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Dopo i problemi tecnici della story sulla Vini Fantini, ho trovato una bella idea per cominciarne una nuova. Prima di tutto vi narrerò una breve introduzione fatta di 2-3 capitoli, per ambientarvi nel nuovo mondo e farvi capire su cosa si baserà la story; poi si partirà come vi avevo anticipato con i soliti 5 ispettori, che dovranno fare del loro meglio per scoprire i "furbetti" del gruppo. Tutti gli altri saranno invece stregoni. Vige il regolamento che posterò poco sotto. Nel frattempo vi lascio con la prefazione della story, editata da...vabè, lo conoscete tutti! Buona visione!

 

 

“Cribbio questi comunisti. Non ci si può distrarre un attimo che ti copiano le idee. Ora si sono messi a sponsorizzare una squadra come feci io per aumentare i miei voti alle elezioni. Già da tempo hanno cominciato a fare soldi come me. Se non sto attento mi fregano pure le ragazze per le serate...” (semi-cit)

berlusconi-corna.jpg

 

 

 

Regolamento "ispettori" e "stregoni"

 

Come già detto, l'idea parte prendendo spunto dalla story di smec-easyjey. Ci potranno essere solo 5 ispettori per volta e illimitato numero di medici o "stregoni".

 

Ogni partecipante avrà a disposizione un budget di 1000€. Esso dovrà essere utilizzato per "pagare" sia le pratiche dopanti, sia le analisi antidoping.

 

La durata di un farmaco o una pratica dopante durerà 4 settimane, a partire dal giorno in cui sarà fatta l'operazione. Tale operazione dovrà essere fatta via mp, mandando un messaggio al sottoscritto con nome del corridore e pratica dopante da utilizzare.

Ci sarà in questo caso la possibilità di dare ai corridori diversi tipi di doping scegliendo per ogni stregone una sola pratica a corridore fra:

-EPO (costo 600€ ) : Migliora le caratteristiche di MONTAGNA, COLLINA e CRONOMETRO di 1pt e RESISTENZA, GRINTA, RECUPERO di 2pt.

-TRASFUSIONI (costo 400€ ): Migliora le caratteristiche di RECUPERO e RESISTENZA di 2pt e MONTAGNA e GRINTA di 1pt. 

-STEROIDI/ANABOLIZZANTI (costo 500€ ): Migliora le caratteristiche di VOLATA, PAVES, e PIANURA di 2pt, ACCELERAZIONE, COLLINA e PROLOGO di 1pt.

-ANTI ASMATICI (450€ ): Migliora le caratteristiche di PIANURA, MONTAGNA, COLLINA, CRONOMETRO, PROLOGO, PAVES, VOLATA di 1pt.

 

Più stregoni possono dopare lo stesso corridore nello stesso periodo, per cui se venisse scoperto il corridore in questione risulterà positivo ad una doppia dose dello stesso farmaco o a due o più farmaci diversi. Cercate di non dopare tutti lo stesso corridore e cercate di farlo nei periodi migliori per i suoi obiettivi (è inutile dopare Contador o Nibali a Febbraio).

 

Ogni stregone potrà dopare un max di 2 corridori al mese (mese inteso come 1-28/30/31) pagando la cifra indicata accanto alla pratica dopante.

 

In ogni momento, per una sola volta durante la stagione, un ispettore potrà vedere i valori di un corridore (pagando 200€ ) in modo da confrontarli con i propri standard e giudicare così una presunta positività. 

Per dichiarare la positività di uno o più corridori l'ispettore (o gli ispettori se in coppia) dovrà scrivere su questa story una cosa del tipo: "Secondo me/noi il corridore X si è dopato nel mese di Y (o per le gare Z,W,..)" pagando 300€ . 

 

Un corridore che viene scoperto sarà squalificato. Se non sarà beccato sarà uno dei fortunati e la farà franca. Lo stregone che ha dopato "bene" riceverà una somma pecuniaria di 700€, al fine da reinvestirli in nuovi atleti (se qualcuno rimanesse senza soldi potrà essere aiutato da un altro utente stregone).

 

Se un ispettore invece riuscirà ad acciuffare un baro, esso riceverà 1000€ e l'utente "stregone" che ha fatto tale operazione ne perderà 200€. Uno stregone che viene "pizzicato" a dopare i corridori almeno 3 volte non avrà più la possibilità di fare il suo mestiere, perdendo tutti i suoi averi che saranno redistribuiti a tutto lo staff degli ispettori seguendo l'interno più vicino al multiplo di 100€ (ad esempio se X ha 300€ e ci sono 5 ispettori ad ognuno andranno 100€, ossia il numero intero più vicino ad un multiplo di 100).

 

Occhio però anche a voi ispettori! Se lanciate accuse infondate (per un massimo di 3) perderete il posto a scapito di un nuovo ispettore. I vostri soldi saranno in questo caso persi.

 

P.S. E' vietato dopare i componenti della mia squadra.

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CAPITOLO 1 – L'UOMO DAGLI OCCHI A MANDORLA

 

10 Settembre  – Monastero Tibetano (Cina)

gandem_vista.jpg

La meditazione era diventata la sua routine. Del mondo al di là di quelle mura antiche ormai non gli importava. Era stato tradito, sbeffeggiato, insultato. Si era rifugiato qui per dimenticare, per staccare da tutto ciò che di male vi era in quel mondo. Ormai erano mesi che era rinchiuso in quel monastero, assieme ai monaci che come lui condividevano una vita di preghiera e di rinunce a tutto ciò che il mondo esterno poteva offrire. Aveva imparato molte cose che fino a quel momento non si immaginava esistessero. Il silenzio, ad esempio, del vento che nelle città moderne non poteva essere udito; aveva imparato a prendere la vita da un'altra prospettiva. Era arrivato addirittura a pensare di ringraziare quello che gli era successo visto tutto ciò che stava apprendendo. Era cambiato molto. 

La vita su quella montagna scorreva lenta e solo l'alternanza del giorno e della notte dettava i tempi su cosa andava fatto o su cosa c'era da fare. I monaci gli avevano anche insegnato un po' di karate al fine di controllare il corpo ma soprattutto la mente, a sconfiggere i demoni delle persone quali rabbia, paura e dolore, che nel mondo esterno erano il pane quotidiano.

Michele si sentiva felice in quel posto. Aveva cominciato addirittura a prendere a simpatia tutte le persone al suo interno, come se fossero tutti amici, anche se con molti non aveva mai parlato.

Un giorno però tutto ciò finì. Un uomo venuto dalla pianura, lo venne a reclamare. Era un tizio slanciato, occhi a mandorla, con capelli neri e vestiti da uomo d'affari. Veniva da Pechino. Veniva per far tornare Michele in quel mondo, un mondo nel quale si sapeva che era uno dei migliori. Ma per fare ciò l'uomo dagli occhi a mandorla doveva dare parecchio. “Mi mandano da Pechino. Vuole parlare con lei il nostro presidente con la massima urgenza.” Michele rifiutò all'istante nonostante sapesse l'importanza del mandante. Si trovava bene fra quelle mura. Era protetto e aveva paura di quello che c'era fuori. Dopo tutto quello che era successo non poteva rischiare di avere ancora delusioni. Non parlava quasi mai del suo passato. Conoscevamo soltanto il suo disprezzo verso il mondo del ciclismo, un mondo che a parer suo, gli aveva portato via ogni cosa buona. 

L'emissario del presidente continuò a parlare con Michele per più di due ore. Non sappiamo bene cosa si siano detti. Sappiamo solo che ad un certo punto i due presero i loro oggetti e Michele, dopo aver salutato il capo del monastero, ringraziandolo dell'ospitalità e degli insegnamenti, se ne andò assieme a quell'uomo dagli occhi a mandorla. Lasciò solo due cose all'interno dell'edificio: un bracciale in pelle e un disegno di una bicicletta sui sassi del giardino. La sua nuova vita era appena all'inizio.

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CAPITOLO 2 – IL RICEVIMENTO NEL PALAZZO DEL RE

 

12 Settembre

La-citta-proibita-Immagini-dal-film-5_mi

 

Michele si era fatto convincere a tornare nel mondo reale. Assieme all'uomo in giacca e cravatta salì sul primo treno verso Pechino. La qualità del viaggio non era delle migliori, ma un posto a sedere, l'uno di fronte all'altro era tutto ciò di cui avevano bisogno. Michele era pensieroso, si vedeva lontano un miglio. I profili delle montagne attraversate dal carro ferrato diventavano fonte di ispirazione e rimandavano ai vecchi amici e colleghi con cui aveva trascorso metà della sua vita. L'uomo dagli occhi a mandorla ogni tanto annotava qualcosa sul taccuino. Michele una volta provò a chiedere che cosa stesse scrivendo, ma la risposta di quell'uomo d'affari fu categorica: “Niente di importante”.
Dopo un lungo viaggio i due arrivarono a Pechino. Ad attenderli c'era una macchina nera, con i vetri oscurati. Saliti su di essa, Michele osservava i palazzi della città, pieni di luci e di pubblicità, la quale si contrapponeva alla tranquillità e alla sobrietà delle campagne cinesi. All'improvviso l'auto si arrestò. L'uomo dagli occhi a mandorla fece cenno a Michele di scendere. Davanti ai suoi occhi si spalancò la vista di un imponente edificio con architettura Ming. Lo riconobbe quasi subito: era il palazzo reale dell'imperatore. Si trovava nella città proibita!
Lo stupore però durò pochi attimi, poiché all'improvviso Michele fu chiamato da una guardia, la quale lo condusse all'interno di una sala, ricca di decorazioni e statuette dorate. “Ben arrivato”. Disse un uomo girato di spalle. “Penso che il mio assistente ti abbia informato del perché tu ti trovi qui, giusto?”. “Sì”. Rispose Michele. “Allora possiamo cominciare senza perdere tempo”. In quell'istante l'uomo si girò. Era il presidente della repubblica cinese in persona. “Siediti che cominciamo”. Michele era un po' nervoso per tutto quello che gli stava accadendo. Ma ormai c'era dentro, non poteva uscirne. Era diventato come il piccolo imperatore cinese bloccato nel suo palazzo.
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CAPITOLO 3 – UNA NUOVA SQUADRA

02 Ottobre – Pechino.

capodanno_cinese_pechino_1.jpg

 

Dopo circa un mese dalla chiacchierata con il presidente cinese, Michele si era messo in moto con successo. La proposta di creare una squadra sotto la spinta del governo aveva dato linfa vitale e nuove motivazioni, che da tempo mancavano. In quel periodo aveva contattato tanti suoi vecchi amici. Molti aveva declinato le offerte, ma altri, oltre ad averle accettate, chiesero di poter avvertire anche terze persone. Uno degli amici storici di Michele poi, era Ivan Basso, entusiasta della proposta ma bloccato da una clausola con la Cannondale, la sua nuova squadra. In pochi giorni, grazie al rilevamento della Champion System, nata pochi anni prima, la nuova squadra cinese stava prendendo forma. Michele sapeva di dover accontentare le richieste del governo. I fondi c'erano, ma quali corridori erano realmente disposti ad affrontare questa nuova sfida? In molti poi chiedevano una scelta etica ma anche politica, una scelta che poteva attirare attenzione ma che avrebbe dovuto dare stimolo al progetto senza danni di immagine. Si pensava infatti anche a corridori con nel passato squalifiche di doping, ma la gente cosa ne avrebbe pensato? Tanti erano gli interrogativi. 

Dopo giorni di ricerche e tanti rifiuti di corridori eccelsi, Michele riuscì a completare la rosa: 25 corridori di cui 9 cinesi, 4 italiani, 2 di Hong Kong, 2 iraniani, 2 canadesi, 1 koreano, 1 eritreo, 1 argentino, 1 bielorusso, 1 giapponese e 1 venezuelano.

La squadra era fatta. Il presidente rimase contento di tutte le motivazioni per le quali fu scelto un ciclista a scapito di un altro. Non restava che presentarla al Mondo.

 

 

P.S. Chi saranno questi baldi eroi?

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C'è puzza di Arashiro :dry:

 

 

L'eritreo penso sia Daniel Teklehaimanot.

Per i giapponesi possono essere Beppu, Miyazawa e Arashiro (forse è tra questi?) :D

i canadesi Tuft e Veilleux?

 

Vi informo che non ne avete azzeccato nemmeno uno giur.gif

Se fate così anche a scovare i dopati mi immagino le siringhe che gireranno per il gruppo.

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BEIJING CYCLING PROJECT. THE RISE OF A GLOBAL SUPERPOWER

 

21 Novembre -  Bird's nest

stadio-Pechino-Ai-Weiwei.jpeg

Quale migliore vetrina, se non lo stadio di Pechino per la presentazione della squadra? Michele era molto nervoso quella sera. Doveva subito fare bella figura con la stampa e far capire che la voglia di lavorare era tanta. Alla spicciolata migliaia di persone si sedettero sugli spalti del Bird's Nest, curiosi della presentazione e speranzosi di poter avere una squadra ciclistica di livello mondiale.

Dopo i consueti ringraziamenti di rito, i responsabili del governo lasciarono la parola a Michele, il quale, con voce tremante dall'emozione, diede inizio alla presentazione del suo nuovo gruppo di corridori.

Entrarono in fila indiana, uno dietro l'altro. Guardandoli sembrava che i colori delle varie etnie si mischiassero con i colori delle giacche, creando un quadro macchiaiolo. Il primo a farsi avanti fu il campione cinese Gang Xu, simbolo di questa Cina "operaia" che puntava in alto. Lui era uno dei simboli della squadra; in essa vi erano tutte le speranze dei connazionali, di vederlo magari in TV al Giro d'Italia o al Tour de France. Uno dopo l'altro si avvicinarono anche gli altri cinesi del gruppo. Han Feng, Chun Kai Feng, Chen Ji, Kun Jiang, Pengda Jiao, Long Jin, Biao Liu e Yan Dong Xin. Vennero subito chiamati anche i cinesi di Hong Kong Wang Yip Tang e Kin San Wu. Tutti e undici avevano gli occhi che brillavano. Sapevano che questa era la loro occasione di farsi conoscere e nulla poteva impedire loro di tentare la scalata al successo. Il governo poi puntava molto su di loro. Aveva visto che, come per la Astana, anche la Cina poteva diventare grande con i propri uomini.

Michele continuò le presentazioni. Dagli operai alla tecnologia con Ryhota Nishizono, giapponese, e Chan Jae Jang, koreano. Essi rappresentavano il mondo del progresso e il governo sapeva bene che poteva guadagnare economicamente e politicamente da questa cosa.

Si passò poi a due coppie, distinte per etnie, pensieri, religione, usi e costumi. La prima formata da due canadesi, più precisamente il campione su strada Ryan Roth e la giovane promessa emergente David Boily; gli altri, iraniani, avevano come scopo tenere aperta una porta in un colloquio pacifico, nell'eventualità di un attacco da parte del governo iraniano di Ahmadinejad. I loro nomi erano Madhi Sorabi e Amir Zargari.

Mancavano adesso i pezzi grossi di questa formazione. Uno ad uno vennero alla luce. Michele sapeva bene come lavorare con le squadre e si era fatto sì tanti nemici, ma anche molti amici. Uno di questi era Palmiro Masciarelli, che dopo la scissione della sua Acqua & Sapone, si era allontanato un po' da questo mondo. Michele riuscì a convincerlo e a portarlo con sé assieme a una dote familiare. A far parte del team infatti vi erano due dei tre fratelli, per la precisione Andrea e Francesco Masciarelli, quest'ultimo possibile uomo da classifica in un grande giro.

Dalla ex Acqua & Sapone entrò in squadra anche Francesco Ginanni, già nazionale maggiore con Paolo Bettini, un po' perso per strada negli ultimi periodi. Michele credeva in lui;  lo vedeva motivato da questa opportunità e sapeva che non avrebbe fallito.

Venne poi il momento dell'unico africano del gruppo. Classe 1991, eritreo puro sangue, Natnael Berhane rappresentava il nuovo mondo che avanza, quello dei poveri che vogliono migliorare la loro condizione con sacrifici e lavoro. Il suo obiettivo principale non era quello di vincere, ma di portare nel suo paese soldi e migliorare la vita dei suoi amici, rimasti là, in quel paesino sperso nelle campagne aride dell'Eritrea.

Si passò poi all'Est Europa, più precisamente alla Bielorussia, nazione nata dal disgregamento dell'Unione Sovietica. Da esso Michele prese Branislau Samoilau, forte atleta in salita e a cronometro, utile nelle corse a tappe e papabile per un posto da titolare in un grande giro.

Esperienza e un torto da farsi perdonare dai cinesi. Con queste parole Michele presentò uno degli ultimi corridori rimasti. L'ombra del doping aveva macchiato indelebilmente la sua carriera, ma lui, spavaldamente, voleva a tutti i costi correre nonostante i suoi 41 anni. Nel 2008 i cinesi se lo ricordano come un traditore, ma ora era qui per far della Cina la sua seconda casa. Davide Rebellin era pronto per stupire ancora.

Alla fine rimanevano soltanto due corridori. Venivano entrambi dall'America latina, terra “amica” dei Cinesi per le idee politiche. Uno era un velocista; l'altro uno scalatore. Entrambi avevano un unico obiettivo: vincere! Il primo era Juan Josè Haedo, già corridore CSC e Saxo – Bank. L'altro, un piccolo uomo con i baffetti, già maglia verde al Giro d'Italia. In molti puntavano su di lui, soprattutto Michele. Josè Humberto Rujano Guillén era il capitano di questa nuova squadra. La Beijing Cycling Project era destinata in pochi anni a diventare una delle squadre più forti del Mondo.

 

ROSTER COMPLETO flag-china-wehende-flagge-statisch-20x30

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Ricordo che in questa story ci saranno ispettori antidoping e stregoni che invece il doping lo inietteranno nell'organismo dei corridori.

I nominativi degli ispettori anti doping sono i seguenti (a meno di smentite):

- elfede98;

- NICONICK;

- Headshot bike;

- damecunego92;

- gimox97

 

Gli stregoni invece possono essere chiunque :ph34r:  

Si parte dunque con l'avventura! 

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