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Le peripezie di Du(ri)val


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Beh, manca la presentazione delle squadre e bon, siamo a buon punto.

Cmq io l' avevo detto a jaco che era meglio incominciare ad Agosto e postare tutto di seguito.

Cmq in sintesi, ci sono sti 2, hanno mille problemi, finiscono anche in carcere e poi grazie ad una botta di culo tornano a fare il ds. fine. :mrgreen:

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Top Posters In This Topic

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Finalmente era di nuovo nel giro, e gli piaceva. Tre mesi per non sprofondare in nuovo baratro, è vero, una squadra ancora da conoscere e da scoprire e la difficoltà, certa, di farsi accettare da straniero in quella che sarà una "nazionale cantabra". Sfide che però , almeno a suo modo di vedere, si presentavano tutt'altro che impossibili, e che valeva la pena affrontare per essere di nuovo proiettati nello sfarzoso mondo dell' elite ciclistica. Per ora, prima che il progetto si avviasse definitivamente, andava bene anche la spartana semplicità di un palco e di una passerella in cemento, rallegrate e rivalutate soltanto da una compatta fontana al centro della costruzione per presentare maglia e squadra, per ufficializzare il progetto della Saunier Duval- Comunidad Autònoma de Cantabria. Accanto a lui, disposti seduti ad una scrivania, Mauro Gianetti, un rappresentante dell' assessorato allo sport cantabro e lui, il colpaccio del mercato ciclistico invernale, un nome così altisonante da valere quello di tutta una squadra: Oscar Freire. Toccò proprio al tricampeon iridato sfilare in passerella per mostrare alla stampa internazionale quella che sarebbe stata la divisa della Saunier Duval-Comudidad Autònoma de Cantabria per la stagione 2008, lui modello di un metro e settantuno, lui ,quasi cacciato via dalla Rabobank quando ha saputo della sua trattativa con la Saunier, lui che però vince sempre qualcosa, che non sia un mondiale che oramai manca da quattro anni, sarà una Sanremo, una Parigi-Tours o la maglia verde: è lui la certezza, il leader assoluto, la punta di diamante della Saunier.

-Signori l'avete visto sfilare a piedi su una passerella in cemento con la nuova divisa della squadra. Ma vi assicuro che lo vedrete sfilare tante e tante altre volte, e non su una passerella ,ma magari sugli Champs Elysees, e non con la maglia della squadra ma magari in maglia verde. Sveste i panni arancio-blu della Rabobank e indossa il giallo-oro Saunier, lascia la fredda Olanda per tornare nella sua calda patria. Signori, velocista di spicco della Saunier Duval: Oscar Freire!

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-L' Oscarito Mundial ci ha abituato a sprint imperiali dopo una corsa anonima, a volate potenti e ad accellerazioni fulminee senza bisogno di nessuno che gli tirasse la volata. Ma non siamo più negli anni '50, ora un corridore non può più coprire le gare di tutto l'arco della stagione. E per questo abbiamo deciso di trattenere uno dei prodotti più luccicanti del nostro vivaio,in molte squadre Continental gli offrivano i gradi di leader ma lui è rimasto con noi. Seconda punta per gli sprint della Saunier 2008: Francisco Ventoso!

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-Ma la Saunier che era squadra di scalatori, squadra da montagna, lo sarà anche per il 2008, non disperate. Era già intento a preparare i bagagli, contattava già altre squadre quando seppe di quella che sarebbe stata la nuova strategia di mercato del team, e della nazionale cantabra che sarebbe venuta. Ma sfogliando il suo albero genealogico, è risalito ad un suo avo cantabro, che mise i propri primi passi in questa terra ed emigrò per far fortuna in Svizzera. Signori sarà il leader della Saunier Duval quando la strada salirà, nella sua esperienza, nella sua generosità, nel suo enorme cuore sono riposte le nostre speranze: Leonardo Piepoli!

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-Le imprese alpine, dolomitiche e pirenaiche del Trullo Volante saranno affiancate da quelle di un altro corridore, che potrebbe però regalarci qualche soddisfazioni anche sulle Ardenne e sul Ghisallo: Juanjo Cobo, quest'anno deve riconfermarsi e siamo sicuri che ci riuscirà!

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-Ed infine ,ultimo ma non certo per importanza quanto per approdo in senso cronologico tra le fila della Saunier, José Ivan Gutierrez Palacios. Il formidabile cronoman di Santander coprirà ogni nostra lacuna contro il tempo e avrà liberta di inventare nelle corse di una settimana. Puntiamo moltissimo su di lui, e lui punta moltissimo sulla nostra maglia per il tanto agoniato riscatto.

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-Credo però sia doveroso concedere un po' di spazio a tre corridori che vedrete spessissimo in testa al gruppo a sudare e faticare per i propri leader, ma che ,a loro tempo, avranno anche le loro chances di ben figurare. Un ritorno, uno dei corridori più datati in maglia Saunier e un nuovo arrivo: Costantino Zaballa, Juan José Angel Gomez Marchante e Xavier Tondo!

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-Ed ecco il roster completo del team per il 2008:

Raul Alarcon García

José Alberto Benítez Román

Rubens Bertogliati

Iker Camaño Ortuzar

David Cañada Gracia

Juan José Cobo Acebo

David De La Fuente Rasilla

Jesús Del Nero Montes

Arkaitz Durán Aroca

Alberto Fernández De La Puebla Ramos

Oscar Freire

Ángel "Litu" Gómez Gómez

José Ángel Gómez Marchante

Hector González Baeza

José Ivan Gutierrez Palacios

Benat Intxausti Elorriaga

Josep Jufre Pou

Rubén Lobato Elvira

Javier Meijas Leal

Leonardo Piepoli

Xavier Tondo Volpini

Francisco José Ventoso Alberdi

Costantino Zaballa

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Era pronto, era carico, era stracarico, pronto a spaccare tutto.

Si sarebbe fatto apprezzare dal mondo per l’ acume tattico in gara, si sarebbe fatto apprezzare dai suoi corridori per i modi gentili e familiari, ma anche per la decisione su alcune cose, ma soprattutto si sarebbe fatto apprezzare dalla gente, dal suo nuovo popolo che lo aveva adottato, perché avrebbe vinto, avrebbe battuto gli storici rivali cantatrici e avrebbe portato la bandiera basca lassù in cima al mondo.

Le responsabilità che aveva non lo turbavano, non lo facevano diventare nervoso, anzi lo caricavano sempre di più.

Capiva che quella era un opportunità grandissima, da sfruttare e doveva per forza vincere.

Fece un sospiro ed uscì sul palco del Teatro Principal di San Sebastian.

Disse poche parole, ma fu applaudito, sentiva il calore della gente vicino.

Poco dopo fu presentata la squadra

Samuel Sanchez

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In lui riponiamo grandissime speranze per il trittico delle Ardenne e per un grande finale di stagione.

Dovrebbe debuttare alla vuelta Valenciana o alla vuelta di Murcia e farà San Remo e Paesi Baschi in cerca della forma migliore per le Ardenne; continuerà poi con il giro di Romancia, puntando a fare molto bene, poi staccherà.

Si ripresenterà al campionato spagnolo e farà forse il giro d’ Austria e sicuramente il Brixia, finirà luglio facendo due corsette in spagna.

Ad agosto subito la Klasica di san Sebastian, dove punta decisamente alla vittoria, farà poi la Burgos e qualche corsetta forse in italia per mantenere la condizione in vista della Vuelta d’ Espana.

Farà la vuelta da capitano scortato dal fedele Anton, poi farà subito il campionato del mondo.

Di ritorno dall’ avventura con la nazionale avrà in programma, Emilia, Milano-Torino ed infine l Lombardia.

Haimar Zubeldia

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Il nostro capitano per le corse a tappe, l’ho obbiettivo di inizio stagione sono i Paesi baschi, ma prima di questa corsa, non correrà molto, per risparmiarsi per la parte centrale di stagione.

Dopo i Baschi staccherà un po’, riprenderà al catalonya, farà poi gp euskal e svizzera.

Sarà al via del tour in cerca di un piazzamento dei primi 5, ma sarà dura.

Farà subito dopo San Sebastian, Burgos ed infine farà la vuelta per aiutare Samuel, magari provando a vincere una tappetta.

Mikel Astarloa

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La nostra terza punta. Si difende anche un po’ a crono e c’ho gli permette di partecipare ad una grande corsa a tappe con qualche ambizione di giungere almeno nei primi 10.

Inizierà con la castilia leon e farà poi un po’ di corsette in spagna e in italia, tra le quali al vuelta ad Austurias, che verrà appena prima del giro d’ Italia dove avrà i gradi di capitano.

Farà poi anche il delfinato a tutta e poi staccherà.

Si ripresenterà nel finale di stagione per dare una mano in varie corsette e per vincere il giro di Polonia.

Igor Anton

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Partirà subito forte, nel tentativo di essere in forma per la Parigi-Nizza.

Darà poi una mano alla Sanremo e in altre corse minori.

Si ripresenterà al tour per aiutare Zubeldia e farà poi San Sebastian e Vuelta.

Proprio a Madrid chiuderà la sua stagione.

Egoi Martinez

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Anche lui partirà subito e si preparerà al meglio per far benino alla Tirreno-Adriatico.

Anche lui poi farà la Sanremo con qualche velleità di attacco nel finale, poi le Ardenne in appoggio di Samuel.

Continuerà facendo bene il Romandia ed aiutando Astarloza al giro.

Poi staccherà e si ripresenterà al via della vuelta cercando di fare un bel finale di stagione, soprattutto nelle corse minori.

Amets Txurruka

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Inizierà poco prima delle Ardenne, al Pais Vasco, dove magari proverà qualche fuga da lontano.

Continuerà piano piano la sua preparazione con il Romandia e Catalunya, ma punterà forte sul delfinato ed aiuterà un po’ al tour, tentando fughe.

Staccherà e si ripresenterà nel finale di stagione puntando a far bene nelle corse tedesche in primis il Giro di Germania.

Gorka Verdugo

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Partirà forte, e cercherà di far bene già in Australia, poi tenterà di tenere in alto la bandiera basca nelle varie vuelte di febbraio-marzo; farà il giro dei paesi baschi e poi staccherà.

Farà Tour e Vuelta in appoggio dei capitani e cercherà di farsi vedere in qualche corsetta.

Inigo Landaluze

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Tutta la sua stagione sarà incentrata sulla Sanremo, dove si cercherà di fare corsa durissima, già sulle manie e si spererà in un affondo di Inigo nel finale, poi farà in appoggio di Horillo tutte le corse sul Pavè.

Per il resto della stagione, farà corse secondarie, il tour e poi le corse veloci di fine stagione, in particolare il Benelux.

Koldo Fernandez

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Il velocista di punta, farà la Tirreno, la Sanremo, qualche corsa minore e il giro d’ Italia.

Riprenderà poi alla vuelta e preparerà al meglio la Parigi Tours.

Inaki Isasi

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Un velocista discreto, farà la nizza e corse minore, poi il tour ed altre corse in estate, cercando poi di fare qualcosa di buono a Benelux ed Eneco.

Ed ecco gli altri componeneti del roster:

Aitor Galdos

Jon Bru Pascal

Markle Irizar Aramburu

Ruben Perez Moreno

Dioniso Galparsolo

Aitor Hernandez

Juan Josè Oroz Ugalde

Josè Agirre Aseginolaza

Jorge Azanza Soto

Anton Luengo Celaya

Alan Perez Lezaun

Ivan Velasco Murillo

Benat Albizuri Aransolo

Javier Aramendia

Andoni Lafuente

Lander Apperibay

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Ma non ci si accontenta e si colma le lacune con due acquisti importanti:

NUOVI ARRIVI

Josè Vicete Garcia Acosta

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Arriva direttamente dalla Caisse d’ Epargne.

Il navarro aiuterà la squadra alla sanremo, farà poi il tour e poi sarà capitano all’ Eneco e a Plouyal.

Pedro Horillo

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Arriva dalla rabobank, avrà i gradi di capitano sia al fiandre che alla roubaix, così come nella Gand.

Farà poi il giro e la vuelta per aiutare i capitani.

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Buuuh gli spagnoli alla euskadi no!

Sono tutti baschi i miei, Garcia Acosta è navarro, ma la navarra è una provincia dell' Euskal Herria.

Horillo invece è basco, basco, è nato ad Eibar, che si trova nella provincia di Gipuzkoa, che ha come capuoluogo San Sebastian.

Gli altri c'erano già.

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Non mi risulta che Garcia Acosta sia vascuense ma se lo dici tu...:banghead:

Comunque mi aspetto grandi cose. Quanto hanno i 3 laders in MON e CRO?

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Non mi risulta che Garcia Acosta sia vascuense ma se lo dici tu...:banghead:

Comunque mi aspetto grandi cose. Quanto hanno i 3 laders in MON e CRO?

Sto messo maluccio rispetto a Jaco, però conto sulla maggiore esperienza con cym7 (l' 8 sono alle primissime corse).

Non ho nemmeno una patch installata.

Cmq sanchez ha 78 in mon, haimar 77 in mon, anton 77 in mon, astarloza 76.

Poi anton ha 59 in crono, sanchez poco meno di 75, mi pare, haimar 72 o 71, astarloza 70 se non sbaglio.

Spero che con le patch nuove abbiano alzato un pò qualcuno.

Cmq su cicloweb dice che Garcia Acosta è nato a Tafalla in Navarra, boh.

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PRESENTAZIONE GIRO D’ITALIA 2008 – 91esima EDIZIONE

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Auro – Benvenuti gentili amici................... telespettatori. Siamo oggi riuniti qui al Teatro degli Arcimboldi di Milano, un teatro voluto fortemente dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, realizzato dall’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini, originario di Foligno... oh cazzo, stavo leggendo il foglietto della Scala... ma che cazzo di foglietti mi date? Vi ricordate che l’anno scorso al Tour mi sono messo a descrivere l’Arc de Triomphe e mi sono reso conto che parlavo della Tour Eiffel solo quando ho letto che era alto oltre 300 metri? Va beh, passiamo alle presentazioni, che altrimenti mi arrabbio e mi viene su la polenta con salamino cotto, spezzatino di cervo e capriolo, filetto di manzo, petto di tacchino, coscia di coniglio e stinco di maiale. Dunque, qui con noi, pronti per scoprire il percorso della 91esima edizione della corsa................ rosa, che tra poco il direttore Angelo Zomegnan ci................ esporrà, ci sono Marino Bartoletti...

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Marino – Spero con tutto il cuore che gli dei del ciclismo non trascurino i qui presenti pur nel loro essere effimeri in confronto alla storia sempiterna del ciclismo, nell’augurio che consentano anche al più umile dei presenti di poter passare quel che resta del lungo viaggio odierno nella maniera più lieta possibile.

Auro – Eh?

Marino – Buona sera.

Auro - ... Davide Cassani...

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Davide – Buona sega...

Auro - ... e Gigi Sgarbozza.

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Gigi – Buon’asser’ attutti.

Auro – Ma non è tutto, perchè con noi abbiamo numerosi ospiti d’eccezione, ai quali chiederemo un commento a............. caldo sul percorso del Giro. Iniziamo dal vincitore del Giro 2007, Danilooooooooooooooooo Diiiiiiiiiiiiiiiiiii Lucaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Danilo – Buona sera.

Auro – Il Vincitore del 2006 Ivan Basso come sapete è squalificato, per una vicenda che non vogliamo ricordare. Anche perchè che chi cazzo se la ricorda? Va beh, comunque, in assenza del vincitore del 2006, abbiamo ripiegato su quello del 2002 e del 2005, non sarà granchè ma accontentatevi: Paolooooooooooooo Savoldelliiiiiiiiiiiii.

Paolo – Prima mi presenti come se fossi una merdaccia da calpestare e poi dici il mio nome come se fossi un mio fan? Va beh, buona sera.

Auro – Sbaglio o mi stai velatamente accusando di essere un pirla?

Paolo – No, tranquillo. Non ti sbagli.

Auro – Ah, bene. Poi abbiamo il vincitore del 2004, la più grande promessa del nostro ciclismo, un corridore ancora alle prime armi, ma con margini di crescita pressochè illimitati. Un corridore che si è sempre dovuto guadagnare tutto con il sudore della fronte, a cui nessuno ha mai regalato nulla, che non si è mai trovato la pappa pronta. Le speranze che continuiamo a riporre in lui sono pienamente meritate, alla luce dei progressi costanti operati negli anni. Gentili amici, Damianooooooooooooooooo... Cuuuuuuuuuuuunegooooooooooooooo.

Damiano – Buona scèra. Ma scusa Auro, eri ironico?

Auro – Ma che cazzo ne devo sapere io se ero ironico? Mica me li scrivo io i testi da imparare a memoria... Beh, comunque, abbiamo poi il vincitore del 2001 e 2003, l’uomo che dal 2001 è sempre stato considerato il più forte in salita. E il bello della faccenda è che le ha sempre prese, quando ha trovato avversari un po’ più competitivi di Unai Osa e un Garzelli in versione pattinatore sul ghiaccio. Signore e signori, Gilberto Simoni.

Gilberto – Non ho colto l’ironia...

Auro – Sapessi io... tra l’altr... Beh, per concludere, l’ultimo ospite. Ora, voi direte, che cazzo ci fa qui un corridore che non fa una corsa a tappe decente dal 2003, che ha vinto il Giro 2000 perchè aveva come gregario tale Marco Pantani, e che nel suo anno migliore, il 2002, è stato scoperto più pieno di un Mcbacon? Beh, sappiate che me lo sto chiedendo anch’io. Ad ogni modo, Stefano Garzelli.

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Stefano – Sei simpatico come un obelisco di ghisa adagiato sui coglioni.

Auro – Non l’ho capita... Però mi sorprende che esistesse già la fotografia ai tempi in cui tu ti giocavi il Giro... va beh, ad ogni modo, veniamo al tracciato. Invito a salire qui sul palco Angelo Zomegnan.

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Angelo – Che cazzo vuoi?

Auro – Sempre affabile... Beh, ad ogni modo, dovrebbe presentare il Giro.

Angelo – Che quattro maroni. Va beh, tagliamo corto. Dunque il Giro 2008 è stato disegnato in nome dell’equilibrio, il criterio più importante da seguire quando si traccia una grande corsa a tappe.

TO BE CONTINUED...

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Auro: Bene, iniziamo ora la presentazione delle tappe di questo 91° Giroooooooooooooooo……d’ Italiaaaaaaaaaaaaaaaa!

La prima tappa parte da Palermo, capoluogo della regione siciliana, che si stende lungo il golfo omonimo, sul mare Tirreno, ai piedi del monte Pellegrino, ai limiti della nota Conca d’Oro e, a testimonianza della sua lunga ed articolata storia, presenta monumenti celebri, delle varie epoche, quali l’ex Palazzo Reale, la Cattedrale costruita tra il 1170 ed il 1185, il castello della Zisa, insigne monumento arabo normanno, il Teatro Massimo oltre ad una serie di chiese ed edifici monumentali di valore che ripercorrono e testimoniano la sua lunga e ricca storia. Una storia passata attraverso varie epoche sempre ravvivata pure da intense attività cultur…

Balani: Auro abbiamo solo 55 minuti!

Auro: Sì, sì, vorrei solo ricordare le prelibate specialità eno-gastronomiche del territorio...mhmm. Vabbè mandiamo in onda la ricognizione di Daaaavideeeeeeee Cassaaaaniiiiiiiiiiiiiii e di Giiiiiigiiii Sgarbozzaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!

1 TAPPA

Davide- La pghima tappa, si svolge per le vie di Palegmo. E’ una cgonosquadghe di 23 km…

Gigi- Il percorso è adatto a scattisti veloci, forti sul passo e in discessa. Penso che la vittoria sia afarre di poche squadre, le quali sono formate dai corridori ,i quali che vanno forte sul passo, il quale è una dote degli scattisti veloci, i quali sono nelle squadre, le quali potrebbero vincere.

Davide: Penso che a vinceghe sagà la slipstgeam, una squadra con molti cgonomen, ma come l’ anno scogso non mancheganno sorprese.

Auro- E passiamo subito alla seconda tappa di questo Giroooooooo d’ Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!

La Cefalùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù- Agrigentooooooooooo!!!!Quest’ ultima è una cittadina con una storia millenaria. Il centro e il territorio circostante, raggruppa peculiari motivi d’interesse storico, culturale ed archeologico che la connotano in modo speciale, con singolare e specifico rilievo attraverso le stratificazioni storiche di varie epoche. D’interesse universale è la famosa “valle dei templi” con i resti dei templi della Concordia, di Castore e Polluce, di Giove ed altri ancor…

Parte subito il servizio.

2 TAPPA

Davide- tappa di 207km, abbastanza impegnativa, i pghimi chilometgi sono facili, anche se c’è un gpm di quagta categoghia che invogliegà qualcuno ad attaccaghe per prendeghsi la maglia veghde di migliore scalatoghe, poi si agghiva ai piedi della salita di Agghigento che dovgà esseghe ripetuta due volte.

Gigi- Qua la differenzza la farrano gli scattisti adattati alle salite lunghe, le quali sono come questa, la quale è adatta a un numero ristretto di corridori, i quali in una volata di almeno un centinaio di corridori, i quali si giocheranno la tappa.

Davide- Il pghimo passaggio sagà un calvaghio pegh i velocisti. I più bghavi saliganno con un 53x11, quelli che invece aggancheganno useganno un 39x12.

Poi una discesa molto veloce e si fagà di nuovo la salita. Qua chi non ne ha più, arrancherà, ciondolando la testa qua e la, sagà una fatica immane per gli atleti. Ma anche i pghimi faticheganno assai.

Gigi- Per questo arrivò c’è una strettissimi cerchia di favoriti: Nibbali, Pellizzotti, Ricchiò, Schuchupsumacher, Pozzomorto, Se là, Bertolini, Di Lucca, Conta Dor, Leipphaieimar, Sivstov, Gibbo Sinomi e non dimentichiamoci dela grande prommesa Damiano Cunaghio, il quale il percorso si adatta molto a lui, il quale infatti è molto propenso agli scatti secchi, ed è uno dei più forti scattisti lenti avezzzo alle discese d’ altura del dopoguerra.

Auro- Bene, ricordando che a queste due frazioni seguiranno la terza tappa la Cataniaaaaaaa-Milazzooooo di 221km, tappa per velocisti che percorrerà gli splendidi scenari della costa e dell’ entroterra siciliano.

Poi ci sarà una tappa di 183km, la Pizzo Calabroooo-Catanzaroooo, altra tappa per velocisti, che percorrerà magnifichi paesaggi mozzafiato e che nella prima parte il Paso di Pietra Spadaaaaaaaaa!

A seguire due frazione adattissime al fughe la Belvedere Marittimoooooo-Contursiiiii Termeee di 203 km e la Pooootenzaaaaaa- Peeeschiciiiiiii!!!!

Ma passiamo alla prima frazione che presenta qualche asperità di rilievo la Vaaaaaaaaaaaastooooooo- Peeeeeescooocostanzooooooo! Si arriva nei territori del Kiiiiiiiiiiiiiillllllerrrrr……..di Spooooltoreeeeeee! Pescocostanezo è una cittadina, situata nel cuore dell’Abruzzo, nell’area della Majella, in prossimità del massiccio montuoso del Peschio, fra le verdi praterie degli Altipiani Maggiori, ha una piacevole e caratteristica struttura con case e palazzetti di pregio del ‘400 e del ‘500 e notevoli opere d’arte.Fra le attività tradizionali si ricordan…

7 TAPPA

Davide- Ed eccoci alla pagtenza di questa settima tappa, la pghima che pghesenta veghe e propghie insidie altimetriche.

Gigi- Dopo scentodisciotto chilometrici sc’è il valico del Macerone, salida, la quale presenta pendenze molto arcigne, la quale potrebbero scattare dei passisti velosci che vanno bene anche nelle crono-discese.

Davide- Pochi chilometghi dopo si affgonta la salita di Ghionero Sannitico, una salita di dieci chilometghi, dove il gruppo si sfaldegà completamente e chi si stacchegà qui, passegà una giognataccia.

Gigi- Molto dura questa salida, la quale è stata già avuta nel giro dello Abstruzzo del 2003, il quale vinse una grande promessa del ciclismo italiano: Damiano Cunegheo e la salida presenta pendenze fino al al 20% nei trattati più duri.

Davide- Ma il calvaghio non è ancoga finito perché, c’è ancoga la salita di Pietgansieghi, dove alcuni big potghebbego scattaghe.

Gigi- Qua, penso che rimmarreranno solo una ventatina di corridori, i quale la salità sc’ha pendenze del ventordici perscento.

Davide- I miglioghi utilizzando un 53x11 giungheganno al traguadgo faticando molto e saranno al massimo in un decina nel pghimo gruppetto.

Auro- Bene, molte bene, bando alle ciance, continuiamo dicendo che la ottava tappa si concluderà in quel di Tivoliiiiiiiiiiiiiiiii e partirà dalla splendidà Rivisondolllllllllllliiiiiiiiiiiiii. Nella bella cittadina laziale, certamente non paragonabile per bellezza e storia a una insignificante località francese, l’ arrivo sarà posto in cima ad una rampetta, molto adatta ai vari Bettini, Riccò e perché no anche al simpaticissimo Kim Kirchen, che dopo questa dichiarazione siamo sicuri parteciperà al giro.

La tappa successiva partirà da Civiiiiiiiiiitavecchiaaaaaaa e terminerà nella splendida toscana, in quel di San Vincenzoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!

Una tappa per velocisti, ma chissà che ispirato dal nome il nostro Vincenzino Nibali, qua presente in sala, non si faccia ingolosire e provi un azione da finneseur, spiazzando tutto il gruppo, d’ altronde, tutti sono consapevoli delle doti tecniche del buon Vincenzo, che data la sua giovane età potrà facilmente emulare miti del ciclismo quali Francesco Moser oppure Jacques Anquetil.

Ma passiamo alla decima tappa, la temutissima cronometro Pesaro-Urbino, che ci verrà presentata dal nostro fantastico duo.

10 TAPPA

Davide- Ed eccoci qua, pgonti ad affrontare questa dughissima cgono.

Gigi- Bene andiamo

Davide- Ma Gigi non lo sai ancoga, che facciamo solo 200 m e poi ghisaliamo in macchina?

Gigi- Si, sì, volevo solo ricordarte che questa crono è adattatissima agli scattisti veloci per il pavè d’ altura, il quale sono pochi come la grande promessa del nostro ciclismo Damino Cuneghao.

Davide- A metà pegcogso c’è una salita che gompegà il ghitmo e taglierà fuoghi i cgonomen pughi.

Secondo me, a vinceghe sagà un passista-scalatoghe che punta a vinceghe il Gigo d’ Italia.

Auro: Gnam, Gnam, come è buono questo panino al wurstel e peperoni, con un pizzico di maionaise, leggero, nutriente, sano e genuino. Ah, siamo in diretta, e vabbè, diciamo solo che dopo la crono ci saranno la Urbaniaaaaaaaaaaaaa-Ceseeenaaaaaaaa!!!! Con il durissimo Cippo Carpegna da scalare. Una tappa adatta a fughe tra le splendide colline romagnole.

A seguire due tappe pianeggianti: la Fooooooorlìììììììì-Caarpiiiiii si 172km e la Modeenaaaaa-Cittadellaaaaaa di 177km!!!!!!!!!!!!!!!!.

Ma mandiamo ora in onda il servizio sulla 14esima tappa, la Veeeeeeroonnnaaaaaaaa-Alpe di Pampeagoooooo.

14 TAPPA

Davide- Eccomi qua, da solo, peghè Gigi ha prefeghito non venighe.

Si paghe da Vegona e peg 137chigometghi ci sagà una strada abbastanza pianeggiante, poi a Borgo Valsugana si sale vegso passo Manghen.

Una salita infinita, non dughissima, ma lunga.

Una salita da toug, che sfinca le gambe e dove la cghisi può agghivaghe in qualsiasi momento.

In cima al Manghen ci saranno poco più di una quindicina di atleti, che effetueggano la bellissima discesa vegso Cavalese.

Qualche chigometgo di pianuga e poi su maestà l’ Alpe di Pampeago.

Una slaita dughissima, che non ti da respiro.

Ghettilinei infiniti con pendenze medie oltre il 10%.

Qua, chi ha osato troppo sul Manghen pagherà un con molto salato, questa salita non fa sconti a nessuno.

Peg i velocisti sagà un calvaghio, ma ci sagà anche qualcuno che esultegà.

Auro- E passiamo direttamente alla quindicesima tappa, che si svolgerà negli splendidi e suggestivi scenari delle dolomiti trentine e veneto.

Uno spettacolo della natura nemmeno paragonabile a quello che si può apprezzare sugli squallide salite spagnole.

15 TAPPA

Davide- La quindicesima tappa sagà la più duga del gigo. Peg affgontarla i cogghidoghi useganno un 39x26.

Si inizia subito con il Pogdoi, una salita stoghica che ha fatto la stoghia del gigo.

Poi si scalerà il San Pellegrino, altra salita che ghimaggà nelle gambe dei cogghidoghi.

Ma è dopo il San Tomaso Agogdino che la tappa entegà nel vivo, davanti agli spaventati cogghidoghi si presenterà il Giau, salita dughissima con pendenze che ganggiungono il 14 pegcento.

Discesa veloce e poi il Falzagego che veggà affrontato dal vegsante più facile e pedalabile e non penso crererà grossi problemi ai cogghidoghi.

Giunti pegò a Pocol ci sagà da affrontaghe passo fedaia.

Alcuni sostengono che sia più adatto agli sci che alle biciclette tanto è la sua dughezza, ma noi siamo sicughi che i miglioghi lo affronteganno al massimo e daganno spettacolo.

Qua in cima al Fedaia agghiveganno tutti staccati, uno peg cantone e i distacchi saranno notevoli.

Auro:Ed ora eccoci alla 16esimaaaaaa tappa la cronoscalata da Viigiliooooooo di Marebbeeeeeee a Plaaaan de Coroneeeees! L’ ultima del terribile trittico dolomitico .

16 TAPPA

Davide- Pgonti peg affgontaghe la salita più duga che il gigo abbia mai affgontato, la salita di Plan de Cogones.

E’ un cgonoscalata di quasi 13 km, che peg quasi 8km sagà semplice, infatti si affgontegà il passo Fugcia, ma poi si svolta ad destga ed inghiziega un vego e pgopio calvaghio.

5 km di salita steggata, 13 toghnanti micidiali ed un ultimo chigometgo che ti toglie il fiato.

Qua molti penseranno solo ad agghivaghe nel tempo massimo, i miglioghi si daranno invece battaglia, ma anche logo soffghiganno.

Auro- Mentre la noia e la stanchezza penetra in tutti noi, ricordiamo solamente che dopo la sedicesima tappa ci sarà il giorno di riposo e a seguire una tappa per velocisti la Soooooooooooooooondriooooooo-Looooooocarnoooooooooo con arrivo in Svizzera, terra sicuramente fascinosa, ma alla quale manca ancora qualcosa per arrivare al livello del Bel Paese.

La diciottesima tappa, sarà un anteprima del prossimo, fantastico, bellissimo mondiale di Varese., con un circuito finale che si snoda per le vie della deliziosa cittadina lombarda.

Il percorso sarà adatto alle fughe, oppure in caso di arrivo in gruppo, ai collinari più in forma che sono riusciti a superare al meglio le Dolomiti.

Ma passiamo alla diciannovesima tappa, una delle più belle e dure del giro, facciamo partire il contributo dalla regia.

19 TAPPA

N-o s-i-g-n-a-l

Auro- Dalla regia ci dicono che ci sono problemi con il servizio e ci esortano a continuare la presentazione delle ultime 3 tappe qua in studio.

Marino- Sperando e pensando che tutto ciò non sia un furbo arteficio della nostra regia, stanca di sentire il buon Davide affermare sempre le stesse cose, ma bensì, un segnale divino che percependo la noia che aleggia in questo teatro ha deciso con grande saggezza di non fare adontare qualcuno che in questo splendido luogo era ormai prossimo a perdere le staffe; cito una splendida frase del poeta settecentesco Francesco Petrarca “M’Illumino d’ immenso” con la quale posso affermare che l’ intento del mio intervento era quello di incentrare l’ attenzione sul sottoscritto, che con queste parole avrà certamente fermentato gli animi dei presenti, distogliendoli dal noioso parlare dei miei colleghi, che con tutto rispetto possono essere definiti dei veri pir…

Auro- Bene, bene, continuo io la descrizione delle ultime tre tappe, dato che il servizio non potrà essere mandato in onda in tempo.

La diciannovesima tappa parte dalla splendida Rovetta, borgata nella quale è nato Paolooooooooooooo Saaavooooledeliiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!

La prima salita affrontata è il Passo del Vivione, che certamente scremerà il gruppo.

La differenza la farà però la Presolana, che ha pendenze medie ben oltre il 15%.

In questi magnifici scenari si deciderà parte del giro.

L’ arrivo è previsto a Monte Pora, dove certamente migliaia e migliaia di tifosi aspetteranno in trepidante attesa i loro begnamini.

Il giorno dopo altra tappa super impegnativa, tra le montagne lombarde con il Gavia da scalare, che in questa edizione è anche Cima Coppi e dopo una lunga picchiata e qualche chilometro di salita, ci sarà il Mortirolo, una delle salite più dure di questo giro, con pendenze davvero proibitive.

Siamo sicuri che in cima gli atleti arriveranno stremati, ma non è finita perché c’è la picchiata verso il fondovalle e il Passo Aprica, molto più semplice dei precedenti ma, sicuramente farà molto male alle gambe stanche dei corridori, l’ arrivo dopo 224 km è previsto a Tiranoooooooo!!!!!!11, cittadina sulle rive dell’Adda che conserva nella sua struttura importanti tracce della sua storia. E’ la stazione di partenza della ferrovia che conduce a Saint Moritz seguendo un percorso che per bellezza ed arditezza è considerato fra i più belli del mondo. E’ la più alta ferrovia d’Europa.

L’ ultima tappa deciderà il vincitore del 91esimo Giroooooooo d’ Italiaaaaaaaa!!!!!!!!!

E’ una bellissima crono individuale che da Cesano Maderno dopo 28,5km arriverà a Milano, grande metropoli che fu fondata dalla popolazione celtica degli Insubri che aveva fatto parte in epoca preistorica della cultura di Golasecca. La fondazione avvenne, secondo la tradizione tramandata nel racconto di Tito Livio e ripresa in epoca medioevale da Bonvesin de la Riva nel De Magnalibus urbi Mediolani, attorno al 600 a.C. ad opera del gallo Belloveso, nipote del sovrano dei Galli Biturigi, che si insediò nel mezzo della pianura sconfiggendo le precedenti popolazioni etr…

Gli viene chiuso il microfono

Dopo qualche secondo…

TO BE CONTINUED

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Auro – Dunque, una tua impressione su questo Giro, Davide.

Davide – C-ghedo che la cogsa si decidegà nelle cgonometgo e sulle salite, è lì che i miglioghi possono faghe la diffeghenza.

Auro – Eh, beh, solo Davide Cassani può arrivare a conclusioni simili. Gigi, ho quasi paura a chiedertelo, ma come vedi questo Giro?

Gigi – Credo che guesto èssicuramente uno del Giro il quale è il più duro di sempre, sci sono 14 dappe per scalatori scattisti velosci adatti alle cronometro a squadre sul pavè, le quali sono ben 8. Addirittura sc’è il Mordirolo, una salita il quale raggiunge pendenze che arrivano anche al 65%, dove siguramente la lista dei vincitori è ristretta a poghissimi nomi, il quale sono Simoni, Cunego, Savoldelli, Garzelli, Di Luca, Pellizzotti, Nibbali, Contador, Kloden, Leipheimer, Riccò, Menchov, Sella, Pozzovivo, Baliani, Perez Cuapio, Bettini, Rebbellin, Petacchi, Bennati, McEwen, Cavendish, Casagrande, Pantani, Gimondi, Merckx, Hinault, Indurain, Berzin, Anquetil e Poulidor.

Auro – Marino, una tua panoramica sul Giro.

Marino – Guarda Auro, lasciami dire che sarebbe facile fare della retorica, ma io non ci voglio cadere. Il punto è che la corsa la fanno i corridori, che nel ciclismo non c’è mai nulla di scontato, e che una crisi può arrivare in qualsiasi momento.

Auro – Bene, grazie Mar...

Marino – Lasciami dire solo un’altra cosa. Un noto scalatore degli anni ’60, Abdujaparov, diceva che il ciclismo è uno sport individuale, in cui vincono i singoli aiutati dalle squadre. Al contempo Giovanni Manzoni, noto filosofo del ‘700, ispiratore di opere come la commedia sentimentale “Orlando Furioso”, diretto da Pupi Avati, sottolineava come la comunione tra i poveri potesse far superare loro le difficoltà. Da qui il famoso detto “l’unione fa la forza”. Ora, dato che Abdujaparov ha sempre vinto partendo a ruota di qualcun altro, secondo voi è Abujaparov che ha letto Manzoni e non ci ha capito un cazzo, o è Manzoni stesso ad essere un pirla?

Auro – Beh, io lascerei la questione in sospeso. Anche perché il tempo stringe, un po’ come la polo XXXXXXL che il buon Davide mi ha regalato per il compleanno. Ah, il mio compleanno... Davide ricordi ancora la torta alta un metro e venti con base di pandispagna ripieno di crema pasticciera e cointreau, doppio strato di Lindt fondente alle nocciole, dieci centimetri di arancia candita e copertura di cialda su cui era adagiato uno strato di panna da dieci centimetri?

Davide- Sì Augo, e mi ghicogdo che la mangiasti tutta tu. Peg tutti i 55x11!

Marino- Vorrei far notare come codesti discorsi, per quanto accattivanti e meritevoli della miglior attenzione, non sembrano penetrare nelle ,forse, troppo vuote menti dei restanti presenti, verso le cui vite ,obiettivamente, tale argomento rischia di non incidere troppo.

Auro- E quindi?

Marino- Non gliene frega niente a nessuno

Gigi- Queshto l’ o capitto purìo!

Auro- E ora, sfruttando la freschezza del resoconto dei nostri amatissimi Davide e Gigi nelle menti dei nostri fenomenali ospiti, direi che i nostri opinionisti possono porgli i loro quesiti…

Marino- Innanzitutto ci tengo a ribadire che ,a mio avviso, è forse ingiusto porre domande solo ai presenti sul palco, in quanto questo magnifico sport è diventato il mito del ciclismo eroico ed è entrato nei cuori della gente proprio grazie alle imprese di chi mai ti saresti aspettato, grazie alle grandi sorprese e grazie allo stoico incitamento del pubblico che è pari sia per la maglia rosa, che per quella nera. Credo perciò che prima dell’ inesorabile verdetto della strada ogni corridore vada considerato al pari degli altri. In virtù di questo direi di iniziare dal più brocco degli invitati: Stefano Garzelli. Ecco, Stefano, le tue imprese sono cosa nota. Chi non ricorda la tua rotonda e tremenda pedalata che estenuava gli avversari sulle grandi salite del Giro 2000, come dimenticare i tratti eroici dello scatto con cui nel 2004 provò a far saltare il banco sulla Presolana, impresa ,purtroppo fallita, così come la volata in occasione della Liegi 2000. Riuscirono e superlativamente invece le due vittorie di tappa al Giro 2007, nonostante nella prima si appiccicò alla ruota di una moto e nella seconda gli avversari più accreditati erano Caucchioli, Mangel e Serrano, così in molti reputano il suo successo al Giro 2000 solo merito di Pantani. In definitiva, tutte le sue imprese riuscite e le sue vittorie sono state botte di culo o merito degli altri?

Garzelli- Ma sì, nel ciclismo comunque la squadra conta molto e…

Marino- La prego di non abbandonarsi alla retorica, perché in fondo è chi alza le braccia al cielo a vincere…

Garzelli- Lasciamo perdere…

Marino- E passiamo ad un altro che come pippa non è certo inferiore a Garzelli, solo che almeno Stefano sta zitto, questo invece parla, parla, parla e spara sempre fesserie…

Voce fuori campo- Mi ricorda qualcun altro!

Marino- Non colgo la provocazione, comunque sto parlando di Gilberto Simoni.. Gilberto, il noto drammaturgo norvegese del ‘400 Antonio Meucci disse “Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso”, ecco: lei perché non si fa mai i cazzi suoi?

Simoni- Ma non è colpa mia se nel 2002 mia zia comprò delle caramelle alla “drogheria” sbagliata, se nel 2006 Basso mi volle corrompere ma poi si ruppe i coglioni di salire a L’ Aprica con lo stesso ritmo di una 90enne in preda ad un attacco di dissenteria, se nel 2007 Garzelli vendette il culo al motociclista, e se sul Manghen fecero tutte le pecore, salvo poi darmi 5 minuti alla prima tappa in cui si salì ad un’ andatura superiore a quella del gruppetto… Io questo Giro lo vincerò, ed entrerò di nuovo nella storia, così poi potrò dedicarmi alla mountain-bike…

Davide- A pgoposito di mountain-bike, pegché non ha mai pgovato a montaghe un gappogto da gampichino per le pendenze più agcigne?

Marino- Sai, Davide certe volte mi chiedo cosa di così malefico e allo stesso tempo audace, percorra gli impervi sentieri della tua misteriosa mente e faccia propri certi fatati mondi…

Davide- Non ho capito bene…

Marino- Ma che caz*o ti passa per la testa?

Auro- Ora è la volta di Paooooooooooooloooooooo…Saaaaaaaaavoldell… porca puttana porca!! Mi è caduto l’ ultimo boccone dell’insalata di riso con uova sode, olive nere, pomodori secchi, radicchio, maionese, mostarda, olive ascolane e sfilatino!

Marino- Paolo Savoldelli, uno dei miei autori contemporanei preferiti, Hulk Hogan, esprime nella sua romantica e drammatica poesia che corrisponde alla sua theme song “You’ re time is off, my time is now”, siccome qua c’è anche Sgarbozza preciso che vuol dire “Il tuo momento è finito, ora è il mio turno”. Ecco Paolo, tu per questo Giro farai il gregario ad un uomo da classiche, quindi: che ci fai ancora qua a tirartela come un Ciao al Mugello?

Savoldelli- Ma vai a dare via el cu’…

Marino- Chissà, prima o poi potrei anche accogliere il tuo invito, ma ora giro una domanda a Danilo Di Luca. Danilo, un poeta dell’ 800 che forse in pochi conosceranno, Arduo Paluanini, esordì nella sua poesia più nota “Il più bel riso” così: “Il più bel riso l’ho veduto ieri, sbocciar raggiante sul viso sporco d’ un monelluccio figlio di randagi…”. Di Luca, sai che mi auguro di non vedere più sul podio di Milano la tua faccia di caz*o sorridente da gran figlio…

Auro- Marino!

Marino-…dei preziosissimi insegnamenti di Mario Scirea, autore della tua maturazione come uomo da corse a tappe. Comunque Danilo, porti i capelli lunghi e biondi, hai il fisico gracile e quando hai dovuto sfilare in rosa di fronte a migliaia di persona hai dichiarato “Ė il giorno più bello della mia vita”: a me mi sa, mi sa che…

Auro- Marino!

Marino- I tuoi problemi al soprassella al Tour 2006 non fossero dovuti al troppo allenamento…

Auro- Ma tutti qui li mandate? Ora è la volta di Damiano Cunego…

Gigi- Se posibille queshsta domanianda la quale è per Damianno Cunetta, il quale ha vinto già un Giro d’ Itaglia, la quale vorrei fare la io…

Auro- Vai Gigi…

Gigi- Damiano, tu hai vinciuto il Tondo dell’ Itaglia a venti anni e due anni, il quale è un’ età molto giovanne per vincere una corsa, il quale è inportamte, il quale il Giro d’ Italia, il quale tu hai già vinto, il quale potresti vincere di uovo ma gli avversari saranno tostati, il quale Danilo di Luca, il quale è favorito, il quale però tu potreresti batterre.

Cunego- Eh-eh, grazie Gigi. Sì, effettivamente io ho solo 27 anni, e anche se a questa età Pantani fosse già arrivato sul podio del campionato del mondo, del Tour e del Giro e Gimondi avesse già vinto Tour, Roubaix, Lombardia, due Giri e una Vuelta, per citare gli italiani. Io comunque non ho da dimostrare nulla a nessuno, potendomi avvalere di successi quali il Giro 2004 su campioni quali Gonchar e il mio compagno di squadra Simoni, il Lombardia dello stesso anno, in volata sulla freccia Basso, il Lombardia 2007 su Riccò in forma da marzo e ,soprattutto, la maglia bianca al Tour, conquistata alla fine di una strenua lotta con un fenomeno del calibro di Fothen. Sinceramente c’è un po’ troppa cronometro in questo percorso, ed io, abituato a sfondare in salita, potrei avere qualche difficoltà a togliermi tutti di ruota...

Auro- Ed ora direi di ascoltare qualche parere dagli spalti. Alessandra, Alessandro… a voi…

Alessandra- Io sono accanto a Riccardo Riccò. Ecco, dovete sapere che Riccardo è lo stereotipo del ciclista dal cuore d’oro. Lui sta sempre zitto, non pronuncia mai una parola, non fa mai una dichiarazione, ma quando la strada sale: è lì. Ama il ciclismo più di ogni altra cosa, e non ha lasciato la Saunier per la Cofidis solo perché quest’ultima gli offriva 2 milioni all’anno, ma per amore verso le prestigiosissime corse francesi continental, quali l’ Olio dei Bassifondi o la Ciolone Passa da qua…

Riccò- Ehm sì, innanzitutto non capisco perché la su ci sia quel decimo di calzetta di Garzelli e non ci sia io, vabbé. Poi vorrei dire che il percorso del Giro credo sia l’ ideale per le mie caratteristiche, e non credo sia un’ affermazione campata in aria affermare che posso benissimo vincerlo con minimo tre quarti d’ora sul secondo e rifilando due lune a Garzelli. La squadra è abbastanza buona, ma tanto io potrei gareggiare anche da solo. Sempre a testa bassa però…

Alessandro- Io, ehm…sì, invece io…Io…Io, Alessandro Fabretti… Io sono accanto a Davide Bett…no? Sono qui con Santo Bert… ho l’onore di intervistare Linus Gerd…Fabian Schum… Gabriele Visc… Sega Cistern… ah no? Allora, un po’ in qua che non vedo le ultim…perfetto… P-I-P-P-O P-O-Z-Z-E-C-C-O…

Nazareno- MA SBAGLIA PURE COSI’!

Alessandro- Ciao Pippo

Pozzato- Ciao a tutti. Anch’ io mi associo a Riccò e ,nonostante la mia proverbiale modestia, non capisco perché abbiate preferito quel rudere di Simoni che peraltro ha lo stesso effetto estetico della visione della pancia di Galeazzi assaltata dai condor, a me, gran pezzo di figo. Comunque , se il casco da crono non dovesse scompigliare eccessivamente i miei capelli, credo di potermi anche giocare la prova contro il tempo, ma tanto vinco io, e se non vinco è colpa della squadra che non assicura la tranquillità delle mie condizioni psichiche offrendomi ‘sta tutina verde-muco…

Auro- Grazie per i contributi dei due volti nuovi del nostro ciclismo. Ora, se vuole, Zomegnan potrebbe sintetizzarci il percorso…

Angelo – Hai finito di triturare il glande? Beh, dicevo, il percorso è bellissimo ed equilibrato, frutto del lavoro di una mente sensata, anzi direi brillante, ma che dico brillante, sopraffina, quale è la mia.

Auro – Ma l’addetto al percorso non è Mauro Vegni?

Angelo – Senti, ancora un po’ e mi tocca appoggiare le palle su una poltrona. Allora, andiamo a svelare questo percorso. Anzi, io ho già i coglioni ad un passo dalla detonazione, se per favore potete mandare una schermata con tutte le tappe ed evitate che questo tizio con il rapporto altezza/larghezza di un frisbee mi faccia i coglioni alla julienne... ecco, così.

1a TAPPA: (cronometro a squadre) PALERMO, 23,6 km

2a TAPPA: (media montagna) CEFALU’ – AGRIGENTO, 207 km

3a TAPPA: (pianura) CATANIA – MILAZZO, 221 km

4a TAPPA: (pianura) PIZZO CALABRO – CATANZARO LUNGO MARE, 183 km

5a TAPPA: (media montagna) BELVEDERE MARITTIMO – CONTURSI TERME, 203 km

6a TAPPA: (media montagna) POTENZA – PESCHICI (circuito del Gargano), 231 km

7a TAPPA: (media montagna) VASTO – PESCOCOSTANZO, 180 km

8a TAPPA: (media montagna) RIVISONDOLI – TIVOLI, 208 km

9a TAPPA: (pianura) CIVITAVECCHIA – SAN VINCENZO, 218 km

RIPOSO

10a TAPPA: (cronometro individuale) PESARO – URBINO, 39,4 km

11a TAPPA: (media montagna) URBANIA – CESENA, 199 km

12a TAPPA: (pianura) FORLI’ – CARPI, 172 km

13a TAPPA: (pianura) MODENA – CITTADELLA, 177 km

14a TAPPA: (alta montagna) VERONA – ALPE DI PAMPEAGO/VAL DI FIEMME, 195 km

15° TAPPA: (alta montagna) ARABBA – PASSO FEDAIA/MARMOLADA (Dolomiti Stars), 153 km

16a TAPPA: (cronometro individuale) SAN VIGILIO DI MAREBBE – PLAN DE CORONES, 12,9 km

RIPOSO

17a TAPPA: (media montagna) SONDRIO – LOCARNO, 146 km

18a TAPPA: (pianura) MENDRISIO – VARESE, 147 km

19a TAPPA: (alta montagna) LEGNANO – PRESOLANA/MONTE PORA, 228 km

20a TAPPA: (alta montagna) ROVETTA – TIRANO, 224 km

21a TAPPA: (cronometro individuale) CESANO MADERNO – MILANO, 28,5 km

Angelo – Ecco, ora io andrei, che...

Auro – Ma neanche due parole sul percorso?

Angelo – Ma ti rendi conto che mi stai trifolando i coglioni sì o no? Va beh comunque, dato che altrimenti qui non se ne esce più, giusto due parole le dico. Allora cronosquadre piatta a Palermo, seguita da una frazione nervosa con arrivo ad Agrigento su uno strappo. Quindi due tappe per velocisti, a Milazzo e Catanzaro Lungo Mare, seguite da quattro tappe di media montagna, tutte con arrivi su brevi salitelle. La 7a è più dura, con anche qualche altra salita, specialmente Rionero Sannitico e Pietransieri. Quindi tappa per velocisti a San Vincenzo e crono a Urbino. Tappa molto mossa con arrivo a Cesena, con il Cippo Carpegna a metà, e ancora velocisti a Carpi e Cittadella. Quindi Dolomiti, con Manghen e Pampeago alla 14°, Pordoi, San Pellegrino, Giau, Falzarego e Fedaia alla 15°, e cronoscalata del Plan de Corones alla 16a. Tappa nervosa a Locarno, quindi arrivo per velocisti a Varese. Ultime montagne con Vivione, Presolana e Monte Pora alla terzultima, e Gavia, Mortirolo e Aprica alla penultima. Bene, ora hai intenzione di risparmiare i miei coglioni, o li vuoi finire senza pietà?

Auro- Sono commestibili?

Angelo-Chiedilo a tua sor…

Auro- Ebbene è tutto qui! Ringrazio tutti i gentilissimi e simpaticissimi ospiti che ci hanno onorato della loro presenza, io ora vado che sennò si fredda la faraona arrosto ripiena di lasagne, tre etti di uova, camembert, noci, pomodori secchi, salsa tartare… ZAC…

THE END

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