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[PCM2009 Story] E se perdi, sai ricominciare...


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Il vento bussava alla sua porta, gli portava le voci degli amanti di ieri, in un freddo pomeriggio autunnale. Lui, affacciato alla finestra, seguiva con lo sguardo una ragazza con i capelli scarmigliati dal vento che passeggiava su un tappeto di foglie di acero; il sole, basso, illuminava la stanza proiettando lunga la sua ombra sul muro.
Un'altra stagione era andata ma nelle mani stringeva il vuoto. Lacrime scendevano dalle sue guance, lente, come per scavare meglio il suo viso. Lacrime di rassegnazione, di disperazione per un'altra stagione passata e del nulla che era restato. Ancora una volta. Le stagioni passavano inesorabili, una dietro l'altra, un susseguirsi di emozioni altalenanti che però si concludevano sempre al punto di partenza. Per questo era tornato lì. Nella sua fredda terra natìa, dove aveva mosso i suoi primi passi, i suoi primi colpi di pedale. Dove la sua vita aveva avuto inizio. Il vero punto di partenza, perchè voleva che questa volta fosse l'ultima.
Dietro di lui, in silenzio, il piccolo Matt lo fissava. Col suo faccino serio, un pò imbronciato, che lo faceva sembrare molto più grande di quello che era. "Lo stai crescendo troppo in fretta" gli ripetevano sempre. Ma lui non faceva nulla, il piccolo cresceva da solo, giorno dopo giorno, passo dopo passo, parola dopo parola, segnali che il tempo passava, ineluttabile.
D'arkness non si accorse della presenza fisica del figlio e continuò a guardare innanzi a sè, pensando al loro futuro. Fu la presenza di Matt dentro di lui a farlo reagire, a smuovere quella forza interiore che solo un genitore ha. Quella presenza incondizionata e perenne per cui basta chiudere gli occhi per avere una stella che ti guida nella notte.
Sarebbe tornato ancora nel vecchio continente, ma non subito. Ora voleva stare con Matt, fare il pieno di energie per affrontare una stagione, l'ennesima, in cui l'incertitudine l'avrebbe fatta da padrone. Il mondo del ciclismo avrebbe ancora avuto a che fare con lui...



E se perdi, sai ricominciare

Senza dire una parola di sconfitta;

Se sai forzare cuore, nervi e tendini

Dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,

A tener duro, quando in te nient'altro

Esiste, tranne il comando della Volontà
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Non era fiero di sè... Stava rientrando a casa col piccolo Matt addormentato fra le braccia, stanco e deluso da se stesso. Avevano appena accompagnato una vecchia amica (più di Lilian che sua a dire il vero) alla stazione; era mattina presto, il sole ancora non scaldava l'aria limitandosi ad illuminare gli ultimi piani dei palazzi d'intorno e la brezza mattutina gli entrava dentro sin nelle ossa. La Gare de Sainte-Foy rimpiccioliva man mano dietro di lui, ma quanto era appena successo sarebbe rimasto a lungo nel suo spirito. Si sentiva ad ogni passo un poco più sporco, metro dopo metro, respiro dopo respiro. La consolazione di quel piccolo corpo caldo appoggiato sulla sua spalla non sembrava bastare... Si era appena macchiato di un peccato grave, la codardia. Aveva guardato da un'altra parte, chiuso un occhio, lasciato fare. E questo non era in grado di perdonarselo. Si sentiva esattamente come coloro che aveva coperto: un volgare ladro, profittatore del sonno e della stanchezza altrui. Li aveva coperti, un pò per quieto vivere, un pò per paura probabilmente. E la presenza del piccolo Matt e della sua amica non poteva né doveva essere una scusante. Mentre rientrava verso casa, poco distante da lì, circa 10 minuti a piedi, si rese conto che stava prendendo una strada che non voleva prendere, che non era l'uomo che avrebbe voluto essere, e in lui scattò una molla. Indirizzò i suoi passi verso il fiume, per respirare l'aria di quei luoghi in cui pochi millenni fa passava le sue giornate a sognare e bere insieme alla bella Lilian. Il Saint Laurent era calmo, come forse non lo aveva mai visto. La calma di quel luogo poco si adattava al suo stato interiore, un ribollio crescente che lo portò all'ennesima decisione impulsiva. Aveva bisogno di viaggiare, ripercorrere luoghi del passato, oppure sconosciuti, scoprire a contatto con gli altri chi fosse lui realmente, scoprire chi fosse il padre di Matt e se fosse davvero degno di un compito così importante. E la prima tappa sapeva già dove farla. Non lontano da lì, in un luogo dove da tempo sarebbe dovuto andare...

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