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L'uomo che ci ha fatto sognare: Marco Pantani, ''il pirata''


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- Tour de France 1994: tappa 4 - 


Neppure il tempo per i velocisti di entrare nel vivo del Tour che subito la quarta tappa, l'ultima in territorio straniero di questo avvio di Grande Boucle, torna a proporre un tracciato decisamente fuori dalla portata degli sprinter, o perlomeno dei più puri di essi. La frazione che segnerà l'arrivederci alla Germania, ancora teatro di partenza ma non più d'arrivo, proporrà infatti, una volta giunta in territorio belga, un finale che promette scintille, con quattro GPM presi a prestito dal Giro delle Fiandre.

Lasciata la città di partenza di Heinsberg, il Tour vivrà i suoi ultimi 9 km in territorio tedesco, prima di un fugace passaggio olandese fino al chilometro 26. L'ingresso in Belgio, nei pressi di Maaseik, non muterà il canovaccio delle battute iniziali della frazione, che resterà sostanzialmente pianeggiante fino a 30 km circa dalla conclusione, animata quasi esclusivamente dal traguardo volante di Leuven ai 102 dal termine. Ben altra sarà però la musica dal comune di Brakel in poi. Al km 188 di gara, infatti, gli atleti affronteranno i 500 metri all'insù del Tenbosse, muro meno selettivo di altri, ma nobilitati dalle gesta di Johan Museeuw, che proprio su questa erta di mezzo chilometro al 6,4% di media ha costruito alcune delle più belle imprese della sua leggendaria carriera.

Il Tenbosse sarà però solamente un assaggio di quanto attenderà i corridori una decina di chilometri più avanti, una volta attraversata Geraardsbergen. Dinanzi a loro si pareranno infatti i 475 metri del muro di Grammont, l'ascesa simbolo della Ronde van Vlaanderen, con pendenza media del 9,3% e una massima del 20%. Dopo la vetta, posta a 17 km e mezzo dal termine, la corsa resterà sulle strade del Fiandre ancora per alcuni chilometri, quelli necessari ad affrontare anche la scalata del Bosberg, 1 km di salita al 5,8% di media. Il GPM sarà collocato a 14 km dal traguardo, i primi 10 circa dei quali destinati a riportare il gruppo a Geraardsbergen. Prima di piombare sotto lo striscione d'arrivo, però, gli atleti dovranno arrampicarsi una seconda volta sulle pietre verticali del Kapelmuur, questa volta con scollinamento ad appena 2100 metri dalla linea bianca, quasi tutti in discesa.

Non si tratterà certo di una tappa clamorosamente minacciosa dal punto di vista altimetrico, ma le difficoltà concentrate negli ultimi 20 km specialmente appaiono in grado di garantire una giornata di grande spettacolo. Obbligatorio, per chi aspira a presentarsi a Parigi in maglia gialla, prestare la massima attenzione a questa frazione, studiando metro per metro le fasi finali.

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Ci colleghiamo in diretta quando quando stanno per iniziare i 3 muri decisivi. Sul Grammont Pantani si porta davanti scortato da Pulnikov e aumenta il ritmo nel tentativo di spezzare il gruppo e ci riesce ! Allo scollinamento i due si sono portati dietro un gruppetto di 7 corridori, ma nessuno di questi è un pretendente alla maglia gialla ! Eccoli all'inizio del Bosberg. 

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Ed è proprio qui che i due fanno la differenza e se ne vanno ! Mancano 12 km e due hanno 30'' sul gruppo Zulle - Virenque mentre Indurain paga già 1'20'' ! 

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In 10 km di pianura il gruppetto maglia gialla non si riesce ad organizzare a dovere e ai piedi del Grammont i due di testa hanno 20'' di vantaggio ! 

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Pulnikov pilota perfettamente il pirata negli ultimi km e per il Panta è la seconda vittoria al Tour de France

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Nel finale Bortolami si sgancia dal gruppo e riesce a chiudere con lo stesso tempo dei due Carrera mentre il gruppetto maglia gialla è regolato da Chiappucci a 1'16'' da Marco. 

A 2'23'' chiude Miguel Indurain mentre gli altri big pagano 3'04''. Che tappa ! 

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La maglia gialla cambia padrone e torna sulle spalle di Pantani che ora ha 43'' sul compagno e 1'10'' su Zulle. Virenque è 4° a 2'12'' mentre Indurain scende in 6° posizione a 2'35'' da Marco ! 

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- Tour de France 1994: tappa 5 - 


E' quella di mercoledì 3 luglio la giornata del rientro in Francia del Tour, che si trasferirà verso Est di una settantina di chilometri per abbandonare il Belgio e sbarcare a Lille, sede di partenza della 5a tappa.

La frazione scatterà dinanzi alla cittadella di Lille, per poi lasciare la città e svilupparsi lungo un tracciato quasi totalmente pianeggiante nella prima metà. Il profilo altimetrico si farà quindi più nervoso con il passare dei chilometri, in particolare dalla Côte d’Etréaumont (ascesa di 4a categoria, 1,6 km al 4,7% di pendenza media) in poi. I saliscendi teatro della tappa resteranno comunque sempre di scarsa entità, tanto che la già citata Côte d’Etréaumont resterà l'unico Gran Premio della Montagna di giornata. Le brevi ascese e le altrettanto brevi discese in programma, che si alterneranno in sostanza fino allo striscione d'arrivo, non dovrebbero dunque offrire terreno fertile per azioni di sorta, ma al più rendere più arduo il compito delle squadre dei velocisti, chiamate a neutralizzare la fuga che quasi certamente si originerà nelle battute iniziali, e che con ogni probabilità raccoglierà la maggior parte dei punti in palio al traguardo volante di Le Nouvion-en-Thiérache a 85 km circa dalla conclusione.

Difficile, in ogni caso, pensare che possa non essere un gruppo compatto e comprendente tutte le ruote veloci della Grande Boucle a presentarsi in Rue Pierre Curie a Rethel per giocarsi il secondo traguardo per sprinter del 81° Tour de France.

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La tappa va via tranquilla fino ad 8 km dalla fine: il gruppo affronta una rotonda a folle velocità e Zabel non riesce ad evitare la caduta ! Dietro di lui lo seguono i moltissimi corridori della Festina che era in quella zona per proteggere il leader Virenque. Il francese in maglia bianca riesce ad evitare la caduta, ma è costretto a mettere il piede a terra e rimane attardato ! 

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Davanti nessuno fa sconti e le squadre dei velocisti sono già lanciati. In uno sprint caotico a vincere è Mario Cipollini che centra la sua prima vittoria quest'anno al Tour ! 

Dietro di lui si piazza Minali mentre Abdujaparov chiude 3°. Pulnikov è il migliore dei nostri e chiude 8°. 

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Il povero Virenque chiude a 3'46'' da Cipollini e perde la quarta posizione uscendo anche dalla top ten. Ora ha un ritardo di 5'58'' dal Panta ! Indurain grazie alla disfatta Festina sale in 4° posizione

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- Tour de France 1994: tappa 6 - 


Altra giornata all'insegna della pianura, ma che, a differenza della precedente, costringerà i velocisti a sudarsi non poco la possibilità di disputare lo sprint. Il via sarà dato ancora da Rethel, risparmiando ai corridori un possibile trasferimento, e già dopo 31 km e mezzo, a Vouziers, le ruote veloci avranno modo di misurarsi, contendendosi un traguardo volante che potrebbe finire nel mirino dei pretendenti alla maglia verde. In tal caso, è presumibile che possa essere differita di qualche chilometro la nascita dell'usuale fuga di giornata, che trarrà senz'altro giovamento dai saliscendi che caratterizzeranno la tappa - sia pure senza sconvolgerne la natura complessivamente piatta - già prima del GPM della Côte de l’Aérodrome, 3400 metri di ascesa al 4,1% di pendenza media.

Dopo il Gran Premio della Montagna, collocato a 65 km abbondanti dalla conclusione, la tappa vivrà la sua fase altimetricamente più agevole, prima di un tratto di falsopiano a salire seguito da discesa che farà da prologo all'ultima e più significativa asperità di giornata. A 8 km circa dalla linea bianca, infatti, i corridori inizieranno a salire verso i 321 metri di quota della Côte de Mousson, 1900 metri al 6,8%. La sezione più selettiva della salita sarà quella compresa tra i 1500 e i 300 metri dal GPM, avente una pendenza media del 9%, con punte del 14%. Al momento dello scollinamento mancheranno 5 km e 800 metri al traguardo, a cominciare da un chilometro circa di discesa. Un tratto di falsopiano di 1500 metri circa condurrà quindi al secondo troncone della discesa su Pont-à-Mousson, meno ripido e con tendenza a trasformarsi, con l'avvicinarsi dello striscione d'arrivo, in un falsopiano a scendere.

E' sicuramente improbabile che dei grossi calibri possano muoversi sull'ultimo dente di giornata, ma è viceversa pronosticabile che qualche cacciatore di tappe possa farsi ingolosire da un ultimo GPM non particolarmente agevole e collocato ad appena 6 km dal termine. Presumibile, dunque, che almeno una parte degli sprinter possa essere penalizzata dallo strappo finale, vedendosi costretta a rimandare di diversi giorni la caccia al successo parziale.

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Il gruppo controlla i fuggitivi e sull'ultima asperità di giornata li riprende tutti tranne uno: la maglia a pois Frank Vandenbroucke

Il giovane belga conquista i punti del gpm e continua nella sua azione anche in discesa ! Dietro il gruppo si allunga pericolosamente, ma ormai è tardi e il belga trionfa a Pont a Mousson. 

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A 26'' giunge il gruppo regolato dai Carrera con Pantani Luttenberger e Chiappucci rispettivamente 2°, 3° e 4°. I velocisti stremati si sono dovuti accontentare delle posizioni di rincalzo. Ed ecco un'altra inquadratura meritatissima per Vandenbroucke

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- Tour de France 1994: tappa 7 - 


Prima cronometro individuale del Tour de France, e giornata da ritenersi assolutamente quale uno dei punti focali della Grande Boucle 1994. Come già la cronosquadre di Hannover, il tracciato prevede partenza e arrivo nella medesima città - Nancy in questo caso -, abbracciata però dal percorso questa volta in senso antiorario.

La rampa di partenza sarà immersa nel verde di Place de la Carrière, e sarà seguita da 2700 metri pianeggianti, antipasto della prima delle tre salite di giornata, la Côte de Butte Sainte-Geneviève. In vetta ai 1800 metri al 6% di pendenza media dell'ascesa, il cui tempo di scalata sarà calcolato al fine di assegnare il punto GPM in palio, sarà collocato anche il primo rilevamento intermedio del giorno. Ai 2 km e mezzo della successiva discesa seguirà quindi un brevissimo tratto piatto, che farà da preludio alla scalata alla Côte d’Amance, seconda ascesa di giornata, con il suo chilometro e 400 metri al 5,7%, premiato anch'esso con un GPM.

Dopo una breve picchiata di un chilometro e spiccioli, una sezione estremamente scorrevole di 7 km precederà un tratto di falsopiano che porterà a sua volta al terzo intertempo di giornata, l'unico non collocato in corrispondenza di un Gran Premio della Montagna. Anche il quarto ed ultimo, infatti, sarà sistemato, 4 km più avanti, in cima ad una breve ascesa, la Côte du Haut, la più lunga e la meno ripida in programma (3 km al 5%). Lo scollinamento avverà poco prima del km 30, e sarà seguito da un paio di chilometri scarsi di falsopiano a scendere e da un chilometro e mezzo di discesa, prima che gli ultimi, agevoli 5 km e mezzo lancino gli atleti verso il traguardo della Grande Rue a Nancy, dove il verdetto renderà senza dubbio un po' più chiari i valori in campo tra quanti aspirano al successo finale. 

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Ci colleghiamo all'arrivo per seguire i big di giornata ed infatti sta arrivando il favorito di questo Tour de France: Miguel Indurain. Il navarro è imbattibile in queste prove e balza al comando con 14'' su Berzin. Segnaliamo anche la brutta prova di Virenque che chiude a 2'33'' da Miguel. 

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Poco dopo è il turno di Zulle, ma lo svizzero si avvicina solamente al tempo del Navarro e chiude in 2° posizione a 10''. 

Ora tutti aspettano la maglia gialla ed eccolo il pirata al traguardo: Marco crolla nel finale e paga ben 3'11''. 

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Ecco il podio di questa cronometro: 1. Indurain, 2. Zulle a 10'' e 3. Berzin a 15''. Distacchi molto contenuti tra i primi, ma per i non specialisti è stata durissima contenere i danni. 

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A confermare che questo Tour sia avvincente la maglia gialla cambia ancora padrone e torna sulle spalle di Zulle. Lo svizzero in vista delle montagne dovrà difendere 1'15'' da Indurain e 1'51'' da Marco Pantani. Intanto Virenque ora ha un ritardo di 7'11'' 

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Dopo alcuni giorni di pausa, ho ricominciato a giocare e postare finalmente ! 

Prima parte di Tour positiva con due vittorie di tappa e molti secondi guadagnati. In questa crono tutti i miei corridori sono crollati nell'ultima parte dopo l'ultima salita. 

I distacchi agli intermedi erano di massimo 30''-1' e poi sono saliti vertiginosamente. 

Da domani iniziano le montagne e non ho moltissimo terreno da recuperare a Indurain. 

Ora ci attendono moltissime montagne, ma c'è ancora una cronometro di 50 km dove Marco potrebbe andare in crisi e perdere moltissimo 


 

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- Tour de France 1994: tappa 8 - 


Dopo un primo terzo di Tour ricco di insidie ma corso sempre a basse quote, sabato 6 luglio sarà il momento di un drastico cambio di scenario, allorché la Grande Boucle si arrampicherà sulle prime vere montagne. Teatro del primo appuntamento con le salite saranno i Vosgi, protagonisti del primo fine settimana in terra francese con due tappe da 9 GPM in tutto.

Quasi a voler concedere ai corridori il tempo di ambientarsi sulle prime asperità significative del Tour, il primo colle in programma, il Col du Las, sarà il più agevole della due-giorni montana, con i suoi 6 km e 600 metri di ascesa al 4,4% di pendenza media. La scalata inizierà poco dopo il km 100 di gara, quando già gli atleti si saranno lasciati alle spalle il traguardo volante di Corcieux e la quasi totalità delle fasi pianeggianti previste. Allo scollinamento, previsto al km 108,5, seguiranno infatti 25 km scarsi decisamente nervosi, con tratti di discesa - mai particolarmente tecnica e pericolosa - alternati a passaggi in contropendenza.

Sarà però al km 132 che la corsa entrerà davvero nel vivo, non appena i corridori sperimenteranno le rampe dello Champ du Feu, erta già affrontata due volte nella storia del Tour, nel 1985 e nel 1987. La salita misura 11,6 km, ad una media del 6,8%, frutto di pendenze inizialmente morbide (intorno al 5-6% i primi 4 km) che si faranno invece più arcigne nella seconda parte dell'ascesa, che presenta una pendenza del 7,8% nei chilometri compresi tra i -8 e i -1 alla vetta, malgrado non vi siano passaggi clamorosamente ripidi (10% la massima). Il GPM sarà posto, dopo un ultimo chilometro più agevole dei precedenti, al 5%, a meno di 22 km dalla conclusione, e, anziché da una discesa, sarà seguito da 5 km scarsi di strada in quota, di cui i primi tre e mezzo circa in falsopiano a scendere, e l'ultimo tratto pianeggiante.

Solo allora, a 17 km dal traguardo, inizierà una picchiata che si concluderà di fatto solamente quando, a 6 km e 200 metri dall'arrivo, i corridori imboccheranno la strada che li condurrà ai 761 metri di quota del Mont Sainte-Odile, scalata inedita nell'ultracentenaria storia della corsa a tappe più prestigiosa del pianeta. L'ascesa presenta una pendenza media del 6,3%, con rampe piuttosto costanti, ed una spianata nei 300 metri che precederanno la linea bianca.

Non si tratterà dunque certamente di una frazione comparabile a quelle che attenderanno gli atleti sulle Alpi e sui Pirenei, ma non c'è dubbio sul fatto che le ultime due asperità possano costringere i pretendenti al successo finale al primo faccia a faccia in montagna, tagliando fuori la stragrande maggioranza dei loro compagni di squadra. E' pertanto probabile che, in cima al Mont Sainte-Odile, i rapporti di forza tra i capitani in salita possano iniziare ad emergere, e che la classifica si presenti significativamente modificata rispetto ai nastri di partenza.

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E come previsto la corsa si accende sulla salita di Le Champ du Feu ! Il primo a muoversi è Miguel Indurain mentre in gruppo rimangono sorpresi e si guardano ! 

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Dietro allora Zulle e Riis prendono qualche metro sul gruppo dal quale esce anche Marco Pantani ! I 3 si ricompattano proprio al gpm dove il distacco dal Navarro è schizzato a ben 2' 

Il trio inseguitore non trova l'accordo ed è costretto ad aspettare il rientro del gruppo tirato dai Carrera Jeans ! I nostri uomini tentano di limitare i danni, ma alla fine della discesa il vantaggio di Indurain è superiore ai 3' ! 

Marco capisce che è giunta l'ora di muoversi e quando mancano 3 km all'arrivo, dopo un lungo forcing, si alza sui pedali e se ne va da solo ! 

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Non ce n'è per nessuno: il pirata semina tutti e guadagna secondi su secondi ad Indurain, ma ormai è tardi perchè il Navarro è già a braccia alzate di fronte al convento di Mont Sainte Odile ! 

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Nel finale Marco guadagna oltre 30'' su Indurain, ma il ritardo è comunque pesantissimo: 2'23''. Dietro di lui Riis anticipa tutti chiudendo con 3'07'' di ritardo mentre il gruppo maglia gialla paga 3'29''

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Come è facile intuire cambia ancora la maglia gialla che passa sulle spalle di Miguel Indurain ! Zulle riesce comunque a difendere la 2° posizione da Marco Pantani che ha 2'59'' da recuperare alla maglia gialla. 

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Che batosta ! Sinceramente quando è partito non me n'ero neanche accorto e lì ha guadagnato molto. Poi ovviamente, figuriamoci se la maglia gialla collabora con me per riprendere il 2° in classifica che lo attacca ... e lì ho perso un buon minuto e mezzo per aspettare il gruppo. Ci sono ancora moltissime salite e il terreno per recuperare c'è 

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Ciao ragazzi, scusatemi, lo so che non è la pagina adatta, peró ho provato ha scrivere nel db 2000 botta risp etc, ma non ha risposto ancora nessuno. Che nel db 2000 ho la mercatone uno con le teste bianche e non riesco ad aprire il fix per avere squadre come saunier duval mi aiutate per favore e scusate ancora

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Grande prova di Indurain, sinceramente non me lo aspettavo così forte.

 

Ciao ragazzi, scusatemi, lo so che non è la pagina adatta, peró ho provato ha scrivere nel db 2000 botta risp etc, ma non ha risposto ancora nessuno. Che nel db 2000 ho la mercatone uno con le teste bianche e non riesco ad aprire il fix per avere squadre come saunier duval mi aiutate per favore e scusate ancora

Per quanto riguarda il tuo problema sinceramente non saprei come risolverlo

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- Tour de France 1994: tappa 9 - 


Altra giornata sui Vosgi, e questa volta la tappa, per salite, dislivello e chilometraggio, sarà di quelle potenzialmente in grado di limare pesantemente la lista dei papabili vincitori del Tour de France.

I primi 45 km rappresenteranno di fatto l'unica lunga fase tranquilla della frazione, destinata probabilmente a vedere i primi tentativi di fuga, e utile per scaldare i motori in vista delle tante difficoltà in programma. Il primo impatto con le salite avverrà quindi con il Col des Bagenelles, 8,6 km di ascesa al 5,3% di pendenza media, con rampe che si faranno via via più selettive con l'avvicinarsi del GPM (6,5% negli ultimi 4 km e mezzo). Alla vetta seguirà una di una decina di chilometri, che condurrà rapidamente all'attacco del secondo colle previsto, il Col du Wettstein, lungo (12 km) ma pedalabilissimo (4%), con cima dopo 78 km e mezzo.

Dopo un'altra ventina di chilometri scarsi di discesa e pianura, sarà quindi la volta della prima salita davvero selettiva di giornata, il Col du Platzerwasel, con i suoi 9 km e 700 metri all'insù ad una media del 7,1%, che sale all'8,4% considerando gli ultimi 6 km (11% la massima). Qualche outsider potrebbe tentare già qui di prendere un margine nei confronti dei favoriti, benché gli oltre 116 km ancora da percorrere possano costituire un forte deterrente. Più probabile invece assistere a qualche offensiva importante, dopo aver passato il traguardo volante di Oderen, sulla quarta e più impegnativa ascesa in programma, il Grand Ballon, con i suoi 12,7 km al 7,3%. Il versante, che si inerpica sulla stretta strada in mezzo al bosco che sale da Saint-Amarin. Si comincerà subito con 4,3 km all'8,1% di media, seguiti da un chilometro di falsopiano a scendere, e quindi da 1200 metri al 10% di media. Dopo altri 3,3 km al 6,1%, i corridori incontreranno tra i -3 e i -2 alla vetta le pendenze più arcigne, con un chilometro al 12% di media. Il GPM giungerà dopo altri 2 km all'8,7%, ed è presumibile che il plotone che transiterà sotto lo striscione, posto a 70 km circa dalla conclusione, possa essere piuttosto ristretto.

Dopo una lunga discesa di 16 km e un brevissimo tratto pianeggiante, gli atleti riprenderanno a salire verso il Col de Hundsruck, 5 km e 600 metri al 6,6% di media con cima a 46 km e mezzo dalla conclusione. Al GPM seguiranno una discesa in due tronconi di circa 8 km e una dozzina di chilometri di fondovalle. Giunti a poco meno di 27 km dal termine, sarà quindi il momento di approcciare la salita del Ballon d'Alsace, l'ultima di giornata. Gli 11,2 km al 5,9% di cui parlano i dati non sono di grande aiuto nel comprendere le caratteristiche della salita, composta da 7,5 km impegnativi, al 7,2% di media, seguiti da un tratto sostanzialmente pianeggiante e da altri 2500 metri in ascesa al 4,2% per raggiungere la vetta.

Assegnati i 10 punti in palio al GPM, ancora 15 km e mezzo separeranno i corridori dalla linea d'arrivo, i primi 9 dei quali in discesa verso Saint-Maurice-sur-Moselle (con un tratto molto tecnico tra i 2 e i 5 km dopo lo scollinamento), e i rimanenti in sostanziale pianura, sempre con lieve tendenza a scendere, fino al traguardo, dove i distacchi tra gli aspiranti al podio potrebbero essere anche piuttosto marcati.

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La corsa si accende sul Grand Ballon, dove la Carrera si porta in testa e screma il gruppo ! A 5 km dal gpm in gruppo sono in pochi e dietro rimangono attardati molti favoriti come Rodriguez, Rominger, Berzin e Ugrumov

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La Carrera continua nel suo forcing ed eccoli quando mancano 53 km al traguardo: sono in 14 al comando ! 

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Sul 3° categoria Virenque si porta in testa al gruppo e aumenta ulteriormente il ritmo ! Alla sua ruota rimangono solo Zberg e Pantani, mentre la maglia gialla sembra aspettare la collaborazione di qualcuno ! 

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Il francese scatena tutta la sua rabbia sui pedali e in cima alla salita transita con 20'' sul Panta e con 40'' su Miguel Indurain, che ha staccato tutti dietro. In discesa Marco si riporta su Richard e poco dopo arriva anche la maglia gialla. Eccoli i tre attesi protagonisti di questo Tour de France ! 

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Tra i tre prevale l'attendismo e nel falsopiano che porta all'ultima salita di giornata, Riis e Zberg rientrano su di loro ! Il gruppo di Zulle insegue a circa un minuto. 

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Appena inizia il Ballon d'Alsace Marco si alza sui pedali e se ne va ! Virenque e Indurain si guardano e sembrano non avere le forze per seguire il suo attacco ! 

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Ma ecco che pochi metri dopo c'è accelerazione della maglia gialla ! Miguel non ci sta e aumenta il passo scrollandosi di ruota tutti compreso Virenque ! 

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La pedalata del Navarro, però, metro dopo metro si appesantisce e capisce di esser andato fuorigiri ! Marco è galvanizzato e transita al gpm con ben 45'' su Indurain ! 

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Il panta in discesa perde qualche secondo, ma appena inizia il tratto in piano ricomincia a guadagnare ! Al traguardo il suo vantaggio su Indurain è di 41'' 

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Dietro i due mostri c'è il vuoto ... Virenque giunge a 3'11'' seguito da Riis a 3'40''. Chiappucci in salita saluta la compagnia del gruppo e chiude 5° a 5'28''. Zulle solo 8° a 6'44''. 

Berzin e Ugrumov oggi saltano e chiudono a 9'56'' abbandonando ogni velleità di classifica

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La maglia gialla rimane salda sulle spalle di Indurain, che si vede avvicinare Pantani, ora a 2'18'' da lui. Zulle cede anche la 3° posizione ed ora è 4° a 8'17'' superato anche da Riis, 3° a 8'11''. Virenque recupera posizione ed ora è 6° a 11'55''

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Tappa positiva per noi che ci avviciniamo ad Indurain dopo la batosta di ieri. Da segnalare il ritiro di Luttenberger, che poteva esserci utile in salita

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- Tour de France 1994: tappa 10 - 


Scalate prima dei Pirenei, saranno le Alpi le protagoniste dei primi giorni della seconda settimana, dopo un giorno di riposo nel quale i corridori faranno bene a cercare di recuperare quante più energie possibili. La prima tappa sul massiccio più temuto della Grande Boucle è probabilmente la meno impegnativa delle tre previste, con una sola ascesa realmente selettiva, ma le pendenze della scalata in questione sono più che sufficienti a far comunque cerchiare in rosso sul calendario la data di martedì 9 luglio.

L'approccio alle Alpi, un po' come quello ai Vosgi, sarà piuttosto graduale, con circa 120 km piuttosto agevoli per avvicinarsi alle salite, e la sola Côte de la Bussière, 2 km al 5,1% di pendenza media, oltre al traguardo volante di Bourgoin-Jallieu, a spezzare la monotonia di una pianura altrimenti quasi ininterrotta. A segnare un deciso stacco rispetto ai primi due terzi di gara provvederà però, prima del piatto forte di giornata, il Col de l'Epine, ascesa di 8 km e 400 metri per una pendenza del 7,2%, ed una sezione di 4 km all'8,7% tra i -5 e i -1 alla vetta. Difficile che qualche nome di spicco possa già qui tentare qualche mossa d'attacco, sia in virtù dei 48 km che separano il GPM dal traguardo di Yenne, sia perché il pur arcigno Col de l'Epine appare assai poca cosa rispetto a ciò che i corridori dovranno affrontare dopo circa 17 km di discesa e pianura.

Usciti da Le Bourget-du-Lac, infatti, la strada inizierà infatti ad inerpicarsi lungo le pendici del Mont du Chat, per la prima volta affrontato dal versante Est, a trentotto anni dalla scalata a quello occidentale, in una frazione che si concludeva ad Aix-les-Bains e che vide il quarto degli otto successi di tappa che Eddy Merckx seppe cogliere sulla via del suo quinto ed ultimo trionfo in giallo. L'ascesa misura 13,6 km, per una pendenza media del 9%, e se il dato della pendenza massima - 11% - non farà tremare i polsi dei big, assai più significativi risultano quello della pendenza minima - 6% - e della media degli ultimi 12 km - 10%. La selezione sarà verosimilmente feroce, e i distacchi con cui i pretendenti al successo parziale e finale si presenteranno sotto lo striscione del primo Gran Premio della Montagna Hors Catégorie del Tour minacciano di essere non propriamente esigui.

Al momento dello scollinamento, mancheranno 18 km al traguardo, di cui sostanzialmente solo gli ultimi due in pianura. I precedenti sedici saranno invece quasi totalmente in discesa, con in particolare i primi 8 km di picchiata al 10,7% di media. Poco, dunque, il margine di recupero per chi pagherà dazio sul Mont du Chat, sulle cui rampe difficilmente si potrà vincere il Tour, ma parecchi potrebbero dover dire addio a qualsiasi sogno di gloria con ancora oltre mezza Grande Boucle da affrontare.

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La corsa si accende proprio ai piedi dell' ultima salita di giornata: il Mont du Chat ! Quando mancano ben 12 km alla vetta scattano Cubino, Olano e Leblanc

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Ma è la Carrera che non ci sta e mette tutti i suoi uomini davanti. Dopo pochi metri Olano e Cubino vengono ripresi mentre Leblanc continua nella sua azione ! 

Marco non ci sta e mette anche il suo ultimo ''gregario'' a tirare: Claudio Chiappucci. Il diablo non è in formissima in questo Tour, ma ora sta dando tutto per il suo capitano. 

A 9 km dal gpm all'inseguimento di Leblanc ci sono Chiappucci, Pantani, Virenque e Indurain ! 

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E' veramente dura non ammirare il paesaggio circostante, ma la corsa è in continua evoluzione. A 6 km dalla vetta accelera Pantani che riprendi tutti i fuggitivi compreso Leblanc ! 

Nelle operazioni di ''sorpasso'' la maglia gialla è rimasta attardata e ora deve recuperare una ventina di metri al trio Pantani-Leblanc-Virenque

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Meno di 3 km alla vetta: ora Marco ha staccato anche i due Festina ed è solo al comando ! La maglia gialla sta tornando sotto e riprende in questo momento Virenque e Leblanc. 

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I due tengono per poco le ruote di Miguel e subito dopo si staccano ! Stremati i due francesi ! 

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Ed ecco un immagine dall'elicottero che ci chiarisce la situazione: Marco è appena scollinato ed ha 1'10'' sulla maglia gialla ! Più indietro vediamo i due Festina arrancare su queste durissime rampe ! 

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In discesa Pantani perde secondi su secondi da uno scatenato Indurain che rischia il tutto per tutto. Il Panta arriva al traguardo con 48'' sulla maglia gialla ! 

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Dietro di loro come al solito il vuoto. A 3'08'' arriva la coppia Festina, a 6'33'' Chiappucci, a 7'30'' Stephens, De Las Cuevas e il compagno di squadra, a 8'04'' Rodriguez e Rominger mentre a 8'48'' il resto del gruppo dei migliori. 

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Indurain continua a perdere terreno, ma mantiene la maglia gialla con un vantaggio di 1'30'' su Pantani. Il 3° è già a 14'15'' (Virenque). Bravo anche il Chiappu che scala posizione ed adesso è in 8a

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Ho guadagnato molto in salita gestendomi, ma Indurain è nettamente più forte in discesa (almeno nel gioco) e mi ha mangiato quasi tutto il vantaggio. Negli ultimi km di pianura ho ricominciato a guadagnare qualcosina, ma non come mi aspettavo

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Credo che con così tante tappe di montagna vicine sarà decisivo il recupero, come sono le stats?

Decisamente a favore del Navarro: il Panta in recupero ha 76 mentre Indurain ha 83

 

Indurain:                                                                              Pantani: 

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- Tour de France 1994: tappa 11 - 


Coincide con la tappa più lunga del Tour il secondo appuntamento alpino, forte di 68 km di salita, di tre ascese oltre i 2000 metri e di una delle vette più alte d'Europa poco dopo metà percorso.

Come nella frazione precedente, un centinaio di chilometri pianeggianti iniziali potrebbero agevolare il compito dei probabili attaccanti, anche se il traguardo volante di Bourg-Saint-Maurice, dopo 98,5 km, potrebbe anche stimolare alcuni sprinter a tener cucita la corsa per provare ad aggiudicarsi i punti in palio per la classifica della maglia verde. Il primo impatto con la salita non sarà particolarmente traumatico, giacché la prima ascesa di giornata, il Col de l'Iseran, non presenta rampe particolarmente impervie. A sfiancare i corridori sarà però la lunghezza della scalata, con i suoi 39 km e 100 metri al 4,8% di pendenza media. Il colle risulta di fatto diviso in due tronconi di 17 km, inframezzati da un lungo tratto pianeggiante: il primo al 5,4%, il secondo al 5,5%.

Raggiunti i 2770 metri della cima, 13 km circa di discesa porteranno a Bonneval-sur-Arc, località di inizio di una sezione piatta della stessa lunghezza, seguita da una discesa che condurrà ai piedi del secondo colle in programma, il Moncenisio (Mont-Cenis). La salita misura 9,9 km, e presenta una media del 6,9%. Non si tratta comunque di un'ascesa clamorosamente selettiva, e i quasi 70 km che separano la vetta dal traguardo di Pragelato costituiranno probabilmente un deterrente a qualsiasi intento bellicoso da parte dei big.

Superato il GPM, gli atleti resteranno in quota per circa 7 km, prima di fiondarsi in picchiata verso Susa per una trentina di chilometri, tecnici solo nella prima parte. In fondo alla discesa, ormai ben dentro i confini italiani, ultimi varcati da questa edizione del Tour, la pianura sarà protagonista solamente per il tempo necessario ad attraversare l'abitato di Susa, lasciando quindi spazio alle tremende rampe del Colle delle Finestre (Col du Finestre). Gli arcinoti 18 km al 9,3% della salita con gli ultimi 8 circa su strada sterrata, si concluderanno al km 238 di gara, a diciassette dalla linea d'arrivo.I primi undici di questi saranno in discesa, prima di un tratto finale in falsopiano di 6 km per raggiungere Pragelato, dove solamente un grandissimo scalatore potrà pensare di alzare le braccia, al termine di una frazione che forse non favorisce particolarmente le iniziative da lontano, ma che con i 35 km conclusivi potrebbe rivelarsi estremamente significativa ai fini dell'esito del Tour. Il chilometraggio, il dislivello e i chilometri di salita finiranno infatti inevitabilmente per logorare il motore dei favoriti, aprendo le porte sia ad un guadagno significativo sull'ultima ascesa, sia a crisi anche violente.

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La Banesto controlla per tutto il giorno la corsa e tiene la fuga sempre a distanza di sicurezza, fino a quando Indurain non decide di anticipare i tempi e tenta di andarsene sul Moncenisio ! 

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Marco non si scompone: mette Zberg a fare il ritmo e ferma Sierra che era in fuga per ricucire il gap. Anche i Festina si portano al comando e circa a metà discesa il gruppo è nuovamente compatto. Tattica sbagliata quella di Indurain. 

Appena inizia il Colle delle Finestre la Carrera avanza con Zberg e Sierra ad aumentare il ritmo ! A circa 11 km dal gpm alcuni big ne pagano le conseguenze e si staccano, tra gli altri, Zulle e Riis ! 

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Nel mentre davanti si porta Chiappucci in testa, che dopo aver lavorato un pochino, prova lo scatto ! Alla sua ruota si incolla Virenque che a sua volta si porta dietro Pantani ! La maglia gialla non risponde per adesso. 

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Indurain, però, si accorge che è ora di muoversi e con la sua classica accelerazione ritorna sul duo di testa che nel mentre ha perso Chiappucci, stremato. 

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Marco però non ci sta e a 6 km dalla vetta prova ad andarsene tutto solo ! 

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Miguel con un grandissimo scatto si toglie di ruota Virenque e si avvicina moltissimo a Pantani che però non molla e ora ricomincia a guadagnare qualche metro: Indurain in difficoltà ! 

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Il panta ora è supportato da tutti i suoi tifosi italiani e vola sugli ultimi tornanti del Colle delle Finestre ! In vetta il vantaggio su Indurain è di 55'' ! 

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Il pirata questa volta si lancia a tutta in discesa e perde solo una decina di secondi, poi nell'ultimo tratto di falsopiano rilancia l'andatura e guadagna secondi su secondi ! 

Eccolo con le braccia al cielo a Pragelato ! Indurain arriverà solo 1'13'' dopo. 

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Virenque arriva 3° a 3'04'' mentre Chiappucci paga 8' netti. Dietro di lui arriva il duo svizzero a 8'57'' seguiti dal nostro svizzero: Zberg a 9'42''. Riis a oltre 10' ! 

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Indurain per questione di secondi mantiene la maglia gialla, ma 17'' sono pochissimi ! 

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- Tour de France 1994: tappa 12 -


Arriva in chiusura del trittico la tappa alpina più dura, forse la più impegnativa dell'intera Grande Boucle. Il tracciato ricalca quasi fedelmente quello dell'11a frazione del Tour 1993, ad eccezione di una breve appendice iniziale di pochi chilometri. L'avvio di corsa sarà velocissimo, con i primi 15 km in falsopiano a scendere fino a Briançon, dove inizierà la scalata al Col de l'Izoard, 19,4 km di ascesa al 5,9% di pendenza media. La salita, proposta dal versante meno nobile, è comunque decisamente selettiva nella seconda metà, con gli ultimi 10 km prima del Gran Premio della Montagna al 7,6%. La vetta arriverà dopo 34 km di gara, e il profilo della tappa, con circa 77 km di salita e tratti di fondovalle sempre veloci in quanto tendenti a scendere, non è da escludere che qualche nome di spicco uscito malconcio dalle prime due frazioni alpine possa tenti già qui l'azione per sconvolgere la classifica.

Una trentina di chilometri di discesa e pianura porteranno quindi al traguardo volante di Guillestre, posto al km 64, ai piedi della seconda salita di giornata, il Col de Vars. L'ascesa, complessivamente lunga 19 km e 200 metri per una pendenza del 5,8%, si presenta divisa in due tronconi: 8,3 km al 7,2% per cominciare, seguiti, dopo un tratto pianeggiante, da altri 8200 metri all'insù al 5,6% medio. Dopo lo scollinamento, previsto dopo 83 km di gara, una discesa via via sempre più simile ad un falsopiano accompagnerà gli atleti sino a Jausiers, dove la tappa entrerà nella sua fase più calda. Usciti dal paese, infatti, i corridori approcceranno l'interminabile scalata alla Cime de la Bonette-Restefond, la vetta più alta del Tour con i suoi 2802 metri (sulla sommità sarà infatti in palio il Souvenir Henri Desgrange). L'ascesa misura 22,8 km, per una pendenza media del 6,8%, che la quota renderà però assai maggiore nella percezione dei corridori. Le rampe più arcigne saranno peraltro proprio nel tratto conclusivo della salita, con un ultimo chilometro al 9,3%. Il GPM sarà posto a 56 km dal termine, e la lunghezza della successiva discesa (circa 25 km), unita alle caratteristiche del successivo fondovalle, velocissimo, non dovrebbero disincentivare offensive anche importanti.

L'accumularsi delle salite si farà in ogni caso sentire negli ultimi 15 km e mezzo, che torneranno a salire fino ai 2010 metri del traguardo di Isola 2000, l'arrivo più alto del Tour de France 1994. La scalata presenta le rampe più selettive nella prima parte (primi 3 km al 9,4%), ma non concederà tratti di respiro veri e propri fino in cima, lasciando quindi ipotizzare che i distacchi partoriti dalla sezione più impegnativi o dai colli antecedenti possano essere destinati a dilatarsi sino al traguardo.

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L'inizio di tappa è un continuo susseguirsi di attacchi tra cui quello di Piotr Ugrumov (19° in classifica). Alla fine, sul Col De Vars, se ne vanno Sierra ed un altro corridore.

Sulla Bonette, a pochi km dal gpm, tentano di andarsene Olano, Cubino e Hampsten che raggiungono e staccano i due fuggitivi. Nell'ultimo km però scatta Chiappucci, che con l'aiuto di Sierra in discesa, si riporta sul trio al comando. Dietro non ci stanno e Lampre, Banesto e Festina riportano il gruppo sul sestetto di testa. 

Si procede così verso la salita di Isola 2000 con il gruppo compatto. 

Appena comincia la salita cominciano anche gli scatto con il cacaito Rodriguez tra i più attivi, ma alla fine solo Leblanc guadagna qualche metro sul gruppo ! 

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Dietro Pantani prepara l'attacco e mette Zberg a fare l'andatura. Indurain rimane leggermente indietro nel gruppo e Marco ne approfitta subito piazzando il suo scatto a 11,5 km dall'arrivo ! 

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La maglia gialla ci mette un bel po a risalire il gruppo e riesce a portarsi in testa solo quando mancano 10 km all'arrivo. E' qui che piazza il suo scatto micidiale, ma Marco ha più di 1'30'' di vantaggio e sta raggiungendo Leblanc (in alto a sx.) 

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Indurain non sta benissimo e paga gli sforzi dei giorni precedenti. Infatti, quando raggiunge un gruppetto di contrattaccanti con dentro i vari Virenque, Rodriguez e Rominger che si erano avvantaggiati in precedenza, si piazza a ruota e segue il ritmo di questo gruppetto facendo aumentare il vantaggio del duo di testa 

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Davanti intanto si entra nella zona transennata e sul più bello molla Luc Leblanc ! Il francese è stremato e molla la ruota di Pantani che si invola verso la maglia gialla ! 

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Ed eccolo Marco trionfare sul traguardo di Isola 2000 ! Leblanc nel finale crollerà e arriverà con 1'16'' di ritardo 

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Nel finale la maglia gialla tira fuori l'orgoglio del campione e chiude 3° a 2'58'' staccando Virenque di 9'' e Rodriguez di 22''  

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E così non ci resta che coronare la nuova maglia gialla: Marco Pantani ! E' il campione romagnolo che esce vincitore dalle Alpi, ma ora ci attendono i Pirenei con un arrabbiatissimo Indurain in cerca di vendetta e con 2'41'' da recuperare.

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- Tour de France 1994: tappa 13 -


Altra partenza nel cuore delle Alpi, ma, per fortuna dei corridori, il prosieguo di questa 13a tappa sarà assai più riposante dei precedenti. Le difficoltà altimetriche saranno infatti assai meno aspre delle tre giornate appena trascorse, e ben più distanti dal traguardo, per la prima volta posto ad Apt, sino a quest'anno mai sede d'arrivo della Grande Boucle.

Le squadre dei velocisti dovranno in ogni caso tenere gli occhi bene aperti per garantire ai loro uomini veloci la possibilità di tornare protagonisti, dopo ben sei frazioni riservate a tutt'altro genere di corridore. I primi 60 km di gara, infatti, saranno favorevolissimi alla nascite di fughe anche pericolose, a cominciare dalla scalata al Col Saint-Jean, 9,4 km all'insù ad una media del 4,4%, collocato dopo 31 km di corsa. I saliscendi dei frangenti immediatamente successivi porteranno quindi gli atleti prima sul Col de Maure, 9 km e 600 metri al 2,9%, vagamente simili ad una salita vera solamente negli ultimi 2 km (pendenza media 5,2%), e in seguito sul Col de Labouret, appena 2500 metri di lieve ascesa al 3,4% di pendenza. Al terzo GPM di giornata seguiranno quindi circa 60 km estremamente veloci, con un'iniziale discesa seguita da un lungo tratto pianeggiante, con strada quasi sempre tendente a scendere.

Qualche mangia-e-bevi tra i 55 e i 40 km circa al termine, includente il quarto ed ultimo Gran Premio della Montagna in programma, la Côte de Pierrerue (2,6 km al 4,2% di pendenza media), rappresenterà l'ultima sezione del tracciato favorevole agli attaccanti della prima ora, che dovranno poi tentare di resistere il più possibile al preventivabile tentativo di rientro nel gruppo nel facilissimo ultimo quinto di tappa.

Pur con qualche insidia disseminata qua e là, è pronosticabile che la smania degli sprinter di ritornare protagonisti dopo tanti giorni in montagna possa rappresentare un input sufficiente a garantire alla tappa un epilogo a ranghi compatti, in assenza di trampolini di lancio invitanti per aspiranti guastatori nella parte finale.

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E come previsto la fuga nella quale c'era il nostro Pulnikov viene ripresa a pochi km dal traguardo. I treni si organizzano in fretta e furia e come sempre è la Tvm di Blijlevens a condurre il gruppo. Il velocista parte ai 500m, ma dalla sua ruota esce Abdujaparov che centra il suo primo successo in questo Tour ! 

Al 2° posto termina Cipollini seguito dallo sconfitto Blijlevens. 

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- Tour de France 1994: tappa 14 -


Tappa breve e a netta prevalenza di pianura, ma delle insidie collocate nel tratto finale potrebbero scombinare i piani delle squadre dei velocisti.

La 14a tappa ripartirà da Apt, dove si era conclusa la precedente, risparmiando ai corridori lo stress del trasferimento dopo le giornate sulle Alpi. A segnare un primo passaggio caldo della giornata sarà quindi il traguardo volante di L'Isle-sur-la-Sorgue, collocato dopo 33 km, in una posizione che potrebbe ingolosire i velocisti, specie alla luce del finale a loro meno favorevole rispetto a quello del giorno precedente. Allo sprint intermedio seguirà quindi un altro lungo tratto pianeggiante, che intorno al km 120 di gara assumerà sempre più i caratteri di un lieve ma costante falospiano tendente a salire, che resterà tale per una quindicina di chilometri. Pochi chilometri più tardi, una breve discesa lancerà i corridori all'imbocco dei 15 km finali, quelli in cui il canovaccio della frazione si discosterà da quello della classica tappa di trasferimento.

Un primo assaggio di salita sarà rappresentato dalla Côte de Champeyraud, a dire il vero più simile al falospiano di cui si diceva prima che ad una vera ascesa, con i suoi 2700 metri al 3,2% di media. Al GPM, collocato a 11 km e mezzo dal termine, seguiranno 3 km circa di discesa e quindi altri sette di pianura, che si concluderanno a 1600 metri dalla linea d'arrivo.

Sarà allora che la strada inizierà nuovamente e definitivamente a salire, in maniera mai letale, ma senza cessare fino allo striscione del traguardo di Aubenas. L'ultimo chilometro e 600 metri presenterà una pendenza media del 4,8%: forse non abbastanza da restringere ai finisseurs il lotto dei papabili vincitori parziali, ma probabilmente troppo per le gambe dei velocisti più puri. Estremamente incerto, dunque, l'esito di una frazione.

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La tappa prosegue liscia con il gruppo che riprende i fuggitivi a soli 5 km dal traguardo. Qui Pulnikov prova ad anticipare i tempi e mette in crisi i treni dei velocisti. 

Sulla salitella finale la Carrera con Pantani in veste di gregario lancia il diablo Chiappucci allo sprint, ma nel finale sia Pulnikov che Chiappucci cedono di schianto e la vittoria va a Minali, bravo ad essersi gestito fino all'ultimo. 2° Baldato e 3° Cololmbo, compagno di squadra del vincitore. Il panta chiude 6° seguito da Chiappucci mentre Pulnikov solo 9°. 

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- Tour de France 1994: tappa 15 -


Dopo Vosgi e Alpi, è il Massiccio Centrale a fare la sua comparsa sulla scena del Tour, proponendo per la giornata di domenica 15 luglio un menù privo di ascese clamorosamente dure, ma che si presta ad offensive di qualsiasi genere e portata.

La partenza sarà sostanzialmente in ascesa, giacché dopo 2 km circa la strada inizierà già a salire verso gli 832 metri di quota del Col du Roc de Gourdon, 10 km e 700 metri di scalata al 4,4% di pendenza media. Sarà questo il trampolino di lancio ideale per una fuga, e verrà seguito da circa 25 km di discesa, inframezzati da alcuni tratti pianeggianti o addirittura in contropendenza. Un breve tratto di fondovalle precederà quindi la salita della Côte de Jaujac, 3 km al 4,2%, alla cui cima seguirà quasi subito, dopo appena un chilometro e mezzo di falsopiano a scendere, l'attacco della terza ascesa di giornata, il Col de la Croix-de-Millet. I 6 km e mezzo al 5,4% di quest'ultima asperità faranno da prologo ad una discesa di circa 13 km, quasi immediatamente seguita dalla quarta scalata in programma, quella della Côte de Sanilhac, con i suoi 7 km e 100 metri al 4,5% di pendenza.

Dopo il GPM, posto al km 76, i corridori troveranno 25 km circa di discesa e pianura, prima di approcciare la salita più facile tra quelle segnalate con dei traguardi validi per la maglia a pois, i 2600 metri al 4% della Côte de Largeron. Il successivo tratto pianeggiante di 5 km rappresenterà di fatto l'ultima sezione piatta di lunghezza sensibile che i corridori troveranno, prima di un susseguirsi di ascese e discese quasi senza soluzione di continuità, a partire dalle prime rampe del Mont Perier. Questa sesta salita misura 7,4 km, per una pendenza media del 5,6%, con vetta a poco meno di 70 km dalla linea d'arrivo. Dopo i 13 km circa della discesa, gli atleti saranno costretti quasi subito a tornare a faticare, per raggiungere, superato il traguardo volante di Les Vans (km 131,5), gli 840 metri del pedalabile (4,8%) ma lungo (13,6 km) Col du Mas de l'Air, con cima a 40 km dal termine.

Un breve tratto di falsopiano in quota e una veloce discesa porteranno quindi la gara ai piedi del colle più impegnativo e senza dubbio decisivo di giornata, il Col du Pré-de-la-Dame. La salita è la più lunga (14,1 km) e la più ripida (6,2% di pendenza media) della frazione, nonché, con lo scollinamento a 15 km e mezzo dal traguardo, la meglio collocata per far scatenare la bagarre. Le pendenze costantemente intorno al 7-8% dei 10 km tra i -11 e i -1 al GPM dovrebbero costituire un incentivo sufficiente ad invogliare all'azione anche degli uomini di spicco, complice il fatto che, dopo la vetta, sarà solo discesa prima dell'arrivo di Génolhac.

Potenzialmente moltissime, dunque, le soluzioni plausibili per questa frazione, e agli aspiranti attaccanti non dispiacerà certamente la prospettiva del giorno di riposo previsto per l'indomani. Non è da escludere che, pur con molte montagne ancora all'orizzonte, qualcuno possa provare ad offrire agli avversari un antipasto di ciò che seguirà sui Pirenei.

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La tappa procede tranquilla con la Carrera che controlla la fuga, nella quale è presente anche Ugrumov, ma il colpo di scena avviene ai 33 km dall'arrivo. 

Nella breve discesa che porta ai piedi della salita finale cade Nelson Rodriguez ! Il gruppo è ormai lanciato e sarà dura rientrare per il colombiano ! 

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Ed appena inizia la salita scatta Luc Leblanc

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Il francese guadagna subito qualche metro ma la Carrera con Zberg e Chiappucci controlla ottimamente fino a 6 km dalla vetta dove scatta Marco Pantani

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Quella del pirata è una rasoiata pazzesca che lascia impietriti sia Virenque che Indurain ! I due tentano di reagire e quando mancano 4 km al gpm hanno 40'' di svantaggio. 

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Miguel capisce che oggi non deve perdere terreno e da tutto in questi ultimi metri di salita riuscendo a staccare Virenque ! Marco intanto ha raggiunto e superato Leblanc ! 

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Eccoci al gpm con il sorprendente Ugrumov che passa in prima posizione resistendo al ritorno del pirata ! Indurain intanto ha ripreso Leblanc ! 

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In discesa Marco rischia ad ogni curva e riesce addirittura a staccare uno stremato Ugrumov. Dietro fa ancora meglio Indurain che a pochi km dal traguardo si riporta sul pirata ! 

Marco non si arrende e lancia uno sprint lunghissimo ! Lo sforzo viene ripagato con la vittoria di tappa, ma oggi non guadagna niente in classifica. 

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A 45'' arriva Ugrumov, che si è visto sfuggire il successo proprio sul più bello mentre la coppia Festina giunge a 1'16''

In classifica generale il vantaggio su Indurain rimane immutato mentre continua a crescere su Virenque (a 20') e su Riis che si gioca il 4° posto con Zulle. 

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E' una cosa assurda: ogni volta che guadagno in salita perdo tutto in discesa e in teoria dovrebbe essere l'opposto perchè Indurain non era un mostro in discesa ...

83 in discesa mi sembra una cosa esagerata o almeno metti lo stesso valore con il Panta che era a pari se non migliore del Navarro. 


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- Tour de France 1994: tappa 16 -


Ax-3-Domaines (Plateau de Bonascre) ospita la prima tappa pirenaica, proponendo però è un tracciato più selettivo rispetto alle precedenti occasioni. Questa volta il Col de Garavel fornirà un valido riscaldamento.

Il via sarà dato in quel di Narbonne, e sarà seguito da poco più di 50 km in riva al mare, su strade che in altri contesti avrebbero anche potuto ispirare - nelle giuste condizioni - qualche tentativo di ventaglio. Difficilmente, invece, qualcuno azzarderà qualcosa di simile in una giornata del genere. Lasciata la costa, infatti, la corsa si dirigerà nell'entroterra, raggiungendo dopo 127,5 km il traguardo volante di Axat. Qualche saliscendi prima e dopo lo sprint intermedio preannuncerà ciò che i corridori si troveranno ad affrontare una volta raggiunta la località di Sainte-Colombe-sur-Guette, dopo circa 135 km di gara. Sarà infatti allora che inizierà la scalata al Col du Garavel, con i suoi 10,2 km al 6,4% di pendenza media. Le rampe più dure saranno concentrate nella prima parte dell'ascesa, con un tratto di 3 km all'8,9% di media che terminerà a 6 km dal GPM.

Dopo lo scollinamento, posto a 57 km dal termine, una lunga e facile discesa, spezzata in due tronconi da un breve tratto in contropendenza, traghetterà il Tour ai piedi del primo vero gigante pirenaico, il Port de Pailhères. Gli ormai celebri 14 km e 900 metri all'8,1% della salita termineranno ad appena 28 km dall'arrivo, per di più quasi tutti in discesa fino all'attacco dell'ascesa conclusiva. In fondo alla picchiata, sarà infatti sufficiente attraversare Ax-les-Thermes per raggiungere le prime rampe della salita di Ax-3-Domaines, 8 km all'8,2% di pendenza media. Il tratto più duro dell'ascesa sarà quello tra i 4 e i 2 km al traguardo, con media del 9,9%. Le rampe si esauriranno di fatto 200 metri prima della linea bianca, concedendo ad un eventuale vincitore solitario il tempo di prepararsi per le foto di rito, al termine di una tappa che invita decisamente all'azione chi ha velleità di vittoria finale.

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La corsa entra nel vivo sulle ultime rampe del Pailheres dove a provarci è Miguel Indurain ! Marco è attento e si piazza subito alla sua ruota. 

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Il navarro ci riprova ancora 2-3 volte, ma il pirata risponde colpo su colpo e negli ultimi metri si porta in testa ad aumentare il ritmo ! Al gpm i due transitano insieme, ma Miguel è in evidente difficoltà 

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In discesa i due aspettano il gruppo inseguitore che rientra poco prima dell'inizio dell'ascesa finale. Appena inizia ci prova Leblanc seguito subito da Indurain e Pantani. Il pirata si accorge che la pedalata di Indurain non è così fluida ed a 6 km dall'arrivo piazza lo scatto ! 

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Marco vede che dietro Indurain non gli tiene la ruota, ma comunque è sempre lì ad una manciata di secondi ! Eccolo ai -4 dove il pirata accompagnato dal diablo si sta avviando verso la vittoria mentre un tornante più indietro Indurain non vuole mollare. 

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Sulle ultime rampe il navarro paga gli sforzi del Pailheres e arranca definitamente ! Il pirata trionfa ad Ax3-Domaines

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Come detto, Miguel nel finale perde tantissimo e giunge con 59'' di ritardo al traguardo. A 1'54'' chiude il 3° incomodo: Richard Virenque. Chiappucci chiude ottimamente in 7° posizione. 

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Ed ecco la nuova classifica generale: ora Marco ha 3'40'' su Indurain che dovrà ancora difendersi per due tappe e poi andrà all'attacco nella lunga cronometro che deciderà la classifica. Chiappucci guadagna anche una posizione in classifica e sale al 7° posto. 

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Oggi Indurain ha speso moltissimo sul Pailheres e dato che anche lui è umano, ha pagato sulla salita finale. Ora ci attendono due tapponi assurdi ! 


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- Tour de France 1994: tappa 17 -


Saranno ancora i Pirenei i protagonisti assoluti della 17a tappa, la frazione più breve del trittico, ma non per questo da prendere sottogamba. Anzi, non è da escludere che proprio il chilometraggio più limitato rispetto alla frazione precedente e alla successiva possa costituire un ulteriore incentivo all'azione, complice il fatto che oltre un terzo (circa 56 km) della distanza (151 km) sarà all'insù, tra cui 35 degli ultimi 60 km.

Dopo il via da Ax-les-Thermes, ai piedi della salita finale del giorno precedente, i corridori avranno a disposizione poco più di 25 km di pianura per entrare nel clima della gara, prima dell'approccio del Col de Port, primo dei cinque colli di giornata. L'ascesa manterrà pendenze più o meno costanti lungo i suoi 17 km, anche se sul 4,6% di pendenza media incide un tratto pianeggiante di circa 1 km posto dopo circa 4 km e mezzo. La vetta sarà al km 43,5, e sarà seguita da una pedalabile discesa di poco più di 6 km. Sarà a quel punto che gli atleti si troveranno sotto le ruote le prime rampe di una salita diametralmente opposta alla precedente: breve (3,2 km), ma con una pendenza media del 13,9%, superiore alla massima del colle antecedente (8%). Si tratta del Mur de Péguère e delle sue rampe fino al 14%, che, anche se probabilmente troppo distanti dal traguardo per stuzzicare tentativi di azione da parte di uomini di classifica (il GPM è posto ai -97), potrebbero comunque - se percorse ad andatura sostenuta - produrre la prima selezione significativa del giorno.

I 12 km e spiccioli della successiva discesa saranno seguiti da circa 25 km di sostanziale pianura, lungo i quali verrà incontrato il traguardo volante di La Bastide-de-Sérou (km 74,5). Giunti al km 91, a 60 km dalla conclusione, i corridori attaccheranno quindi la salita che segnerà di fatto l'entrata nel vivo della frazione: il Col de la Crouzette, 8 km e 200 metri di ascesa all'8,3% di pendenza media, frutto di rampe costanti all'8-9%. La cima sarà a 52 km dal traguardo, e non è impossibile immaginare che qualche big con un certo ritardo in classifica generale possa identificare in questa scalata il momento giusto per sferrare l'attacco.

Dopo la picchiata su Biert, un breve tratto di fondovalle porterà all'attacco, al km 114, del Col d'Agnès, 14,1 km al 6,1% di media. L'ascesa inizierà in maniera molto blanda, lasciando però spazio via via a rampe più secche, con un tratto di 6 km al 7,6% prima di una spianata di circa 700 metri a 4 km e mezzo dal GPM. La strada tornerà quindi a salire negli ultimi 3800 metri, per una pendenza del 7,4%, fino allo scollinamento, posto a soli 23 km dal traguardo. Distanza, quest'ultima, che costituirà molto probabilmente un input sufficiente a far scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica, anche perché, dopo la breve ma ripida discesa su Aulus-les-Bains, gli eventuali inseguitori non avranno neppure il tempo di organizzarsi prima dell'attacco dell'ascesa finale, a 12 km e 700 metri dall'arrivo. La salita di Guzet-Neige - Prat Mataou è a sua volta suddivisa in due tronconi: prima 5 km al 7% per raggiungere il Col de Latrape, quindi, dopo circa 1400 metri di respiro, altri 6 km e 300 metri al 7,3%. A quota 1520 metri, quindi, il vincitore potrà finalmente festeggiare su un traguardo che il Tour toccherà per la terza volta, e che appare particolarmente favorevole ai colori italiani, con Massimo Ghirotto capace di imporsi nel 1988, dopo il primo sigillo di Robert Millar nel 1984.

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La corsa entra nel vivo negli ultimi km del Col d'Agnes, dove è il solito Luc Leblanc a provarci ! Questa volta è Marco Pantani in prima persona a portarsi in testa al gruppo e tirare. 

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Il pirata guadagna qualche metro e scollina con 10'' sul gruppo. In discesa il vantaggio si dilata, data la scarsa collaborazione dietro, e ai piedi della salita finale ha ben 30'' sul gruppo ! 

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Miguel si accorge che Marco sta guadagnando e quando mancano 10 km parte all'attacco ! Ovviamente nessuno ha la forza di seguirlo mentre più avanti il pirata ha raggiunto Leblanc e i fuggitivi della prima ora. 

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Marco è scatenato e al termine del primo troncone di salita è da solo al comando con 30'' su Indurain e Leblanc ! 

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Nel tratto in piano Indurain prova lo scatto, ma non riesce a raggiungere Marco ! Quando mancano 5 km il suo ritardo si aggira sempre intorno ai 25'' 

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Ma è proprio sui tornanti finale che Miguel crolla e perde sempre più metri. Al traguardo Marco può festeggiare perchè anche oggi ha guadagnato moltissimo ! 

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Ben 1'02'' rifilati a Indurain mentre Virenque chiude in rimonta a 1'58''. Il gruppo degli altri big compreso Chiappucci perde 4'22'' dal vincitore. 

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La classifica vede sempre al comando Marco con il vantaggio su Indurain che è aumentato a 4'42''. Intanto zitto zitto Chiappu guadagna un'altra posizione ed è 6° in classifica ! 

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- Tour de France 1994: tappa 18 -


Terza, ultima e più impegnativa tappa pirenaica, nonché forse la tappa regina del Tour de France.

La frazione forse più attesa dagli appassionati scatterà da Saint-Girons, mantenendosi per una quindicina di chilometri su strade totalmente pianeggianti. Una trentina di chilometri di saliscendi faranno quindi da prologo alla salita del Col des Ares, 6 km e 700 metri al 4,6% di pendenza media, leggerissimo antipasto di ciò che attenderà i corridori da lì a qualche decina di chilometri. Dopo la discesa, il tracciato si manterrà ancora nervoso per una decina di chilometri, fino a raggiungere il traguardo volante di Mauléon-Barousse, dopo 70 km di gara. Sarà lì che inizierà ufficialmente il primo gigante di giornata, il Port de Balès, seconda ascesa Hors Catégorie del massiccio pirenaico. I 18,9 km della scalata, avente una pendenza media del 6,3%, diverranno realmente selettivi solamente nella seconda metà, con gli ultimi 10 km all'8,6% e punte dell'11%. Il GPM sarà al km 89 di gara, e se qualcuno vorrà giocarsi la carta della disperazione, o semplicemente tentare di far saltare il banco accettando il rischio di saltare per aria, potrebbe essere proprio questa l'ascesa giusta per muoversi.

Dopo una lunga discesa di una quindicina di chilometri, la strada tornerà quindi quasi subito a salire, per raggiungere i 1569 metri del Col de Peyresourde, al termine di una scalata di 9 km e 700 metri ad una media del 7,8% che contribuiranno certamente ad incrementare la salita che il più duro Balès avrà già prodotto. Al GPM, collocato dopo 114 km di corsa, seguiranno circa 7 km e mezzo di discesa discretamente ripida, prima di una decina di chilometri di velocissimo falsopiano a scendere per raggiungere l'abitato di Arreau. Sarà lì che i corridori approcceranno il quarto colle di giornata, il classicissimo Aspin, con i suoi 12 km al 6,5% di pendenza media. L'ascesa, decisamente più selettiva nella seconda metà rispetto alla prima (ultimi 6 km al 7,7%), terminerà a 63 km dal traguardo, i primi cinque dei quali in ripida discesa, seguiti da un tratto più simile ad un falsopiano che ad una picchiata vera e propria, fino a raggiungere Sainte-Marie-de-Campan.

A quel punto, a 50 km circa dalla conclusione, la tappa e forse il Tour de France entreranno nella loro fase decisiva, con l'attacco dell'ascesa più scalata nella storia della Grande Boucle, il Col du Tourmalet. I 17 km e 200 metri della salita presentano una pendenza media del 7,2%, che schizza però all'8,8% considerando solamente gli ultimi 12 km, con picchi dell'11%. Il Gran Premio della Montagna, in corrispondenza del quale sarà assegnato anche il Souvenir Jacques Goddet, sarà posto a 33 km dal termine, pressoché privi di tratti di respiro. Dopo la lunga picchiata su Luz-Saint-Sauveur, infatti, gli atleti dovranno solamente attraversare il paese prima di tornare ad arrampicarsi fino ai 1720 metri dell'ultimo traguardo in quota della Grande Boucle 1994. L'arcinota ascesa finale misura 14 km, e presenta una pendenza media del 7,4% che, alla luce dei precedenti arrivi a Luz Ardiden - sempre incisivi ai fini della classifica finale a dispetto di un tracciato mai selettivo come quest'anno prima dell'erta conclusiva -, e della collocazione della tappa all'interno delle tre settimane, che autorizza a pensare ad una condotta di gara spregiudicata da parte di chi avrà necessità di guadagnare terreno in vista dell'ultima crono, minaccia di generare divari anche molto pesanti tra gli aspiranti al successo finale. Difficile immaginare che possa non essere un grandissimo a presentarsi a braccia alzate sotto lo striscione d'arrivo di una tappa così importante. 

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La corsa entra nel vivo sul Tourmalet, perchè dopo il forcing Carrera si porta davanti Leblanc e alla sua ruota resistono solo il suo capitano, Indurain e Pantani ! 

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In discesa il duo Festina cerca collaborazione, ma non la trova ed è costretta ad aspettare gli inseguitori. Si arriva così ai piedi della salita finale dove ci prova subito Indurain ! 

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Marco è attento e si piazza alla sua ruota. Nei km successivi Indurain ci riprova più volte, ma il pirata è sempre lì .. 

Dopo l'ennesimo scatto di Miguel, il Panta non si ferma e rilancia l'azione ! Mancano 6,5 km al traguardo e prova ad andarsene la maglia gialla 

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Indurain risponde e si accoda al pirata. Oggi sembrano a pari livello ! Marco aspetta qualche secondo e piazza il suo secondo scatto. 

Questa volta Indurain si siede e procede del suo passo. Marco se ne va ! 

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Il pirata si invola verso il traguardo ed eccolo sotto lo striscione d'arrivo: ora occhio ai ritardi ! 

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Nel finale Indurain sprofonda e arriva al traguardo con 49'' di ritardo. Come spesso è accaduto dietro di loro c'è il vuoto con Leblanc a 3'14'' e il compagno Virenque a 3'48''

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La classifica prima della cronometro decisiva vede Pantani al comando con ben 5'31'' su Miguel Indurain. Sarà durissima mantenere il vantaggio nella lunga cronometro !

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- Tour de France 1994: tappa 19 -


Dopo 14 colli e tre arrivi in salita nelle tre giornate precedenti, il Tour si concede una tappa di relativo riposo, sulla carta facile preda dei velocisti.

Dopo il finale a Luz Ardiden del giorno precedente, i corridori si trasferiranno a Lescar, ad una manciata di chilometri da Pau, dove la 18a tappa prenderà le mosse all'ombra della cattedrale di Notre-Dame-de-l'Assomption. La corsa si manterrà quindi nel dipartimento dei Pyrénées-Atlantiques per lo spazio sufficiente a raggiungere la facilissima Côte de Boueilho, 2600 metri al 3,3% di pendenza media che appariranno ancor più risibili dopo l'abbuffata di Pirenei dei giorni immediatamente antecedenti. Il Gran Premio della Montagna sarà l'ultimo del Tour 1994, sicché proprio al km 27,5 della 18a frazione sarà virtualmente assegnata la maglia a pois di miglior scalatore. L'unico GPM di giornata, ovviamente classificato come salita di 4a categoria, segnerà la fine di una serie di saliscendi che contrassegneranno la prima fase di gara, lasciando quindi spazio a strade sempre più agevoli.

Dopo un transito dai dipartimenti Landes e Gard, la frazione entrerà definitivamente nella Gironde poco dopo metà percorso, per non lasciarla più fino al traguardo. Nel caso in cui qualche sprinter fosse particolarmente affamato di punti per la classifica della maglia verde, non è da escludere che la probabilissima fuga - il cui buon esito non è comunque da ritenere inverosimile, come sempre avviene subito dopo le montagne - possa essere riassorbita in anticipo rispetto alle usuali tabelle di marcia, così da garantire ai velocisti la possibilità di giocarsi il traguardo volante di Langon, collocato dopo 150 km.

In una giornata che dovrebbe sulla carta scorrere via liscia per gli uomini di classifica, il principale motivo di interesse sarà ovviamente costituito dal pronosticabile sprint a ranghi compatti, che avrà quale teatro il Boulevard Pierre 1er di Bordeaux. La facilità della frazione dal punto di vista altimetrico obbliga a prevedere un finale a velocità elevatissime e discretamente caotico, poiché sostanzialmente tutte le ruote veloci ancora in gara faranno di tutto per presentarsi al posto giusto sul rettilineo d'arrivo; per quel che concerne gli uomini con interesse di graduatoria, invece, l'unico obiettivo sarà verosimilmente quello di restare coperti e spendere il meno possibile, alla vigilia della cronometro che scioglierà ogni riserva circa l'esito della Grande Boucle.

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Le squadre dei velocisti sono decimate e i pochi corridori rimasti per i propri capitani sono stanchissimi. Questo agevola la fuga che arriva a Bordeaux con quasi 6' di vantaggio. 

Swart scatta nel finale, ma sotto lo striscione dell'ultimo km viene passato da Boucanville che vince a braccia alzate. Dietro di lui il connazzionale Bezault che salta nel finale Swart

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Il gruppo viene regolato da Abdujaparov in una volata caratterizzata dalla caduta all'ultima curva di tutto il treno Tvm compreso Blijlevens. Con lui a terra pure Edo e Van Poppel

 

A domani per la cronometro decisiva ! Il panta dovrà perdere meno di 7 secondi al chilometro per vincere questo Tour de France ! 
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