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[STORIA PCM2007] Ogni folle ha i suoi mulini...


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esattamente, Krakòw, stare miasto, altro non vuol dire che città vecchia, per questo si trova in molte città :mrgreen:

Per quel che riguarda la collina è la collina Wawel, di roccia dolomitica, dove appunto sorgono il castello e la cattedrale. Per la storia del drago, vabbeh è leggenda...

A presto :mrgreen: Con la prossima città :mrgreen:

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L'aereo atterrò, il cuore di D'arkness era in subbuglio... Non sapeva cosa aspettarsi... La vista del Chateau Frontenac provocò in lui una morsa allo stomaco, di quelle che ti arrivano quando sai quel che sta per succedere ma non sai come affrontarlo.

Sceso dall'aereo, nessuno ad aspettarlo, D'arkness, in taxi, si diresse verso il suo futuro...

In taxi passò sotto la casa di Saint-Exupéry, mille pensieri nacquero a quella visuale...

Il Piccolo Principe, capolavoro di fantasia e dolcezza, favola per l'educazione sentimentale senza confini, ne di tempo ne di spazio...

E ora aveva qualcuno a cui farlo leggere...

Nel frattempo il taxi arrivò al cimitero di Sainte Foy, il suo destino stava per compiersi...

Mi scuserai piccola se non sono riuscito a camminare dietro le corone dei tuoi amici, il colpevole è sicuramente lì, in mezzo a loro, tra quelli che piangono o forse tra quelli che guardano il loro orologio, lamentandosi del freddo. Tutti loro sono comunque consapevoli, e devono assumere la vergogna, di averti portato dove sei... Io non sono come loro, e nemmeno come te, ci siamo amati, è vero, ma sapevamo che non poteva durare, lo sapevi soprattutto tu, che mi hai mandato via.

Ma ora ti prometto: al nostro bambino darò tutto l'amore che ti è sempre mancato, non permetterò che succeda anche a lui...Mai...

Riposa in pace Lilian, sarai sempre con noi...

Per sempre tuo, Jonathan

Questo il testo della lettera che D'arkness lasciò sulla tomba davanti agli occhi attoniti della famiglia di Lilian.

Tutti sapevano che quell'uomo era stato fonte di dolore per la loro bambina, e tutti sapevano che ora sarebbe stato fonte di dolore per loro, portandosi via il piccolo.

D'arkness restò in disparte, il solo ad avvicinarlo fu Simon, che crollò in lacrime, per la prima volta, proprio nelle sue braccia.

Uno ad uno tutti se ne andarono, amici e conoscenti, familiari e non...

Rimasero solo lui e Simon.

Ora?

Ora cosa?

Il piccolo...

Il piccolo è mio figlio, verrà con me...

Immaginavo...

Non fare così... Lo sai... Qui non ci posso restare, la mia vita ora è lontano da qui, me ne sono andato senza guardarmi dietro, troppe cose son successe qui perchè io possa restare...

Lo so... Ma lui è nato qui, la sua famiglia è qui...

Troveremo una soluzione per questo, voi siete la sua famiglia...

Grazie.

Ma quanto ha?

6 mesi...

Come sei mesi... Vuol dire che lei sapeva quando me ne sono andato...

Si...

E perchè non me l'ha detto...?

Non voleva che ti restassi per lui, aveva paura che lo odiassi per questo...

Piccola, piccola stupida... disse scoppiando in lacrime

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Quella sera stessa D'arkness portò con se il piccolo Matthieu, avrebbero dormito in albergo, vicino l'areoporto, per poi partire la mattina presto; destinazione: il futuro...

D'arkness si emozionò non poco al momento dei saluti, pianse anche il piccolo, quasi capisse quello che stava succedendo... La scena rafforzò in lui la promessa che aveva fatto alla famiglia di Matthieu, non li avrebbe esclusi dalla sua vita...

Restò a lungo interdetto sul suo futuro, ma ormai era deciso, sarebbe rinato dalle sue ceneri, non tanto per sè stesso quanto per il piccolo, non avrebbe pagato per i suoi errori...

E quella sera, mentre suo figlio dormiva, per la prima volta insieme a suo padre, D'arkness gli scrisse una lettera, piena d'amore:

Dicono che ogni uomo ha bisogno di protezione, dicono che ogni uomo può sbagliare e cadere, e a me è successo spesso sai? Per te sarà diverso, io ti proteggerò e ti insegnerò a sbagliare...E poi anche a rialzarti...

Non aver paura della strada, bisogna vedere, provare e lottare, e se non ce la farai da solo, io lo farò con te...

Ti insegnerò ad apprezzare la parte oscura delle tue emozioni, non aver paura vedrai che tutto andrà bene, farò in modo che la tua luce brilli sempre, da Est a Ovest...

Ti insegnerò a piangere, e poi a lottare...

Ti insegnerò quello che non ho mai saputo fare...

Ti insegnerò a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni...

Sarò il tuo faro, la tua guida, ti mostrerò quello che un uomo è, nel bene e nel male...

Già perchè anche il male serve, sei un uomo solo quando impari anche il male...

Un uomo è anche il male, deve conoscersi, rispettarsi e amarsi, per come è...

Si deve saper affrontare e sconfiggere per far emergere la parte migliore di sé, e se le cose non sono andate come vuole deve saperlo rifare, ancora e ancora...

Io non l'ho mai fatto, ma ora che ho te, tutto cambia...

La mia vita ha acquistato un nuovo senso, ho un obiettivo, uno scopo, finalmente, e non me lo lascerò sfuggire. Così come io sarò il tuo faro, tu sarai il mio...

La tua vita è iniziata duramente, ma imparerai che la vita è anche questo, ci sono tante cose da affrontare, e io ti darò i mezzi per affrontarle.

Ti insegnerò ad accettare le cose che non puoi cambiare e ad avere il coraggio per cambiare quelle che puoi cambiare...

Prendimi la mano, e anche se la strada sarà lunga, finchè potrò la faremo insieme...

E se mai vacillerò mi basterà stringere la tua mano per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto e sarò di nuovo in grado di insegnarti a essere forte senza cessare di essere tenero e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti...

Dedicato a tutti i papà del forum (e non solo)...

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beh, effettivamente è un testo utopico... E' quello che un padre vorrebbe poter dare a suo figlio, la realtà è spesso, se non sempre, diversa da questo testo, ma la volontà, la forza motore che muove ogni buon padre, è quella...

Tu leo non hai figli nella realtà??O li hai??

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Leo, arrivo adesso a leggere la tua storia, e lo faccio con piacere. Raccontare di bici, salite e fughe è semplice, raccontare di emozioni e della vita è molto più complicato, bisogna saperlo fare, e tu lo sai fare.

La tua lettera per Matthieu è bella, utopica certo, ma quale padre non ha in se un pizzico di follia per il solo fatto di aver dato

vita a un figlio nel mondo che ci circonda?? Grazie per la dedica, essendo anch'io un padre la accolgo volentieri. Ritrovo nella lettera quello che mi auguro spesso di saper fare io per mio figlio.

Una citazione mi sembra di coglierla da una poesia di Kipling, mi pare sia "IF" ma non ne sono certo, rischio la figuraccia.

Più in generale, complimenti per quanto scritto finora, continua e continua come hai fatto, non aver fretta di parlare di bici e di corse, parlaci di quello che al momento pensi sia giusto scrivere, seguiremo Jonathan in questo suo percorso, ovunque lo porti. :laugh:

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