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Nella seconda giornata Bamba, corridore di casa, prova alla fuga in compagnia dell'iraniano Khorrami (Tabriz) ma la loro azione si ferma ai -20, sotto il forte impulso della Christina Watches.

 

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E il ritmo imposto dall squadra danese rende l'ultimo dentello più duro del previsto, Pedersen, incaricato di lanciare la volata a Furlan allunga all'ultimo chilometro e resiste al ritorno del gruppo vincendo sul compagno di team Zaballa, autentico cannibale di questa corsa conquistando così la maglia a punti. A Teshome non rimane neppure la maglia di scalatore visto che l'iraniano Khorrami compagno di fuga di Bamba era riuscito a transitare primo su tutti i GPM di giornata. Terzo il russo Nikolai Trussov (De Rijke)

 

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Top Posters In This Topic

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Oggi come ieri e ieri l'altro ancora un uomo dell'Africa United in fuga. Il nome rimbalza nelle espressioni della gente che assiste ai bordi delle strade, non possono non riconoscerlo perchè è l'idolo locale, è Fréderic Obiang. In compagnia di Destrobois (RTS) Hudecek (Bauknecht) e Belmokhtar (GSP).

 

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Non sembra essere una giornata buona per Cissè che a 18 chilometri dal termine si fa trovare impreparato ad un attacco a tre effettuato nei pressi del GPM. Ci sono il cannibale Zaballa, l'altro Belmokhtar (GSP), Abdelkader, il fratello più vecchio, e il ceco Kozubek (Bauknecht). Due di questi hanno uomini in testa alla corsa, nella fuga che comprende Obiang, oggi in formissima che dunque dovrà stare molto attento, per ora il vantaggio di 3'30'' sembra rassicurante!

 

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Ma dopo un paio di chilometri il giovane Mehdin fa intravedere alcune delle potenzialità che Danilo aveva visto in lui e ricuce sui tre! Nel gruppo seppur in affanno, ci sono ancora tutti gli elementi dell'Africa United. Intanto la fuga con Obiang mantiene tre minuti di margine, il loro vantaggio può permettere di pensare alla vittoria di tappa!

 

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Si stanno sviluppando due corse parallele! Nel gruppo principale è evaso Stefan Schumacher, il vero leader del Dream Team che con 2' di distacco in classifica può preoccupare Cissè. Grazie ad un'altra splendida azione di Mehdin, Cissè si riesce a staccare del gruppo principale, all'inseguimento di Schumacher.

 

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Davanti, ai - 4 invece si può incominciare a pensare alla vittoria, ed analizzare i contendenti di Obiang considerando che gli ultimi 500 metri sono tutti all'insù. Se portato in volata, l'algerino Belmokhtar è quello più pericoloso visto che è un velocista e potrebbe reggere. Il francese Destrebois sembra invece il più adatto per questo tipo di arrivi, anche se non ha propriamente la sparata. Hudecek è senza dubbio il più forte sui terreni vallonati, ma come si dice in gergo è "fermo in volata". Neppure Obiang è un fulmine, ma siccome ha ancora tanta birra in corpo proverà a staccarli tutti prima, ci possiamo scommettere.

 

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Con Obiang siamo già entrati nella zona transennata, un chilometro e mezzo di leggera salita sul quale Fréderic proverà a mettere i fuggitivi alla frusta prima dello strappo finale!

 

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Il francese della RTS pare aver mollato, e tutti e tre vedono il traguardo ad ottocento metri oltre il tratto più duro. La presenza di Obiang provoca un boato tra il pubblico!

 

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Fréderic è in testa, mentre l'algerino ha ceduto di schianto!

 

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Fréderic Obiang vince!!!!!! Davanti al proprio pubblico è uno storico risultato per l'Africa United!

 

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Nemo Propheta in Patria, recita un detto, non è vero! Fréderic trattiene a stento le lacrime. In un momento della sua carriera che credeva in parabola discendente, ritrova il carattere e la forma dei giorni migliori, delle occasioni perse, e vince nella corsa più importante del suo paese.

 


1 Frédéric Obiang Africa United 2h53'57

2 Jiri Hudecek Bauknecht - Author + 9

3 Boualem Belmokhtar Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 22

4 Alex Ariya Destribois RTS - Santic Racing Team + 31

5 Stefan Schumacher Christina Watches - Onfone + 50

6 Constantino Zaballa Christina Watches - Onfone + 1'53

7 Issiaka Cissé Africa United + 2'02

8 Saleh Medhin Africa United + 2'18

9 Rafaâ Chtioui African Cycling Project + 2'48

10 Alex Clements Huon Salmon - Genesys Wealth Advisers s.t.

 

CLASSIFICA GENERALE


1 Constantino Zaballa Christina Watches - Onfone 9h38'21

2 Meron Teshome Hagos Africa United + 4'50

3 Alex Clements Huon Salmon - Genesys Wealth Advisers + 5'08

4 Rafaâ Chtioui African Cycling Project + 5'12

5 Amir Kolahdouz Tabriz Petrochemical Team + 6'52

6 Issiaka Cissé Africa United + 7'06

7 Boualem Belmokhtar Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 7'47

8 Alex Ariya Destribois RTS - Santic Racing Team + 7'54

9 Stefan Schumacher Christina Watches - Onfone + 8'22

10 Tomas Buchácek Bauknecht - Author + 8'32

11 Tesfom Okbamariam Issak Africa United + 9'01

12 VTherry Bamba Africa United + 10'56

48 Frédéric Obiang Africa United + 12'36

52 Saleh Medhin Africa United + 13'45

 

 



 

 

 

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La Tropicale Amissa Bongo è una corsa relativamente giovane, nata nel 2006. Aveva sostituito il Giro del Gabon, corsa che aveva visto Fréderic Obiang affermarsi per due volte, e che lo aveva reso famoso al suo pubblico, rendendolo, senza modestia visto il contesto modesto, il miglior ciclista Gabonese di tutti i tempi. Il nuovo giro del Gabon, o meglio, "La Tropicale Amissa Bongo" nacque sin dalle origini con un concept più internazionale, anticipando di un paio di settimane la sua data di inizio e arricchendo il montepremi per il vincitore, dunque attirando di fatto formazioni extracontinentali. Obiang, che fino a quell'anno ne era stato l'assoluto dominatore pregustava di farsi conoscere anche fuori dai confini nazionali e spiccare il volo con il ciclismo che contava. La realtà fu molto più cruda, Fréderic cadde alla prima tappe e si dovette immediatamente ritirare, da li incominciarono i rimpianti. Nel 2007 arrivarono in massa formazioni francesi e nordeuropee, e non riuscì mai a farsi vedere, neppure durante una fuga. Ritiro nel 2008, un sussulto nel 2010 con un 31° posto finale e una fuga azzeccata. Addirittura non partecipò nel 2011 mentre lo scorso anno si dovette nuovamente arrendere ad una caduta. La buona stella di Obiang pareva ormai essersi spenta e avviarsi verso il declino. 

Forse, quando non ci sperava più, l'Africa United gli ha fornito le motivazioni che erano perse, quanti anni erano passati dall'ultima volta che aveva sentito la sua gente applaudirlo! A suo modo è una vittoria storica perchè è sia ovviamente la prima di un ciclista gabonese nella corsa di casa, sia la prima di un ciclista nero. E oggi, nell'ultima tappa Teshome Hagos potrà bissare il secondo posto già ottenuto dall'eritreo Russom lo scorso anno.

 

Frederic-Obiang-Tropicale-Amissa-Bongo-2

Il ritiro di Obiang alla Tropicale Amissa Bongo 2012

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L'ultima tappa de La Tropicale può essere quella che regalerà una storica seconda piazza finale all'Africa United? Sebbene il profilo della corsa non sembra dei più temibili bisogna stare attenti ai continui saliescendi finali, e l'arrivo sarà ancora una volta tutto all'insù. Se Zaballa vorrà cannibalizzare ancora una volta la tappa non ci sarà nessuno che potrà tenere la sua ruota
 
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Da qui si può incominciare a raccontare questa 4° tappa, dal momento in cui dopo aver rifornito i capitani di borracce Fréderic Obiang lascia il gruppo principale. Se lo può concedere. Anzi, di più, si ritirasse adesso, come tutte le altre volte che è già capitato, sarebbe comunque una corsa splendida non paragonabile a tutte le altre. Che dire invece della corsa? Che sin'ora tutto si è messo come ci si aspettava: è partita una fuga con quattro uomini, in cui stavolta l'Africa United ha deciso di non partecipare ed ora che mancano 25 chilometri hanno poco più di due minuti, troppo per pensare di recuperarli in facilità, troppo poco per pensare che potranno giocarsi la tappa. Gli uomini migliori dell'Africa United sono tutti la davanti e cercheranno di difendersi.
 
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Succede invece che nei successivi dieci chilometri il gruppo tira i remi in barca, si riposa, persino Obiang ha tempo e spazio per rientrare, e il vantaggio dei fuggitivi si dilata sino a sfiorare i 4 minuti. Si, anche oggi si giocheranno loro la tappa, e viene quasi da rimpiangere il fatto di non averci provato, o forse, se ci fosse stato un uomo dell'Africa United non avrebbe avuto vita così semplice. Perlomeno non dovrebbero esserci personaggi pericolosi per la nostra classifica. 
Si andava evidentemente troppo piano, e Schumacher, diventata la seconda punta della Christina Watches dato il troppo marcamento portato su Zaballa, scatta ancora, e con lui Rafaa Chtioui. Lui si che può essere pericoloso!
 
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Ma sembrano imprendibili! Medhin, che ieri aveva chiuso bene su Zaballa oggi non può fare nulla!
 
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La situazione è più delicata del previsto. Quando mancano 6 km al traguardo sia Schumacher che il tunisino Chtioui hanno fatto il vuoto, e soprattutto quest'ultimo è pericoloso per la classifca di Teshome Hagos, che sembra pericolosamente in riserva. Il distacco tra i due è di soli venti secondi, e il vantaggio attuale è esattamente di venti secondi!
 
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Intanto davanti si festeggia la funga vincente di Salleh. Proprio quel malese che avevamo indicato tra i velocisti più pericolosi vince su uno strappo del 9%
 
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Dietro l'ultimo chilometro è thriller, le altre squadre piuttosto che collaborare nell'inseguimento preferiscono far scattare i loro uomini e temiamo proprio che la seconda posizione finale di Hagos sia compromessa.
 
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Gli algerini fanno incetta di posizioni di rincalzo, e ora non resta che aspettare il verdetto dei cronometristi.
 
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Purtroppo un buco dopo Zaballa che avevamo finto di non vedere ma che invece c'è stato a causato un ulteriore ritardo per gli inseguitori. Teshome Hagos arriva 18°, praticamente insieme a Cissè, a 3'44'' di ritardo dal vincitore, e ciò vuol dire anche 49' di ritardo da Chtiou, ben più del distacco che li separava prima della tappa. Ma è comunque una terza piazza onevorevolissima per il corridore eritreo, che ricordiamo è poco più di un velocista! Terzo posto impreziosito dalla maglia di miglior giovane. A nobilitare la prestazione dell'Africa United oltre al 7° posto finale di Cissè, anche il primo posto nella classifica a squadre! Davanti all'MTN, alla nostra copia sbiadita sudafricana, agli arrembanti algerini, siamo stati la migliore squadra africana!
 
CLASSIFICA DI TAPPA
1 Mohamed Hariff Salleh Terengganu Cycling Team 2h44'25
2 Abdesslam Dahmane Vélo Club Sovac + 15
3 Abdelbasset Hannachi Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 22
4 Yaser Asadnia Tabriz Petrochemical Team s.t.
5 Roy Sentjens Cyclingteam De Rijke - Shanks + 1'41
6 Stefan Schumacher Christina Watches - Onfone + 2'19
7 Rafaâ Chtioui African Cycling Project + 2'55
8 Abdelkader Belmokhtar Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 3'16
9 Mohamed Kamel Hamza Groupement Sportif Pétrolier Algérie s.t.
10 Constantino Zaballa Christina Watches - Onfone s.t.
18 Meron Teshome Hagos Africa United + 3'44
20 Issiaka Cissé Africa United s.t.
25 Tesfom Okbamariam Issak Africa United s.t.
46 Saleh Medhin Africa United s.t.
67 Frédéric Obiang Africa United s.t.
78 Therry Bamba Africa United s.t.
 
CLASSIFICA GENERALE
1 Constantino Zaballa Christina Watches - Onfone 12h26'02
2 Rafaâ Chtioui African Cycling Project + 4'51
3 Meron Teshome Hagos Africa United + 5'18
4 Alex Clements Huon Salmon - Genesys Wealth Advisers + 5'36
5 Amir Kolahdouz Tabriz Petrochemical Team + 7'14
6 Stefan Schumacher Christina Watches - Onfone + 7'25
7 Issiaka Cissé Africa United + 7'34
8 Boualem Belmokhtar Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 8'15
9 Alex Ariya Destribois RTS - Santic Racing Team + 8'22
10 Tomas Buchácek Bauknecht - Author + 9'00
12 Tesfom Okbamariam Issak Africa United + 9'29
21 Therry Bamba Africa United + 11'24
51 Frédéric Obiang Africa United + 13'04
54 Saleh Medhin Africa United + 14'13
 

 

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:nonnn:, dai però è sempre un buon podio

 

Per me è un eccellente risultato! E da ricordare che è arrivato grazie ad una fuga! Altrimenti non credo che Teshome avrebbe mai resistito così a lungo in quella tappa, anzi, quasi certamente si sarebbe messo a disposizione di Cissè che, dopo aver quasi subito che Medhi non ne aveva, era diventato in corsa il nostro leader.

 

Sarebbe eccessivo affermare che i risultati dell'Africa United fecero clamore nell'ambiente africano, si trattava comunque di ciclismo, uno sport che nel continente nero arrivava sicuramente dietro al calcio, all'atletica, alla caccia alla gazzella e al viso bianco; certamente non passò inosservata. La vittoria di Obiang guadagnò spazio sui giornali sportivi gabonesi, e la buona prestazione generale condita dal podio di Teshome Hagos aveva fatto scomodare il ministro dello sport eritreo, lo stesso che aveva sostenuto finanziariamente il progetto, e aveva chiamato telefonicamente il direttore sportivo De Luca Danilo per fissare un incontro formale. Ma cosa era accaduto durante quell'incontro?

 

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De Luca Danilo era stato nominato selezionatore della nazionale eritrea di ciclismo!

Il compito non è quello dei più semplici, il movimento ciclistico eritreo è in forte crescita ma ancora anni luce lontano da potenze ciclistiche con più tradizione, come quelle europee. E la partecipazione al Campionato del Mondo non era cosa certa, ma un traguardo da conquistare, il traguardo che il primo ministro pretendeva fosse raggiunto.

 

"Vedi questa classifica?"

 

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Era cosa abbastanza intuibile, si trattava della classifica per nazioni della stagione, non molto significativa per il momento visto che si erano tenute solo un paio di corse di terzo livello.

 

Il regolamento UCI parla chiaro: (farlocco n.d.r. visto che l'editor mi permette ciò  :laugh:  )

 

Alla data del 30 Luglio:

  • Le prime 24 nazioni di questa tabella erano qualificate di diritto, altre due avrebbero partecipato tramite Wild - Card.

E il numero di partecipanti per squadra era regolamentata in questo modo:

  • 1°- 8° 9 posti disponibili per la prova su strada, 2 per la prova a cronometro
  • 9° - 15° 7 posti disponibili per la prova su strada, 2 per la prova a cronometro
  • 16° - 18° 5 posti disponibili per la prova su strada, 1 per la prova a cronometro
  • 19° - 24° 4 posti disponibili per la prova su strada, 1 per la prova a cronometro
  • Wild Card: 3 posti disponibili per la prova su strada, 1 per la prova a cronometro

E stando alle parole del ministro, molto spesso queste due Wild-Card venivano assegnate alle nazionali 25° e 26° classificata a meno di diventare una nazionale simpatia o ci sia un eccessivo squilibrio di partecipanti per continente.

 

Davvero complicato partecipare ai campionati del Mondo. Ma non era tutto.

Il 25 ottobre, a stagione conclusa, si sarebbero tenuti in oltre i Campionati Africani. Li siamo qualificati di diritto e non vi sono neppure limiti al nostro numero di atleti; il ministro dello sport era stato categorico: non avrebbe accettato nulla di meno di un piazzamento nelle prime cinque posizioni.

 

La sfida eritrea diventa sempre più complicata, ma non per questo meno stimolante.

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Il Tour del Qatar. E' questa la prossima corsa che dovranno affrontare i ragazzi dell'Africa United dopo un breve periodo di riposo. La starting list che comprende i nomi di molte World Tour e di corridori come Greipel, Goss, Boonen e Sagan fa tremare i polsi ai corridori africani, ma non ci si può permettere di fare gli schizzinosi; dopo un periodo di gare concentrato nei primi tre mesi dell'anno, le gare già programmate che riempiranno la stagione sono pochissime, ed in tutto si contano 38 giorni di corsa. Da La Tropicale Amissa Bongo l'impatto sarà molto, molto pesante, ma basterà farsi vedere anche solo per qualche decina di chilometro di fuga e sarà missione compiuta. E magari aiuterà gli organizzatori ad invitarci ad altre corse. Consideriamola un riscaldamento per la Ruapehu.

 

E quindi senza guardare in casa Africa United, quali possono essere i favoriti per questa corsa? Posto che solitamente la corsa viene decisa dalla cronosquadre, spicca per questa specialità la Cannondale, che può contare tre specialisti di discreto livello come Vandborg, Bodnar e il neoprofessionista Martinello. Non male neppure la Omega Pharma che presumibilmente sarà trainata da Sylvain Chavanel ma potrà contare su diversi passistoni come Van Keirsbulck e Vandenbergh. Nella Vacansoleil c'è l'eccellente cronoman Westra ma la squadra non sembra essere all'altezza. Stesso discorso per l'Orica-GreenEdge con Durbridge come unico cronoman per una squadra interamente costruita a supporto di Goss. Interessante, sempre in ottica cronosquadre la presenza di Cataldo, Kennaugh e Boasson Hagen per la Sky. La corsa presenterà però un cast di prim'ordine per quanto riguarda le ruote veloci: svettano Mark Cavendish (Omega Pharma - Quickstep), Matthew Goss (Orica - GreenEdge) André Greipel (Lotto - Belisol) Peter Sagan (Cannondale) e la coppia Fdjeux Nacir Bouhanni e Arnaud Demare.

Capite che un simile parterre le possibilità dell'Africa United sono limitate, tuttavia gli stimoli per fare bene si possono sempre trovare. Per esempio ci sono tutte le squadre africane, e se la MTN sembra irraggiungibile, schierando i suoi pezzi da novanta Ciolek e Konovalovas, più accessibile pare arrivare davanti all'African Project e alle tre algerine.

 

La corsa asiatica da la possibilità all'Africa United per schierare per la prima volta otto corridori. 3 di questi sono confermati da La Tropicale Amissa Bongo: si tratta di Saleh Medhin, che ha chiuso in crescendo ed è un discreto cronoman, Tesfom Okbariam Issak, il giovane gabonese Therry Bamba.

Entrano in scena il velocista Daniel Amer Russom, che potrà cominciare a studiare i più forti velocisti al mondo, sarà supportato dall'altro "velocista" Tesfay Abraha Habtemariam, la giovane promessa etiope Berhanu Ahmed, e il luogotenente Makseb Debresay Abrha, Se c'è un luogotenente c'è anche un capitano, e si tratta della prima partecipazione di Merhawi Kudus. Impossibile pretende qualcosa da lui, ma intanto è già emozione!

 

131 M.Kudus

132 T.Abraha

133 B.Ahmed

134 D.Amer Russom

135 T.Bamba

136 M.Debesay Abrha

137 S.Medhin

138 T.Okbamariam

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1° Tappa

 

"Kudus all'attacco! Il giovane talento eritreo non si lascia intimorire dalla strada e dai rivali e grazie ad una lunga fuga ottiene, tra due ali di folla una impensabile vittoria!" Sarebbe stato bello leggerlo sui quotidiani di domani. Merhawi realmente ci prova subito, appena passata la linea di partenza, un bel respiro e via! Ma il vento del deserto è qualche cosa di terribilmente crudele. Ti schiaccia all'asfalto e ti viene voglia di non rialzarti più, e i rettilinei di strada piatti come una tavola di biliardo appaiono d'un tratto faticosi come una salita pirenaica, con il caldo che ti cuoce la testa. Aveva anche trovato due compagni di fuga Merhawi, due algerini..macchè. Pochi chilometri, non di più è durata l'azione. Forse queste corse è meglio lasciarle fare a chi davvero può.

 

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La volata è roba per pezzi da 90 come da previsioni. Cavendish è attardato all'ultimo chilometro, ma con un recupero regale scavalca tutti, in primis un Goss lanciato ottimamente dal compagno Davis ma ancora con le gambe evidentemente imbolsite. Daniel Amer Russom ha la presunzione di volersi giocare la volata alla pari incollandosi alla ruota di Demare, ma ai - 3 si è già squagliato. Risultato? 83° posizione.

 

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CLASSIFICA DI TAPPA
1 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team 3h02'00
2 Peter Sagan Cannondale Pro Cycling s.t.
3 Matthew Goss Orica - GreenEdge s.t.
4 Tom Boonen Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team s.t.
5 Christopher Sutton Sky Procycling s.t.
6 Heinrich Haussler IAM Cycling s.t.
7 Nacer Bouhanni FDJ.fr s.t.
8 Romain Feillu Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team s.t.
9 Arnaud Démare FDJ.fr s.t.
10 André Greipel Lotto Belisol s.t.
62 Merhawi Kudus Africa United s.t.
70 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.
79 Mekseb Debesay Abrha Africa United s.t.
83 Daniel Amer Russom Africa United s.t.
99 Saleh Medhin Africa United s.t.
102 Therry Bamba Africa United s.t.
117 Tesfom Okbamariam Issak Africa United + 2'59
118 Berhanu Ahmed Africa United + 4'31

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2° Tappa

 

La seconda tappa è l'unica che permette all'Africa United di puntare ad un minimo traguardo, almeno personale: quello di finire davanti a più squadre africane possibili. Dato che la presenza di Konovalovas rende impossibile pensare di stare davanti alla MTN, che è pur sempre di una categoria sopra la nostra, più fattibile deve essere stare davanti alle altre squadre algerine e sudafricane. A facilitare il compito il fatto che sia la Miche che la Sovac che la GSP hanno due uomini in meno in squadra, solo sei, di riflesso però l'Africa United non ha mai provato questa disciplina!
 
In virtù della classifica a squadre l'ultima è la prima partire e si tratta della Miche che ieri è riuscita nell'impresa di avere tuttii propri uomini staccati.
 
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Noi non siamo molto distanti, immediatamente dopo la Miche e la Drapac, ci siamo noi. Il peso della squadra è tutto su due giovani neoprofessionisti: Medhi e Ahmed, entrambi discretamente abili contro il tempo.
 
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Intanto subito alle nostre spalle ci seguono sia GSP che l'African Project.
 
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La nostra partenza è lenta, sin troppo! All'intertempo posto a metà corsa (7 km) registriamo un ritardo di 19'' dalla Drapac Cycling, di 10'' dalla Miche. Non osiamo vedere il distacco delle prossime che arriveranno, l'imperativo è andare a tutta!
 
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Al traguardo la prestazione è disastrosa! aumenta il ritardo dalla Miche che era la compagine più scarsa del lotto, e tutte le squadre africane che seguiranno ci supereranno. Alla fine il distacco sarà di 1'20'' (ma il per Russom, Okbariam e Abraha Habtemariam il distacco si dilaterà rispettivamente di + 2'' + 4'' e +4'') dalla vincitrice Sky. Disastro.
 
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CLASSIFICA DI TAPPA
1 Sky Procycling 17'41
2 FDJ.fr + 17
3 Cannondale Pro Cycling + 19
4 Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team + 21
5 Orica - GreenEdge s.t.
6 Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team + 22
7 IAM Cycling + 24
8 MTN - Qhubeka + 33
9 African Cycling Project + 36
10 Lotto Belisol s.t.
11 Groupement Sportif Pétrolier Algérie + 53
12 Huon Salmon - Genesys Wealth Advisers + 55
13 Vélo Club Sovac + 56
14 Drapac Cycling s.t.
15 Miche - Ville d'Alger + 1'09
16 Africa United + 1'21
 
 
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3° Tappa

 

Con altre 4 tappe da disputare e l'unica occasione per fare classifica persa, c'è solo una cosa da fare per non rendere inutile la partecipazione dell'Africa United: attaccare.

 

Detto fatto, sono ben tre gli uomini Africa United a provarci dopo alcuni chilometri: Okbamariam Issak, Ahmed e Abraha Habtemariam. Purtroppo però dietro il gruppo non sembra intenzionato a far partire alcuna fuga.

 

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Il secondo tentativo è per quello buono! Ci sono due Africa United questa volta, un algerino e il leader dell'African Project Chtioui. Gli eritrei sono Medhin, ma soprattutto Merhawi Kudus!

 

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La fuga raggiunge un vantaggio massimo di 5' poi, lentamente, decresce. Medhi macina pedalate come un mulino per il proprio capitano Kudus, mancano 25 km al traguardo e il vantaggio sfiora i due minuti.

 

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E a 18 dal traguardo, devono alzare bandiera bianca

 

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Amer Russom, che è uno ostinato, vuole riprovare lo sprint e chiede ad Habtemariam di pilotarlo davanti. Non si sa per una sconosciuta grinta o per aver visto giallo, il colore MTN che poco piace agli eritrei, guardate un po' dove si è cacciato il buon Daniel ai -3? Esattamente alla ruota di Ciolek, subito dopo il treno Omega Pharma. L'omba di Sutton, un uomo Sky, alle sue spalle è di quelle pesanti da reggere, ma Russom è freddo e testardo caratteristiche dei grandi velocisti!

 

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63 Km/h, Russom è terzo ai 500 metri! Cerca in tutti in modi di non lasciar sfuggire quella macchia gialla!

 

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Poi, come leoni affamati su lepri indifese, deve cedere alla vampata di velocisti, che partiti tutti in posizioni arretrata ma più smaliziate lo superano. Russom è quasi spaventato al traguardo,  per lui che è appena un neoprofessionista trovarsi in mezzo a quella ventata di uomini non deve essere stata una cosa facile. Ma ha seguito l'istinto, l'istinto che non sbaglia e dice che diverrà un grande velocista, grazie ad un ottima posizione di partenza, e qualche curva nel finale porta a casa un incredibile 10° posto! A vincere, là davanti, è nuovamente Cavendish davanti a Sagan.

 

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CLASSIFICA DI TAPPA

1 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team 2h53'56

2 Peter Sagan Cannondale Pro Cycling s.t.

3 Gerald Ciolek MTN - Qhubeka s.t.

4 Arnaud Démare FDJ.fr s.t.

5 André Greipel Lotto Belisol s.t.

6 Romain Feillu Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team s.t.

7 Nacer Bouhanni FDJ.fr s.t.

8 Christopher Sutton Sky Procycling s.t.

9 Matthew Goss Orica - GreenEdge s.t.

10 Daniel Amer Russom Africa United s.t.

24 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.

31 Tesfom Okbamariam Issak Africa United s.t.

39 Berhanu Ahmed Africa United s.t.

40 Therry Bamba Africa United s.t.

42 Merhawi Kudus Africa United s.t.

44 Mekseb Debesay Abrha Africa United s.t.

115 Saleh Medhin Africa United s.t.

 

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4° Tappa

 

La prova di ieri aveva parzialmente recuperato la delusione della cronosquadre. Ci si attendeva una prestazione simile anche quest'oggi, ma dopo essersi inserito nella fuga di giornata, Debesay Abrha ha perso le ruote dei compagni a 20 km dal termine. E' stata comunque volata, dove stavolta Russom non è riuscito a ripetere la prestazione eccellente di ieri non trovando un varco. anche a causa del forte vento che ieri ha dato tregua ma che oggi ha frammentato il gruppo in modo molto significativo. Ne è uscita una volata che ha visto invariate ancora una volta le prime due posizioni: 1° Cavendish e 2° Sagan.

 

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CLASSIFICA DI TAPPA

1 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team 3h06'40

2 Peter Sagan Cannondale Pro Cycling s.t.
3 Matthew Goss Orica - GreenEdge s.t.
4 Tom Boonen Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team s.t.
5 Allan Davis Orica - GreenEdge s.t.
6 Edvald Boasson Hagen Sky Procycling s.t.
7 Christopher Sutton Sky Procycling s.t.
8 Nikolas Maes Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team s.t.
9 Arnaud Démare FDJ.fr s.t.
10 Geoffrey Soupe FDJ.fr s.t.
19 Daniel Amer Russom Africa United s.t.
35 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.
38 Merhawi Kudus Africa United s.t.
49 Tesfom Okbamariam Issak Africa United s.t.
57 Therry Bamba Africa United s.t.
88 Berhanu Ahmed Africa United s.t.
106 Saleh Medhin Africa United + 3'39
108 Mekseb Debesay Abrha Africa United s.t.
 
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5° Tappa

 

La 5° tappa si rivela più ostica del  previsto per l'Africa United: i ciclisti poco abituati a corse a tappe a questi livelli cominciano a sentire la fatica, metà squadra non riesce a tenere le ruote del gruppo, tra cui purtroppo anche Merhawi Kudus. Cavendish si conferma invece il più  forte ottenendo il suo 4° centro in 4 volate.

 

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CLASSIFICA DI TAPPA

1 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team 3h01'16

2 Matthew Goss Orica - GreenEdge s.t.

3 Heinrich Haussler IAM Cycling s.t.

4 Allan Davis Orica - GreenEdge s.t.

5 Tom Boonen Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team s.t.

6 Romain Feillu Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team s.t.

7 Arnaud Démare FDJ.fr s.t.

8 Christopher Sutton Sky Procycling s.t.

9 Edvald Boasson Hagen Sky Procycling s.t.

10 André Greipel Lotto Belisol s.t.

36 Daniel Amer Russom Africa United s.t.

59 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.

70 Tesfom Okbamariam Issak Africa United s.t.

96 Mekseb Debesay Abrha Africa United + 2'07

98 Merhawi Kudus Africa United + 2'57

107 Berhanu Ahmed Africa United + 3'25

119 Therry Bamba Africa United + 4'10

 

6° Tappa

 

La sorpresa arriva nell'ultimo atto: in una tappa breve ma molto tirata Cavendish viene guidato dalla sua squadra alla volata finale in malo modo e non può fare oltre della 6° piazza, tuttavia può sorridere, la tappa e sua. Dopo tre seconde piazze a vincere è Peter Sagan, davanti alla miglior prestazione nella corsa di André Greipel, ancora lontano dalla forma migliore. In classifica generale il miglior corridore dell'Africa United è Daniel Amer Russom, 69° ad 1'40'' di distacco dal vincitore, il miglior africano è invece Adil Jelloul, il marocchino dell'African Cycling Project giunto 44°, un fastidioso smacco da sopportare subito dalla nostra squadra fotocopia. Resta il bel 10° posto alla terza tappa e l'amarezza di una cronosquadre corsa malissimo.

 

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CLASSIFICA DI TAPPA

1 Peter Sagan Cannondale Pro Cycling 2h04'39

2 André Greipel Lotto Belisol s.t.

3 Arnaud Démare FDJ.fr s.t.

4 Matthew Goss Orica - GreenEdge s.t.

5 Heinrich Haussler IAM Cycling s.t.

6 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team s.t.

7 Romain Feillu Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team s.t.

8 Edvald Boasson Hagen Sky Procycling s.t.

9 Jens Debusschere Lotto Belisol s.t.

10 Christopher Sutton Sky Procycling s.t.

20 Daniel Amer Russom Africa United s.t.

57 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.

63 Merhawi Kudus Africa United s.t.

80 Therry Bamba Africa United s.t.

85 Saleh Medhin Africa United s.t.

87 Mekseb Debesay Abrha Africa United s.t.

107 Tesfom Okbamariam Issak Africa United s.t.

120 Berhanu Ahmed Africa United s.t.

 

CLASSIFICA GENERALE

1 Mark Cavendish Omega Pharma - Quick·Step Cycling Team 14h25'54

2 Peter Sagan Cannondale Pro Cycling + 9

3 Edvald Boasson Hagen Sky Procycling + 18

4 Christopher Sutton Sky Procycling + 20

5 David López García Sky Procycling + 23

6 Matthew Goss Orica - GreenEdge + 25

7 Ben Swift Sky Procycling s.t.

8 Arnaud Démare FDJ.fr + 31

9 Nacer Bouhanni FDJ.fr + 35

10 Geoffrey Soupe FDJ.fr s.t.


69 Daniel Amer Russom Africa United + 1'40


70 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United + 1'42

87 Merhawi Kudus Africa United + 4'33

92 Saleh Medhin Africa United + 5'17

93 Therry Bamba Africa United + 5'48

99 Mekseb Debesay Abrha Africa United + 7'24

107 Tesfom Okbamariam Issak Africa United + 12'24

111 Berhanu Ahmed Africa United + 18'18

 

E ora via, in Nuova Zelanda, per la Ruapehu Cycling Classic, una corsa in cui speriamo, dobbiamo, avere più possibilità!

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Se correre il Giro del Qatar ha potuto avere un senso, oltre a quello di mettere chilometri delle gambe, lo sapremo dopo la gara di quest'oggi. Come dicevo i giorni di corsa previsti per la stagione sono ancora pochi, ma tutti concentrati nel primo tremestre. Dall'Asia c'era un aereo ad attendere l'Africa Team o almeno parte di esso per andare in Nuova Zelanda. Dopodomani ci attende inoltre il Tour dell'Oman, altra corsa complicata e nuovamente in Asia ed è chiaro che bisognerà fare delle scelte di roster. Ma un passo per volta.
Quello successivo al Qatar si chiama Ruapehu Cycle Classic. E' una delle tante corse che quest'anno ha beneficiato del rinnovato calendario UCI allargando la partecipazione oltre in confini nazionali. Si tratta di una classica in linea che percorre le pendici del vulcano Ruapehu, e per questo non ha un profilo semplice, nonostante ciò la corsa è per velocisti. Quelle che si verranno ad affrontare non saranno salite dure fatte da strappi a pendenza a doppia cifra, ma solo due salite mediamente lunghe ma non impossibili. Forse un velocista adatto ai biliardi del Qatar potrebbe soffrirne ma arrivare comunque a giocarsi la volata.
Per questo l'Africa United mette in tavola tutti i nostri velocisti: Teshome Hagos reduce dall'ottimo podio in Gabon, Abraha Habtemariam e Amer Russom autore di un ottimo 10° posto in Qatar. Ad affinacarli torna il nostro vincitore di tappa, Fréderic Obiang, e i due neoprofessionisti: Ahmed che a dispetto del talento dimostra che deve ancora abituarsi alle distanze professionistiche e Therry Bamba.
 
131 M.Teshome Hagos
132 T.Abraha
133 B.Amhed
134 D.Amer Russom
135 T.Bamba
136 F.Obiang
 
Se l'Africa United punta a piazzarsi nelle prime posizioni, la stessa cosa non possono che sperarla gli altri team che si sono presentati a questo appuntamento: sono 16 le squadre che hanno deciso di affrontare questo lungo viaggio in Nuova Zelanda e il panorama è molto vario, ci sono infatti 6 squadre asiatiche, 3 europee, 3 africane, 2 americane e 2 australiane.
La favorita, anche per questa corsa, è la danese Christina Watches, che oltre ad avere uno squadrone molto attrezzato per la categoria Continental si dimostra molto combattiva partecipando a corse in ogni angolo di globo. C'è Angelo Furlan, vincitore in Brasile, e nel caso di corsa più dura, il danese Martin Pedersen, vincitore della seconda tappa a La Tropicale Amissa Bongo. Altro contendente favorito d'obbligo è Nikolai Trussov della De Rijke, anche lui presente alla corsa gabonese. La novità è rappresentata dal Team Nippo, squadra italiano-giapponese che ha probabilmente messo in campo i migliori ciclisti a disposizioni: i fratelli Mauro e Abel Richeze potrebbero comodamente vincere competizioni di categoria superiore, ma pure Arredondo, Baliani e Pinizzotto potrebbero dire da loro per anticipare la volata. Dietro a questi "big" riteniamo che ci sia un filotto di velocisti con cui l'Africa United può giocare ad armi pari. Ovviamente è presente il nostro progetto copia African Cycling Project, che schiera il tunisino Rafaa Chtioui, così come gli algerini della GSP che puntano su Yahmi e Hamza. I malesi del Terengganu puntano su Salleh, vincitore anch'egli di una tappa in Gabon. Attenzione agli irlandesi dell'An Post: il velocista Sam Bennett è tra i talenti più cristallini del paese del quadrifoglio. Desta infine curiosità la presenza della prima squadra del Brunei della storia, il CCN Team che schiera come capitano il 46enne olandese Lex Nederlof.
 
 

 

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Fa freddo, molto freddo quest'oggi nonostante il cielo nitido: la temperatura dice 4° e ha obbligato i team ad indossare gambali lunghi e maglie a maniche lunghe, qualcuno indossa giacchette, qualcun altro come il bruinese Hairolrani (CCN) ha osato mettere i canonici calzoncini corti. Chissà se gli africani si sentiranno a loro agio con queste temperature, loro che meno di 48 ore fa correvano con gli oltre 35° del deserto e che forse mai nella loro vita hanno provato queste temperature.

 

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Il primo modo per scaldarsi è...muoversi! E Bamba prende in parola il precetto, nemmeno il tempo di alzare il piede per tre quarti di gruppo e Therry prova immediatamente l'azione personale!

 

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Dopo trenta chilometri dalla partenza Bamba viene raggiunto da quattro uomini. Sono Arredondo (Team Nippo) Walker (Drapac) O'Shea (An Post) e Lozano Riba (Team Novo Nordisk)

 

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Julian Arredondo è un colombiano, classe 1988 pare sia alla Nippo un po' per caso perchè è palese il fatto che sia un corridore di ben altro spessore. Quando è il suo turno in testa ai compagni manca il fiato. E la cosa "peggiora" ogni chilometro che passa. Quando di chilometri ne mancano vent'uno Bamba, che di anni ne ha appena venti ed è professionista da un mese, cede. Non importa perchè la loro azione ha appena un minuto di margine ed è improbabile che Arredondo, col suo ritmo indiavolato resti davanti. Applausi a Bamba che fin'ora si è comportato molto meglio dello strombazzato Ahmed: fughe e borracce sino all'ultima goccia di energia, forse Obiang aveva visto bene su di lui

 

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Ma non il solo Arredondo teneva un andatura difficilmente sostenibile, ma anche nel gruppo, gli uomini Christina Watches e de Rijke allo stesso tempo menavano forte per riprendere ai fuggitivi. Ai - 15 il gruppo allungatissimo ha già ripreso tutti i fuggitivi manca solo Arredondo e Daniel Amer Russom è già molto indietro: si conferma purtroppo "velocista da piattoni". L'Africa United punta ancora una volta tutte le sue carte su Teshome Hagos.

 

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Dal gruppo esce il tunisino Chtioui (African Cycling) che in attimo raggiunge Arredondo! Mancano meno di cinque chilometro, il gruppo ha un minuto di ritardo di vantaggio e non pare avere le forze di riprenderli!

 

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Chtiuoi ha staccato Arredondo ed ormai involato verso la vittoria!

 

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Il tunisino Chtioui vince la corsa davanti ad Arredondo, ma dietro è lanciata la volata per la terza piazza: Bennett (An Post) e Furlan (Christina Watches) sono nettamente davanti!

 

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E' il corridore italiano ad aggiudicarsi la terza piazza! Solo decimo Meron Teshome Hagos, le sue gambe si sono spente nell'ultimo chilometro e mezzo.

 

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CLASSIFICA


1 Rafaâ Chtioui African Cycling Project 3h47'58

2 Julian Arredondo Team Nippo - De Rosa + 42

3 Angelo Furlan Christina Watches - Onfone s.t.

4 Sam Bennett An Post - Chainreaction s.t.

5 Nikolai Trussov Cyclingteam De Rijke - Shanks s.t.

6 Joseph Cooper Huon Salmon - Genesys Wealth Advisers s.t.

7 Mauro Abel Richeze Team Nippo - De Rosa s.t.

8 Miyataka Shimizu Brigestone - Anchor s.t.

9 Martin Pedersen Christina Watches - Onfone s.t.

10 Meron Teshome Hagos Africa United s.t.

13 Tesfay Abraha Habtemariam Africa United s.t.

20 Daniel Amer Russom Africa United s.t.

39 Frédéric Obiang Africa United s.t.

57 Therry Bamba Africa United s.t.

79 Berhanu Ahmed Africa United + 9'51

 


Avessimo il tempo di rammaricarci potremmo mangiarci le mani perchè per l'ennesima volta perdiamo la sfida con l'African Cycling Project. Una squadra che si vanta di essere una vetrina per i ciclisti africani emergenti come noi e poi ingaggia tra le sue fila Rafaa Chtioui, uno che di esperienze in giro per il mondo ne ha fatta più di una. E poi quel Rafaa all'ultimo giorno della La Tropicale infila il nostro Teshome o ai cinque chilometri di una classica si fa beffe di un gruppo lanciato a mille neanche fosse Cancellara! Ma a pensar male si fa peccato si sa...! Il 10° posto di Teshome lascia l'Africa United molto delusa, perchè le occasioni da sfruttare non  sono poi molte, ma se poi si va a vedere quali sono i 9 ciclisti arrivati davanti è innegabile che si tratti di nove ciclisti tutti migliori dei nostri.

Se avessimo il tempo..già.

Ed invece, per fortuna o sfortuna il tempo non c'è. Fra meno di 24 ore l'Africa United con questi (improbabile) o altri (più che certo) uomini risalperà nuovamente alla volta del medio-oriente per una sfida ardua almeno quella vissuta in Qatar, gli sfidanti saranno importantissimi, ma almeno ci sarà il terreno per divertirsi. Si riparte, sperando di aver maggior fortuna, per il Tour dell'Oman!

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Visto che sto portando avanti una story sul ciclismo africano e quello eritreo vorrei esprimere tutto il mio cordoglio per le vittime di oggi nel naufragio a largo di Lampedusa, in buona parte di origine eritrea.

 

Io racconto story che magari sono ambientate oggi in Eritrea, ieri in Nigeria (due anni fa una story di FM) come se l'Eritrea fosse un po' come l'Italia o un po' come le Maldive o un po' come qualsiasi stato del mondo, solo un po' più esotico e con tanta terra per le strade.

In realtà la situazione Eritrea è molto più drammatica, e gente povera e affamata è solo una conseguenza. Dopo una guerra trentennale con l'Etiopia il premio per l'Indipendenza è stato l'instaurarsi di una dittatura al cui cospetto Kim Jong-un è un benefattore. Il 10% della popolazione è arruolata obbligatoriamente nell'esercito (non si sa per quale uso), chi non lo fa viene torturato, svilito, muore, La gente prima di morire di fame muore di paura.

Per questo ragazzi come Teklehaimanot sono molto più di semplici ciclisti eritrei, sono degli eroi, ragazzi che non solo sono riusciti a fuggire dal paese come quelli che hanno perso la vita ieri notte, ma che hanno anche raggiunto il successo, non rinnegando l'orgoglio di appartenere un popolo che è trattato come schiavi dalle stesse persone che avrebbero dato loro l'indipendenza.

 

Voglio sognare che tra i ragazzi che ce l'hanno fatta e se ne sono andati, si nascondano dei Teshome Hagos, dei Kudus che potranno un domani dare lustro al proprio paese nel modo più sano del mondo, facendo sport.

 

Se volete farvi una piccola idea queste sono alcune righe che ho trovato in internet: http://www.agatasmeralda.org/news/eritrea-una-situazione-davvero-tragica_1_165_36.html

Modificato da Stylus
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