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[STORIA PCM08] Dalla Foresta Nera al Sol Levante


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< 1:25, Marin, da dietro non ce la fanno a chiudere, ve la giocate voi >

Kurt dalla sua ammiraglia, una Golf Variant di 9 anni, ma ancora in buono stato nonostante l’uso anche come auto personale, continuava ad incitare Marin Kuravica, il capitano della sua squadra, un ragazzone croato di 19 anni. Oltre 1 metro e 90, gran passista con buona tenuta in salita, nel 2007 aveva già raccolto 7 vittorie in giro per la Germania, più il titolo nazionale U23 a crono, ed ora era in fuga nell’ultima corsa stagionale, per chiudere alla grande l’annata che lo lanciava come uno dei più grandi talenti del ciclismo del suo paese, e che forse lo avrebbe portato giovanissimo fra i professionisti.

Kurt Schloesser, il suo DS aveva 10 anni esatti più di lui, un discreto passato da dilettante, buon passista veloce, con 3 vittorie fra gli U23, ma non aveva talento per passare professionista, forse si sarebbe potuto illudere per un paio di anni, rimediando un contratto in qualche sfigatissima continental, ma nulla più. Così a 22 anni aveva deciso di mollare tutto, e finire in tranquillità gli studi. Ma la passione per il ciclismo era troppo forte, e solo quattro anni dopo aveva deciso di aprire una squadra di dilettanti, aveva trovato come sponsor una catena di supermarket del Baden, e per tre anni aveva guidato questi ragazzi nelle corse U23 tedesche. C’era anche qualche discreto talento, Marin Kuravica, Michael Weissmuller, buon passista scalatore, e il veloce Markus Haisnaecke, e si era tolto qualche soddisfazione, ora, in un fresco pomeriggio autunnale sperava di finire la stagione con una bella vittoria, proprio nella sua città di Friburgo.

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< Vai, ora puoi fare il vuoto!!! >

E Marin parte sull’ultimo strappo ai –3, dei 6 compagni d’avventura, l’unico che risponde è lo svizzero Marc Bargel, bravo scalatore, in vista su un percorso troppo morbido per lui.

Tra i due c’è accordo, e gli altri capiscono che non c’è nulla da fare, è volata a due, Marin sa di essere favorito, ma aspetta a lanciare la volata, ha paura di essere beffato. Kurt sa che hanno solo 11” di vantaggio sugli altri 5 e gli urla di partire, e Marin a 200m dall’arrivo si lancia, lo svizzero prova a saltarlo, è un gran testa a testa, ma alla fine il croato la spunta. E’ gran festa, 9° vittoria in stagione, nel groppone Markus fa lo sprint, prendendosi il 9° posto complessivo, ed esulta per la vittoria del compagno di squadra. Tutti gli otto corridori erano così contenti di aver chiuso bene la stagione che Kurt non se la sentiva di dargli la notizia. La notizia che lo sponsor non rinnovava il contratto, e che bisognava chiudere la baracca, non c’erano più soldi. Decise così di non dirglielo, di aspettare, forse si trovava qualcosa, forse no. Ma voleva vivere ancora qualche giorno pensando che la sua avventura nel mondo del ciclismo non fosse finita.

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E così il 15 ottobre tutta la squadra si riuniva per un’ultima sgambata, tranquilla, tanto ormai non c’erano più gare fino alla stagione prossima, Marin sfoggiava la sua maglia di campione nazionale, Albert, l’apripista di Markus e mediocre finisseur lo sfotteva dicendo che in Croazia non ci voleva molto. Alla fine Kurt radunò tutti e gli diede l’annuncio:

< Ragazzi, mi dispiace davvero dirvelo, ma… è finita, lo sponsor non rinnova il contratto, dovete trovarvi una nuova squadra per il 2008…>

< Ma come? > disse Marin < abbiamo vinto 25 gare in stagione, e non tutte corsette, perché non ci danno fiducia?>

<Il problema non è che non hanno fiducia in voi, è che qui in Germania a colpi di doping il ciclismo è terribilmente screditato, nessuno vuole più investire >

<Ma noi siamo puliti!!>

<Lo so, ma il fango finisce su tutti, dispiace a me quanto a voi, anzi, voi troverete una squadra per l’anno prossimo, avete tutti le doti per farlo, io invece con il ciclismo mi sa che ho chiuso>

Marin e gli altri rimasero in silenzio. In fondo Kurt aveva ragione. Loro avevano ancora un futuro davanti, la carriera proseguiva.

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  • Amministratori
E così il 15 ottobre tutta la squadra si riuniva per un’ultima sgambata, tranquilla, tanto ormai non c’erano più gare fino alla stagione prossima, Marin sfoggiava la sua maglia di campione nazionale, Albert, l’apripista di Markus e mediocre finisseur lo sfotteva dicendo che in Croazia non ci voleva molto. Alla fine Kurt radunò tutti e gli diede l’annuncio:

< Ragazzi, mi dispiace davvero dirvelo, ma… è finita, lo sponsor non rinnova il contratto, dovete trovarvi una nuova squadra per il 2008…>

< Ma come? > disse Marin < abbiamo vinto 25 gare in stagione, e non tutte corsette, perché non ci danno fiducia?>

<Il problema non è che non hanno fiducia in voi, è che qui in Germania a colpi di doping il ciclismo è terribilmente screditato, nessuno vuole più investire >

<Ma noi siamo puliti!!>

<Lo so, ma il fango finisce su tutti, dispiace a me quanto a voi, anzi, voi troverete una squadra per l’anno prossimo, avete tutti le doti per farlo, io invece con il ciclismo mi sa che ho chiuso>

Marin e gli altri rimasero in silenzio. In fondo Kurt aveva ragione. Loro avevano ancora un futuro davanti, la carriera proseguiva.

nemmeno WIESENHOF è disposta ad investire? :mrgreen:

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I giorni passavano e la speranza si affievoliva, ormai era metà novembre, anche a trovare uno sponsor, poi non c’era tempo per allestire una squadra decente, visto che molti suoi ex corridori si erano già accasati.

Uno di quei lunghi giorni Kurt era appena tornato dal supermercato, sempre con la sua Golf Variant. Non aveva ancora trovato il coraggio di togliere gli adesivi degli sponsor, non se la sentiva di troncare con il passato, aprì la porta e vide sul tavolo il suo cellulare, lo scordava sempre, lo prese e vide una chiamata da un numero sconosciuto. Era indeciso se richiamarlo, magari era solo uno che aveva sbagliato numero, o forse qualche suo amico che lo aveva cambiato. Decise di richiamare:

<Pronto> rispose una voce con chiaro accento orientale

<Pronto, ho trovato una sua chiamata, con chi parlo?>

<Sono Atsukiro Kanimoto, direttore della Daihatsu in Germania, lei è Kurt Schloesser?>

<Sì, cosa desidera da me>

<La Daihatsu sono anni che prova a sfondare nel mercato europeo, senza successo, ora abbiamo deciso per ottenere maggiore pubblicità di sponsorizzare un team ciclistico. Vorremmo lei come DS>

Kurt rimase un attimo in silenzio. Gli sembrava davvero grossa.

<In che categoria avete intenzione di gareggiare?>

<Un team professional continental, ci vediamo dopodomani alla nostra sede di Tonisvort alle 11 per i dettagli>.

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Già, mi piacevano i colori del logo, ne viene fuori una bella maglia (anche se è la prima che faccio)

E' realistico, la daitshu è già stata sponsor di alcune gare ciclistiche, ora ci sta che crei una squadra.

Ottima carriera come sempre Lopi, continua così!

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Kurt si presentò davanti alla sede della Daihatsu in Germania, molto teso, era l’occasione della sua vita, ma proprio per questo gli sembrava troppo bello, aveva troppa paura di restare deluso. Entrò nell’edificio. Chiese dove era l’ufficio del direttore e ci andò a passi veloci, aprì timidamente la porta.

< Salve signor Schloesser, è venuto puntuale vedo > disse il direttore

< Buongiorno, già per fortuna non c’era traffico > disse Kurt tesissimo

< Bene, passiamo subito agli affari, allora le ho detto che la Daihatsu la vorrebbe come DS per iniziare l’avventura nel ciclismo europeo. I nostri rivali della Mitsubishi lo stanno facendo, e noi non vogliamo restare indietro. Nel mercato europeo non abbiamo mai avuto gran successo, e così speriamo di ottenere un buona pubblicità. Per quest’anno avrà 1600000 €, che ci sembra un buon budget per allestire una discreta professional. Se i risultati saranno confortanti investiremo anche di più. Per quanto riguarda i corridori…>

“ora mi chiederà di ingaggiare una marea di segoni giapponesi” pensò Kurt

< L’unico limite che le diamo è di non ingaggiare ciclisti con più di 30 anni perché questo vuole essere un progetto a lungo termine e non ci interessa gente che l’anno prossimo si ritira >

“Fiuuuu” pensò < Bene, che dire sono contentissimo, mi metterò subito all’opera per trovare i corridori con cui iniziare questo grande progetto >

< Abbiamo fiducia in lei, è uno dei giovani direttori sportivi più promettenti della Germania, sappiamo che farà un ottimo lavoro. Arrivederci >

< Arrivederci >

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