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Adesso, smec-easyjet dice:

Belin ma fra l'altro ti assicuro che dal fermo immagine sulla linea pareva avesse vinto lui: come Boasson Hagen sempre con Kittel al Tour vero
 

Questi giudici corrotti :nonnn:

Comunque due norvegesi in top 4 è un buonissimo risultato :bannana_guitar:

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Sotto con la settima tappa, altra giornata adatta ai velocisti in questa prima parte di Tour decisamente vecchio stampo, quanto a percorso:

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

Ottima notizia per noi i 25" recuperati da Rui Costa, che annulla così i 24" lasciati al Mûr de Bretagne. Anche se sarebbe stato meglio che a cancellare quel gap fosse stato Iznata, nostro vero uomo di classifica.

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Primo timido assaggio di montagne: si scollina nei Paesi Baschi affrontando il finale della Clásica di San Sebastián con Jaizkibel e Arkale. Difficile, cmq, che tra i big ci sia grossa selezione:

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

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9 hours ago, Stylus said:

Bene, si continua coperti. Niente schermaglie tra big? Mi ricordi il profilo della tappa?

questa di San Sebastian? tutta piatta per 190 km, poi gli ultimi 30 c'erano tre gpm: uno di quarta su una salitella di cui non ricordo il nome, quindi lo Jaizkibel di seconda categoria e l'Arkale di terza. Schermaglie tra i big praticamente nulle, in cima allo Jaizkibel ho provato a piazzare il solito allungo in discesa di Rui Costa, previsto per contratto (:P), ma mi sono subito rialzato perché non ne valeva la pena. Ora c'è una tappa ignorantissima (110 km da San Sebastian a Pau senza un gpm ma con gli ultimi 20 km in leggerissima salita: 'na ciofeca, proprio), un'altra tappa da fughe ma in cui non succederà nulla tra i big (la Pau-Revel) e poi, finalmente, l'unica vera tappa pirenaica nonché prima tappa vera in assoluta di questo Tour. Ma nella seconda parte della Boucle, in compenso, ci sarà battaglia quasi tutti i giorni.

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

E finalmente ci siamo: la prossima è la tappa pirenaica! l'unica in programma, poi tanta altra montagna tra Massiccio Centrale e Alpi.

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11ª tappa Tour de France - Toulouse > Gavarnie-Gédres Les-Especières

Un saluto a tutti e ben ritrovati dal Tour de France per la cronaca diretta di quella che è l'unica tappa pirenaica di questa edizione: tre gpm da Tolosa a Gavarnie a cominciare dal breve e pedalabile Col de Palomières (3ª categoria), passando per il totem Tourmalet (hors catégorie) e concludendo con la salita di Les-Especières (1ª categoria) su cui è anche posto l'arrivo. Prendiamo la linea quando ci troviamo proprio a metà della salita più attesa, il Tourmalet, e al comando della corsa abbiamo i cinque uomini che vediamo inquadrati: Romain Sicard della Castorama-SuperU, Vincenzo Nibali della Mapei-Trek, Isao Okamoto della Cannondale-Drapac, Julián Arredondo della Beijing-Lenovo e, seminascosto, Matias Sanjuán della Banesto-Crédit Maritime. Ad eccezione di Arredondo che si è rifatto sotto contrattaccando all'inizio del Tourmalet (inizialmente in compagnia di Fuglsang e Majka, che hanno poi perso contatto), si tratta dei superstiti della fuga del mattino che comprendeva anche Wallays, il campione polacco Spizak ed il Tugas Casqueiro, quest'ultimo ora al comando del gruppo della maglia gialla che è segnalato a 1'39" quando mancano 5,5 km al gpm e 40 km all'arrivo.

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Durante l'attraversamento di La Mongie, dove lo scorso anno si concluse l'ultima frazione di montagna che incoronò Simon Spilak vincitore della sua seconda Grande Boucle consecutiva, prova a mettere il naso fuori dal gruppo Chris Froome (Dimension Data), ma le sue frullate non sono più quelle di una volta e l'anglokenyano riesce a guadagnare solo poche decine di metri, subito rintuzzate da Casqueiro. Vediamo anche la maglia gialla Georg Preidler (Milka-BMC) ancora molto pimpante nelle prime posizioni.

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E in effetti è proprio Georg Preidler a muoversi in prima persona per seguire il successivo attacco di Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana): i due si muovono a poco più di un chilometro dalla vetta del Col du Tourmalet, che scollinano andando a riprendere Vincenzo Nibali e Julián Arredondo i quali, nel frattempo, si erano già liberati della compagnia di Sicard, Okamoto e Sanjuán. Dunque questi quattro uomini compongono la nuova testa della corsa a 35 km dall'arrivo.

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Alle loro spalle, a soli 24", transita il gruppo dei big, forte ancora di una quarantina di unità e guidato da Nairo Quintana (OmegaPharma-Q8): alle spalle del colombiano riconosciamo Okamoto e Sicard che facevano parte della fuga, quindi Tom Dumoulin (Sunweb-Giant) e la coppia PMU.fr composta da Thibaut Pinot e Warren Barguil nelle prime posizioni, ma ci sono anche Iznata e Rui Costa con Casqueiro e Guerreiro; Spilak con la maglia bianca López, e poi Kelderman, Kwiatkowski, Chaves, Froome, Betancur, Meintjes, Latour e tanti altri. Tra quanti invece hanno già perso contatto, Mollema e Van Garderen a 1'36" dal gruppo inquadrato e, ancora più indietro, Conceição, Kreuziger, Alaphilippe, Adrien Costa, Porte e Amador tutti in un gruppo che viaggia con oltre quattro minuti di ritardo.

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Nella lunga discesa il gruppo, sempre tirato da Casqueiro, va a chiudere su Bardet, Preidler, Nibali e Arredondo, ma non appena la strada riprende a salire sia pure a non più del 5%, a 17,5 km dall'arrivo, contrattaccano gli stessi Nairo Quintana e Georg Preidler, seguiti questa volta da Wilco Kelderman (Sunweb-Giant), Thibaut Pinot (PMU.fr) ed Esteban Chaves (Sky-BikeExchange).

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A rintuzzare anche questo tentativo sono ancora una volta i Tugas e in particolare Ruben Guerreiro che, pur essendo ancora in classifica, si sta sacrificando per i capitani Iznata e Rui Costa. Mancano ormai una decina di chilometri, al comando abbiamo un gruppo forte ancora di 35 corridori quando sta per cominciare la salita vera e propria e Radiocorsa segnala che, non inquadrati, per effetto del forcing del portoghese hanno perso contatto anche nomi di peso come Meintjes, Bartrés e Cattaneo.

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Sulle prime rampe più impegnative abbozza uno scatto Henao, subito rimbalzato, mentre continua a scalpitare anche Quintana per quanto i suoi tentativi sembrano più che altro delle punzecchiature per misurare la febbre ai rivali, più che affondi veri e propri. Ma attenzione, perché adesso è in difficoltà anche Simon Spilak (Milka-BMC)! Il vincitore degli ultimi due Tour de France, già attardato di circa 4' e acciaccato per effetto della caduta di Lorient, si è staccato poco dopo lo striscione dei 10 km all'arrivo e paga già oltre un minuto di ritardo dai primi! Insieme a lui riconosciamo, tra gli altri, il campione del mondo Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale-Astana) ed il Tugas Nicolau Casqueiro che ha ormai terminato il proprio preziossimo lavoro.

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Poco dopo tocca anche ad altri pezzi da novanta perdere contatto: si tratta di Chris Froome e Michal Kwiatkowski della Dimension Data e di Carlos Betancur della Sky-BikeExchange, con i quali sono rimasti Warren Barguil della PMU.fr, Bob Jungels della Lotto-Australia Post, Rafal Majka della Bora-Hansgrohe e Joe Dombrowski della Cannondale-Drapac.

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Ed ecco la situazione a 4,3 km dall'arrivo, subito prima di un tratto in cui la strada torna a spianare: davanti a tutti ci sono i fin qui molto aggressivi Nairo Quintana e Romain Bardet; a 17" un drappello di otto uomini guidato da Rui Costa che si è messo a totale disposizione di Leonardo Iznata e, alle spalle dei due Tugas, vediamo Esteban Chaves, Thibaut Pinot, una sempre più sorprendente maglia gialla Georg Preidler unico superstite della corazzata Milka, i due della Sunweb Tom Dumoulin e Wilco Kelderman e Pierre Roger Latour, della Ag2r, a chiudere la fila. Hanno invece appena perso contatto la maglia bianca Miguel Ángel López (Milka-BMC), Jasper Bovenhuis (Sunweb-Giant) e Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) che vediamo in primo piano. E ancora più staccati - già a 55" dal gruppetto Iznata-Rui Costa e a 1'10" da Quintana e Bardet - ci vengono segnalati Betancur, Dombrowski, Kwiatkowski, Froome, Jungels, Barguil e Majka. Un minuto più indietro c'è Spilak, ormai in crisi nera!

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3,3 km all'arrivo ed Esteban Chaves, approfittando proprio di questi ultimi mille metri in pianura, rientra su Nairo Quintana e Romain Bardet. Poco distante, comunque, anche il gruppetto Rui Costa-Iznata cronometrato a 20". E laggiù in fondo, dopo quella curva a sinistra, inizierà l'ultima rampa dura che porterà fin sul traguardo.

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Con un'ultima trenata, Rui Costa consente ai primi inseguitori di rifarsi sotto ai -2,5 km. Dopodiché, non appena l'ex campione del mondo si fa da parte, ecco partire Leonardo Iznata! Mancano 1.800 metri ed il giovane capitano dei Tugas si gioca le sue carte senza che nessuno, per ora, provi a rispondergli!

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Superato l'arco dell'ultimo chilometro, Leonardo Iznata è in testa ma su di lui si stanno riportando Esteban Chaves e Nairo Quintana:

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Una ventina di secondi il ritardo di Romain Bardet, che a sua volta precede di circa mezzo minuto un sestetto con Preidler, Dumoulin, Rui Costa, Kelderman, Pinot e Pierre Roger Latour: ed è curioso che sia proprio quest'ultimo, compagno di squadra di Bardert, a condurre il gruppetto alle sue spalle!

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Ormai in dirittura d'arrivo i tre battistrada, ed è Esteban Chaves (Sky-BikeExchange) a vincere!
Battuti in uno sprint ristretto Leonardo Iznata e Nairo Quintana, che vengono cronometrati con lo stesso tempo.

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Sopraggiungono i primi inseguitori: quarto a 23" Romain Bardet, quinto a 36" il suo nemico-amico Pierre Roger Latour, poi Wilco Kelderman e Thibaut Pinot a 45" e a 58" Tom Dumoulin con Georg Preidler, che perderà la maglia gialla ma si è comunque difeso alla grande.

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Chiude la top ten, distanziato di 1'20", un Rui Costa che oggi abbiamo visto nella veste inedita di gregario di lusso per Iznata, sebbene alla partenza il 33enne di Póvoa de Varzim fosse ancora il Tugas meglio piazzato in classifica e potesse ancora nutrire qualche sogno di prendere quella maglia gialla mai indossata in carriera. Ed invece, quello che è l'uomo simbolo del team ha tenuto fede alla parola data, sacrificandosi per Iznata, e riuscendo comunque a precedere molti dei favoriti della vigilia, a cominciare da Miguel Ángel López e Sergio Luis Henao che vediamo sopraggiungere alle sue spalle, entrambi a 1'38" dal vincitore, quindi Jasper Bovenhuis e Carlos Betancur a 1'59", Joe Dombrowski a 2'10", Bob Jungels a 2'24" e Rafal Majka a 2'33".

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Nella scia del polacco vincitore del Giro, pure lui a 2'33" da Chaves, taglia il traguardo uno sconfitto Chris Froome, scortato da Michal Kwiatkowski; e con la coppia della Dimension Data c'è anche Warren Barguil, che quindi perde il derby con Pinot per la leadership della PMU.fr.

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Con ogni probabilità, dunque, Froome deve già dire addio al sogno di vincere per la terza volta il Tour dopo i trionfi del 2015 e 2016; e addio tris anche per il vincitore delle edizioni 2017 e 2018, il bicampione in carica Simon Spilak, che è sì il primo a tagliare il traguardo dopo il gruppetto Froome, ma lo fa con un ritardo di ben 4'23" dal vincitore che vanno a sommarsi a 4' che già aveva: fine dei giochi, quindi, per lo sfortunato sloveno menomato dalla caduta di Lorient nella seconda tappa.

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Attendiamo il riepilogo dell'ordine d'arrivo dalla regia... eccolo!

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Dunque un ottimo Iznata che chiude secondo nella morsa dei colombiani Chaves e Quintana e farà un gran bel balzo anche in classifica. Classifica che ora andiamo a scoprire con voi, e che dovrebbe incoronare Nairo Quintana nuova maglia gialla:

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Così è: Nairo Quintana torna a indossare la maglia gialla che aveva vestito, per la prima volta in carriera, per un paio di giorni al Tour dell'anno scorso, tra Plateau de Beille e la cronometro di Tarbes. Il 29enne leader della OmegaPharma guida però con appena 13" sul coetaneo e connazionale Chaves, 22" su Preidler che continua a tener duro e che a questo punto si ritrova capitano unico della Milka, e mezzo minuto su Kelderman, Iznata e Pinot. Sotto il minuto di ritardo anche Dumoulin e Bardet, poi Rui Costa decimo a 1'25", ancora abbastanza vicino da consentire ai Tugas di poter giocare su due tavoli. E da Gavarnie è tutto, grazie per averci seguito e a presto!

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Finalmente qualche chiaro segnale da questo TDF!

In primis è un vero peccato e segno dei tempi vedere Froome e Nibali in situazioni di corse non consone al loro blasone, temo sia l'anno del capolinea, e pure x Spilak s'era capito da inizio anno che gli anni migliori erano passati.

Vedo grande equilibrio per ora tra i primi (tra cui metterei anche Bardet e Dumoulin) almeno 5-6 uomini possono vincere ma vedo l'attuale maglia gialla la maggiore indiziata a vincere il suo primo tdf, vuoi per esperienza e (forse) qualcosa in più a crono (detto che sarebbe davvero miracolo-bug vedere dumoulin tenere sempre)

Tristezza italia, il primo è Cattaneo a distanze siderali da gregario. Attendo il tuo update dove Moscon diventa improvvisamente un fenomeno :D

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1 hour ago, Stylus said:

Finalmente qualche chiaro segnale da questo TDF!

In primis è un vero peccato e segno dei tempi vedere Froome e Nibali in situazioni di corse non consone al loro blasone, temo sia l'anno del capolinea, e pure x Spilak s'era capito da inizio anno che gli anni migliori erano passati.

Vedo grande equilibrio per ora tra i primi (tra cui metterei anche Bardet e Dumoulin) almeno 5-6 uomini possono vincere ma vedo l'attuale maglia gialla la maggiore indiziata a vincere il suo primo tdf, vuoi per esperienza e (forse) qualcosa in più a crono (detto che sarebbe davvero miracolo-bug vedere dumoulin tenere sempre)

Tristezza italia, il primo è Cattaneo a distanze siderali da gregario. Attendo il tuo update dove Moscon diventa improvvisamente un fenomeno :D

ehehehe, credo che improvvisamente accadrà qualcosa, sì, chissà (anche se in realtà non ho ancora toccato Moscon in attesa di capire se diventerà uomo da giri o da classiche, e quali classiche)

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intanto oh, per la serie "Smecadramus": pagina 149 di questa story, scritta a metà ottobre del 2015

al di là del fatto che già allora se ne parlava e che quindi non mi sono inventato niente, ma rischio di avere azzeccato la data dell'indipendeza: 1 gennaio 2018?

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

prossima tappa, classicissima, a Mende con la scalata della Croix-Neuve/Montée Jalabert nel finale: l'occasione, si spera, per rosicchiare qualche altro secondo in classifica con Iznata e Rui

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13ª tappa Tour de France - Albi > Mende

Ben ritrovati a tutti dal Tour de France 2019! La corsa affronta oggi il Massiccio Centrale per un finale tra i più classici, all'aerostazione di Mende. A giocarsi la vittoria saranno i tre fuggitivi superstiti che vedete inquadrati, già sulle rampe più dure della breve ma ripida salita della Croix-Neuve/Montée Jalabert: davanti a tutti c'è l'azzurro Manuel Senni della Mapei-Trek, seguito dall'ex Tugas Rein Taaramäe ora in forza alla Saxo Bank-Danfoss, e dallo spagnolo della Banesto-Crédit Maritime Gorka Izagirre. Inizialmente facevano parte dell'azione anche Jelle Wallays ed il Tugas Nicolau Casqueiro, ora segnalati rispettivamente a 20" e 45" di ritardo.

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Questo è invece il gruppo dei migliori che, però, come vedete non è compatto, perché nella discesa precedente hanno attaccato nientemeno che Michal Kwiatkowski (Dimension Data), la maglia gialla Nairo Quintana (OmegaPharma-Q8), il campione del mondo Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale-Astana) e Bob Jungels (Lotto-Australia Post), che iniziano ora la salita con tre minuti da ritardo dalla testa della corsa, ma 22" di vantaggio sul plotone con tutti gli altri big.

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I battistrada sono già nella parte finale della salita e vediamo che, purtroppo, Rein Taaramäe ha raggiunto e superato Manuel Senni.

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Dietro, invece, molti corridori stanno cercando di rientrare sul quartetto con Quintana e Kwiatkowski, e tra questi c'è anche la maglia bianca Leonardo Iznata (Tugas-Pingo Doce), atteso proprio da Nicolau Casqueiro che darà fondo alle sue ultime energie per riportarlo sotto. Poco più avanti riconosciamo invece Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), Georg Preilder (Milka-BMC) e Tom Dumoulin (Sunweb-Giant) che sono già riusciti a riaccodarsi.

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Missione compiuta anche per i Tugas, e anzi Leonardo Iznata contrattacca subito dopo essere rientrato sul gruppetto della maglia gialla! Siamo in cima alla salita e alle sue spalle c'è pure Rui Costa: i due proveranno quindi a fare il vuoto nella breve discesa, terreno decisamente adatto ad entrambi! 

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Intanto Rein Taaramäe (Saxo Bank-Danfoss) è già al traguardo: sua la tappa di Mende!
Alle spalle dell'estone, che aveva già vinto una tappa al Tour nel 2016, arrivano Gorka Izagirre a 26" e Manuel Senni a 52"

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Quarto a 1'34" termina il belga Jelle Wallays, quindi l'arrivo di questa prima parte del gruppo dei big messi in fila, per la quinta posizione, proprio da Leonardo Iznata. Insieme alla maglia bianca arrivano anche Bob Jungels, Rui Costa, Nairo Quintana, Esteban Chaves (Sky-BikeExchange), Romain Bardet e Tony Gallopin, tutti a 2'35" dal vincitore.

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Dopo l'undicesima posizione c'è però un buco apertosi nell'ultimo chilometro successivo allo scollinamento, e per il sopraggiungere del resto del gruppo bisogna attendere altri 18": primo dei corridori che hanno perso contatto nel finale è Michal Kwiatkowski, ma immediatamente alle sue spalle spiccano i nomi dell'ex leader Georg Preilder, Thibaut Pinot (PMU.fr) e Tom Dumoulin! Qualche posizione più indietro ma accreditati dello stesso tempo, tagliano il traguardo anche altri corridori della top ten come Pierre Roger Latour (Ag2r La Mondiale-Astana) e Wilco Kelderman (Sunweb-Giant).

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Dunque ecco l'ordine d'arrivo in sovraimpressione...

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... e la nuova classifica generale che vede Leonardo Iznata salire al terzo posto alle spalle di Quintana e Chaves!

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Anche per oggi dal Tour de France è tutto, grazie per averci seguito e appuntamento a domani per un'altra temibile tappa sul Massiccio Centrale, l'arrivo in salita inedito di Mont Aigoual su cui la corsa è passata, senza però appunto arrivare, una sola volta nel 1987.

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14ª tappa Tour de France - Orange > Mont Aigoual

Ancora insieme dalle strade del Tour per la cronaca diretta dell'arrivo di Mont Aigoual, salita del Massiccio Centrale dove la corsa è transitata una sola volta, nel 1987, senza tuttavia mai avervi organizzato un arrivo. Quando siamo giusto ai piedi dell'ascesa e quindi mancano circa una ventina di chilometri al traguardo, la situazione vede al comando questi sette uomini con sei minuti esatti di vantaggio sul gruppo: si tratta di Matias Sanjúan della Banesto-Crédit Maritime, del solito Tim Wellens della Lotto-Australia Post in maglia di campione belga, del danese della Saxo Bank-Danfoss Michael Valgren, degli italiani Fausto Masnada (Saeco-Philips) e Alessandro De Marchi (Mapei-Trek), del Tugas-Pingo Doce António Carvalho e della prima maglia gialla di questo Tour, lo statunitense Dadly Telford (Cannondale-Drapac).

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Primo degli attaccanti a rompere gli indugi, ai -16, è Alessandro De Marchi...

6DBAjll.jpg

... sul quale però chiude prontamente António Carvalho, che lo rimonta di rapporto

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Inizia la salita anche per i big e i primi ad attaccare sono la maglia a pois Esteban Chaves (Sky-BikeExchange), che è anche il secondo in classifica a soli 13" da Quintana, insieme con Bob Jungels (Lotto-Australia Post), Simon Spilak (Milka-BMC) e Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), tutti quanti decisamente più lontani in classifica rispetto al colombiano.

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Torniamo però davanti perché c'è un altro allungo e si tratta, dopo De Marchi, dell'altro italiano vale a dire Fausto Masnada. Il corridore della Saeco si muove a 13 km dalla vetta, forse ancora troppi.

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Dietro, intanto, altri corridori sono rinvenuti sui quattro che avevamo visto attaccare: si tratta di Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), della maglia gialla Nairo Quintana (OmegaPharma-Q8) e di Thibaut Pinot (PMU.fr), Tom Dumoulin (Sunweb-Giant), Michal Kwiatkowski e Chris Froome della Dimension Data e Darwin Atapuma (Bahrain-Merida). Dieci, dunque, i corridori che compongono questo gruppo nel quale spicca l'assenza di Iznata!

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Ed eccolo, Leonardo Iznata, scortato dagli altri Tugas Ruben Guerreiro e Rui Costa: già 45" il loro ritardo!

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All'incirca lo stesso scarto che c'è tra Fausto Mansada e Tim Wellens in vista dell'ultimo chilometro: sono loro due, dunque, a giocarsi la vittoria ed il vantaggio dell'italiano pare ancora abbastanza rassicurante!

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Fausto Masnada (Saeco-Philips) vince a Mont Aigoual!
Il bergamasco regala all'Italia la prima vittoria al Tour dopo ben due anni: l'ultimo Brambilla nel 2017

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Il campione belga Tim Wellens è ancora secondo a 56", per la quarta volta sul podio di tappa a questo Tour

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Ma attenzione perché intanto Nairo Quintana attacca in testa al gruppo dei migliori ai -1,2 km!

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Intanto il danese Valgren chiude terzo a 1'57", quindi è la volta di António Carvalho, quarto a 2'34": l'impressione è però che il corridore portoghese, se non avesse dovuto salire di conserva negli ultimi chilometri per essere d'aiuto in caso di un eventuale attacco di Iznata, avrebbe potuto arrivare molto più vicino a Masnada. Sullo sfondo, intanto, anche Matias Sanjúan e Alessandro De Marchi che chiuderanno, entrambi, a 2'52".

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E prepariamoci ora all'arrivo dei big: ripreso Quintana, a tagliare il traguardo in settima posizione è Thibaut Pinot, con un ritardo di 3'25" da Masnada: stesso tempo per Kwiatkowski, lo stesso Nairo Quintana, Bardet, Preidler, Tom Dumoulin, Esteban Chaves, Jungels e un Froome finalmente al livello dei migliori.

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29" dai rivali diretti è invece il ritardo di Leonardo Iznata e Rui Costa, che concludono insieme a Wilco Kelderman (Sunweb-Giant), Joe Dombrowski (Cannondale-Drapac) e Pierre Roger Latour (Ag2r La Mondiale-Astana): i due Tugas sono dunque riusciti a recuperare qualcosa nel finale, ma quella di oggi rimane comunque una controprestazione piuttosto inattesa.

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Riepiloghiamo dunque l'ordine d'arrivo...

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... e la classifica generale!

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Dunque Nairo Quintana mantiene inalterato il proprio vantaggio su Chaves, Preidler, Pinto e Bardet, mentre Iznata paga mezzo minuto e scivola dalla terza alla sesta posizione, appena davanti a Dumoulin. Rui Costa stazionario al decimo posto ma, anche lui, vede il proprio ritardo salire, ormai vicino ai due minuti. E da Mont Aigoual è tutto, appuntamento a domani per un altro arrivo in salita, quello del Mont Faron, con il quale calerà il sipario sulla seconda settimana del Tour!

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

vedo che è stata ulteriormente ristretta la larghezza della pagina, immagino per fare spazio ai banner che vendono il gioco in alto a destra: chiedo ad @emmea90 e/o @Noris85 se è una modifica temporanea, o se mi conviene cambiare ancora le larghezze delle slide... grazie!

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  • Amministratori

Ho aggiornato il forum ieri, dovrebbe essere temporanea appena capisco come togliere i due bannerini a destra. Se invece i maghi di IPB hanno imposto dall'alto la doppia colonna in topic allora non lo è.

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59 minutes ago, DanielFireboy said:

Quintana sembra difficile da battere,ma preidler è in formissima??

Preidler sta facendo la corsa della vita: dopo il Giro dell'anno scorso (parlo della realtà) lo avevo un po' rafforzato ma, credetemi, non tanto da poter competere in un GT!

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La seconda settimana del Tour si conclude sì con un arrivo in salita, ma nulla di trascendentale: il Mont Faron, salita simbolo di Tolone e dell'ahimé defunto Giro del Mediterraneo. Noi proveremo a fare corsa dura fin dalla côte precedente nella speranza di allungare il gruppo e di sorprendere qualcuno, perché dopo la giornata no di Mont Aigoual Iznata deve darci dentro per iniziare a recuperare:

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ORDINE D'ARRIVO

CLASSIFICA GENERALE

Nonostante i nostri sforzi (sulla penultima côte, grazie ad una trenata di Guerreiro, si era scremato un gruppetto di 12 corridori con dentro Quintana ed Iznata ma senza nessun altro uomo di alta classifica, vedi foto), alla fine è venuta fuori praticamente una volata in salita, e anzi ci è ancora andata bene che Iznata non abbia preso il buco. Vediamo il riepilogo delle tappe disputate fin qui, in vista del secondo ed ultimo giorno di riposo:

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