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Le peripezie di Du(ri)val


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Entrantri, viva l'italiano :65:

Se tutti e due si dice entrambi non vedo perchè tutti e 3 non si possa dire entrantri...:ave:

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EL PAIS

Rapito Glen Quagmire. L' ETA colpisce ancora!

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San Sebastian: E' un giorno triste per il Mondo, per la Spagna, per il ciclismo, per tutti. Alle ore 22:30 di una cupa e fredda notte invernale un breve comunicato è stato recapitato alla nostra redazione qua a San Sebastian.

Poche righe, fredde e scioccanti, nelle quali parole scritte in lingua basca annunciavano il rapimento di Glen Quagmire, neo-DS della Saunier Duval.

Il giovane italo-scozzese, che aveva avuto poco tempo fa problemi con la giustizia italiana per un suo coinvolgimento in uno scandalo doping, è stato prelevato dalla sua nuova abitazione in Cantabria con un blitz compiuto da ben 19 uomini armati col viso coperto.

Da subito è parso chiaro il coinvolgimento dell' ETA nel sequestro, difatti pochissime ore dopo, il rapimento è stato rivendicato e in un video shock i rapitori hanno chiesto il ritiro dal ciclismo della Saunier Duval, definità come un armata di bastardi spagnoli, pronti a tutto pur di colpire sportivamente parlano gli storici rivali della Euskaltel Euskadi.

Le reazioni a questo video sono state molte: lo sponsor Saunier Duval si è ritirato dal ciclismo, così come la regione della Cantabria che solo da qualche settimana aveva appoggiato il progetto Saunier, mentre gli americani della Scott hanno deciso di rimanere e di sostenere la squadra.

Grande è la paura dei corridori, tra i quali il più volte iridato Oscar Freire, che dalla sua villa in Svizzera, ha dichiarato che difficilmente rimetterà piede in Spagna.

In questo clima di grandissima tensione e paura, sono piovuto moltissime critiche ed accuse infamanti al neo-DS Euskaltel: Andrew O'Simony, che dal canto suo si è difeso a spada tratta, respingendo un qualsiasi suo coinvolgimento nella barbara azione che ha portato alla cattura di Quagmire.

Tutto il mondo del ciclismo è in apprensione per la sorte di Quagmire, ma i servizi segreti spagnoli assicurano che le probabilità che Glen venga ucciso sono molto ridotte, difatti affermano che nel 90% dei casi le persone rapite vengono rilasciate, anche se in alcuni casi dopo lunghi mesi di prigionia.

Tutti sono in apprensione, tutti sperano, tutti hanno paura, ma il ciclismo deve andare avanti, difatti domani inizierà il Tour Down Under che vedrà al via sia l' Euskaltel che la Scott (ex-Saunier Duval), speriamo solo che domani si possa parlare di ciclismo e non di questi assurdi e barbari avvenimenti.

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  • 2 weeks later...

TOUR DOWN UNDER

In una fredda giornata d’ inverno, partirono dalla loro terra, troppo spesso soggetta ad attenzioni mediatiche per la cronaca nera, troppo spesso al centro dell’ attenzione di tutti come problema di un qualcuno e mai come un orgoglio di qualcun altro.

Partirono ed andarono nella terra dei canguri, in Australia, per correre la prima corsa di una stagione che sarebbe stata difficile e tormentata, ma che forse avrebbe portato un briciolo di gioia nel cuore di quei “temprati” uomini baschi.

Insieme a loro, il nuovo coach, quell’ uomo così misterioso e schivo, che certamente aveva passato sulla sua pelle peripezie che nessun altro uomo poteva immaginare, ma che fiero e impavido affrontò il viaggio verso la sua terra di origine, verso le sue radici, ma soprattutto verso la sua rinascita.

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1 TAPPA

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In questa corta tappa pianeggiante nelle terre d’ Australia, fin da subito il caldo si presentò terribile, forse il peggior nemico per i corridori e le ammiraglie non esitarono, alla prima occasione, a munirsi di ghiaccioli da offrire ai propri prodi. Chi combattè da subito a spada tratta col caldo furono i 7 fuggitivi, che sin dal km 12, partirono all’ attacco , per tentare l’ insperata o meglio impossibile vittorie, oppure, come nel caso del forte Leif Hoste, solo per testare la gamba in vista di un inizio di stagione, che lo troverà protagonista già dall’ Eroica.

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I sette dopo qualche chilometro, si misero subito a menare, nel tentativo di guadagnare il più possibile da subito, visto che la tappa misurava solo 129km e una partenza ritardata all’ inseguimento degli attaccanti, da parte del plotone, avrebbe potuto permette ad Hoste e compagni di giocarsi un insperata vittoria.

Proprio per questo motivo, il DS dell’ Euskaltel, mise davanti a tirare il gruppo, quel mezzo corridore che risponde al nome di: Irizar Aramburu, certo un passistino che in pianura qualche cambio lo da, ma appena la strada sale perde posizioni con la stessa velocità del gambero più veloce del mondo.

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L’ andatura del buon Aramburu ebbe sul gruppo un effetto paragonabile ad un sonnifero, tanto che altri 10 corridori scattarono all’ inseguimento dei sei al comando.

Tra essi v’era anche il prode Horillo, non certo al top della forma, ma pur sempre un ottimo passista, che non ebbe alcuna difficoltà ad inserirsi nel contrattacco.

I contrattaccanti non fecero molta fatica a riprendere i 6 fuggitivi usciti nei primissimi chilometri, anche perché là davanti, l’ unico che riusciva a tirare con veemenza era il solito Hoste.

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I 16 là davanti scapparono via velocemente, mentre dietro nel gruppone si respirava un’ aria da primo giorno di scuola e alcuni scherzavano e parlottavano allegramente in fondo al gruppo, anche perché a molti corridori non gli interessava un gran che di quella insulsa corsa australiana, insulsa non tanto per il percorso, quanto per la collocazione nel calendario.

Solo qualche Columbia stava nelle prime posizioni del gruppo, ma al solo scopo di non dar troppo margine al fuggitivi, che oltre al numero, erano temibili per la discreta quantità di passisti al loro interno.

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I chilometri di strada, in quell’ arida terra, furono percorsi senza troppo affanno sia dai fuggitivi che dal plotone, ma quest’ ultimo piano piano iniziò a rosicchiare prima secondi, poi minuti a 16 davanti.

Tra questi sedici, non tutti, però, avevano dato una mano dando cambi, difatti alcuni, forse per decisioni di squadra oppure con astuzia personale, non avevano fatto altro che rimanere accodati, nell’ attesa di sferrare un attacco nel finale o di giocarsi le proprie carte in un eventuale volata.

Fu così che il buon Horrilo, riposatosi in fondo al gruppettino su ordine dell’ ammiraglia, scattò con focoso ardore a 25 km dal traguardo, in cerca di un impresa, che nonostante il prestigio non eccelso della gara, avrebbe avuto dell’ incredibile.

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Spinse sui pedali, con tutto quello che aveva in corpo e mantenne per ben 10km il divario tra esso ed il plotone inviperito a poco più di 1 minuto.

Poi crollo di schianto, dietro andavano troppo forte e lui non era ancora al top della forma; come un re che combatte fino alla fine con onore, “cedette” la sua posizione e il gruppo lo superò come un treno in piena corsa e si lanciò verso la volatona finale.

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Una serie infinita di colpi proibiti, di sportellate, di testate più o meno a bersaglio, anticiparono l’ epilogo di questa tappa, che solo negli ultimissimi chilometri si era “svegliata”.

Una volata combattuta, oserei dire combattutissima, nella quale prevalse la potenza di Tom Boonen, a discapito dell’ esperienza del vecchio Erik Zabel e dell’ intraprendenza di un sorprendente Galdos Alonso, che era riuscito a prendere, con grande coraggio e spericolatezza, la ruota buona del sempreverde Erik, anche se non era riuscito per poco a superare quest’ ultimo.

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Un terzo posto più che soddisfacente per la Euskaltel, che era giunta senza molte pretese in Australia, ma che ha messo in luce la grande voglia di ben figurare di alcuni giovani come lo stesso Galdos Alonso, ma anche del povero Irizar Aramburu che dopo la faticaccia iniziale arrivò stremato al traguardo con addirittura 8 minuti di ritardo, stanco, ma tutto sommato contento.

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TOUR DI MATTINA

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Auro:Buonamattinaa....... amici telespettatori, benvenuuuuuuuuuti a questo breve ed inutile notiziario sul Toooooour Doown Uuuunder. Con me qua al mio fianco Maaaarino Baartolettiii!

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Bartoletti: Il grande drammaturgo del 1500 Giovanni Boccacio recitò in una delle sue più celebri poesie: "E’ il mattino pieno di tempesta nel cuore dell’estate", ecco con questa frase auguro buona mattina a tutti.

Auro: Bene, bene mandiamo subito in onda il serviz...

Bartoletti: Lasciami dire solo un' altra cosa Auro. Tutti conoscono la canzone del celeberrimo cantante Natalino Otto, che in una della strofe più conosciute recita così: "Chiara come un'alba,leggera come l'aria". Ecco, l'alba chiara gliela posso anche passare, visto che è mattina, ma per definire "leggera" l'aria, si vede che non è mai stato vicino a te Auro in questi momenti. Auro, hai scoreggiato?Auro:Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Basta! Dunque, dicevo, via al servizio con le interviste realizzate di Marino.

Marino-O'Simony

Marino: Il suo lavoro fin qui è stato magistrale, ha trasformato un brocco come Galdos Alonso, in un velocista capace di battere Bennati. Ecco secondo lei tutto ciò è frutto di una botta di culo oppure ha fatto lavare ai suoi ragazzi i pavimenti delle stanze d' albergo con della cera?

O'Simony: Ecco io penso che tutto derivi da un buon allenamento, anche se un pizzico...

Marino: ...di coca migliorebbe le prestazioni dei suoi corridori?

O' Simony: Volevo dire un pizzico di fortuna. Io sono completamente contrario al doping.

Marino:Bellissime parole e ragionamento perfetto, come dice lei per fare effetto deve essere preso priming non doping.

O'Simony: Ma vaff... BIPPPPPPPPP

FINE

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