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È uno dei giorni più attesi nell'economia del Giro. Il giorno in cui Rui Costa proverà a ribaltare la situazione a suo favore: il portoghese non ha mai nascosto che questa era la sua tappa preferita e, data anche l'attuale classifica che lo vede costretto a recuperare 43" a Majka, c'è da scommettere che farà il possibile per far saltare il banco. Buongiorno a tutti da Porto Sant'Elpidio, dove fra qualche ora è atteso l'arrivo di questa 17ª tappa: la tappa dei temutissimi muri marchigiani

Le prime immagini in diretta ci mostrano i nove uomini al comando alle prese con uno dei tantissimi strappi di oggi, pur non classificato come gran premio della montagna, quello che porta all'abitato di Staffolo. Mancano 132 km all'arrivo e davanti abbiamo, nell'ordine, Hernando Bohorquez (OmegaPharma-Q8), Cameron Meyer (Mapei-Trek), Andrey Sayun (Ag2r La Mondiale-Astana), Davide Villella (Geox-Segafredo), Kilian Frankiny (Milka-BMC) e Carlos Verona (Banesto-Santander). Ma noterete che mancano all'appello tre nomi, che abbiamo tenuto volutamente da parte: si tratta infatti di ben tre Tugas, vale a dire Jon Izagirre, Tiago Machado e Jesús Herrada: ulteriore dimostrazione delle intenzioni bellicose di Rui Costa!

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Nulla da segnalare per ora, invece, nel gruppo della maglia rosa che viaggia con sette minuti di ritardo ed è tirato dalla Bora-Hansgrohe di Rafal Majka. Alle spalle dei tedeschi, però, ci sono proprio i Tugas-Pingo Doce di Rui Costa in posizione di controllo.

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La prima salita valevole come gpm è quella di Cingoli sulla quale, nonostante il ritmo relativamente tranquillo tenuto dai Bora, vediamo consumarsi le prime sorprese: stanno infatti perdendo contatto sia l'undicesimo della generale Ruben Fernández (Banesto-Santander), sia soprattutto il settimo, Diego Ulissi (Bahrain-Merida). Evidentemente il giorno di riposo è rimasto nelle loro gambe!

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Poco più avanti, ma a sua volta seriamente a rischio di perdere contatto, c'è anche Fabio Aru (Saeco-Philips) che pedala accanto alla maglia ciclamino Sonny Colbrelli (Tinkoff-Velux)!

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La moto continua a risalire il gruppo e pesca in difficoltà anche il terzo della generale, Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux)! Accanto al colombiano, fra l'altro, riconosciamo Diego Ulissi che invece sta risalendo il gruppo con relativa facilità: probabile dunque che il toscano fosse rimasto indietro per motivi indipendenti dalla sua condizione.

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E anche Adam Yates (Sky-BikeExchange), quarto in classifica, rischia ora di perdere contatto quando mancano circa 2,5 km al gpm. Per tutti questi corridori staccarsi ora, a ben 111 km dall'arrivo, significherebbe uscire di classifica, per cui diventa fondamentale stringere i denti.

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Informati dall'ammiraglia delle difficoltà di molti rivali diretti, e soprattutto di Henao e Yates che contendono il podio a Rui Costa, i Tugas-Pingo Doce rilevano la Bora-Hansgrohe in testa al gruppo per aumentare l'andatura: sono Luis Henriques e Nicolau Casqueiro a passare in testa al gruppo al gran premio della montagna. 108 km all'arrivo e 7'36" dalla testa della corsa.

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Dopo il gpm la strada continua comunque a salire per qualche chilometro di falsopiano, e in questo tratto il gruppo, sia pure molto allungato, torna a compattarsi:

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La situazione dunque è molto fluida, perché corridori come Henao, Yates e Aru si trovano nelle retrovie del gruppo che potrebbe tornare a spezzarsi in discesa. Una piccola pausa per noi, e cercheremo di darvi un quadro più chiaro al ritorno in onda.

Modificato da smec-easyjet
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Riprendiamo subito la linea: nonostante il forcing dei Tugas in testa al gruppo con il quale i portoghesi stanno cercando di rendere dura la vita agli uomini di classifica impantanati nelle retrovie - che ricordiamo essere Henao, Yates, Aru, Ulissi, Fernández e Rosa -, ecco che anche i loro compagni di squadra in testa alla corsa stanno tirando il gruppetto dei battistrada: Jon Izagirre in prima posizione, dietro di lui Jesús Herrada e quindi Tiago Machado.

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E la strada torna adesso a salire alla volta della durissima salita di Pitino Madonnella, sterrata: i Tugas si fanno da parte e lasciano che sia Cameron Meyer (Mapei-Trek) a prenderla in prima posizione, seguito da Kilian Frankiny (Milka-BMC) e Davide Villella (Geox-Segafredo). Sceso a 5'36", intanto, il vantaggio sul gruppo.

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E vediamo che due dei tre Tugas preferiscono addirittura salire del loro passo: in primo piano Jesús Herrada, poco più avanti Tiago Machado, mentre Jon Izagirre per ora tiene duro a ruota dei primi, ormai ai gpm.

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In cima alla salita di Pitino Madonnella anche il gruppo della maglia rosa, visibilmente ridotto e tirato da Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce) alla cui ruota sono rimasti solo Saul Júarez, Emanuel Buchmann, Michael Albasini e Rafal Majka della Bora-Hansgrohe, i compagni di squadra Rui Costa e Nicolau Casqueiro, e due della Beijing-Lenovo: Hugo Houle e Gang Zhu. Dunque appena tre squadre rappresentate, e Bora in superiorità numerica 4-3 nei confronti dei Tugas che, però, hanno altri tre uomini davanti.

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Dopo una brevissima discesa, la strada torna a salire verso l'altrettanto impervia salita di Passo della Cappella e il gruppo della maglia rosa si arricchisce di un decimo corridore: il bravissimo Éder Treves, che dopo una discesa pancia a terra torna sotto per ristabilire la parità numerica tra Tugas e Bora, 4-4.

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Radiocorsa segnala Adam Yates, da solo, a circa 30" dal gruppo della maglia rosa, questo è invece un secondo drappello cronometrato a 1'06" comprendente, tra gli altri, Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), Davide Formolo (Geox-Segafredo) e Jan Polanc (Cannondale-Oakley). Ancora più staccati Aru, López e Mollema.

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I big tornano sulla strada bianca, e Rui Costa ritrova un altro compagno: Jesús Herrada (Tugas-Pingo Doce). Tocca proprio allo spagnolo tirare, dietro rimangono Rafal Majka con Saul Júarez, Rui Costa con Joaquim Silva. Solo cinque corridori, tre dei Tugas e due della Bora. Scontro totale fra i primi due della generale! Da dietro, invece, si intravede Adam Yates (Sky-BikeExchange) che sta cercando di rimontare!

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Ce la fa Adam Yates: all'ultimo chilometro di salita il britannico torna sotto, e con lui un altro Bora, Emanuel Buchmann, e la soprendente coppia Beijing composta da Gang Zhu e Hugo Houle.

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Chi è già in cima al Passo della Cappella sono i battistrada: davanti a tutti Jon Izagirre, seguito da Cameron Meyer, Davide Villella e Kilian Frankiny.

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Ancora una pausa, e poi verificheremo i passaggi al gpm degli uomini di classifica, a dopo!

 

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Di nuovo in onda per darvi conto dei vari passaggi sul Passo della Cappella: 1'33" dopo i fuggitivi, sono in cima anche i primi big, vale a dire Joaquim Silva e Rui Costa dei Tugas-Pingo Doce, Adam Yates della Sky-BikeExchange, la maglia rosa Rafal Majka della Bora-Hansgrohe che ha ancora con sé Saul Júarez ed Emaniel Buchmann, ed infine Hugo Houle della Beijing-Lenovo.

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A 2'16" transita questo secondo drappello che comprende il terzo della generale, Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux). Tra gli altri riconosciamo Zhu Gang della Beijing-Lenovo e Jesús Herrada dei Tugas, che naturalmente resterà a ruota senza dare un cambio al colombiano il cui ritardo da Rui Costa e Majka è di 43".

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Torniamo appunto sul gruppo della maglia rosa, perché vediamo che Joaquim Silva continua nella sua azione e alla sua ruota restano solo Adam Yates, Rui Costa e lo stesso Rafal Majka. Più avanti, in lontananza, Tiago Machado che faceva parte della fuga e attende ora il sopraggiungere dei compagni.

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Da questa inquadratura spettacolare riusciamo ad avere un quadro più preciso della situazione a 70 km dall'arrivo: in testa alla corsa, in alto a destra nell'immagine, laggiù in fondo, i sette attaccanti superstiti che hanno un vantaggio di un minuto sui cinque al loro inseguimento, al centro della foto, vale a dire Majka, Yates e Rui Costa con i suoi due gregari Silva e Machado. In primo piano, inquadrati da moto 3, questi altri sette corridori che hanno un ritardo di 2'30" dalla testa della corsa e, quindi, 1'30" dalla maglia rosa: Hugo Houle e Gang Zhu della Beijing, Emanuel Buchmann e Saul Júarez della Bora, Jesús Herrada dei Tugas, Edoardo Zardini della Sidi-Pinarello e Sergio Luis Henao, della Tinkoff-Velux, che rispetto allo scollinamento ha già visto raddoppiato il ritardo da Majka e Rui Costa!

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E se la situazione del colombiano può dirsi critica, addirittura disperata è quella di Fabio Aru: il sardo della Saeco-Philips pedala nelle retrovie di questo gruppo di una quarantina di corridori segnalato a 3'40" dai battistrada e quindi 2'40" dalla maglia rosa. Ne fanno parte sicuramente anche Miguel Ángel López (Milka-BMC), Mattia Cattaneo (Ag2r La Mondiale) e Jan Polanc (Cannondale-Oakley), mentre Formolo è una quarantina di secondi più avanti e non abbiamo notizie di Ulissi, che potrebbe anche essere più indietro o trovarsi proprio in questo gruppo. Chi sicuramente è ancora più staccato è Diego Rosa, passato al gpm con oltre 5 minuti di ritardo dai battistrada.

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E attenzione al rimescolamento di carte che viene a delinearsi in testa alla corsa in fondo alla discesa, a 62 km dall'arrivo, quando il quintetto di Rui CostaRafal Majka e Adam Yates raggiunge i sette fuggitivi, originando un gruppo di una dozzina di corridori con dentro ben quattro Tugas: oltre al campione nazionale portoghese, infatti, ci sono sempre Joaquim Silva e Tiago Machado oltre a Jon Izagirre. La maglia rosa, invece, è senza compagni di squadra.

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I primi gregari di Majka - Saul Júarez ed Emanuel Buchmann - sono tutti in questo primo gruppetto inseguitore segnalato a 1'27" di ritardo, e tirato dal solo Sergio Luis Henao che non riceve più nemmeno la collaborazione dei due uomini della Beijng - Hugo Houle e Gang Zhu - che gli avevano dato qualche cambio in discesa.

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A una cinquantina di chilometri dall'arrivo è posto il traguardo volante di Sambucheto, che mette in palio tre secondi di abbuono e viene conquistato da Rui Costa davanti ad Adam Yates e Jon Izagirre. Non sappiamo se Majka abbia dormito o abbia scelto volontariamente di non prendere parte allo sprint.

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Mancano, come detto, ancora una cinquantina di chilometri al traguardo e si sta avvicinando il temibile muro di Montelupone. A tra poco!

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Di nuovo in diretta, sempre a circa 50 km dall'arrivo nel tratto di fondovalle che tatticamente potrebbe rappresentare uno snodo molto importante non solo per questa tappa, ma per tutto il Giro d'Italia: il terzo della generale Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) ha infatti perso contatto dal gruppo di testa che comprende il primo, il secondo ed il quarto della classifica - ovvero Majka, Rui Costa e Adam Yates - e viaggia con circa 1'30" di ritardo: nessuno dei corridori alla sua ruota, naturalmente, sta collaborando all'inseguimento ma anche davanti, come avevamo visto prima della pausa, tirano solo i Tugas che con la loro azione stanno favorendo anche Yates e, soprattutto, Majka.

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Lo stesso Henao sembra però al gancio, prova ne è il fatto che Gang Zhu (Beijing-Lenovo) ed Edoardo Zardini (Sidi-Pinarello), che con tutto il rispetto non sono certo Merckx o Indurain, decidono di prendere cappello e tentare da soli l'aggancio al gruppo della maglia rosa.

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Ma lasciamo per il momento Henao al proprio destino, perché la testa della corsa è ai piedi del muro di Montelupone. E proprio al momento di svoltare a destra per imboccare il micidiale strappo, Rui Costa prova a cogliere di sorpresa Maijka attaccando insieme a Joaquim Silva e Joaquim Izagirre! Vedete che la maglia rosa si è fatta cogliere impreparata e ora deve chiudere il buco!

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Ci avviciniamo alle pendenze più dure e la reazione di Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) non è delle più brillanti: la maglia rosa viene infatti affiancata da Adam Yates (Sky-BikeExchange) mentre i tre Tugas all'attacco sono ancora in piedi sui pedali e rilanciano l'azione!

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Esaurito il lavoro dei compagni, Rui Costa va da solo tra due ali di folla! Alle sue spalle Jon Izagirre che ha dato tutto e presto sarà raggiunto da chi insegue. Il campione portoghese è invece lanciato verso il gran premio della montagna, dal quale lo separano le pendenze più dure.

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Ed ecco Rui Costa in cima al muro di Montelupone: subito mano al cronometro per verificare il suo vantaggio!

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Sono venti i secondi che Rafal Majka deve recuperare in vetta a Montelupone: dietro di lui Cameron Meyer (Mapei-Trek), Davide Villella (Geox-Segafredo), Adam Yates (Sky-BikeExchange) e, ultimo del drappello, Jon Izagirre.

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Dopo una breve picchiata utile giusto per rifiatare, la strada torna a salire, alla volta di Montecosaro: e anche se non vale come gpm, è salita vera. Rui Costa ha incrementato, sia pure di poco, e ora conduce con 24" sul minidrappello della maglia rosa.

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In cima, però, Rafal Majka e compagnia riducono le distanze ad appena 12": dimezzato il vantaggio di Rui Costa nei confronti della maglia rosa e di Cameron Meyer, Davide Villella e Adam Yates i quali, naturalmente, hanno lasciato fosse il polacco a sobbarcarsi l'onere dell'inseguimento, mentre ha perso definitivamente contatto Izagirre che, in caso di ricongiungimento, avrebbe potuto essere nuovamente d'aiuto al campione portoghese.

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Mancano dunque 27 km al traguardo e la situazione è delicatissima: Rui Costa sta per essere raggiunto da Majka e a quel punto, avendo dato fondo a tutte le energie in questo attacco sui muri di Montelupone e Montecosaro, potrebbe anche rimbalzare. Diventa quindi fondamentale pescare le ultime energie dal fondo del barile ed impedire il rientro del polacco che, non dimentichiamolo, a sua volta sta spendendo tantissimo e potrebbe pure lui essere al lumicino. Per scoprire come andrà, non resta che attendere il prossimo aggiornamento!

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Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) contro Rafal Majka (Bora-Hansgrohe): è un braccio di ferro appassionante come pochi, quello a cui stiamo assistendo in questa 17ª tappa e che potrebbe decidere l'esito dell'intero Giro d'Italia. Riprendiamo la linea a 25 km dall'arrivo quando, sul falsopiano successivo a Montecosaro, le immagini ci mostrano una maglia rosa piegata sul manubrio e il cui ritardo dal campione portoghese è tornato, sia pur di poco, a salire: 17" contro i 12" di un paio di chilometri fa.

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È però davvero un braccio di ferro infinito, e ad ogni chilometro cambia lo scenario: a 17,5 km dall'arrivo, quando la strada torna a costeggiare il mare, a Rui Costa restano la miseria di 9". A salvare la maglia rosa Rafal Majka è stata la discesa, piuttosto lunga, nella quale il polacco si è rifatto sotto.

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Attenzione, però, perché proprio quando l'aggancio pareva ormai inevitabile, Rafal Majka smette praticamente di pedalare e con lui tutti gli altri componenti del gruppetto! Vedete che la maglia rosa, Adam Yates (Sky-BikeExchange) e Cameron Meyer (Mapei-Trek) stanno tutti chiamando l'ammiraglia per chiedere gli ultimi gel, a dimostrazione del fatto che le energie sono al lumicino per tutti. Anche per Davide Villella (Geox-Segafredo) che a sua volta non tira, e per Moreno Moser (Mapei-Trek) appena rientrato dalle retrovie. Intanto, Rui Costa fila via all'orizzonte guadagnando secondi preziosi.

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Che in questo drappello l'andatura sia calata drasticamente lo dimostra quello che sta succedendo adesso, vale a dire lo scatto di Adam Yates e Cameron Meyer al quale Majka nemmeno risponde!

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E come se non bastasse, la strada torna a salire alla volta dell'ultimo strappo, quello di Sant'Elpidio a Mare: ci troviamo a 13 km dall'arrivo ed il ritardo di Rafal Majka da Rui Costa è lievitato a 1'32"!!! La maglia rosa, quindi, è già tornata virtualmente sulle spalle del campione portoghese!

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Quest'ultima salita non è molto dura, ma è lunga: a 10 km dall'arrivo non è ancora terminata e Adam Yates, Cameron Meyer, Davide Villella e Rafal Majka passano con 1'48" da Rui Costa!

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Termina la salita per uno stremato Rui Costa, al quale mancano ormai 7 km per giungere al traguardo:

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Nuovo rilevamento cronometrico allo scollinamento di Sant'Elpidio a Mare per il gruppetto della maglia rosa: 1'49". Distacco che è quindi rimasto pressoché invariato, anzi Majka ha perso un altro, piccolo secondo!

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Lungo la discesa rinvengono però diversi corridori e, fra questi, anche un preziosissimo gregario della maglia rosa, Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), che infatti si porta subito al comando! Tra gli altri uomini rientrati, citiamo anche la maglia bianca Miguel Ángel López (Milka-BMC), Davide Formolo (Geox-Segafredo) e Diego Ulissi (Bahrain-Merida), mentre tutti gli altri uomini d'alta classifica - compresi Henao, Polanc, Aru, Cattaneo e Mollema per citare quelli in top ten - continuano a mancare all'appello.

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In questo momento il vantaggio di Rui Costa ha toccato il massimo di 1'54" ed il portoghese è sicuramente irraggiungibile per quanto riguarda il successo di tappa ma, come detto, sotto l'impulso di Buchmann il gruppo della maglia rosa potrebbe recuperare tantissimo in questi ultimi 5 km che ci separano dal traguardo, anche perché dalle ultime inquadrature il campione portoghese sembrava davvero al gancio. A tra poco!

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Ultimo chilometro per Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) che conserva ancora 1'45" di vantaggio!

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Il portoghese ha perso solo 9" negli ultimi 4 km, ma gli ultimi mille metri sono per lui un vero calvario: eccolo finalmente tagliare il traguardo da vincitore, senz tuttavia avere nemmeno la forza per esultare...

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Solo dopo aver superato la linea bianca, l'ex campione del mondo si lascia andare all'esultanza:
RUI COSTA (TUGAS-PINGO DOCE) VINCE A PORTO SANT'ELPIDIO E SI RIPRENDE LA MAGLIA ROSA!

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Nell'ultimo chilometro, però, gli inseguitori hanno drasticamente recuperato, al punto che Davide Villella (Geox-Segafredo) va a regolare il gruppo della maglia rosa fermando i cronometri ad appena 57" da Rui Costa. Alle spalle del bergamasco due uomini della Mapei-Trek, Moreno Moser e Cameron Meyer...

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... ed ecco lo stesso, folto gruppo inquadrato di spalle: 17 gli uomini che ne fanno parte, fra questi Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) che perde sì la maglia rosa ma limita i danni e di questo deve ringraziare un provvidenziale Emanuel Buchmann; quindi Adam Yates (Sky-BikeExchange), Diego Ulissi (Bahrain-Merida), Davide Formolo (Geox-Segafredo) e Miguel Ángel López (Milka-BMC) per citare gli uomini di classifica. Chiude la fila il Tugas Jon Izagirre.

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Detto di Joaquim Silva arrivato, da solo, 1'59" dopo il proprio capitano Rui Costa, per attendere il secondo gruppo inseguitore bisogna attendere 3'03": lo regola la maglia ciclamino Sonny Colbrelli (Tinkoff-Velux) che strappa così il punticino in palio per la ventesima posizione, e ne fanno parte i vari Fabio Aru (Saeco-Philips), Bauke Mollema (Sunweb-Giant), Jan Polanc (Cannondale-Oakley) e Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux).

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Ancora più pesante il passivo di Diego Rosa (Dimension Data), Mattia Cattaneo (Ag2r La Mondiale-Astana) e Ruben Fernández (Banesto-Santander), che giungono in questo terzo gruppo a 5'49" e perderanno ulteriori posizioni in classifica: lo spagnolo e il piemontese erano già fuori dalla top ten, e da questa sera ne uscirà anche Cattaneo.

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E questo è dunque l'ordine d'arrivo che sancisce la seconda vittoria di tappa di Rui Costa, terza per i Tugas a questo Giro:

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Ed ecco la nuova classifica generale che vede il ritorno in rosa di Rui Costa!

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I 50 secondi persi nell'ultimo chilometro non devono farci storcere il naso: quella compiuta oggi da Rui Costa è un'autentica impresa che, anche se non chiude il Giro, lo ribalta rispetto alla classifica di questa mattina e fa sì che il campione portoghese torni ad essere l'uomo da battere quando mancano ormai solo quattro tappe a Roma. Domani, per il leader dei Tugas, l'esame più difficile in cima agli oltre duemila metri del Blockhaus, perché fin qui Majka ha dimostrato di essergli superiore sulla salita secca. Attenzione, però, perché bisognerà verificare quali strascichi la battaglia di oggi avrà lasciato nel fisico dei due grandi contendenti, senza contare che, a disposizione di Rui Costa, dopo Blockhaus (e Terminillo) ci saranno ancora la tappa di Albano Laziale, simile a quella odierna, e la cronometro di Roma.

Il Giro, insomma, è più aperto che mai e da qui a domenica si profila una battaglia a tutto campo tra Rui Costa e Majka per la conquista della maglia rosa. Alle loro spalle, Adam Yates sembra invece avere puntellato la terza posizione ai danni di Henao, che deve recuperargli 1'38". Migliore degli italiani è adesso un sorprendente Diego Ulissi, comunque sesto a quasi cinque minuti, mentre si fa sempre più deludente il Giro di Formolo e, soprattutto, di Aru. Da Porto Sant'Elpidio è tutto, a domani!

@Stylus@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85 @MattHorse

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1 minute ago, Noris85 said:

Evviai! Grandissimo ad insistere soprattutto quando il vantaggio era risicatissimo! Forza Rui!

esatto: quando Majka s'è rifatto sotto a 9", ho messo in pausa e ci ho pensato su 5 minuti sul da farsi. Ma poi mi sono detto "cacchio, come ha speso Rui avrà speso anche Majka", dato che l'inseguimento se l'era addossato tutto il polacco, e che anzi l'avevo già visto dare di spalle una volta, prima che iniziasse a farlo anche Rui. La cosa che mi ha salvato, cmq, è stata usare il gel già in cima allo strappo di Montecosaro, per respingere il primo riavvicinamento degli inseguitori (dai 24" che avevano dopo la discesa di Montelupone, ai 12" a cui erano arrivati salendo verso Montecosaro), altrimenti l'avrebbero ripreso probabilmente già lì, e ci sarebbe stato ancora lo strappo di Porto Sant'Elpidio dove me le avrebbero suonate. Grandissimo Rui, cmq, anche considerando l'altissimo valore di grinta di Majka in virtù del quale temevo che sarebbe stata proprio la maglia rosa a mollare per ultima... e invece!

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Dopo lo spettacolare blitz sui muri marchigiani con cui, ieri Rui Costa si è andato a riprendere la maglia rosa, il Giro d'Italia 2019 propone l'immediata occasione d'appello per Rafal Majka: l'arrivo in salita ai 2068 metri del Blockhaus, sul massiccio abruzzese della Majelletta. Ci si aspetta grande battaglia nel finale ma, intanto, il gruppo procede a rilento con la maglia rosa portoghese tranquilla nella pancia del plotone.

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E possiamo dire che ha già avuto disco verde la fuga da lontano che sulla prima salita, il gpm di Ferni, ha già più di otto minuti di vantaggio: gli uomini al comando sono ancora Davide Villella (Geox-Segafredo), Tanel Kangert (Bahrain-Merida), Luis Henriques e Tiago Machado (Tugas-Pingo Doce), Roman Kreuziger (OmegaPharma-Q8), Mark Padun (Mapei-Trek), Francesco Manuel Bongiorno (Saeco-Philips) e Kilian Frankiny (Milka-BMC). Ancora una volta dentro due uomini di Rui Costa, quindi, e nessuno di Majka che evidentemente non ha imparato la lezione.

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La fase centrale della tappa fila via senza alcun sussulto nel gruppo della maglia rosa, d'altra parte il percorso non aiuta. Ma quando i battistrada approcciano la salita di Chieti, a una cinquantina di chilometri dal traguardo, lo fanno con la bellezza di 19'10" di vantaggio!

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Ed ecco i fuggitivi già in cima, dove a passare per primo al gpm è Jon Izagirre (Tugas-Pingo Doce)

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Il gruppo aumenta solo un po' l'andatura, ma procede sempre compatto, con Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) in maglia rosa che pedala a breve distanza da Rafal Majka (Bora-Hansgrohe). Il ritardo a Chieti è leggermente diminuito, ma è pur sempre di 18'33".

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E infatti, la testa della corsa è già sulle prime pendici del Blockhaus e, non appena la strada inizia a salire, Luis Henriques si lascia sfilare: chiara l'intenzione di risparmiarsi nel caso ci fosse bisogno di lui per proteggere la maglia rosa di Rui Costa.

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24,5 km alla vetta per i sette corridori rimasti al comando della corsa, i più pimpanti dei quali sono Francesco Manuel Bongiorno (Saeco-Philips) e Davide Villella (Geox-Segafredo), mentre anche l'altro Tugas, Tiago Machado, si mantiene in coda al drappello.

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Il primo dei fuggitivi ad attaccare è però Tanel Kangert (Bahrain-Merida), che parte a 21,8 km dalla vetta. Dietro di lui restano Manuel Bongiorno, Roman Kreuziger (OmegaPharma-Q8), Kilian Frankiny (Milka-BMC) e Davide Villella.

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E finalmente anche il gruppo della maglia rosa inizia a salire verso il Blockhaus! Mancano per i big ancora 28,6 km ed il ritardo è tornato ad aumentare, essendo ora di venti minuti esatti. Fin qui gli uomini di classifica hanno dormito ma adesso, finalmente, ci siamo: sta per iniziare il penultimo grande scontro in salita del Giro!

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E noi ve lo racconteremo, sì, ma dopo la pubblicità!

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Rieccoci in onda per seguire, metro dopo metro, la lunga ascesa al Blockhaus: Rafal Majka (Bora-Hansrohe) non si fa attendere, e piazza il suo primo scatto a 21,4 km dalla vetta! Si infiamma subito, dunque, il duello per la maglia rosa e vediamo che alla ruota del polacco si lanciano il leader dei giovani Miguel Ángel López (Milka-BMC) e Diego Ulissi (Bahrain-Merida) mentre Rui Costa, per ora, non reagisce.

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Majka arriva a guadagnare appena un centinaio di metri ma nel volgere di un chilometro e mezzo, ai -19,8, i Tugas chiudono con Jon Izagirre riportando sotto tutti gli altri big.

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17,8 km all'arrivo, ora è la volta di Warren Barguil (PMU.fr) che a differenza di Majka non fa assolutamente paura ai fini della classifica. Dietro di lui, si agitano Pierre Roger Latour (Ag2r La Mondiale) e un corridore della Beijing, probabilmente Hugo Houle o Gang Zhu.

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Torniamo adesso con le immagini sulla testa della corsa, per aggiornarvi sulla lotta per la vittoria di tappa che a 11,2 km dalla vetta vede ancora Tanel Kangert (Bahrain-Merida) solo al comando. L'estone precede di 27" Roman Kreuziger (OmegaPharma-Q8), Francesco Manuel Bongiorno (Saeco-Philips) e Davide Villella (Geox-Segafredo), leggermente più staccati Frankiny e Padun e poi ci sono i due Tugas - Machado e Henriques - che stanno salendo tranquilli per attendere il sopraggiungere di Rui Costa.

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In continua evoluzione anche la situazione nel gruppo della maglia rosa, rispetto al quale Pierre Roger Latour, che scorgiamo lassù in cima, ha ora circa un minuto di vantaggio mentre è seguito a una ventina di secondi da Warren Barguil e l'uomo della Beijing che vi confermiamo essere Gang Zhu. E dal gruppo sono usciti anche Edoardo Zardini (Sidi-Pinarello) e i redividi Chris Froome (Dimension Data) e Thibaut Pinot (PMU.fr), fin qui le delusioni più grandi di questo Giro.

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Ma ai -15,2 km c'è ancora uno scatto di Rafal Majka, che in un amen si riporta su Froome, Pinot e Zardini e tira dritto! E questo sembra essere un attacco ben più convinto del precedente!

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Data la situazione, per Rui Costa non è più procrastinabile l'impiego del suo uomo migliore, Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce), che si porta quindi in testa al gruppo: a 14 km dall'arrivo, la maglia rosa perde 24" da Majka che ha appena raggiunto Latour. Ma grazie al forcing del portoghese, anche questo tentativo del polacco viene neutralizzato nel volgere di circa un paio di chilometri.

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Ma ai 13 km c'è una nuova fiammata: la propizia la maglia bianca Miguel Ángel López e immediatamente è proprio Rafal Majka, questa volta con Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), a seguire.

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Si viene dunque a creare questo gruppetto che comprende, nell'ordine, Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), Miguel Ángel López (Milka-BMC), Fabio Aru (Saeco-Philips), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Diego Ulissi (Bahrain-Merida) e Ruben Fernández (Banesto-Santander).

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Mancano 10,3 km all'arrivo ed il ritardo di Rui Costa è di 25", a tra poco!

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Riprendiamo la line quando mancano 4 km al traguardo del Blockhaus e Tanel Kangert (Bahrain-Merida) conserva ancora 17" sui primi inseguitori, che sono Roman Kreuziger (OmegaPharma-Q8), Francesco Manuel Bongiorno (Saeco-Philips) e Davide Villella (Geox-Segafredo). A 1'37", invece, Padun che ha ormai mollato, al pari dei Tugas Machado ed Henriques che sono saliti a passo d'uomo per attendere il gruppo ed essere di aiuto alla maglia rosa.

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I big si trovano ancora molto più a valle, a ben 8,7 km dalla vetta, ed il drappello di attaccanti sempre guidato da Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) conserva sempre 25" sul gruppo della maglia rosa. Insieme al polacco ci sono la maglia bianca Miguel Ángel López (Milka-BMC), Fabio Aru (Saeco-Philips), Ruben Fernández (Banesto-Santander), Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), Diego Ulissi (Bahrain-Merida) e due new entry rispetto all'ultimo aggiornamento, vale a dire Diego Rosa (Dimension Data) e Bauke Mollema (Sunweb-Giant). Il gruppo, però, anche visivamente li tiene a tiro, con Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce) sempre a fare l'andatura.

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In questa fase vale però la pena concentrarsi su quanto sta avvenendo in testa, perché siamo alle battute decisive per la vittoria di tappa. E proprio in vista dell'ultimo chilometro, Francesco Manuel Bongiorno, Roman Kreuziger e Davide Villella raggiungono Tanel Kangert!

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Sarà dunque uno sprint a quattro a decidere il vincitore del penultimo arrivo in salita del Giro: e sembra un testa a testa tra Bongiorno e Kreuziger!

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FRANCESCO MANUEL BONGIORNO (SAECO-PHILIPS) VINCE SUL BLOCKHAUS!
Per il corridore italiano è il secondo successo al Giro dopo quello ad Oropa nel 2015; l'anno scorso, poi, aveva vinto sul Cotobello alla Vuelta

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Roman Kreuziger e Davide Villella secondo e terzo a pari tempo, Tanel Kangert quarto a 21" e devono ancora arrivare Padun e Frankiny. Intanto, dietro, con Rafal Majka restano solo Ruben Fernández e Diego Rosa: 30" il loro vantaggio sul gruppo maglia rosa a 6 km dall'arrivo!

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È dunque in bilico la maglia rosa, che virtualmente in questo momento sarebbe di Majka per appena 3": ultimissima pausa per noi!

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1 minute ago, Stylus said:

Cioè, sei chilometri di salita tagliati? Buuuhh! Neanche alla RAI!!

E ora riprendo a leggere

mancavano 10,3 km per i big, e alla ripresa ne mancano 4 per i fuggitivi, mentre il gruppo dei migliori è ancora, come detto, a più di 8 km...

basta sparare contro il servizio pubblico! :P

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1 minute ago, smec-easyjet said:

mancavano 10,3 km per i big, e alla ripresa ne mancano 4 per i fuggitivi, mentre il gruppo dei migliori è ancora, come detto, a più di 8 km...

basta sparare contro il servizio pubblico! :P

La sai la storia della moneta sbagliata?

Lascia che te la racconti...

___

Sto Majka comunque è uno dei villans più deboli che ricordi, va avanti a centesimi, che delusione

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Rieccoci: superato da poco il cartello dei 4 km all'arrivo per i big, e di nuovo tutto da rifare per Rafal Majka. Il polacco della Bora, al pari di Diego Rosa della Dimension Data e Ruben Fernández della Banesto-Santander, è stato ripreso dal gruppo della maglia rosa in cui ora in testa a tirare si porta Tiago Machado (Tugas-Pingo Doce), appena raggiunto. In precedenza, durante la pubblicità, aveva dato il suo contributo anche Luis Henriques, a sua volta sfilatosi dalla fuga del mattino. Dunque ora abbiamo un gruppo di una ventina di corridori comprendente tutti gli uomini di classifica.

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Ma ricominciano immediatamente gli scatti, e questa volta è Mattia Cattaneo (Ag2r La Mondiale-Astana) a riaccendere la miccia: dietro di lui, neanche a dirlo, di nuovo Rafal Majka seguito ancora da Ruben Fernández, quindi Adam Yates (Sky-BikeExchange) e Diego Rosa.

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Ed è uno straordinario Tiago Machado a riportare sotto tutto il gruppo quando mancano ormai 2 km all'arrivo: perfetta la tattica Tugas che ha consentito a Rui Costa di sacrificare Silva nel tratto centrale della salita, sapendo che avrebbe poi potuto contare su Henriques e soprattutto su Machado nella parte finale.

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Ultimo chilometro, e la maglia rosa Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) si porta addirittura in prima posizione per evitare sorprese: dietro di lui un Fabio Aru (Saeco-Philips) in evidente difficoltà, Mattia Cattaneo che copre quasi per intero Rafal Majka, e la maglia verde Simon Yates (Sky-BikeExchange).

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Ed è proprio Simon Yates ad anticipare, negli ultimissimi metri, l'arrivo del gruppo: il britannico taglia il traguardo in settima posizione a 15'16" da Bongiorno e con una decina di secondi di vantaggio sul gruppo della maglia rosa, che lo ha lasciato andare non rappresentando minimamente una minaccia per quanto riguarda la classifica.

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Ed ecco, appunto, i big quasi tutti insieme a 15'25" dal vincitore e quindi 9" da Yates. Riconosciamo tra gli altri il terzo della generale Adam Yates, naturalmente Rafal Majka e la maglia rosa Rui Costa, e poi Mattia Cattaneo, Jan Polanc (Cannondale-Oakley) e perfino un ritrovato Vincenzo Nibali (Mapei-Trek), Ruben Fernández e Beñat Intxausti (Sky-BikeExchange), oltre a Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) di cui si vede spuntare solo il casco.

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L'assente più illustre è Fabio Aru, che avevamo già visto in grossa difficoltà all'ultimo chilometro, e taglia il traguardo insieme a Pierre Roger Latour (Ag2r La Mondiale-Astana) e Ilnur Zakarin (Tinkoff-Velux) a 16'02" dal vincitore, perdendo quindi 37" da Rui Costa e tutti gli altri big.

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Subito uno sguardo all'ordine d'arrivo...

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... e alla classifica generale che sostanzialmente ricalca quella di ieri, ed è questa la migliore notizia possibile per Rui Costa!

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Un giorno in meno a Roma, quindi, e soprattutto il temuto Blockhaus che va in archivio senza che la maglia rosa abbia perso un solo secondo da Majka. Domani si replica con la doppia scalata al Terminillo, ma l'impressione è che il campione portoghese e i Tugas abbiano la situazione sotto controllo. A domani!

@Stylus@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85 @MattHorse

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Vabbè, è fatta. E' fatta (cit.)
Peraltro il Terminillo da quel versante ha pure un tratto in discesa prima degli ultimi 2 chilometri, recuperi facile


Bravo, parliamone: com'è sto Terminillo sterrato? Strettissimo che se lo prendi dietro sei fottuto?

Inviato dal mio XT1033 utilizzando Tapatalk

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4 hours ago, Lory94ITA said:

Non me ne vogliano i Tugas, ma a questo Giro non potevo che tifare per i gemelli Yates, oltre alla solita birgata di Amadio, e vedo che si stanno tutti comportando più che bene :bannana_guitar:

dopo anni in cui li ho sempre confusi, sono finalmente riuscito a tarare i valori in modo che si assomiglino a quelli reali: Adam più solido ma meno spettacolare, Simon più aggressivo ma meno affidabile... e cmq no, non te ne voglio: anche perché dovrei riuscire a mettermi dietro pure Adam :P

quanto ai Geox, benissimo Villella, Formolo invece ha mancato il salto di qualità: ha fatto stranamente bene la crono, e poi è sempre rimasto lì senza mai emergere

Modificato da smec-easyjet
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