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Giro di Serbia, doppietta della Perutnina

Spettacolare doppietta degli uomini della Perutnina nella quarta tappa del Giro della Serbia, la Zlatibor - Kopaonik di 183 km. Radoslav Rogina e Mitja Kvasina hanno messo a segno la fuga vincente con il primo che ha conquistato la vittoria di tappa e il secondo che ha indossato la maglia di leader della classifica generale. Buoni piazzamenti per gli italiani con Ratti terzo, Gilioli quarto e Andrenacci quinto

Ordine d'arrivo

1 Radoslav Rogina (Cro) Perutnina Ptuj in 5.02.35 (36.287 km/h)

2 Matija Kvasina (Cro) Perutnina Ptuj

3 Eddy Ratti (Ita) Nippo - Endeka a 1.04

4 Fabio Gilioli (Ita) Amore & Vita - McDonald's a 3.20

5 Danilo Andrenacci (Ita) Hadimec - Nazionale Elettronica a 3.22

Classific agenerale

1 Matija Kvasina (Cro) Perutnina Ptuj in 16.39.30

2 Radoslav Rogina (Cro) Perutnina Ptuj a 20"

3 Eddy Ratti (Ita) Nippo - Endeka a 2.18

4 Danilo Andrenacci (Ita) Hadimec - Nazionale Elettronica a 4.00

5 Nebojsa Jovanovic (Srb) Serbian National Team a 4.26

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Route du Sud, all'australiano Gerrans la prima tappa

parla australiano la prima tappa della Route du Sud, tradizionale corsa a tape francese che precede di poche settimane il Tour. Ad imporsi nella Lusignan-Petit - Boulogne-sur-Gesse di 206 km è stato infatti Simon Gerrans, portacolori della Credit Agricole, che ha preceduto Dupont e Hartmann. Da segnalare che il grosso del gruppo ha concluso la prova con oltre trenta minuti di ritardo.

Ordine d'arrivo

1 - Simon Gerrans (Crédit Agricole)

2 - Hubert Dupont (AG2R-La Mondiale) à 1"

3 - Nicolas Hartmann (Cofidis) à 12’’

4 - Pasquale Muto (Miche) à 20’’

5 - Dan Martin (Slipstream)

6 - Luca Pierfelici (Acqua & Sapone)

7 - Jean-Marc Bideau (Roubaix-Lille Métropole) à 29’’

8 - Laurent Mangel (AG2R-La Mondiale) à 31’’

9 - Florian Guillou (Roubaix-Lille Métropole) à 36’’

10 - Jérémy Roy (Française des Jeux) à 40’’

11 - Alexander Arekeev (Acqua & Sapone) à 48’’

12 - Christophe Moreau (Agritubel) à 1’41’’

13 - Ramon Troncoso Sobrino (Karpin-Galicia)

14 - Noan Lelarge (Bretagne - Armor Lux)

15 - Gregory Habeaux (Mitsubishi-Jartazi)

16 - Steve Chainel (Auber 93) à 2’01’

17 - Nicolas Crosbie (Bouygues Telecom) à 8’35’’

18 - Carlos Avalos Garcia (Stegcomputer) à 36’54’’

19 - Anthony Ravard (Bouygues Telecom) à 37’26

20 - Martial Ricci-Poggi (Mitsubishi-Jartazi)

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Route du Sud, all'australiano Gerrans la prima tappa

parla australiano la prima tappa della Route du Sud, tradizionale corsa a tape francese che precede di poche settimane il Tour. Ad imporsi nella Lusignan-Petit - Boulogne-sur-Gesse di 206 km è stato infatti Simon Gerrans, portacolori della Credit Agricole, che ha preceduto Dupont e Hartmann. Da segnalare che il grosso del gruppo ha concluso la prova con oltre trenta minuti di ritardo.

Ordine d'arrivo

1 - Simon Gerrans (Crédit Agricole)

2 - Hubert Dupont (AG2R-La Mondiale) à 1"

3 - Nicolas Hartmann (Cofidis) à 12’’

4 - Pasquale Muto (Miche) à 20’’

5 - Dan Martin (Slipstream)

6 - Luca Pierfelici (Acqua & Sapone)

7 - Jean-Marc Bideau (Roubaix-Lille Métropole) à 29’’

8 - Laurent Mangel (AG2R-La Mondiale) à 31’’

9 - Florian Guillou (Roubaix-Lille Métropole) à 36’’

10 - Jérémy Roy (Française des Jeux) à 40’’

11 - Alexander Arekeev (Acqua & Sapone) à 48’’

12 - Christophe Moreau (Agritubel) à 1’41’’

13 - Ramon Troncoso Sobrino (Karpin-Galicia)

14 - Noan Lelarge (Bretagne - Armor Lux)

15 - Gregory Habeaux (Mitsubishi-Jartazi)

16 - Steve Chainel (Auber 93) à 2’01’

17 - Nicolas Crosbie (Bouygues Telecom) à 8’35’’

18 - Carlos Avalos Garcia (Stegcomputer) à 36’54’’

19 - Anthony Ravard (Bouygues Telecom) à 37’26

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Route du Sud, all'australiano Gerrans la prima tappa

parla australiano la prima tappa della Route du Sud, tradizionale corsa a tape francese che precede di poche settimane il Tour. Ad imporsi nella Lusignan-Petit - Boulogne-sur-Gesse di 206 km è stato infatti Simon Gerrans, portacolori della Credit Agricole, che ha preceduto Dupont e Hartmann. Da segnalare che il grosso del gruppo ha concluso la prova con oltre trenta minuti di ritardo.

Ordine d'arrivo

1 - Simon Gerrans (Crédit Agricole)

2 - Hubert Dupont (AG2R-La Mondiale) à 1"

3 - Nicolas Hartmann (Cofidis) à 12’’

4 - Pasquale Muto (Miche) à 20’’

5 - Dan Martin (Slipstream)

6 - Luca Pierfelici (Acqua & Sapone)

7 - Jean-Marc Bideau (Roubaix-Lille Métropole) à 29’’

8 - Laurent Mangel (AG2R-La Mondiale) à 31’’

9 - Florian Guillou (Roubaix-Lille Métropole) à 36’’

10 - Jérémy Roy (Française des Jeux) à 40’’

11 - Alexander Arekeev (Acqua & Sapone) à 48’’

12 - Christophe Moreau (Agritubel) à 1’41’’

13 - Ramon Troncoso Sobrino (Karpin-Galicia)

14 - Noan Lelarge (Bretagne - Armor Lux)

15 - Gregory Habeaux (Mitsubishi-Jartazi)

16 - Steve Chainel (Auber 93) à 2’01’

17 - Nicolas Crosbie (Bouygues Telecom) à 8’35’’

18 - Carlos Avalos Garcia (Stegcomputer) à 36’54’’

19 - Anthony Ravard (Bouygues Telecom) à 37’26

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Barloworld, decisa la squadra per il Tour de France

Si avvicina per il Team Barloworld il momento del 95° Tour de France (5-27 luglio). La grande prova offerta dalla squadra lo scorso anno incrementa le aspettative anche se, come ricorda il team manager Claudio Corti “non possiamo dare per scontato che i risultati del 2008 saranno esaltanti come quelli del 2007. Noi ce la metteremo tutta, con l’obbiettivo, se possibile, di fare ancora meglio. Certo non saremo, come lo scorso anno, una squadra outsider, ma ci presentiamo alla partenza da Brest con tutte le carte in regola per ben figurare”.

La squadra è praticamente fatta, anche se la conferma definitiva avverrà dopo la Ster Elektrotoer, la corsa a tappe in programma in Olanda da domani al 21 giugno, ultimissimo test in vista della Grande Boucle.

Per il Tour de France sono stati al momento designati Mauricio Soler (Colombia), Robert Hunter (Sudafrica), Baden Cooke (Australia), Felix Cardenas (Colombia), Paolo Longo Borghini (Italia), Moises Duenas Nevado (Spagna), Gianpaolo Cheula (Italia), John-Lee Augustyn (Sudafrica) e Christopher Froome (Kenya). Riserve sono Hugo Sabido (Portogallo) e Diego Caccia (Italia).

Una squadra sicuramente competitiva e ben strutturata, in grado di farsi valere sia per le tappe in pianura (con Robert Hunter e Baden Cooke), sia sulle grandi salite dove Mauricio Soler conta di confermare le splendide prestazioni dello scorso anno che gli consentirono di salire sul podio di Parigi con la maglia a pois di vincitore della classifica degli scalatori.

Soler, come noto, ha avuto una sfortunatissima esperienza al Giro d'Italia, dove è stato costretto ben presto al ritiro per una frattura al polso conseguenza di una caduta nella seconda tappa. Attualmente, Mauricio è in Colombia, dove alterna allenamento e fisioterapia: "Soler - spiega Corti - avverte ancora fastidio all'arto infortunato, ma il dolore è in progressivo miglioramento, ciò ci rende ottimisti e coincide con le previsioni dei medici, i quali avevano previsto un periodo di 40 giorni per una perfetta calcificazione. E' dunque normale che Mauricio Soler avverta ancora qualche dolore che progressivamente dovrebbe scomparire".

Soler sarà in Italia dal giorno 26 giugno, e lo staff tecnico del Team Barloworld ha già previsto un programma di lavoro particolare per il colombiano con sedute di lavoro dietro moto, sotto la diretta osservazione dei DS Alberto Volpi e Valerio Tebaldi, per consentirgli di riprendere più velocemente confidenza con il ritmo della gara.

La partenza della squadra alla volta di Brest è prevista per il giorno 2 luglio.

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Dal Grande Caos alla Grande Speranza

IL GRANDE CAOS. Prima la Federazione Kazaka di ciclismo, con l’avallo del ministero dello sport e del comitato olimpico nazionale, in un documento ufficiale ha scritto che «non ci sono elementi sufficienti per aprire un procedimento nei confronti di Andrey Kashechkin». Per cui il corridore fermato per una presunta positività riscontrata in un controllo a sorpresa il 1° agosto dello scorso anno, può tornare a correre liberamente.

Poi, l’Unione Ciclistica Internazionale ha seccamente smentito.

È giusto ricordare che Kashechkin aveva denunciato di essere stato sottoposto a controlli con procedura irregolare ma che l’Uci non ha mai fornito alla Federazione Kazaka elementi relativi ai metodi con i quali il controllo stesso era stato effettuato. Il 13 febbraio scorso, in mancanza di una presa di posizione dell’Uci, Kashechkin aveva chiesto alla sua Federazione di poter tornare a correre. Tanto per essere chiari: siamo nel caos più totale.

IL GRANDE FLOP. Il ProTour è sempre più in difficoltà e una nuova testimonianza emerge da una riunione dell’Uci tenutasi la scorsa settimana a Ginevra, al termine della quale i massimi dirigenti mondiali hanno detto che ad oggi solo 9 delle 18 formazioni di ProTour sono sicure di continuare a farne parte anche nel 2009. Le confermate sono Astana, Ag2r-La Mondiale, Caisse d’Epargne, High Road, Lampre, Liquigas, Milram, Saunier Duval e l’attuale Gerolsteiner, che avrà un nuovo sponsor. All’Uci possono dire quello che vogliono, possono anche guardare alla Russia e alla Cina, ma il Pro Tour, così com’è, così come è strutturato è morto e sepolto. Volevano un grande ciclismo, per il momento si devono accontentare solo di un grande flop.

LA GRANDE BUGIA. Dopati e tossicodipendenti. Nel mondo dello sport amatoriale il binomio è sempre più indissolubile, soprattutto a suon di steroidi e cocaina. Questo il mix preferito, a volte sostituito da ormoni della crescita e sonniferi o antidepressivi, per contrastare gli effetti collaterali degli steroidi. Parola di Roberta Pacifici, ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e componente della Commissione nazionale per la lotta al doping, che recentemente ha spiegato: «Ormai è un problema rilevante di sanità pubblica. Se nel mondo dello sport professionistico i ricercatori fanno sempre più fatica a rincorrere nuove sostanze e metodi, nel settore amatoriale troviamo di tutto: epo, ormoni steroidei. Ma il fenomeno che più ci allarma è il binomio doping-tossicodipendenza. Sia perché certe sostanze usate per aumentare le proprie performance danno dipendenza fisica e psichica, sia perché il loro consumo si accompagna sempre più di frequente con droghe vere e proprie». La grande bugia: lo sport fa bene.

LA GRANDE VERGOGNA. E cosa avrebbero detto se la NGC OTC avesse chiuso il Giro d’Italia con soli due corridori? Mi sembra di sentirli i soliti tromboni. Invece è la Gerolsteiner a raggiungere Milano con i soli Sven Krauss e Johannes Frohlinger. Due soli corridori, nessuno peggio di loro. E Angelo Zomegnan, cosa dovrebbe dire?

LA GRANDE SPERANZA. Ne parla su questo numero il nostro professor Gian Paolo Porreca. Nel ciclismo si sta affacciando un nuovo doping, che al momento non lo è: il Viagra. Ci sono studi, ci sono dati, ci sono parametri e dubbi. La grande speranza è che il Tour de France, sempre all’avanguardia in materia, oltre a prendere in mano l’imbarazzante posizione di Valverde (ne parla Gatti sempre al solito posto), sappia anche anticipare i tempi e ponga dei rimedi. Il Viagra non è doping per la Wada, ma lo potrebbe diventare per il Tour, bandendolo dalla propria corsa. Solo così il Tour può pensare e sperare di veder accrescere la propria credibilità. Il Viagra migliora le proprietà erettive, il Tour se non corre ai ripari rischia di ammosciare tutto.

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Buon compleanno, Francesco

Cinquantasette anni di ciclismo: li festeggia Francesco Moser, nato il 19 giugno del 1951 a Palù di Giovo. Salito in bicicletta nella scia dei fratelli Aldo, Diego ed Enzo, Francesco è stato uno dei corridori italiani più forti di sempre, poi industriale e dirigente del ciclismo internazionale. A Francesco, gli auguri di buon compleanno della redazione di tuttobiciweb e di tutto il mondo del ciclismo.

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Mondiali Mtb: sesto posto per Braidot tra gli juniores

Assegnato, nella tarda mattinata, il titolo iridato alla categoria uomini junior sul tracciato di Commezzadura. Il posto d’onore allo slovacco Peter Sagan, già campione europeo a St. Wendel, che vince l’oro staccando il francese Arnaud Jouffroy di 1’33”. Bronzo allo svizzero Matthias Rupp (a 2’55”).

Tra gli azzurrini da evidenziare la buona prestazione di Luca Braidot, al primo anno nella categoria. L’azzurro, settimo al primo giro, è riuscito a risalire in quarta posizione durante il secondo giro mantenendola fino al quarto giro del percorso. Ha ceduto solo nel tratto finale e in volata dove ha avuto la meglio lo svizzero Mirco Widmer. Luca Braidot conclude il suo mondiale sesto a 5’42” dal vincitore risultando il migliore nella Squadra Nazionale.

Daniele Braidot conclude sedicesimo a 11’; corsa in rimonta per Nicholas Pettinà che conclude in diciottesima posizione (a 11’40”).

Poca fortuna per Gerhard Kerschbaumer, partito tra i favoriti. L’azzurro, che ha accusato problemi intestinali ad inizio corsa, ha continuato con determinazione. Per evitare poi una caduta avvenuta davanti a lui a metà gara, è stato costretto ad una brusca sterzata che gli ha causato l’apertura del telaio. Kerschbaumer ha corso quasi un giro intero prima di doversi fermare.

Giornata no anche l’azzurro Elia Silvestri che ha chiuso 33esimo.

Questa mattina l’azzurro Ambrogio Chessa non ha potuto disputare le semi finali Trial uomini elite 26” a Malè, perchè infortunato durante il training. Mentre alle ore 18.00 l’azzurro Francesco Policante correrà la finale Trial junior 20”.

Domani, venerdì 20 alle ore 13.0O, partenza del Campionato del Mondo Cross Country Under 23 con la Squadra Nazionale. Mentre alle ore 18.00, al via le prove di qualificazione 4X con l’azzurra Elisa Canepa.

Risultati

UOMINI JUNIORES XCO; 1. Peter Sagan (Slovacchia) Km. 29,380 in 1.35’21”, media 18,48; 2. Arnaud Jouffroy (Fra) a 1’33”; 3. Matthias Rupp (Svi) a 2’50”; 4. Fabian Strecker (Ger) a 5’33”; 5. Mirco Widmer (Svi) a 5’41”; 6. Luca Braidot (Ita) a 5’42”; 7. Jaap Moorlag Henk (Ol) a 6’06”; 8. Marcus Schulte-Luenzum (Ger) a 6’14”; 9. Matthias Stirnemann (Svi) a 6’32”; 10. Marek Konwa (Pol) a 7’; 16. Daniele Braidot (Ita) a 11’; 18. Nicholas Pettinà (Ita) a 11’40”; 33. Elia Silvestri (Ita) a 13’55”; 48. Filippo Blanc (Ita) a un giro; 62. Michael Pesse (Ita). Ritirato: Gerhard Kerschbaumer (Ita).

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con sagan (4 ai mondiali su strada lo scorso anno dietro ai 3 azzurri....) non ho mai corso ma con jouffray si!!! vi giuro che questo mena e non poco...infatti ha vinto il giro di toscana con un numero incredibile la 4 tappa..la prima era in fuga dalla partenza con altri 10 corridori, sono arrivati all'arrivo in 2 e poi quelli altri della fuga..ha fatto 2....la 4 tappa era 2 in classifica a pari tempo però, così a 25 km dall'arrivo è partito da solo in salita...dalla discesa mancavano 15 km abbondanti tutti contro vento...se li è fatti con il gruppo a 20''..l'arrivo era in salita e a 50 metri dall'arrivo l'hanno ripreso...ha fatto secondo ma hastaccato di pochi secondi il leader e ha vinto il giro....bene...delle volte gli ero a ruota quando partiva, soprattutto su i falsipiani, e vi giuro che era da sputare sangue a stargli solo a ruota :24: :24:

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Thomas Dekker: il mio Tour è a rischio

Il Tour de France avrebbe dovuto essere uno dei grandi obiettivi della sua stagione, ma la partecipazione di Thomas Dekker alla Grande Boucle è in forte dubbio.

«Ho preso una brutta influenza prima del Giro di Svizzera - racconta il giovane olandese della Rabobank - ma ho faticato molto a recuperare. Per alcuni giorni sono stato costretto a restare fermo, adesso sento di migliorare piano piano, ma la preparazione rischia di essere compromessa. Nei prossimi giorni, quindi, deciderò cosa fare insieme allo staff tecnico della squadra».

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Da Sella a Valverde

Si va anche al Tour, sempre allo stesso modo. Sgan­gherato, arbitrario, un po’ demenziale. Non c’è più criterio, non ci sono più punti fissi. L’organizzatore decide, l’Uci ab­baia alla luna. E le squadre si adeguano. Manco fossero tut­te di Ponzio Pilato.

Il problema è sempre lo stes­so: mentre il grande mo­vimento dei praticanti e dei tifosi straripa sulle strade del mondo, non c’è un’isti­tu­zio­ne unica e rispettata (purchè rispettabile) che sia in grado di stabilire e imporre quattro re­gole certe. Più e più volte, per non passare soltanto da polemista devastatore, ho espresso la mia idea. Servirebbe prima di tutto la stessa normativa antidoping in tutti i Paesi che aderiscono al sistema. Punto due, di conseguenza: le squalifiche dovrebbero essere uguali per tutti, in Spagna come in Italia, in Germania come in Kaza­khi­stan. Infine, un mio pallino fis­so: almeno per un po’ di tempo, sinchè non ci rimettiamo in equilibrio, squalifica di quattro anni alla prima caduta nel do­ping. Alla seconda, radiazione. Senza se e senza ma. Senza ca­villi e senza pietismi. A forza di spaccare il capello in quattro, ab­biamo visto come ci siamo ri­dotti: per quattro campioni im­pallinati, ce n’è una miriade che ancora circola allegramente a piede libero. È il grande festival degli impuniti. O dei puniti in dosi omeopatiche.

Esaurito il rapido ripasso di cose dette e ridette fino al­lo sfinimento, avviamoci a questo nuovo Tour che volta pa­gina. Un’altra volta. Tanto per cambiare, siamo all’anno zero. E come no: proprio un bell’anno zero. Voglio dirlo pri­ma, chiaro e forte, così che ri­manga scritto nero su bianco. Trovo semplicemente indecente l’atteggiamento di tante squadre, diciamo quasi tutte, di passaggio dal Giro al Tour. Mi spiego. Abbiamo appena archiviato una corsa rosa finalmente intonsa, cioè miracolosamente il­lesa, cioè incredibilmente pri­va dei soliti sfregi, leggi blitz, se­questri e scandali vari. Ep­pure, è bastato che il puffo vo­lante Emanuele Sella s’in­ven­tas­se un paio d’imprese in mon­tagna, il terreno suo da sem­pre, perché molti autorevoli dirigenti degli altri team facessero partire il disco dei lamenti e delle insinuazioni. Ce lo ri­cordiamo, il coro delle prefiche? Ecco, noi grandi squadre siamo crivellati di controlli, mentre questi corridori dei piccoli gruppi sgusciano via dalle maglie della rete perché subiscono meno controlli. Inten­dia­moci: in linea di principio, il problema dell’equità delle regole - di cui parlavo all’inizio - esiste e non è affatto secondario. In un sistema sano e rigoroso, tutti gli atleti che partecipano alla stessa gara dovrebbero giocare con le stesse regole. Nel ciclismo, questo ancora non avviene. Ma una volta ri­co­nosciuto il problema di uni­formare le regole, c’è un’altra cosa che bisogna rilevare, se­condo me molto più eclatante e fastidiosa.

Mi rivolgo alle squadre. A questi team che non si trovano mai d’accordo su niente, si dividono e si scannano, navigando baldi e fieri nel loro brodo di invidie e di so­spetti reciproci. Non voglio far­la troppo lunga. Rilevo, e basta. Al Giro è toccato proprio a cer­te squadre - altro che accusare sempre i giornalisti malevoli - storcere subito il naso di fronte alle imprese di Sella. Proprio Sella, tra l’altro, che fino a pro­va contraria può comunque vantare sinora una carriera a pro­va di. Scalatore nato, scalatore puro, ha sfruttato la classifica deficitaria per andarsene di mattino presto e farsi ritrovare soltanto sul traguardo. E la con­correnza? Già detto: tanti team manager, soprattutto i team manager delle grandi squa­dre, a seminare il germe del sospetto e a diffondere co­me sempre veleni. Tutto nel ventilatore. Tutti contro Sella e la sua squadra. Per carità: questi ultimi dieci anni ci hanno insegnato quanto meno a essere molto vigili e un poco scettici. Però, dannazione, un rilievo ma­gari un po’ avvelenato vo­glio sollevarlo anch’io, proprio ai maestri del sospetto e della maldicenza.

Il problema è sempre lo stesso: comodo essere forti coi deboli e deboli coi forti. Il problema è essere forti coi forti: da questo punto di vista, trovo che le vestali offese del Giro, i puristi indignati davanti a Sella, dovrebbero guardarsi allo specchio e magari sputarsi in un occhio. Que­sta bella gente, che non accetta d’essere battuta un paio di volte da Sella, è la stessa che un mese prima non aveva trovato niente da ridire ad essere battuta da Valverde nella Lie­gi-Bastogne-Liegi. E per Val­verde non sto a ripetere chi e che cosa intendo. Non solo. Dopo essersi stracciati le vesti per Sella al Giro, questi rigorosissimi e intransigenti team manager d’alto bordo sono prontissimi a farsi ribattere da Valverde persino al Tour. Senza trovarci niente di discutibile, di sconveniente, di irritante. Facile che alla fine applaudano pure, riconoscendo d’es­sere stati battuti da un grande campione. Perché, questa deprimente schizofrenia? E chi può dirlo. Io ho solo un’idea personale. Valverde ha dietro una grossa squadra e soprattutto una grossa banca. Hai visto mai che magari si offendano. Meglio puntare i cannoni dell’indignazione contro Sella. Lì si spara tranquilli, come sul Bambinello nel presepe.

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Settimana Tricolore: ufficializzate le partenze delle crono

Ufficializzato l’ordine dei partenti per tutte le prove a cronometro della Settimana Tricolore 2008.

Tutte le liste complete con nomi e orari di partenza sono disponibili sul sito internet della manifestazione, nella sezione comunicati http://www.settimanatricolore2008.it/comunicati.asp

SABATO 21 GIUGNO

Alle 12,30 di domani toccherà allo junior modenese Fabio Vandelli della Team Bike 2000 aprire i giochi dell’edizione 2008 dei Campionati Italiani che avranno come scenario, per le prove contro il tempo, la città di Montichiari (BS).

Una due giorni che proporrà 7 gare in cui saranno impegnate 8 categorie (Elite s.c. e Professionisti parteciperanno insieme alla gara Open) e qualcosa come 249 atleti.

La competizione riservata agli Juniores vedrà partire l’ultimo dei 34 atleti iscritti, Massimo Coledan (Rinascina Ormelli Pinarello), alle 14,04.

Alle 14,30 via alla crono riservata alle Donne Juniores che si sono iscritte in 24. Toccherà a due bergamasche aprire e chiudere la corsa. Il primo start sarà per la villonghese Mara Ruggeri della Ju Sport, mentre a chiudere le danze sarà la verdellinese Federica Primavera che partirà alle 14,53.

Alle 15,40 il padrone di casa Vittorio Piovanelli (Monteclarense) darà il là alla competizione degli Allievi che saranno in 79 al via. Ultimo a scendere dalla pedana di lancio alle 16,59 sarà Gianni Bellini della Bessi Seano.

Alle 17,30 sarà Anna Fedrigo ad aprire la gara delle 39 Donne Allieve, quella conclusiva della prima giornata, che vivrà l’ultima partenza alle 18,08 con la forte piemontese Giulia Ronchi della Canavesi Ornavasso.

DOMENICA 22 GIUGNO

Sempre alle 12,30 toccherà a Lisa Grespar (Safi Pasta Zara) aprire la prova del campionato italiano a cronometro per la categoria Donne Elite con 14 atlete ai nastri di partenza. A chiudere, in serie, le due favorite: la lecchese Silvia Valsecchi (Menikini Selle Italia) che muoverà i pedali alle 12,54 e la campionessa italiana in carica Vera Carrara (Fiamme Azzurre) la cui partenza è fissata per le 12,56.

Alle 13,20 secondo start di giornata con il primo dei 32 atleti della categoria Under 23 iscritti alla prova tricolore contro il tempo. Si tratta del cesenate Francesco Piscaglia della Team S.C.A.P. Foresi. Alle 14,16 scenderà dalla pedana il viterbese Alfredo Balloni della Lucchini Neri Nuova Comauto, campione italiano juniores su strada nel 2007 e a cronometro nel 2006, mentre chiuderà la disputa il campione in carica della specialità fra gli Under 23, il toscano Adriano Malori della Filmop Ramonda Bottoli Parolin.

L’atto conclusivo della due giorni monteclarense sarà rappresentato dalla prova a cronometro Open che vedrà partire per primo, alle 14,28, l’Elite Davide Ricci Bitti della Lucchini Neri Comauto.

Chiusura della manifestazione con le partenze in serie dei professionisti: Filippo Simeoni (Flaminia) alle 15,16, Manuel Quinziato (Liquigas) alle 15,18 e il favorito, nonché campione in carica, Marco Pinotti (High Road, nella foto) alle 15,20 che sarà l’ultimo dei 27 atleti iscritti a scendere dalla pedana di via Primo Levi.

A seguito di ciascuna della competizioni si svolgerà la cerimonia di premiazione con la consegna delle medaglie di oro, d’argento e di bronzo per i primi tre classificati e della maglia tricolore e un mazzo di fiori per il neo campione italiano.

Sarà, inoltre, assegnato un trofeo a ciascuna delle società dei primi tre atleti classificati.

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Vinokourov: la squalifica sta per scadere, ma...

Sale il livello di attenzione, in casa Uci, circa il futuro di Alexander Vinokourov. Ufficialmente il corridore è squalificato fino al 21 luglio prossimo, un anno fa ha manifestato il proposito di ritirarsi ma ora pare abbia ripreso ad allenarsi seriamente.

«Abbiamo avuto informazioni, in maniera non diretta, del fatto che Vinokourov si allenerebbe in vista di un ritorno agonistico» ha dichiarato l’avvocato Philippe Verbiest, consigliere giuridico dell'UCI, spiegando che la federazione internazionale si è riservata i diritti di appello sul caso del kazako. A fine 2007, «l'UCI ha presentato appello al Tribunal arbitral du sport (TAS) contro la squalifica di un solo anno inflitta al corridore dalla sua Federazione. Ma visto che Vinokourov aveva annunciato di volesri ritirare, la procedura non è stata accelerata. Se però fosse chiara la sua intenzione di tornare, allora la pratica ripartirebbe subito».

Poche settimane fa, dopo aver vinto la Lurentine Kivilev, corsa amatoriale di 100 km che ricorda il kazako Andrei Kivilev morto nel 2003, Vinokourov aveva confermato di allenarsi a fondo tre volte la settimana, anche se ufficialmente non ha mai parlato di un ritorno alle competizioni.

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Fabrizio Macchi vince la crono di Coppa Europa

Fabrizio Macchi ha vinto la cronometro di Coppa Europa che si è disputata oggi a Holzkirchen in Germania. Il varesino ha affrontato una prova veloce e adatta alle sue caratteristiche: «Il percorso era molto bello anche se abbastanza lungo - 22 chilometri -. L’allergia mi ha dato molto fastidio, ma la forma era al top ad anche la concentrazione. In questo periodo sto molto bene ed ho la lucidità necessaria per prepararmi al meglio in vista degli importanti obiettivi di quest’anno. Domani mi misurerò nella gara su strada: gli avversari sono temibili, ma la competizione è un grande stimolo». Appuntamento a domani, sabato 21 giugno, ore 17.00.

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Tom Boonen torna alla vittoria

Tom Boonen è tornato alla vittoria. Il belga della Quick Step, al centro la scorsa settimana di un caso legato alla positività alla cocaina, è tornato oggi alla vittoria in Olanda, sulle strade dello Ster Elektrotoer. Boonen ha nettament dominato lo sprint della quarta tappa, la Nuth (Schimmert) - Nuth (Schimmert) di 170 km. Alle spalle del belga proprio Weylandt e il russo Trusov, con Enrico Gasparotto che ha conservato la maglia di leader della classifica generale.

“L’obbiettivo di oggi – spiega Boonen - era di portare allo sprint finale Weylandt nel migliori dei modi. Sono partito ai 400 metri dal traguardo il più forte possibile per lanciare la volata di Wouter, ma quando mi sono accorto che potevo vincere ho continuato dritto fino al traguardo. Sono veramente felice e soddisfatto oggi. In questi giorni ho imparato tante cose nuove su me stesso e sul mio ambiente e ho capito che ci sono tante persone che mi sono vicine. La decisione, presa di comune accordo con la squadra, di reagire subito e di tornare immediatamente alle corse è stata la scelta migliore che potevo fare”.

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Donne: Schleicher prima Regina del Trentino

Si è conclusa in volata la prima tappa del Giro del Trentino e il successo è andato alla tedesca Regina Schleicher del Team Nurnberger che ha precedutoi la giapponese Miko Oki (Menikini Selle Italia) e la campionessa mondiale Marta Bastianelli, subito brillante alla sua prima gara con la nuova maglia della Dilà Monticello Guerciotti.

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Fabretto e la Safi lasciano l'Italia e scelgono la Lituania

L’idillio è terminato. La festa in piazza sul palco a Cornuda all’indomani del trionfo iridato di Stoccarda è già lontano anni luce. Di quelle intense giornate restano solo foto e ricordi. Le strade tra la reginetta dei castelli romani Marta Bastianelli ed il Dream Team di Maurizio Fabretto si sono definitivamente divise. Era nell’aria, ma è troppo presto. E’ però un divorzio consensuale quello maturato in pochissimi mesi, da marzo. Da quando cioè l’Uci ha imposto a Safi e Titanedi, i due club nati a Cornuda (“me lo ha espressamente chiesto la Federazione di farlo” puntualizza Fabretto), di costituire un unico team misto per poter gareggiare nelle gare internazionali in cui i regolamenti lo consentono (come alla Grande Boucle dove da martedì Diana Ziliute a caccia dell’ultima Olimpiade prima di passare in ammiraglia, è tornata al successo calando un esaltante tris). Siccome al Giro d’Italia Lady che scatta il prossimo 5 luglio da Mantova, comporre una formazione mista non è consentito e dal primo al 25 giugno è concesso il cambio al volo di casacca, la stellina 21enne di Velletri, ha pensato bene di fare le valige e salutare tutti gli amaci trevigiani. Anche perché correre il Giro con la maglia iridata non capita tutti i giorni. E’ l’occasione della vita, non solo per l’immagine. L’assenza sarebbe stata a dir poco clamorosa.

Fabretto, un addio un po’ ingeneroso quello della Bastianelli.

“Per certi versi la capisco ma non lo condivido. Per tre anni è stata trattata come una figlia. Lasciata senza pressioni nella stagione della maturità scolastica. L’abbiamo fatta crescere sino all’exploit di Stoccarda, ma da ottobre, proprio con la conquista del mondiale, i rapporti avevano iniziato a complicarsi”.

Così la Marca perde una campionessa del mondo che recentemente, tra le altre cose, ha passato con successo il concorso per essere arruolata dalle Fiamme Azzurre. Altro motivo di attrito tra le parti.

“La decisione è stata di Marta – dice Fabretto –. Sia di andarsene che di passare alle Fiamme Azzurre. Vista la situazione che si è venuta a creare a tutte e 22 le ragazze tesserate ho dato la possibilità di svincolarsi. Ma alla fine solo la Bastianelli ha volto lasciarci. Per noi è un danno doppio, incalcolabile. Avremmo avuto più forza anche nella battaglia legale intrapresa con l’Uci. Anche la nostra Bronzini è una militare. Fa parte della Forestale. Francamente tutto questo via-vai sta creando non pochi problemi nella gestione delle ragazze. D’altronde finché i vertici federali in ambito femminile resto gli attuali, l’attività è destinata ad un ulteriore ridimensionamento. Loro tre anni fa mi avevano supplicato di rientrare in Italia per dare vigore al vivaio. Appositamente era stato varato il Progetto Italia che aveva portato subito all’iride della Bastianelli. La Titanedi, che correrà il Giro per obblighi contrattuali, è stata creata per le giovani e adesso per loro mi trovo in questa situazione. Tranquilli. Perché con questa Federazione ho chiuso. Ho già fatto i biglietti per tornare ed affiliare nuovamente le squadre in Lituania”.

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Mondiali Mtb; tra gli Under 23 vince lo svizzero Schurter

E’ dominio rossocrociato ai Campionati del Mondo Cross Country categoria uomini under 23. Oro al favorito, lo svizzero Nino Schurter. Alle sue spalle a soli 41” il sudafricano Burry Stander che ha saputo tener testa allo svizzero per tutta la corsa. Bronzo allo svizzero Matthias Fluckiger e quarto posto all’altro connazionale Fabian Giger.

Primo tra gli azzurri è Johannes Schweiggl che partito nelle ultime posizioni ha fatto una corsa in rimonta tagliando il traguardo poi in 23esima posizione: “Il mio obiettivo era di arrivare tra i primi venticinque e ci sono riuscito– commenta l’azzurro – Sono contento di essere partito tra le ultime file e di aver fatto una gara di rimonta anche se ho accusato molto la fatica all’ultimo giro”.

L’altro azzurro Alessio Zamuner chiude ventinovesimo. Giornata nera per Cristian Cominelli che, dopo una partenza non eccellente, è riuscito a recuperare posizioni raggiungendo la quindicesima. Purtroppo all’ultimo giro, in tutto sei, l’azzurro ha perso terreno: “All’ultimo giro non riuscivo più a pedalare – dice Cominelli – Oggi per me è una giornata nera”.

“Non siamo partiti tra i favoriti – commenta il Direttore Tecnico Hibert Pallhuber – Speravo però che Cristian Cominelli si piazzasse tra i primi venti. Infatti era riuscito a recuperare dopo la partenza ma poi è entrato in crisi”.

Domani, sabato 21 giugno protagonista il Downhill con la Squadra Nazionale Junior Uomini (dalle 10.30), La Squadra Nazionaler Elite Uomini (ore 13.45) ed Elisa Canepa per le donne Elite (ore 12.45).

A seguire la programmazione Rai:

Sabato 21 giugno 2008

12:00 - 13:45 - RAI SPORT PIU'

18:00 - 18:45 - RAI 3 e RAI SPORT PIU' (in simulcast)

Domenica 22 giugno 2008

11:00 - 13:30 - RAI SPORT PIU'

17:50 - 18:30 - RAI SPORT PIU'

Lunedì 23 giugno 2008

16:30 - 17:15 - RAI 3

RISULATI:

UOMINI UNDER 23 XCO: 1. Nino Schurter (Svi) Km. 34,9 in 1.44’34”, media 20,03; 2. Burry Stander (Rsa) a 41”; 3. Matthias Flückiger (Svi) a 3’46”; 4. Fabian Giger (Svi) a 4’54”; 5. Stéphane Tempier (Fra) a 5’55”; 6. Dario Alejandro Gasco (Arg) a 8’26”; 7. Raphael Gagne (Can) a 8’46”; 8. Frank Beemer (Ol) a 9’; 9. Pascal Meyer (Svi) a 9’22”; 10. Robert Gehbauer (Aut) a 9’50”; 23. Johannes Schweiggl (Ita) a 14’36”; 29. Alessio Zamuner (Ita) a 16’38”; 33. Cristian Cominelli (Ita) a 19’39”; 46. Samuele Porro (Ita) a 1 giro; 56. Umberto Corti (Ita). Ritirato: Davide Di Marco (Ita).

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con sagan (4 ai mondiali su strada lo scorso anno dietro ai 3 azzurri....) non ho mai corso ma con jouffray si!!! vi giuro che questo mena e non poco...infatti ha vinto il giro di toscana con un numero incredibile la 4 tappa..la prima era in fuga dalla partenza con altri 10 corridori, sono arrivati all'arrivo in 2 e poi quelli altri della fuga..ha fatto 2....la 4 tappa era 2 in classifica a pari tempo però, così a 25 km dall'arrivo è partito da solo in salita...dalla discesa mancavano 15 km abbondanti tutti contro vento...se li è fatti con il gruppo a 20''..l'arrivo era in salita e a 50 metri dall'arrivo l'hanno ripreso...ha fatto secondo ma hastaccato di pochi secondi il leader e ha vinto il giro....bene...delle volte gli ero a ruota quando partiva, soprattutto su i falsipiani, e vi giuro che era da sputare sangue a stargli solo a ruota :o:thumbup:

hai mai visto kwiatoski(non so se si scrive così) il campione europeo? beh al turano e partito sulla prima salita che mancavano 80 km all'arrivo e c'erano altre salite da fare... beh e arrivato da solo con 2 min sul gruppo!!!!!!!!!!!!!!! UNA MOTO!!!!!!!!!!!

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hai mai visto kwiatoski(non so se si scrive così) il campione europeo? beh al turano e partito sulla prima salita che mancavano 80 km all'arrivo e c'erano altre salite da fare... beh e arrivato da solo con 2 min sul gruppo!!!!!!!!!!!!!!! UNA MOTO!!!!!!!!!!!

non ci ho mai corso...ma ho visto il video della gara.....

of topic: hai msn??

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