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Giro 2008: dalla Sicilia con furore. L’ora dello Squalo (ministoria con CE 2007)


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Beh, vedo che non sono l'unico ad avere fortuna..................Sono curioso di vedere cosa succederà sulle Alpi, se con Nibali riesci a tener testa a Cunego sei proprio un grande.

Una domanda scusa: Ivan Basso non c'è nel database o semplicemente non corre il Giro???

Per quanto riguarda Cunego, ahilui, credo si sia infortunato nella caduta perchè nelle tappe successive (anticipazione :lol: ) ha perso minuti su minuti, al pari di Contador...tutti gli altri sembrano a posto.

Ho creato io la start list, grazie ai suggerimenti di Wanka nellas ezione editor...quindi Basso out (d'altronde nel 2008 non potrà correre)

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CAPITOLO 27: La crono dopo il riposo

Da Lucca ai Bagni di Lucca si scriverà un pagina importante di questo Giro, con 50 km difficili da interpretare.

altimetriamt5.png

Si parte dalla città toscana,

luccari7.jpg

e dopo i primi 7 km pianeggianti si inizia a salire verso l’Altopiano delle Pizzorne:

pizzormts5.gif

si tratta di una salita piuttosto impegnativa, con larghi tratti superiori al 10%.

Dopo lo scollinamento si scende per 8 km, lungo una discesa tecnica e piena di tornanti.

Dopo la discesa si ritorna a salire, seppur con minor difficoltà, verso la Foce del Trebbio

trebbvdu3.gif

Le pendenze non superano l’8%, ma dopo la prima scalata, quest’ultima salita potrebbe rimanere nelle gambe dei corridori ed essere determinate ai fini del risultato finale.

I distacchi potrebbero dilatarsi notevolemente, soprattutto se qualcuno cala di rendimento nella seconda salita.

Dopo il secondo scollinamento, una picchiata di 8 km conduce nella località termale di Bagni di Lucca:

bagnidiluccabigui2.jpg

E’ una crono atipica, con due salite e due discese prima dell’arrivo…proprio per questo sarà difficile interpretarla e distribuire bene lo sforzo.

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CAPITOLO 28: tutti contro tutti

Ci siamo trasferiti in auto nella ridente città di Lucca. La Toscana ci ha accolti con tutta la sua passione e il suo amore per questo bellissimo sport.

La ripartenza non sarà delle migliori: tutti temono questa strana cronometro, e tutti sanno che potrebbe dare una svolta decisiva a questo Giro.

PS: mi scuso con tutti ma per sbaglio ho simulato la crono, quindi niente immagini.

Nibali mette a segno un altro successo, e sale a quota tre vittorie, considerando le vittorie a Camigliatello e quella nella cronosquadre.

Fortunatamente per gli avversari i distacchi risultano piuttosto contenuti:

ordinedarrivolp9.png

I più diretti avversari, gli esperti Piepoli e Simoni, accusano solamente 15 e 25 secondi, difendendo rispettivamente i loro 3 e 2 posto.

Guardando la classifica generale,

classgeneralelt3.png

ci si accorge che a pagar maggior dazio sono F. Schleck, Cunego (infortunato) e Riccò con ritardi superiori al minuto e mezzo.

Ma potrebbero rifarsi già domani, in occasione del primo arrivo in salita del Giro.

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CAPITOLI 29: sulle colline Pascoliane

La undicesima tappa Viareggio-Il Ciocco di 150 km

altimetriaih1.png

propone il primo arrivo in salita, seppur breve, di questo Giro.

Si partirà dalla città celebre per il suo Carnevale

viareggiobd9.jpg

e si risalirà tutta la costa versiliana, per entratre in Garfagnana con il Passo dei Carpinelli

carpiboc7.gif

una salita di 5 km pedalabile, al 5-6%.

Dopo 20-25 km per lo più in discesa si affronterà la seconda salita del giorno, anch’essa piuttosto pedalabile: il Passo della Formicaformipyi5.gif

altri 10 km al 6% circa di pendenza media.

Questa due salite difficilmente vedranno i big in azione, sia per le pendenze modeste che per la distanza dall’arrivo.

La corsa potrebbe accendersi negli strappi che anticipano la salita finale, soprattutto il primo che conduce all’abitato di Perpoli (3km al 8%).

Se non andrà via la fuga, i big si giocheranno tutto nella scalata finale verso Il Ciocco.

cioccomh8.gif

La collina pascoliana accoglie il Giro d’Italia per la quinta volta: si giunse qui per tre volte negli anni ’70 (1974-75-76) con vittorie di Fuentes, Bertoglio e De Witte e nel 1995, con una bella vittoria di Enrico zaina, dopo una memorabile fuga con Cacaito Rodriguez, con il passaggio sul terribile e vicino San Pellegrino in Alpe.

La salita finale è lunga solo 4 km,

cioccone4.gif

ma presenta una pendenza media del 10%, e negli ultimi 3 km non si scende mai sotto il 12%, con tratti superiori al 18%. Solo gli ultimi 300 metri daranno respiro…ma a quel punto i giochi saranno probabilmente già decisi.

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errata corridge: ho postato 2 volte l'altimetria, ed invece dovevo postre la foto...eccola

cioccogl3.jpg

CAPITOLO 30: il verdetto del Ciocco

Nibali oggi è partito un po’ più sereno che nelle altre tappe critiche. La vittoria di ieri a Bagni di Lucca lo ha rinfrancato e reso molto fiducioso per il resto del Giro.

Al solito, ho cercato di carpire il suo stato d’animo prima della partenza:

“Oggi mi attaccheranno un po’ tutti…temo soprattutto Piepoli e Simoni, anche perché la salita finale si addice molto alle loro caratteristiche…mi dovrò difendere, ma sono sereno…la condizione è ancora buona, e la squadra non fa altro che darmi fiducia”.

I primi 70 km non presentano un metro di salita, e già dai primi km si assistono a diversi attacchi.

Ecco la situazione ai piedi della prima salita:

1primafugatv1.png

5 uomini in fuga e 3 al contrattacco, ma nessuno preoccupa per la Classifica generale.

Dopo la salita della Foce dei Carpinelli, il gruppetto di testa si frammenta:

2dopoilgpmoc0.png

con Reus e Aerts che distanziano il resto dei fuggitivi.

Nel frattempo il gruppo comincia a reagire…sono molte le squadre che oggi vogliono provare a vincere. Lungo la seconda salita provano un attacco Sastre, Mazzoleni e Marzoli. In cima al Gpm

3secopndogpmle7.png

il loro ritardo sul duo di testa è di soli 40 secondi, ma il vantaggio sul gruppo non va oltre il minuto.

senza nulla togliere ai fuggitivi, la vera corsa si accende nello strappo di Perpoli:

4gadretefothenit3.png

vanno via Gadret e Fothen, seguiti da Dekker, Leipheimer, Cunego e Rogers. I controattacanti del gruppo riprendono in poco tempo tutti gli uomini in fuga, e in cima allo strappo

hanno un vantaggio di circa un minuto sul gruppetto con Nibali, dove Garzelli e Samoilau controllano la situazione.

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Nello strappo verso Barga, a 12 km dall’arrivo Fothen rilancia

6versobargahj5.png

e scatta via da solo, inseguito da vicino dagli altri fuggitivi.

Reagisce veementemente Gadret che con uno scatto secco lascia Cunego e compagnia sul posto, si riporta su Fothen

7gadretsaltafothendn7.png

e lo salta di netto, andando via da solo. Il francese sembra avere una buona gamba.

Nel frattempo nel gruppetto maglia rosa, Caucchioli si è messo in testa a tutta per riprendere i fuggitivi, o quanto meno per tenerli a distanza di sicurezza

8nibalicontrollaqc8.png

Nibali sembra ancora tranquillo, e non accusa nessun cedimento.

Un altro scatto dal gruppo: vanno via Schleck, Riccò e Kascheskin, che in bereve riprendono gli altri contrattaccanti. Nibali lascia fare, mentre Caucchioli continua atenere un ritmo buono in testa al gruppo.

In cima allo strappo di Barga

9abargart9.png

Gadret è solo al comando con 20 secondi su Fothen, 50 secondi sui contrattaccanti e 1 minuto e mezzo sul gruppo.

Tra gli inseguitori non c’è accordo, e il gruppo torna in discesa su di loro.

All’imbocco della salita Gadret è da solo al comando

10salitafinalepm2.png

con una trentina di secondi su Fothen e circa 1 minuto sul gruppo Nibali.

In un rampa molto dura, a 3km dall’arrivo, ecco un attacco pericoloso:

11partonopiepoliesimonikh8.png

vanno via Simoni e subito dopo la maglia verde di Piepoli, ela corsa si infiamma…Nibali non contrattacca, ma sale molto forte in testa al gruppo, mettendo in difficoltà i suoi rivali.

Senza scattare, leva di ruota tutti

12nibaliinseguelw5.png

e si pone all’inseguimento degli attaccanti. Sembra salire a velocità doppia rispetto a tutti gli altri!

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Sotto il cartello dell’ultimo km riprende Simoni e Fothen

13ultimokmog4.png

li supera e li stacca e mette nel mirino Piepoli e Gadret:

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Siamo ai 500 metri finali…altri 200 metri in salita…Nibali raggiunge Piepoli e Gadret

15superatisa1.png

e si lancia con una accelerazione incredibile! Li lascia sul posto…in un centinaio di metri guadagna diversi secondi

16ilvuotoxa6.png

e pone il suo quarto sigillo in questo Giro!

17etrexu4.png

Alle sue spalle arrivano Piepoli, per la piazza d’onore e Gadret,

18piepoliegadretze1.png

che nulla hanno potuto quando Nibali ha innestato il turbo.

Simoni limita i danni arrivando a 38 secondi, ma tutti gli altri accusano distacchi elevati:

19ordinedarrivoxm7.png

Cunego, in crisi nera negli ultimi 4 km, accusa un ritardi di quasi tre minuti!

La classifica generale subisce un ulteriore dilatamento dei distacchi:

20classificave2.png

gente come Riccò e Cunego che puntavano alla vittoria finale accusano già un ritardo di 10 minuti. Il vincitore della scorsa edizione, Di Luca, è 5 ma ccusa già un ritardo prossimo agli 8 minuti. Simoni e Piepoli, rispettivamente 2 e 3 nella generale, accusano un ritardo nell’ordine dei 5 minuti.

Il Giro sembra avere il suo padrone.

PS: dalla prossima tappa di montagna (la Asti-Sant’Anna) il livello di difficoltà passerà da difficile ad estremo…cercherò di rendere un po’ più dura la vita a Nibali

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CAPITOLO 31: si tira un po’ il fiato

La Borgo Val di Taro-Alessandria di 187 km

altimetriaip4.png

rappresenta una delle ultime occasioni per i velocisti, prima delle grandi montagne.

Si parte dalla cittadina

borgo4il1.jpg

che ospitò un arrivo del giro nel 1003, con vittoria di un allora giovane Fabio Baldato.

Per descrivere la tappa, vale quanto detto per la tappa di Porto San Giorgio: non un metro di salita e partenza in leggera discesa.

Viste le fatiche dei giorni scorsi qualcuno potrebbe approfittarne per tirare il fiato in vista delle grandi montagne: potrebbe uscire fuori la classica tappa di trasferimento.

La città di Alessandria

compcitta1simplede9.jpg

quindi, aspetta gli sprinter!

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CAPITOLO 32: Napolitano ci riprova

Le montagne che si profilano all’orizzonte fanno già paura…ma oggi di salita, per fortuna di molti, neanche l’ombra.

Al solito, la tappa, ha vauto il solito inizio movimentato, fin quando non è andata via una fuga ben assortita:

1fugazd0.png

L’avventura dei fuggitivi è durata un centinaio di km, ma le squadre dei velocisti, oggi, non potevano farsi scappare questa occasione; gruppo compatto ai meno 30 km dall’arrivo:

2ripresiameno30hs3.png

I movimenti in testa al gruppo diventano più frenetici. Si organizzano i treni per i velocisti; ai meno 10 km dall’arrivo anche l’Acqua & Sapone lancia il suo trenino:

3treninokw4.png

Più che altro, i ragazzi hanno cercato di portare Danilo più avanti possibile, in modo da cercare la ruota giusta. Napolitano ci pensa un attimo, poi decide di seguire l’iridato in maglia ciclamino, Paolo Bettini, che oggi sembra particolarmente pimpante…la scelta potrebbe risultare azzeccata

4aruotadibettinixk3.png

Bettini si lancia lungo, cercando di anticipare i velocisti puri: Danilo lo segue a ruota, e a 200metri dall’arrivo lo salta:

5sprintlanciatosf9.png

Da dietro sta rimontando forte Mc Ewen…ma è troppo tardi…campane a festa a Siracusa: Danilo Napolitano ha vinto!

6vincedaniloxj3.png

Una volata imperiale e rischiosa, condotta con autorità e freddezza. E’ il primo centro al Giro di quest’anno per il velocista Siciliano, che replica la vittoria dell’anno scorso a marina di Camaiore.

Alle sue spalle Paride Grillo e Robbie Mc Ewen:

7ordinediarrivood0.png

Si archivia la vittoria in poco tempo: il cerimoniale sul podio e poi tutti a concentrarsi su ciò che sarà domani:

8latestaadomaniyw8.png.

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CAPITOLO 33: dove osano le aquile

Primo tappone alpino del Giro, la Asti-Sant’Anna Val Varaita di 210 km:

altimetriafe9.png

Come sempre, in occasione delle grandi tappe, lascio al descrizione al sopralluogo di Cassani:

“Tredicesima tappa del giro, Da Asti

astith7.jpg

a Sant’Anna in alta Val Varaita, dopo 200 km. Qui sapremo chi non potrà più vincere il Giro.

I primi 100 km sono facili, attraverso la pianura piemontese, ma giunti a Caraglio, si imbocca la valle del torrente Grana ed inizia una delle salite più dure delle Alpi Cuneesi, il Fauniera:

faunipgr3.gif

I primi km sono molto facili, ma dopo l’abitato di Castelmagno inizia la vera salita:

salendoallesischiesi5.jpg

i primi 7 km verso il Santuario di San Magno sono i puù duri con pendenze sempre sopra il 9-10%, e trattai al 16%.

Dopo il Santuario,

dpoilsantuariood9.jpg

La strada concede un po’ di respiro, per 1 km e mezzo per riprendere a risalire inesorabile per altri 7 km, molto impegnativi.

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Non si arriverà fin su al Fauniera ma, 1 km prima si girerà a destra e si valicherà il Colle di Esischie:

collediesischieid7.jpg

Inizierà una lunga discesa di 20 km,

discesaversopontemarmoroy1.jpg

Che porterà i corridori in val Maira, in località Ponte Marmora; qui inizierà la seconda salita del giorno, anch’essa molto impegnativa: il Colle di Sampeyre!

sampeyat2.gif

E’ una altra salita lunga (16 km) con pendenze dall’8 al 10 %.

Il tratto più duro inizia dopo il bivio di Serre

versoilsampeyre1cr8.jpg.

Altri 6 km al 9-10% di salita portano i corridori in cima al Colle.

colledisampeyreta1.jpg

Altri 14 km di picchiata ci portano a Sampeyre, dove si farà l’ingresso in Val Varaita ed inizierà la lunga salita finale:

santansps5.gif

La salita si può dividire in due parti, la prima di 15 km facile, mentre la seconda con gli ultimi 4 km piuttosto impegnativi.

Dopo 10 km si giunge nell’abitato di Casteldelfino, e ad un bivio: a destra si proseguirebbe verso chianale ed il Colle dell’Agnello, ma si girerà a sinistra verso l’alta Val Varaita.

A 10 km dall’arrivo si affronta un 1 km e mezzo piuttosto impegnativo all’8-9%, ma in seguti la strada ritorna agevole (4-5%) per altri 5 km.

Ai meno 4 km dall’arrivo la salita si fa più impegnativa: 2 km all’8-10%. Ai meno 2 km si affronterà un tratto in contropendenza di 200 metri, dopo il quale si ritorna a salire per gli ultimi 1800 metri al 12%, per giungere nell’arrivo inedito di Sant’Anna.

Se la corsa verrà affrontata a ritmi sostenuti già dal Fauniera, oggi si potrebbe assistere ad una tappa epica, con distacchi abissali”

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Io non so se è a casa in questo periodo e se esce presto la mattina,

ma ieri mi è passato davanti un giovane in tenuta liquigas...

erano le 9 del mattino sul viale della Libertà a Messina...

Se era lui.... si allena il ragazzo!!! :)

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:mrgreen::mrgreen:

maratonaaa!!

Non è una maratona normale...è un ecomaratona in montagna, in Emilia)...più avanti ve la presento nella sez adatta e quando torno vi metto qualche foto, sperando di riuscirla a finire tutta :D

Cmq, torniamo a Nibali... :dubbio:

CAPITOLO 34: la sentenza del Fauniera

Mattina efferevescente: prima della partenza un turbino di dichiarazioni infiamma il clima pre-gara.

Mentre Cunego alza già bandiera bianca(“Oggi spero solo di poter arrivare fino in fondo…il ginocchio mi fa ancora molto male), sia Simoni (“Da oggi iniziano le tappe congeniali a noi scalatori…queste sono le prime salite vere del giro…ne vedremo delle belle”) che Piepoli (“Mi piacerebbe vincere; se le gambe e la testa mi aiutano, ci proverò”) lanciano proclami di guerra.

Riccò non rilascia commenti, deluso fin ora dal suo giro, mentre il piccolo dei Schleck sorride, e dichiara che non si tirerà indietro se ci sarà da attaccare.

Nibali dal canto suo, è abbastanza tranquillo, e non mostra grossi timori di fronte a queste montagne epiche: “Credo di potermi difendere bene…oggi sarà importante alimentarsi bene, perché se si incappa in un crisi di fame si possono perdere minuti su minuti”

Nel primo tratto in pianura parte una fuga con buoni elementi, tra cui Zabriskie, Kessler, Wegmann e Roesems per l’Acqua & Sapone, con l’ordine di tirare a fondo:

1fugayh4.png

la tattica prevede di far prendere molto spazio alla fuga, così le squadre avversarie (su tutte Saunier e Selle Italia) che vogliono “fare” la tappa devono darsi da fare e sacrificare uomini preziosi già nel tratto in pianura.

Sulle prime rampe dell’Esischie-Fauniera rimangono in tre al comando:

2intreon7.png

Wegmann, Kessler e Pagato, mentre nel gruppo Saunier e Selle Italia si danno da fare per ridurre il distacco:

3sauniereselleitaliaci1.png

Nel frattempo, Kessler con un piccolo scatto va a vincere il Gpm dell’Esischie: è lui il dominatore del Fauniera.

4kesslersulgpmkd0.png

Nel gruppo non prova a scattare nessuno anche perché il ritmo imposto da Saunier e Selle Italia è molto alto, e per i più è già tanto riuscire a rimanere agganciati

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All’inizio del Sampeyre la situazione vede sempre i tre uomini davanti a tutti,

5iniziosampeyrese6.png

con più di 2 minuti su altri 4 contrattaccanti, tra cui Moreau e Bellotti, e 4 minuti sul gruppo Maglia Rosa.

Giunti a 10 km dal Gpm, il primo a rompere gli indugi è Danilo Di Luca:

6ciprovadilucaed4.png

il suo scatto infiamma la corsa! Infatti dopo poco parte anche Kascheskin seguito da Andy Schleck.

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Caucchioli si pone subito in testa al gruppo per non lasciare troppo spazio agli attaccanti, mentre Nibali rimane in attesa: è ancora presto per rispondere.

Dopo poco partono assieme i “due vecchietti terribili”, Piepoli e Simoni, ed in breve si riportano su Di Luca.

8intrebk9.png

I tre in testa guadagnano circa un minuto sul gruppo Nibali. Lo stesso Nibali ai meno 2 km dal gpm dà un'altra dimostrazione di forza:

9nibalireagiscekd3.png

con uno scatto improvviso cerca di riportarsi da solo sui tre al comando.

A 900 metri dal gpm del Sampeyre li riprende

10ripresiinvettatb3.png

Ancora una volta, se ce ne era bisogna, il giovane siciliano dimostra di esser il più in forma di tutti!

Tutti i fuggitivi sono stati ripresi, e davanti scollinano i 4 uomini più forti di questo giro, seguiti a breve distanza da un gruppetto di 3 uomini con A. Schleck, Riccò e Caucchioli. Gli stessi 3 a metà discesa si riportano sulla testa della corsa: 8 uomini al comando.11rientriindiscesahk7.png

A fine discesa, altri 6-7 uomini si sono riportati sui primi, quindi saranno in una quindicina a giocarsi la vittoria di tappa.

Dopo qualche km di controllo tra i big, rompe gli indugi Piepoli:

11rientriindiscesahk7.png

Ma la salita finale, nei primi 10 km non è molto selettiva ed in breve rientrano un po’ tutti, compreso Nibali scortato dal fido Caucchioli

13rientranibalifw1.png

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Scatti brevi e poco decisi ravvivano i successivi km, ma nessuno riesce a fare la differenza. Ai meno 3 km dall’arrivo inizia un tratto al 12%: Nibali si pone in testa al gruppo a fare un andatura elevata: nessuno riesca a scattare.

14meno3dallarrivojr1.png

Rimangono in 7 davanti (Nibali, Caucchioli, Kascheskin, i 2 Schleck, Di Luca e Piepoli), mentre Simoni sembra avere un piccolo cedimento.

Dopo 200 km di corsa e due colli durissimi, questi ultimi km potrebbero risultare indigesti a molti.

Il passo di Nibali fa male: perdono tutti le ruote tranne Andy Schleck, mentre Simoni, superato il momento di difficoltà, si riporta gli altri.

15nibalieschleckqc0.png

I due procedono affiancati fino all’ultimo km. Dopo il triangolo rosso Schleck si sposta a sinistra:

16ciaoschleckjv1.png

ma non per scattare! E’ finita la benzina: sembra inchiodato alla strada mentre Nibali va via con agilità.

Mentre Schleck sembra completamente piantato (ha forse esagerato nel seguire Nibali) lo Squalo dello Stretto ha individuato la nuova preda: il traguardo di Sant’Anna.

17laquintadinibalijd6.png

Nibali oggi ha suonato la sua quinta sinfonia in questo Giro! Chi pensava che nelle Alpi avrebbe pagato dazio ai più forti scalatori dovrà ricredersi.

Gli avversari giungono stremati alle sue spalle:

18glisconfittiqn6.png

nell’ordine Andy Schleck, che difende il secondo posato con le unghie, poi Piepoli, un rinato Riccò e Simoni.

Oggi i distacchi sono stati veramente pesanti:

19ordinedarrivonp6.png

Di Luca e gli altri, in pesante crisi negli ultimi 3 km accusano ritardi superiori ai 2 minuti. Gadret, ancora 4 in classifica, accusa un ritardo di 3 minuti.

Guardando la classifica:

20classgengt0.png

anche i maggiori detrattori di Nibali iniziano pensare che il Giro sia chiuso, ma non il siciliano:

“Il giro si deciderà definitivamente sulle Tre Cime e sullo Zoncolan”…mi sembra di averle già sentito queste parole: era il tormentone del giro 2007. sarà, ma a me quelle di Nibali sembrano dichiarazioni di rito: sono convinto che in cuor suo, Enzo percepisca di esser il più forte.

Comunque come sentenziava Rossella O’Hara cinquant’anni fa: “Domani è un altro giorno”, e come rispose l’indimenticato Rino Gaetano, 30 anni più tardi: “Chi vivrà vedrà".

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