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Giro 2008: dalla Sicilia con furore. L’ora dello Squalo (ministoria con CE 2007)


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Da dietro prova a rientrare un gruppetto con 60 uomini, comprendente velocisti importanti quali Mc Ewen, Chicchi, Haedo e Gatto, ma il loro ritarfdo si attesta sempre intorno al minuto.

Ai meno 15 km dall'arrivo Napolitano e Garzelli parlano tra loro. danilo comunica all'ammiraglia: "sono stanco...non credo di essrere in condizioni di fare uno sprint come si deve...ho detto a Stefano di provare qualcosa"

I due vanno nella parte avanzata del plotone. Garzelli è in testa al gruppo ai meno 10 km e 500m dall'arrivo con dietro Napolitano.

E’ un momento di confusione in testa al gruppo: la Lampre e la Milarm si sono spostate dopo aver tirato per gran parte della tappa, e da dietro sono rientrati gli altri velocisti. Tra l'altro la media elevata, la distanza e il forte vento hanno reso la tappa più difficile del previsto: si vedono in gruppo molte facce stanche.

Ai meno 10 km dall'arrivo a sopresa parte Garzelli e Napolitano gli fa il buco.

6garzelliciprovade9.png

Dietro inizialmente non reagisce nessuno, ed il vantaggio diventa interessante in poco tempo. Poi il gruppo si riorganizza, e si mette in testa Arvesen della CSC

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Il vantaggio di Garzelli, rimane stabile intorno ai 30 secondi, poi inizia a scendere lentamente. All'ultimo km è di soli 15 secondi:

8ultimokmtc8.png

...potrebbero non bastare! L'acido lattico comincia abrucirae nei polpacci di Stefano.

Dietro parte lo sprint, con Petacchi seguito aruota da Hushvod e Bettini. Ai 300 metri Garzelli rilancia l'azione crecando di sprintare...dietro il Norvegese Hushvod salta Petacchi e punta Garzelli...ma non c'è niente da fare:

9vittoriapr2.png

Grande vittoria di Garzelli! Con una bella azione da finisseur è riuscito ad anticipare i velocisti e ad imporsi in una tappa più difficile del previsto.

10ordinediarrivomh9.png

E' la terza vittoria consecutiva per la squadra...considerando anche la maglia rosa salda sulle spalle di Nibali, la prima settimana ha visto comeprotagonista soprattutto una squadra: l'Acqua & Sapone!

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CAPITOLO 21: Una scampagnata al Lago

Con la Foggia-Lago Laceno tornano in scena i big. La salita finale verso il Valico di Villagio Laceno potrebbe riservare qualche sorpresa...

Ma vi lascio alla presentazione di davide Cassani:

"Venerdì 16 maggio. La settima tappa Foggia-Lago Laceno

altimetriagd1.png

è una tappa breve (soli 130 km) ma insidiosa. Gli appassionati ricorderanno l'ultima volat che il giro arrivò al lago, nel 1998. Si assistette ad un bule duello tra Pantani e Zulle:

giro11rn8.jpg

giro21kc6.jpg

con lo svizzero che la spuntò nel finale levando anche Marco di ruota nell'ultimo km di salita,

giro31sd6.jpg

prima dell'arrivo solitario a Lago laceno, con qualche secondo su Bartoli, Leblanc e Pantani

giro41fz6.jpg

La tappa presenta delle piccole salite nella prima parte, tra cui quella di Atiano Irpino, valida come gpm di terza categoria:

panorama1gj4.gif

Dopo un altro paio di strappi in terra Irpina si imboccherà una fondovalle che conduce fino alla località di San Nicola.

Li inizierà una slaita pedalabile, al 4-5% verso bagnoli Irpino. Poco fuori dall'abitato si svolteròà a destra ed inizieranno 4 km impegnativi dal 9 al 12%. Lì, qualche uomo di classifica potrebbe muoversi.

valicovilllacenoyo8.png

Dopo il gpm mancheranno ancora 5 km di cui uno in discesa e quattro in piano per arrivare nello splendido scenario di lago Laceno.

lagolaceno1wt4.jpg

Tappa adatta agli outsider, dove però qualche uomo di classifica potrebbe inventarsi qualcosa"

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Grazie a tutti! :mrgreen:

CAPITOLO 22: Insidie a Lago Laceno

Due ore prima della partenza verso Lago Laceno chiedo a Nibali cosa pensa della tappa odierna:

“Oggi credi che qualcuno possa attaccarti?”

“Mah…oggi credo che i migliori si controlleranno…se qualcuno avrà più birra nelle gambe proverà qualcosa…però sinceramente sono convinto che potrebbe arrivare un gruppo di una trentina di corridori per giocarsi la vittoria allo sprint”

Io ripenso al ’98 e guardo al ciclismo attuale: non c’è più nessuno come Marco…nessuno ma rischiare come faceva Pantani; qui guardano tutti a non dissipare energie preziose, e il tatticismo è a volte esasperante. Però bisogna abituarsi a questo stato di cose: Marco era un fenomeno come pochi nella storia del ciclismo…

Con un po’ di malinconia salgo in ammiraglia e parto per la tappa.

Il copione è sempre lo stesso: parte una fuga da lontano con Serpa, Miholjevic e Kessler.

Il loro vantaggio al gpm di Ariano Irpino è superiore ai 7 minuti:

1fugaun7.png

L’Acqua &Sapone lascia fare…la fuga non impensierisce il giovane Nibali.

Sugli strappi che precedono gli ultimi 50 km partono in contropiede Mayo e Mazzoleni:

2mayoemazzoleniim8.png

Si tratta di un attacco un p scriteriato, visto che dietro il ritmo del gruppo piuttosto elevato.

Infatti li gruppo riprende prima Miholjevic, Serpa e alle prime rampe verso Lago Laceno anche Mazzoleni e Mayo.

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Kessler conserva ancora un margine di 3 minuti ad inizio salita sul gruppo.

5kesslerresisteso9.png

Sulle rampe più dure il gruppo accelera, sotto la spinta degli uomini Quick Step, ma Kessler riesce a collinare con un minuto scarso di vantaggio

6kesslerscollinaws1.png

sul gruppo, dove Nibali controlla in scioltezza,

7ilgrupposcollinavd9.png

che dovrà difendere negli ultimi 5km pressocchè pianeggianti.

Il gruppo riduce progressivamente il vantaggio. Kessler ha soli 20 secondi all’ultimo km e sembra molto stanco.

Nel gruppo si lancia in volata Bettini,

8bettinirilanciacl9.png

riprende Kessler negli ultimi 50 metri e lo brucia sul traguardo.

9beffafinalebk9.png

Una beffa per il tedesco, che a fine tappa trattiene le lacrime a stento…era stato autore di un bel tentativo di fuga. M ail ciclismo è anche questo!

Ecco l’ordine d’arrivo.

10ordinediuarrivogd7.png

Per oggi Nibali ha controllato con relativa tranquillità.

La classifica è rimasta pressocchè invariata:

11generaleinvariatamv1.png

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CAPITOLO 23: Su e giù per i monti abruzzesi

Archiviata la tappa di Lago Laceno, domani si farà sul serio con la Benevento-Celano di 218 km:

altimetriagq2.png

Chi meglio di Cassani per presentarvela:

“Sabato 17 maggio, si chiude la prima settimana con una tappa per niente facile: da Benevento a Celano dopo 218 km, 5 gpm e più di 3000 metri di dislivello.

Si parte dalla città campana,

benevento1ur2.jpg

si attraversa il Molise, e dopo 70 km pressocchè pianeggianti si inizia a salire con lo strappo del Macerone, 3 km al 7%.

Due km di discesa ed inizia una salita piuttosto impegnativa verso Rionero Sannitico:

rioneropc5.gif

è una salita di 10 km all’8%, ma la si può divider in due tronconi di 4 km con pendenze sempre vicine al 10%, intervallata da un km e mezzo in falsopiano.

Dopo qualche km di discesa si ritorna a salire verso Roccaraso:

roccaraso3min1kf8.jpg

Altri 7k all’8%.

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Dopo lo scollinamento si imboccherà un alunga discesa verso lo sprint intermedio di Sulmona. Altri 10 km pianeggianti e si risale verso il Monte Urano:

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Questa salita è gia stata affrontata dal Giro tre anni fa nella tappa dell’Aquila, ma quest’anno è più vicina all’arrivo (a 35 km) e potrebbe risultare determinante, con i suoi 5 km al 9-10%.

Non c’è tregua: 2 km di discesa verso goriano sicoli e si risale verso la Forca Caruso,

forcacarusokx7.jpg

una salita di 7 km, regolare al 5-6 %. Dopo la planata verso l’abitato di Cerchio, si affronta l’ultima salita del giorno, verso il paese di Aielli:

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La salita è breve, soli 3,5 km, ma tosta con pendenze tra l’8 e il 10 % e punte al 15%. Dopo più di 210 km di corsa quest’ultima erta potrebbe fare male e risultare decisiva.

Ma non è ancora finita: 5 km di discesa, altri 2 in piano e gli ultimi 2 in leggera salita (4-5%) verso l’abitato di Celano

celanofy9.png

sormontato dallo splendido Castello medievale.

E’ una tappa da non sottovalutare. Potrebbe risultare più selettiva di quella di Camigliatello Silano, e dare un altro scossone alla classifica generale”

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CAPITOLO 24: Quando il gioco si fa duro…

Stamani a colazione si avvertiva nell’aria la tensione tipica delle tappe importanti. La tappa odierna è temuta come una tappa alpina: il finale con quelle tre salite una dietro l’altra fa paura.

Enzo è teso come una corda di violino: sa che oggi lo attaccheranno in molti.

La riunione tecnica sembra quasi un briefing prima di una missione di guerra: tutti si dovranno sacrificare per la causa, ovvero difendere la maglia rosa ad ogni costo!

Alle interviste di partenza, Nibali dichiara:

“Oggi più che attaccare, dovrò pensare a difendermi…E’ una tappa adatta alle imboscate, ma confido molto nella mai squadra…so che potrò contare su tutti”

Dichiarazioni varie per gli altri big:

“Si dovrà cercare di far qualcosa da oggi, perchè Nibali ha già un bel vantaggio” dichiara Andy Schleck.

“Vedremo di vincere la tappa, magari con Mayo o Sastre”, dichiara Simoni, ma con l’aria di chi bleffa.

“Queste non sono salite su cui si possa fare differenza”, è il pensierio di Piepoli.

Cunego è prudente: “Dovrò cercare di stare con i più forti…ma se ne avrò non mi tirerò certo dietro”.

“Oggi vinco io”…Riccò non si smentisce.

“Molte montagna…difficile, difficile…io no pensare vincere” dichiara Dekker, col suo italiano stentato.

Savoldelli, secondo in classifica: “Ma oggi più che le discese bisogna pensare alle salite…”, col suo simpatico accento bergamasco.

Alle 10:30 prende il via la tappa.

Dopo pochi km va via una fuga di 5 uomini, con Grivko, Carrara, Perez Cuapio, Schumacher e Arvesen.

La fuga non impensierisce il gruppo che lascia fare.

Al termine della prima salita di giornata, il Macerone i fuggitivi hanno già un bel vantaggio:

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Ma dopo i 2 km di discesa, all’inizio della salita di Rionero Sannitico prende la situazione in mano la Selle Italia: evidentemente Piepoli vuol rendere dura la tappa.

In cima al Gpm, dopo una salita affrontata ad un ritmo elevato, la selezione è netta:

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con Nibali rimangono solo 4 compagni, tra cui pinotti è gia al gancio.

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Il forsing continua nella salita di Roccaraso. Nibali perde ben tre compagni: Pinotti, Garzelli e perfino Samoilau. Rimane col sicliano, in un gruppo ridotto a 35 unità, il solo Caucchioli. E’ un momento delicato per Nibali.

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Nella lunga discesa verso Sulmona il gruppo recupera molto sui fuggitivi, che allo sprinbt intermedio hanno solo 2 minuti di vantaggio.

Si imbocca il Monte Urano. Dopo 1 km di salita parte Andy Schleck, ma lo scatto non è convinto.

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Poco dopo prova uno scatto anche Dekker

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Ma l’attacco decisivo l’effettua Piepoli nell’ultimo km di salita

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E’ un attacco deciso: riprende i fuggitivi, li stacca e guadagna in breve 45 secondi sul gruppo, in vetta al Gpm.

Nibali non risponde all'attacco dello scalatore pugliese, sembra un po’ in affanno, ma scollina con i primi del gruppo

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Al termine della discesa prende il controllo Caucchioli, che si mette in testa al gruppo, o meglio ciò che ne rimane per tenere a breve distanza Piepoli, il cui vantaggio oscilla intorno al minuto

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La corsa per il momento è sottocontrollo: c'è Piepoli in fuga, ma il ritmo tenuto da Caucchioli fa si che il ritardo dal pugliese non aumenti. Ma a 3 km dal Gpm di Forca Caruso Cunego e Simoni rompono gli indugi e scattano decisi:

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E' una bella azione quella operata dai due scalatori triveneti. Nibali è in affanno…non riesce a rispondere all’attacco e prosegue del suo passo. Masciarelli dall’auricolare lo incita:

“Forza Enzo. Sono lì, non guadagnano niente”…è una bugia a fin di bene.

In cima alla salita Piepoli ha 24 secondi sul duo Cunego-Simoni, che a loro volta hanno un minuto scarso su Nibali ed il resto del gruppetto, guadaganto nel volgere di 3 km:

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E’ un momento difficile per Nibali…caucchioli è ancora con lui, nel gruppo di testa, ma sembra non averne più.

A circa metà discesa Simoni e Cunego si riportano su Piepoli: il nuovo trio di testa ha un vantaggio di 1’13” sul gruppetto Nibali

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Inizia l’ultima salita del giorno verso l’abitato di Aielli, breve ma arcigna. I tre di testa vanno su con un buon passo. Nel gruppetto dietro Nibali sembra stia un po’ meglio…va in testa a tirare:

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Vede che nel gruppetto non c’è collaborazione...è giunto il momento di fare tutto da solo, contando solo sulle proprie gambe: Nibali scatta secco e cerca di riportarsi sui primi

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La sua azione è ottima: recupera poco meno di un 1 minuto in poco più di un km, e svetta con 20 secondi di ritardo dai tre.

In discesa continua solitario l’inseguimento

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Quando mancano 2 km all’arrivo, e la strada torna a salire, Cunego saluta la compagnia e va via da solo. Nibali continua col suo passo; all’ultimo km riprende Simoni e Piepoli...Cunego è un pò più avanti:

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Non contento di ciò, stacca i due e con una accelerazione da fuoriclasse si porta all’inseguimento di Cunego:

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Cunego cerca le ultime energie, ma Nibali, scatenato, sale a doppia velocità e raggiunge la sua ruota posteriore negli ultimi 10 metri…prova a superarlo…è un finale al cardiopalma...

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Cunego vince per pochi cm una tappa memorabile, con un finale trillhing.

L’ordine di arrivo vede sette corridori accreditati dello stesso tempo:

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Da segnalere nel finale il buon recupero di Riccò , Evans e Frank Schleck, mentre tutti gli altri, tra cui Di Luca, A. Schleck, Contador, Kasheskin e Dekker, pagano dazio.

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Oggi Nibali ha dimostrato di essere un campione: il recupero nel finale è stato veramente eccezionale; ciò a dimostrazione che il siciliano venderà cara la pelle! Gli avversari sono avvisati: chi vuol vincere il Giro dovrà fare i conti con lo Squalo dello Stretto!

Unica nota negativa della giornata: la prestazione della squadra. Eccezion fatta per Caucchioli, gli altri hanno mollato le ruote del gruppo troppo in fretta. Si spera che Garzelli e Samoilau abbiano avuto una giornata storta, perché nelle grandi montagne il loro apporto sarà fondamentale.

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CAPITOLO 25: volata nelle Marche prima del riposo

La nona tappa Sulmona-Porto San Giorgio

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vedrà nuovamente in azione le ruote veloci, prima di una faticata, quanto non mai, giornata di riposo.

Si parte dalla cittadina abruzzese di origine romana

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come testimonia l’antico acquedotto. Si percorrerà la valle del fiume Pescara fino alla cittadina ominima, dopodiché si risalirà la costiera adriatica abruzzese e quella marchigiana, fino al lungomare di Porto San Giorgio.

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La tappa non presenta un solo metro di salita, per cui i velocisti non possono lasciarsi sfuggire questa occasione. Finora il Giro ha visto una sola volata, con vittoria dell’aretino Bennati.

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CAPITOLO 26: Weekend con lo sprint

L’altimetria della tappa odierna ha invogliato molti atleti ad attaccare: nella prima parte, in leggera discesa, gli attacchi si susseguono, anche se inutilmente:

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Ai 100 km dall’arrivo il gruppo è ancora compatto: le squadre dei velocisti non fanno scappar via nessuno!

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Dopo lo sprint intermedio va via una fuga con ottimi corridori, tra cui Cancellara ed Hincapie:

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ma il vantaggio massimo non riesce a superare il km, anche perché dietro il gruppo insegue deciso.

A meno 20 km dall’arrivo la fuga viene ripresa: gruppo compatto!

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Iniziano ad organizzarsi in testa al gruppo i treni dei velocisti…

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…anche l’Acqua & Sapone organizza il suo trenino con Garzelli, Roesems e Napolitano.

Fasi convulse della gara: tutti vogliono stare davanti. Ai meno 10 km radio corsa comunica che si è verificata una brutta caduta: molti big per terra, in una fase delicata. La caduta sembra sia stata causata da Andy Schleck.

Napolitano prende la ruota di Mc Ewen, splendidamente pilotato da Fred Rodriguez.

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Quando Rodriguez si sposta Mc Ewen si lancia in un rischioso, per lui, sprint di testa.

E’ uno sprint serrato, con Napolitano che prova ad uscire dalla ruota di Mc Ewen

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Ma la vecchia volpe di Mc Ewen la spunta, lasciando a mezza ruota Napolitano, Ventoso e tutti gli altri.

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Ecco l'ordine di arrivo:

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La tappa di oggi, in apparenza innocua, ridisegna la classifica generale:

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Arrivano con 2 minuti di ritardo, come conseguenza della caduta, i due fratelli Schleck, Cunego, Evans, Riccò, Savoldelli, Contador ed Hansen, per quanto riguarda i primi 15 della generale.

La dea bendata sembra dalla parte di Nibali, che ora ha più di 3 minuti sul secondo, il sempreverde Gilberto Simoni.

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