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Tour of the Alps

Eccoci giunti ad uno degli appuntamenti più attesi della stagione, non tanto per lo sponsor, che non ha interessi in queste zone, quanto per la corsa in sè, ricca di salite vere e con una startlist di livello assoluto.

L'allenamento intensivo dell'ultimo periodo sta dando i suoi frutti, e Carboni ha fatto registrare un netto miglioramento in salita. Il capitano sarà quindi lui, coadiuvato da CiavattaDi GenovaFradelloniPacchiardoPirozzi e Rumac.

Si parte con una cronosquadre, nella quale ci difendiamo egregiamente: primi a pari tempo con la Sky all'intermedio, ci disuniamo un po' nel finale, risultando comunque la migliore delle squadre non WT in 8° posizione, a 21" dalla corazzata britannica.

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La seconda tappa prevede l'arrivo in cima ad un vero e proprio muro, quello di Anras, dopo una tappa che sale costantemente in falsopiano. 

Centra la fuga per noi Ciavatta, ma la Sky fa buona guardia e va a riprendere gli attaccanti poco prima dell'erta finale. Sorprendentemente a spuntarla è Visconti (Bahrain), che lascia solo il suo capitano Nibali, staccato di 51". Per noi unico nel gruppo di testa a pari tempo con il vincitore è Carboni (15°).

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Alla terza tappa ecco la prima frazione di alta montagna, da affrontare le dure salite di Nove Ponente e Fai della Paganella prima dell'arrivo a Mezzolombardo.

In fuga Di Genova, che sulla prima salita di giornata rimane con solo due compagni e fa bottino pieno al GPM. La Sky tiene un ritmo davvero alto e già su questa ascesa assottiglia il gruppo a meno di 40 unità. Si arriva ai piedi di Fai della Paganella con la fuga riassorbita e CarboniDi Genova e Pacchiardo unici nostri rappresentanti nel gruppo di testa.

Tra i migliori, a fare la differenza sono Landa (Sky) Mollema (Trek). Per noi Carboni regge abbastanza bene fino a 2 Km dalla vetta, quando si stacca da un gruppo nel quale sono presenti i maggiori avversari in ottica maglia bianca: Meintjes (UAE) e Ciccone (Bardiani).

Il duo di testa fa il vuoto ed arriva a giocarsi la tappa, con lo sprint che vede trionfare Landa. Il nostro capitano dà tutto in discesa per provare a limitare il distacco dai suoi avversari diretti, ed alla fine giunge in solitaria sul traguardo in 10° posizione, staccato di 2'42" dal vincitore e di 38" dal gruppo Meintjes-Ciccone.

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La quarta tappa prevede l'arrivo a Cles dopo aver affrontato la difficile Forcella di Brez. Ancora Di Genova in fuga, per provare a fare quei punti necessari a vestirsi della maglia di miglior scalatore. Purtroppo i compagni d'avventura sono troppo agguerriti, e la fuga del giorno precedenti si fa sentire: zero punti ai GPM per il nostro portacolori.

Selezione pesante sulla Forcella di Brez, in gruppo non rimangono più di 25 atleti, compresi i nostri Carboni e Pacchiardo. Nel momento in cui, a fine discesa, viene riassorbita la fuga, ai -30 dall'arrivo, caduta in coda al gruppo che vede coinvolti, tra gli altri, Ciccone e Meintjes. I due ci mettono molto a rialzarsi, e nel frattempo noi mettiamo davanti a tutta Pacchiardo e Di Genova.

Ai -7, con Meintjes e Ciccone a 50" ed i nostri gregari che hanno esaurito le loro energie, si mette a tirare in prima persona Carboni, che si produce in un forcing che allunga ed assottiglia sensibilmente il gruppo fino al traguardo: in un plotoncino di sole 11 unità, a spuntarla allo sprint è Kiryienka (Sky), con Carboni che chiude incredibilmente stremato in 3° posizione. Ma ciò che più conta è il distacco al traguardo del duo Meintjes-Ciccone, rimasti soli ad inseguire nel finale: 3'01" e maglia bianca in cassaforte!

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Si arriva quindi all'ultima difficile frazione con Carboni che può limitarsi a controllare per portare a casa la tanto inseguita maglia bianca. Passo Pennes, Passo delle Erbe ed arrivo a Plan de Corones aspettano i corridori in una giornata resa ancora più dura da un clima poco clemente.

In fuga Pacchiardo, che fa il pieno di punti su Pennes ed Erbe. Quando ai piedi dell'ascesa finale si sbarazza della compagnia e si invola da solo verso il traguardo con ancora 4' di vantaggio sul gruppo da gestire sembra fatta per lui, ma ecco che superato il Passo Furcia ed entrato nello sterrato le energie vengono a mancare, ed a soli 1500 metri dal traguardo, l'aggancio da parte di ciò che resta del gruppo. 

Con un forcing nell'ultimo Km, a trionfare è ancora Landa davanti a Mollema, mentre Carboni fa buona guardia, chiude in 6° posizione e si porta a casa la maglia bianca.

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Landa vince il Tour of the Alps davanti a Mollema ed Aru (Astana), con Carboni che chiude in 7° posizione a 4'04". Landa che fa il pieno di maglie, posizionandosi primo anche nella classifica a punti ed in quella degli scalatori, mentre come già detto è il nostro capitano a vincere la classifica di miglior giovane. Ad una dominante Sky la classifica a squadre

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@DanielFireboy @losqualo90 @MattHorse @italyswiss @superalex @PACHO @Scalatorepuro87 

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