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Dallo sci alla bici..


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Era un giorno di freddo ad Oslo. 10 giovani appassionati di ciclismo si riunirono in un bar assieme ad un giovane ma intraprendente D.S venuto dall'talia.Non sapevano che quel giorno sarebbe stato per loro l'inizio di una nuova vita.Ma chi c'era in quel bar?

CONTINUA..

 

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In questa story ci saranno solo scritte e nessuna immagine. Preparatevi dunque a lunghe e noiose narrazioni.

Meglio, le story parlate e con meno immagini le preferisco  :smilie_daumenpos: .

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Capitolo 1

Eravamo in un bar nel bel mezzo di Oslo. Nevicava il 30 dicembre 2012, non era decisamente tempo da andare in bicicletta. I mesi precedenti li avevo visti,incitati,spronati nei loro lunghi allenamenti in bici, ma ora non era più tempo di allenarsi:era tempo di farsi strada nel mondo del ciclismo. Non tutti avevano resistito al ritmo infernale degli allenamenti:inizialmente erano in trenta, ora solo i migliori 10 erano con me nel bar. Avevamo ordinato una bella pinta di birra per festeggiare:ci avevano ammessi nella categoria continental. Ad un certo punto un uomo entrò dalla porta: l'avevo visto appena tre giorni prima al mio paese, nella gara di coppa del mondo di sci:era Aksel-Lund Svindal. Si avvicinò a me e mi disse:-E' lei Luca Martinelli?-Io,imbambolato dall'emozione gli strinsi la mano e gli risposi-Sì, sono io.-. Lui mi rispose:-Complimenti, lei ha riunito in un grande progetto questi giovani. Vi auguro ogni bene.-I miei ciclisti presero l'autografo di Svindal e si misero ad un tavolo vicino a me.Era uno dei momenti più attesi:dovevo distribuire un ruolo a ciascuno di loro.Per primo chiamai Tim Walde:aveva 21 anni, era il più vecchio del team nella sua giovane età.Gli dissi:-Tu sarai il nostro capitano nelle classiche del nord,ma nel futuro avrai anche uno spunto veloce notevole-.Lui, uomo grintoso e di grande carisma, mi rispose:-Non la deluderò-.Il secondo che chiamai fu Bjorn Varpe. Gli dissi-Tu potrai diventare un corridore molto simile al tuo idolo Thor Hushovd, ma ora sarai il gregario di Tim-Bjorn era il simpaticone, ma si fece serio e disse:-Va bene,mi impegnerò al massimo.-Poi fu il turno di Kristian"nome impossibile"Falkgjerdet:-Ok,Kristian, sei tu l'uomo veloce.Da te mi aspetto numerose vittorie,penso che però in un futuro ti dovrai ridimensionare-Lui,uomo di ghiaccio, rispose solo con un cenno del capo.Ed a quel punto chiamai Thor Dyb:-A crono vai davvero forte, ma credi in te stesso.-Thor aveva sempre paura di deludermi, ma mi sorprese in quell'occasione:-Sì,so di essere forte e glielo farò vedere.Poi chiamai Per Arne Bauman:-Tu sei l'apripista,attento, non è un ruolo facile-.Per Arne aveva un espressione d'orgoglio:lui, nato in un contesto di disagio e povertà, si apprestava a 18 anni ad essere il più giovane ciclista del team, con Stein Kjoner, il cosidetto bambino perenne, dato che non si decideva a crescere e passava più tempo in disco che in bici:alle mie raccomandazioni rispose:-Cercherò di farcela-.Bjporn Austad era l'uomo che doveva passare i km a tirare,insieme a Bjermestad,Sagen e Balgaard.E loro dissero semplicemente:-Grazie per averci chiamato a fare parte del team-.

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Capitolo 2

Oggi è il grande giorno. Faceva freddo ad Hamont, erano 3 gradi ma c'eravamo abituati. Erano mesi e mesi che ci preparavamo per il grande giorno:era il nostro esordio.C'erano Sagen,Bauman,Fjemestad,Austad,Varpe e Falkgrjrdet. La corsa era di categoria 1.2, dunque il livello non era altissimo, ma la tensione era alle stelle.La tattica?Entrare in una fuga e sperare, oppure pilotare Bauman in volata. Ed alla fine, dopo una lunga lotta, ce la facemmo:fu Sagen a partire in solitaria ai - 120 kilometri all'arrivo. Era da solo, con me all'ammiraglia che lo incitavo. Lui spingeva un rapportone fin troppo duro. Ad un certo punto si mise a piovere: era una pioggia fitta e molto intensa, ma Sagen se ne rallegrava, erano le sue condizioni meteo.La fuga era tenuta d'occhio dalla Crelan Euphony,che aveva in Vantomme il velocista.ilMancavano 104 kilometri ed il vantaggio era di 4 minuti.Ai -70 kilometri era l'Accent-Jobs a tirare per Napolitano, ed il vantaggio era di 4 minuti e mezzo.Intanto Bauman mi disse che non si sentiva in forma.In caso di volata avremmo lavorato per Falkgjerdet, uomo veloce, che era in forma.Ai - 50 kilometri era certo che Sagen non sarebbe arrivato: il vantaggio era di soli tre minuti. Ma lui continuava a spingere sui pedali, sempre con maggior foga. Ai -30 km era  stanco, ma il vantaggio era di 1 minuto e mezzo, mentre tra il gruppo e lui c'era Schafer,passista tedesco.Ai -28 km Schafer tornò su Sagen.Mamma mia quanta fatica faceva l nostro corridore, ma non demordeva e riusciva a tenere le ruote del tedesco, mentre il vantaggio ai -15km era di circa trenta secondi. Ai -12km vennero ripresi. Allora Falkgjerdet si mise a ruota di Wippert,tentando di sfruttare la scia.Ma ai -10 km successe qualcosa che ci fece tremare: Sagen,provato dalla stanchezza, cadde tirando giù Fothen , Austad ed altri 5 atleti, ma per fortuna non successe niente.

Ma ci furono altre cadute e pensammo che il percorso era tropo pericoloso. Ma ci confortammo nel vedere Falkgjerdet lì davanti.Ma prima provammo ad anticipare ai -5km la volata con Bauman grazie ad un rallentamento.Ai-3km aveva 25 secondi.Ma ai -1500metri fu ripreso e Falkgjerdet lanciò la volata.Ma fu Napolitano a vincere su Drujon.E i nostri?Falkgjerdet fu undicesimo,ma Bauman riuscì a rimanere lì davanti concludendo ottavo.Insomma, una discreta prestazione e nulla più.

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