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Julio Gordel, il nuovo Contador (o no?)


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Naturalmente lo conoscevo. Come non conoscerlo. Quando nel 2007 aveva vinto il Tour, io ero a Parigi. Avevo 12 anni. Nella ressa delle persone che parlavano con lui, fotografi,giornalisti, tifosi, mi ero inserito cercando alla disperata un autografo. A un certo punto ero riuscito a far breccia nella folla e a vederlo. Gli avevo porto il mio foglietto con la sua foto, è una per penna. Lui mi aveva guardato, mi aveva sorriso, e poi lo aveva firmato...

Ma ora basta pensare al passato. Pensiamo al presente. Dopo anni di giri in bicicletta con mio padre, e una buona carriera da juniores, ho ormai 20 anni. Ma quest'anno la mia vita è cambiata.

Era un piovoso giorno di gennaio. Correvamo a Madrid, vicino a casa mia. Arrivo in salita. Una vittoria non difficile, dato che in salita sono sempre stato bravo...proprio come lui, proprio come Alberto...

Ma dopo la vittoria, c'era un volto che mi fissava. L'ho guardato: era lui! Contador! Ma che ci faceva lì?

Ma certo, Madrid era vicino a casa sua, era lì a vedere la gara perché ha sempre amato il ciclismo. Nel vedere il suo sorriso nel guardarmi, mi è tornato in mente quel giorno a Parigi. E allora ho capito che sarei dovuto essere un ciclista professionista.

Alberto è venuto a cercarmi. Mi ha detto che era rimasto impressionato da me e mi ha chiesto il numero di telefono. Gliel ho dato, incredulo.

Poi una settimana dopo, una telefonata. Era lui.Alberto. " Ehi ciao, ti va di diventare dilettante? Ho un amico che se ne intende e potrà aiutarti a trovare una squadra." Incredulo gli ho risposto di sì, ma non ho potuto fare a meno di chiedergli perché aveva tanto a cuore la mia carriera.

" Tra tutti i corridori che ho mai visto" mi ha spiegato "sei quello che mi assomiglia di più".

Sono rimasto basito. Quante domande senza risposta!

Cosa aveva tanto impressionato Alberto? In quale Squadra avrei corso? Chi era l'amico di Alberto che si sarebbe occupato di me? E soprattutto io,Julio Gordel, 20 anni, ero o non ero il nuovo Contador?

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Delle tante domande che mi frullavano in mente, la prima a cui ricevetti risposta fu quella sull'amico di Alberto. Erano le 16.00 e il cellulare squillò "Pronto, sono Ivan Basso". Ivan Basso! Non riuscivo a trattenere l'emozione. Dunque era lui che mi avrebbe aiutato? Non proprio. mi disse che sarebbe stato il direttore del "progetto Gordel" (questo nome mi fece sobbalzare) ma che, dato che correva ancora e sarebbe stato impegnato, ad aiutarmi a diventare intanto un dilettante di livello sarebbe stato un suo amico spagnolo, che lo aveva aiutato a vincere il Giro 2006: Carlos Sastre!

Modificato da Michele Gaiffi
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Carlos mi telefonò due giorni dopo e ci vedemmo a casa mia: aveva in mano un contratto! Non potevo crederci, eppure dovevo "CredercI sempre", così mi aveva detto Carlos :dubbio: . Comunque mi disse di aver scelto la squadra giusta per me: la Burgos BH! Team Continental, spagnolo, che aveva la sede non lontano da casa mia.

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Poi cominciammo a dare un'occhiata al calendario...

CONTINUA

Modificato da Michele Gaiffi
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Con Carlos definimmo il calendario:avrei corso molto per mettere in mostra il mio talento, e per attirare gli sguardi di altre squadre magari...

purtroppo dopo agosto non c'erano più gare...un motivo in più per dare il meglio subito!

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Era ormai il momento della mia prima corsa!

Modificato da Michele Gaiffi
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Era il momento: Cyanide cup 1

la mia prima gara.

Prima della partenza,Carlos mi dice "Conta sull'effettosorpresa. Sorprendili e sorprendimi".

Così, cominciamo.

All'inizio mi tengo prudente nelle prime posizioni

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Poi, ai meno 60, sperimento la mia prima caduta da professionista!

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Ma rientro in tempo per la penultima salita, obbedisco a Carlos e...attacco!

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Raggiungo i due in fuga e procediamo insieme

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Ma il gruppo rientra. Tuttavia, nell'ultima salita ne ho ancora e...riparto!

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INCREDIBILE! Dietro il gruppo non mi insegue! il vantaggio aumenta aumenta e... LA MIA PRIMA VITTORIA DA PROFFESSIONISTA!

Alla prima gara! Da non credere!

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Dopo l'arrivo, le congratulazioni di tutti, le lacrime di mio padre, Carlos che mi abbraccia...ma anche il primo controllo antidoping.

In serata mi telefonano anche Ivan Basso e Alberto, per farmi le congratulazioni. Io ancora non ci credo! Che inizio!!

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Il percorso della Cyanide Cup 2 non si addice assolutamente alle mia caratteristiche e finisco oltre la centesima posizione.

La Cyanide Cup 3, invece, è un mio grande obiettivo. Arrivo in salita adattissimo a me. Carlos mi consiglia di risparmiare il più possibile per il finale.

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Piove, come nel caso della mia prima vittoria. Un buon segno?

 

Seguendo il consiglio di Carlos mi tengo calmo nelle prime posizioni e, in un tratto di salita ai meno 23, attacco!

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Ma stavolta il gruppo mi insegue: vantaggio massimo di 1 minuto e 30, ma in discesa aspetto un gruppetto dietro per recuperare un po' di energie: il vantaggio sta diminuendo rapidamente. 

Attacca Cunego e si forma un gruppetto di 7 con lui, io, Weggmann, Pardilla, Torres, Busato e Bongiorno.

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Attacca Pardilla sulla salita finale: stanco dopo l'attacco, non mi resta che rimanere dietro e sperare che qualcun altro vada a prenderlo.

Niente da fare: Pardilla vince, Torres attacca nel finale e chiude secondo.

Io, stanco, colgo comunque un ottimo quarto posto finendo secondo nello sprint del gruppetto dietro a Bongiorno.

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E' comunque un gran piazzamento e sono molto contento, anche se forse se non avessi attaccato avrei potuto fare di meglio...

Comunque Carlos è contento e mi dice di pensare subito alla prossima corsa: a Maiorca correrò la mia prima corsa a tappe! Non vedo l'ora!

Modificato da Michele Gaiffi
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E' il momento della Vuelta Mallorca: la mia prima corsa a tappe!

Le prime due tappe. però, sono piatte e quindi non adatte a me.

Ma la terza sì: ci sono cinque salite. Carlos mi consiglia di puntare alla maglia a pois e di infilarmi quindi nella fuga di giornata. Detto fatto: entro in una grossa fuga, passo per primo ai primi tre gpm e rimaniamo in tre: io, Sanchez e un tedesco della Bora.

Il gruppo ci riprende ma in cima alla quarta salita di giornata riparto insieme ad Agnoli per prendere i punti del gpm.

Poi sullàultima salita, quasi a corto di energie, vado col mio passo e alla fine giungo tredicesimo di tappa, non male considerato che ero nella fuga di giornata, e soprattutto prendo la maglia a pois!

 

Il giorno dopo, nell' ultima tappa, con salite dure ma lontane dal traguardo, provo a tenere la maglia entrando di nuovo nella fuga.

 

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Ma non reggo il ritmo dei migliori: mentre davanti restano in sei, io vengo ripreso da un gruppetto di venti con tutti i migliori,e riesco a rimanere con loro per tutto il resto dell'ultima salita. Poi, dato che ho ancora energie da vendere, attacco in pianura per guadagnare secondi in classifica. Arrivo settimo di tappa e guadagno più di un minuto sul gruppo.

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Purtroppo mi sfugge la maglia a pois ma chiudo alla fine 15° nella generale e terzo  a meno di un minuto dal primo nella classifica di miglior giovane.

Carlos è contento: dice che me la sono cavata bene contro campioni come Froome e in generale il team Sky, che in pianura faceva un ritmo terribile.

Prossima corsa, la Ruta del Sol! Nuovo tentativo per la maglia a pois?

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Alla Ruta del Sol non riesco quasi mai a mettermi in mostra, e come miglior risultato ottengo il 9° posto nel prologo con tanto di prima maglia bianca.

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Nelle tappe successive sento molto la vicinanza di Basso (numero 82) e dei compagni di squadra (incluso Belda con cui provo la fuga), ma non riesco a ottenere risultati degni di nota.

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Partecipoallora alla Clasica de Loule in Portogallo. Carlos mi dice di provare, come la prima volta, a sorprendere gli altri. Ci riesco solo a metà, ma alla fine sono contento perché vince Martin, mio compagno di squadra. Io, partito con Ruijgh, finisco terzo e comunque sul podio in una gara non molto adatta a me.

 

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Al GP Miguel Indurain, invece, colgo un gran bel 7° posto nella gara vinta da Visconti su Benoot. Arrivo anche davanti a Frank Schleck, il quale dopo la gara si complimenta con me e mi augura un buon futuro...

 

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Bei risultati

Subito qualche buon risultato, stiamo a vedere come procede 

Speriamo bene!!

 

 

 

 

 

Continuiamo e velocizziamo un po':

alla Klasika Primavera de Amorebieta attacco ai -30

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Ma il gruppo mi insegue e mi riprende. Io, molto stanco, finisco comunque 10° :) .

 

Al Tour du Loir et Cher E Provost trovo cinque tappe con arrivo in volata e non arrivo mai nei primi 100 :( .

 

E giungiamo così alla Liegi Under 23! Gara molto attesa, con Sam Oomen che parte con i favori del pronostico.

Ma ai -10 attacco e nè Oomen nè nessun altro mi viene a riprendere! E' vittoria!!

 

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Non potete immaginare quanto sia felice! Per me è la seconda vittoria dopo quella all'esordio, la prima in una gara U23!

 

Vado poi all'Hadeland Gp, in Norvegia. L'arrivo è in salita, ma quella che mi interessa di più è la salita ai -40: è lì che decido di partire, per andare a prendere la fuga!

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Procedo con loro e mi riposo, poi quando il gruppo è a meno di un minuto (ai -15) riparto!

E, come alla Liegi U23, nessuno mi va a prendere!

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E' una vittoria molto bella, che dimostra il mio stato di forma eccezionale!

Dopo questo uno-due mi aspetta la Ronde de l'Isard, corsa a tappe U23 con due arrivi in salita molto duri che non vedo l'ora di correre!

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