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Un ragazzo, una bici e un grande sogno..


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fiandre.jpg
 
MIDDELKERKE, 10 aprile 2011
 
Era la prima volta che veniva chiamato in nazionale, non era di certo il migliore e non era mai stato un vincente, eppure il Ct aveva visto qualcosa in lui che lo aveva convinto a portarlo.. Per quasi tutti era un' esperienza nuova e gli unici ad averla già vissuta erano d'accordo era una corsa durissima, forse la più dura prima dell'inferno, ma non un inferno qualsiasi, l'inferno del Nord, la Parigi-Roubaix..
Quella era da sempre il sogno di Simon, questa volta però si era dovuto "accontentare" di un altro pavè, più facile ma distribuito su ben 14 muri! Davvero tanti per un ragazzo appena ventenne come lui, era quindi questa la sua più grande sfida ciclistica di sempre, il Giro delle Fiandre U23.. 
Come già detto, quasi nessuno della nazionale svizzera aveva mai provato questo tipo di corse ma erano comunque tutti pronti a dar battaglia e così fecero.. 
Per Simon fu più dura del previsto, durante i primi chilometri stette coperto a centro gruppo poi però arrivo il primo tratto in pavé, perse subito posizioni, davanti belgi,lettoni e olandesi facevano un ritmo infernale e lui aveva troppa paura di andare forte su quelle pietre, gli scossoni erano violenti e sotto la pioggia le pietre erano diventate scivolosissime facendo finire a terra numerosi concorrenti e lui non voleva essere il prossimo.. finì il tratto in ultima posizione nel gruppo, insieme a lui c'era Tom Bundin un suo vecchio amico che cercò di motivarlo, facendogli tornare in mente che quelle erano le stesse sensazioni che provava quando i due correvano assieme.. Simon se ne ricordò e si ricordò anche che lui non aveva mai temuto gli ostacoli posizionati nel percorso.. muro dopo muro acquisì sempre più confidenza, ritrovandosi così alla fine del decimo tratto nel gruppetto di 30 che si gioca la vittoria, davanti i due fuggitivi rimasti non hanno più chance ed è all'inizio del terzultimo muro che parte il lettone Andzs Flaksis, lo svizzero senza indugio prova a seguirlo, gli rimane a ruota fino al penultimo muro, quando i due sono ormai ripresi dal gruppo, Flaksis aumenta ancora l'andatura e proprio mentre da dietro sopraggiungono Puccio e Skujins, manda in difficoltà Simon, é ancora troppo giovane e la gara é troppo difficile per lui, di colpo perde tutte le forze e fatica tantissimo a concludere la sua prova, ma ottiene comunque un ottimo 19° posto, secondo tra gli svizzeri, battuto solo dall'amico Bundin che senza mai esporsi riesce a concludere con il gruppetto dietro ai 3, ma in volata conclude solo 11°..

A fine gara Simon non sarà contento, si é sopravvalutato e forse se non si fosse esposto.. ormai però é tardi, ci riproverà l'anno dopo

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parou_pave.jpg

 

Roubaix

 

Non era passato molto dalla prima gara in pavè, questa però era ancora più importante e soprattutto più difficile.. era la versione Under23 dell' Inferno del Nord!

Simon non voleva ricommettere lo stesso errore, non doveva anticipare i tempi, 180km erano davvero tanti e vincere partendo da lontano era difficilissimo.. Simon stette tutto il giorno in testa al gruppo, ormai non temeva più le pietre e sapeva bene che era il  miglior modo per evitare le cadute, chi non ci aveva pensato era Tom Bundin che sarebbe dovuto essere il leader della squadra ma dopo una cauduta a 45km dalla fine era rimasto imbottigliato proprio quando davanti iniziava la selezione e se ne andava il gruppetto di 30 atleti che si sarebbe giocato la vittoria. Tra loro c'era Simon, era però l'unico svizzero e questo era un gran problema soprattutto per i rifornimenti di borracce, e infatti Simon non andò mai all'ammiraglia, stette per una ventina di chilometri sempre nelle prime 15 posizioni del gruppo e non si espose mai a chiudere sugli attacchi fino a quando partì Puccio, si scatenò il caos, tutti lo temevano, avevano visto la sua spendida vittoria al Fiandre e tutti provarono a seguirlo ma solo in pochi riuscirono davvero a tenere le sue ruote, e  nessuno riuscì a tenere  Sinkeldam, l'olandese partì negli ultimi metri di pavè e non fu più ripreso.. dietro di lui erano rimasti Stuyven,Rathe  e Puccio a giocarsi il podio in una stretta volata nel famosissimo velodromo mentre lo Svizzero Simon chiudeva nel gruppetto ancora dietro, stremato ma felicissimo per il suo eccellente 7° posto.. si incominciava a vedere qualcosa 

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17.04.2011-Toscana-Terra-di-ciclismo.jpg

 

19-23 aprile 2011

 

Erano passati davvero pochi giorni dall'inferno del Nord, ma per Simon non c'era riposo, per la seconda volta veniva convocato alla coppa delle nazioni (non era parte del calendario la paris-roubaix), questa volta per una corsa a tappe, più vicina alla sua svizzera, era infatti  la "Toscana terra di ciclismo"

Le prime due tappe finirono in volata a gruppo più o meno compatto, Simon sentiva ancora tutta la fatica del pavè e in queste frazioni non riuscì mai ad arrivare nei primi 20 nonostante avesse un buono spunto.

La terza tappa era la più impegnativa e la selezione si fece interessante, simon strinse i denti ed arrivò nel gruppetto dei migliori in cima all'ultima salita, però ormai davanti se ne era andato un uomo molto pericoloso, Puccio che tornava alla vittoria appena qualche giorno dopo il Fiandre, Simon quel giorno ottenne un buonissimo terzo posto era stato il migliore in volata ma per sua sfortuna non erano riusciti a riprendere il vincitore e nemmeno Aru che partito a 1km dalla fine lo aveva anticipato di qualche metro sul traguardo

La quarta tappa era decisamente la più difficile e Simon doveva stringere i denti se voleva rimanere 4° in classifica, ma non ci riuscì

Fabio Aru risultò il migliore, precedendo Priedler e De la Cruz; questa era anche la nuova classifica generale con però Simon che retrocedeva in 14° posizione a pari tempo però  con l' 11°

L'ultima tappa era nuovamente in volata e quindi sembrava fatta per Aru e invece a causa di una caduta nel finale perse parecchi secondi e fu superato dall'austriaco Priedler, la volata di gruppo fu vinta da Antunes, Simon concluse in 6° posizione e per questione di piazzamenti riuscì a raggiungere il dodicesimo posto nella classifica generale, un buon risultato per la nazionale.

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La coppa delle nazioni continuava e ormai Simon aveva convinto il Ct a tenerlo sempre in squadra così a settembre, finte tutte le gare di questo circuito, era riuscito ad ottenere ben tre podi e ben 27 punti totali.. questi i suoi migliori risultati in ogni corsa:

 

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Questo era invece il suo palmares a fine anno, non riuscì ad ottenere vittorie ma arrivò comunque a 8 podi, pochi se si pensa che nella coppa delle nazioni ne aveva ottenuti tre e un altro era del campionato svizzero... Simon aveva però un grandissimo problema che era forse la causa di questo, la nostalgia di casa. Lo svizzero infatti era passato nella categoria Under23 con una squadra italiana e si era dovuto trasferire lì e ora iniziava a pentirsi di questa scelta. Questo era anche il motivo per il quale i suoi migliori risultati erano stati ottenuti durante la Coppa delle nazioni, periodo nel quale il ragazzo rimaneva in patria con la squadra e il suo morale migliorava.

Purtroppo per lui, se voleva continuare a correre, anche l'anno successivo sarebbe dovuto rimanere in italia

 

 

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27 Febbraio 2012

Era finalmente passato l'inverno, per molti ragazzi era stato un periodo di vacanza in cui gli allenamenti diminuivano, non per lui

Simon per quell'anno si era fissato un obbiettivo molto importante, vincere, ma non una gara qualsiasi, lui voleva vincere una gara sul  pavè. L'impatto della prima volta, solamente un anno prima, lo aveva fatto innamorare ed aveva preso quindi questa decisione.

Era talmente convinto che era riuscito a convincere i suoi genitori a portarlo in Belgio qualche giorno per provare ed allenarsi su quelle strade e così aveva fatto nonostante il freddo e la pioggia che in inverno non davano tregua.

Appena tornato a casa ricevette la chiamata che aspettava, era il Ct della nazionale che lo invitava ai due eventi su cui puntava, al più importante mancavano ancora tre mesi ma ai primi di Aprile c'era il Fiandre, altra corsa importante e bisognava essere preparati al meglio..

Ovviamente Simon accettò di partecipare al Fiandre (come anche alle altre gare della Coupe de Nations prima della Roubaix) e fu ancor più contento di sapere che anche il suo grande amico Tom ci sarebbe stato

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Il novello Cancellara che, con quel cognome, sembra abbia origini ungheresi! Curiosa la story di un pavearo in un forum italiano! Saran le classiche di questi giorni!

Il nome era quello di un mio campioncino di pcm 2011 (ovviamente non svizzero, se non erro russo)

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parou_pave.jpg
 
7 Aprile 2012
Finalmente era arrivato il gran giorno, riniziava la  Coppa della Nazioni U23 e subito con una gara molto importante, la Ronde Van Vlaanderen Espoirs. Tecnicamente la Coppa era già iniziata a novembre 2011 con i campionati sudafricani e poi con quelli asiatici e panamericani ma di sicuro quei risultati non avrebbero contato quasi nulla a fine anno..
Simon era impaziente, la notte non dormì molto e al mattino fu il primo ad alzarsi e prepararsi, aveva un' incredibile voglia di correre e fu davvero felice quando sentì il colpo di pistola che dava ufficialmente il via ai 171km molto difficili con ben 17 muri in pavé!
La corsa si svolse "tranquilla" per i primi cento chilometri quando, con l'aumento di ritmo dei lettoni, inizio la selezione .. per Simon non c'erano problemi e riusciva sempre a stare nelle prime posizioni del gruppo insieme a Tom, ma fu proprio il suo amico a scatenare il caos. Non appena arrivati sul molenberg  si mise in testa e diede una pazzesca trainata che spaccò il gruppo in vari tronconi portandosi via una quindicina di atleti, tra questi c'era anche Simon mentre mancavano molti dei favoriti, non i belgi che subito si misero a tirare e, dopo altri tre muri, al suono della campanella sull'arrivo non rimanevano che 10 atleti di cui ancora tre belgi che riuscirono a sfruttare al meglio la superiorità numerica. Sullo Steenbeekdries, terzultimo muro ma abbastanza facile, partì De Bie, Bundin si mise subito a ruota e insieme ai due c'era l'austriaco Priedler, dietro provarono a rientrare (riuscendoci dopo un chilometri Simon, Flaksis e l'altro belga Van Bilsen)

Sul penultimo muro nessuno osò attaccare ma De Bie con una grande tirata riuscì a far staccare Bundin, Simon si voltò e lo vide, era in netta crisi, probabilmente aveva fatto il suo stesso errore dell'anno precedente, aveva osato troppo

Rimanevano in cinque a giocarsela sull'ultimo muro, il primo a provarci fu Priedler ma subito Simon lo passò, stava ancora abbastanza bene e sapeva di dover dar tutto lì, quando si voltò (in cima alla salita quando mancavano ancora 9 km) vide che era solo, il secondo era Van Bilsen che però aveva qualche secondo di distacco.. a testa bassa si mise a tirare a tutta ma si accorse presto che dietro il belga, abile cronoman, riusciva a guadagnare sempre più metri, fino a riprenderlo proprio sotto lo striscione dell' ultimo chilometro.

Simon non fece nemmeno in tempo a voltarsi che lo vide passargli davanti e staccarlo in men che non si dica.. presto guadagnò una decina di metri e da lì fu impossibile per Simon riprenderlo.. La Ronde Van vlaardenen 2012 era di un belga, VAN BILSEN

Lo svizzero arrivò al traguardo stravolto e enormemente deluso, tutti gli fecero i complimenti, per la svizzera era un incredibile prestazione ma non per lui, sapeva che sul pavè era stato il migliore ma poi si era fatto incredibilmente beffare nell'ultimo chilometro...

non gli andava affatto bene ma ormai c'era poco da fare.. ora bisognava cercare il riscatto al più presto

 

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Non c'era nemmeno il tempo di riposare per Simon, infatti la coppa delle nazioni continuava, prima in  Francia con la Cote Picardie dove Simon non ottiene un risultato di valore questo soprattutto a causa del poco recupero e della grande stanchezza del Fiandre di quattro giorni prima..

 

17-21 Aprile  Toscana terra di ciclismo

Questo per Simon fu un appuntamento molto più interessante e lo dimostrò già dalla prima tappa nella quale sfruttò al meglio il suo spunto veloce nella salitina finale riuscendo addirittura a vincere la sua prima corsa in carriera da Under 23! Per sua sfortuna non riuscì a replicare il giorno dopo anzi, la vittoria andò a Lutsenko che per questione di piazzamenti gli rubò anche la maglia da leader

La terza tappa era di gran lunga la più difficile, infatti negli ultimi 20 km andavano affrontate ben due salite, sulla prima Simon resse abbastanza bene ma nella seconda per lui  fu impossibile tenere i migliori... Concluse  in 27° posizione, tenendo a stento la top20 della generale, cioè quella che assegnava punti in classifica della coppa della nazioni.

La quarta tappa terminava ancora in salita e lo svizzero, stanco dalle giornate precedenti, perse ulteriori posizioni, finendo quindi al 29° posto ma a meno di un minuto dal ventesimo. L'ultima tappa era decisamente più adeguata alle sue caratteristiche, non c'erano grandi salite ma parecchi muri, questo gli consentì staccare tutto il gruppo a qualche chilometro dalla fine e a prendere quasi un minuto di vantaggio.. purtroppo per lui ormai il reduce della fuga aveva mantenuto un buon vantagggio e riuscì ad arrivare  una decina di secondi davanti a lui, ancora una volta era stato sconfitto..

l'unica piccola soddisfazione fu quella di rientrare in TOP20 (18°) portando così qualche altro punto alla nazionale

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Domenica 27 Maggio 2012                                                                                                                    Paris - Roubaix - Espoirs

 

Era finalmente arrivato il grande giorno, Simon era molto teso ma altrettanto motivato, era infatti una notizia delle ultime ore che per i migliori ciclisti U23 svizzeri, l'anno successivo ci sarebbe stata la possibilità di esordire nel professionismo e anche per questo lui doveva fare bene

La gara partì subito con ritmi alti ma Simon fu bravo a non farsi sorprendere dalle cadute, la sfortuna però lo colpì a una settantina di chilometri dalla fine quando forò, perse parecchie posizioni e dovette faticare molto per rientrare sui migliori, c'era quasi riuscito quando parti come un razzo Bob Jungels, nessuno ne aveva abbastanza per seguirlo, sul pavé era davvero formidabile. Provò un timido controattacco l'altro svizzero, Bundin, che così si portò dietro una quindicina di atleti, rendendo ancor più difficile l'inseguimento di Simon che però aveva finalmente trovato un compagno, Eugenio Demicelis, che lo aiutò parecchio, riportando il suo distacco dai migliori a soli 18'' , intanto ormai Jungels era al comando con 35'' di vantaggio

Nel penultimo tratto in pavè, complice un rallentamento in gruppo, Simon riuscì finalmente a rientrare ma aveva speso davvero parecchio, anche perché era da qualche chilometro che Demicelis si era stacccato, si arrivò così al penultimo tratto di pavè.

Di colpo ci fu uno scatto in testa, era il neozelandese Scully, lo seguirono Hofland Lampaert e Bundin, con l'ultimo che però andò in crisi alla fine del tratto di pavè, dietro Simon si mise a tirare ma non riuscì comunque a rientrare sui tre, anzi perse parecchi metri e per lui fu impossibile rientrare; La vittoria andò a Jungels che negli ultimi chilometri fu il migliore e aumentò addirittura il suo vantaggio chiudendo il giro del velodromo quasi tre minuti prima degli inseguitori! I controattacanti, sparpagliati dopo l'ultimo pavè conclusero in quest'ordine; Lampaert, Scully, Hofland e Bundin, poi arrivarono i "battuti" con SImon che non riuscì nemmeno a battere i compagni in volata e concluse nono... di certo non come sperava ma comunque un buonissimo risultato, in parte condizionato dalla foratura..

 

pru23.jpg

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21 Giugno

Era la sera prima del campionato nazionale, Simon sperava di poter fare bene anche se si era ormai reso conto che la forma andava calando

Intanto era ormai diventata certa la presenza di una nuova squadra professionistica svizzera nel 2013, si parlava di un roster diviso tra Svizzera e Austria, ma si parlava soprattutto delle grandi possibilità che i migliori Under23 avevano di entrare nella squadra.. per Simon questo era davvero un fattore molto motivante e probabilmente era la sua più grande occasione di far della passione un mestiere.

Convinto di dover sfruttare questa occasione, lo svizzero aveva fatto una buonissima serie di risultati, vincendo il Trofeo Alcide de Gasperi e  la tappa degli sterrati del Giro Bio, tutti buoni risultati ma non era il solo ad ottenerne, infatti da inzio anno i connazionali Bundin e Demicelis erano riusciti già a vincere rispettivamente cinque e quattro corse e inoltre il campionato nazionale era una grandissima occasione per mettersi in mostra quindi bisognava dare il massimo

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23 Giugno

Era finita anche questa corsa,  purtroppo per Simon era stata più selettiva del previsto e aveva quindi premiato il migliore in salita, il ventiduenne Stephen Reichenbach che così si aggiudicava molto probabilmente un contratto col nuovo team professionistico, infatti non era il primo risultato buono che otteneva anzi anche lui aveva raggiunto già qualche vittoria e numerosi piazzamenti nei mesi precedenti

Secondo arrivò Bundin che fece nuovamente notare la sua capacità di adattamento ai vari percorsi con l'unica eccezione della cronometro, questa specialità si era corsa due giorni prima e aveva visto il dominio del giovane Demicelis che stava davvero andando forte ed era persino riuscito ad arrivare quarto nella prova su strada, appena dietro a Simon

Il giorno successivo era toccato ai professionisti, la vittoria era andata a Kholer, ma per molti l'appuntamento più importante era stato alla sera al palazzetto dello sport dove c'era stata la presentazione del nuovo team!

Nasceva così il progetto Ricola Suisse, con l'obbiettivo di portare altri atleti svizzeri e austriaci al successo, già quella sera ci furono le conferme dei primi ingaggi: tutti corridori con già anni di esperienza ma che non erano mai riusciti a diventare dei fenomeni.. 

In ordine di chiamata erano:

D. Wyss

M. Wyss

M. Frank

M.Elmiger

M. Kholer, il neo campione nazionale

R. Hollestain

 

poi gli austriaci:

M. Eribegger

S. Denifl

T. Rohregger

 

Infine venne confermata la voglia del team di mettere sotto contratto almeno cinque giovani entro fine anno, qualche nome era già abbastanza sicuro e con qualcuno si era già parlato ma non c'era ancora nulla d'ufficiale

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16 Luglio

Continuava la stagione e continuavano i buoni piazzamenti per Simon, e soprattutto finalmente era arrivata la chiamata che aspettava; in realtà le chiamate importanti erano state due: la prima era quella che avrebbe potuto cambiargli il futuro, era infatti stato contattato dai tecnici del team Ricola che erano ancora alla ricerca di almeno quattro giovani talenti, quattro perchè c'era già stato un primo contratto, era andato (ovviamente) al molto promettente Tom Bundin che avrebbe anche avuto la possibilità di fare uno stage con i suoi prossimi compagni, quelli dichiarati alla presentazione del team con l'aggiunta di A.Dietziker, S. Morabito e R.Zoidl anche loro fresci di contratto. I tecnici del team avevano contattato Simon poichè insieme a qualche altro ragazzo anche lui avrebbe potuto andare allo stage in modo da "aiutare" i tecnici nella ricerca dei talenti, era una grande possibilità

L'altra chiamata era stata meno inaspettata, era il Ct della nazionale che chiedeva a Simon di partecipare ai mondiali di ottobre, questa chiamata era stata più scontata in quanto il percorso del mondiale era adatto a Simon, nessuna lunga salita ma solo strappi e un possibile arrivo per gente dallo spunto veloce, proprio come lui..

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24 Agosto

Era finito (già da un po') lo stage, a questa data era stata molto importante per Simon poichè aveva avuto finalmente un contratto! Durante questa stagione e soprattutto allo stage aveva impressionato i tecnici e così adesso aveva firmato il suo primo contratto professionistico!

Sinceramente non si era nemmeno curato più di tanto per vedere quanto guadagnasse, a lui bastava sapere di esser riuscito a trasformare la sua passione nel suo lavoro!

Insieme a lui gli altri giovani svizzeri e austriaci che avrebbero formato la squadra erano T.Bundin, E.Demicelis, S.Reichenbach, G. Priedler, D,Schorn

Si completava così il roster del nuovo team Ricola Suisse:

Bundin, Demicelis, Denifl, Dietziker, Eibegger, Elmiger, Frank, Hollestain, Kholer, Lang, Morabito, Priedler, Reichenbach, Roheregger, Schorn, Schar D.Wyss, M.Wyss, Zoidl e infine lui SImon Pòtsik

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22 Settembre 

Era arrivato il gran giorno dei mondiali

Simon dopo una stagione splendida era arrivato abbastanza pronto e per affrontare al meglio la corsa aveva fatto anche un periodo di riposo per recuperare dalle grandi fatiche. La svizzera portava solamente tre uomini: lui, Bundin e Reichenbach ma per la prima volta gli altri erano a sua completa disposizione

Quelli di Valnkenburg erano 177km e, nonostante il muro presente nel circuito, venivano orsi ad altissime velocità; Simon era sicuro che la cosa migliore per lui sarebbe stata aspettare l'ultimo muro e affrontarlo in testa al gruppo per sprintare al meglio e magari con solo un gruppo ristretto di persone, inoltre per evitare di perdere il mondiale troppo presto si era accordato con Bundin e Rohregger affinchè loro si inserissero negli attacchi che sicuramente ci sarebbero stati nell'ultimo giro e mezzo

Effettivamente la tattica funzionò perfettamente: si arrivò al muro finale con un gruppetto di tre (con anche Reichenbach) con qualche metro di vantaggio sul gruppo, iniziato il muro Simon cercò di tenersi davanti e riuscì a scollinare con il gruppetto dei primi quindici (i fuggitivi ormai erano stati ripresi) purtroppo però era rimasto ancora qualcuno con uno spunto migliore del suo, SImon cercò di rimanere a ruota fino all'ultimo per sfruttare il vento contrario ma purtroppo per lui il kazako Lutsenko era nettamente più veloce e vinse quasi per distacco, secondo l'altro velocista, Coquard,  partito troppo presto e a chiudere il podio c'era lui: Simon Pòtsik! Un' altra buonissima prestazione per lo svizzero che chiudeva al meglio una grande ultima stagione prima del suo sogno: correre coi professionisti!

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23/04

Era passato davvero tantissimo tempo dall'ultimo giorno da Under 23, da quel momento nella sua vita era cambiato tutto: gli allenamenti, molto più duri e lunghi, l'abitazione, era infatti potuto tornare in svizzera, la squadra molto più organizzata, le bici quasi perfette che gli venivano date.. per Simon era un sogno

Le gare erano iniziate addirittura a febbraio ma adesso era finalmente arrivato uno degli appuntamenti più importanti della stagione, per Simon e per il team, purtroppo però non era la Parigi-Robuaix, gara che aveva visto la vittoria italiana di Pozzato e purtroppo non aveva visto la partecipazione del team svizzero.. qua però ovviamente era arrivata la Wild Card, si correva infatti in svizzera, non una garetta qualunque ma il TOUR DE ROMANDIE!!
Simon avrebbe davvero voluto fare bene,  secondo i suoi programmi avrebbe avuto una condizione perfetta in questo periodo..  AVREBBE, infatti in questo sfortunato anno Simon non era potuto essere presente. Per lo sfortunato svizzero c'era un problema molto grosso: si era infortunato, cadendo a inizio stagione si era fratturato delle vertebre ed ora doveva aspettare ALMENO fino a metà maggio per rinizare a correre.. una vera sfortuna perdersi metà anno al suo esordio..
SI dovette quindi accontentare di vedere la gara prima dall'ammiraglia e poi all'arrivo, si emozionò vedendo quanto i migliori andassero forte, c'era davvero un importantissima Starting List..
Il primo che vide fare un buon tempo era Spilak, subito però replicato dal baronetto inglese Wiggins,incredibilmente battuto da Rogers che fece un grandissimo tempo, a lungo imbattuto fino all'arrivo di quelli che puntavano alla vittoria dell'intero Tour.. per primo passò con un gran tempo Hesjedal ma presto arrivarono i tre favoriti: Contador che strappò il primato al canadese, poi ci fu il miglior tempo di Froome e infine arrivò Quintana, secondo con un distacco più alto delle aspettative (18'')
Simon esultò quando arrivò il suo compagno Frank, capitano del team, che concluse in ventesima posizione, davvero non male

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Rieccomi...


26/04
Erano passate già altre tre tappe ma per il team ancora prestazione piuttosto anonime
Nella seconda tappa era stato bello per Simon guardare la volata, era davvero incredibile la velocità che avevano raggiunto i primi tre, che erano anche gli unici veri velocisti (Greipel, Kristoff e Goss) presenti alla corsa, insieme a Demare che però non aveva disputato la volata
Qua ci fu il miglior piazzamento di quei tre giorni per il team ricola, con Wyss che raggiungeva il 4° posto
Nella terza tappa arrivò un gruppo ristretto, questo aumentò ancora di più il rammarico del team per non aver portato in gara Marcel Wyss, l'unico del team che aveva già vinto una corsa quell'anno e per di più su un percorso molto simile
Il giorno successivo arrrivò la fuga ma fu molto abile Quintana a staccare il gruppo dei migliori (con anche Frank e Morabito) e a prendersi la maglia gialla, purtroppo ancora una volta nessun buon piazzamento per il team ma si era fatto vedere il giovane Bundin che da due giorni lottava per prendere la maglia di miglior scalatore, Simon era davvero contento di questo, infatti come risaputo Tom era un suo grande amico (ed ex-avversario)


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Greipel batte di pochissimo Kristoff nella tappa 2




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Vichot regola un gruppetto nella tappa tre, secondo Nairo Quintana

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27/04
Simon aveva avuto la fortuna di vedersi la tappa dall'ammiraglia e si era così resoconto della sofferenza di quelli che in salita non vanno proprio.. tra questi (purtroppo) c'erano anche molti suoi compagni: Wyss, Zoidl, Schorn, Schar.. ben presto si ritrovarono con l'ammiraglia dietro a un gruppetto di solamente 30 unità ed era appena iniziata l'ultima salita.. arrivò una chiamata all'ammiraglia, era Tom che avvisava che si sarebbe staccato e che da li in aventi Morabito sarebbe stato solo; i due erano andati in fuga al mattino per provare a prendersi tappa e maglia scalatori ma per la prima sembrava pressoché impossibile poiché il vantaggio era inferiore ai due minuti..
Rincominciò la selezione, dal finestrino Simon riusciva a scorgere le facce stanchissime di quelli che si staccavano, solo che adesso quelli non erano velocisti, anzi, gente come Kangert e Nieve in salita non se la cavava male!
Tom era già molto indietro ormai e presto purtroppo all'ammiraglia arrivò anche Steve, ripreso da un gruppo di una quindicina di ciclisti soltanto, le uniche speranze erano ormai in Frank che adesso cercava di anticipare tutti i migliori partendo a 5km dal Gpm
Purtroppo per lui ben presto si scatenarono i big con Quintana che lo saltò, poi fu il turno di Froome e Contador e infine venne raggiunto da Scarponi, Hesjedal e Kreuziger con i quali scollinò e arrivò al traguardo
Ora si trovava in settima posizione nella generale e vista la condizione perfetta sperava di rimanerci anche dopo la crono

 

 

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28/04
Si era concluso il Romandie, per Simon (che aveva visto l’ultima tappa dalla TV di casa)  era stato molto bello vedere i compagni dare battaglia ed era contento soprattutto di due cose: in primis la maglia scalatori vinta dall’ amico Bundin, ma soprattutto dell’ottima prestazione di Frank che al top della forma aveva concluso la cronometro in 10° posizione e aveva superato nella generale atleti molto più quotati come Hesjedal o Kwattkoski, chiudendo in sesta posizione! Grazie a una deludente crono del canadese (26° a 45’’ da Froome) lo aveva sopravanzato e per soli due secondi si era salvato dalla stessa sorte Scarponi
 

 

Intanto Simon  poteva finalmente tornare ad allenarsi seriamente e probabilmente entro un mesetto sarebbe tornato alle corse

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5 Maggio

Simon continuava ad allenarsi duramente, voleva trovare subito una buona condizione per poter rientrare alle corse il prima possibile, intanto i suoi compagni ottenevano dei buonissimi risultati in Europa

 

Il primo fu l'impresa al GP industria e artigianato dove la squadra riuscì ad ottenere una strepitosa doppietta.. la vittoria era andata a Eugenio Demicelis dopo una lunghissima fuga in solitaria, dietro nello strappetto a 10km si avvantaggiava un gruppetto comprendente anche Denifl e M.Wyss con il primo che chiudeva ogni tentativo di attacco degli avversari rimanendo però passivo nelle situazioni di "gruppo compatto"

I controattaccanti in questo modo hanno perso la pazienza e ognuno cercava l'azione personale (sempre fermata da un grandissimo Denifl) e così il fuggitivo non è mai stato ripreso, completava l'opera Wyss che essendo stato sempre a ruota è risultato il migliore allo sprint per la seconda piazza

 

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Dopo qualche giorno era stato il momento di Daniel Wyss che dopo essere rimasto nel gruppo dei migliori ha concluso in seconda piazza la volata della Rund um dem Frankfurt dietro a Swift (sky)

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Il quattro maggio era stata poi la volta di Frank che vinceva il Tour de Berne, gara casalinga, grazie ad una stoccata in salita a pochi chilometri dal traguardo.. dietro di lui il fuggitivo di giornata  Muller (nutrixxion) che resisteva alla volata di un gruppetto di una cinquantina di atleti, 3° Pelucchi e 4° d.Wyss

 

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