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Passata la Sanremo, ci si tuffa ora in un'intensissima settimana di gare, che ci vedrà impegnati in ben tre classiche del nord e nella Setmana Catalana. Iniziamo proprio dalle pietre e dalla Dwars door Vlaanderen, da quest'anno a pieno titolo nel World Tour e nel calendario di Coppa del Mondo. A 15 km dall'arrivo abbiamo al comando due corridori italiani: si tratta di Alberto Bettiol della Geox-Segafredo e di un ancora pimpante, a dispetto dell'età, Pippo Pozzato (Sky Dive-Dubai), già secondo a sorpresissima al Giro delle Fiandre dello scorso anno dopo una lunga fuga. I due si sono avvantaggiati di qualche secondo nei confronti dello svizzero Bohli e dell'olandese Lindeman con i quali avevano attaccato a 70 km dall'arrivo ma anche il gruppo non è distante, inseguendo a circa un minuto di ritardo.

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Come detto, però, il margine della coppia era risicato e, prima Lindeman e Bohli, poi il resto del gruppo - o per meglio dire, quello che ne rimane - riescono a rientrare. La corsa se la gioca così un drappello di quattordici uomini: a lanciare la volata lunga è Peter Sagan, ma lo slovacco della Bora ha le polveri bagnate e viene subito saltato da un altro azzurro, Matteo Trentin. Nemmeno lo spunto del corridore della Mapei è però quello buono, e anzi a trionfare con una doppietta è la OmegaPharma-Q8: primo Yves Lampaert, già a segno a Trofeo Laigueglia e Le Samyn in questa stagione, e secondo John Degenkolb. Il terzo gradino del podio è occupato da Alexander Kristoff (Milka-BMC) mentre l'assente Gerald Ciolek mantiene la testa della classifica di Coppa del Mondo in virtù del trionfo a Sanremo.

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Due giorni dopo si corre il Gran Premio di Harelbeke, che vede protagonista della fuga anche il Tugas José Gonçalves. La corsa si risolve comunque in una lotta tra gli uomini più attesi negli ultimi 40 km: il primo a rompere gli indugi è, al solito Peter Sagan, che tuttavia conferma ancora una volta i limiti già denotati nelle altre gare di inizio stagione. Lo slovacco infatti è rimontato da Greg Van Avermaet (OmegaPharma-Q8), che va così a bissare la Het Nieuwsblad e, proprio come nella classica che aveva aperto la campagna del nord, da Dadley Telford. Stesso identico podio di tre settimane fa a Gent, dunque, mentre per i Tugas alla fine c'è la 23ª posizione di António Trancoso. E grazie alla sua seconda vittoria in una prova di Coppa del Mondo, Van Avermaet torna al comando della classifica, approfittando fra l'altro della nuova assenza di Ciolek e della Bahrain-Merida, non invitata a questa tranches di corse.

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Questa, nel dettaglio, la situazione in Coppa del Mondo dopo sei prove e in attesa della Gent-Wevelgem di domenica che vi racconteremo in diretta:

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Parallelamente alle classiche del nord, come vi dicevo, un'altra parte della nostra squadra era impegnata nella penisola iberica alla rinata Setmana Catalana. Complice l'indipendenza raggiunta dalla regione nel 2017, infatti, a partire da quest'anno hanno trovato nuovo slancio entrambe le storiche gare a tappe di questa terra: e se la Volta a Catalunya tornerà ad ottobre come corsa 2.HC dopo uno stop di due stagioni, la Setmana (sì, proprio "Setmana" e non "Semana", proprio perché è catalano) mancava da ben 14 anni: l'ultima sua edizione si era disputata infatti nel 2005 e a vincerla era stato un giovanissimo Alberto Contador. Il Pistolero è al via anche questa volta e, fra l'altro, è tornato in auge giusto da pochi giorni avendo vinto, non più tardi della settimana scorsa, una tappa al Gp Liberty Seguros-Volta à Vila Real. Successo che gli ha permesso di rompere un digiuno che durava da ben due anni e mezzo, vale a dire dal trionfo alla Vuelta a España del 2016. La prima inquadratura del nostro resoconto, dunque, non può che essere per il vecchio fuoriclasse madrileno: eccolo in una foto d'archivio che risale alla Volta a la Comunidad Valenciana del mese scorso:

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Vista la buona forma mostrata in Portogallo, il 36enne campione di Pinto potrebbe essere una delle possibili sorprese anche qui alla Setmana Catalana, dove comunque il grande favorito alla vittoria è Nairo Quintana. Intanto, però, la prima tappa con partenza ed arrivo a Lloret de Mar premia il 25enne José Luis Irizabel (Euskadi-Murias, scheda). Per il giovane corridore basco si tratta del primo successo in carriera, ottenuto staccando di 10" sulla rampetta finale l'unico altro attaccante superstite, il corregionale Juan José Atienza (scheda), un under 23 molto promettente qui alla Setmana Catalana con la maglia della nazionale spagnola. Terzo posto di tappa, a 22", per il tedesco Simon Geschke, primo dei big, quindi a 41" Quintana, l'ex Tugas Antunes, Carthy, Zakarin, Serrano Fernández, Gesink ed Etxeberria; 5" in più, e quindi 46" dal vincitore, per un altro drappello comprendente tra gli altri Miguel Ángel López, il leader dei Tugas Guerreiro, la speranza catalana Enric Mas e lo stesso Contador.

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Se la prima frazione presentava qualche su e giù e una breve rampa finale, la seconda da Lloret de Mar a Empúriabrava si conclude in pianura ma prevede due gran premi della montagna nel finale, compreso un 1ª categoria a una ventina di chilometri dall'arrivo, l'Alt de Sant Pére de Rodes. Ed è proprio su questa salita che Rúben Guerreiro prova ad andarsene da un gruppo ancora abbastanza folto nonostante il forcing preparatorio dei Tugas.

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L'azione del 24enne portoghese è comunque piuttosto efficace, perchè allo scollinamento restano con Guerreiro soltanto il connazionale ed ex Tugas José António Abelhinha (W52-FC Porto) e Simon Geschke (Milka-BMC), con l'olandese Ricardo Van der Velde (Roompot Oranje) a pochi secondi che, infatti, riuscirà a rientrare in discesa. Staccati, invece, sia la maglia amarillo Irizabel sia, soprattutto, Quintana.

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Tornati sul lungomare, oltre a Vandevelde, anche Juan Etxeberria della Banesto sta ormai per riaccodarsi al quartetto di testa, dove vediamo però che c'è il contrattacco improvviso di Simon Geschke, che coglie tutti di sorpresa. Mancano 12,5 km all'arrivo, tutti in pianura, ed il tedesco si gioca le sue carte.

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La mossa del corridore tedesco è quella giusta, e anzi negli ultimi dieci chilometri il suo margine sugli inseguitori lievita oltre il minuto: Simon Geschke vince ad Empúriabrava con 1'04" di vantaggio su Abelhinha, Van der Velde, Etxeberria e Guerreiro, 1'35" su Quintana che nel finale ha recuperato molto terreno, 2'06" su Zakarin, 2'16" su Kierkegaard, Veloso, Brandão, Acevedo, Jorge e un comunque generosissimo Irizabel, che cede la maglia amarillo a Geschke ma non va alla deriva. Bravo anche l'altro protagonista di ieri, Atienza, subito dietro al gruppetto di Irizabel a 3'03" dal vincitore, mentre per tutti gli altri il passivo supera i 4 minuti.

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Geschke passa dunque a guidare la classifica con un margine già interessantissimo su tutti gli avversari: 1'38" su Abelhinha, 1'40" su Etxeberria, 1'41" su Van der Velde, 1'43" su Guerreiro, 1'58" su Irizabel e 2'11" su Quintana.

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E adesso arriva subito il resoconto della tappa regina, l'arrivo in vetta al Coll de Pal!

 

Modificato da smec-easyjet
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Lo avevamo invocato all'inizio di questa Setmana Catalana ed eccolo, Alberto Contador (Contador-Flex), all'attacco insieme a Tao Geoghegan Hart (Team Sky-BikeExchange) e ad un altro grande vecchio, Robert Gesink (Roompot Oranje), quando siamo già sulle prime rampe del Coll de Pal su cui è posto l'arrivo della 3ª tappa. I tre si erano mossi sul precedente Alto de Castellar, e purtroppo il loro destino appare segnato perché il gruppo insegue a meno di un minuto quando mancano ancora 20 km.

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Annullata l'azione di Contador e soci, la corsa si accende a 7,5 km dalla vetta quando all'attacco di Rúben Guerreiro (Tugas-Pingo Doce) risponde la maglia amarillo in persona: Simon Geschke (Milka-BMC). E intanto, come vedete, la pioggia si sta tramutando in neve.

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Sembra possano fare il vuoto ma, da un momento all'altro, l'attacco di Guerreiro e Geschke svanisce: il portoghese, infatti, si rialza quando capisce di non avere le gambe per staccare il tedesco, e così la coppia viene raggiunta da quello che rimane del gruppo, da dove si sgancia in contropiede un altro tandem: quello composto da Ilnur Zakarin (Tinkoff-Velux) e Nairo Quintana (OmegaPharma-Q8). Mezzo minuto di vantaggio, per loro, a circa 4 km dall'arrivo.

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Non si sa se dietro non ne abbiano o se prevalga il tatticismo, dato che i due uomini al comando sono sì in classifica ma non ai primissimi posti, fatto sta che saranno proprio il russo e il colombiano, ormai, a giocarsi la tappa; e la vittoria, un po' a sorpresa, va a Ilnur Zakarin che fa suo il Coll de Pal! Quintana cede infatti di schianto all'ultimo chilometro, pagando la bellezza di 44", ma ancora più pesanti sono i distacchi di tutti gli altri. Terzo a 1'51" il comunque bravo Juan Etxeberria, che rafforza così la sua maglia bianca di miglior giovane, quindi il britannico Carthy e il catalano Mas a 1'59", il portoghese Jorge a 2'02", il colombiano Acevedo a 2'37", il nostro Guerreiro con il connazionale Brandão a 2'43" (quindi ben tre portoghesi nei primi dieci!) e Geschke a chiudere la top ten a 2'47". Delude Miguel Ángel López, 12º a 5'12" dal vincitore.

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Una soprendente prova di forza per Ilnur Zakarin, che passa anche in testa alla classifica per appena 15" nei confronti di Geschke e 17" su Quintana; sotto il minuto anche l'ottimo Etxeberria, distacchi ben più sensibili per tutti gli altri - a cominciare proprio da Guerreiro, quinto a 1'54" - che a questo punto sembrano tagliati fuori dai giochi sia per la vittoria che per il podio. Alla conclusione mancano infatti due tappe che difficilmente potranno sconvolgere le cose: una tappa per velocisti e la cronometro finale, 16 km che sicuramente decreteranno il vincitore ma, altrettanto sicuramente, non saranno sufficienti per permettere rimonte a chi si trova oltre la quarta posizione.

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E ora arrivano anche le ultime due tappe, a subitissimo!

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Come detto la quarta tappa, da Bagá a Palau Solita i Plegamans, è l'unica a strizzare l'occhio agli sprinter. L'epilogo è effettivamente in volata, ma nessun velocista puro fa parte del gruppo e così la lotta per il successo è ancora una volta un discorso tra gli uomini di classifica, che si risolve a favore di Simon Geschke: secondo successo dopo Empúriabrava per il tedesco della Milka-BMC, che precede Juan Etxeberria ed Enric Mas portandosi a soli 6" da Zakarin alla vigilia della cronometro, che quindi diventa ancora più interessante.

Ed eccoci dunque ancora a Palau Solita i Plegamans, per la cronometro finale che si conclude di fronte alle Instalaciones Würth, storico sponsor della Setmana Catalana. Vi diciamo subito che la vittoria di tappa andrà allo specialista Jonathan Castroviejo (Banesto-Santander), che con il tempo di 20'12" lascia a ben 20" Alex Dowsett e a 22" Nelson Oliveira, distacchi importanti per una prova di soli 16 km.

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Quello che interessa sono però le posizioni di vertice della classifica. Cominciamo dal quinto della generale, Rúben Guerreiro (Tugas-Pingo Doce), che con 34" di vantaggio sullo scalatore Iuri Andé Jorge dorme sonni tranquilli ma, d'altra parte, vede a ben 59" di distanza il quarto posto di Etxeberria. In attesa di conoscere il risultato del suo rivale diretto, Guerreiro conclude la sua prova con il 16º tempo parziale a 54" da Castroviejo, alle spalle anche di un altro Tugas, Jesus Herrada, che è settimo a mezzo minuto.

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Dopo Guerreiro, come detto, è la volta di Juan Etxeberria con il quale è in ballo anche la maglia bianca di miglior giovane: il 24enne della Banesto-Santander fa peggio del nostro capitano, ma limita i danni entro un margine sufficiente a consentirgli di difendere la quarta posizione assoluta e la prima nella classifica degli under 25: 34º a 1'22" dal compagno di squadra Castroviejo e, quindi, solo 28" da Guerreiro che praticamente avrebbe dovuto recuperargliene altrettanti.

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Ma veniamo, adesso, alle posizioni che valgono il podio: nonostante indossi la maglia di campione colombiano della specialità, Nairo Quintana (OmegaPharma-Q8) è decisamente meno cronoman dei due che lo precedono in classifica e quindi non nutre particolari speranze di rimonta. La prova dello scalatore andino, fra l'altro, è anche al di sotto del suo standard: 25ª posizione momentanea a 1'11" da Castroviejo, 18" peggio di Guerreiro e solo 11" più veloce di Etxeberria.

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Ma eccoci con Simon Geschke (Milka-BMC), già maglia verde e ancora speranzoso di riprendersi pure la amarillo: non essendo un vero e proprio corridore da gare a tappe non conosciamo il suo reale valore a cronometro, ma il ridotto chilometraggio e le ottime doti da passista, unite ad uno stato di forma notevole per il periodo, ci inducono a credere che il tedesco farà un gran tempo. In realtà rimaniamo un pochino delusi nel registrare appena la 14ª prestazione al traguardo, a 47" dal vincitore e solo 9" davanti al nostro Guerreiro, che comunque, va detto, non è certo fermo a cronometro. L'impressione, però, è che non sarà semplice a questo punto fare lo scherzo a Zakarin, nonostante i soli 6" che li dividevano alla partenza.

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Ormai però non è più tempo per le speculazioni, perché sta per arrivare al traguardo Ilnur Zakarin (Tinkoff-Velux): ed il tempo del russo è il migliore tra gli uomini di alta classifica, 8º a 36" da Castroviejo e dunque 9" più veloce di Geschke. Solo l'esperto spagnolo Gustavo César Veloso, tra quanti concluderanno in top ten, è riuscito a fare meglio di lui, ma ciò che conta per Zakarin è aver difeso la maglia amarillo! Questi, intanto, i primi dieci della cronometro: Castroviejo vincitore con il tempo di 20'12", Dowsett a 20", Oliveira a 22", Geoghegan Hart a 28", il campione del mondo under 23 della cronometro Butts e Veloso a 29", Herrada a 30", Zakarin a 36", lo svizzero ticinese Magro a 40" e il campione portoghese della specialità, Avelar, decimo a 42". Geschke chiude 15º a 47", Guerreiro 18º a 54", Quintana 27º a 1'11" e Etxeberria 37º a 1'22".

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Dunque Ilnur Zakarin ha vinto la rinata Setmana Catalana! Primo squillo stagionale per il russo che ha dichiarato di puntare a far classifica al prossimo Giro d'Italia, con lui sul podio Geschke e un Quintana ancora abbastanza lontano, come è giusto, dalla sua migliore condizione. Per Guerreiro arriva un quinto posto che è l'ennesimo, ottimo piazzamento di questo inizio stagione: ricordiamo che il portoghese aveva aperto il suo 2019 con un 3º posto alla Route de la Dakar, vincendo una tappa e la classifica generale al Tour de San Luis e classificandosi poi 4º al Tour de Café, 2º alla Volta ao Algarve e 6º alla Parigi-Nizza. Davvero un'invidiabile costanza di rendimento per un corridore che non ha ancora compiuto 25 anni ed è alla sua prima stagione nel World Tour.

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E dalle strade della Catalogna è tutto, a presto con la cronaca diretta della Gent-Wevelgem!

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Modificato da smec-easyjet
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36 minutes ago, matt said:

Un Catalano tra i primi dieci è un gran risultato!

Valori di Zakarin?

questo catalano non è affatto male! Esiste anche nella realtà, l'ho notato al Giro della Val d'Aosta quest'anno e così l'ho aggiunto al db, cercando un po' di info in giro per capire che valori dargli. Ecco i valori suoi e di Zakarin:

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E sempre a proposito di giovani, uno degli osservatori me ne ha appena scovato uno DEL DUEMILA: sanguino da quanto mi fa sentire vecchio

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Poi c'è una brutta notizia che mi ero dimenticato di darvi:

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rientro previsto, non prima di fine aprile: fottuti quindi i Paesi Baschi che erano il suo principale obiettivo stagionale :banghead:

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1 ora fa, smec-easyjet dice:

E sempre a proposito di giovani, uno degli osservatori me ne ha appena scovato uno DEL DUEMILA: sanguino da quanto mi fa sentire vecchio

 

 

Mi sa che siamo sulla stessa barca... :banghead: Interessante Zakarin, possibile outsider per il Giro... e per Izagirre: vedo che la sfiga in questo periodo ce l'ha con te...

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prima di proseguire con il live della Gent-Wevelgem, ecco un nuovo numero di Radiocorsa che fa il punto sulle ultime gare e sull'esplosione di un nuovo fenomeno che a me mette i brividi, data la nazionalità...

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ci mancava solo la reincarnazione di Merdy Schleck, cmq ecco i valori di questo Schechter:

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Eccomi qua, riprendiamo con il live della Gent-Wevelgem (per qualche tempo gli aggiornamenti si faranno più radi, causa assurda idea di provare a scrivere la tesi... bah...)

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ORDINE D'ARRIVO 81ª GENT-WEVELGEM IN FLANDERS FIELDS

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8 minutes ago, Stylus said:

Ma Okamoto non era l'astro nascente arrivato terzo al Fiandre (o Roubaix)?  S'è messo a fare fughe da lontano? Se è lui, scarsino di forma

Okamoto ha fatto terzo al Fiandre proprio grazie ad una fuga! e anche qui ha attaccato a 90 km dall'arrivo (non 200) che considerato che a Pcm Sagan di solito attacca anche a 40-50 km, non sono poi tantissimi... cmq mi pare abbia 75 sul pavé, quindi è forte ma non ancora fortissimo

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a singhiozzo, ma si va avanti: ecco la prima parte di diretta del Giro delle Fiandre, dove proveremo a far qualcosa con António Trancoso... diciamo che il sogno è la top ten:

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39 minutes ago, Stylus said:

Apperò, vedo che hai coraggio! Io se non ho qualcuno tra i primi 3-4 favoriti me ne resto sempre accucciato 8). Vedo pure che Okamoto è in forma smagliante una settimana dopo. (Tifo Moscon!)

infatti: io non ne ho mica favoriti! fra l'altro Trancoso è fermo, quindi più big riesco a mettere fuori gioco da lontano, e meglio è... insomma, non è un'azione fatta per vincere il Fiandre, ma per provare a sfoltire il gruppo e piazzarmi il più in alto possibile. Anche perché con 64 in collina, Trancoso i muri li patisce: è un trattore molto più adatto alla Roubaix!

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Il 22/11/2016 at 0:35 PM, smec-easyjet dice:

vi ricordate, qualche pagina fa, la cacciata della Funvic dal Tour de San Luis? Leggete qui...

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http://www.cicloweb.it/2016/11/17/guai-per-la-funvic-due-corridori-positivi-al-cera-in-arrivo-la-sospensione-del-team/

com'è che era? Smecadramus? :P

Esatto... dopo il Sassuolo e Squinzi...

Gran Corsa di Boem! I tuoi sono saltati?

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3 hours ago, matt said:

Esatto... dopo il Sassuolo e Squinzi...

Gran Corsa di Boem! I tuoi sono saltati?

... e dopo Wiggins che prova a vincere la Roubaix (vedi vecchia ministory fatta in tempi non sospetti) o anche il fatto stesso di avere iniziato questa story pochi giorni prima che Rui Costa diventasse campione del mondo... :P

i miei si sono sciolti come era logico che si sciogliessero nel momento in cui si è infiammata la gara, ma ci consoliamo col 3-1 di Marassi :D

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54 minuti fa, smec-easyjet dice:

... e dopo Wiggins che prova a vincere la Roubaix (vedi vecchia ministory fatta in tempi non sospetti) o anche il fatto stesso di avere iniziato questa story pochi giorni prima che Rui Costa diventasse campione del mondo... :P

i miei si sono sciolti come era logico che si sciogliessero nel momento in cui si è infiammata la gara, ma ci consoliamo col 3-1 di Marassi :D

:woohoo: si sono consolati in tanti credo! Grande Van Avermaet, lo aspetto alla Roubaix!

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