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[LA STORIA DEL CAMPIONE] Una storia vera


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Premessa

Ritorno al passato

Tutto cominciò in quell'auto, a Dicembre inoltrato...

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In una fredda notte d'inverno ascolto il rumore della pioggia battere come un metronomo, senza soluzione di continuità sui vetri dell'auto; il cielo è tetro, le luci dei lampioni sono lontane, i vetri si appannano con il nostro respirare lento e sussurrato, frutto di parole ponderate.

La serata è stata l'occasione per ritrovarci, a distanza di sei mesi, in un Dicembre tempestoso, accanto ad un camino e attorno ad un tavolo imbandito...è stata l'occasione per ripercorrere tre anni della nostra esistenza che non scorreranno via dalle nostre, ingenue, menti.

In tre anni di cose se ne creano e se ne distruggono: il tempo è maligno, tende a cancellare le orme sulla sabbia, testimoni del nostro passaggio; il tempo annebbia ricordi un tempo vivi, il tempo fa maturare, il tempo mi ha fatto capire che è giunta l'ora di abbandonare i sogni e concentrarsi sul presente reale.

Se vi state chiedendo quali sono questi tre anni...beh...

Finite le Scuole Superiori trovai l'illuminazione: Università! La mia esperienza in ambito sportivo mi portò a scegliere la facoltà di Scienze Motorie, ammetto che non sia stato come scalare l'Everest, ma le difficoltà ci sono state e, anche se fosse andato tutto liscio, io non sono certo Messner! Ho conosciuto persone meravigliose ed altre delle quali non ricorderò nemmeno il nome...

Come sempre però, alla fine di una bella avventura, la malinconia crea un alone dal quale uscirne diventa impossibile; il groppo in gola si fa sempre più grande, gli occhi d'improvviso si fanno lucidi, assecondano i messaggi del cuore, la ragione si scollega...lascia spazio alle emozioni...

Lo sappiamo tutti che, aperta quella porta chiamata laurea le nostre strade si divideranno, seguendo linee forse parallele, senza un punto d'incontro, eppure servirebbe qualcosa per riunirci ancora, per non lasciare che la fiamma si spenga.

La fine di una serata memorabile è sempre il piatto più amaro, tempo di bilanci e separazioni, la fine di una serata memorabile per me, è guardarsi negli occhi e lasciare che siano loro a manifestare quanto ci siamo davvero voluti bene, e quanto ce ne vorremo ancora, seppur barricati nelle nostre vite, chiusi in noi stessi e perenni insoddisfatti...

In una serata come questa, riassumere tre anni così intensi ed importanti è difficile, per questo spesso si rischia di cadere nel banale, si rischia che tutto vada perso nel progredire frenetico della nostra vita. Meglio allora restare in quest'auto, a ripararsi dal freddo, pensando che, almeno per una volta, i nostri cuori possano scaldarsi a vicenda, più di una folata di aria calda...

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Grazie ragazzi, avanziamo allora a piccoli passi...

CAPITOLO PRIMO: "Che ne sarà di noi?"

Paragrafo 1:

Gente della notte

E' l'alba, anche l'ultimo lampione è spento...

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L'oscurità di questa gelida e buia nottata se n'è andata, spazzata via da una brina vellutata sul parabrezza; anche l'ultimo lampione spegne la lampadina, ora inizia per lui il riposo e probabilmente anche per noi. Noi...gente della notte...

Jovanotti ci ha fatto persino una canzone, io non sono mai stato un "nottambulo", sempre piuttosto tranquillo e la notte dunque mai l'ho vissuta appieno, ma stanotte, beh...stanotte...

Una serata di quelle indimenticabili, conclusa in una piccola auto a raccontarsi di come eravamo, piuttosto spaventati dal "come saremo". Si, perchè il futuro per noi è ancora una sfera da scrutare, il che un pò ci spaventa, ma in questa notte...in questa notte, uniti come non mai, non ci spaventa nulla ed anche l'argomento futuro non è un tabù.

Con la solita verve ironica interrompo il silenzio, evitando che qualcuno chiuda gli occhi:

"Che bello Marco quando verrò al Blockbuster a prendere un dvd e tu sarai li a consigliarmi, vestito di blu...oppure quando Carlo farà il panettiere, oppure ancora quando Frank lavorerà al distributore di benzina del papà! Scusi, mi fa venti euro...ma tu? Ah, sei tu!!!

E tu Ivan non ridere che farai il magazziniere della squadra di calcio a 7 nel CSI, a Coccaglio!

Beppe? Cazzo Beppe tu andrai in pensione a novantacinque anni se aspetti ancora un pò a trovarti un lavoro..."

Le risate all'unisono devono aver svegliato il giornalaio dell'edicola vicina, stupito da tanta vitalità alle sei del mattino.

Ivan però non ci sta, ribatte il colpo:

"E tu? Sentiamo...cosa farai, a parte scrivere le solite storie inventate sul sito di cycling-manager?"

"..........................

Inventate? No...no...stavolta...scriverò UNA STORIA VERA!"

D'immediato scoppiarono a ridere, ma ben presto capirono che non scherzavo...

Meglio rincasare, è ora di dirsi addio, anzi...un arrivederci di cuore, sentito, profondo. Grazie ragazzi.

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Ci mancherebbe......... :banghead:

Paragrafo 2:

L'alba del giorno dopo

24 ore dopo; corsa per non dimenticarsi...

albagiornodopobo7.jpg

Il tempo di ripartire da dove ci eravamo lasciati è giunto, non voglio perdere l'occasione di creare un non sò cosa di indimenticabile: quell'avvenimento che, stretto tra le meningi resterà riecheggiante fin che, ed oltre, questo nostro cuore non terminerà di battere, sfuggendo ai materialismi di una vita terrena ma custodito con ali di angelo in qualcosa più grande di noi, più grande di me...

Le parole sono forti, ma sono solo parole...solo parole...avrei voglia di fatti, di creare, di modellare, di sognare, di mettere le ali a questi miei pensieri, trasformarli in fatti e vivere il momento.

Alzo la cornetta per sentire Pedro (il Frank della serata prima); con lui ho gran feeling e sò che penserà anche lui a qualcosa di unico per celebrare tre anni così.

Frank però non ha grosse idee per la testa...

Sono stanco delle solite cene che terminano con un caffè per ammorbidire la sbornia, in un bar all'angolo alle sei di mattina; vorrei qualcosa che durasse il più possibile. Alzo la cornetta per sentire gli altri amici, ma le idee mancano e non posso che abbandonare ogni tentativo, certo che tutto verrà da se...

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Paragrafo 3:

Eppur si muove

Qualcosa frulla nella testa...

alpeib9.jpg

E' il solito sabato di un solito inverno nel solito bar del mio solito paese...

L'aperitivo scende veloce in gola, come sbocco alla ricerca di un uscita da un tunnel chiamato futuro. Gio e Marci mi fanno compagnia; non c'entrano nulla con l'università, qui siamo sulle sponde del lago d'Idro; la nebbia copre l'acqua gelida e la brina riveste prati e automobili.

Solita storia, qualche goccia di pioggia non fa che rendermi ancor più malinconico, allorchè Gio, una volta spiegata la faccenda...

"Davide...sono due anni che ci pensiamo, perchè no?"

"Perchè no cosa?"

"Anche tu ci hai preso gusto, ed anche se non si tratterebbe di mountain bike, con tanto allenamento potresti fare bene..."

"Eh!?!?! Vorresti fare una squadra?"

"Si, con gli agganci giusti perchè no?"

"Servono pesci grossi allora...e soldi pesanti non ne abbiamo, anche se..."

"Anche se?"

"Beh, ero alla ricerca di un'idea e questa è una vera e propria bomba! E pensavo che, coinvolgendo l'università nel progetto, potrebbero darci una mano, anche se da rivali, perchè no?""

"Ma cosa c'entra l'università?"

"Allora non capisci...due squadre, l'una contro l'altra; l'UCI è alla ricerca di uno sport pulito senza doping, i vari Ullrich, Basso, Landis, Vinokourov erano grandi nomi si, ma soprattutto grandi imbroglioni. Hanno bisogno di gente pulita, con la giusta campagna pubblicitaria e coinvolgendo enti importanti non sarebbe impossibile. Per i soldi piccoli sponsor magari non basteranno ma potremo farci aiutare dalla Provincia, dal Comune, dagli abitanti; una raccolta di soldi se l'Università di Brescia non volesse stringere rapporti con noi."

"Allora perchè non provarci...tu Marci cosa ne pensi?!?!"

"Prope bù chèl prosèc che... (Proprio buono questo prosecco qui)"

"Dai nom (dai su) dicci"

"L'idea non è male, un pò sognatrice ma non male; ma scordatevi di farmi correre su una bicicletta, sono un pilota non un ciclista!"

"Vedremo vedremo, dai pago io il "giro" ora è mezzogiorno, mangio e comincio la serie di telefonate. Ciao "gnari" (ragazzi)"

"Ciao Davide..."

"Ciao e fammi sapere...gia me lo sogno..."

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Paragrafo 4:

E' Rettore ma non canta il Cobra...

Incontro con il Rettore dell'Università degli Studi di Brescia

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La porta si apre a fotocellula, la stanza del Rettore Augusto Preti è spaziosa, ricca di libri e di fogli scritti a mano; proprio quella mano che stringe con vigore la mia, mi mette una mano sulla spalla e comincia ad interessarsi al mio percorso di studi, felice di sapere che io sia iscritto all'ultimo anno della facoltà di Scienze Motorie si appassiona al mio progetto, porta la mano come segno d'interesse accarezzandosi la barba tagliata da poco; l'argomento soldi pensavo potesse placare il suo interesse ed invece...

"Davide...le dirò, anzi, ti dirò...è un progetto interessantissimo, di un ragazzo che vuole salvare lo sport che ama; anche io l'ho sempre amato, sono cresciuto ammirando Gimondi e Merckx, poi tutto è diventato così marcio e me ne sono disamorato. Ma in cuor mio vorrei fare qualcosa ed è paradossale che sia un ragazzo così giovane a darmi un insegnamento così...

Ora tu vorresti fare una squadra, magari con l'aiuto del CUS (Centro Universitario Sportivo), per poter correre fianco a fianco dei professionisti? Nel nome di uno sport pulito!"

"Tutto giusto eccetto un punto...io vorrei che siate voi Dottore ad imbastire una squadra con dei ragazzi del mio anno e della mia facoltà; e vorrei potervi sfidare con alcuni amici amanti di questo sport. A questo mondo le sfide piacciono da morire, così come al sottoscritto, specialmente in questo sport, la sfida è linfa vitale, nel nome di una buona causa poi...credo che il ritorno d'immagine valga dieci volte la spesa iniziale. I contratti sarebbero basilari: 2000 euro; il budget servirà per i trasporti e le spese extra. Con un pò di pubblicità trovare un'azienda costruttrice di biciclette e di vestiario non sarà impossibile. Se la mettiamo come va realmente messa saranno in tanti ad interessarsi. Inoltre potrei fare da intermediario..."

"Beh, mi hai quasi convinto, l'idea è grandiosa, i soldi beh, ce ne sono pochi, ma per imbastire una squadra non dovrebbero esserci grossissimi problemi, dovrò solo parlarne al Consiglio. Il vero problema è la tua squadra, non credo di poterti aiutare, ti offro un posto da noi...in fondo stai facendo tutto tu!"

"Farò il possibile per trovare un budget, anche minimo, per far sognare amici di una vita. Nel frattempo la ringrazio, se questo progetto si completerà...saremo leali sfidanti, sofferenti combattenti e amanti inguaribili di questo sport. Grazie ancora del suo tempo..."

Un piccolo tassello è stato completato, la strada è ancora lunga e, anche se ora mi ritrovo paradossalmente ad aver regalato la mia idea al futuro "nemico", sono orgoglioso di quanto fatto e, dopo tanto tempo, potrò andarmene a dormire col petto gonfio.

Domani sarà un altro giorno...

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dopo la battutaccia sul rettore boicotto la storia :banghead:

hehehehe....era dovuta! Troppo forte la tentazione... :twisted:

dave ma perchè nn fai un best seller delle tue storie??? vinceresti il nobel... gran inizio... :comp1::excl:

:excl: Troppo buono, questa storia del libro elettronico è un inizio (tremate...!!!!!) :wink:

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Paragrafo 5:

A caccia di sponsor

Pubblicità, beata pubblicità...

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Ultimamente si pensa che la pubblicità sia solo fattore negativo, i mass media ci tartassano modificando con impareggiabile destrezza gli ingranaggi delle nostre idee, vorrebbero appiattirci, vorrebbero che la massa fosse costituita da individui tutti uguali fra loro; ma il ruolo della pubblicità ha anche un lato positivo, serve a realizzare i sogni; ed io a lei, in questo giovedì a pochi giorni dal Natale sto per mettere le ali ai piedi...

Il Comune di Idro sta facendo di tutto per garantire un futuro a questo progetto, ma il budget è risicato; persino i "paesani" si mobilitano, cosa assai rara...E' però l'entrata in scena del Cavaliere Silvestro Niboli, Presidente di: Fondital, Valsir e Raffmetal a dare la scossa.

Tempo fa la Valsir si impegnò nel progetto Barloworld per appoggiare il basco-bresciano, residente a Vobarno, a due passi da Salò: Igor Astarloa. Dopo quell'esperienza piuttosto infelice la Valsir si tirò indietro e fu Fondital ad entrare decisa nel mondo delle due ruote, come sponsor del Giro d'Italia e della Lampre di Martinelli. Al Sig. Niboli l'intera Vallesabbia è debitrice, ultimo successo la tappa di Vestone, da lui voluta fortemente; e da oggi lo siamo anche noi. L'apporto economico sarà minore di quello del CUS BRESCIA, anche perchè non sponsorizzerà direttamente con il bel nome sulla maglia per non dar luogo ad un conflitto d'interessi; ma ci fornirà un budget iniziale medio-basso, quanto basterà per farsi accettare dai grandi capi dell'UCI.

Ed il resto???

Beh, ho dovuto supplicare mio papà e mio zio di sponsorizzare, anche con poco, il nostro progetto ed alla fine hanno ceduto! Così ha fatto Gio con il suo datore di lavoro, che in pratica è anche suo cugino ed anche lui s'è deciso a darci una mano.

Gli sponsor sono pochi si, ma quanto basta per cominciare, ora la base sulla quale si fonderà la nostra piramide è costruita, ma restano ancora tanti, tanti, tanti mattoncini...

Ora la parola passa all'UCI, non sarà facile..

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Copioneeeeee!! Questa idea l'aveva avuta Paolo, fare una squadra con i suoi amiciii!!

MAGNA MAGNAAA

ma che stai a di!?!?! L'aveva fatta con quelli del forum, non c'entra...

:thumbup:

Jaco, potresti mandarmi via mail la maglietta che hai fatto tu per l'AC Salute con paperino grazie? :blink:

Si c'è bisogno! :D

Cmq sono a lavoro, mandala via mail graze in jpg e tga :wink:

Grazie JAco!

Fai pure è pirlone!!! :wink::lol:

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Eh Eh... complimenti Dave anche se non ho capito la rivalità fra voi e l'università....

Io sto già iniziando a scrivere e a preparare gli sfondi....

però ci sarà da aspettare ancora un pò....

e poi ho bisogno di voi per raccontare la carriera della Cycling - Manager.... sto aspettando che tutti rientrino dalle ferie.... :blink:

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