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De Luca: Una storia Simul-Vera


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CAPITOLO 18: Perchè no?

Decisi di seguire la squadra anche alla competizione successiva, il Giro delle Pesche Nettarine: si trattava di una breve corsa a tappe non particolarmente difficile che si correva in Romagna; pensavo potesse essere un buon banco di prova per valutare se gli allenamenti fatti assieme avevano portato a dei risultati, oppure no. La prima tappa era peraltro l'emblema del lavoro e dell'armonia di squadra: una cronosquadre nella cittadina di Imola. Avevamo lavorato molto bene in squadra per provare situazioni di fuga, però non l'avevamo mai fatto con una bici da cronometro. Sebbene adorassi le salite non posso negare che nella mia carriera le cronometro mi erano sempre riuscite bene, a dimostrazione del fatto che il primo risultato importante l'avevo ottenuto proprio nel Campionato del Mondo di specialità. Non credo che mi allenassi di più di un qualsiasi altro professionista, credo invece si trattasse di un talento naturale, oppure del fatto che i primi anni con la bicicletta li ho passati pedalando da solo, senza compagnia, perchè così stavo bene, così mi trovavo a mio agio, così credevo che in solitudine si potesse respirare maggiormente la magia della bicicletta.

Provammo qualche volta il percorso al mattino, ma una cronosquadre effettivamente non si inventa dal nulla, e nella tappa cronometrata del pomeriggio, la squadra giunse penultima. Falco era il più demoralizzato perchè sperava di poter lottare per una vittoria di tappa il giorno dopo e conquistare la maglia di leader, ma con quel ritardo ciò gli era precluso a priori; lo rincuorai, non si trattava della maglia rosa del giro tutto sommato, e avrebbe avuto ancora più rabbia per sprintare il giorno successivo.

La sera ricevetti una chiamata. Era ancora Bettini

"Visto che hai rifiutato ogni squadra, almeno riuscirò a vedherti agli hItaliani, nevvero?"

"Gli Italiani?" A fine Giugno si correvano i campionati italiani, ed io, da ciclista senza contratto, avrei potuto comunque difendere il mio titolo a cronometro

"Heccerto! Così ti posso vedere un 'hochetto! E insomma Danilo, 'ho sai che ci tengo attè!"

"Tranquillo Mister, io ci sarò e difenderò il mio titolo di campione con le unghie con i denti!"

Mancavano meno di 30 giorni a quell'appuntamento e l'unica volta che avevo preso in mano la bici da cronometro negli ultimi sei mesi era stata proprio quella stessa mattina per aiutare i ragazzi nella cronosquadre. Ce l'avrei fatta?

Comunicai frettolosamente la volontà di partecipare ai campionati a Cenghialta, il quale mi rispose che ne avremmo potuto parlare con più calma dopo qualche giorno, alla fine del Giro. Intanto io mi allenavo con la bici da cronometro del primo giorno, che non era neppure la mia, ma quella di Vicini, che con il fisico più o meno mi somigliava. Mentre i ragazzi competevano sulle colline della Romagna, io macinavo chilometri in solitudine con la bici da cronometro. Ma non era semplice: le strade erano trafficate, v'erano semafori, segnali di Stop. Non potevo essere tranquillo in vista di quella competizione al quale volevo arrivare pronto sia perchè ci tenevo, sia perchè rappresentava il mio ufficiale rientro alle corse dopo 8 mesi di inattività. Ma Bruno mantenne la promessa, a fine corsa mi si avvicinò, e mi propose un'altra delle sue brillanti idee. "Danilo, che ne dici di fare un salto a Maranello?"

Risultati Principali Giugno 2011

Giro del Delfinato: 1° Riccardo Zucchi (Omega Pharma - Lotto) 30h27'21'' 2° Maxime Monfort (Leopard - Trek) + 5'13'' 3° Samuel Sanchez (Euskaltel) + 5'51'' 4° Haimar Zubeldia (Team Radioshack) + 6'53'' 5° Jérome Coppel (Sojasun) + 7'34'' 6° Sandy Casar (Fdjeux) + 7'48'' 7° Simon Spilak (Lampre - ISD) + 7'49'' 8° Xavier Tondo Volpini (Movistar Team) + 8'04'' 9° Michael Rogers (Sky) + 9'01'' 10° Roman Kreuziger (Astana Team) + 9'55''

Giro di Svizzera: 1° Andy Schleck (Leopard - Trek) 32h43'42'' 2° Jonathan D'Arkness (Garmin - Cervélo) + 1'16'' 3° Christopher Horner (Team Radioshack) + 2'23'' 4° Stefano Belisari (HTC - Highroad) + 3'33'' 5° Robert Williams (Fdjeux) + 3'49''6° Ivan Basso (Liquigas - Cannondale) + 4'05'' 7° Ryder Hesjedal (Garmin - Cervélo) + 4'12'' 8° Joaquin Rodriguez (Katusha) + 4'25'' 9° Denis Menchov (Geox) + 4'52'' 10° Michele Scarponi (Lampre - ISD) + 5'06''

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CAPITOLO 19: Il rientro alle corse

L'esperienza di Maranello fu qualcosa di favoloso e inaspettato!

Bruno Cenghialta aveva pensato ad una visita alla casa della Ferrari perchè là c'era una galleria del vento, e lì avrei potuto provare al meglio la posizione per la prova a cronometro. Fu un'idea favolosa, perchè ero sempre stato un tifoso Ferrari e mai ero stato là prima di allora. V'erano auto Ferrari di ogni annata, trofei, strinsi la mano a parecchi operai e scoprii che la stessa ammirazione che io provavo per loro, loro l'avevano per me. Restai con emozione a provare nella Galleria per un pomeriggio intero. Descrivervi quell'esperienza è parecchio complicato, è come una specie di camera iperbarica enorme, una base spaziale, o una sala operatoria. L'avete capito no? Indescrivibile.

A posteriori devo ammettere che un pomeriggio in galleria del vento servì poco a nulla, ma mi diede grande carica e soprattutto buon umore.

Il campionato Italiano a cronometro si correva in Sicilia, in un percorso che si snodava da Paternò alla periferia di Catania, 43 km circa senza grosse difficoltà: prima la strada saliva leggermente, e poi scendeva verso la costa; strade larghe, poche curve, era il tipico percorso per specialisti ed io rientravo tra i papabili favoriti. Solitamente la prova a cronometro si correva qualche giorno prima della prova in linea e così anche molti atleti che non avrebbero avuto nessuna possibilità di vittoria partecipavano e concludevano la corsa, un po' per affinare la gamba, un po' per visionare il percorso che solitamente ricalcava anche quello in linea. Ma quell'anno il solitamente non valeva. Quell'anno la gara in linea s'era corsa qualche giorno prima e aveva visto vincente il corridore della Lampre Marco Ranzani, e la scelta assurda di correre una competizione nel suditalia alla fine di giugno s'era rispecchiata tutta in quella estenuante prova di quasi 8 ore che aveva visto arrivare al traguardo meno della metà dei partecipanti: Ranzani aveva vinto il titolo italiano contro il caldo piuttosto che contro avversari il carne ed ossa. Così nessuno ci teneva nel mettere a repentaglio la propria salute per una competizione per la quale sarebbero partiti già sconfitti, quell'anno i partecipanti furono appena una trentina.

Per mia fortuna mancavano alcuni rivali temibilissimi: l'ex campione italiano Marco Pinotti, Vincenzo Nibali che avrebbe avuto la carica eccezionale dei tifosi, e Tommaso De Marchin, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi mesi nelle prove contro il tempo.

Mancando loro favoriti d'obbligo erano Marco Fricks, l'italo - americano della Garmin già bronzo iridato a Mendrisio, il due volte secondo al Giro Riccardo Zucchi (in forma monstre dopo la vittoria al Delfinato), Ivan Basso in pieno rodaggio pre-Tour i giovani Adriano Malori, già campione del Mondo di specialità negli under 23 e Manuele Boaro e l'ex campione italiano Marzio Bruseghin che seppur avanti con l'età non era mai da sottovalutare.

Al termine di un Giro delle Pesche Nettarine senza acuti Bruno aveva così accettato di buon grado di accompagnarmi in questa breve avventura, tornando a dirigermi tre anni dopo l'esperienza all'Acqua & Sapone.

Forse qualunque altra persona al mio posto sarebbe stata molto emozionata all'idea di tornare nel "gruppo", (anche se si trattava di una gara individuale) dopo così tanti mesi. Qualcuno avrebbe ceduto ai flash dei fotografi, ai giornalisti, agli occhi incuriositi dei tifosi e degli altri colleghi. Io invece non lo ero. Ero invece concentrato, molto concentrato, e quando la mattina avevo provato il percorso, e poi al villaggio tirato dritto senza fermarmi a firmare autografi provando sui rulli in attesa di aspettare il mio turno, mi ero comportato così non per insensibilità, ma perchè mi sentivo a tutti gli effetti un'atleta, un ciclista. Erano i riti, le sensazioni che avevo sempre provato, e otto mesi di assenza non mi avevano cambiato di una virgola. Ero pronto a fare risultato, non so quale, ma ero pronto, e qualsiasi epilogo diverso da quello che avevo in mente mi avrebbe senza dubbio deluso.

Risultati Principali Giugno 2011

Campionato Italiano in linea: 1° Marco Ranzani (Lampre -ISD) 7h45'24'' 2° Ivan Basso (Liquigas - Cannondale) + 1'02'' 3° Michele Scarponi (Lampre - Isd) st 4° Enrico Gasparotto (Astana Team) st 5° Vincenzo Nibali (Liquigas - Cannondale) + 2'52'' 6° Filippo Pozzato (Katusha Team) st 7° Tommaso De Marchin (Acqua & Sapone) + 3'04'' 8° Damiano Cunego (Lampre - Isd) + 3'20'' 9° Leonardo Bertagnolli (Lampre - Isd) st 10° Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) st

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L'organizzazione aveva consegnato il foglio con l'ordine di partenza. Credevo che essendo senza contratto sarei partito tra i primi, invece, facendo scivolare il dito giù per la breve lista notai di essere "Ultimo! Bruno, parto per ultimo!"

"E' naturale, sei il campione uscente! E sai che completo indosserai?"

Strabuzzai gli occhi. Non capivo la domanda, stavo indossando il mio solito completino anonimo d'allenamento. "Quello che indosso?"

"No Danilo, questo!"

Oh! Era una tuta bianca e nera, con in bella mostra lo sponsor della Latteria Delebio, era bellissimo! "L'ho fatto fare apposta per oggi, è un completo speciale che ti ho fatto preparare. Anche se ancora non puoi esserlo ufficialmente, presto indosserai la maglia della Latteria Delebio, così puoi incominciare ad abituarti, e soprattutto a farci conoscere un po'!"

In un certo senso il mio sogno poteva definirsi avverato: avrei indossato la maglia di una squadra tutta mia!

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1 Daniel Oss Liquigas - Cannondale 14.12

2 Alan Marangoni Liquigas - Cannondale 14.14

3 Tiziano Dall'Antonia Liquigas - Cannondale 14.16

4 Diego Ulissi Lampre - Isd 14.18

5 Mauro Da Dalto Liquigas - Cannondale 14.20

6 Damiano Cunego Lampre - Isd 14.22

7 Luca Capuano Katusha 14.24

8 Giairo Ermeti Androni Giocattoli 14.26

9 Davide Malacarne Quick Step 14.28

10 Eros Capecchi Liquigas - Cannondale 14.30

11 Matteo Tosatto Team Saxo Bank 14.32

12 Leonardo Bertagnolli Lampre - Isd 14.34

13 Filippo Savini Colnago - SF 14.36

14 Alessandro Malaguti Team Miche 14.38

15 Fabio Felline Geox - TMC 14.40

16 Danilo De Luca Katusha - Team 14.42

17 Stefano Garzelli Acqua & Sapone 14.44

18 Alessandro De Marchi Androni Giocattoli 14.46

19 Enrico Gasparotto Astana Team 14.48

20 Daniele Bennati Leopard - Trek 14.50

21 Giovanni Visconti Farnese Vini - Neri Sottoli 14.52

22 Manuel QUinziato BMC 14.54

23 Dario Cataldo Quick Step 14.56

24 Ivan Basso Liquigas - Cannondale 14.58

25 Marzio Bruseghin Movistar Team 15.00

26 Manuele Boaro Team Saxo Bank 15.02

27 Marco Fricks Garmin - Cervèlo 15.04

28 Adriano Malori Lampre - Isd 15.06

29 Riccardo Zucchi Lotto - Omega Pharma 15.08

30 Danilo De Luca - 15.10

La lunghezza totale del percorso era di 42.1 Km

Primo intertempo dopo 14 km, il secondi, dopo 31. Iniziano a partire i primi atleti, sono tutti della Liquigas, intanto io mi avvio ad incominciare il mio ultimo riscaldamento sui rulli, tranquillo. Anche lì c'è qualche curioso che mi osserva, cerco nel taschino un paio di auricolari, me li infilo nelle orecchie, poi li attacco alla radiolina, è tutto pronto. "Scusa...mi daresti una borraccia...?" Un ragazzino mi si avvicina ai bordi del mio spazio che fortunatamente è recintato. "Tieni", gli lancio quella piena che avevo appena preso dalla ghiacciaia.

Voglio un sacco di bene a tutti i bambini del mondo, ma non voglio essere disturbato, così, visto che mancherà ancora molto alla mia partenza, mentre comincio a scaldarmi sincronizzo la radiolina su radiocorsa. Erano già partiti in 4, era il turno di Da Dalto.

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C'era anche Luca Capuano, un giovane scalatore volenteroso di migliorare a cronometro per poter ambire a fare classifica nelle corse a tappe

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Daniel Oss aveva fatto un tempo di poco inferiore ai 21' al primo intertempo. Non era troppo alto? O troppo basso? Ma ce l'avrei fatta a fare lo stesso tempo? "Scusa...mi regali una borraccia!?" Un ragazzino aveva scavalcato la transenna ed era proprio a fianco a me, io neppure me ne ero accorto. "Tieni te la do io la borraccia, e ora vai che Danilo si deve allenare!" Ci pensò Bruno a far andar via quell'ennesimo tifoso. "Danilo? Vuoi iniziare questo riscaldamento o hai intenzione di presentarti alla partenza da freddo?" Mi stavo rendendo conto che sentire in radiolina l'andamento della corsa mi stava deconcentrando parecchio. "Al diamine la corsa, quando toccherà a me vedrò!" Pensai. Staccai la radiolina e inserii il jack nel mio ipod. Per la prossima mezz'ora nessuno m'avrebbe più disturbato.

"Andiamo Danilo, fra poco tocca a te!" Bruno mi diede una leggera pacca sulla spalla. Toccava a me. Non sento la tensione, non sento la tensione, non sento la tensione continuavo a ripetermi velocemente! In realtà invece la sentivo, sentivo tutta l'emozione che non avevo provato nè nelle ore precedenti, nè all'arrivo ieri. Non avevo niente da perdere mi ripetevo. Falso, ero il campione italiano in carica, avevo il titolo da perdere! Ero fuori da otto mesi, mi ero preparato a questa prova molto frettolosamente ma mentre mi avviavo al cancelletto di partenza mi resi conto che dentro di me io volevo VINCERE!

Con un'occhiata vidi che c'era Fricks pronto alla partenza, uno dei principali favoriti, fra poco sarebbe toccato a me. A sinistra poi, c'era un megaschermo con telecamera all'arrivo, ma in quel momento l'unico ad aver concluso la prova era il primo che era partito, Oss. La prova era veramente lunga, riferimenti ne avrei potuto avere solo durante il percorso, mentre ero concentrato ed impegnato nel massimo sforzo.

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Anche Adriano Malori era partito. Infilo il casco, sistemo gli occhialini: c'è Zucchi, e dopo...toccava a me!

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Da adesso in poi le comunicazioni con Bruno le avrei avute solamente in radiolina, non erano previste ammiraglie che seguono gli atleti nel campionato italiano a cronometro, ma soltanto vetture di assistenza.

"Sei pronto Danilo, mi senti?"

"Si tutto pronto"

"La situazione attuale vede al primo intertempo primo Damiano Cunego, ha un tempo di 20'22''. Ma devono ancora passare tutti i migliori, cerca di non mollare Zucchi dal tuo campo visivo, non distogliere gli occhi da Zucchi!"

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Doppio segno della croce, nel timore d'averlo fatto nel senso sbaglio, ultima sistemata al casco, e via!

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Una liberazione, come uno scrollarsi dal corpo fango, fatica, ricoveri in ospedale, giorni sul divano, litigi. Quello era stato il primo colpo di pedale, ma soprattutto una lunga rincorsa "non distogliere gli occhi da Zucchi" aveva detto Bruno, ma appena partito già non lo vedevo più.

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Appena uscito da paese potevo vedere Zucchi nelle lunghe distese di campi di grano che intervallavano le poche case. Dovevo avvicinarmi il più possibile a Zucchi: se avessi guadagnato su di lui avrei potuto ambire almeno ad un podio.

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Risalgo ancora sui pedali! "Vai tranquillo Danilo, sei appena partito!"

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"Danilo, il tempo di Cunego era ottimo, ha tenuto dietro sia Ivan che Marzio, ma è appena passato in testa Boaro: 20'10'' il tempo da battere al primo intertempo, 20'10''. Fai questo tempo, tieni questo ritmo e sei da podio"

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"Frick ha appena abbattuto il muro dei 20 minuti, 19'58'', tieni come riferimento il tempo di Boaro, non strafare Danilo, Fricks sta andando molto forte!".

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Strafare o no io già avevo nell'obiettivo il traguardo del 14° Km, le gambe giravano a meraviglia

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Avevo tagliato il primo intertempo, ma da Bruno non mi era arrivata nessuna comunicazione. "Bruno, tempo, tempo!" attimi di silenzio, forse un guasto alla radiolina? Poi sentii un grugnito."Bruno ci sei?" "Danilo...hai 33'' di ritardo da Fricks, stai tranquillo..." Come trentatrè? Mi sembrava di andare bene...questo succede a stare fuori dal giro per troppo tempo! "Quando da Zucchi?" "Da Zucchi 29"

Malissimo.

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Le lunghe strade ingannavano. Davano si la possibilità di vedere chi ti stava davanti, ma era una mera illusione, non erano per nulla vicini. Mi rialzai sul pedale, capivo che avevo bisogno di un cambio di ritmo, di andare più veloce, ma non ce la facevo, il contachilometri segnava 46-47 km/h per qualche centinaio di metri, ma poi, senza accorgermene, tornavo ai 45.

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Restai in silenzio fino al secondo rilevamento, così Bruno. Provavo a spingere di più, a mettere un rapporto più duro, ma niente da fare, non riuscivo ad aumentare. Però ero costante, potevo sperare che gli altri rallentassero; insomma, era la prima gara dopo mesi, potevo arrabbiarmi, strafare, piangere. Non avrebbe portato a nulla, dovevo restare calmo. Ma non ero calmo per nulla.

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Zucchi non lo vedevo più, all'avvicinarsi del secondo rilevamento intanto Bruno mi comunicava che tutti i migliori avevano raddoppiato il loro margine di vantaggio. Sarebbe raddoppiato pure il mio ritardo?

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"1 minuto e undici di ritardo da Fricks, sei nono" "E dal podio, quanto ho di ritardo?" "C'è Malori terzo, hai un minuto". Un minuto, da recuperare in dieci chilometri. Al diavolo! In un secondo stavo per per perdere il controllo della bici. Chissenefrega pensai, ora do tutto me stesso. Persi ogni velleità di posizione aereodinamica e cominciai a saltellare sui pedali, come in una salita alpina, come in una volata finale, una volata lunga dieci chilometri.

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Rividi la sagoma in lontana poco prima di una curva, forse qualcosa avevo guadagnato, ma mancavano ormai tre chilometri alla fine.

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Basta. Mancava poco più di un kilometro. Terminai quella rincorsa impetuosa e cominciai a rallentare. Per quel giorno poteva bastare così, avevo passato gli ultimi sei mesi immaginando come una chimera un giorno come questo, in cui sarei risalito su una bici con un numero su una schiena. Ce l'avevo fatta e poteva bastare, quella era la mia vittoria. Alzai lo sguardo: a sinistra, a destra, due ali di folla, un vero boato!

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"Quinto! Sei quinto!" Gridava Bruno dalla radiolina! "Come?!" Mi fermo subito dopo il traguardo, Bruno mi corre incontro, mi tolgo gli auricolari. "Danilo, sei stato strepitoso, hai fatto un ultimo tratto incredibile! Hai guadagnato più di quaranta secondi al primo!" "Dici davvero?! Che tempo, che tempo ho fatto?" "58'54'', Fricks ha vinto e ha fatto 58'15''. terzo è arrivato Malori a 14'' di ritardo, in totale hai perso venti secondi dal podio. Peccato ma sei stato grandioso ugualmente!" In dieci chilometri avevo mangiato quasi un minuto a Malori e Zucchi, che poi sarebbero stati divisi da un solo secondo. Forse se non mi fossi arreso ad un chilometro dalla fine avrei potuto puntare pure ad un podio...o più facilmente i miei conti erano tutti sbagliati e viziati dalla fatica. Ma sentivo d'aver fatto comunque un'ottima prestazione.

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"Grandioso Danilo, grandioso!"

Credo di non aver mai festeggiato così tanto un quinto posto nella mia carriera.

Fricks vinse quella cronometro e indossò per la prima volta in carriera la maglia di campione italiano di specialità. Se la meritava. La meritava per le numerose convocazioni in azzurro, per le poche soddisfazioni avute e per i brutti infortuni che l'avevano sorpreso proprio nei momenti in cui avrebbe potuto ottenere i migliori risultati.

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CLASSIFICA FINALE

1 Marco Fricks Garmin - Cervélo 58'15

2 Riccardo Zucchi Omega Pharma - Lotto + 14

3 Adriano Malori Lampre - ISD + 15

4 Manuele Boaro Team Saxo Bank + 34

5 Danilo De Luca - + 40

6 Damiano Cunego Lampre - ISD + 1'13

7 Marzio Bruseghin Movistar Team s.t.

8 Ivan Basso Liquigas - Cannondale + 1'25

9 Dario Cataldo Quick Step Cycling Team + 1'32

10 Manuel Quinziato BMC Racing Team + 1'35

11 Giovanni Visconti Farnese Vini - Neri Sottoli s.t.

12 Stefano Garzelli Acqua & Sapone + 1'40

13 Tiziano Dall'Antonia Liquigas - Cannondale + 1'46

14 Daniele Bennati Leopard - Trek + 1'52

15 Alan Marangoni Liquigas - Cannondale + 2'02

16 Enrico Gasparotto Astana Pro Team s.t.

17 Daniel Oss Liquigas - Cannondale + 2'09

18 Danilo Di Luca Katusha Team + 2'19

19 Diego Ulissi Lampre - ISD + 2'24

20 Alessandro De Marchi Androni Giocattoli - Venezuela s.t.

21 Fabio Felline Geox - TMC + 2'45

22 Davide Malacarne Quick Step Cycling Team + 2'49

23 Matteo Tosatto Team Saxo Bank + 2'51

24 Giairo Ermeti Androni Giocattoli - Venezuela + 2'53

25 Mauro Da Dalto Liquigas - Cannondale + 2'59

26 Luca Capuano Katusha Team + 3'03

27 Leonardo Bertagnolli Lampre - ISD + 3'08

28 Filippo Savini Colnago - CSF Inox + 3'26

29 Eros Capecchi Liquigas - Cannondale + 3'38

30 Alessandro Malaguti Miche - Guerciotti + 3'45

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CAPITOLO 20: "Che farò da domani non lo so..."

In altre annate un quinto posto sarebbe stata una delusione, invece allora rinvigorì il mio spirito e altre squadre che tornarono alla carica per offrirmi un contratto. Già nei pressi dell'arrivo Masciarelli mi chiese se volevo tornare all'Acqua & Sapone, ma quella volta non dovetti pensarci per nulla perchè la decisione di non cambiare squadra l'avevo presa da tempo, quindi declinai la proposta seppur pieno di riconoscenza verso la squadra che mi offrì il primo contratto. Poi nella folla post-gara spuntò una domanda di una giornalista: "De Luca, ci liberi dall'equivoco, ma lei ce l'ha o no una squadra dove correre e dove correrà il prossimo anno?" La domanda non era così stupida. La Latteria Delebio era la "mia" squadra anche se non potevo essere sotto contratto come ciclista in quanto riservata solo agli under 23, dunque, tecnicamente, ero senza contratto. Però c'era una promessa tra me, Bruno e tutto lo staff, che quella squadra sarebbe diventata una realtà professionistica dove avrei corso nel 2012: una squadra Professional, se fosse rimasto il World Tour. Perchè quello era il progetto: vincere il Giro d'Italia con la mia squadra.

Dunque dopo il campionato italiano la mia agenda delle competizioni tornava vuota, e il più dispiaciuto era proprio il CT che da quando ero guarito non lasciava passare una settimana senza che mi chiamasse."

"Oh Danilo, che tu mi combini!? E come fò a convocarti per Parigi se tu non corri? E hai rifiutato la Farnese, e l'Acqua & Sapone, hai rifiutato la Skil, e tu pure hai rifiutato la Burgos che t'avrebbe fatto correre alla Vuelta. Ma lo sai che se tu correvi la Vuelta un posto in squadra per Parigi ce l'avevi? Almeno per la cronometro!" Paolo era sempre a conoscenza di tutti i miei intrallazzi senza che io sapessi mai come. "Paolo, lo so, mi spiace, ma io credo fermamente nel mio progetto e c'è bisogno di me per crescere, farò delle granfondo per tenermi in forma, e poi..per il mondiale...hai visto bene ieri, ce ne sono almeno quattro migliori di me, per non parlare poi di quelli che nemmeno c'erano"

"Oh che tu fai Danilo, che ti tiri indietro?!" "No, non mi tiro indietro, ma se condizione necessaria per la maglia azzurra è correre, allora io non potrò fare parte del gruppo. E lo dico anche per rispetto degli altri, che cercano di fare risultato per farsi notare."

"Oh Danilo lo sai che tu per me sei spesciale, non t'ho mai chiesto grandi risultati ma solo grande voglia e quella tu me l'hai sempre dimostrata, ma c'ho bisogno di vedere che corri, che pedali, non posso mica venirti dietro cohl motore per vederti allenare!" "Hai ragione Paolo, hai perfettamente ragione..." "Oh Danilo, fammi sapere isse tu trovi una squadra o fai una ghara qualsiasi, anche del tu' paese, così ti vengo un po' a vedere!" Paolo mi disse questa frase con tono abbastanza rassegnato, e forse per quell'anno dovevo rassegnarmi anche io, la maglia azzurra non avrebbe fatto per me.

V'era stata poi una mezza scommessa, ma neanche troppo combattuta, tra me e Bruno. Lui ci teneva che seguissi la squadra insieme a lui al Valle d'Aosta che si sarebbe tenuto in Luglio, ed io l'avrei fatto se non fossi riuscito a piazzarmi almeno sul podio, e così andò. La realtà è che l'avrei comunque aiutato anche se avessi vinto: sarebbe stata una esperienza diversa, nel mio piccolo avrei fatto il direttore sportivo, mi avrebbe aiutato a scegliere quali corridori avrebbero potuto essere pronti per fare il salto nel professionismo, ma soprattutto mi avrebbe tenuto lontano dalle luci del Tour de France. Come già successo per il Giro d'Italia, non ce l'avrei mai fatta a seguire da casa, sul divano, le gesta di coloro che avrei voluto contrastare, ma soprattutto non mi andava in alcun modo restar ad ammirare le gesta di Williams, che era collocato tra i favoritissimi per la vittoria finale.

Non riuscivo a neppure a reggere l'insofferenza delle prime due settimane, quando nonostante fossi fuori casa tutto il giorno in allenamento con la Latteria Delebio, era irrefrenabile la curiosità di vedere i risultati della gran Boucle la sera, in internet, ed ogni volta era una fitta al cuore vedere il nome di quell'inglesino da strapazzo sempre in testa alla classifica, con la maglia gialla. "Ci fossi stato io..." mugugnavo a denti stretti ogni qualvolta ne leggevo il nome... la partenza per Aosta fu dunque un vero toccasana, mi aspettava un mondo assolutamente tutto nuovo, fatto di giovani ragazzi che mi avrebbe totalmente distolto dall'informarmi su quello sciagurato spettacolo.

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CAPITOLO 21: La mia prima esperienza da D.S.

Marco non aveva mai interferito con la squadra, non aveva mai chiesto particolari risultati, non si era mai intromesso nelle scelte d'organico e di staff, ne prima del mio arrivo, ne dopo.

Il Giro della Valle d'Aosta era però speciale per lui e per tutta la Latteria Delebio, anzi per tutto il paese di Delebio. Alla partenza del pullman oltre ai genitori dei ragazzi v'era anche una discreta folla, tutti pronti a salutarci e ad augurare un in bocca al lupo; non che fossero tutti dei fini intenditori di ciclismo in quella valle, ma Marco aveva fatto una buona pubblicità e ci teneve a rendere tutti partecipi per quella spedizione che doveva assolutamente concludersi in maniera positiva. Così, diversamente da tutte le altre corse dell'anno, quella volta ci venne a trovare prima della partenza, caricandoci e facendoci una piccola richiesta, ovviamente a modo suo: "Ueeee ragaasss, forza eeh dai che ci tengoo! Non pretendo di vincer eh! Ma fategli vedere a quei fondutari chi lè el più fortee! Tuc i giorni se deven ricurdà tuc de la Lateria! Poi s'el scapa anca una vitoria! Daaaaaaiiiii!".

Il Giro della Valle d'Aosta non era certo una manifestazione improvvisata, nulla che ricordasse le numerose corse locali a cui io prendevo parte quando ancora non ero professionista, a metà tra l'artigianale e la festa di paese; l'organizzazione era invece di quelle da far invidia a certe corse World Tour, il percorso era ostico, talmente duro che avrebbe messo alla corda persino i migliori professionisti: 6 tappe, di cui ben 4 di montagna, 2 arrivi in salita, 1 cronoscalata e abbastanza metri di dislivello da far venir le vertigini a chiunque.

E poi vi partecipava il meglio del panorama giovanile mondiale: 24 squadre di cui 5 italiane e 4 selezioni nazionali. Tutte presenti esclusivamente su invito dell'organizzazione e per questo motivo poteva considerarsi un onore, e in parte anche un successo, essere presenti a quella corsa.

Quali potevano essere considerate le favorite?

La presenza di due veri dream italiani come la Zalf Desirèè Fior e la Palazzago attirava il peso dalla corsa tutta su di loro. Erano le più esperte, le più famose, ed entrambe le squadre avevano più uomini che avrebbero potuto giocarsi la vittoria finale della corsa: nei primi c'era Nicola Boem e Francesco Manuel Bongiorno, nei secondi due uomini dal futuro luminoso già scritto, ovvero Fabio Aru e Marco e Cattaneo. Ma non erano certo gli unici dichiarati favoriti alla vigilia. Le squadre straniere se possibile erano ancora più agguerrite, v'erano presenti molte squadre giovanili di compagini più famose come Omega Pharma, Quickstep, Rabobank e Movistar, e altre che erano solite partecipare a corse tra i pro'. Rabobank e Livestrong erano sicuramente tra i team più temuti dai corridori italiani perchè potevano schierare nei loro organici talenti puri come Wilco Keldermann e Joseph Dombrowski, ma destavano preoccupazione anche la Itera - Katusha di Nikita Novikov che era risultato il più vincente fino a quel momento, e la selezione nazionale francese che aveva allestito una squadra ad hoc per far partecipare il loro giovane pupillo Kenny Elissonde. Nomi importanti, che avrebbero senza dubbio occupato le classifiche finali di Giro e Tour per il prossimo decennio.

E noi, su chi potevamo contare? Il regolamento prevedeva che ogni squadra potesse schierare al via solamente 5 corridori, noi però convocammo per Aosta 6 ragazzi, riservandoci di scegliere i 5 uomini solamente dopo i primi giorni arrivati. In realtà speravamo in un miracolo, speravamo che l'aria di montagna tramutasse uno dei nostri ragazzi in fenomeni improvvisi perchè era palese che difficilmente avremmo potuto competere per l'alta classifica, e che, di quei sei ragazzi, forse appena due o tre erano veramente pronti per una corsa così impegnativa. L'unico buon corridore conclamato, quello su cui avrei puntato ad occhi chiusi in un futuro da professionista era Norman Patrick Falco. Norman era l'unico corridore che aveva regalato alla squadra la soddisfazione di tagliare il traguardo a braccia alzate e sponsor bene in vista, Norman, nel panorama locale era sicuramente tra i migliori della sua specialità, ma non si era mai confrontato con corridori stranieri, che macinavano chilometri da prof e vivevano la pista. E poi v'era un problema di fondo che ci impediva di poter pensar di giocare tutte le nostre carte su Norman: lui era un buon....velocista! E quella si preannunciava come la corsa a tappe più dura che avesse mai affrontato in vita sua: avrebbe forse potuto giocarsi qualche possibilità nella prima tappa, ma la successiva tappa adatta alle sue caratteristiche arrivava solamente dopo averne affrontate altre quattro dal profilo altimetrico proibitivo, la penultima; era dunque molto probabile che la sua sfida sarebbe stata quella di non finire ogni volta oltre tempo massimo. Avevamo poi due scalatori, Acquistapace e Gusmeroli: entrambi ai limiti d'età di partecipazione (23). nessuno dei due aveva particolarmente brillato nelle corse a tappe quella stagione. Anzi, ad esser onesti, non avevano mai concluso una classifica nei primi dieci. Acquistapace però andava abbastanza forte nelle salite cronometrate, si vantava infatti di averne vinte un paio una stagione fa, e il menù del Valle d'Aosta prevedeva per l'appunto una cronoscalata, e se per caso fosse stato in giornata...

La squadra si poteva già chiudere qua, in tre uomini. Perchè Vicini, Androni e Novantalora (argh!) erano al massimo dei riempitivi; nessuno di loro, e lo dico onestamente, era allora in grado di poter essere utile in quella corsa così lunga e dura, e avrebbero persino accettato delle scommesse molte alte sulla possibilità di arrivare a fine settimana con ancora il numero sulla schiena. Ci provammo comunque a farli migliorare, ma non c'era nulla da fare: nei giorni precedenti alla partenza, sulle strade del percorso chiuse anticipatamente per dare la possibilità alle squadre di allenarsi (sottolineo ancora la qualità dell'organizzazione!) le squadre avversarie sfrecciavano come treni, ed i tre non riuscivano neppure a tenere il ritmo dei nostri Gusmeroli e Acquistapace, che certo draghi non erano.

La sera precedente al giorno in cui io e Bruno avremmo dovuto consegnare la nostra lista dei partenti credevamo così di dover scegliere i due elementi mancanti giocando a morra cinese, ma non ce ne fu bisogno: il padre di Androni chiamò quella stessa sera in albergo poichè la madre era stata coinvolta in un incidente d'auto che solo successivamente si scoprì essere assolutamente inoffensivo; ma il ragazzo era giustamente spaventato e preoccupato e non se la sentì di partecipare alla corsa, fui io stesso ad accompagnarlo alla stazione. Per selezione naturale si delineò così il quintetto che avrebbe tenuto alto il nome della Latteria Delebio al Giro della Valle d'Aosta: Acquistapace, Gusmeroli, Novantalora e Vicini.

Le squadre partecipanti:

  • Aix en Provence
  • Bontrager - Livestrong Team
  • Chipotle - First Solar Development Team
  • Drapac Professional Cycling
  • Glud & Marstrand
  • ISD - Lampre Continental
  • Itera - Katusha
  • Joker - Merida
  • Jong Vlaanderen Cycling Team
  • Latteria Delebio
  • Movistar Continental Team
  • Omega Pharma - Lotto Continental Team
  • Orba Continental
  • Palazzago
  • Quickstep Continental Cycling Team
  • Rabobank Continental Team
  • Team Colpack
  • Team Hoppla
  • Thuringer Energie Team
  • Zalf Desiree Fior

e le selezioni nazionali di :

  • Francia
  • Germania
  • Stati Uniti
  • Svizzera

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Dopo la òpausa riprendo a seguirti anche io...ovviamente mi sono messo in pari :mrgreen:

Appena in tempo per ammirare da domani i nostri giouvani prodi venir doppiati dai camosci in salita :laugh:

Dunque, ho creato una specie di db dilettanti 2011 apposta per questa corsa, molto probabilmente i corridori sono un po' raffazzonati, e le maglie della Palazzago è meglio se fate finta di nn vederla (l'ho fatta io :laugh: ). Il DB Non ha valori assoluti, cioè non è che Aru per esempio, essendo tra i più forti, ha 80 in salita. Sono valori comunque relativi: il più forte in salita è Keldermann con 75 insieme a Locatelli, Aru dovrebbe avere 73 (considerate che è la stagione 2011 non la 2012, gli under migliorano in fretta). Il mio caro Falco, che considero il pezzo forte, in realtà ha appena 70 in volata e 71 in ACC, niente a vedere con Sbaragli che dovrebbe essere il velocista più forte presente al Valle d'Aosta, che ha 74.

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CAPITOLO 22: Nulla è per caso

Credo che nella vita esistano tre tipologie di persone: quelle che credono che le cose accadano così, a caso, senza un senso o un ordine preciso, e gli eventi assumono un senso soltanto perchè qualcuno un po' visionario si mette in testa di dargliene uno, oppure quelle che sono convinte che accada tutto un po' per fortuna o per malasorte, e queste sono quelle più superstiziose, che credono che se per caso quel giorno gli accade qualcosa di inaspettatamente bello sono fortunate e corrono a giocare dei numeri al lotto, se invece ricevono qualche disgrazia, si chiudono nella loro casa e nel loro silenzio per paura di innescare una catena. La serie di fatti che capitò nel giro di 12 ore è difficilmente ascrivibile sotto il segno del "caso" e altrettanto impossibile ridurlo a semplice opera della dea bendata.

Come detto entro le ore 10.00 del 18 Luglio dovevamo consegnare all'organizzazione la lista dei cinque nomi iscritti della Latteria Delebio. Un problema in famiglia aveva costretto Androni a lasciare in serata la squadra e dunque a lasciare la squadra con esattamente 5 atleti. Bruno era stato molto meticoloso: prima che i ragazzi si addormentassero era passato dalle camere per recuperare i loro tesserini e raccogliere tutta la documentazione per il giorno successivo. Ma gli imprevisti non erano finiti. Vicini aveva cominciato a lamentare dolori intestinali, prima più leggeri, poi sempre più lancinanti, fitti e continui; aveva passato una notte infernale, tant'è che Bruno, con la solita premurosità che lo contrastingueva, alle prime luci dell'alba, lo aveva portato al vicino ospedale d'Aosta.

h. 7.00

Driiiiiiiiiinnn Driiiiiiinn Driiiiiiiiiin

"..pronto..?"

"Danilo, sei sveglio...? Sono Bruno!"

"Oh..si..ora mi..sveg..zzZZZz.."

"Danilo...Danilo? Pronto..è caduta la linea? Danilo?

"Bruno si eccomi, dimmi, come sta Mauro?"

"Per nulla bene, i medici dicono appendicite.."

"O cavolo! e ora, come si fa?"

"Si fa che si corre in quattro. Perchè anche a chiamare uno dei ragazzi a Morbegno... no, non si fai in tempo! Si corre in quattro. Ascolta, io ne avrò per un po' qua, adesso chiamo i genitori ma ne avrò per un po'. Ho lasciato i documenti nel pullman, nello sportello subito a destra, ci pensi tu a consegnarli? Togli quelli di Mauro"

"Tranquillo Bruno me ne occupo io, mi spiace per Mauro, mi spiace davvero tanto..."

"Spiace anche a lui, ma che ci vuoi fare!"

Il caso ci aveva tolto dall'impaccio della scelta la sera prima, lo stesso caso aveva decimato la nostra squadra una decina di ore dopo.

"Perfetto, ora compili questo modulo metta nome della società ciclistica, sede sociale, affiliazione, e qua più sotto nello spazio verde scriva i dati anagrafici suoi e di eventuali altri accompagnatori. Intanto può pure darmi le tessere dei tesserati che intende iscrivere"

"Guardi che forse ne ha dimenticato uno perchè sono appena quattro"

"No guardi, abbiamo avuto un contrattempo stamattina, un ragazzo è stato male e purtroppo non riesce ad essere al via della competizione.."

"Ah mi spiace, iscrivete appena quattro corridori? Dunque avete un posto libero in squadra...aspetti un attimo qui"

Chinato sulla scrivania e distratto nel compilare quei moduli non capivo cosa intendesse, non lo seguii con lo sguardo. Ritornò accompagnato da un tizio abbronzato con occhiali scuri e capelli grigi.

"Le presento il signor Vicente, lavora per la federazione ciclistica panamense"

Capivo sempre meno.

"Oh De Luca! He odio du ustedese muy bien! Soy Muy feliz para hacer su conocimento!" L'esperienza alla Vuelta dello scorso anno, ma soprattutto il ritiro alle Canarie mi avevano aiutato ad imparare un po' di spagnolo, però ciò non chiariva cosa volesse quel signore elegante.

"El placer es todo mio!"

"Forse è melio che hablar in italiano! M'han decir che lei ocupa un posto libre nella sua equipo, me potria fare un grosso placer!" "C'è un ragazzo qui con migo, el su nombre es Yelko Gomez, es una iovanissima esperanzia del nostro paese, un bravissimo atleta! Purtroppo la federacion non ha avuto la posibilità de escriver una selecion panamense per farlo correre con altri ragazzi, ed è rimasto qui solo. Sarebbe per me un honrar se le dese una posibilitas de corer a esto ragazzo nella sua squadra per questa corsa. Lei sarei veramente riconoscente a nos! Tutta la federacion panamense sarebbe riconoscente!" E quanto ripeteva riconoscente era ben chiaro a che tipo di riconoscenza si riferiva.

Fu un fulmine a ciel sereno, qualcosa che non mi aspettavo! Avrei dovuto parlarne con Bruno, ma il tempo stringeva, ed in fondo cosa avevamo da perdere? Correvamo in quattro, un ragazzo in più non avrebbe fatto male.

Il signor Vicente fece avvicinare il ragazzo: magrolino, testa bassa, pareva denutrito. Da dove spuntava?! "Il ragazzo non darà disturbo, non hablar muy e non saber italiano, lui sarà muy felix d'aiutar l'equipo se possibile ma correrà da solo, sienza problemi!" Alla fine si trattava solamente di dare la possibilità di correre una corsa ad un ragazzo che aveva attraversato l'oceano e rischiava di tornare a casa senza aver percorso senza un km, e poi lui avrebbe guadagnato i suoi eventuali premi individuali mentre non avrebbe diviso i premi di squadra. Che male c'era? Presi io la decisione anche per Bruno, alla fine era come se avessi fatto una buona azione, Yelko correva con noi.

Non sapevo che tipo di corridore fosse, tentai di chiederlo con le poche parole in lingua che sapevo, ma lui si esprimeva veramente pochissimo. Era molto magro e piccolo, doveva essere uno scalatore, era un'incognita, ma anche una possibile sorpresa. Dunque, pensavo, non avrebbe potuto certamente essere peggio di Androni, o Vicini, che nemmeno avrebbero potuto correre, o Novantalora, che le salite le affrontava in apnea.

La partenza anticipata di Androni, l'improvvisa appendicite, l'arrivo di questo ragazzo sconosciuto. Tutti questi eventi non potevano essere il frutto del semplice caso, e neppure potevano essere semplici conseguenze di fortuna o sfortuna. Ci sono tre tipologie di persone, io sono tra quelle che credono che le cose accadono secondo una logica, un disegno, un progetto, e quello ne era un segno.

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STARTING LIST - PARTE 1

  1. Aix En Provence FRA.gif
    • ​Nicolas Boisson (FRA /64 - Cronoman)
    • Clèment Koretzky (FRA /67 - Scalatore)
    • Nikolay Mihaylov (BUL /68 - Classiche Collinari)
    • Fabien Schmidt (FRA /63 - Corse a Tappe)
    • Boris Zimine (FRA /64 -Classiche del Nord)

[*]Drapac Professional Cycling Team AUS.gif

  • Lachlam Norris (AUS /70 - Classiche Collinari)
  • Adam Phelan (AUS /66 - Classiche Collinari)
  • Malcolm Rudolph (AUS /66 - Lottatore)
  • Amir Rusli (MAL /64 - Corse a Tappe)
  • Adam Semple (AUS /67 - Lottatore)

[*]Bontrager - Livestrong Team USA.gif

  • ​Joshua Atkins (AUS /66 - Corse a Tappe)
  • Lawson Craddock (USA /70 Cronoman)
  • Joseph Dombrowski (USA /74 Corse a Tappe)
  • Gavin Mannion (USA /68 Corse a Tappe)
  • Jasper Stuyven (BEL /67 -Classiche del Nord)

[*]Chipotle - First Solar Developlment Team USA.gif

  • ​Robert Bush (USA /67 - Classiche del Nord)
  • Alex Howes (USA /73 Classiche Collinari)
  • Lachlan Morton (AUS /65 - Corse a Tappe)
  • Robbie Squire (USA /65 - Corse a Tappe)
  • Steele Von Hoff (AUS /72 - Velocista)

[*]Glud & MarstrandI DEN.gif

  • ​Patrick Clausen (DAN /71 - Velocista)
  • Jesper Hansen (DAN /68 - Corse a Tappe)
  • Sebastian Lander (DAN /70 - Classiche del Nord)
  • Rasmus Sterebo (DAN /66 - Corse a Tappe)
  • Niki Ostergaard (DAN /71 - Classiche Collinari)

[*]ISD - Lampre Continental UKR.gif

  • Vladyslav Bakumenko (UKR /66 - Corse a Tappe)
  • Volodymyr Dzhus (UKR /63 - Lottatore)
  • Oleksandr Martynenko (UKR /66 - Velocista)
  • Maksym Vasilyev (UKR /62 - Classiche del Nord)
  • Dmytro Volovod (UKR /63 - Classiche Collinari)

[*]Itera - Katusha RUS.gif

  • ​Kirill Baranov (RUS /66 - Velocista)
  • Sergey Chernetskiy (RUS /69 - Classiche Collinari)
  • Dimitry Ignatiev (RUS /68 - Scalatore)
  • Nikita Novikov (RUS /72 - Corse a Tappe)
  • Andrey Solomennikov (RUS /66 - Corse a Tappe)

[*]Joker - Merida NOR.gif

  • ​Vegard Bugge (NOR /65 - Lottatore)
  • Audun Flotten (NOR /63 - Classiche Collinari)
  • Adrian Gjolberg (NOR /66 - Lottatore)
  • Mats Lohne (NOR /66 - Velocista)
  • Sondre Sortveit (NOR /68 -Classiche del Nord)

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STARTING LIST - PARTE 2

  1. Jong Vlaanderen Cycling Team BEL.gif
    • Walt de Winter (BEL /63 - Scalatore)
    • Dylan Teuns (BEL /67 - Cronometro)
    • Francesco Van Coppernolle (BEL /65 - Corse a Tappe)
    • Bert Van Lerberghe (BEL /64 - Cronometro)
    • Kevin Verwaest (BEL /65 -Cronometro)

[*]Latteria Delebio ITA.gif

  • ​Andrea Acquistapace (ITA /66 - Corse a Tappe)
  • Norman Patrick Falco (ITA /69 - Velocista)
  • Yelko Gomez (PAN /70 - Scalatore)
  • Filippo Gusmeroli (ITA /64 - Scalatore)
  • Emmea Novantalora (ITA /65 -Lottatore)

[*]Movistar Continental Team COL.gif

  • Ramòn Domene (SPA /65 - Lottatore)
  • Jesus Herrada (SPA /71 - Corse a Tappe)
  • Darwin Pantoja (COL /60 - Corse a Tappe)
  • Michael Rodriguez (COL /68 - Classiche Collinari)
  • Hugo Salazar (COL /64 -Classiche Collinari)

[*]Omega Pharma - Lotto Continental Team BEL.gif

  • ​Steve Bekaert (BEL /69 - Corse a Tappe)
  • Brian Bulgac (OLA /67 - Corse a Tappe)
  • Tosh Van der Sande (BEL /69 - Classiche del Nord)
  • Frederik Verkinderen (BEL /65 Classiche Collinari)
  • Zico Waeytens (BEL /69 -Classiche del Nord)

[*]Orbea Continental ESP.gif

  • Jon Aberasturi (SPA /69 - Velocista)
  • Carlos Barbero (SPA /66 - Lottatore)
  • Mikel Bizkarra (SPA /64 - Corse a Tappe)
  • Victor Cabedo (SPA /70 - Velocista)
  • Omar Fraile (SPA /67 -Corse a Tappe)

[*]Team Palazzago ITA.gif

  • Fabio Aru (ITA /71 - Scalatore)
  • Mattia Cattaneo (ITA /72 - Corse a Tappe)
  • Marco Guadagnini (ITA /66 - Corse a Tappe)
  • Siarhei Novikau (BIE /66 - Corse a Tappe)
  • Gabriele Pizzaballa (ITA /67 -Corse a Tappe)

[*]Quick Step Continental Cycling Team BEL.gif

  • ​Eliot Lietaer (BEL /69 - Classiche del Nord)
  • Frederique Robert (BEL /71 - Velocista)
  • Matteo Trentin (ITA /73 - Classiche del Nord)
  • Guillaume Van Keirsbulck (BEL /69 - Classiche del Nord)
  • Jelle Wallays (BEL /70 -Classiche Collinari)

[*]Rabobank Continental Team NED.gif

  • ​Jetse Bol (OLA /71 - Velocista)
  • Tom Dumoulin (OLA /72 - Cronometro)
  • Marc Goos (BUL /68 - Corse a Tappe)
  • Wilco Kelderman (OLA /75 - Corse a Tappe)
  • Rick Zabel (GER /71 -Velocista)

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STARTING LIST - PARTE 3

  1. Selezione Nazionale Statunitense USA.gif
    • ​Ian Boswell (USA /71 - Classiche Collinari)
    • Stephen Housley (USA /64 - Velocistas)
    • Ian Moir (USA /64 - Cronometro)
    • Jakob Rathe (USA /71 - Classiche del Nord)
    • Joey Rosskopf (USA /65 -Cronometro)

[*]Selezione Nazionale Svizzera SUI.gif

  • ​Peter Erdin (SVI /63 - Classiche Collinari)
  • Noè Gianetti (SVI /58 - Scalatore)
  • Claudio Imhof (SVI /63 - Classiche Collinari)
  • Jan Keller (SVI /67 - Classiche del Nord)
  • Simon Pellaud (SVI /66 -Classiche Collinari)

[*]Team Colpack ITA.gif

  • ​Andrea Di Corrado (ITA /67 - Velocista)
  • Joshua Edmonson (GBR /65 - Corse a Tappe)
  • Stefano Locatelli (ITA /70 - Scalatore)
  • Nicolò Martinello (ITA /65 - Cronometro)
  • Andrea Zardini (ITA /69 -Scalatore)

[*]Team Hopplà - Truck Italia ITA.gif

  • ​Matteo Fedi (ITA /66 - Corse a Tappe)
  • Siarhei Papok (BIE /70 - Classiche Collinari)
  • Antonino Parrinello (ITA /66 - Corse a Tappe)
  • Salvatore Puccio (ITA /69 - Classiche del Nord)
  • Kristian Sbaragli (ITA /72 -Velocista)

[*]Thuringer Energie Team GER.gif

  • ​Bastian Burgel (GER /66 - Classiche Collinari)
  • Ralf Matzka (GER /67 - Cronometro)
  • Kevin Predatsch (GER /64 - Corse a Tappe)
  • Jakob Steigmiller (GER /66 - Corse a Tappe)
  • Jasha Sutterlin (GER /65 -Lottatore)

[*]Zalf Desiree Fior ITA.gif

  • ​Nicola Boem (ITA /73 - Classiche Collinari)
  • Francesco Manuel Bongiorno (ITA /72 - Scalatore)
  • Matteo Busato (ITA /64 - Scalatore)
  • Marco Canola (ITA /67 - Lottatore)
  • Sonny Colbrelli (ITA /64 -Velocista)

[*]Selezione Nazionale Francese FRA.gif

  • ​Nicolas Bonnet (FRA /66 - Classiche Collinari)
  • Flavien Dassonville (FRA /65 - Classiche del Nord)
  • Kenny Elissonde (FRA /71 - Scalatore)
  • Kevin Labeque (FRA /62 - Corse a Tappe)
  • Rudy Molar (FRA /67 -Corse a Tappe)

[*]Selezione Nazionale Tedesca GER.gif

  • Yannick Mayer (GER /67 - Classiche Collinari)
  • Matthias Mortka (GER /62 - Classiche Collinari)
  • Franz Schiewer (GER /65 - Cronometro)
  • Yuriy Vasyliv (GER /61 - Lottatore)
  • Florian Volk (GER /62 -Cronometro)

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