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"Di Luca richia una squalifica di 2 anni"


CicloPolizzi

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Di Luca ascoltato dal Tas

Il verdetto slitta ad aprile?

A Milano i legali del corridore abruzzese hanno esposto le motivazioni del ricorso contro la squalifica di tre mesi, già scontata per la frequentazione del dottor Santuccione. Almeno una settimana per il giudizio

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Danilo Di Luca, 31 anni, corre con la Lpr di Bordonali. Bettini

MILANO, 20 marzo 2008 - Si è conclusa l'udienza di Danilo Di Luca per il procedimento contro la squalifica di tre mesi inflitta all'abruzzese per la frequentazione con il dottor Santuccione. Il professor Luigi Fumagalli, il giudice nominato dal Tribunale arbitrale dello sport in accordo con le parti, ha ascoltato l'esposizione tecnica della difesa di Di Luca per circa tre ore. Poi è stato lo stesso vincitore dell'ultimo Giro a chiedere la parola per una deposizione spontanea. "Ho detto al giudice che non merito quello che sto vivendo da 9 mesi a questa parte - ha dichiaro il leader della Lpr, che ha scontato la squalifica a fine 2007 rinunciando tra l'altro al Mondiale di Stoccarda -. Sono stimato nel mio mondo a livello internazionale e mi considero un esempio per lo sport italiano".

Occorrerà forse più di una settimana prima di conoscere il verdetto del Tas, che arriverà presumibilmente dopo il giudizio del Gui della Procura antidoping sull'altro caso che ha coinvolto Di Luca, quello dei controlli effettuati dopo la tappa dello Zoncolan al Giro 2007. "Danilo ha avuto un confronto che ha ritenuto esauriente con la commissione giudicante - ha spiegato il suo team manager alla Lpr Fabio Bordonali - È convinto di aver chiarito la sua estraneità alla vicenda doping che vede coinvolto come figura centrale il medico Luigi Santuccione. Ironia della sorte la decisione si accavallerà probabilmente per Danilo con l'udienza del 1 aprile innanzi al Giudice di Ultima Istanza di Federciclismo per la vicenda della flebo all'ultimo Giro d'Italia - ha aggiunto Bordonali - Baratterei volentieri le vittorie su strada con il completo proscioglimento di Di Luca. Per intanto sono certo che domani avrà la grinta giusta per tentare il colpaccio sulla salita finale del Poggio alla Milano-Sanremo".

L'udienza di oggi si è svolta a Milano, presso lo studio legale Pavia-Ansaldo, per evitare al corridore di recarsi a Losanna a poche ore dalla Milano-Sanremo, in programma sabato.

Gazzetta.it

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  • 2 weeks later...

Di Luca, ecco l'accusa

"Infusione di plasma"

E' in corso all'Acqua Acetosa l'udienza per doping del vincitore del Giro 2007 davanti al Gui. La Procura ha esplicitato l'imputazione, poi è toccato alla difesa. Ora è iniziata la Camera di consiglio, sentenza attesa nel pomeriggio

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Danilo Di Luca con il suo avvocato Fedderico Cecconi. Ansa

ROMA, 1 aprile 2008 - Un'endovena di plasma. Questa l'accusa emersa intorno a mezzogiorno durante l'undienza per doping a carico del vincitore del Giro 2007 Danilo Di Luca davanti al Giudice di ultima istanza (Gui). Dopo gli interventi dei periti, infatti, la parola è passata alla Procura antidoping nella persona dell'avvocato Fabio Filocamo che ha precisato: "Noi facciamo un'accusa precisa e concreta" perché nelle tre ore intercorse tra il primo e il secondo test allo Zoncolan Di Luca risulta aver effettuato "una manipolazione fisiologica corporea con infusione di plasma". La difesa ha subito replicato, quindi intorno alle 12.30 è iniziata la Camera di consiglio: questione di poche ore, dunque, per la sentenza.

LA SEDUTA - L'udienza era iniziata puntualmente alle 10 nell'Aula magna dell'Acqua Acetosa. Assente l'interessato (è alla Settimana Lombarda), sono presenti una quarantina di giornalisti e poi l'intero gruppo dei rappresentanti delle componenti del Gui, a partire dal presidente Francesco Plotino, quello della Procura antidoping del Coni guidato dal Procuratore capo Ettore Torri e quello degli esperti convocati dal Gui, capintanati dal professor Francesco Botrè, direttore scientifico del laboratorio antidoping dell'Acqua Acetosa.

SQUADRA INCOMPLETA - Manca invece un uomo alla squadra di De Luca, creata intorno all'avvocato difensore Federico Cecconi: è il professor Costanzo Moretti, uno dei quattro consulenti tecnici, impegnato negli Usa. Lo stesso Moretti, peraltro, ha già consegnato la sua memoria.

Gazzetta.it

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L'accusa: Di Luca ha assunto plasma. A ore il giudizio

È stato Fabio Filocamo, rappresentante della Procura antidoping del Coni davanti al Giudice di Ultima istanza in materia di doping (Gui) del Coni, a formalizzare l'accusa contro Danilo Di Luca: «Una flebo di plasma ha prodotto un profilo ormonale di un bambino. Nelle 3 ore intercorse tra il primo e il secondo controllo antidoping Di Luca si è sottoposto ad un'infusione di plasma: è questa l'accusa che muoviamo. Le anomalie ormonali evidenziate dal secondo test sono riconducibili ad un metodo aggressivo, comune nella pratica sportiva non regolare. Secondo il codice antidoping la pratica sarebbe irregolare anche se l'infusione contenesse una soluzione acquosa non prescritta da un medico. Il nostro non èà un dubbio. Noi muoviamo un'accusa seria, precisa, grave».

Dopo le controdeduzioni della difesa, il Gui si è riunito in camera di consiglio attorno alle 12.30 ed è probabile che la sentenza, in un primo tempo prevista per i prossimi giorni, venga emessa già oggi nel tardo pomeriggio.

Tuttobiciweb.it

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Botrè attacca: c'è una "buca" ormonale nel caso Di Luca

Si è aperto stamane il processo sul caso di Luca davanti al Gui del coni. E si è aperto con la deposizione del professor Francesco Botre', direttore scientifico del laboratorio antidoping di Roma. «C'è una "buca" ormonale nel Giro d'Italia di Danilo Di Luca - ha esordito Botrè -: i 12 campioni raccolti nei controlli effettuati al Giro d'Italia evidenziano un calo dei valori steroidei. Il controllo del 30 maggio, il numero 9 della sequenza, è una buca per la sua atipicità. La riduzione dei valori ormonali è la conseguenza di un'idratazione effettuata per via endovenosa».

Tuttobiciweb.it

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La difesa di Di Luca: valori causati da assunzione di acqua

Dopo il professor Botrè, davanti al Gui è stata la volta della difesa di Danilo Di Luca con l'esposizione in aula del consulente tecnico Giuseppe Remuzzi. "Stiamo parlando di valori più bassi a fronte di concentrazione più bassa - ha detto Remuzzi, che ha poi ricordato come la difesa abbia effettuato un test con quattro volontari -. Dopo l'assunzione di liquidi in tutti e quattro i casi c'è stata una riduzione dei valori pari a quella di Di Luca. Non c'è nessuna evidenza nelle letteratura scientifica che altre sostanze possano dare comportamento analogo e ridurre escrezione urinaria di testosterone. Stiamo andando a cercare un'altra sostanza in presenza di una diluizione delle urine, che però spiega già il fenomeno. Andiamo a cercare un'altra ipotetica sostanza che non conosciamo".

Quando un membro del Gui ha chiesto al consulente della difesa quanta acqua servirebbe per arrivare ai valori riscontrati da Di Luca, Remuzzi ha risposto che "nella letteratura il test di diluizione delle urine avveniva con un litro d'acqua in 20 minuti o 20 millilitri pro chilo in 30 minuti, noi abbiamo scelto questo parametro. La misurazione l'abbiamo fatta due ore dopo, per avvicinarci alla situazione di Di Luca".

Dopo Remuzzi, ha preso la parola per la difesa un altro consulente, Giuseppe Pieraccini. "Non si può affermare in maniera univoca che la riduzione dei valori possa essere dovuta a infusione endovenosa. In che modo siano entrati i liquidi io non lo so, ma ho fatto un test su me stesso. Io faccio podismo e dopo un allenamento pesante mi sono reidratato con un litro d'acqua e dopo tre ore densità urinaria era molto bassa".

Tuttobiciweb.it

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mi sa che la storia si sta facendo sempre più complicatae sarà dura uscirne, perchè purtroppo la difesa si basa solo sull'assunzione dell'acqua, ed è una difesa che regge fin che regge, dovrebbero trovare altre spiegazioni....poi questo per quel che ne so...magari (spero) mi sbaglio

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Di Luca: sono disgustato, penso solo a correre

Ha solo una gran voglia di correre. Di cancellare tutto quello che non ha niente a che vedere con la sua professione. Danilo Di Luca è stanco di tutto, tranne che di pedalare. Ma sa bene che la serenità che gli stanno rubando da circa un anno finisce col compromettere i risultati sportivi. Come se l’acido lattico, che ti costringe ad alzare bandiera bianca, arrivasse dalla testa e non dai muscoli. Alla Settimana Lombarda il campione della Lpr Brakes vuole affinare la condizione ma si sente pronto anche ad andare a caccia di una vittoria, di tappa, se non di classifica.

“Questa corsa per me è un avvicinamento agli obiettivi primari della stagione. Di sicuro però un occhio alla classifica non mancherò di darlo. Già oggi nella cronometro a squadre bisogna stare attenti e fare bene perché è importante vedere il responso anche in chiave Giro d’Italia. Il percorso di questa “Settimana” mi piace, è ben studiato e impegnativo”.

E’ brutto parlarne sempre, ma ogni volta c’è una novità in negativo. Adesso anche il no alle Classiche del Nord, quelle Classiche che hai già vinto. Ma dentro cosa provi davanti ad una sequenza infinita di “colpi bassi”?

“Sicuramente sono disgustato per come mi stanno trattando, in una maniera veramente assurda. Ma io vado avanti per la mia strada: gli obiettivi sono sempre i soliti il Giro d’Italia e poi le corse di fine stagione in vista del Mondiale a Varese. Per quel che riguarda le Classiche del Nord per adesso me le hanno tolte, speriamo ci sia un ripescaggio in extremis: io ancora ci credo e ci spero. E’ anche vero che solo pensare al ripescaggio mi sembra assurdo per uno che ha vinto l’Amstel, la Freccia e la Liegi”.

Tutto quello che sta accadendo prima o poi finirà, almeno si spera. Ti hanno tolto molto e sarà impossibile restituirtelo. Chissà, però questa situazione, la rabbia che hai dentro e che vorrai sfogare pedalata dopo pedata finirà per “allungarti la vita”, ciclisticamente parlando?

“E’ vero. Prima avevo intenzione di smettere a 34, 35 anni. Adesso già sto pensando di arrivare ai 36 o 37 anni prima di appendere la bici al chiodo. Sto andando molto forte, sono nel pieno della maturazione anche fisica e credo che almeno per altri 5 anni posso competere con i migliori”.

Dalle situazioni negative a volte si possono trovare cose positive. Tutti ci stiamo accorgendo che il pubblico, i tifosi, ti stanno molto molto vicini. Diciamo che nel “dolore”, nella difficoltà, la gente ha imparato ad amarti ancora di più. Senti questo calore intorno?

“Sì, lo sento questo affetto. La gente stavolta è tutta dalla mia parte, mi dicono di non arrendermi, mi fermano per strada e mi chiedono di non mollare, di continuare ad allenarmi, correre e vincere. Mi fa molto piacere tutto questo riscontro positivo da parte dei tifosi, significa che veramente hanno capito che si sta arrivando proprio alla pazzia totale”.

Tuttobiciweb.it

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Di Luca, l'avvocato Cecconi precisa che...

L’avvocato di Danilo Di Luca, Federico Cecconi, ha stilato in serata un comunicato ufficiale per chiarire alcuni punti di quanto avvenuto stamane a Roma: «Con riferimento ad alcuni resoconti giornalistici relativi allo svolgimento dell’udienza dinnanzi al GUI a carico dell’atleta Danilo Di Luca si precisa quanto segue: “Contrariamente a quanto da alcuni riferito non corrisponde a realtà che si sia dimostrata da parte dell’Ufficio di Procura Antidoping l’assunzione di plasma o l’impiego di altri metodi vietati. Si ritiene, viceversa, siano state offerte prove assolutamente precise della liceità della condotta tenuta dall’atleta. Si auspica pertanto che la perizia predisposta abbia modo di chiarire definitivamente l’estraneità dei fatti contestati a Danilo Di Luca”.

Tuttobiciweb.it

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