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Ammiraglie da Incubo: Katusha-Alpecin 2019


Messaggi raccomandati

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prossimamente, su questi schermi... la mia nuova story con PCM 2018

PALMARES

Spoiler

2019: Katusha-Alpecin

6 VITTORIE

1ª tappa Volta a la Comunitat Valenciana (Oropesa del Mar > Peñiscola) - Marcel Kittel (Ger)
Clásica de Almería - Marcel Kittel (Ger)
1ª tappa Colombia Oro y Paz (Circuito de Palmira) - Jens Debusschere (Bel)
3ª tappa Colombia Oro y Paz (Palmira > Buga) - Jens Debusschere (Bel)
5ª tappa Colombia Oro y Paz (Pereira > Salento)  - Simon Spilak (Slo)
4ª tappa Volta ao Algarve (Almodôvar > Tavira) - Mads Würtz Schmidt  (Dan)

 

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Intanto qualche dettaglio sulla story: come da titolo, mi concentrerò sulla guida di alcune delle squadre più sgangherate del circuito: non intendo necessariamente le più scarse o senza soldi, ma quelle costruite peggio, senza né capo né coda, o bisognose di una rivoluzione dopo una stagione da buttare. 

L'inizio sarà a partire da agosto 2018, dando per buoni i risultati reali della prima parte di stagione e concludendo l'annata giocando, in modalità partita singola, le principali corse rimanenti, a cominciare dalla "mia" Volta a Portugal e cercando di riprodurre, per quanto possibile, le reali startlist che verranno annunciate. 

Questo significa, dunque, che per questa prima stagione cambierò squadra ad ogni corsa, concentrandomi sempre su una outsider. Nel frattempo, aggiornerò il db al 2019 sulla base delle vere notizie di mercato che usciranno nei prossimi mesi. 

Conclusa la stagione, avvierò la carriera vera e propria dal 1 gennaio 2019, con l'idea di cambiare squadra ogni due-tre anni per andare, appunto, dove c'è più bisogno. Come primo team pensavo di iniziare dalla Trek - squadra che, dopo Cancellara, non ha più azzeccato un acquisto puntando sempre su corridori a fine carriera o comunque declinanti - ma se, come sembra, il prossimo anno prenderà davvero gente giovane e promettente come Sosa, Ciccone e Valgren, oltre al già sicuro Moschetti, ecco che potrebbe non esserci più bisogno del mio intervento (per quanto, invece, gli altri acquisti di Porte e Gerrans si sposino benissimo con la linea gerontofila tenuta fin qui). 

In caso, appunto, di rinsavimento della squadra di Guercilena, altre "ammiraglie da incubo" potrebbero essere quelle della Dimension Data chiamata a sostituire Cavendish e rivitalizzare l'involutissimo Meintjes; la UAE alle prese col flop di Aru e un 2018 in generale bene al di sotto delle aspettative per tutti i suoi big; la Katusha di Kittel separato in casa è dei quest'anno impalpabili Haas, Zakarin e Spilak; la nuova CCC destinata a rilevare le ceneri della BMC; la EF che rischia di accogliere quel bidone che risponde al nome di Van Garderen, e che per il resto ha giusto Uran, Woods e poco altro; o la Cofidis ormai sul punto di scaricare Bouhanni. 

Ad ogni modo, davvero, deciderò sulla base di come si muoveranno sul mercato le squadre nella realtà, e anche dei vostri suggerimenti! Per adesso è tutto, a presto con Ammiraglie da Incubo! 

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Iniziamo con i primi aggiornamenti di ciclomercato (reale) di cui terrò conto nel mio db, prendendo la notizia pari pari da Cicloweb (qui il link all'originale http://www.cicloweb.it/2018/07/23/mercato-ciclismo-2019-luglio/)

Le Porte del ciclomercato si aprono verso la Trek
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Il 1 agosto il via alle ufficialità: da Greipel a Ewan, da Valgren a Dennis, da Martin a Cavendish, tanti con le valigie in mano. Il punto sulle trattative

Le giornate di riposo del Tour de France, se servono ai corridori per ricaricare le pile, dai loro procuratori e dai team manager vengono sfruttate in altra maniera. Ossia a finalizzare i contratti per la sempre più imminente sessione di ciclomercato, che partirà ufficialmente il 1 agosto. Regola vuole che non si possano sottoscrivere accordi fra le parti prima di tale data, ma non è un mistero che questa barriera sia bellamente ignorata dai vari attori, UCI compresa. Diverse trattative, dunque, sono già state chiuse, alcune anche con nomi importanti. Riportiamo qui i principali movimenti che animeranno le prossime settimane e che condurranno il mondo del pedale verso il 2019.

Trek sugli scudi: Porte, Ciccone e Sosa, ecco gli scalatori di qualità. Nizzolo saluta, Valgren è una possibilità
La palma di regina del ciclomercato pare indirizzarsi sempre più verso la Trek-Segafredo. Dopo una passata sessione in sordina, la squadra diretta da Luca Guercilena fa la voce grossa. Manca solo l’ufficialità per l’approdo di Richie Porte come leader per le corse a tappe con un accordo biennale. Ma non è finita qui, perché gli statunitensi hanno in pugno i due scalatori più forti del panorama Professional italiano, vale a dire Giulio Ciccone (Bardiani CSF) e Iván Ramiro Sosa (Androni Giocattoli-Sidermec), proseguendo così l’opera di ringiovanimento della rosa iniziata la scorsa stagione.

Anche nel settore volate vi sarà un ricambio: arriva Matteo Moschetti, già ufficializzato in primavera dopo lo spettacolare inizio di annata. A fargli posto sarà Giacomo Nizzolo: il brianzolo deve così cercare una nuova destinazione per la prima volta da quando è passato professionista. Pare invece destinato a restare Bauke Mollema, dopo le precedenti voci che lo indirizzavano altrove. Tornando sul fronte acquisti, nelle ultime giornate gli statunitensi sono dati in pole position nella corsa ad aggiudicarsi uno dei pezzi più ambiti di quest’anno, vale a dire Michael Valgren: il vincitore della Omloop Het Nieuwsblad e della Amstel Gold Race è cercato, oltre dalla sua Astana, anche da Bahrain, Dimension Data e Katusha, ma la direzione a cui pare approssimarsi sempre più è proprio quella della Trek. Come uomo di esperienza, nonché come elemento fidato di Porte, ci sono ottime possibilità che si aggiunge alla compagnia anche Simon Gerrans.

Gran viavai alla Bahrain Merida, con tanti giovani di talento in arrivo
Altra formazione che si sta muovendo con profitto e su diversi tavoli è la Bahrain Merida. Dopo una stagione sinora più che positiva, nonostante la sfortuna abbia fatto capolino in diverse situazioni, gli italo-sloveni-mediorientali non si adagiano sugli allori e puntano seriamente ad un ulteriore salto di qualità. Il settore scalatori verrà ulteriormente migliorato: se è già stato ufficializzato il passaggio tra i pro’ del britannico Stephen Williams, quinto all’ultimo Giro Under 23, manca solo l’annuncio per quello di Tadej Pogacar, talento del sempre più florido movimento sloveno. Ed è prossimo ad approdare in rosa anche un corridore sottovalutato ma di garanzia assoluta come Damiano Caruso, non un semplice gregario ma capace di essere un valido capitano nelle corse di una settimana.

E dalla fu BMC non è l’unico probabile acquisto: interessa, e molto, il vallonato Dylan Teuns mentre è tutto fatto per Rohan Dennis, sempre più interessato a diventare un uomo da grandi giri. Un altro formidabile cronoman praticamente già ufficiale viene dalla Slovenia e risponde al nome di Jan Tratnik. In una multinazionale qual è quella diretta da Brent Copeland è pronta a fare capolino anche una pattuglia tedesca: in dirittura d’arrivo Phil Bauhaus come primo sprinter, così come non è da escludere l’approdo di un gregario di esperienza e abnegazione come Marcel Sieberg. A fronte di tanti innesti, è logico che seguiranno altrettante partenze: se Franco Pellizotti è prossimo a concludere la lunga e onorata carriera per salire in ammiraglia, Giovanni Visconti (di cui parleremo in seguito), Manuele Boaro e Niccolò Bonifazio sono con un piede e mezzo fuori dalla porta.

La Lotto Soudal passa da Greipel a Ewan, la LottoNL ha in mano Van Aert
Cambio epocale per la Lotto Soudal che ha confermato l’addio di André Greipel: l’esperto tedesco, che punta a strappare un biennale, ha ricevuto offerta dalle ambiziose Fortuneo e Israel Cycling Academy (con Sieberg pronto ad accompagnarlo), ma la sua volontà pare quella di privilegiare il World Tour. Da vedere, però, chi avrà interesse ad offrirgli un contratto. Il suo sostituto tra i belgi arriva dall’Australia: più giovane e con caratteristiche diverse, Caleb Ewan è pronto a indossare lo scettro nel team belga che fu del suo connazionale Robbie McEwen: da vedere ancora se avrà qualche uomo di fiducia per il treno (nel caso, occhio a Roger Kluge e Luka Mezgec). Dal team di Marc Sergeant si separerà anche Jens Debusschere (Cofidis e Katusha sulle sue tracce) mentre per gli altri rinforzi, oltre ad un probabile arrivo di Loïc Vliegen (ma c’è anche la Wanty), si pescherà a piene mani dal vivaio: dopo Harm Vanhoucke pronti al salto Stan Dewulf, Gerben Thijssen e forse Julian Mertens.

La quasi omonima LottoNL-Jumbo (che perderà il main sponsor, ma che non avrà problemi dato l’aumento di fondi da parte del cosponsor) sta costruendo un blocco solido per il futuro: già rinnovati i big Groenewegen, Kruijswijk e Roglic e molti dei gregari, guarda al 2020 con l’opzione (se non già l’acquisto) di Wout Van Aert. Ma attenzione, perché dai Paesi Bassi trapela l’indiscrezione che il passaggio possa avvenire già dal 2019 nel caso di abbandono di Veranda’s Willems, adirata per la situazione creatasi. Tra i gialloneri di Richard Plugge dovrebbero arrivare per la prossima stagione il belga Laurens De Plus e, dopo due anni, il rientrante Mike Teunissen. È in bilico invece il futuro di Enrico Battaglin: se non dovesse rimanere, il vicentino è corteggiato da Astana e Katusha.

Tanti cambiamenti nella nuova CCC: Van Avermaet perno, le rivali corteggiano i corridori
Sistemata, finalmente, la questione sopravvivenza, Jim Ochowicz può finalmente dedicarsi a costruire il roster della fu BMC, formazione nota almeno provvisoriamente come CCC. L’unico sicuro di essere a bordo è Greg Van Avermaet, faro del progetto: facile ipotizzare che assieme a lui resteranno i fidi Michael Schär e Nathan Van Hooydonck. Per i restanti venti nomi, è tutto in altro mare: sicuramente vi saranno altri rinnovi, così come alcuni degli attuali membri della formazione Professional polacca (su tutti Michal Schlegel). Tra i volti nuovi, dal Belgio si rincorrono notizie sul ritorno nel massimo circuito di Guillaume Van Keirsbulck nonché la sfida alla Quick Step per assicurarsi le prestazioni del talentuoso Jasper Philipsen. È stata smentita la suggestione di strappare con un anno di anticipo, su richiesta del nuovo patron, Rafal Majka e il fido Pawel Poljanski dalla Bora: per un altro anno rimarranno in Germania, salvo improbabili colpi di scena.

Il fronte partenze, detto di Porte, Gerrans, Caruso, Dennis, Teuns e Vliegen, è ancora ricco: Jurgen Roelandts è corteggiato da Movistar (che dovrebbe perdere Imanol Erviti, diretto alla Mitchelton, che ha appena rinnovato con i gemelli Yates) e Groupama-FDJ. Proprio quest’ultimi, oltre ad aver prolungato il rapporto con Arnaud Démare, sono ai dettagli sia con Kilian Frankiny che con Stefan Küng. Su Alessandro De Marchi sono segnalati gli interessi sia della Dimension Data che della Quick Step Floors mentre Tejay van Garderen è pronto a sbarcare alla EF Education First.

Katusha e Dimension Data, cambiare per crescere
La formazione più deludente del 2018 è, senza ombra di dubbio, la Katusha-Alpecin: e per i russi-svizzeri le notizie potrebbero peggiorare perché, come riporta l’edizione odierna de l’Équipe, Tony Martin non ha alcuna intenzione di rinnovare (Dimension Data e il ritorno alla Quick Step le opzioni privilegiate) e Marcel Kittel è decisamente infuriato per la situazione creatasi. Una rottura di contratto prima della naturale scadenza (fine 2019) appare comunque improbabile. Tra i vari affari pressoché definiti vi sono il passaggio di Oscar Gatto alla Bora Hansgrohe e quello di Carlos Verona al Movistar Team.

Altra squadra sotto le aspettative è il Team Dimension Data. I sudafricani, freschi di accordo con BMC come fornitore di biciclette (Cervélo pare destinato alla Sunweb, con Giant a completare il quadro spostandosi alla “nuova” CCC), sono chiamati a proporre un roster di maggior qualità: le voci su De Marchi, Martin e Valgren vanno ovviamente in questa direzione. Rimangono ancora i dubbi se prolungare il rapporto con Mark Cavendish (con una suggestione Aqua Blue Sport per il mannese?) mentre Edvald Boasson Hagen dovrebbe essere ancora in rosa. Anche se il norvegese, a sorpresa, pare essere sul taccuino di quella corazzata che risponde al nome della Quick Step Floors. Chi invece saluterà sarà Merhawi Kudus, che cercherà di fare il salto di qualità altrove.

Astana, Sunweb e Quick Step ringiovaniscono le rose
Si muoverà molto l’Astana Pro Team: in attesa di sapere il futuro di Valgren, i kazaki hanno in pugno tre giovani talenti come il danese Jonas Gregaard, terzo all’ultimo Valle d’Aosta, e il colombiano Alejandro Osorio, sesto al Giro Under 23, oltre al proprio Yuriy Natarov. Linea verde anche per il Team Sunweb con Cees Bol e Max Kanter già ufficializzati, in attesa di capire se il forte crossista Joris Nieuwenhuis passerà pro’ oppure rimarrà un ulteriore anno nella squadra di sviluppo. La Quick Step Floors, dal canto suo, oltre al baby campioncino Remco Evenepoel, pare aver deciso di chiamare fra le sue fila il portoghese João Almeida.

Dopo la razzia della passata sessione il Team Sky rimane più tranquillo, con pochi aggiustamenti previsti (e chissà che la vicenda Moscon non possa cambiare, almeno in parte, i programmi). Si preannuncia invece una bella sfida fra AG2R La Mondiale e UAE Team Emirates per assicurarsi il filosofo del gruppo, quel Guillaume Martin che potrebbe comunque proseguire con la Wanty che, unica fra tutte, gli diede fiducia tre anni fa.

Il punto sulle Professional: ancora poco movimento, nuovo sponsor per il team di Citracca
Tra le Professional, detto della volontà di crescere di Fortuneo-Samsic e Israel Cycling Academy, è probabile un ritorno in patria per Pierre Rolland: o nella “sua” Direct Énergie (che avrà tutta per sé Wilier Triestina) o nella Vital Concept, alla pressante ricerca di almeno uno scalatore e di un nome che possa far scaldare i cuori degli organizzatori del Tour. Nacer Bouhanni ha ancora un anno di coabitazione forzata con la Cofidis, Solutions Crédits: veder arrivare una formazione interessata a comprarne il costoso cartellino più lo stipendio appare francamente improbabile.

Le quattro formazioni italiane della categoria stanno lavorando ancora sottotraccia: la Androni Giocattoli-Sidermec, che dovrà fare a meno del trio Sosa, Davide Ballerini (in tante sul canturino, Astana e Katusha in testa) e Matteo Malucelli (ancora Astana e Groupama per il veloce romagnolo), manterrà quasi per intero l’attuale gruppo, con alcuni giovani ad aggiungersi, a cominciare da Leonardo Fedrigo.

Ovviamente la stessa linea della Bardiani CSF, chiamata (ma non sarà semplice) a non far rimpiangere il partente Ciccone. Luca Covili è, al momento, l’unico nome già ufficializzato dal sodalizio emiliano. Ancora meno informazioni trapelano dal fronte Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini: il baricentro del progetto continuerà ad essere Marco Canola, ma accanto al vicentino servono pedine per garantire maggior varietà di opzioni.

Più vivacità nella attuale Wilier Triestina-Selle Italia. Se non altro perché il main sponsor (nonché fornitore dei mezzi) ha deciso di non proseguire il rapporto, preferendo aumentare l’impegno economico alla Direct Énergie. Ma il gruppo di Angelo Citracca è tranquillo: le trattative sia con un nuovo patrocinatore principale che con la nuova casa di mezzi (sarà un’azienda straniera) sono in fase avanzata. Una volta finalizzati i dettagli, via libera al mercato: come si vocifera da mesi, il ritorno a casa di Giovanni Visconti è una possibilità concreta. Dovrebbe invece andare altrove Filippo Pozzato: non più ritiro come preannunciato in primavera ma la volontà di fare ancora un’esperienza nel World Tour, fra pietre e, perché no, Giro d’Italia.

Alberto Vigonesi

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La prima "ammiraglia da incubo" su cui siederò, in occasione dell'80ª Volta a Portugal em bicicleta in programma dal 1 al 12 agosto, è quella dello Sporting-Tavira, la squadra di ciclismo professionistico più antica al mondo, essendo in gruppo ininterrottamente dal 1986. Una decina di anni fa, sotto la sponsorizzazione Palmeiras Resort, era il team di riferimento del ciclismo portoghese, tanto da aver vinto la Volta a Portugal per quattro anni di fila dal 2008 al 2011: tre edizioni consecutive con lo spagnolo David Blanco e una con Ricardo Mestre, oltre a una miriade di successi di tappa con Cândido Barbosa, tra i più popolari corridori portoghesi della scorsa generazione.

Dal 2016 il Clube de Ciclismo de Tavira ha stretto una partnership con lo Sporting Clube de Portugal, polisportiva tra le più note al mondo, soprattutto per i suoi successi in campo calcistico che ne fanno la terza grande del paese, alle spalle di Benfica e Porto. Proprio l'emanazione a due ruote del Porto, vale a dire la W52-FC Porto, è però da diversi anni a questa parte la nuova padrona del ciclismo portoghese, alla luce dei successi alla Volta dove è imbattuta da cinque anni: nel 2013 il successo di Alejandro Marque, nel 2014 e 2015 la doppietta di César Veloso, nel 2016 l'exploit di Rui Vinhas e lo scorso anno il dominio di Raul Alarcón, che sarà anche quest'anno l'uomo da battere.

Per contrastarlo, lo Sporting punterà ancora sui suoi due grandi vecchi, lo stesso Alejandro Marque  (quarto corridore a destra nelle foto sopra) vincitore della Volta 2013 e l'ormai ultraquarantenne Rinaldo Nocentini (primo da sinistra), 21º al suo primo assalto alla Volta nel 2016 ma quarto e ad un passo dal podio l'anno scorso; in questa stagione l'aretino ha vinto due tappe alla Tropicale Amissa Bongo, in gennaio, salvo poi non ottenere altri risultati degni di nota, ma il suo obiettivo principale arriva ora. Oltre a Marque, a supportarlo ci saranno anche Frederico Figueiredo (secondo da sinistra nella foto) e Jóni Brandão (terzo da sinistra), decisamente più giovani e, anche in virtù di questo, destinati forse a scalare le gerarchie interne in corso d'opera. Entrambi, però, sono reduci da un 2017 sfortunato: Brandão, reduce dalla quinta posizione del 2016, lo scorso anno dovette dare forfait alla Volta per problemi fisici all'immediata vigilia, mentre Figueiredo si ritirò a metà percorso per una caduta.

La sfida lanciata alla W52-FC Porto, pur priva di Amaro Antunes passato quest'anno ai polacchi della CCC che non saranno al via della Volta, resta comunque ai limiti dell'impossibile: e a rendere ancora più "da incubo" l'esperienza alla guida di questa squadra c'è la situazione di caos completo che regna all'interno dello Sporting Clube de Portugal. Prima l'irruzione dei tifosi negli spogliatoi della squadra di calcio, dopo la sconfitta con il Marítimo all'ultima di campionato che ne ha sancito la mancata qualificazione alla Champions League. Poi le rescissioni contrattuali, per giusta causa, ottenute dai giocatori più importanti della rosa, fra i quali il capitano Rui Patrício, che hanno portato alla sfiducia del presidente della SAD Bruno de Carvalho. Dulcis in fundo, si fa per dire, la paradossale vicenda dell'ingaggio ed immediato esonero di Sinisa Mihajlovic, messo sotto contratto proprio da Carvalho pochi giorni prima che lo stesso presidente venisse accompagnato alla porta, e subito scaricato dalla nuova dirigenza che non ha ritenuto valido l'accordo siglato dal tecnico serbo con il presidente sfiduciato.

Inutile dire che questa atmosfera pesante non aiuterà di certo nemmeno le sorti della sezione ciclistica.

Modificato da smec-easyjet
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10 minutes ago, matt said:

Gira e rigira, ti ritrovi sempre in Portogallo! 

Forza Smec e Forza Sporting, che il Porto mi è sempre stato sugli ammennicoli!

sì ma questa volta solo per la Volta! è che mi pareva giusto partire da lì, e poi siamo praticamente in contemporanea con quella vera! bora!*

* "andiamo", in portoghese gergale

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Ed eccoci alla presentazione del percorso (che è quello che @Stylus aveva disegnato per la mia story coi Tugas a PCM 2013, mai giocato e riaddattato per essere proposto a PCM 2018) e degli iscritti, che ricalcano la vera startlist della Volta al via domani, ad eccezione dei malesiani del Team Sapura Racing, non presenti nel db che ho scaricato (il PCM WORLD al quale aggiungerò gli elementi grafici del PACK ITA)

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La Volta a Portugal, giunta quest'anno all'80ª edizione, torna dopo anni ad abbracciare l'Algarve: sarà proprio la regione più meridionale del paese ad ospitare, infatti, la grande partenza con una tappa in linea, da Faro (nella foto in alto) a Portimão, probabilissima preda dei velocisti. Epilogo allo sprint che i velocisti dovranno invece conquistarsi all'indomani, a Grândola, essendo previsto un gpm di 4ª categoria negli ultimi 10 km. La terza tappa prevede poi un arrivo su uno strappo, quello in vetta alla suggestiva cittadella arroccata di Monsaraz (foto in basso), che non dovrebbe mietere distacchi tra gli uomini in classifica ma potrebbe bastare ad escludere dal pronostico gli sprinter puri.

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Ruote veloci che torneranno protagoniste nella lunga, ma facile, Elvas-Santarém, cui seguirà una tappa in circuito, a Fátima, che chiama invece allo scoperto gli scattisti. Ed eccoci così ad una delle frazioni più attese, la sesta, che presenta l'arrivo ai duemila metri dell'Alto da Torre, sulla Serra da Estrela, punto più elevato dell'intero Portogallo continentale (foto in basso).

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La Torre rappresenta, da sempre, il momento clou della Volta, ma quest'anno sarà solo la prima delle tre frazioni di montagna in programma: dopo una tappa mossa, da Viseu a Porto, che potrebbe anche strizzare l'occhio ad una fuga da lontano, il programma prevede infatti l'altro tradionale arrivo in quota della corsa, quello al Santuario di Nossa Senhora da Graça (foto in basso), a Mondim de Basto, di cui ricorre quest'anno il quarantennale della prima scalata.

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E il giorno dopo un altro arrivo all'insù, sulla breve salita che porta al Santuario di Nossa Senhora da Peneda, preceduto però da altri due lunghi e impegnativi gpm nel parco di Peneda-Gerês, al confine con la provincia spagnola della Galizia. Le ultime salite nella decima tappa, da Melgaço a Braga, con una piccola parentesi su strade sterrate a precedere il passaggio sull'Alto do Sameiro, giusto prima della picchiata sulla città capitale spirituale del paese. In serata è poi previsto il maxi trasferimento nella regione della capitale, quella vera, dove all'indomani si celebrerà l'ultima e decisiva tappa: una cronometro di 31,5 km da Cascais a Lisbona (foto in basso) che sarà anche l'unica prova contro il tempo di questa edizione.

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Le 11 tappe
Faro-Portimão 156 km
Portimão-Grândola 176,5 km
Grândola-Monsaraz 135,5 km
Elvas-Santarém 205 km
Santarém-Fátima 165 km
Tomar-Seia (Alto da Torre) 188 km
Viseu-Porto 161,5 km
Valongo-Mondim de Basto (Senhora da Graça) 156,5 km
Cabeceiras do Basto-Santuario de Nossa Senhora da Peneda 200,5 km
Melgaço-Braga 181 km
Cascais-Lisboa 31,5 km

I FAVORITI

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Squadra da battere sarà, anche quest'anno, la W52-FC Porto, che, oltre a Ricardo Mestre vincitore della Volta 2011, schiera i detentori delle ultime quattro edizioni: Gustavo Veloso (2014-15), Rui Vinhas (2016) e soprattutto Raúl Alarcón, autentico dominatore non solo della passata edizione (nella foto, il trionfo dello scorso anno), ma dell'intera stagione ciclistica portoghese nel 2017, e che ha rinverdito il proprio smalto sbaragliando la concorrenza, a metà luglio, alla prima edizione del Grande Prémio de Portugal N2.

Lo Sporting-Tavira, che seguiremo da vicino, affida le sue speranze di classifica a Jóni Brandão, ma giocheranno un ruolo chiave anche i veterani Rinaldo Nocentini e Alejandro Marque, senza sottovalutare Mário González. Orfana del ritirato Rui Sousa e dei non selezionati Trofimov e Silin, la Rádio Popular-Boavista andrà soprattutto caccia di tappe col bicampione nazionale in carica Domingos Gonçalves, vincitore sia della prova in linea che di quella a cronometro.

La Aviludo-Louletano si giocherà ancora la carta Vicente García de Mateos: lo spagnolo, terzo lo scorso anno alle spalle di Alarcón e Antunes - quest'ultimo passato alla polacca CCC e quindi assente - è fresco di riabilitazione della federazione spagnola che ha revocato la sospensione per irregolarità nel passaporto biologico comminatagli dall'Uci ad inizio mese, e potrà così essere regolarmente al via.

Altri uomnini in forza a squadre di casa che proveranno a fare classifica sono Sérgio Paulinho (Efapel) ed Edgar Pinto (Vito Feirense-Black Jack). Tra i corridori più interessanti portati da team stranieri, attenzione al belga Eliot Lietaer (WB Aqua Protact Veranclassic), all'esperto Byron Guama (Team Ecuador) e al giovane Fernando Barceló (Euskadi-Murias).

Curiosità anche per lo scalatore italiano Danilo Celano, co-capitano di Joaquim Silva in casa Caja Rural. Interessante, a proposito di corridori di casa nostra, è poi il comparto veloce della MsTina-Focus composto da Nicolas Marini, Riccardo Stacchiotti e Federico Zurlo.

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29 minutes ago, Stylus said:

Seguo ovviamente! E se la startling list è questa https://www.procyclingstats.com/race/volta-a-portugal/2018/startlist/ si preannuncia un alarcon vs tutti, la Porto è veramente la Sky del portogallo..!

è questa! al netto di 2-3 corridori non presenti nel db, per il resto ho appena finito di sistemarla: e cmq occhio ai corridori che ho citato, soprattuto Lietaer, che ha ottime stats!

Cmq ti sbagli: è la Sky che è il Porto del World Tour :P

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1 hour ago, matt said:

Pronti a seguire!!! Reali possibilità dei tuoi di fare risultato???

Non ne ho idea! Conta che non ho ancora giocato al 2018 e che in modalità singola la forma dei corridori è casuale. Punto su Brandão cmq, Nocentini tutt'al più per le tappe. 

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casuale? Casuale é troppo random metti che c'è alarcon all'80% falsifica tutto! Metti tutti con forma 100 dato che pii ai tratta di una prova in cui le squadre si preparano. E diminuisci il coefficente di cadute a nn più di 0.3-0.4 se nn vuoi assistere a dei disastri. Per il resto sono curioso di vedere anchr io come agisce la nuova ia su questo percorso

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2 hours ago, Stylus said:

casuale? Casuale é troppo random metti che c'è alarcon all'80% falsifica tutto! Metti tutti con forma 100 dato che pii ai tratta di una prova in cui le squadre si preparano. E diminuisci il coefficente di cadute a nn più di 0.3-0.4 se nn vuoi assistere a dei disastri. Per il resto sono curioso di vedere anchr io come agisce la nuova ia su questo percorso

Parliamone di questa storia delle cadute: anche per la carriera mi consigli di abbassare il coefficiente? Ed è un parametro che si può modificare più volte a carriera in corso, o va regolato all'inizio? Perché se le cadute sono frequenti come a Pcm 2017 mi stanno benissimo per le prime settimane dei GT e le classiche del pave, meno per altri tipi di gare. 

Ps sì potrei anche mettere tutti a forma 100, in effetti 

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1ª TAPPA / FARO > PORTIMÃO 156 KM

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La Volta a Portugal 2018 si apre nel segno di Enrique Sanz, 29enne spagnolo con un passato alla Movistar e un presente alla Euskadi-Murias, che prima di oggi vantava una sola vittoria da professionista, ottenuta nel lontano 2011 alla Vuelta a la Comunidad de Madrid. Sul traguardo di Portimão il corridore iberico ha avuto la meglio del lettone Bogdanovics e del portoghese Mendonça. Due gli italiani nei dieci: Nicolas Marini della MsTina-Focus e Rinaldo Nocentini, pilotato al settimo posto dalla sua Sporting-Tavira.

La tappa è vissuta della fuga a lunga gittata di sei corridori, fra i quali lo sportinguista Trueba, ripresi a una dozzina di chilometri dall'arrivo. Da segnalare, ai -55 km, una caduta generale che ha spaccato a metà al gruppo costringendo diversi big all'inseguimento: fra questi anche il campione in carica Raúl Alarcón e ben quattro uomini dello Sporting, vale a dire il leader per la classifica generale Brandão, Figueiredo, Nocentini e Grigoryev. Attardata anche l'ex maglia a pois del Tour de France David de la Fuente, ma tutti i principali nomi coinvolti sono riusciti a rientrare, tanto che gli stessi Nocentini e Alarcón si sono poi lanciati nella volata, concludendo entrambi in top ten. Domani probabile rivincita per le ruote veloci, sul traguardo di Grândola, ma attenzione allo strappo di Boticas nel finale.

Ordine d'arrivo
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 3h40'31" (abb. 10")
2. Maris Bogdanovics (Let) Amore & Vita s.t. (abb. 6")
3. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano s.t. (abb. 4")
4. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch s.t.
5. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
6. Nicolas Marini (Ita) MsTina-Focus s.t.
7. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.
8. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t.
9. Édgar Pinto (Por) Vito Feirense-BlackJack s.t.
10. Daniel Mestre (Por) Efapel s.t.

Classifica generale
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 3h40'21"
2. Maris Bogdanovics (Let) Amore & Vita a 4"
3. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano a 6"
4. Alexis Benjamin Quinteros (Ecu) Team Ecuador s.t.
5. Frederik Ludvigsson (Sve) Team Coop a 7"
6. João Leal (Por) L.A. Alumínios s.t.
7. Gonçalo Carvalho (Por) Miranda-Mortágua a 8"
8. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch a 10"
9. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
10. Nicolas Marini (Ita) MsTina-Focus s.t.

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31 minutes ago, MattHorse said:

Seguo :D L'idea di cambiare squadra in corsa per in qualche modo "cambiare" il destino è molto interessante, staremo a vedere! Intanto per quel che riguarda la Volta, vedo che non ha nulla da invidiare al Tour, almeno per quanto riguarda le cadute :P 

Eh già, nella prima tappa con coefficiente 1 è venuto un mezzo macello, se mi ricordo però d'ora in poi abbasserò il valore delle cadute per le tappe successive alle prime (in cui di solito ci sono più cadute) e per quelle di montagna

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rieccomi dopo cinque (torridi!) giorni a Lisboa!

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2ª TAPPA / PORTIMÃO > GRÂNDOLA 176,5 KM

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Sette anni dalla prima alla seconda vittoria da professionista, e appena ventiquattro ore per festeggiare subito la terza: Enrique Sanz vince anche a Grândola e lo fa in camisola amarela, precedendo, in una volata a ranghi ridotti, quelli che sono già due dei principali pretendenti alla vittoria finale, vale a dire i connazionali Vicente García de Mateos e Raúl Alarcón, rispettivamente terzo e primo alla Volta 2017. Si confermano nei dieci, migliorando entrambi di una posizione, gli italiani Nicolas Marini e Rinaldo Nocentini.

Sei anche oggi i coraggiosi che hanno provato a mettersi in mostra a dispetto del gran caldo, fra questi ben tre corridori della Miranda-Mortágua - il leader Antonio Barbio e i suoi scudieri Hugo Nunes e Gonçalo Carvalho - ai quali si sono aggiunti Rafael Apolinário della LA Alumínios, André Carvalho della Liberty Seguros e il lussemburghese di chiare origini italiane Larry Valvasori, unico non portoghese del drappello. L'azione si è comunque conclusa sulle prime rampe della salita di Botinas, gpm di 4ª categoria a pochi chilometri dal traguardo sul quale lo Sporting-Tavira ha provato a fare la selezione.

Sotto i colpi di Frederico Figueiredo e Alejandro Marque, i biancoverdi sono effettivamente riusciti a scremare un gruppo di poco più di quaranta unità, rispetto al quale sono mancati all'appello corridori potenzialmente di classifica come Henrique Casimiro, Edgar Pinto, Joaquim Silva, i vincitori della Volta 2011 e 2016 Ricardo Mestre e Rui Vinhas - comunque gregari di Alarcón e Veloso alla W52-FC Porto - e l'ex maglia a pois del Tour de France David de la Fuente. Nel finale, poi, è stato sempre lo Sporting ad approntare il miglior treno, con il russo Grigoryev a lanciare in testa Nocentini agli ultimi quattrocento metri, ma il 40enne aretino non ha potuto nulla contro i più veloci Sanz, de Mateos, Alarcón, Pardini e Marini, che hanno finito per sorpassarlo. Domani, nel suggestivo arrivo sullo strappo di Monsaraz, il "Noce" potrebbe però trovare pane decisamente più adatto ai propri denti.

Ordine d'arrivo
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 4h23'09" (abb. 10")
2. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano s.t. (abb. 6")
3. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t. (abb. 4")
4. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch s.t.
5. Nicolas Marini (Ita) MsTina-Focus s.t.
6. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.
7. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
8. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
9. Maris Bogdanovics (Let) Amore & Vita-Prodir s.t.
10. Trond Trondsen (Nor) Team Coop s.t.

Classifica generale
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 8h03'20"
2. Maris Bogdanovics (Let) Amore & Vita-Prodir a 14"
3. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano s.t.
4. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto a 16"
5. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano s.t.
6. Federik Ludvigsson (Sve) Team Coop a 17"
7. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch a 20"
8. Nicolas Marini (Ita) MsTina-Focus s.t
9. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
10. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.

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3ª TAPPA / GRÂNDOLA > MONSARAZ 135,5 KM

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Il canovaccio della terza tappa della Volta a Portugal 2018 non si scosta da quello delle giornate precedenti, nonostante il traguardo sul breve strappo di Monsaraz inducesse a ipotizzare una prima, piccola selezione tra gli uomini di classifica. Ed invece, a giocarsi la vittoria in cima alla splendida cittadella fortificata con vista sul Rio Guadiana è stato un gruppo compatto, per quanto allungato. Il successo va ancora ad uno spagnolo, quel Vicente García de Mateos già secondo ieri a Grândola, con Enrique Sanz che, pur non avendo disputato lo sprint, mantiene la camisola amarela per appena 4" nei confronti del portacolori della Aviludo-Louletano.

Ai posti d'onore due portoghesi, Edgar Pinto ed Henrique Casimiro, con Raúl Alarcón ancora una volta molto brillante e quarto al traguardo. Quinto il migliore degli uomini dello Sporting-Tavira, Jóni Brandão, che ha anticipato troppo i tempi dello scatto prendendo vento già ai 300 metri salvo poi, appunto, finire rimontato. Un vero peccato, data la gamba dimostrata da Brandão ed il gran lavoro dei compagni nel finale, segnatamente di Nocentini, Marque e Figueiredo che hanno preso le redini del gruppo negli ultimi 5 km, andando a chiudere ai -3,5 km sui sette attaccanti di giornata. Domani, a Santarem, tappa analoga a quella odierna, salvo una lunghezza decisamente maggiore - oltre i 200 km - e una salitella finale meno impegnativa.

Ordine d'arrivo
1. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano in 3h17'41" (abb. 10")
2. Edgar Pinto (Por) Vito-Feirense-BlackJack s.t. (abb. 6")
3. Henrique Casimiro (Por) Efapel s.t. (abb. 4")
4. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t.
5. Jóni Brandão (Por) Sporting-Tavira s.t.
6. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch s.t.
7. Eliot Lietaer (Bel) WB Aqua Protect-Veranclassic s.t.
8. Pierpaolo Ficara (Ita) Amore & Vita-Prodir s.t.
9. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
10. Frederico Figueiredo (Por) Sporting-Tavira s.t.

Classifica generale
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 11h21'01"
2. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano a 4"
3. Louis Bendixen (Dan) Team Coop a 7"
4. Maris Bogdanovics (Let) Amore & Vita-Prodir a 14"
5. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto a 16"
6. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano s.t.
7. Federik Ludvigsson (Sve) Team Coop a 17"
8. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch a 20"
9. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
10. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.

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4ª TAPPA / ELVAS > SANTARÉM 205 KM

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Prima gioia per un corridore di casa alla Volta a Portugal 2018, grazie all'assolo di Edgar Pinto sul traguardo di Santarém bagnato da una leggera, ma rinfrescante, pioggerellina. Il leader della Vito Feirense-BlackJack va a segno con un attacco portato a 700 metri dall'arrivo, in cima allo strappo di 1,5 al 6% medio che contraddistingueva il finale, e anticipa così di 11" il gruppo dei migliori messo in fila da Luis Mendonça sul belga Olivier Pardini e il sempre presente Raúl Alarcón. Per Pinto, una bella rivincita dopo gli oltre due minuti persi a Grândola, due giorni fa, che di fatto lo avevano già escluso dal discorso classifica.

Particolarmente attivo, oggi, lo Sporting-Tavira: a 18 km dall'arrivo, quando la fuga da lontano era già stata ripresa, i biancoverdi hanno sganciato all'attacco Alejandro Marque e Rinaldo Nocentini, provocando la reazione di molti degli uomini più attesi, fra i quali lo stesso Alarcón, il vincitore di ieri García de Mateos, João Benta, il campione nazionale Domingos Gonçalves e i belgi Pardini e Lietaer. A 15 km dalla conclusione si è così venuto a creare un drappello di 17 uomini, nel quale però spiccava proprio l'assenza del leader dello Sporting per la classifica generale, Jóni Brandão. Inevitabile, a quel punto, che i suoi compagni davanti tirassero i freni, mentre Álvaro Trueba riusciva comunque a riportare davanti il proprio capitano nel volgere di poche centinaia di metri.

Rifattosi sotto il grosso del gruppo, ecco un nuovo tentativo targato Sporting ai quattro chilometri: Marque, esaurito il proprio lavoro in testa al gruppo, si fa da parte, e Frederico Figueiredo attacca con a ruota nuovamente Nocentini, e i soli Olivier Pardini e Vicente García de Mateos lesti a seguire il duo del team algarvio. Ai piedi dello strappo conclusivo, il terzetto ha una manciata di secondi di vantaggio sul gruppo e Rinaldo Nocentini, chiesto un ultimo sforzo a Figueiredo, lancia il proprio attacco. L'azione dell'aretino ha però il fiato corto, infrangendosi proprio in cima al tratto più duro della salita, dove in contropiede parte Pinto, per quella che si rivelerà la stoccata vincente.

Alla fine, il gran lavoro dello Sporting vale comunque il ritorno in top ten di Nocentini e, soprattutto, causa un doppio danno alla corazzata W52-FC Porto di Alarcón: la squadra del campione in carica vede infatti il due volte vincitore della Volta Gustavo Veloso arrivare con 1'48" di ritardo, e perde per ritiro César Fonte, caduto e incapace di rientrare in gruppo al causa del forte ritmo imposto dagli uomini di Nocentini e Brandão. Domani ulteriore salto di qualità nelle difficoltà che incontreranno i corridori, perché la Santarém-Fátima presenta un circuito finale, da ripetersi per sei volte, caratterizzato dallo strappo della Estrada de Alvega, lungo 1,5 km e con punte al 10%.

 

Ai piedi dello strappo finale, Rinaldo Nocentini attacca lasciando sul posto la camisola verde Vicente García de Mateos, il proprio compagno Frederico Figueiredo e il belga Olivier Pardini:

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Ripreso Nocentini, ai 700 metri parte in contropiede Edgar Pinto, ed è l'azione vincente:

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Ordine d'arrivo
1. Edgar Pinto (Por) Vito Feirense-BlackJack in 4h52'10" (abb. 10")
2. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano a 11" (abb. 6")
3. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch s.t. (abb. 4")
4. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t.
5. Eliot Lietaer (Bel) WB Aqua Protect-Veranclassic s.t.
6. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
7. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.
8. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano s.t.
9. Henrique Casimiro (Por) Efapel s.t.
10. Danilo Celano (Ita) Caja Rural-Seguros RGA s.t.

Classifica generale
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 16h13'22"
2. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano a 4"
3. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano a 10"
4. Federik Ludvigsson (Sve) Team Coop a 13"
5. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch a 16"
6. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t.
7. Ben Perry (Can) Israel Cycling Academy a 17"
8. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista a 20"
9. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.
10. Eliot Lietaer (Bel) WB Aqua Protect-Veranclassic s.t.

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Per essere realistico Alarcon dovrebbe avere tutti 80! Per ora è un lento avvicinarsi alla tappa dura che, se è come la realtà dovrebbe vedere un Alarcon show, di certo non domani a Fatima. Ma i mstina con stacchiotti sono un po' sottovalutati in questo db? Non li vedo negli ordini d'arrivo. Come va l'impatto col nuovo gioco? Mi aspettavo posizioni magliori dal Noce visto che erano le sue tappe queste, invece l'hai piazzato meglio in volata!

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12 minutes ago, Stylus said:

Per essere realistico Alarcon dovrebbe avere tutti 80! Per ora è un lento avvicinarsi alla tappa dura che, se è come la realtà dovrebbe vedere un Alarcon show, di certo non domani a Fatima. Ma i mstina con stacchiotti sono un po' sottovalutati in questo db? Non li vedo negli ordini d'arrivo. Come va l'impatto col nuovo gioco? Mi aspettavo posizioni magliori dal Noce visto che erano le sue tappe queste, invece l'hai piazzato meglio in volata!

ad Alarcon ho messo grinta a 81, e in generale ho rafforzato i valori di salita e collina di tutti i corridori effettivamente protagonisti alla Volta in corso, per cui dovremmo vedere qualcosa di realistico nelle prossime tappe. Fra l'altro, proprio perché ho ritoccato i valori, è Brandão tutta la vita il mio capitano per la classifica, per questo ho provato a fare tappa con lui più che col Noce. In generale cmq buon impatto col gioco, non sto avendo la facilità dello scorso annoi coi Benetton, ma neanche mi corrono tutti contro come nei giochi passati.

ps.: ho modificato all'insù Stacchiotti e all'ingiù Marini, ma dopo le tappe che ho già postato, per cui gli effetti si vedranno più avanti.

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5ª TAPPA / SANTARÉM > FÁTIMA 165 KM

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È una delle beffe più atroci, ma anche tra le più ricorrenti, del ciclismo: quella che consiste nell'alzare troppo presto le braccia al cielo in segno di vittoria, per finire beffati da un corridore che sopraggiunge da dietro a doppia velocità. Ultimo ad entrare nel club che ha in Erik Zabel, fulminato da Freire alla Sanremo 2004, il suo esponente più illustre, è stato questo pomeriggio alla Volta a Portugal Jóni Brandão.

Il 29enne corridore portoghese pensava di avere coronato nel migliore dei modi la splendida azione di squadra orchestrata dal suo Sporting-Tavira ed invece, quando già aveva alzato le mani dal manubrio per celebrare quello che sarebbe stato il suo primo successo in carriera alla Volta, è stato superato sulla sinistra dal belga Olivier Pardini, che lo ha così relegato al secondo posto, mentre in terza posizione, ma a debita distanza, si è piazzato il vincitore di ieri, Edgar Pinto. Sesto Enrique Sanz, che conserva la camisola amarela per il quinto giorno consecutivo: con ogni probabilità l'ultimo, dato che domani si salirà sulla temutissima Serra da Estrela per il tradizionale arrivo all'Alto da Torre.

Ma restiamo all'oggi: seriamente interessato a conquistare la prima vittoria di tappa e, possibilmente, a creare qualche difficoltà agli altri uomini di classifica, lo Sporting ha deciso di fare corsa dura tirando il gruppo a pieno organico negli ultimi 70 km. Prima con Grigoryev, Gómez e Trueba, quindi con i grossi calbiri, a cominciare dal gran lavoro di Alejandro Marque tra il terzultimo ed il penultimo dei sei giri del circuito di Fátima. Per effetto del ritmo micidiale imposto dai biancoverdi, molti big perdevano momentaneamente contatto, compreso García de Mateos a 25 km dall'arrivo.

Lo spagnolo della Aviludo-Louletano riusciva comunque a rientrare all'inizio dell'ultimo giro, quando il gruppo della camisola amarela rimasto a giocarsi il successo di tappa non contava più di 25 unità, e lo stesso Marque aveva ormai esaurito il suo monumentale lavoro. Dopo aver sacrificato le velleità di classifica del vincitore della Volta 2013, che sarebbe poi giunto al traguardo con 2'26" di ritardo, lo Sporting ha così messo alla frusta Frederico Figueiredo che, approcciando in testa l'ultimo passaggio sullo strappo di Alvega, ha letteralmente tirato fuori dal gruppo Rinaldo Nocentini e lo stesso Brandão.

Il trio sportinguista si è così affacciato agli ultimi 2,5 km forte di circa duecento metri di vantaggio su quello che rimaneva nel gruppo, e a quel punto è toccato proprio a Brandão piazzare l'ultimo allungo. Il resto, è storia nota, con l'esultanza troppo anticipata di Jóni e la clamorosa rimonta di Pardini. Magra consolazione, la prima posizione dello Sporting nella classifica a squadre e, per Brandão, l'essere risalito fino al quinto posto nella generale, due secondi avanti a quel Raúl Alarcón che, nel tappone di domani, sarà inevitabilmente l'uomo su cui tutti tenteranno di fare la corsa.

 

Sono appena 23 i corridori che compongono il gruppo della camisola amarela all'inizio dell'ultimo giro:

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Frederico Figueiredo scollina lo strappo di Alvega con qualche metro di vantaggio sui compagni Jóni Brandão e Rinaldo Nocentini, e ulteriore margine sul gruppo:

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All'ultima curva il terzetto sportinguista è ancora al comando, e Brandão si prepara a lanciare il suo sprint:

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Ecco la volata dalle telecamere frontali:

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Pardini affianca Brandão ma quest'ultimo non se ne avvede...

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... e alza troppo presto le braccia al cielo, mentre il belga lo sorpassa proprio sulla linea d'arrivo:

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Ordine d'arrivo
1. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch in 4h23'13" (abb. 10")
2. Jóni Brandão (Por) Sporting-Tavira s.t. (abb. 6")
3. Edgar Pinto (Por) Vito Feirense-BlackJack s.t. (abb. 4")
4. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
5. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto s.t.
6. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias s.t.
7. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano s.t.
8. João Benta (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.
9. Eliot Lietaer (Bel) WB Aqua Protect-Veranclassic s.t.
10. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.

Classifica generale
1. Enrique Sanz (Spa) Euskadi-Murias in 20h36'35"
2. Vicente García de Mateos (Spa) Aviludo-Louletano a 4"
3. Olivier Pardini (Bel) Team Differdange-Losch a 6"
4. Luis Mendonça (Por) Aviludo-Louletano a 10"
5. Jóni Brandão (Por) Sporting-Tavira a 14"
6. Raúl Alarcón (Spa) W52-FC Porto a 16"
7. Domingos Gonçalves (Por) Rádio Popular-Boavista a 20"
8. Rinaldo Nocentini (Ita) Sporting-Tavira s.t.
9. Eliot Lietaer (Bel) WB Aqua Protect-Veranclassic s.t.
10. Filipe Cardoso (Por) Rádio Popular-Boavista s.t.

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6ª TAPPA / TOMAR > SEIA (ALTO DA TORRE) 188 KM

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João Pedro Mendonça: «Senhoras e senhores, sejam bem-vindos à Volta a Portugal em bicicleta 2018: eu sou o João Pedro Mendonça da RTP e vos falo desde o ponto mais alto de Portugal continental, o Alto da Torre, que espera para o vencedor da etapa rainha desta edição da Volta, que saiu há um par de horas desde a cidade de Tomar. Logo vamos a ver a altimetría desta etapa tão esperada pelos adeptos, e tão temida pelos ciclistas»

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JPM: «Estamos aquí com o Marco Chagas, nosso apreciado, comentador... Boa tarde Marco, em fim, após quase uma semana de espera e de etapas intermédias, a Volta entra no vivo com a sua prova mais difícil, a chegada à Torre. O que é che acha vai acontencer e quem julga ser o favorito do dia?»

Marco Chagas: «Olá Jõao Pedro e olá a todos o espectadores, bem, agora até que em fim começa a Volta! À partida de agora já não se brinca, e os verdadeiros valores vão sair sem dúvidas. Pará já temos vistos uns bons dias de corrida, começando com as duas victorias no sprint do Enrique Sanz, que ainda se encontra em camisola amarela, e com as victorias do García de Mateos em Monsaraz e do Edgar Pinto em Santarém, os dois muito esperados também hoje. Mas acho que o grande favorito vai ser mais uma vez o dominador do ano passado, o Raúl Alarcón, que para já se encontra nos primeiros lugares da tabela embora não tenha aparecido muito. Também estou curioso com o que irá fazer o Sporting-Tavira, que ainda não tem ganho alguma etapa mas foi muito activo ao longo dos últimos dias e tem várias soluções para discutir a classificação general, como o Jóni Brandão e o italiano Rinaldo Nocentini, mas também sem esquecer-nos do Frederico Figueiredo».

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JPM: «Obrigado Marco pela sua análise, vamos lá entrar na crónaca direta dizendo que o grupo econtra-se no meio do caminho de hoje, a cerca 70 quilómetros da Torre e ao pé da portagem de montanha de terceira categoria da Gardunha, uma subida longa, de mais que 9 km, mas com uma pendente bastante doce, ao 4% de média. A fuga do dia, che chegou a contar com doze corredores e uma vantagem de cerca 4 minutos, agora tem apenas 1'30" de margem e só conta com 9 atletas, o melhor classificado dos quais é o espanhol José Manuel Díaz Gallego, da Israel Cycling Academy, que está a apenas 20" do Enrique Sanz e portanto é camisola amarela virtual. No entanto, o grupo está a ser conduzido pelos homens da W52-FC Porto de Raúl Alarcón e olha, Marco, quem é que tira!»

MC: «E pá é o mesmo Gustavo Veloso! Há que acrescentar isso porquê não é coisa de todos os dias ver um bi-campeão da Volta por-se à disposição dos seus companheiros com esta atitude, embora já tenha perdido algun tempo nos dias anteriores isso não deixa de ser algo surpreendente e significativo das hierarquías na equipa do Nuno Ribeiro»

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JPM: «É verdade, é verdade, o Veloso é um grande campeão e com essa atitude confirma de ser também um grande desportivo em generale. No entanto, depois da Gardunha só ficaram em quatro a liderar a corrida - além do Díaz Gallego, também Joaquim Silva da Caja Rural, Beñat Txoperena do Euskadi e o campeão de Moldóvia Maxim Rusnac, do MsTina - mas também eles estão agora para ser alncançados pelo grupo, sempre comandado pelo FC Porto, aos 50 quilómetros da chegada».

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JPM: «Grupo que volta a ser "compacto", então, ou aos menos o que fica também do grupo, e atençaõ ao Enrique Sanz que se mexa para ir a ganhar a meta voante de Alcaria. Mais tres segundos de bonificação pelo líder da corrida, que com certeza vai perder a camisola amarela hoje, mas quer fazê-lo de cabeça levantada!».

MC: «Algo parecido do que fez o Greg Van Avermaet este ano na Volta a França, ao atacar na primeira etapa alpina quando toda a gente estava à espera que perdesse a camisola!»

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JPM: «E olha, Marco, que o Jóni Brandão vai tirar os dois segundos do segundo lugar. Bem feito, Jóni! Terceiro um homem da W52, mas não é o Alarcón mas sim o Ricardo Mestre».

MC: «O Jóni confirma de ser muito concentrado e mentalizado, além dos dois segundos em si que não vão ser nada quando, daquí a pouco, irão voar os minutos».

JPM: «Pois!»

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JPM: «Logo a seguir a meta voante há mais uma subida, a de quarta categoria para Maiorais (4 km ao 4,5%), onde não passa basicamente nada, sempre com os homens do FC Porto a marchar e ninguém a perder contacto».

MC: «Há também vários elementos do Louletano nas primeiras posições, talvez o García de Mateos esteja num bom dia».

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JPM: «Brevemente vamos descobrí-lo Marco, porque estamos ao pé da subida à Torre! 20 km à meta e ainda 35 corredores a compôr o grupo da camisola amarela, está tudo pronto para viver uma hora de grande ciclismo!».

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JPM: «Nos voltamos em breve, até já!»

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Fichissimo il live con l'inviato :-D Sul portoghese stai borderline 😂 non vorrei faccia scappare i 4 gatti che bazzicano da queste parti :-D Le mie conoscenze di spagnolo m'aiutano e credo di capire tutto. Attendo i fuochi d'artificio


Ma l'altimetria così l'hai sistemata tu? bel lavoro!

Anche se non ho commentato, bella beffa del nuovo pcm18, vedo che la vittoria tarda ad arrivare 😎

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