 anni per la prima volta in questa prova. Ecco la classifica completa dei vincitori più giovani del tricolore a cronometro: Adriano Malori (2011) 23 Marco Velo (1998) 24 Dario Andriotto (1997) 25 Marco Fincato (1996) 26 Massimiliano Lelli (1995) 28 Dario Frigo (2002) 29 Marco Pinotti (2005) 29 Andrea Peron (2001) 30 Dario Cioni (2004) 30 Giampaolo Mondini (2003) 31 Marzio Bruseghin (2006) 32 Queste le parole del nuovo campione, riportate dall’ufficio stampa della Settimana Tricolore: “Sono molto contento. Alla vigilia tutti dicevano che avrei stravinto ma non è stato affatto così. Alla fine ho vinto di poco. La corsa è stata molto dura, sia per il caldo che per il forte vento. Ho lavorato molto per questo risultato e dedico questa vittoria alla mia squadra e a un mio amico esterno al mondo del ciclismo che mi ha sempre aiutato nei momenti difficili. A vincere non ci si abitua mai e portare una maglia così nel mondo dei professionisti per me è un grande onore”. Chi non ce l’ha fatta è stato Dario Cataldo, sorprendente sconfitto, giunto a 1’11’’ dal primo. Era dato tra i favoriti. Ottima prova invece per Alan Marangoni, arrivato terzo al traguardo a 46’’. Stesso tempo di Cataldo anche per Giovanni Visconti, arrivato quinto, a dimostrazione che ha voluto onorare fino in fondo questa manifestazione. Classifica Open 1) Adriano Malori (Lampre-ISD) km 28,7 in 34'53" media 49,353 km/h 2) Manuele Boaro (Saxo Bank - Sungard) a 7" 3) Alan Marangoni della (Liquigas Cannondale) a 46" 4) Tiziano Dall'Antonia (Liquigas Cannondale) a 55" 5) Giovanni Visconti (Farnese Vini - Neri Sottoli) a 1'11" 6) Matteo Montaguti (Ag2R - La Mondiale) a 1'11" 7) Dario Cataldo (Quickstep Cycling Team) a 1'11" Stefano Borchi (De Rosa - Ceramiche Flaminia) a 1'18" 9) Alessandro De Marchi (Androni Giocattoli) a 1'21" 10) Angelo Pagani (Colnago Csf - Inox) a 1'38". UNDER 23 – Il 22enne della Mastromarco Chianti Sensi Benedetti, Matteo Mammini, ha invece vinto la prova riservata agli Under 23. Queste le parole del nuovo tricolore, riportate sempre da comunicato stampa della settimana tricolore: “Oggi ci tenevo molto a fare il bis. È stato tutto perfetto, dalla preparazione in poi. La gara è stata molto impegnativa, c’era vento ed il tracciato si snodava su un continuo su e giù; ho dato davvero tutto e alla fine sono riuscito ad avere la meglio. Voglio dedicare questa vittoria alla mia ragazza e a tutta la mia squadra che mi sta sempre dietro e che mi segue da due anni”. Classifica Under 23 maschile 1) Mammini Matteo (Mastromarco Chianti Sensi Benedetti) km 28,7 in 36'24" media 47,308 km/h 2) Massimo Coledan (Uc Trevigiani Dynamon Bottoli a 31" 3) Mattia Cattaneo (Uc Trevigiani Dynamon Bottoli a 1'00" 4) Gianluca Leonardi (S.I.T.E. Marchiol Tassullo) a 1'01" 5) Innocenzo Di Lorenzo (Monturano -Civitanova-Casci) a 1'03" 6) Nicola Boem (Zalf Desirée Fior) a 1'07" 7) Luca Sterbini (Mastromarco Chianti Sensi Benedetti) a 1'08" Matteo Azzolini (Gsc Viris Vigevano) a 1'14" 9) Mirko Trosino (Hopplà Truck IT. Mavo Valdarno) a 1'20" 10) Claudio De Benedictis (Casati Named) a 1'21" Michele Bufalino Leggi l'articolo completo
  8. Il corridore siciliano conquista uno splendido tris nella sua Sicilia, davanti alla sua gente. Stretto nella morsa di tre corridori della BMC, Giovanni Visconti riesce a dettare la legge del più forte. Deludono Nibali e Cunego. Ce l’ha sempre avuto un feeling particolare con la maglia tricolore, Giovanni Visconti. Un titolo conquistato nella categoria under 23. Poi, da professionista, è ancora vivo il ricordo di quel pomeriggio infuocato nelle vie del centro storico di Genova, quando il corridore siciliano riuscì a battere allo sprint Bossoni e Rebellin. Correva l’anno 2007. Quattro anni fa. Sul traguardo di Acicatena, nella sua Sicilia, il corridore del team Farnese Vini-Neri Sottoli ha conquistato uno splendido tris. Entrando a pieno titolo nella storia della rassegna tricolore. Sono pochi gli atleti che negli ultimi 50 anni sono riusciti a indossare la maglia di campione italiano per ben tre volte: Franco Bitossi, Enrico Paolini, Pierino Gavazzi e Francesco Moser. A soli 28 anni, Giovanni Visconti è riuscito in questa fantastica impresa. Tutti gli altri avevano realizzato il tris con una carta identità che segnava i trent’anni già scoccati. Una vittoria ampiamente meritata. Abile e determinato nel gestire una situazione critica, quando nel finale si è trovato da solo contro tutti. Con tre colleghi del team BMC, pronti a fargli la festa, alternandosi negli scatti. Scatti che non hanno però dato l’impressione di impensierire più di tanto GiovanniVisconti. Oggi, particolarmente sereno e concentrato. Sempre pronto nel rispondere. Ottimo anche a dirigere la squadra quando, intorno ai meno 50 dal traguardo, la corsa è sembrata esplodere sotto gli attacchi di uno spumeggiante Diego Ulissi, ben lanciato nel tratto in salita, dai compagni Manuele Mori e Alessandro Spezialetti. Con Mazzanti davanti a fungere da stopper e con un generosissimo Oscar Gatto impegnato a riportarlo sotto, il campione italiano è riuscito a riprendere le posizioni di comando. Lasciandosi dietro nel frattempo, due tra gli avversari più accreditati insieme a lui, dei favori del pronostico: il conterraneo Vincenzo Nibali e Damiano Cunego. Deciso quest’ultimo, a riscattare sulle strade intorno all’Etna, lo smacco subito nell’ultima giornata del Giro di Svizzera, quando ha dovuto cedere la corsa elvetica allo statunitense Levi Leipheimer, per l’inezia di 4”. Visconti su tutti, dunque. Con l’autorevolezza e la consapevolezza di chi sa di essere l’uomo da battere. Di chi sa che inevitabilmente, si troverà tutti contro. Ma di chi sa anche di essere il più forte. Sulle strade della sua Sicilia ha ricordato il Michele Bartoli – da sempre suo idolo – della conquista della prima Liegi. Quando si trovò stretto nella morsa dei due campioni della Once, Zulle e Jalabert. Anche Bartoli sapeva quel giorno di essere il più forte. Non esitò il corridore pisano, a dettare il ritmo e a togliersi di ruota uno dopo l’atro, i due campioni con la maglia gialla. Da un punto di vista tattico però, l’impresa per Visconti è sembrata apparire molto ardua, a mano a mono che si avvicinava il traguardo. Dopo l’agonismo che aveva procurato una rapida e veloce selezione, è sembrato prendere il sopravvento il tatticismo. I corridori che di volta in volta sembravano perdere le ruote, riuscivano a poco a poco a rientrare. Tra questi, i tre uomini della BMC, apparsi subito i più pericolosi: Santambrogio, Santaromita e l’ex iridato di Varese, Alessandro Ballan. Con Caruso, Ponzi, Pozzovivo e Bailetti, pronti a svolgere il ruolo di guastafeste. La maglia tricolore in palio chiama alla riscossa gli audaci e i temerari. Caro al suo appellativo di “marine”, Giovanni ha saputo calarsi alla perfezione nel ruolo del favorito. La generosità e la voglia del risultato non si è sposata questo pomeriggio con l’impulsività che troppo spesso gli ha giocato brutti scherzi. Come hanno sportivamente riconosciuto i suoi avversari, sul traguardo di Acicatena «Ha vinto il corridore più forte. Quello che più di ogni altro, ha meritato la maglia tricolore». Sono state queste infatti le dichiarazioni dei vari Ballan, Ponzi e Santambrogio, nell’immediato dopo corsa. Per il confermato campione d’Italia si tratta del terzo successo stagionale. Ottenuto in un’annata che sembrava stregata, ricca di tanti piazzamenti (sette volte terzo e 4 volte secondo). Un grosso risultato che fa comprendere la gioia impressa sul volto e nel cuore del corridore siciliano: «Non riesco a crederci. Sono riuscito a non farmi scucire questa maglia che amo tanto. Un grosso risultato frutto di un grande lavoro di squadra che mi ripaga di tante amarezze. Troppo spesso vengo sottovalutato e questa maglia è la migliore risposta alle critiche che mi piovono addosso». Visconti ha trovato il riscatto nella sua Isola. Un po’ come il protagonista del libro “Il vecchio e il mare” di Hemingway. Con ancora la maglia tricolore addosso, anche il campione d’Italia può adesso “sognare i leoni”. Ordine d'arrivo: 1. Giovanni Visconti (Farnese Neri)Km. 208,8 in 5h34'46", media 37,423; 2. Mauro Santambrogio (BMC); 3. Simone Ponzi (Liquigas Cannondale); 4. Giampaolo Caruso (Katusha); 5. Domenico Pozzovivo (Colnago CSF); 6. Paolo Bailetti (De Rosa Flaminia); 7. Ivan Santaromita a 13"; 8. Alessandro Ballan a 32"; 9. Fortunato Baliani a 2'36"; 10. Luca Paolini a 3'22". Roberto Sardelli Leggi l'articolo completo
  9. Peter Sagan, l'astro nascente del ciclismo internazionale. Dopo le ultime grandi performances al Giro di Svizzera, sarebbe stato bello ammirarlo sulle strade del Tour. Ma, come spiega nell'intervista concessa a www.velobike.it, il fuoriclasse slovacco dovrà optare per la Vuelta «perchè la squadra ha deciso così. Il Tour è molto importante per Ivan Basso e forse è meglio che io aspetti il prossimo anno». Peccato, dopo un Giro di Svizzera esaltante. È lo stesso Sagan ad ammettere: «sono andato molto forte. Ero partito per vincere una tappa. Non pensavo di stare così bene. Sono riuscito a vincerne due». Un grande talento sul quale molti addetti ai lavori sono pronti a scommettere, presagendogli un futuro denso di grandi successi, forse anche nelle grandi gare a tappe. Il giovane atleta non vuole però sbilanciarsi, spiegando che «una cosa sono le corse di un giorno e un'altra cosa sono le gare a tappe. Ma anche le corse in linea come Roubaix e Fiandre sono molto dure e io devo crescere ancora. Non sono sicuro di poter già fare bene». Quanto al suo formidabile spunto veloce, Sagan sottolinea che «quando sono in forma riesco anche ad essere veloce. Tutto dipende dalla mia condizione». Nel frattempo, il corridore del team Liquigas-Cannodale correrà domani i campionati nazionali. Ai quali farà seguito un periodo da trascorrere in ritiro sul Passo San Pellegrino. Per disputare poi, Giro di Polonia e Vuelta. Ascolta l'intervista realizzata da Roberto Sardelli Leggi l'articolo completo
  10. Nella cornice solare e mediterranea della provincia di Siracusa, si sono svolti i campionati italiani in linea riservati agli under 23 e agli élite senza contratto tra Canicattini Bagni e Melilli. A laurearsi campioni d'Italia per la stagione agonistica 2011 sono stati l'élite Matteo Busato (Zalf Desiree Fior) e l'under 23 Matteo Trentin (Team Brilla Pasta Montegrappa) con il fattore caldo che ha fatto la differenza in entrambe le gare. E' calato un velo di tristezza sulla corsa a seguito della scomparsa di Anita Tironi, presidentessa della formazione bergamasca della Palazzago Elledent, la cui squadra era regolarmente al via: molti gli attestati di cordoglio e vicinanza ai rappresentanti della categoria élite ed under 23 scesi in campo per disputare il campionato italiano. Alle 9, di buon mattino, sono stati 75 i ciclisti al via della categoria élite senza contratto (ragazzi di età superiore ai 23 anni) in rappresentanza di 37 squadre provenienti da ogni parte d'Italia che si sono cimentati su un circuito attorno Canicattini Bagni di 31 chilometri ripetuto 5 volte e in parte ricavato su quello del prestigioso Trofeo Pantalica. Dopo 93 chilometri di corsa l'azione più significativa di giornata è stata promossa da Fabrizio Venezia (Futura Team Matricardi) e Paolo Centra (Maltnti Lampadari) che hanno guadagnato 29 secondi di vantaggio sull’inseguitore Marino Palandri (Gragnano Sporting Club) e 48 secondi sulla coppia Matteo Loda (Fenice Zema) e Paolo Colonna (Team Idea 2010). A 50 chilometri dalla conclusione i fuggitivi sono diventati cinque in quanto si sono aggiunti Palandri, Loda e Colonna. A una quarantina di chilometri dall'epilogo i battistrada sono stati raggiunti da altri sei corridori: Stiven Fanelli (Delio Gallina), Antonio Doneddu (Palazzago Elledent), Davide Gomirato (Zalf Desiree Fior), Andrea Menapace (Mantovani Cycling Fontana), Giuseppe Cicciari (Idea Shoes Madras) e Antonino Parrinello (Hopplà Truck Mavo Valdarno). Al chilometro 120 la fuga si è conclusa e il gruppo è ritornato compatto. A dieci chilometri dalla fine l'azione decisiva promossa da sei corridori: Antonio Doneddu (Palazzago Elledenti), Stiven Fanelli (Delio Gallina), Marino Palandri (Gragnano Sporting Club), Matteo Busato (Zalf Desiree Fior), Andrea Menapace (Mantovani Cycling Fontana) e Paolo Centra (Maltinti Lampadari) con una trentina di secondi di vantaggio sul rimanente gruppo. Sulla salita finale Doneddu, Fanelli, Palandri, Busato hanno alzato il ritmo riuscendo ad accumulare 52 secondi di vantaggio sul grosso del gruppo. All'altezza dell'ultimo chilometro l'unico a rompere gli indugi in vista del traguardo finale è stato Busato alla cui ruota si è portato poco dopo Fanelli mentre Palandri non è riuscito a tenere il ritmo dei due attaccanti. Busato e Fanelli sono giunti da soli al traguardo dando vita ad una volata, vinta nettamente allo sprint da Busato. Matteo Busato (Zalf Desiree Fior): “Non ci credo ancora. Sapevo di essere uscito bene dal Giro Bio ma temevo di soffrire la temperatura che abbiamo trovato qui in Sicilia invece sono riuscito a stare coperto nella prima parte di gara anche grazie al lavoro di Davide Gomirato e degli altri miei compagni e nel finale mi sono trovato con i primi. E’ una vittoria che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi anni tra i dilettanti. Non era semplice correre da favorito ma sono comunque riuscito a rimanere concentrato e gestire le energie. Il caldo ha fatto la selezione ed reso la gara durissima ma la vittoria si è decisa nell’ultima salita a pochi chilometri dall’arrivo”. Nato a Castelfranco Veneto (Treviso) il 20 dicembre 1987, Matteo Busato risiede a Resana (Treviso). Nelle categorie giovanili aveva vestito i colori dell’U.C. Giorgione e del Postumia 73 per poi passare under 23 con la Fausto Coppi Gazzera (1 vittoria nel 2006, 2 nel 2007, 2 nel 2008, 1 nel 2009). Al primo anno da élite ha vestito la maglia della Zalf Desiree Fior vincendo 1 corsa nel 2010. Quest'anno è alla seconda vittoria stagionale dopo che aveva vinto la classifica finale del Giro del Friuli e indossato per due giorni la maglia di leader al recente Giro d'Italia Bio Under 27. Stiven Fanelli (Delio Gallina): “Non è stato semplice interpretare la corsa perché c’erano pochi atleti in gara. L’alta temperatura non ci ha agevolato ed il percorso non consentiva lunghe fughe anche perché c’era sempre la possibilità di rientrare. Io ci ho provato ma alla fine mi sono mancate le gambe”. Marino Palandri (Gragnano Sporting Club): "E’ stata una gara durissima, ho provato più volte ad inserirmi nelle fughe ma tutti i tentativi di attacco sono sempre stati rintuzzati. Bisognava attaccare fin dall’inizio ma il caldo era quasi insopportabile. Nel finale ho provato a riportarmi sui due battistrada ma purtroppo è andata male”. Nel pomeriggio alle ore 14,30 sono stati 116 i corridori under 23 (ragazzi dai 19 ai 22 anni di età) a prendere il via in rappresentanza di 38 squadre. Gli atleti da Canicattini Bagni si sono diretti verso Melilli per un totale di 150,9 chilometri con il circuito finale di 11 chilometri circa che è stato ripetuto 4 volte per poi arrivare nel centro della cittadina siciliana al termine di una salita di 3,5 chilometri con punte al 10% e alcuni tratti di pavé. Dopo i primi 40 chilometri col gruppo compatto, i primi a movimentare la corsa sono stati Michele Gazzara (Trevigiani Dynamon Bottoli) seguito da Andrea Fedi (Hopplà Truck Mavo Valdarno) e Mattia Moresco (Coppi Gazzera Videa). Il loro vantaggio al km 94 è arrivato a toccare i 33 secondi su un gruppo di trenta atleti; ad oltre due minuti il resto dei corridori. A 40 chilometri dall’arrivo Moresco ha perso contatto da Gazzara e Fedi che sono rimasti in testa nonchè raggiunti da Fabio Aru (Palazzago Elledent), poi da Pierre Paolo Penasa (Zalf Desiree Fior) e Matteo Trentin (Team Brilla Pasta Montegrappa). A 20 chilometri dal termine, Aru e Trentin si sono portati al comando della gara con 40 secondi di vantaggio sui più diretti inseguitori, Fedi e Penasa. Sulla salita che portava al traguardo Aru ha cercato di sorprendere con un allungo il compagno di fuga Trentin che non ha ceduto un metro a due chilometri dall’arrivo. Il testa a testa è proseguito e si è fatto avvincente con Aru che ha attaccato a ripetizione Trentin il quale ha replicato prontamente agli allunghi. Lo scattp decisivo è stato di Trentin che, nel tratto conclusivo della salita in pavè, è riuscito a rimanere davanti ad Aru. Il sardo Fabio Aru ha mancato la vittoria per 4 secondi correndo con la motivazione nelle gambe e nel cuore a ricordo della sua presidentessa Anita Tironi scomparsa per un male incurabile. Il terzo posto è stato conquistato da Andrea Fedi che già era salito sul podio di un campionato italiano nel 2009 a Imola da juniores. Matteo Trentin (Team Brilla Pasta Montegrappa): “E’ una vittoria che dedico a me stesso ma anche a tutti quelli che hanno creduto in me e che mi sono stati vicini. La mia famiglia, gli amici di sempre ma soprattutto la squadra con i direttori sportivi, la dirigenza e gli sponsor, lo staff tecnico e i miei compagni. Se sono qui in maglia tricolore in vetta a questo podio il merito è anche loro e del lavoro che abbiamo fatto assieme Ero arrivato preparato e concentrato a questa gara e per fortuna è andata benissimo. La corsa è stata molto impegnativa ed ho avuto la fortuna di centrare la fuga buona. Da soli era impossibile staccare gli altri così ci siamo staccati con Fabio Aru. Sull’arrivo avevo più gambe e l’ho staccato”. Matteo Trentin è nato a Borgo Valsugana (Trento) il 2 agosto del 1989 ed è uno specialista del ciclocross in cui si è laureato campione italiano esordienti primo anno nel 2003, allievi nel 2005 e juniores nel 2007. In stagione ha vinto il Gran Premio Liberazione a Roma, il Trofeo De Gasperi, il Giro del Pratomagno, La Bolghera e una tappa del Giro delle Pesche Nettarine di Romagna. Inoltre ha ottenuto un’infinità di piazzamenti illustri: il terzo posto al campionato italiano under 23 di ciclocross a Roma all’Ippodromo Capannelle, il terzo nella prova di Coppa del Mondo di ciclocross a Pont-Chateau in Francia e il quinto al Giro delle Fiandre under 23 vinto da Salvatore Puccio. Fabio Aru (Pallazago Elledent): “Avrei voluto la vittoria perchè la scorsa notte è venuta a mancare la nostra presidentessa Anita Tironi. Lei mi starà guardando dall'alto e ci tenevo a fare bene. Ci ho provato più volte a staccare gli altri ma era veramente difficile. Trentin ne aveva di più e nell'ultimo chilometro non sono più riuscito a riprenderlo". Andrea Fedi (Hopplà Truck Mavo Valdarno): “Sono molto contento perché Aru e Trentin hanno dimostrato di essere superiori. Il percorso è stato molto selettivo. Io ho provato ad anticipare gli attacchi prima dell'arrivo a Melilli ma non ci sono riuscito. Quando Aru e Trentin sono scattati non sono riuscito a tenerli anche per il caldo è stato asfissiante”. Ordine d'arrivo: 1. Matteo Busato (Zalf désirée Fior) Km. 155 in 3h50’12”, media 40,400; 2. Stiven Fanelli (Delio Gallina S.Inox) a 1”; 3. Marino Palandri (Gragnano Sporting Club); 4. Antonio Doneddu (Team Palazzago); 5. Paolo Centra (Gs Maltinti); 6. Andrea Menapace (Mantovani Cycling Fontana); 7. Marco Prodigioso (Petroli Firenze); 8. Antonino Puccio (Hopplà Truck IT. Mavo Valdarno); 9. Andrea Lupori (Bedogni Grassi); 10. Antonino Casimiro Parrinello (Hopplà Truck IT. Mavo Valdarno). Ordine d‘arrivo Campionato italiano under 23: 1. Matteo Trentin (Team Brilla Pasta Montegrappa) Km. 150,9 in 3h51’54”; 2. Fabio Aru (Team Palazzago) a 4”; 3. Andrea Fedi (Hopplà Truck IT) a 1’10”; 4. Pierpaolo Penasa (Zalf Desirée Fior) a 1’15”; 5. Enrico Barbin (Trevigiani Dynamon Bottoli) a 1’27”; 6. Mirko Tedeschi (Petroli Firenze) a 1’54”; 7. Mattia Arapesi (Hopplà Truck IT) a 1’55”, 8. Attilio Nichele (Site Marchiol) a 1’57”; 9. Davide Villella (Team Colpack) a 2’31”; 10. Michele Foppoli (Delio Gallina S.Inox). Luca Alò Leggi l'articolo completo
  11. SETTIMANA TRICOLORE (SICILIA) - LA PROVA A CRONOMETRO PROFESSIONISTI Domenica prossima il campionato italiano a cronometro. C’è interesse per la prova contro il tempo, anche se peserà sicuramente l’assenza di Pinotti, che non si è ancora ripreso dopo la caduta al Giro. LA CRONO – Il Campionato italiano a cronometro del 26 giugno che si svolgerà a Paternò, open per dilettanti e professionisti, misura 28,7 km ed è una prova per assoluti specialisti, poiché il percorso è piatto e pensato apposta per esaltare le caratteristiche dei migliori cronoman. Si parte da Largo Assisi per poi percorrere la SS121 e infine arrivare in Piazza Indipendenza. l'altimetria della Cronometro LA SFIDA CHE NON C’È – Doveva essere sfida tra Marco Pinotti, della HTC, recordman della competizione, con 5 tricolori contro il tempo in carriera, e Adriano Malori, della Lampre ISD, quest’anno vincitore della Cronometro della Coppi e Bartali, davanti ad Ascani e Sutherland. Malori si è preparato al Giro del Delfinato, dove è stato ripreso con Jeremy Roy, della FDJ, dopo una lunga fuga in una delle tappe della corsa francese, vinta dal tedesco Dagenkolb. E invece Pinotti non si è ripreso dalla caduta del Giro d’Italia. PINOTTI – “Il numero 6 poteva essere alla mia portata - commenta Pinotti, dopo aver fatto due chiacchiere con noi - purtroppo sono caduto alla tappa 19 del Giro ed ho rotto l’acetabolo. Sono a riposo a letto per 3 mesi e non posso difendere il titolo. Se devo dare due nomi secchi scommetto su Malori e Cataldo". A questo punto potrebbe candidarsi al titolo prepotentemente anche Vincenzo Nibali, qualora decidesse di partecipare alla crono dopo la corsa in linea. PARLA MALORI - Dopo aver saputo che in gruppo lo danno per favorito, ecco il commento di Adriano Malori: "Io mi sento bene e ho preparato al meglio l'appuntamento. Purtroppo le classifiche scritte in anticipo non son mai reali. Quindi non mi ritengo il favorito, l'anno scorso Cataldo mi ha battuto, quindi penso abbia chance di vittoria." MALORI VINCENTE? – In gruppo però sono sicuri, vincerà Malori. Tra i tanti corridori che abbiamo ascoltato, Luca Solari, assente per una piccola operazione all’occhio, scommette sul cronoman della Lampre. “Il favorito è lui”. Dura la vita del ciclista: “Mi hanno operato a un occhio per una cicatrice infetta, una caduta all'inizio dell'anno. Avevo spesso febbre e debolezza e occhio gonfio” dice Solari. È stoico il ciclista, è il caso di Solari, che ha corso nonostante la febbre in alcune gare quest’anno, è il caso di Pinotti, che vorrebbe esserci ma non può difendere il titolo. Non mollano mai i corridori. Lodevoli e innamorati di questo Sport. Michele Bufalino Leggi l'articolo completo
  12. SETTIMANA TRICOLORE (SICILIA) - LA PROVA SU STRADA ELITE (con contratto) PROFESSIONISTI Si è aperta la Settimana Tricolore che dal 18 al 26 giugno assegna i titoli di campione italiano di ciclismo su strada. Grande attesa per la prova del 25 giugno, quando scenderanno in campo i Professionisti, nella corsa in linea. Analizziamo insieme il percorso e i favoriti per la prova. ACICATENA – Acicatena è la sede della corsa su strada in linea dei Professionisti. Un terreno non certo inedito, visto che si tratta della stessa planimetria che vide trionfare nel 1979 Francesco Moser. Si tratta di un circuito di 26,1 km da percorrere 9 volte per un totale di 234,9km. La salita iniziale, quella più dura, che porta a Trecastagni, misura poco meno di 8km, con una pendenza media intorno al 5%. Dopo aver attraversato il centro di Via Grande, superato un tratto lastricato, ci sono gli ultimi 2km di salita, i più duri, con una pendenza media del 7-8% e un picco dell’11%, che potrebbe fare la differenza negli ultimi due giri, dati i km totali da percorrere. DISCESA E ARRIVO – Dopo lo scollinamento si scende in picchiata verso San Giovanni La Punta. Da qui in poi si apre un secondo tratto in discesa che porta direttamente ad Aci San Filippo, dalle pendenze più dolci. L’ultimo km è in costante ma lieve ascesa, con la strada un po’ più stretta. Il percorso non è adatto a scalatori propriamente tali, ma uomini da classiche dalla gamba veloce come Damiano Cunego. l'altimetria della prova I FAVORITI – Da padrone di casa, punta tutto sul tricolore ancora Giovanni Visconti, campione in carica, della Farnese Vini. Tra i favoriti, nomi d’obbligo da citare sono Vincenzo Nibali e Damiano Caruso, che correranno sulle strade della loro Sicilia. Nibali si è preparato al Giro di Slovenia, dove ha rifinito la gamba in seguito al Giro, mentre Caruso è reduce da un ottimo Giro di Svizzera, specialmente nella tappa di Triesenberg/Malbun che faceva scalo in Liechtenstein. Damiano Cunego si candida a vero protagonista del campionato italiano, dopo lo splendido Giro di Svizzera, dove gli è mancata la vittoria che gli è sfuggita nella cronometro finale. Da tenere d’occhio anche i giovani Capecchi e Ulissi, quest’ultimo fresco vincitore di una tappa e della classifica finale del Giro di Slovenia, che potrebbero sorprendere. Si potrebbero inoltre candidare per la vittoria Ballan e Appollonio. GLI ASSENTI? – Grandi assenti saranno corridori come Ivan Basso, Danilo Di Luca, Stefano Garzelli ed Emanuele Sella, per i loro trascorsi in vicende di doping. Così infatti è stato stabilito in via definitiva dalla Federazione, che ha escluso, qualsiasi sia la data di condanna, tutti i ciclisti fermati in carriera per aver assunto sostanze dopanti, sia dalla partecipazione al campionato italiano, sia dalla maglia della nazionale. Questo significa che ai mondiali non vedremo ad esempio Petacchi in azzurro. Inoltre ex corridori dopati non potranno diventare tecnici, secondo quanto deciso dall’UCI. PARLA SCINTO – Abbiamo raccolto le impressioni di Luca Scinto, della Farnese Vini, alla vigilia della prova dei Pro: “Dalla cartina il percorso appare relativamente impegnativo. Dalla salita all’arrivo ci sono 18km. Visconti corre nella sua terra, è campione in carica e con il tricolore ha un feeling particolare, sicuramente darà il massimo. Poi Gatto, se si difende in salita, chissà. Io sono molto fiducioso. Occhio a Nibali, è uno degli uomini da battere.” PARLA APPOLLONIO – Fresco di convocazione in Nazionale, parla Davide Appollonio: “Credo che una gara secca, di questo kilometraggio, abbia una storia a sé. Il percorso non sembra per niente facile, quella salita da percorrere 9 volte si sente nelle gambe. Il tracciato però mi piace e proverò a tenere duro fino a quando le gambe mi sosterranno. Non mi pongo obiettivi particolari, tutto quello che verrà sarà positivo.” Michele Bufalino Leggi l'articolo completo
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