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Il Bar del Ciclismo


Wanka84

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  • Amministratori

E' il ciclismo, gioia :) (e già prima di oggi, non c'è mai stato il tifoso della Carpano, della Molteni o della Castorama)

PS: se metti in pay per view ciò che viene prima degli ultimi 50 km quanta gente credi di attirare quando il 95% delle corse di decide dopo i -5? :P

 

L'alternativa è fare come succede oggi nella Formula 1 e far trasmettere alcune corse/tappe dei gt in chiaro in differita.

 

Il ciclismo è uno sport individuale o di squadra? Perché se è individuale allora aboliamole le squadre e come nel tennis ogni atleta campa con quello che vince e gli sponsor personali - i primi 200 del Ranking vanno al Tour de France. Magari avremmo pure atleti che corrono più corse per raccattar soldi. 

 

Il fatto che il sistema sia così ha fatto sì che nel momento in cui lo sport dopo Barcellona 92 è diventato soprattutto professionistico (non che non lo fosse prima, ma vi è stata una esasperazione ed un incremento a livello di giro di soldi in 20 anni) abbia fatto esplodere questo sistema

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L'alternativa è fare come succede oggi nella Formula 1 e far trasmettere alcune corse/tappe dei gt in chiaro in differita.

 

Il ciclismo è uno sport individuale o di squadra? Perché se è individuale allora aboliamole le squadre e come nel tennis ogni atleta campa con quello che vince e gli sponsor personali - i primi 200 del Ranking vanno al Tour de France. Magari avremmo pure atleti che corrono più corse per raccattar soldi. 

 

Il fatto che il sistema sia così ha fatto sì che nel momento in cui lo sport dopo Barcellona 92 è diventato soprattutto professionistico (non che non lo fosse prima, ma vi è stata una esasperazione ed un incremento a livello di giro di soldi in 20 anni) abbia fatto esplodere questo sistema

 

Peccato che c'è gente magari non molto forte che "campa" facendo il gregario, praticamente sarebbe come far correre solo 15-20 atleti a tappa

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tutti i paragoni con altri sport non hanno senso, il ciclismo è un misto di tutti gli sport, è a squadre ma conta il risultato individuale, si sono sia gare singole che campionati (giri), dura quanto una 25km di nuoto o una maratona ma la parte che conta dura meno di una partita di calcio, quando ci sono gli sprint anche meno dei 400 metri, è un misto di tante specialità diverse e anche un corridore di primissima fascia ha chances di vittoria in neanche un terzo delle corse in cui partecipa, gli eventi sono tanti, indipendenti l'uno dall'altro e di importanza paragonabile e la forma trasforma un campione in un cunego più volte in una stagione.

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  • Amministratori

Peccato che c'è gente magari non molto forte che "campa" facendo il gregario, praticamente sarebbe come far correre solo 15-20 atleti a tappa

 

Allora se il ciclismo è uno sport di squadra - e su questo siamo tutti d'accordo - il concetto di squadra va rivisto.

 

Oggi la squadra è essenzialmente un gruppo sponsorizzato, che è nella prima classe più per disponibilità economiche che meriti sportivi. E non rappresenta alcuna realtà locale o nazionale, non rappresenta proprio niente. E questo fa si che le squadre cambino come i calzini e si fondano per evitare il fallimento.

 

P.s. sicuri che una corsa con 20 atleti a tappa, solo i capitani, senza gregari, sarebbe noiosa? Io non ne sono sicuro, eh.

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Oggi la squadra è essenzialmente un gruppo sponsorizzato, che è nella prima classe più per disponibilità economiche che meriti sportivi. E non rappresenta alcuna realtà locale o nazionale, non rappresenta proprio niente. E questo fa si che le squadre cambino come i calzini e si fondano per evitare il fallimento.

 

Non vedo il problema

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L'alternativa è fare come succede oggi nella Formula 1 e far trasmettere alcune corse/tappe dei gt in chiaro in differita.

Oddio, non è che segua molto la f1 ultimamente, ho visto per caso che i motori sono forniti da 4 case, 15-20 anni fa erano almeno il doppio: segnale anche qui non tanto buono, per me anche il fatto di andare in ppw significa raschiare il fondo del barile, voglio vedere a che punto saranno tra qualche anno (il rischio di fare la fine dei rally per me è concreto)

Il ciclismo è uno sport individuale o di squadra? Perché se è individuale allora aboliamole le squadre e come nel tennis ogni atleta campa con quello che vince e gli sponsor personali - i primi 200 del Ranking vanno al Tour de France. Magari avremmo pure atleti che corrono più corse per raccattar soldi. 

 

Il fatto che il sistema sia così ha fatto sì che nel momento in cui lo sport dopo Barcellona 92 è diventato soprattutto professionistico (non che non lo fosse prima, ma vi è stata una esasperazione ed un incremento a livello di giro di soldi in 20 anni) abbia fatto esplodere questo sistema

Il ciclismo è uno sport individuale dove la squadra è funzionale alla vittoria di uno o più capitani. Se ad esempio Contador o Nibali vogliono portarsi al Tour quello scudiero che non arriva mai nei 10 in una gara ciclistica perché dà tutto per il capitano è loro facoltà farlo. Se Coppi voleva con sé in ogni corsa Ettore Milano (che in tutta la carriera forse ha vinto una gara) era appunto per questo.

Le conseguenze dell'apertura della prova olimpica ai professionisti invece mi sfuggono totalmente

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  • Amministratori

Inner ring dà una spiegazione sulla riduzione delle squadre WT
 

 for the full story or just remember a World Tour licence is expensive: why would teams pay up when they’ll get a wildcard invite to the Tour de France and other big races anyway? See Cofidis which has no business in Italy but will be sure of invites to plenty of other big races thanks to Nacer Bouhanni, the same for MTN-Qhubeka with Edvald Boasson-Hagen. In short teams know they can ride premium races without paying for a premium licence.

 

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se non si trovano 18 squadre per il wt si abbassa a 17 o 16, ma finchè si trovano 18 squadre a cui conviene pagare la licenza e correre tutto qual è la necessità di ridurle di forza? perchè anche con 2 squadre in meno, ci sarebbero comunque le squadre che non hanno pavesari, le squadre che non hanno uomini di classifica e le squadre che non sono in grado di portare un capitano a tutti e 3 i gt.

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se non si trovano 18 squadre per il wt si abbassa a 17 o 16, ma finchè si trovano 18 squadre a cui conviene pagare la licenza e correre tutto qual è la necessità di ridurle di forza? perchè anche con 2 squadre in meno, ci sarebbero comunque le squadre che non hanno pavesari, le squadre che non hanno uomini di classifica e le squadre che non sono in grado di portare un capitano a tutti e 3 i gt.

 

Il problema verrebbe fuori in gare come Down Under e Montreal, ci ritroveremmo con startlist piuttosto corte. Che sia gradita una riduzione a 16 squadre (tiriamo fuori la Europcar) sono il primo a dirlo, ma deve essere fatto in un'ottica complessiva e credo che la riforma del ciclismo strizzi l'occhio a questo dettaglio.

 

Inner ring dà una spiegazione sulla riduzione delle squadre WT

 

 

Non hanno scoperto l'acqua calda, la prima ad adottare questa strategia è stata la Cervélo

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Oggi la squadra è essenzialmente un gruppo sponsorizzato, che è nella prima classe più per disponibilità economiche che meriti sportivi. E non rappresenta alcuna realtà locale o nazionale, non rappresenta proprio niente. E questo fa si che le squadre cambino come i calzini e si fondano per evitare il fallimento.

Non vedo come possa realizzarsi tutto ciò sinceramente, né trovo che questo possa essere la panacea per risolvere i problemi del ciclismo. Tra l'altro delle squadre legate a realtà locali ci sarebbero anche, ma con il nuovo corso del ciclismo annaspano sempre di più quindi...
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Francamente se chiude il GP Beghelli importa a qualche appassionato e poco più. Se chiude la HTC di Cavendish è un problema più serio. Le corse comunque sono troppe e mal collocate, se chiude qualche corsa minore - con tutto il rispetto - per me male non fa. Per colpa del Pro Tour sono state deprezzate le classiche, in compenso è migliorata la qualità dei grandi giri - basti pensare che un Rolland non sarebbe mai venuto col vecchio sistema che ci regalava duelli memorabili come quello Simoni-Cunego-Honchar al giro 2004

 

 

Non c'è bisogno di mandare il ciclismo in Pay, anche se io sono per l'abolizione del servizio pubblico ed una pay tv a prezzi accessibili per tutti (in fondo, anche la Rai è a pagamento) che offra i servizi che si scelgano (e si andrà in questa direzione, perché piaccia o no il futuro è Netflix & co). In aggiunta a questo gli organizzatori non credo abbiano valorizzato le corse come si deve (perché il Tour resta uno degli eventi più seguiti al mondo, anche più dei campionati di calcio). Basterebbe fare come per la Champions League: dei pacchi differenti tra chiaro e pay. Esempio: in chiaro metà delle tappe, dagli ultimi 50 km - a pagamento tutto e si comincia a tirare su già il doppio dei soldi. Il ciclismo così com'è oggi è destinato ad implodere o a porre gli sponsor vari sopra il merito sportivo.

 

Allora se il ciclismo è uno sport di squadra - e su questo siamo tutti d'accordo - il concetto di squadra va rivisto.

 

Oggi la squadra è essenzialmente un gruppo sponsorizzato, che è nella prima classe più per disponibilità economiche che meriti sportivi. E non rappresenta alcuna realtà locale o nazionale, non rappresenta proprio niente. E questo fa si che le squadre cambino come i calzini e si fondano per evitare il fallimento.

 

P.s. sicuri che una corsa con 20 atleti a tappa, solo i capitani, senza gregari, sarebbe noiosa? Io non ne sono sicuro, eh.

 

Il ciclismo non è uno sport di squadra né uno sport individuale, è un IBRIDO e questa, peraltro, è una delle peculiarità che lo rendono più affascinante: perché quando nella F1 vince Rosberg, Hamilton rosica e viceversa. Nel ciclismo, Tiralongo è veramente contento quando vince Contador (persino ora che non corrono più insieme, il che magari è esagerato). E ancora oggi, se glielo chiedi, Cassani ti dirà che nell'87 l'accoppiata Giro-Tour l'ha fatta anche lui (o quantomeno, che il Tour l'ha vinto anche lui, magari il Giro, per come Roche l'ha soffiato a Visentini, in Carrera non se lo sono sentito molto cosa loro... ma ANCHE QUESTO è il bello del ciclismo, cribio!)

 

Poi se le corse fossero di 20 atleti a tappa, sarebbe completamente un altro sport, non necessariamente più bello

 

Per altro, non è così che accalappi il grande pubblico. Perché il grande pubblico (e qui mi ricollego al tuo post precedente) non è quello di appassionati o addetti ai lavori, bensì il pubblico GENERALISTA, che (legittimamente, Emmea) si appassiona all'evento solo nelle corse più importanti e preferibilmente se a vincere è un italiano. Oppure quello che guarda le tappe del Giro "perché mi piace vedere i posti che attraversa". (Senza per questo essere un decerebrato che meriti di perdere il diritto di voto, Emmea).

 

E quindi, un ciclismo che fosse pay dalla partenza ai -50 km, non se lo filerebbe nessuno. IO PER PRIMO, non pagherei per un prodotto del genere. Il che è tutto dire. (Anzi, se andiamo a vederla tutta, la gente a volte dovrebbe essere pagata LEI per vedersi una tappa da quando mancano 120 km, ma questa è un'altra storia). E quindi non sono affatto convinto che questa soluzione renderebbe il prodotto più appetibile alle tv. Men che meno se diventasse totalmente pay.

 

Se il ciclismo oggi va ancora in chiaro, è proprio perché è il più generalista tra gli sport: perché se a uno non frega un tubo di calcio, tennis o pallavolo, ne ha per le palle di guardare per un'ora e mezza un rettangolo verde, di terra battuta o di linoleum. Mentre magari, anche se non gli frega un tubo della diatriba su chi sia più forte tra Froome o Contador, e perfino se non perde la notte nell'epico enigma "Nibali avrebbe vinto lo stesso il Tour con Contador in gara?" magari, dicevo, una mezzoretta di tappa se la guarda lo stesso, proprio per vedere i posti. E per altro, uno spettatore del genere può essere anche più sensibile al messaggio pubblicitario, proprio perché si concentra su tutto tranne che sulla corsa (quando sono a casa dai miei, per esempio, il commento standard di mia madre è: "guarda che bei posti", oppure "guarda che bella/brutta maglia ha quel corridore"). E quindi, fino a che è in chiaro, il ciclismo giustifica l'investimento di grossi sponsor. Diventasse pay, avremmo a cacciarci soldi solo le case produttrici delle bici e della componentistica, ma non andremmo molto lontano, perhé cmq il ciclismo non muoverà mai gli interessi economici di calcio o f1.

 

Il problema verrebbe fuori in gare come Down Under e Montreal, ci ritroveremmo con startlist piuttosto corte. Che sia gradita una riduzione a 16 squadre (tiriamo fuori la Europcar) sono il primo a dirlo, ma deve essere fatto in un'ottica complessiva e credo che la riforma del ciclismo strizzi l'occhio a questo dettaglio.

 

sai, se corse come Down Under o le canadesi, con la riduzione del numero di World Team, ne soffrirebbero, questo non è limitante per il ciclismo in sé, ma piuttosto lo è per queste corse: perché significa che, in quei paesi, un vero movimento non c'è, non esistendo squadre quantomeno di fascia intermedia. Per cui, anzi, una riduzione delle squadre non farebbe altro che rivelare questa cosa. Con tutto che l'Australia mette sempre su una squadra nazionale per il Down Under, e che basterebbe dire che alle corse World Tour extra europee possono gareggiare anche le Continental locali. Tanto, una Bardiani in Australia non ci andrà mai a correre, ma una Jayco, se potesse, ci andrebbe di corsa!

 

Anche per questo motivo, cmq (e mi ricollego di nuovo da quanto scritto da Emmea), io sinceramente mi strappo più capelli se chiude una corsa di tradizione come il Gp Beghelli, che non se a morire sono il Beijing Tour o le canadesi. Corse di plastica che sicuramente avranno startlist migliori (e quindi, decisamente più valide, OGGI) ma che morta una se ne fa un'altra. Magari dall'altra parte del mondo. Morta una Milano-Vignola, invece (perché così dovrebbe chiamarsi il Gp Beghelli) il ciclismo ha perso una corsa. E non la va a sostituire con nessun'altra. Questa è la differenza, e ricordiamoci che, come oggi agli sceicchi piace vedere sudare 200 corridori sulle loro autostrade a otto corsie, domani potrebbero stufarsi e preferire le lotte tra cammelli in tanga. Quindi teniamocele strette, le nostre piccole e bistrattate semiclassiche italiane, francesi, belghe e spagnole :105:

Modificato da smec-easyjet
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Continental è il secondo sponsor? O il secondo nome di Armstrong?

Non mi pare una grande idea ridurre la Strade Bianche, che ha un albo d'oro degno di una Classica Monumento, alla stregua di un Giro dell'Appennino (perdono, smec :wink: ). E anche le altre che citi farebbero grossi balzi indietro...

Sul grassetto: e mi spieghi cosa risolvi? La Netapp non può correre il Tour, la Bretagne sì... mah :)

Uh cacchio, questa non l'avevo vista e certo che NON te la perdono.

Parlando seriamente, nel momento in cui a queste corse non partecipassero più i top team, perfino le Strade Bianche e la Tre Valli smetterebbero di dare visbilitá perchè, ad es., la Rai manco si sognerebbe di darle in diretta. E quindi, sai che visibilitá per le Continental che avessero il privilegio di correrle "in esclusiva".

Con tutto che io, ancora, spero di rivedere anche le WT italiane al mio Appennino. Tanto, ormai, c'è rimasta solo la Lampre.

A meno che non vogliamo essere onesti, e ammettere che oggi, la squadra guida del ciclismo italiano, batte bandiera kazaka. Tant'è vero che l'Astana donne è perfino affiliata in Italia!

Che poi, abbiamo pure un ministro degli interni che fa affari con gli oligarchi kazaki, ma quella è un'altra storia (e poi, però, ci scandalizziamo se Nibali va a correre ad Almaty invece che al Lombardia)

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Merdy Schleck lascia il ciclismo. Lo ringraziamo per tutte le em.... ah, vero, correva con la stessa aggressività di un peluche

Sono un uomo libero!

Libero dall'odio-amore (negli ultimi anni, decisamemte più odio) verso un corridore che ho sempre avuto al fanta, e che da tre anni aspettavo tornasse a giocarsi un Tour, poi almeno un piazzamento, infine che almenon riuscisse a finire una Freccia Vallone.

E sia chiara una cosa: se Merdy ha fatto la fine che ha fatto, l'infortunio del 2012 NON c'entra niente. Perché non è che quell'anno, prima del Delfinato, avesse combinato qualcosa. E anzi, era giá dal 2010 che tutta la sua stagione era incentrata in maniera feticistica sul Tour (e sul fratello), senza combinare un cacchio di niente per tutto il resto dell'anno, se non a parole (perché A PAROLE è sempre stato tra i corridori più decisi e, apparentemente, motivato a fare bene ad ogni corsa. Addirittura più di Cunego).

È sempre stato un ragazzino viziato, e la sua rovina definitiva è stata andarsi a fare una squadra tutta per lui in cui era assecondato e MAI minimamente tirato per i capelli.

Di occasioni per rilanciarsi ne ha avute, fin troppo. Non c'è riuscito? Ha avuto la fine che meritava.

E poi ragazzi, in un colpo solo quest'anno ci liberiamo di Merdy e Cunego! Se anche Pozzato volesse gentilmente avviarsi all'uscita....

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Sportivi finiti a 25 anni se ne sono visti un bel po' (si dice che lo sportivo professionista viaggi sull'onda della passione per 1-2 anni al massimo), è che in uno sport come il ciclismo diventa difficile bluffare o nascondersi. L'aspetto più curioso della vicenda è che sinceramente non mi ha mai sfiorato il dubbio che il biondino potesse tornare a giocarsi qualcosa, anche solo per sbaglio. Infatti nella discussione sui corridori forti da GT ho sempre trovato comico l'inserimento in top5 o top10 di questo strano corridore che è arrivato al capolinea alla fine del Tour 2011

PS: adesso restiamo in attesa del romanzo a puntate annunciato da Enrico :D:P

Modificato da ian
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L'alternativa è fare come succede oggi nella Formula 1 e far trasmettere alcune corse/tappe dei gt in chiaro in differita.

Il ciclismo è uno sport individuale o di squadra? Perché se è individuale allora aboliamole le squadre e come nel tennis ogni atleta campa con quello che vince e gli sponsor personali - i primi 200 del Ranking vanno al Tour de France. Magari avremmo pure atleti che corrono più corse per raccattar soldi.

E via di clientelismi!

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Per altro, non è così che accalappi il grande pubblico. Perché il grande pubblico (e qui mi ricollego al tuo post precedente) non è quello di appassionati o addetti ai lavori, bensì il pubblico GENERALISTA, che (legittimamente, Emmea) si appassiona all'evento solo nelle corse più importanti e preferibilmente se a vincere è un italiano. Oppure quello che guarda le tappe del Giro "perché mi piace vedere i posti che attraversa". (Senza per questo essere un decerebrato che meriti di perdere il diritto di voto, Emmea).

Relativamente al pubblico generalista, oltre alla quantità e alla permeabilità, aggiungiamo un aspetto: non so voi, ma nelle fasi morte di una tappa, specialmente quando danno la pubblicità, la tv la metto muta o la spengo anche, e mi metto a guardare le altimetrie, o a sparare cazzate qui o su skype con alcuni di voi, o, se ho da fare, torno a quello che stavo facendo e riaccendo sulla corsa più tardi.

Mentre invece Pinco Pallino che guarda il Giro come se fosse Pechino Express, Donnavventura, Linea verde o Alle falde del Kilimangiaro, magari con un occhio alla tv e l'altro agli affari suoi, è probabile che quando mancano 100 km di tavoliere all'arrivo e in corsa non succede nulla sia più ricettivo del super appassionato.

Penso a mio nonno: discreto appassionato di sport, conosce i ciclisti principali e le dinamiche di corsa, eppure se Giro e Tour non fossero una cartolina (guardare una tappa del Giro con lui è tutto un "lì sono stato da militare", "lì ero stato in campeggio", "lì siamo stati in trasferta per lavoro"...) ho il dubbio che in un periodo in cui le corse non sono così avvincenti... be' qualche tappa la perderebbe senza rimpianti.

In questo peraltro ho trovato grande il "Viaggio nell'Italia del Giro" (oltre ad averne apprezzato parecchio la realizzazione), che si rivolge a questo pubblico misto, oltre a risultare godibile anche per i malati di ciclismo... anche perché tanto sulla corsa ad un certo punto non c'è più nulla da dire. Per lo stesso motivo apprezzo le "cronache gialle", unica realizzazione davvero positiva della De Stefano per quanto mi riguarda

E comunque tutti gli sport hanno costruito le proprie fortune sul pubblico generalista: non è rivolgendoti a chi conosce vita morte e miracoli di ogni singolo atleta o sa declamare tutti i vincitori di una manifestazione dal 1910 ad oggi che ampli la quantità di praticanti e crei l'interesse del pubblico e, di riflesso, gli sponsor.

Esempio: Tomba attirava quantità di pubblico da gara di Coppa del Mondo in Austria o in Svizzera. Pubblico non competente, ma vuoi che a chi viveva di turismo alpino interessasse qualcosa del fatto che una cospicua percentuale di quelli che andavano a vedere le gare non avesse mai visto un paio di sci o addirittura non avesse mai visto la neve?

Spesso nel contorno di un Giro d'Italia, specialmente in passato purtroppo, si vedevano vere e proprie personalità che, pur ammettendo una totale estraneità al mondo del ciclismo, nobilitavano la corsa spendendo qualche parola su di essa. In fondo se al ciclismo sono state dedicate canzoni, poesie o film... be' non è che queste rispecchino al 100% il vero (vedi la storia del "bandito e il campione"), ma importa così tanto?

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  • Amministratori

Relativamente al pubblico generalista, oltre alla quantità e alla permeabilità, aggiungiamo un aspetto: non so voi, ma nelle fasi morte di una tappa, specialmente quando danno la pubblicità, la tv la metto muta o la spengo anche, e mi metto a guardare le altimetrie, o a sparare cazzate qui o su skype con alcuni di voi, o, se ho da fare, torno a quello che stavo facendo e riaccendo sulla corsa più tardi.

Mentre invece Pinco Pallino che guarda il Giro come se fosse Pechino Express, Donnavventura, Linea verde o Alle falde del Kilimangiaro, magari con un occhio alla tv e l'altro agli affari suoi, è probabile che quando mancano 100 km di tavoliere all'arrivo e in corsa non succede nulla sia più ricettivo del super appassionato.

Penso a mio nonno: discreto appassionato di sport, conosce i ciclisti principali e le dinamiche di corsa, eppure se Giro e Tour non fossero una cartolina (guardare una tappa del Giro con lui è tutto un "lì sono stato da militare", "lì ero stato in campeggio", "lì siamo stati in trasferta per lavoro"...) ho il dubbio che in un periodo in cui le corse non sono così avvincenti... be' qualche tappa la perderebbe senza rimpianti.

In questo peraltro ho trovato grande il "Viaggio nell'Italia del Giro" (oltre ad averne apprezzato parecchio la realizzazione), che si rivolge a questo pubblico misto, oltre a risultare godibile anche per i malati di ciclismo... anche perché tanto sulla corsa ad un certo punto non c'è più nulla da dire. Per lo stesso motivo apprezzo le "cronache gialle", unica realizzazione davvero positiva della De Stefano per quanto mi riguarda

E comunque tutti gli sport hanno costruito le proprie fortune sul pubblico generalista: non è rivolgendoti a chi conosce vita morte e miracoli di ogni singolo atleta o sa declamare tutti i vincitori di una manifestazione dal 1910 ad oggi che ampli la quantità di praticanti e crei l'interesse del pubblico e, di riflesso, gli sponsor.

Esempio: Tomba attirava quantità di pubblico da gara di Coppa del Mondo in Austria o in Svizzera. Pubblico non competente, ma vuoi che a chi viveva di turismo alpino interessasse qualcosa del fatto che una cospicua percentuale di quelli che andavano a vedere le gare non avesse mai visto un paio di sci o addirittura non avesse mai visto la neve?

Spesso nel contorno di un Giro d'Italia, specialmente in passato purtroppo, si vedevano vere e proprie personalità che, pur ammettendo una totale estraneità al mondo del ciclismo, nobilitavano la corsa spendendo qualche parola su di essa. In fondo se al ciclismo sono state dedicate canzoni, poesie o film... be' non è che queste rispecchino al 100% il vero (vedi la storia del "bandito e il campione"), ma importa così tanto?

 

Pensa che guardavo su Eurosport proprio perché di quelle rubriche non me ne fregava nulla. Comunque si può anche utilizzare il modello F1.

 

Evidentemente il ciclismo va bene così, le corse sono appassionantissime fino agli ultimi chilometri, le corse non chiudono, le squadre non falliscono e non si fa fatica a trovare 18 World Tour, anzi c'è la fila.....

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Pensa che guardavo su Eurosport proprio perché di quelle rubriche non me ne fregava nulla.

Premesso che ognuno ha i suoi gusti (c'erano diverse parentesi storico-letterarie in quei contenitori che a me interessavano molto) comunque già il fatto che guardassi su ES ti dà l'idea di quanto sia statisticamente rilevante il campione di popolazione che rappresenti.

Evidentemente il ciclismo va bene così, le corse sono appassionantissime fino agli ultimi chilometri, le corse non chiudono, le squadre non falliscono e non si fa fatica a trovare 18 World Tour, anzi c'è la fila.....

Ma spiegami come creare un sistema bizantino di accesso al massimo livello del ciclismo e lasciare le corse minori/giovanili in stato agonizzante (aspetto che nella tua idea verrebbe aggravato, ma che è già realtà da anni - ed è probabilmente il centro della crisi del ciclismo attuale) può aumentare lo spettacolo in corsa (ponendo per assurdo che crei interesse di pubblico..non so come ma va bene).

Che ci sia qualcosa da fare sono d'accordo, che chi ha governato l'UCI abbia fatto disastri pure, ma con la tua interpretazione a mio avviso dimostri che toccato il fondo si può sempre prendere la pala e cominciare a scavare

Modificato da ian
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  • Amministratori

Premesso che ognuno ha i suoi gusti (c'erano diverse parentesi storico-letterarie in quei contenitori che a me interessavano molto) comunque già il fatto che guardassi su ES ti dà l'idea di quanto sia statisticamente rilevante il campione di popolazione che rappresenti.

Ma spiegami come creare un sistema bizantino di accesso al massimo livello del ciclismo e lasciare le corse minori/giovanili in stato agonizzante (aspetto che nella tua idea verrebbe aggravato, ma che è già realtà da anni - ed è probabilmente il centro della crisi del ciclismo attuale) può aumentare lo spettacolo in corsa (ponendo per assurdo che crei interesse di pubblico..non so come ma va bene).

Che ci sia qualcosa da fare sono d'accordo, che chi ha governato l'UCI abbia fatto disastri pure, ma con la tua interpretazione a mio avviso dimostri che toccato il fondo si può sempre prendere la pala e cominciare a scavare

 

Per valorizzare le corse giovanili l'unica cosa da fare è riscrivere completamente il calendario. Pensate, ad esempio, ad un giro d'Italia Under 23 corso in contemporanea a quello ufficiale. Ovviamente con chilometraggio limitato (partenza, che so, da metà tappa o giù di lì) ma si risparmierebbe sulla struttura e in un solo colpo si avrebbe pure la tappa in diretta TV (valorizzando il movimento) in una fase in cui la tappa "dei grandi" è ancora nella fase iniziale. 

 

Nella mia interpretazione le Continental corrono le corse con le World Tour della nazione di riferimento. Nella mia interpretazione il giro non è più organizzato da RCS ma dalla federazione italiana, che nel momento in cui cede i diritti impone di trasmettere anche il GP Beghelli, il Giro dell'Emilia o la Tre Valli Varesine - da loro organizzate - in diretta. Ed è la stessa federazione che raccoglie sponsor per tutto il movimento italiano e le gare sul proprio territorio. 

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  • Amministratori

‎Schleck‬ quando gli han dato il Tour a Tavolino: "Non è come vincerlo, per me non cambia nulla"

Schleck oggi: "Mi ritiro dopo aver vinto un Tour de France"

 

La faccia come il Cu....nego

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Per valorizzare le corse giovanili l'unica cosa da fare è riscrivere completamente il calendario. Pensate, ad esempio, ad un giro d'Italia Under 23 corso in contemporanea a quello ufficiale. Ovviamente con chilometraggio limitato (partenza, che so, da metà tappa o giù di lì) ma si risparmierebbe sulla struttura e in un solo colpo si avrebbe pure la tappa in diretta TV (valorizzando il movimento) in una fase in cui la tappa "dei grandi" è ancora nella fase iniziale.

Nella mia interpretazione le Continental corrono le corse con le World Tour della nazione di riferimento. Nella mia interpretazione il giro non è più organizzato da RCS ma dalla federazione italiana, che nel momento in cui cede i diritti impone di trasmettere anche il GP Beghelli, il Giro dell'Emilia o la Tre Valli Varesine - da loro organizzate - in diretta. Ed è la stessa federazione che raccoglie sponsor per tutto il movimento italiano e le gare sul proprio territorio.

Dio ce ne scampi da un Giro organizzato dalla Fci! A parte che non avrebbero soldi e know how, ma le tappe arriverebbero tutte davanti a casa di Di Rocco e dei vari consiglieri federali. E cmq, non è quello il compito della federazione.

Così come fare un Giro U23 di tre settimane sarebbe il modo migliore per bruciare i campioni di domani. Ma l'abbinanento con il Giro senior ha senso: i primi 10 giorni si potrebbe fare il Giro Baby, gli ultimi 10 il Giro Rosa o viceversa, a seconda dei percorsi e con qualche logica modifica rispetto ai percorsi dei prof.

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  • Amministratori

Dio ce ne scampi da un Giro organizzato dalla Fci! A parte che non avrebbero soldi e know how, ma le tappe arriverebbero tutte davanti a casa di Di Rocco e dei vari consiglieri federali. E cmq, non è quello il compito della federazione.

Così come fare un Giro U23 di tre settimane sarebbe il modo migliore per bruciare i campioni di domani. Ma l'abbinanento con il Giro senior ha senso: i primi 10 giorni si potrebbe fare il Giro Baby, gli ultimi 10 il Giro Rosa o viceversa, a seconda dei percorsi e con qualche logica modifica rispetto ai percorsi dei prof.

 

E' un esempio, si potrebbe anche alternare. Ma perché non abituare subito i nostri Under alla grande distanza rendendo meno problematico il salto? 

 

La federazione non organizza? Ok, mi sta bene, allora crei un organo come è la Lega Calcio, o l'Uleb nel basket che organizzi le competizioni. Non possono essere in mano a privati. A livello concettuale è come se nel calcio non ci fosse la Champions League e si giocassero per un anno le manifestazioni estive tipo Trofeo Tim, Audi Cup, Emirates Cup, Birra Moretti e compagnia bella organizzate dalle entità più varie. Con lo scudetto assegnato in gara secca verso fine giugno.

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E' un esempio, si potrebbe anche alternare. Ma perché non abituare subito i nostri Under alla grande distanza rendendo meno problematico il salto?

La federazione non organizza? Ok, mi sta bene, allora crei un organo come è la Lega Calcio, o l'Uleb nel basket che organizzi le competizioni. Non possono essere in mano a privati. A livello concettuale è come se nel calcio non ci fosse la Champions League e si giocassero per un anno le manifestazioni estive tipo Trofeo Tim, Audi Cup, Emirates Cup, Birra Moretti e compagnia bella organizzate dalle entità più varie. Con lo scudetto assegnato in gara secca verso fine giugno.

Essere compefitivi sulle tre settimane è l'obiettivo di una carriera, guai a forzare la cosa giá a 22-23 anni, sia pure tra pari etá.

Non capisco il problema se il Giro è organizzato da privati: lo sono anche l'F1, l'America's Cup, il Motomondiale, ecc

La sanitá e la scuola devono essere pubbliche. I grandi eventi sportivi, non necessariamente

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Aggiungo: è chiaro che le corse le organizzino i privati o altre istituzioni, una federazione non potrebbe MAI farsi carico di tutto il calendario della propria nazione. Ma se ad Arona la Nobili vuole organizzare una corsa, e altrettanto vuole fare la Camera di Commercio di Prato, perché impedirglielo? Il ciclismo nasce appunto come veicolo di promozione per un territorio, ed il pubblico puó semmai essere committente (come la Regione Liguria per il Giro 2015) ma poi le corse lasciamole organizzare a chi lo fa di mestiere.

Alla federazione dovrebbe semmai spettare un compito di regia, ad esempio nella distribuzione dei diritti tv. Ma l'organizzazione delle singole gare è giusto che rimanga in mano a chi ha l'interesse e gli strumenti per farlo

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tornando a Schleck: cacchio, anche un sito serio come Cyclingnews continua a dire che il suo ritiro è frutto dei problemi fisici, a cominciare da sto benedetto infortunio all'osso sacro durante il Delfinato del 2014. Che quell'infortunio non abbia aiutato è evidente, ma ridurre tutto a quell'episio, come se il Merdy Schleck della primavera 2012 fosse invece un corridore, è una colossale MISTIFICAZIONE.

 

Basta dare un'occhiata ai risultati di Merdy in quel 2012, anche prima del Delfinato: 91° all'Amstel, 81° alla Freccia, 50° alla Liegi. Miglior piazzamento un 22° posto al Circuit de la Sarthe. Ma già l'anno prima, Tour a parte, NESSUN risultato di rilievo ad eccezione del 3° posto a Liegi. Ok, nel 2011 era ancora un corridore e pure forte, ma erano già evidenti i segnali di quel che sarebbe stato. Poi è venuto l'infortunio del Delfinato, e lì Merdy ha mollato definitivamente. Ma c'è gente che s'è fatta molto più pale e ha avuto ben altro tipo di reazione. Pensiamo allo stesso Contador, e a quel che ha fatto tra Tour e Vuelta quest'anno (pur essendo la sua una "micro"frattura, ma fosse successa a Merdy per quanto ce l'avrebbe menata???)

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tornando a Schleck: cacchio, anche un sito serio come Cyclingnews continua a dire che il suo ritiro è frutto dei problemi fisici, a cominciare da sto benedetto infortunio all'osso sacro durante il Delfinato del 2014. Che quell'infortunio non abbia aiutato è evidente, ma ridurre tutto a quell'episio, come se il Merdy Schleck della primavera 2012 fosse invece un corridore, è una colossale MISTIFICAZIONE.

 

Basta dare un'occhiata ai risultati di Merdy in quel 2012, anche prima del Delfinato: 91° all'Amstel, 81° alla Freccia, 50° alla Liegi. Miglior piazzamento un 22° posto al Circuit de la Sarthe. Ma già l'anno prima, Tour a parte, NESSUN risultato di rilievo ad eccezione del 3° posto a Liegi. Ok, nel 2011 era ancora un corridore e pure forte, ma erano già evidenti i segnali di quel che sarebbe stato. Poi è venuto l'infortunio del Delfinato, e lì Merdy ha mollato definitivamente. Ma c'è gente che s'è fatta molto più pale e ha avuto ben altro tipo di reazione. Pensiamo allo stesso Contador, e a quel che ha fatto tra Tour e Vuelta quest'anno (pur essendo la sua una "micro"frattura, ma fosse successa a Merdy per quanto ce l'avrebbe menata???)

 

Vabbè, ma liegi a parte anche negli altri anni ha sempre fatto pena e corso "bene" solo il Tour de France. 

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Vabbè, ma liegi a parte anche negli altri anni ha sempre fatto pena e corso "bene" solo il Tour de France. 

 

nel 2012, però, i segnali di un cedimento mentale clamoroso c'erano già tutti, testimoni i miei amici del fanta che io lo davo già per finito dall'inverno prima (e infatti quella è stata la prima volta che non l'ho nemmeno astato, carta canta :P )

a completezza del personaggio, ecco due video di una tristezza esilarante: nel primo, per dire delle tali e tante vittorie raccolte dal nostro eroe, viene diviso in TRE tranches il replay della stessa vittoria in una tappa del Tour, davanti (mi pare) a Samuel Sanchez:

 

https://www.youtube.com/watch?v=1xuLZJ3OzN8

 

mentre in questo Best of dell'incomprensibile lunghezza di 18 minuti (18 minuti di BEST OF, forse, non li merita neanche Pantani) vengono contemplate IMPRESE come la maglia gialla persa a crono contro Evans, o addirittura un momento in cu, al Tour del 2013, sembra attaccare in salita. Poi guardi bene e in realtà si è staccato, e ha con sè un compagno a tirarlo su.

 

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E' un esempio, si potrebbe anche alternare. Ma perché non abituare subito i nostri Under alla grande distanza rendendo meno problematico il salto?

Per lo stesso motivo per cui ad esempio gli juniores hanno come rapporto massimo il 52x16. La salvaguardia dell'integrità fisica di un giovane è necessaria, altrimenti ti ritrovi tanti corridori fisicamente esauriti ancora prima del salto, cosa che peraltro rischia di accadere comunque (vedi i vari Popovych, Grabovskyy... e Mohoric in questo primo anno che cosa ha fatto?)

La federazione non organizza?

Infatti meglio di no, sinceramente sono letteralmente disastrosi nelle aree di attuale competenza, non li metterei ad organizzare gare nemmeno se gli organizzatori si ritirassero in massa. Cioè rendiamoci conto che ci metteremmo nelle mani di gente che sarebbe in grado di mandare in malora una sagra di paese anche solo pensando di organizzare un'edizione :wink:

Quanto all'abbinamento tra gare dilettantistiche e gare professionistiche sono d'accordo. Magari nei primi 10 giorni di Giro, quando anche la corsa maggiore di solito non è ancora entrata nel vivo, si potrebbe far correre la tappa dei dilettanti sugli ultimi 100 e qualcosa km della tappa dei professionisti. Giro o Tour non hanno mai seguito questa strada? Non so perché ma la proposta non mi suona del tutto nuova

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