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Suissegas: una nuova energia per il ciclismo!


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GP Costa degli Etruschi

 

Prima corsa stagionale, lo sponsor ci chiede una top 10. Decidiamo di puntare su due opzioni: Willwhol in caso di arrivo in volata, Schar per una possibile azione da finisseur. Ad accompagnarli portiamo Galamberti, Kung, Marcotti, Martinelli e Rota. I favoriti sono Oss, Colbrelli, Cimolai, Fernandez, Appollonio e Gavazzi.

Nei primi chilometri la fuga fatica ad andare via, ma alla fine riusciamo a far evadere Kung in compagnia di Facchini e Bonaffond. Tra i tre non c'è molto accordo e Bonaffond se ne va da solo, facendosi una cinquantina di chilometri da solo. Quando viene ripreso vediamo che in gruppo c'è surplace, e quindi proviamo a giocarci la carta Schar. Ci segue Hoogerland, che però non collabora. Siamo ripresi ai -15, sotto l'impulso di BMC e Garmin. Sull'ultimo strappo se ne va Popovych, e quando il gruppo si sveglia ormai è tardi. Intanto Willwhol è andato in difficoltà e ha speso troppo per rimanere in gruppo, non riuscirà a fare la volata. Alla fine siamo lontani dalla top 10, con Galamberti 31° e Schar 39°. Primo obiettivo dello sponsor fallito, la stagione comincia in salita.

 

Ecco il resoconto della gara:

 

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A me Martinelli però non ha margini così bassi, ma i margini cambiano tra una carriera ed un altra? Giusto per sapere?

Comunque seguo  :smilie_daumenpos:

Modificato da Lui98
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A me Martinelli però non ha margini così bassi, ma i margini cambiano tra una carriera ed un altra? Giusto per sapere?

Comunque seguo  :smilie_daumenpos:

 

I margini, se non sbaglio, cambiano sempre da carriera a carriera, anche a parità di potenziale.

Quest'anno, inoltre, mi pare di aver capito che anche i potenziali cambiano da carriera a carriera  :dubbio:

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No, io il PackIta uguale a Lory, comunque mi sembra che abbia ragione Lory perchè da carriera a carriera ho trovato potenziali diversi

Modificato da Lui98
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Vediamo come sono andate le corse:

 

Trofeo Laigueglia

I favori del pronostico se li dividono Sagan (Cannondale), Pellizotti (Androni), ed Iglinskiy (Astana), con lo slovacco che sembra essere una spanna sopra agli altri.

Primi chilometri corsi a ritmo folle, noi proviamo ad entrare in fuga con Kung, Martinelli e Rota, ma il gruppo, tirato da Katusha, Belkin e Lampre ricuce sempre. Appena prima dell'inizio della prima salita di giornata, quindi, si ha una situazione di gruppo compatto. Formolo ci fa sapere di non sentirsi troppo bene (ergo: -5), quindi gli chiediamo di scattare all'imbocco di Passo Balestrino, e lui ci prova, ma la scarsa forma non gli permette di prendere il largo, il gruppo lo tiene sempre lì a 20" e prima dell'imbocco della seconda salita di giornata, salita Pravenna, viene ripreso. Nello stesso istante allora decidiamo di far attaccare Gladich, che è decisamente più in forma. Guadagna fino a 1'45" sul gruppo, che è fermo. Approfittano di questa situazione di stallo Rast (Trek), Burghardt (BMC) e  Reichenbach (IAM), che scappano dal controllo della Cannondale e si riportano su Gladich dopo qualche chilometro. Il lombardo si piazza a ruota di questi tre, am appena la strada torna a salire, all'imbocco dell'ascesa verso Testico, perde subito contatto e viene inesorabilmente superato da altri corridori che avevano contrattaccato, uno su tutti Deignan (Sky), che nei pressi della sommità riesce a rientrare sui primi tre. Nella successiva discesa e lungo la seconda scalata a Cima Pravenna il gruppo perde molti elementi, davanti restano in tre (Burghardt ha perso contatto ed è stato riassorbito) con ancora 2' da difendere, mentre al loro inseguimento troviamo un gruppo di 64 atleti, tra i quali i nostri Herklotz e Schar. Lungo la discesa non succede nulla, quindi si arriva allo strappo di Capo S. Croce con la stessa situazione cronometrica. Qui esplode definitivamente la corsa: siamo a 6 km dall'arrivo e davanti Reichenbach stacca Rast e Deignan, mentre in gruppo parte Iglinskiy seguito da Sagan; si fa trovare impreparato Pellizotti, che dopo un chilometro prova a ricucire da solo. Davanti ormai Reichenbach è imprendibile per tutti, e va a vincere per distacco su Rast e Deignan, mentre dietro Iglinskiy riesce a staccare Sagan e prendersi il quarto posto. Sagan, insieme a Pellizotti, che intanto lo aveva raggiunto, riesce a resistere al rientro del gruppo per pochi centimetri, e i due chiudono rispettivamente quinto e sesto. Noi ci portiamo a casa un misero 19° posto con Schar, mentre Herklotz chiude 55° con lo stesso tempo. Insomma, dominio svizzero, peccato però che nessuno dei primi due fosse dei nostri.

Così anche il secondo obiettivo dello sponsor è saltato, le cose cominciano a mettersi male.

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GP Izola Butan plin

Qui abbiamo decisamente più possibilità, data la startlist di scarso livello, e Zaugg, insieme a Bole (Fantini), Fernandez (OFM) e Mucelli (Adria Mobil) gode dei favori del pronostico.

Pronti via ed è subito il nostro Senn a cercare di far partire la fuga. Si accodano Brammeier (Synergy Baku), Franssen (An Post), Pachon (EPM) e Jaimes Silva (Formesan). Tra i cinque c'è un buon accordo, ma il loro vantaggio non supera mai i 3'30" nei confronti del gruppo, tirato dagli uomini in casacca OFM. Al primo passaggio sotto il traguardo il vantaggio è calato ad 1'30", quindi è il colombiano Pachon a salutare la compagnia ed a provarci da solo. Ma sotto la spinta degli OFM, all'inizio dell'ultimo giro il gruppo, che intanto ha perso qualche elemento, torna compatto e conta un centinaio di corridori. Sull'ultimo strappo ci provano Fernanez e Rogina (Adria Mobil), ma in discesa vengono raggiunti e superati da Cobo (Torku). L'azione del vincitore della Vuelta 2011 sembra spegnersi sotto il tiriangolo rosso dell'ultimo chilometro, dove un gruppo di 17 corridori, comprendenti i nostri Zaugg, Agostini e Saggiorato, ha già lanciato lo sprint. Ma, alzandosi sui pedali per sprintare negli ultimi 500 metri, lo spagnolo resiste al ritorno degli avversari, e va così a trionfare davanti a Bole e Gaffurini (Vega - Hotsand). I nostri tre alfieri chiudono nelle ultime tre posizioni del gruppetto, quindi 16°, 17° e 18°, evidentemente non avevano abbastanza, mentre Willwohl è terzo nella volata di gruppo, chiudendo così 21°.

Alla fine abbiamo buttato via una buona occasione, gli avversari non erano irresistibile, ma per molti dei nostri era l'esordio stagionale ed hanno pagato il forte ritmo fatto sull'ultimo strappo.

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Fatemi sapere cosa ne pensate della narrazione e delle immagini...ho provato a creare da zero un'ipotetica pagina del sito, pensate che possa andar bene? :tongue: 

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La pagina del sito è bellissima!!

Sulla narrazione visto che sei bravo con la grafica potresti fare le slide prendendo le pagine della gazzetta :wink:

 

Eh lo so, mi sarebbe piaciuto fare la prima stagione tutta su gazzetta, ma dopo le prime due slide ho già iniziato a cambiare idea, magari ne farò una al mese, perchè per quelle due ci ho messo troppo tempo, sono più lunghe da fare di quanto mi aspettassi  :banghead:

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Molto bella la pagina del sito.

 

Per la narrazione io sono sempre per narrare nel modo più semplice possibile, per quando sono belle le slide della gazzetta si va a perdere quel tempo per farsi quelle due garette in più che alla fine cambiano. 

 

Personalmente preferisco veder un risultato in più di una gara che una slide veramente ben fatta, se no si rischia di "perdere" tanto tempo sulla grafica per poi arrivare a metà stagione e non aver più tempo/voglia di continuare.

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Le Tour de Langkawi

Finalmente la prima corsa a tappe, anche qui lo sponsor ci chiede un risultato preciso, e cioè la vittoria di tappa. I terreni su cui cercarla sono molti, noi portiamo tutti gli uomini più in forma. Si tratta di Formolo ed Herklotz per le salite, Willwohl e Galamberti per gli sprint, Kung e Marcotti per le fughe.

In ottica classifica generale, i favoriti sembrano essere Taaramae (Cofidis), Chaves (Orica) e Formolo, mentre per le volate i nomi più accreditati sono quelli di Matthews (Orica), ColbrellI (Bardiani) e Van Staeyen (Topsport).

 

Tappa 1

L'arrivo in volata sembra scontato, quindi decidiamo di puntare su Willwohl. Dopo 25 km di gara Kung riesce ad andare in fuga da solo, e guadagna un vantaggio massimo di 8'. Fa suoi i GPM ed i traguardi volanti posizionati lungo il percorso prima di venire riassorbito quando mancano una dozzina di chilometri alla fine. I treni dei tre favoriti si compongono, con tutti gli altri a seguire, noi piazziamo Willwohl a ruota di Colbrelli. Inspiegabilmente, a 5 km dall'arrivo il gruppo rallenta e le carte si rimescolano. Ne viene fuori una volata in cui Colbrelli e Matthews partono lunghissimi e si bruciano presto, regalando così la vittoria a Corbel (Bretagne) davanti a Jang (OCBC) e Van Staeyen. Willwohl alla fine chiude 15°, ma la buona notizia è Kung in maglia rossa di leader degli scalatori e 6°, a 7", in classifica generale grazie agli abbuoni conquistati ai TV.

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Tappa 2

Ancora tappa dedicata alle ruote veloci. Anche oggi la fuga va via subito, ed è composta dal nostro Kung insieme a Kulimbetov (Astana CT) e Sabouri (Tabriz Petrochemical). Forse il nostro cronoman risente delle fatiche di ieri o forse non ha preso abbastanza maltodestrine, fatto sta che fatica a tenere il passo dei compagni di fuga. Il vantaggio massimo dei tre sfiora i 6'30", Kung riesce a passare in testa all'unico GPM di giornata, mentre non può niente contro i suoi compagni nei due traguardi volanti. Alla fine la fuga viene riassorbita e purtroppo Kung perde subito contatto dal gruppo, arriverà ad oltre 3'. Questa volta Orica e Bardiani si organizzano meglio, portando i rispettivi capitani allo sprint in posizioni perfette. Noi proviamo a lanciare Galamberti con Willwohl a ruota a 2 km dal traguardo, ma i due rimbalzano molto presto. A spuntarla è Matthews su Colbrelli e su uno strepitoso Jang. Alla vigilia della prima tappa di montagna la classifica generale vede Matthews in maglia gialla, seguito a 4" da Jang, Corbel e Colbrelli.

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Tappa 3

Finalmente una tappa che si addice un po' di più alle nostre caratteristiche. Dopo una prima parte completamente piatta comincerà una lunga salita di quasi 40 km, anticipato da uno strappo di 3° categoria, che potrà fare selezione ma sicuramente non decidere la tappa: ci sarà infatti ancora un GPM, classificato HC, che terminerà a 9 km dal traguardo. Da questo punto sarà tutto un falsopiano, che potrà contribuire a dilatare i distacchi creati sulle salite precedenti.

Passiamo ora ad esaminare quelli che sono i favoriti di giornata: il nostro Formolo gode di molta fiducia da parte dei bookmakers, ma dovrà vedersela con due uomini che sembrano avere due vere e proprie corazzate per la salita: si tratta di Taaramae (Cofidis) che potrà contare su Le Mevel, Bagot, Mate ed Edet, e di Chaves (Orica), che sarà supportato da Schurter e da Simon Yates. Noi avremo a disposizione il solo Herklotz a dare supporto al giovane italiano. Difficile che oggi Matthews riesca a tenere la maglia gialla, a fine giornata la classifica potrebbe essere rivoluzionata.

Ma veniamo ora allo svolgimento della tappa.

Come ormai ci siamo abituati, la fuga riesce a prendere il largo fin dalle prime battute. All'interno degli 11 uomini che compongono il drappello di testa noi riusciamo ad inserire ancora una volta Kung, che per ora è sempre andato in avanscoperta in queste tre tappe. Qui sotto lo possiamo vedere in maglia rossa di miglior scalatore insieme ai compagni di fuga.

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Il vantaggio massimo viene toccato ai piedi della seconda seconda salita di giornata, il 1° categoria di 40 km, e sfiora i 6'. Tra i fuggitivi comincia subito la bagarre ed uno dei primi a risentirne è proprio il nostro Kung, che sale del suo passo aspettando di essere riassorbito. In gruppo invece è prorpio la SuisseGas a prendere in mano la situazione, mettendo Marcotti a fare il ritmo.

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Il ritmo impresso non è molto alto, e da dietro non si stacca nessuno. Anche quando, a 15 km dall'arrivo, il ritmo aumenta sotto l'impulso di Herklotz, la selezione non avviene. Intanto viene riassorbito Kung, che si mette davanti a tirare. A 10 km dalla vetta, quando all'arrivo ne mancano 42, approfittando della marcatura tra i tre favoriti, scatta Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani). Da solo, nel giro di 2 km, rientra sui fuggitivi, che conservavano ancora 1'30" di vantaggio, e li stacca, lanciandosi in un'azione solitaria. La reazione del gruppo è un po' tardiva, ma la situazione esplode quando, sotto l'impulso di Herklotz, riescono ad avvantaggiarsi tre corridori: Formolo, Herklotz e Lagutin (Rusvelo). Il tedesco si spreme al massimo per il proprio capitano, e presto all'inseguimento di Bongiorno, che nel frattempo ha accumulato un vantaggio di 2', rimangono Formolo e Lagutin, che a loro volta conservano un vantaggio di 20" sul gruppo tirato dalla Cofidis. In vista del GPM i due contrattaccanti vengono riassorbiti, e i sei Cofidis si prodcono in un'azione che spacca il gruppo in più tronconi, davanti rimangono in 19, gli unici nomi di rilievo a rimanere attardati sono quelli di Matthews, in maglia gialla, e del suo compagno Simon Yates. La situazione quindi, vede ancora Bongiorno in testa, che però conserva s questi 19 solo 1'20", mentre dietro nessuno tira ed il gruppo maglia gialla accumula subito uno svantaggio superiore al minuto.

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In questo istante ci arriva una cattiva notizia: Herklotz cade, ci mette molto tempo a rialzarsi, ma alla fine non sembrano esserci conseguenze fisiche. Decidiamo di farlo arrivare al traguardo con tranquillità, per risparmiare la gamba i vista delle prossime tappe.

Quando inizia l'ultima salita, un HC di 9 km, Bongiorno ha ancora 1'15" di vantaggio sui 19 contrattacanti, mentre da dietro nessuno potrà più rientrare, dato che i più immediati inseguitori accusano un ritardo superiore ai 7' dall'atleta della Bardiani. Appena la strada prende a salire, Formolo aumenta il ritmo e riesce subito a guadagnare qualche metro su tutti gli altri. Al suo inseguimento si lanciano Chaves e Taaramae, mentre in ciò che rimane del gruppetto di 19 sono i due Rusvelo Lagutin e Firsanov a prendere le redini della situazione.

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Il ritmo del nostro atleta è molto alto, ed in cima al GPM riesce a riprendere Bongiorno, mentre il duo Taaramae-Chaves insegue a 50'. Nessuna possibilità di rientrare per tutti gli altri, che pagano ai due italiani più di 2'. Nel falsopiano che conduce al traguardo è Formolo a tirare, per non permettere ai due inseguitori di rientrare, mentre Bongiorno sta a ruota per recuperare energie in vista della volata. Dopo aver tirato a tutta per quasi 9 km, sotto lo striscione dell'ultimo chilometro il vantaggio sui due che inseguono è ancora superiore ai 40", ma per la vittoria di tappa c'è poco da fare, Bongiorno è più fresco, e a 400 metri dall'arrivo lancia il suo sprint.

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L'atleta della Bardiani riesce agevolmente a battere il nostro portacolori, la volata per il terzo posto vede transitare Chaves davanti a Taaramae a 43" dalla coppia di testa, mentre il gruppetto accusa al traguardo un passivo di 1'56".

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Dopo la prima delle due tappe impegnative di questo Tour de Langkawi la classifica si presenta quindi così:

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Fino a fine settembre, causa esami universitari, la narrazione procederà a rilento, più o meno con questi ritmi, mentre da Ottobre dovrei riuscire ad avere più tempo da dedicare alla story, che quindi procederà più spedita.

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Eh ma era chiaro che non avrebbe dato un cambio, si è fatto 40 km da solo in testa, non ci speravo neanche. Per questa volta abbiamo pensato alla classifica, per la prossima cercheremo di vincere la tappa, magari andando in fuga con il povero Herklotz  :tongue:

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Tappa 4

 

Sulla carta si presentava come tappa per velocisti, ma alla fine la classifica ne è uscita rivoluzionata. Ormai le costanti a questo Tour de Langkawi sono due: la fuga va via subito, e nella fuga c'è Kung. Ed infatti anche in questa tappa si verificano entrambe le condizioni: insieme al nostro svizzero troviamo Kulimbetov (Astana CT), Jarrier (Bretagne) e Sheppard (OCBC); vediamo qui sotto i fuggitivi in azione.

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Dato lo scarso numero di fuggitivi, sembra che le squadre dei velocisti possano avere la situazione sotto controllo, m ail dubbio sorge quando a 100 km dall'arrivo il vantaggio sfiora i 12'. Tale sensazione viene confermata più avanti: a 25 km dall'arrivo il vantaggio è schizzato a 21', è quindi chiaro che la vittoria di tappa sarà un'affare tra i 4 di testa. Bisogna sottolineare anche che il fuggitivo messo meglio in classifica, Kulimbetov, ha un ritardo da Bongiorno di poco superiore agli 11', quindi al momento anche la maglia gialla è a rischio. L'ultimo GPM di giornata è posto a 15 km dal traguardo, e qui Kung prova ad andarsene da solo per anticipare la volata, ma appena vede che la sua azione non ha effetto si rialza subito. L'azione decisiva è quella però di Kulimbetov, che a 4 km dall'arrivo guadagna 15" sul resto della compagnia: i suoi 3 compagni lo rivedranno al traguardo. Per il kazako è un colpo doppio, visto che il gruppo, dal quale aveva provato ad evadere Formolo scortato dal compagno Herklotz, senza successo, accusa al traguardo un passivo di quasi 16'. Per la tappa di domani si profila una situazione interessante: ce la farà Kulimbetov a tenere la maglia gialla? La prenderà qualcuno dei tre compagni della fuga odierna? Oppure qualcuno dei favoriti per la classifica finale ce la farà a rispettare il pronostico?

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Come mai non hai tirato? Secondo me avresti avuto una bella possibilità di vincere la classifica e ora invece sarai costretto a fare corsa durissima sin dall'inizio. Sarà valsa la pena?

 

Bella domanda...alla fine me la sono fatta anch'io, ma poi ho pensato che tra quelli davanti potrei tentare il colpaccio con Kung, anche se la vedo dura...alla fine credo di aver fatto una cazzata  :tongue:

Comunque domani proviamo innanzitutto a fare la tappa, poi se se non riusciremo a fare qualcosa di buono per la classifica proveremo ad inventarci qualcosa nelle prossime tappe: come abbiamo visto, tutto può succedere  :ph34r:

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Nel mentre, ci troviamo a correre anche il G.P. Lugano.

 

G.P. Lugano

 

Lo sponsor tiene molto a questa corsa, e ci chiede quindi di centrare almeno una top 10. Sarà difficile per noi soddisfarlo, principalmente per due motivi: il primo è la concorrenza agguerrita, con i Ponzi (Neri), Marcato (Cannondale) e Westra (Astana) a condividersi i favori del pronostico, il secondo è la scarsa forma dei nostri, dato che quelli più in palla li abbiamo mandati al Langkawi.

I nostri sono: Agostini, Gladich, Martinelli, Rota, Saggiorato, Schar, Senn, Zaugg. Non abbiamo un capitano preciso, sarà la strada a decidere chi potrà giocarsi le proprie carte. E la strada ci dice subito due cose: la prima è che non riusciamo a mettere nessuno in fuga (puntavamo su Rota per farlo), la seconda che Zaugg e Schar, gli uomini su cui puntavamo maggiormente, non sono per niente in forma (-5 di giornata). Decidiamo quindi di puntare su Saggiorato e Senn, che ci hanno comunicato di sentirsi bene. La corsa procede spedita fin da subito, con la fuga che non ottiene mai un vantaggio superiore ai 2'. La bagarre scoppia a 40 km dall'arrivo, con Jungels (Trek) e Popovych (Trek), che provano ad anticipare in vista dello strappo finale. Questo tentativo dura solo 5 km, ma contribuisce a sfilacciare il gruppo, con i soli Gladich, Saggiorato e Senn dei nostri a rimanere con i migliori. La situazione procede invariata, con la fuga ripresa ai -20, fino a 10 km dall'arrivo, quando ai piedi dello strappo finale parte secco De Marchi (Cannondale). Il friulano guadagna subito 20" su un gruppo che si è ridotto fino a 7 elementi, tra i quali il nostro Senn. Dietro altri atleti cercano di rientrare lungo la salita, quindi Senn cerca di forzare il ritmo per conservare il posto in top 10 che otterrebbe con questa situazione. L'azione di Senn produce un solo risultato: quello di spompare il nostro atleta, mentre da dietro rientrano 13 atleti, formando, a 4 km dall'arrivo un gruppo di 20 elementi all'inseguimento di De Marchi. Il Rosso di Buja riesce a mantenere un esiguo vantaggio su quelli dietro e può così tagliare il traguardo a braccia alzate. La volata dei battuti viene vinta da 

Ponzi su Marcato, mentre il nostro Senn, esausto chiude in 17° posizione. Altro obiettivo dello sponsor fallito, riusciremo a centrarne uno entro fine stagione?

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  • 2 weeks later...

Le Tour de Langkawi

 

Tappa 5

 

Siamo giunti alla seconda tappa di alta montagna, quella forse decisiva per le sorti della classifica generale. I nomi da tenere d'occhio sono sempre i soliti: Formolo, Taaramae (Cofidis), Chaves (Orica), Bongiorno (Bardiani). Il nostro obiettivo è ovviamente la vittoria di tappa, con un occhio alla buona posizione in classifica generale di Formolo. La tappa sarà un piattone di 100 km fino all'ultima salita, di 20 km, che condurrà al traguardo di Genting Highlands.

Strano ma vero, decidiamo di non inserire il solito Kung nella fuga mattutina, anzi preferiamo non mandare in fuga nessun uomo e tenere la corsa cucita fino alle pendici dell'ultima ascesa. Per fare ciò mettiamo Marcotti a tirare fin dall'inizio. Il ritmo non è proibitivo, e dopo pochi chilometri la fuga, composta da sei atleti, riesce a prendere il largo. Il vantaggio non supera mai i 3' e ai piedi della salita finale, sotto l'impulso degli uomini della Astana CT, squadra della maglia gialla, i fuggitivi conservano 1'50" di margine sul gruppo compatto. Appena la strada comincia a salire facciamo subito un ritmo infernale con Kung ed Herklotz: nel giro di pochi chilometri parte Formolo che seleziona un gruppetto di 6 atleti. Tra questi, l'unico nome di rilievo che rimane con il nostro atleta è Taaramae. A 15 km dall'arrivo, riassorbiti i fuggitivi, solo l'estone resiste al ritmo imposto da Formolo e si crea così una coppia al comando che molto probabilmente si giocherà la vittoria di tappa, dato che i più immediati inseguitori distano già più di 1'30". La logica suggerirebbe che i due vadano su di comune accordo e che alla fine Formolo, sicuro di indossare la maglia gialla a fine tappa, lasci la vittoria di tappa a Taaramae, ma entrambi puntano al bottino doppio e l'accordo non c'è: l'azione dei due è  caratterizzata da continui scatti e controscatti, con l'estone che prova in tutti i modi a staccarsi di ruota l'italiano senza però mai riuscirci. A 5 km dall'arrivo Formolo si piazza davanti a Taaramae ed impone un'andatura forsennata, ma l'estone non cede. Si arriva così agli ultimi 400 m, dove Taaramae piazza lo scatto decisivo per la vittoria di tappa riuscendo anche a staccare Formolo di 14".

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Dopo 1'20" arriva la coppia Orica Yates-Chaves, tutti gli altri distano più di tre minuti. Ora la classifica generale vede Formolo (che ovviamente guida anche la classifica di miglior giovane) davanti a tutti, seguito da Taaramae a 31" e da Chaves a 1'57". Per noi anche l'onore e l'onere di vestire a maglia di miglior scalatore con Kung. Le prossime tappe non dovrebbero riservare sorprese per la classifica generale, ma dovremo prestare attenzione a fughe e tranelli vari. La domanda comunque è sempre la solita: riusciremo a vincere una tappa e finalmente soddisfare lo sponsor per la prima volta in stagione?

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Tappa 6

 

Dovrebbe essere una tappa per velocisti, con i soliti Matthews (Orica), Colbrelli (Bardiani) e Van Staeyen (Topsport) a dividersi i favori del pronostico, ma il percorso, soprattutto nella prima parte, ci stuzzica la fantasia e decidiamo di mandare un uomo in fuga: manco a dirlo, si tratta sempre di lui, il nostro Kung. Con lui altri cinque uomini, il più pericoloso dovrebbe essere il campione rumeno Nechita (Mg.Kvis). In corrispondenza del primo GPM di giornata la fuga tocca il vantaggio massimo di 9'30", al traguardo mancano 130 km. La situazione rimane stabile fino agli ultimi 30 km, con le squadre dei favoriti che hanno quasi ricucito sulla fuga, che matiene 2' di vantaggio. Ma per i successivi 15 km il distacco non diminuisce ed i fuggitivi cominciano a pensar di avere qualche possibilità di vittoria. A 12 dall'arrivo si rompe l'accordo tra i fuggitivi e Nechita prova ad andarsene da solo. L'unico che prova a reagire a questa azione è Kung, ma dopo un paio di chilometri deve desistere. A 4 km dall'arrivo, con tutti gli altri ex-fuggitivi riassorbiti dal gruppo, Nechita conserva ancora 1' di vantaggio, ma evidentemente ha bruciato troppo presto le sue energie perchè a 1,5 km dall'arrivo viene riassorbito dal gruppo. Si prepara così la volata, con il nostro Willwohl troppo dietro per potersi giocare una buona posizione. Colbrelli parte lungo e ai -400 si pianta. La vittoria va a Van Staeyen, che riesce ad anticipare Matthews e Murphy (UnitedHealthcare). Il migliore dei nostri è Formolo, 22° al traguardo, mentre Willwohl chiude in 50° posizione

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Tappa 7

 

Sulla carta questa dovrebbe essere una tappa ancora più semplice di quella di ieri, i favoriti sono sempre gli stessi. Sicuri che si arriverà in volata, decidiamo di non mandare nessuno in fuga. Dopo qualche chilometro di tira e molla si avvantaggiano in sette. In gruppo Bardiani, Orica e Topsport sembrano controllare la situazione, ma quando a 45 km dall'arrivo il vantaggio dei 7 sfiora i 10' capiamo che la vittoria sarà un affare tra i fuggitivi; ci mettiamo noi a tirare giusto per limitare il distacco. A 7 km dall'arrivo tra i fuggitivi prova ad avvantaggiarsi Hiratsuka (Aisan): gli altri sei calcolano male i tempi e lo riprenderanno solo sulla linea del traguardo, troppo tardi. In gruppo Willwohl fa la sua volata più bella da quando è qui, concludendo quarto dietro ai big 3 e quindi 11° di tappa; non avremmo vinto comunque, ma un'altra possibilità di soddisfare lo sponsor è sfumata.

In classifica generale tutto invariato, non dovrebbero esserci problemi da qui alla fine a conservare il primato di Formolo.

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Modificato da Lory94ITA
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