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[PCM2009] L'Astana del dopo Contador [FUORI CONCORSO]


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Giù il cappello per quella che è stata a mio avviso fino ad adesso la miglior story del Forum, grande Smec, questa story ci lascerà molti ricordi, e sono stato ONORATO do averti fatto la maglia per la tua ultima stagione...sono sicuro che la prossima sarà altrettanto bella anche se mancheranno, anzi mancherà uno come Vino, ma Kirienka può diventare il suo degno successorethumbup.gif

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che dire, intanto ringrazio ancora tutti quanti voi! Cominciamo a buttare giù qualche albo d'oro, iniziando dalle corse che mi ricordo a memoria senza bisogno di andare a riaprire il gioco. Ricordo ancora che la prima stagione, il 2010, l'avevo giocata non con l'Astana ma con un team personalizzato, la Mercatone Uno, che fra gli altri aveva Riccò, Machado, Cardoso, Taaramae, Kashechkin e Paulinho... e con cui vinsi poco o niente :mrgreen:

GRANDI GIRI

GIRO D'ITALIA

2010 DAMIANO CUNEGO

2011 VINCENZO NIBALI

2012 LUIS LEÓN SÁNCHEZ

2013 LUIS LEÓN SÁNCHEZ

Il 2010 fu l'anno della clamorosa, seconda vittoria di Damiano Cunego al Giro. Il veronese si presentò in formissima al via di Armstrong, vinse già sullo sterrato di Montalcino e fece l'impresa nella tappa della campagna romagnola che si concludeva a Cesenatico. I grandi favoriti della vigilia - su tutti Nibali, ma erano presenti anche Scarponi, Antón e un Luis Sánchez che ancora non correva per me e che vincendo il prologo era stato la prima maglia rosa - presero sotto gamba il corridore della Lampre che, invece, si presentò alle grandi montagne forte di un vantaggio di 4' sui primi inseguitori e resistette alla grande fino all'ultimo giorno e all'apoteosi nella sua Verona. Secondo arrivò Nibali a poco più di un minuto, terzo Luis Sánchez e quarto un eccezionale Pinotti, come Cunego all'attacco nelle prime due settimane e a sua volta bravissimo a difendersi sulle grandi montagne.

Il Giro del 2011 fu la mia prima grande gara a tappe alla guida della Astana: capitano era Alexandre Vinokourov, che vestì la maglia rosa per un giorno, nella tappa di Ancona, salvo cederla a Nibali già all'indomani salendo verso San Marino. Il siciliano prese il simbolo del primato e non lo mollò più, ma Vino gli diede del filo da torcere fino alla fine, vincendo con un grande attacco in discesa insieme a Tiralongo la tappa di Bolzano, e ripetendosi il terzultimo giorno nel tappone di Isola 2000, quando attaccò da lontano con Dyachenko e venne ripreso da Nibali solo a pochi chilometri dall'arrivo, riuscendo comunque a battere la maglia rosa allo sprint. Nella successiva cronometro di Alessandria, contrariamente alle attese, Vinokourov mancò il sorpasso a Scarponi per una manciata di secondi, ma rimediò andandosi a prendere il traguardo volante dell'ultima tappa di Milano, e così fu secondo alle spalle di Nibali.

Alla corsa rosa del 2012 si rivelò Luis León Sánchez, che ci regalò la prima vittoria in un grande giro dopo una sfilza di secondi posti e corse da assoluto padrone. Vera chicca del suo Giro fu la vittoria in solitaria sullo Zoncolan dopo avere sfiancato la resistenza di Michele Scarponi, suo unico rivale che alla fine si piazzò secondo in classifica a 2'21" mentre il terzo, un certo Andy Schleck, rimediò qualcosa come 12'51"!

E nel2013 è arrivato il bis di Luis León Sánchez, ancora una volta dopo un duello con Michele Scarponi. Sul terzo gradino del podio un Cadel Evans all'ultima recita prima del ritiro, deludente Basso che pure aveva vinto il primo arrivo in salita a Montevergine di Mercogliano e vestito per qualche giorno la maglia rosa.

TOUR DE FRANCE

2010 ALBERTO CONTADOR

2011 CADEL EVANS

2012 ALBERTO CONTADOR

2013 LUIS LEÓN SÁNCHEZ

La Grande Boucle del 2010 visse del duello da Alberto Contador e Denis Menchov. Meglio il russo sulle Alpi, dalle quali uscì in maglia gialla, stratosferico lo spagnolo sui Pirenei, dove in una sola tappa ribaltò la situazione rifilando 2'30" a Menchov e controllando poi fino sugli Champs Elysées. Nel frattempo, però, saltò fuori la vicenda clenbuterolo e vi chiesi come mi sarei dovuto comportare con Contador: la vostra decisione, arrivata dopo il Giro del Delfinato del 2011, fu di squalificarlo e così quel Tour gli venne revocato e assegnato d'ufficio a Menchov, ma dopo qualche mese l'assoluzione di Contador da parte del tribunale dello sport spagnolo riscrisse ancora una volta le classifiche, e il Tour del 2010 tornò nella sua bacheca. E Andy Schleck? Caduto nella tappa del pavè in cui perse 8', soffrì le pene dell'inferno sulle Alpi per poi tornare competitivo sui Pirenei, comunque troppo tardi per puntare al podio e chiuse intorno alla sesta-settima posizione, soffiando la maglia bianca a Kreuziger solo dopo la caduta di quest'ultimo sugli Champs Elysées.

Assente Contador, perchè momentaneamente squalificato, nel 2011 erano in tanti a puntare alla maglia gialla: ma una fuga bidone di oltre 40 corridori che nella prima tappa in linea, a Lussemburgo, diedero quasi 8' al resto del gruppo sembrò avere già segnato la corsa. Davanti, tra gli altri, c'erano un allora poco conosciuto Tiago Machado, Bradley Wiggins e soprattutto il nostro vecchio e ineguagliabile Alexandre Vinokourov. Vino prese la maglia di lì a qualche giorno, grazie alla vittoria dell'Astana nella cronosquadre, e la tenne fino a tre tappe dal termine quando gliela strappò Cadel Evans, che nel frattempo si era preso una tappa pirenaica e un'altra sul Mont Ventoux. Si arrivò così all'ultima crono con una quarantina di secondi a dividere Evans da Vinokourov, che però non riuscì nel controribaltone e fu secondo, terzo arrivò Menchov e quarto, giù dal podio per una manciata di secondi, si piazzò un altro nostro corridore, Roman Kreuziger.

Roman Kreuziger che, dopo il ritiro di Vinokourov, nel 2012 tornò al Tour con i gradi di capitano unico, ma deluse non andando al di là del quarto posto finale. La corsa venne dominata in lungo e in largo da Alberto Contador, tornato più forte di prima. Secondo Andy Schleck a 5'51" - secondo podio dopo il terzo posto al Giro -, e terzo Robert Gesink a 7'10". Per l'Astana la bella vittoria di Fabio Duarte al Passo Ballino, in Italia: il nostro paese ospitava infatti ben quattro tappe consecutive alla fine della prima settimana.

Quello del 2013 è stato invece il Tour del boicottaggio da parte dei corridori più forti, con Luis León Sánchez rimasto praticamente da solo e che ha quindi avuto vita facile nell'andare a cogliere una comunque storica doppietta con il Giro. Per quasi tutta la corsa un altro nostro corridore, Nicolas Roche, ha occupato la seconda posizione, ma all'irlandese sono stati fatali un attacco di troppo nella penultima tappa di montagna e soprattutto la cronometro finale, così alla fine è stato solo quarto mentre sul podio sono saliti l'astro nascente Romain Sicard e Daniel Martin.

VUELTA A ESPAÑA

2010 IGOR ANTÓN

2011 BEÑAT INTXAUSTI

2012 LUIS LEÓN SÁNCHEZ

2013 TONY MARTIN

E veniamo alla corsa che ha offerto gli svolgimenti più incerti e divertenti, la Vuelta: nel 2010, quando ancora eravamo spettatori con una Mercatone che arrancava in fondo al gruppo, Igor Antón riuscì a battere Alberto Contador sul campo per appena 4", dopo che i due, nell'ultima settimana, si erano soffiati a vicenda la maglia rossa per un paio di volte. Terzo arrivò David Arroyo, a lungo addirittura in testa alla classifica nella prima parte di gara.

Come dimenticare la Vuelta 2011: saltato già nella prima tappa pirenaica il nostro capitano Kreziger, fummo costretti a ripiegare su Kiserlovski che pure, in quel giorno, aveva perso oltre 3' essendo rimasto fino a 2 km dalla fine al fianco di Roman. Ma con il passare dei giorni fu un'autentica escalation del giovane croato, che arrivò a vincere qualcosa come sei tappe - compresi gli arrivi in salita alla Pandera e Sierra Nevada e la cronoscalata all'Alto de Abantos - e a presentarsi all'ultima tappa con 14" da recuperare al leader Beñat Intxausti: si dà il caso che l'ultima frazione presentasse tre traguardi volanti che mettevano in palio 6" ciascuno. Kiserlovski fu battuto solo dal velocista Koldo Fernández al primo sprint, limando così 4", vinse il secondo e si portò ad appena 4" da Intxausti. All'ultimo traguardo volante fu un altro spagnolo, Barredo, ad accorrere in soccorso del leader precedendo Kiserlovski, che comunque fu ancora una volta secondo e conquistò altri 4". Ciò vuol dire che lui e Intxausti, a quel punto, erano perfettamente alla pari. Ancora un brivido per avere superto indenne una maxi-caduta a meno di 10 km dall'arrivo, e poi non ci restò altro che attendere il responso della cpu... che assegnò la vittoria a Inxausti nonostante il pari tempo e le sei vittorie di tappa conquistate da Kiserlovski!

Molto meno combattuta la Vuelta del 2012, dove la supremazia di Luis León Sánchez e in generale della Astana fu imbarazzante: il murciano vinse un'infinità di tappe, compreso il mitico arrivo alla Bola del Mundo del penultimo giorno - ricordo che nella stessa stagione aveva vinto anche sullo Zoncolan al Giro - e precedette di quasi dieci minuti Jurgen Van den Broeck. Terzo arrivò Kreuziger, e nei dieci si piazzò anche Kiserlovski pur impiegato prevalentemente come gregario.

Sofferta e incerta fino all'ultimo, quasi come due anni prima, anche l'edizione del 2013 cominciata con i propositi di triplete di Luis Sánchez, e finita invece con Fabio Duarte alla conquista della maglia rossa nelle ultime due tappe di montagna, e uno stratosferico Tony Martin a spezzare il sogno del nostro colombiano nell'ultima cronometro, finendo con il recuperare tutti i 2'45" di svantaggio e l'infliggergli altri 10". Morale: tra 2011 e 2013 perdemmo due Vuelte per la miseria di 10"!

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