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[PCM2009] L'Astana del dopo Contador [FUORI CONCORSO]


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Ciao a tutti: la storia che mi appresto a raccontare - e che spero vogliate seguire numerosi - è un po' diversa dal solito e per diverse ragioni. Tanto per cominciare, si svolge a partire dal 2011 e tenendo conto dei risultati da me ottenuti con un team personalizzato - la Mercatone Uno-Bianchi - nel corso del 2010. Inoltre, ho attivato nel database un particolare tipo di infortunio, della durata variabile da 14 mesi a due anni, che corrisponde ad una squalifica per doping e viene applicato dal gioco in modo del tutto casuale, per dare un tocco di realismo in più al gioco.

Ma entriamo dunque nel dettaglio: come vi dicevo, nel 2010 ho guidato un ipotetico team Mercatone Uno-Bianchi che aveva come corridori di riferimento Riccardo Riccò, Andrey Kaschechkin, Rein Taaramae e i portoghesi Tiago Machado, Sergio Paulinho e Manuel Cardoso. Insieme a loro e a un manipolo di giovani prevalentemente italiani e portoghesi, e giocando sempre al livello di difficoltà estremo, abbiamo raccolto diversi risultati di rilievo (fra cui due tappe al Giro d'Italia con Cardoso e una alla Vuelta con Riccò), mancando tuttavia la promozione nel Pro Tour. Nel 2011, quindi, ho deciso di voltare pagina e di passare alla Astana alle prese con il difficile compito di dimenticare Contador e che riparte dal vecchio Vinokourov e dai giovani Kreuziger, Kiserlovski e Francesco Masciarelli.

L'altra caratteristica di questa mia partita è infatti quella di avere aggiornato tutte le rose in base agli affari già conclusi dal ciclomercato 2010/11. Troverete quindi con tanto di maglie (chiaramente fantasy e prese spulciando sui vari forum) il nuovo team lussemburghese dei fratelli Schleck e di Cancellara, la Saxo Bank-SunGard di Contador e dei suoi fedelissimi gregari spagnoli, la nuova formazione Pro Tour australiana di Robbie McEwen e la Geox di Menchov e Sastre. O, ancora, la Garmin-Cervélo che ha messo assieme Tyler Farrar, Thor Hushovd ed Heinrich Haussler, senza dimenticarci della Europcar che sostituirà la Bouygues Telecom, della fusione tra De Rosa e Flaminia, del nuovo Team Movistar nato sulle ceneri della Caisse d'Epargne o della rinnovata Rabobank di Luis Sanchez, Carlos Barredo e Matti Breschel, della Lampre-ISD di Cunego e Scarponi e della Farnese Vini di Giovanni Visconti alla quale si è aggiunto anche il rientrante... Danilo Di Luca.

Proprio a proposito del ritorno alle corse di corridori pizzicati dall'antidoping, mano a mano che giungerà al termine la squalifica dei corridori più importanti chiederò a voi tramite sondaggio con quale squadra fare avvenire il loro rientro, e sempre tramite sondaggio vi chiederò di decidere delle sorti dei ciclisti che proprio in questi giorni sono ancora in attesa di conoscere il loro futuro, a cominciare da Contador e Mosquera. Nel caso del vincitore del ìTour, per il momento ho deciso di tenerlo in gioco alla Saxo Bank, mentre a Mosquera ho dato due anni di stop, ma sarete voi ad avere l'ultima parola. Stesso discorso per Franco Pellizotti e Alejandro Valverde, che sono sempre sotto contratto con Liquigas e Movistar ma in attesa di sapere (da voi) se potranno tornare a correre già dal 2011 o dovranno rassegnarsi ad aspettare ancora una stagione. E poi ci sono Rebellin, Schumacher, Astarloza, Colom e tanti altri.

Un'ultima precisazione: poichè mi baso appunto sui risultati di una prima stagione da me già giocata privatamente, non stupitevi di faticare a riconoscere in gruppo le maglie dei campioni nazionali e mondiali. Perchè se ad esempio Cancellara ha rispettato i pronostici rivincendo il mondiale a cronometro, ad esempio, la maglia arcobaleno sarà sulle spalle di Gilbert anzichè di Hushovd, e quella di campione italiano la vestirà sì un siciliano, ma si tratta di Paolo Tiralongo e non di Giovanni Visconti. Qualche altro campione nazionale: Johnny Hoogerland per l'Olanda, Carlos Sastre per la Spagna, Mark Cavendish per la Gran Bretagna, Cancellara (ancora lui) per la Svizzera, Sylvain Chavanel per la Francia e Christian Knees per la Germania, mentre Boonen ha difeso anche qui il suo titolo di campione belga.

Allora, chi mi segue?

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Benissimo. Come nella migliore tradizione Uci, avrete tempo per decidere della sorte dei corridori squalificati fino all'immediata vigilia dell'appuntamento più importante dell'anno. Per Pellizotti, ad esempio, deciderò che fare in base ai voti che mi saranno arrivati dopo le classiche delle Ardenne, mentre per Valverde vedremo la situazione a fine giugno. Di Luca, come vi dicevo nella presentazione, è invece già pronto a correre fin da gennaion con la nuova maglia della Farnese-MCipollini, dove ritrova Giovanni Visconti e il fido gregario Spezialetti.

Intanto vi aggiorno sui principali corridori beccati durante la mia prima stagione, con relativa data attesa per il ritorno: Jens Voigt (dicembre 2011, ma avendo già 40anni suonati tornerà davvero?), Karsten Kroon (aprile 2012), Floris Goesinnen (luglio 2012), Ezequiel Mosquera (maggio 2012), Nicolas Vogondy (aprile 2012), Steve Chainel (gennaio 2012), Massimo Giunti (novembre 2011), Aurelien Duval (settembre 2011), Cyril Lemoine (agosto 2012).

Insomma, come vedete nessun grande nome a parte Voigt e Kroon: tra l'altro, quest'ultimo aveva vinto il campionato nazionale e siccome la sua positività è uscita dopo poche settimane da quella vittoria, ho deciso di revocargliela e di assegnare la maglia ad Hoogerland che era arrivato secondo.

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come Voigt :( come Schumacher è già tornato alle corse :D però non ricordo la squadra :happy:

Nella realtà mi pare che Schumacher sia ritornato con la Miche, come il buon anima Rasmussen, invece nel mio gioco ha firmato con l'austriaca Corratec ma se dovesse raccogliere qualche risultato incoraggiante credo che lo potremo fare accasare in un Pro team.

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Intanto vi faccio un breve riassunto sulle principali corse del 2010:

Classiche: Sylvain Chavanel ha vinto per distacco e abbastanza clamorosamente la Milano-Sanremo, mentre sul pavè (dove io con la Mercatone non avevo neanche corso) il grande protagonista è stato Pippo Pozzato con i successi a Gent-Wevelgem e Giro delle Fiandre, mentre alla Roubaix si era dovuto arrendere ad un certo Cancellara. Sulle Ardenne è poi salito in cattedra Gilbert, primo ad Amstel e Liegi e bruciato da Serguei Ivanov alla Freccia Vallone.

Giro d'Italia: nonostante un valore di appena 75 in salita, Damiano Cunego ha clamorosamente vinto il secondo Giro della sua carriera grazie ai minuti guadagnati nelle prime due settimane: in particolare, Damiano aveva fatto il vuoto nella tappa dello sterrato a Montalcino, rifilando 37" a Pinotti e 2'19" al gruppo con tutti i big, e in quella di Cesenatico dove aveva guadagnato altri 3' sui principali favoriti. Così, alla vigilia della tappa del Grappa, Cunego era in maglia rosa con 1'54" su Pinotti, 4'07" su Luis-Leon Sanchez e 4'30" su Nibali, con Scarponi e Igor Anton a più di 6' e Basso che nemmeno era al via della corsa. Alla fine, nonostante le vittorie di Nibali nelle tappe di Grappa e Zoncolan, Cunego ha vinto con 1'04" sul siciliano e 3'52" su Sanchez, con Pinotti ottimo quarto a 4'02" davanti a Sella, Scarponi, Soler, Garate, Pozzovivo e Francesco Masciarelli.

Tour de France: l'ha vinto Contador, manco a dirlo, eppure se l'è dovuta sudare almeno per metà corsa grazie ad un Denis Menchov in formato super, che era riuscito a staccarlo a Station de Rousses, quando ha preso la maglia gialla, e a francobollarlo nelle successive tappe di Morzine Avoriaz e St. Jean de Maurienne. Dopo le Alpi e prima dei Pirenei, la classifica vedeva Menchov al primo posto con 5" su Contador, 59" su Wiggins e 1'29" su Basso. E Andy Schleck? Era caduto nella tappa di Arenberg, sul pavè, perdendo 3'42" e pagando le conseguenze anche sulle prime salite, fatto sta che adesso si trovava oltre la ventesima posizione ad 8'07" da Menchov. Poi, dopo che a Mende Menchov aveva portato a 30" il suo vantaggio sullo spagnolo, sui Pirenei Contador ha messo le cose a posto con tre vittorie di tappa su altrettanti arrivi in salita, Andy è ritornato al suo livello ma troppo tardi per impensierire i migliori, e Basso ha perso il podio nell'ultima cronometro. Alla fine, la classifica è stata primo Contador con 3'49" su Menchov, 8'50" su Leipheimer, 8'58" su Evans e 10'29" su Basso, poi Frank, Andy, Samuel Sanchez, Sastre e Vandevelde nell'ordine per completare la top ten. Sfortuna nera per Kreuziger, settimo e vincitore della maglia bianca, che proprio sugli Champs Elysées è caduto perdendo più di 4' che gli sono costati la top ten e la vittoria della classifica dei giovani, andata così proprio a Andy.

Vuelta a España: dei tre grandi giri, la Vuelta è stata la più incerta e combattuta. Noi della Mercatone abbiamo festeggiato il primo successo di Riccò (che era stato secondo al Giro di Svizzera dietro a Menchov mentre si era sempre staccato sia al Giro che al Tour) dopo il rientro, a Xorret del Catì, ma lo spettacolo ha riguardato il duello Contador-Anton per la vittoria finale. Nelle prime due settimane, invece, in maglia rossa c'era stato David Arroyo grazie alla cronosquadre vinta della Caisse d'Epargne e alla gran tenuta dello spagnolo sulle prime montagne. Nibali ha vinto l'arrivo in salita di Andorra arrivando ad un solo secondo da Arroyo, che è stato scalzato dalla vetta da Contador, per appena 17", nella tappa di Peña Cabarga. Ma con la vittoria a Lagos de Covadonga ha cominciato a scalare la classifica Igor Anton, che dopo quel successo era secondo a 18" da Contador e che all'indomani, vincendo anche a Cotobello, si è preso la maglia rossa con 29" su Contador e più di 2' su Arroyo. Ennesimo ribaltone dopo la cronometro, che Contador ha vinto riportandosi al comando con 1'11" su Anton: un margine che sembrava mettere il pistolero in una botte di ferro alla vigilia della Bola del Mundo, e invece... Invece sul "Plan de Corones" spagnolo, domato proprio da Mosquera, Anton è riuscito a staccare Contador di quel tanto che bastava per vincere la Vuelta con la miseria di 4" di vantaggio, terzo Arroyo a 3'23" e poi, nell'ordine, Wiggins, Nibali, Van den Broeck, Mosquera, Frank Schleck, Intxausti e Sastre.

Mondiali: in Australia Cancellara ha fatto il suo dominando la crono e conquistando il quarto titolo della specialità. Pronostici rispettati anche nella gara in linea dove Philippe Gilbert è arrivato da solo e Luca Paolini si è piazzato secondo precedendo Leonardo Duque (Colombia) nella volata dei battuti, quarto e appena giù dal podio il vero campione del mondo, Thor Hushovd. Io come nazionale avevo il Portogallo e li ho persi tutti per strada. Poi Gilbert ha fatto il suo solito finale di stagione alla grande, vincendo anche il Lombardia, l'Astana ha vinto la classifica a squadre del Pro Tour e Contador quella individuale, mentre la Skil-Shimano, grazie a Van Hummel e Leezer, è stata la formazione più vincente con oltre 80 successi.

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con che editor fai tutti questi movimenti a carriera in corso?

io direi di dare due anni sia a Valverde che a Pellizotti :twisted:

uso il Lachi's che mi permette di modificare le rose quando voglio e senza creare bachi nel gioco. A proposito, in vista del 2011 ho anche modificato leggermente il calendario, inserendo nel calendario Pro Tour Montepaschi e Parigi-Nizza (che altrimenti venivano corse solamente da solenni pippe) e declassando il Giro del Portogallo che sennò era perennemente invaso dagli squadroni (corro con un occhio di riguardo le corse portoghesi perchè ho vissuto per un anno a Lisbona e ho un debole per quel paese). Poi, se fosse possibile, vorrei taroccare il criterio di selezione delle squadre in modo da avere una starting list più competitiva al Giro, ma sinceramente non so come fare. Voi avete qualche idea?

p.s.: anche se uso spesso l'editor per dare maggior realismo alle rose (es. quando un capitano firma per una nuova squadra lo faccio seguire dai suoi gregari più fidati, faccio in modo che una squadra come l'Euskaltel sia sempre formata da soli baschi o la Colnago da soli italiani, ecc... ecc...) chiaramente non faccio nessuna modifica per favorirmi: la rosa della mia Astana che fra poco vi presenterò l'ho costruita basandomi sul prospetto del ciclomercato che Cicloweb aggiorna quotidianamente.

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come ha fatto Anton a battere Contador? :huh:

che sfortuna Kreuziger...

Contador non è arrivato in gran forma alla Vuelta, e poi se vai a vedere aveva sofferto più del solito anche al Tour, nonostante Andy gli si fosse levato di mezzo praticamente fin da subito a causa della caduta ad Arenberg. Il miglior Contador del 2010 lo si è visto alla Volta a Catalunya che ha dominato a man bassa, evidentemente deve avere un po' cannato la preparazione!

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Contador non è arrivato in gran forma alla Vuelta, e poi se vai a vedere aveva sofferto più del solito anche al Tour, nonostante Andy gli si fosse levato di mezzo praticamente fin da subito a causa della caduta ad Arenberg. Il miglior Contador del 2010 lo si è visto alla Volta a Catalunya che ha dominato a man bassa, evidentemente deve avere un po' cannato la preparazione!

si ok ma Contador lo batte anche con un piede rotto Anton :rotfl:

e comunque se per Contador soffrire significa vincere il Tour con 3 minuti sul secondo alla Vuelta doveva essere proprio messo male..

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e comunque se per Contador soffrire significa vincere il Tour con 3 minuti sul secondo alla Vuelta doveva essere proprio messo male..

... per Contador soffrire significherà sapere di poter essere squalificato da un giorno all'altro per la storiaccia del filetto avariato: a voi il verdetto!

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Ed eccoci finalmente alla presentazione ufficiale del team Astana per la stagione 2011. Capitano e leader indiscusso del team sarà, come naturale, Alexandre Vinokourov: a quasi 38 anni, il kazako ha ancora molto da dare e cercherà di dimostrarlo fin dal mese di aprile nelle grandi classiche delle Ardenne. Ma l'obiettivo numero uno del vecchio "Vino" sarà il Giro d'Italia, dove troverà a scortarlo il campione italiano Paolo Tiralongo, il neoacquisto Francesco Masciarelli (in arrivo dall'Acqua & Sapone e decimo alla corsa rosa del 2010) e un altro kazako, Dyachenko: scalatore puro, il 27enne Alexsandr è ancora a secco di vittorie tra i professionisti ma si è rivelato al grande pubblico con il secondo posto al Giro del Lussemburgo dell'anno scorso e in questa stagione punta al salto di qualità.

Ma torniamo a Vinokourov: dopo un Giro in cui conta di essere protagonista, il "cosacco" tirerà il fiato qualche settimana in modo da recuperare le energie in vista del Tour de France, dove l'uomo di classifica con cui andare a caccia di un piazzamento tra i primi cinque sarà Roman Kreuziger: 24 anni, in arrivo dalla Liquigas, il corridore ceco vuole cancellara l'amarissima delusione del Tour '10, quando una banalissima caduta sugli Champs Elysées gli ha fatto perdere in un colpo solo la maglia bianca di miglior giovane ed un posto nella top ten. Quest'anno punta a riprendersi entrambe le cose e potrà contare, oltre a Vinokourov, anche su uomini di sicuro affidamento come Evgeni Petrov (dalla Katusha), Andriy Grivko, Fredrik Kessiakoff (ex Garmin) e Maxim Iglinskiy.

Un altro giovane ex Liquigas, Robert Kiserlovski, sarà infine l'uomo designato a curare la classifica della Vuelta, dove comunque anche gli stessi Masciarelli e Tiralongo potrebbero nutrire qualche ambizione personale.

Per quello che riguarda gli uomini veloci, l'ex Lampre Mirco Lorenzetto si lancerà negli sprint del Giro mentre Allan Davis ha nel mirino Milano-Sanremo, Tour e Vuelta. Per Assan Bazayev il programma prevede invece di entrare in condizione fin da febbraio per poi raggiungere un secondo picco in agosto e puntare, perchè no, a corse come Giro di Polonia, Vattenfall ed Eneco Tour.

Tra i giovani - oltre naturalmente ai già citati Kreuziger, Kiserlovski e Masciarelli - i nomi da seguire con maggiore attenzione sono quelli di Rémy Di Gregorio, Roman Kireyev e Yevgeny Nepomnyachsniy. Chiudiamo con i cacciatori di classiche, comunque presenti in una squadra maggiormente vocata alle gare a tappe: Enrico Gasparotto cercherà di mettersi in luce a Tirreno-Adriatico, classiche delle Ardenne e Giro d'Italia per poi puntare forte sul finale di stagione e sperare in una convocazione mondiale. Maxim Iglisnkiy e Dmitry Muravyev sono i nostri solo uomini da pavé e potrebbero dire la loro in corse di livello medio come Het Nieuwsblad, Waregem o Harelbeke.

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TOUR DE SAN LUÍS (Arg) 2.1

Podio 2010: 1.José Serpa (Androni Giocattoli); 2.Chris Anker Sorensen (Saxo Bank) a 10"; 3.Leonardo Bertagnolli (Androni Giocattoli) a 21".

La nostra stagione si è subito messa in moto dall'Argentina, con il Tour de San Luís: essendo una corsa di secondo piano del calendario Continental, abbiamo scelto di portare una squadra il più possibile giovane composta da Valeriy Dmitriyev, Bolat Raimbekov, Roman Kireyev e Tanel Kangert, scortati dai più esperti Dmitry Fofonov e Assan Bazayev. Proprio Fofonov avrebbe dovuto essere il nostro uomo per la classifica, ma Kireyev si è conquistato sulla strada i gradi di capitano andando a vincere per distacco il primo arrivo in salita, a Mirador del Potrero, grazie ad una fuga da lontano: nell'occasione il 23enne kazako è stato l'unico attaccante ad arrivare al traguardo, precedendo di 35" Constantino Zaballa (Caja Rural) e di 40" un terzetto composto da Cândido Barbosa (Palmeiras), Robert Radosz (CCC-Polsat) e David Vitoria (Atlas). Un exploit che è valso a Kireyev anche la conquista della maglia amarillo (foto sotto).

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Il nostro buon momento è proseguito all'indomani, nella terza tappa da Fraga a Buena Esperanza, con la vittoria in volata di Assan Bazayev su Sebastian Forke (Nutrixxion) e Robert Forster (UnitedHealthcare); quarto Oscar Gatto (Farnese Vini) che aveva vinto il primo giorno, a Villa Mercedes. Nella quarta tappa Bazayev è stato quarto, battuto da Jesús Del Nero (Andalucía-Cajasur), Reiner Honig (Acqua & Sapone) e ancora Sebastian Forke (Nutrixxion), poi si è tornati a salire: nella 5ª tappa, a La Carolina, Costantino Zaballa ha superato Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) in una volata a due e strappato la maglia amarillo al nostro Kireyev, che nonostante avesse avuto tutta la squadra a sua disposizione ha ceduto in salita chiudendo a 6'12" dal vincitore. Garzelli si è preso la sua rivincita su Zaballa vincendo la penultima tappa a Mirador del Sol, ma lo spagnolo ha difeso la maglia amarillo appena conquistata, mentre Bazayev ha raccolto un buon sesto posto a 15" dai primi. Infine, nella 7ª ed ultima tappa di San Luís, successo di Daniele Callegarin (CdC-Cavaliere) in coppia con Tomasz Kyendis, mentre il gruppo ha chiuso a 59" regolato dal solito Forke.

In classifica successo finale per Zaballa davanti a Failli e Garzelli. Pur non essendo andati al di là del 12º posto di Fofonov - che comunque, se avesse corso per sé fin dall'inizio, probabilmente sarebbe entrato almeno nei dieci - ce ne torniamo a casa con due vittorie di tappa, tre giorni con la maglia di leader portata da Kireyev e una classifica a punti che è sfuggita a Bazayev per appena un punto (71 a 72) nei confronti di Forke.

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TOUR DOWN UNDER (Aus) World Tour

Podio 2010: 1.Mauro Finetto (Liquigas-Doimo) in 18h42'18"; 2.Mark Cavendish (Htc-Columbia) a 4"; 3.Anthony Geslin (Fra) a 6".

Ed eccoci alla prima corsa World Tour della stagione (World Tour è il nome con il quale è stato ribattezzato dall'Uci il vecchio e famigerato Pro Tour), il Santos Tour Down Under. Prima, però, un passo indietro e una precisazione. Il passo indietro riguarda i Campionati Nazionali Australiani, ai quali ci siamo presentati con i nostri tre aussie e cioè Allan e Scott Davis e Simon Clarke. A vincere sono stati due uomini del Team Sky, rispettivamente Michael Rogers (al debutto con la sua nuova maglia) nella prova a cronometro e Simon Gerrans in quella in linea. Noi abbiamo preso parte solo alla gara in linea, dove Scott Davis e Clarke sono entrati nelle due fughe da lontano e Allan Davis ha provato a tenere duro nel finale raccogliendo un ottimo terzo posto su un terreno non suo, alle spalle anche dell'ex campione del mondo Cadel Evans (BMC). La precisazione, riguarda invece il fatto che tutte le foto che vedrete degli australiani e del Down Under avranno un inquietante sfondo grigio a causa di un problema nella configurazione che però nel frattempo ho risolto. Ecco quindi l'arrivo vincente di Gerrans al campionato australiano, in mezzo alla nebbia transiberiana.

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Passiamo ora al Down Under vero e proprio, che vi riassumo abbastanza velocemente avendolo giocato ieri durante il blackout del forum.

Presentazione. Cominciamo dal roster dei nostri convocati: Allan Davis (Aus), Scott Davis (Aus), Simon Clarke (Aus), Mirco Lorenzetto (Ita), Enrico Gasparotto (Ita), Mirko Selvaggi (Ita), Maxim Iglisnkiy (Kaz), Andriy Grivko (Ukr) e Goraszd Stangelj (Slo). Vista la ancora precaria condizione di Davis - che per partecipare ai campionati nazionali era stato costretto a svolgere uno stage di preparazione più breve rispetto ai compagni - sarà Lorenzetto a lanciarsi nelle volate. Tra gli avversari i nomi più attesi sono invece quelli di Lloyd Mondory (Ag2r), Jens Keukeleire (Cofidis) Giovanni Visconti (Farnese Vini), Travis e Cameron Meyer (Garmin-Cervélo), Grega Bole e Francesco Gavazzi (Lampre-ISD), Carlos Barredo e l'iridato under 23 Michael Matthews al debutto nei professionisti (Rabobank), Lucas Haedo e Richie Porte (Saxo Bank-SunGard), Matthew Goss (Htc-Columbia), Tomas Vaitkus (RadioShack), infine Bobbie Traksel e Christian Knees del neonato team Virgin Blue, prima formazione australiana ad entrare nell'élite del ciclismo mondiale.

1ª tappa: Clare-Tanunda. L'avventura della Astana comincia subito con il successo in volata di Mirco Lorenzetto davanti al giovane belga Jens Keukeleire (Cofidis) e a Fabio Sabatini (Liquigas-Doimo). Non ci sono foto della tappa perchè il gioco ha crashato dopo l'arrivo, comunque vi posso dire che abbiamo succhiato le ruote per tutto il giorno non pensando di avere tra le nostre fila il cavallo vincente, ed invece Lorenzetto ha finito con l'ottenere una vittoria sorprendente per tutti e probabilmente anche per sé stesso, dato che il suo 2010 si era chiuso con lo zero nella casella dei successi e due soli piazzamenti fra i primi dieci: uno al Trofeo Palma de Mallorca ad inizio stagione ed un altro addirittura ai Mondiali.

2ª tappa: Gawler-Hahndorf. Con la maglia arancione sulle spalle del nostro Lorenzetto, ci è toccato assumerci quelle responsabilità che ieri avevamo evitato, mettendo a tirare praticamente fin dalle prime battute Selvaggi, Clarke e Stangelj. Ancora un epilogo in volata, dunque, e prima vittoria per il neonato team lussemburghese dei fratelli Schleck (sponsorizzato da una catena di supermercati francese, la Auchan, e dalla compagnia aerea di bandiera del Granducato, la Luxair). Ad alzare le braccia è stato infatti Francisco José Ventoso davanti a Mark Renshaw (Htc-Columbia) e a Lorenzetto, che ha così difeso il proprio primato in classifica.

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3ª tappa: Unley-Stirling. Il finale mosso e in leggera salita di oggi metteva in guardia i velocisti dalla possibilità di uno scontato volatone di gruppo. Ed in effetti, nonostante l'arrivo a ranghi compatti, la salitella finale ha un po' cambiato le carte in tavola favorendo i corridori scattisti che però si difendono bene anche su strappi non impossibili. In pratica l'identikit di Giovanni Visconti (Farnese Vini-MCipollini) che infatti non ha deluso andandosi a prendere il suo primo successo nel 2011, lui che aveva chiuso la passata stagione a quota 7 vittorie (le più importanti il G.P. du Quebéc e il Gp di Francoforte, oltre ad alcune belle classiche italiane come Agostoni, Bernocchi e Romagna). Ma subito dietro al siciliano si sono piazzati i nostri Enrico Gasparotto e Mirco Lorenzetto. Sulla carta, infatti, l'uomo su cui fare affidamento in casa Astana era Gasparotto, ma alla fine anche Mirco ha tenuto alla grande e questi altri 4" di abbuono gli consentono di rafforzare ulteriormente il primo posto.

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4ª tappa: Norwood-Goolwa. Ad eccezione del circuito conclusivo ad Adelaide, la tappa di oggi era probabilmente la più facile di tutto il Down Under. Scontato, quindi, l'arrivo in volata. L'ennesima giornata di super lavoro dei nostri gregari è stata ripagata dalla seconda vittoria di Mirco Lorenzetto, ancora davanti a Keukeleire (Cofidis) e al campione lituano Tomas Vaitkus (RadioShack). Inutile dire che con questo nuovo successo Lorenzetto comincia a credere concretamente nella vittoria finale, anche se rimane da superare la difficile tappa di domani, a Willunga, dove senz'altro Visconti non starà a guardare.

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5ª tappa: Snapper Point-Willunga. La tappa regina, in tutti i sensi: i 20" che ha di vantaggio su Visconti non lasciano certo tranquillo Lorenzetto, che è senz'altro uno dei velocisti che meglio se la cavano in salita, ma sul doppio passaggio in cima alla collina di Willunga dovrà stare molto attento ai tentativi del siciliano. Detto, fatto: Visconti parte al secondo attacco della salita e guadagna subito terreno, mentre l'Astana è compatta al suo inseguimento. Al gpm il capitano della Farnese ha 45" di vantaggio ed è maglia arancione virtuale. Fortunatamente, però, al traguardo mancano ancora 13 km dei quali gli ultimi 8 completamente pianeggianti. Ecco Visconti in azione a 5 km dall'arrivo, con il gruppo ormai alle calcagna.

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Sventato il tentativo di Visconti ai meno 3, tutto è pronto per una nuova volata anche se questa volta il gruppo non raggiunge le 80 unità: l'importante è che fra questi ci sia Lorenzetto, che ha ancora le gambe per sprintare e andare a raccogliere il secondo posto alle spalle di un suo ex compagno di squadra, Francesco Gavazzi (Lampre-ISD). Terzo arriva il britannico Downing (Sky) e grazie a questo ennesimo piazzamento Lorenzetto ipoteca la vittoria: domani, ad Adelaide, sarà una passerella.

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6ª tappa: Adelaide City Council Circuit. Con la vittoria del Tour Down Under ormai saldamente nelle mani di Lorenzetto, in quest'ultima tappa avremmo voluto lavorare per Allan Davis, ma il velocista di casa ha confermato di essere ancora lontano dalla miglior condizione, perdendo le ruote del gruppo a una ventina di km dall'arrivo. E così ancora una volta tutti per Lorenzetto, che in volata si è francobollato alla ruota di Visconti - secondo in classifica a 26" - per poi saltarlo agli ultimi 500 metri e strappare ancora un secondo posto, nella circostanza alle spalle di Ventoso che ha così bissato il successo di Hahndorf. Di seguito la foto dell'arrivo e la classifica finale del Tour Down Under che oltre al trionfo di Lorenzetto (primo pure nella classifica a punti) vede anche il quinto posto di Enrico Gasparotto.

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Dall'Australia è tutto, la nostra stagione prosegue ora con le prime corse europee, in Francia: Gp d'Ouverture ed Étoile de Bessèges, mentre un altro gruppo volerà direttamente alle Baleari per la Challenge Mallorca. E per le prossime gare, dopo i grigi panorami australiani, torneranno anche i colori, finalmente!

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Garrido positivo

L'argentino della Jamis-Sutter Home Martín Garrido, 36 anni, è il primo corridore ad incappare nelle maglie dell'antidoping in questa stagione. Garrido, che fino a due anni fa aveva corso in Europa militando in diverse squadre spagnole e portoghesi, dopo una stagione di inattività era ritornato al professionismo con la Jamis da poche settimane, raccogliendo subito un paio di discreti piazzamenti al Giro del Qatar attualmente in corso: secondo dietro Marko Kump nella 2ª tappa e quarto nella frazione successiva. Ma proprio alla partenza della quarta tappa del Qatar è giunta la notizia della positività di Garrido, che è stato immediatamente sospeso dalla squadra e allontanato dalla corsa. Tra le principali vittorie in carriera spiccano due tappe del Giro di Portogallo e altrettante al Tour de San Luís, conquistate entrambe nell'edizione del 2008. Per l'argentino si prospetta ora una squalifica di due anni fino a gennaio 2013.

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G.P. D'OUVERTURE - ÉTOILE DE BESSÈGES (Fra) 2.1

Il Gran Prix d'Ouverture La Marseillaise è la prima corsa del calendario francese, alla quale cercheremo di fare risultato soprattutto con Rémy Di Gregorio, Assan Bazayev, Dmitriy Muravyev e Fredrik Kessiakoff. Il percorso vallonato e la voglia di gare dei tanti corridori al debutto stagionale fa sì che gli scatti si susseguano fin dalle prime battute. Noi riusciamo ad entrare nella fuga buona con Valeriy Dmitryev, un corridore di 26 anni dallo spunto veloce che però riesce a destreggiarsi anche su salite facili come quelle odierne: Dmitryev è infatti uno dei corridori più intraprendenti della fuga, insieme a Johan Mombaerts (BigMat-Auber93) e Laurent Mangel (Saur-Sojasun) e David Boucher (OmegaPharma-Lotto). Con il passare dei km il gruppo recupera ma non abbastanza da rientrare su tutti i corridori, tanto che proprio David Boucher riesce a resistere fino all'arrivo dove precede allo sprint il rientrante Sébastien Joly (Saur-Sojasun). Terzo a 17" è proprio il nostro Dmitryev, davanti a Kessiakoff che era scattato nella scia di Joly ma non era riuscito a seguirlo. Ecco la foto dell'arrivo.

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All'Étoile de Bességes vera e propria ci presentiamo invece con Bazayev, Dmitriyev, Kangert, Raimbekov, Di Gregorio, Zeits, Gurov e Valentin Iglinskiy. La 1ª tappa, da Aigues Mortes a Le-Grau-du-Roi, la vince Fréderic Amorison (Landbouwkrediet) davanti a Jimmy Engoulvent (Saur-Sojasun), Robert Forster (UnitedHealtchcare) e al nostro Assan Bazayev. Altrettante volate nei due giorni successivi: a St.Ambroix vince e prende la maglia gialla Robert Forster, mentre a Ceze-Languedoc la spunta Goryk Gardeyn (OmegaPharma-Lotto). La frazione decisiva è però la quarta, il Grand Prix d'Ales-en-Cevennes: nella fuga da lontano riese a inserirsi anche il nostro Rémy Di Gregorio che però, pur passando primo sia sul Col de la Baraque che sul Col de Trelis, mancherà il successo nella classifica dei gpm per due soli punti rispetto a Stéphane Poulhiès (Roubaix Lille Métropole). Nel finale una decina di uomini rientra sui corridori al comando andando a comporre un gruppetto di 19 corridori dal quale uscirà il vincitore di tappa e, con ogni probabilità, anche quello della corsa. Fra questi c'è anche il leader della corsa Robert Forster tallonato da Bazayev, ma la volata è per gente dalle gambe fresche e allora ecco spuntare Thomas Voeckler, che mette tutti in fila e regala alla neonata Europcar-Region de Vendé la prima vittoria in assoluto: eccolo con la nuova maglia bianco-verde, primo da sinistra.

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Essendosi difeso nella tappa più insidiosa, Forster affronta con relativa tranquillità l'ultimo atto con partenza e arrivo a Bessèges, accontentandosi del quinto posto nella volata vinta da Anthony Ravard (Landbouwkrediet) davanti a Denis Flahaut (BigMat-Auber93) e Davide Viganò (Sky). Il nostro migliore corridore in classifica è invece Bazayev, ottavo a 14", al quale è però mancato il successo di tappa.

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Ecco Forster con la maglia di leader sul podio finale

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CHALLENGE MALLORCA (Spa) 1.1

Cinque corse di un giorno una dopo l'altra, come se fosse una gara a tappe, ma con la possibilità di selezionare ogni giorno corridori diversi: la Challenge Mallorca è questo, ed è anche il primo appuntamento con il ciclismo spagnolo. Per l'occasione, abbiamo scelto di focalizzare il nostro impegno sul Trofeo Palma de Mallorca, piatto come un biliardo e particolarmente adatto ad Allan Davis, e sul Trofeo Magaluf-Palmanova che invece, con i suoi saliscendi, strizzava l'occhio ad Alexandre Vinokourov. Negli altri appuntamenti abbiamo preferito far ruotare gli uomini che necessitano ancora di un maggior rodaggio, e quindi non avevamo grandi ambizioni. Vediamo come è andata.

Trofeo Palma de Mallorca. Si comincia dunque dalla corsa in programma sull'isola capoluogo delle Baleari: una serie di giri da ripetere nell'abitato di Palma e senza un km di salita alla fine del quale ci aspettiamo di vedere all'opera Allan Davis, che dopo il Tour Down Under è rimasto ancora una settimana in Australia per rifinire la preparazione ed è sbarcato in Europa solo da pochi giorni. Tutto fila come previsto con la solita fuga a lunga gittata, alla quale noi non partecipiamo perchè preferiamo rimanere tutti attorno a Davis e, se è il caso, dare una mano alle altre squadre dei velocist per andare a chiudere. In effetti, quello odierno sarà il primo scontro fra alcune delle ruote più veloci del gruppo: ci sono infatti Mark Cavendish (Htc-Columbia), Óscar Freire (Rabobank), Thor Hushovd (Garmin-Cervélo), Kenny De Haes (OmegaPharma), Jonathan Bellis (Saxo Bank-SunGard), Daniele Bennati (Auchan-Luxair) e il suo compagno Francisco José Ventoso che ha già all'attivo ben due successi di tappa proprio al Down Under. Una volta ripresi gli attaccanti e cominciate le operazioni preliminari alla volata, le cose per Allan Davis sembrano mettersi per il meglio perchè il nostro, dopo avere risalito il gruppo nella scia di Maxim Iglinskiy, si è incollato nientemeno che alla ruota di Cavendish (che nella foto sotto vediamo con la maglia di campione britannico conquistata nella passata stagione). Ma ancora una volta per Davis non è giornata, perchè ai -2 km lo vediamo ruzzolare a terra causando la caduta di altri velocisti impegnati nella volata: per noi la corsa è già finita.

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Mentre Davis, fortunatamente, si rialza senza apparenti problemi e guadagna lentamente lo striscione del traguardo, davanti la volata è orma lanciata: due i treni a fronteggiarsi, quello della Ag2r per Lloyd Mondory e gli uomini OmegaPharma per Kenny De Haes - un nome che magari ai più non dirà molto, ma che ha chiuso il 2010 con quattro vittorie e molti piazzamenti -, ma a spuntarla è il campione norvegese Thor Hushovd, alla prima vittoria con la nuova squadra Garmin-Cervélo. Dietro di lui proprio Mondory (Ag2r) Cavendish e Goddaert (pure lui Ag2r), mentre De Haes non finalizza il gran lavoro dei compagni e si ferma al sesto posto.

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Ventiquattr'ore più tardi tocca al Trofeo Cala Millor, che va a quel Constantino Zaballa (Caja Rural) che già avevamo visto in gran forma al San Luís. La notizia è che alle sue spalle, secondo in uno sprint fra cinque corridori, c'è il vecchio "Vino" al debutto stagionale. Davvero niente male. I due successivi appuntamenti, il Trofeo Inca e il Trofeo Deiá, vedono le vittorie in solitaria di John Gadret (Ag2r) e ancora di Zaballa, mentre noi come previsto non otteniamo nessun risultato di rilievo, avendo lasciato Vinokourov ai box e schierato le nostre seconde linee.

Trofeo Magaluf-Palmanova. Riecco Vinokourov al foglio firme per l'ultimo dei cinque appuntamenti qui alle Baleari. Dopo due giorni dedicati ad allenamenti di fondo, il nostro capitano ritorna in gruppo per quella che fin dall'inizio della settimana era la prova che aveva cerchiato con il pennarello rosso, a maggior ragione adesso dopo il bel secondo posto all'esordio. Cinque, infatti, le salite da scalare: nell'ordine Sa Gramola, Claret, Soller, ancora il Claret e infine il Coll des Tords, ideale trampolino di lancio essendo piazzato a soli 14 km dall'arrivo. Pronti-via e parte la fuga, e questa volta dentro c'è anche un nostro uomo, Rémi Di Gregorio. Il francese passa primo sulla seconda salita di giornata, il Coll de Claret, ma come i suoi compagni d'avventura viene raggiunto ai piedi del Coll des Tords. Dal gruppo, nel frattempo, il primo a rompere gli indugi è stato Óscar Sevilla, una vecchia conoscenza dei laboratori del dottor Fuentes appena rientrato con la portoghese Palmeiras Resort dopo un anno di stop per doping. Dietro di lui ecco muoversi Mikel Nieve (Euskaltel-Euskadi), e con il basco c'è anche Vinokourov! I tre scollinano il Tords con qualche metro di vantaggio su Rémy Cousin (Cofidis) e Christophe Kern (Europcar), che li raggiungono ad inizio discesa mentre alle loro spalle rinvengono anche il nostro Dyachenko, Moncoutié (Cofidis) e le prime avvisaglie del gruppo. Ai meno 5 km il ricongiungimento tra attaccanti e inseguitori sembra ormai inevitabile, ma Vinokourov non ci sta e attacca a tutta gli ultimi mille metri della discesa, rilancia l'andatura su un dentello ai meno 3 e lancia una volata lunghissima nel tentativo di riuscire a conservare qualche metro sul gruppo. Missione che gli riesce per il rotto della cuffia nei confronti di Nieve, Kern, Commeyne, Dyachenko e Sevilla, con il gruppo a non più di un centinaio di metri e messo in fila da Aurélien Passeron (Ag2r), settimo.

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Per Alexandre Vinokourov, quindi, la prima vittoria stagionale che è già sufficiente a migliorare lo score dell'anno passato, quando non andò al di là di due secondi posti (uno nella classifica generale dei Paesi Baschi e l'altro in una tappa del Delfinato): niente male davvero, per il kazako, che in soli due giorni di corsa ha già messo in tasca un primo e un secondo posto.

LE ALTRE CORSE - Qualche breve per aggiornarvi anche sulle corse alle quali non abbiamo partecipato. In Italia si è cominciato a correre già da fine gennaio, con il Giro della Provincia di Reggio Calabria vinto da Pierrick Fédrigo (Française des Jeux) e il G.P. Costa degli Etruschi andato ad un altro francese, Samuel Dumoulin (Cofidis). In Asia, invece, Mark Renshaw (Htc-Columbia) si è portato a casa il Giro del Qatar dominando tre tappe in volata e la cronometro a squadre iniziale. Adesso anche noi raggiungeremo il Medio Oriente per il Giro dell'Oman dove speriamo che Allan Davis riesca finalmente a centrare il primo successo stagionale dopo la sfortuna avuta qui a Mallorca.

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