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Toronto cade, Bargnani cresce

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Nella prevedibile sconfitta dei Raptors contro i mostri sacri di San Antonio Andrea gioca con più sicurezza: otto punti e prestazione incoraggiante

Andrea Bargnani in azione contro gli Spurs. CastTORONTO, 5 novembre 2006 - Alla sua terza partita nba Andrea Bargnani ha iniziato a mostrare perché è la prima scelta assoluta del draft 2006. Nei primi sette minuti di gioco contro San Antonio il suo impatto sulla gara si fa sentire eccome visto che al ritorno in panchina a 8’14 dall’intervallo sul 30-29 è il miglior marcatore di Toronto con 8 punti. Il suo ingresso in campo avviene al 2’31 dal termine del primo quarto (preceduto da Jones e Garbajosa) sul 17-14 per i Raptors. Con Tim Duncan in panchina l’avversario diretto di Bargnani è Francisco Elson.

Al primo tentativo segna e subisce fallo per un gioco da tre punti in transizione dopo uno sprint da un canestro all’altro che viene premiato dal passaggio puntuale di T.J. Ford. Subito dopo si ripete prendendo posizione in area e, servito da Garbajosa, si gira e appoggia dolcemente al tabellone per il 23-14. Inaugura il secondo quarto con un errore dall’angolo e un altro errore su penetrazione centrale, ma la sua intraprendenza è gradita al pubblico di casa. In azione difensiva su Manu Ginobili arriva il primo fallo, ma Andrea non si scoraggia. È nella metacampo offensiva che fa vedere le cose migliori.

Dopo un tiro sbagliato dalla media nell’azione successiva il Mago cattura un rimbalzo, si fa subito trovare smarcato dalla linea dei tre punti e centra la prima di molte triple future all’Air Canada Centre. Nel secondo tempo, Sam Mitchell si affida di nuovo alla coppia di lunghi Bosh-Nesterovic sostituito poi dal positivo Garbajosa. La gara resta aperta con gli Spurs sempre avanti di poche lunghezze. Mancano tre minuti esatti nel terzo quarto quando anche Bosh va a prendere fiato e l’ex Benetton rientra. Stavolta c’è Duncan e alla prima azione Andrea commette fallo su di lui. Nella seconda, Duncan si libera dal raddoppio Bargnani-Parker e infila due punti facili per lui.

In un amen Toronto si ritrova sotto 62-75 complici due palle perse consecutive, ma lo svantaggio è ridotto a otto lunghezze alla fine del quarto (68-76). Solo un minuto in campo per il Mago nell’ultima frazione di gioco in cui sbaglia un buon tiro e commette fallo su Oberto. Per coach Mitchell è arrivato il momento di farlo accomodare in panchina. Rientra Chris Bosh, ma San Antonio ha la vittoria in pugno ed è squadra troppo esperta per lasciarsela sfuggire. Mitchell rimette in campo Bargnani nei secondi finali a partita ormai chiusa. Nella prevedibile sconfitta (94-103 il punteggio finale) contro una della favorite al titolo, Bargnani è stato utilizzato per 11’25 minuti complessivi. Queste le sue cifre: 8 punti, 2/6 da due, 1/1 da tre, 1/1 ai liberi, 2 rimbalzi, 3 falli.

Adriana Galimberti

(Gazzetta)

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Nelson affonda Dallas

Il coach torna da ex e infligge ai Mavericks la terza sconfitta consecutiva. Sconfitta interna anche per New York, mentre un altro ex, il turco Okur, guida Utah alla vittoria su Detroit

Don Nelson, coach di Golden State. Ap

Don Nelson, coach di Golden State. Ap

NEW YORK, 7 Novembre 2006 - Don Nelson regala un dispiacere alla sua ex squadra. I Warriors, infatti, sorprendono i Mavs a Dallas. San Antonio passa a New York mentre Utah ha la meglio su Detroit.

Orlando-Washington 106-103

La panchina di Orlando fa la differenza e i Magic riescono ad avere la meglio sui Wizards. Le riserve dei Magic producono 18 dei 25 punti messi a referto dalla squadra di casa nell’ultimo quarto. Gioca alla grande soprattutto il play portoricano Carlos Arroyo, in un grande momento di forma, la cui promozione nel quintetto titolare, anche a causa dell’incostanza di Jameer Nelson, potrebbe non essere lontana.

Orlando: Arroyo 23 (6/9, 3/4), Turkoglu 18, Dooling 15. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Dooling 5.

Washington: Jamison 29 (7/11, 4/:shock:, Arenas 24, Butler 16. Rimbalzi: Thomas 15, Jamison 10. Assist: Arenas 6.

New York-San Antonio 93-105

Gli Spurs provano a rendere interessante una partita che sembrava già chiusa smettendo di giocare con qualche minuto d’anticipo. Dopo aver dominato i primi tre quarti San Antonio, avanti di 23 punti, si rilassa e i Knicks, guidati da un Marbury rinfrancato dopo un primo tempo deludente, piazzano un parziale di 20-2 arrivando al –1 (92-91). Ma i 5 punti consecutivi firmati da un ottimo Tony Parker vanificano lo sforzo della squadra di casa.

New York: Marbury 18 (3/7, 2/3), Robinson 15. Rimbalzi: Curry 11. Assist: Marbury 3.

San Antonio: Parker 24 (9/14, 2/2), Barry 19, Ginobili, Duncan 15. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Parker 10.

Chicago-Milwaukee 110-85

I Bulls, reduci da due sconfitte consecutive, tornano a giocare la pallacanestro che aveva permesso loro di imbarazzare i campioni in carica a Miami nel match d’esordio della stagione. Ben Gordon fa quello che vuole in attacco e Chicago chiude la gara con un più che soddisfacente 54% dal campo. Nove punti e 4 assist in 26’ sul parquet per l’ex biellese Thabo Safolosha.

Chicago: Gordon 37 (13/18, 2/7), Deng, Nocioni 17. Rimbalzi: Brown 11, Wallace 10. Assist: Gordon 9.

Milwaukee: Redd 30 (7/17, 2/3), Villanueva 17. Rimbalzi: Villanueva 13. Assist: Williams 6.

Dallas-Golden State 104-107

Terza sconfitta in altrettante gare per i deludenti Mavericks. Questo scivolone però brucia di più perché sulla panchina di Golden State c’è il grande ex Don Nelson, al quale il pubblico dell’American Airlines Center tributa una standing ovation. “Devo essere sincero – confessa coach Nelson al termine del match – non mi sarei mai aspettato di vincere questa partita”. Invece Golden State approfitta dei problemi di Dallas e in attacco si aggrappa alla produzione della coppia Baron Davis-Jason Richardson.

Dallas: Nowitzki 26 (6/9, 1/1), Harris 17, Terry 15. Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: Terry, Nowitzki 6.

Golden State: Davis 26 (7/14, 2/:twisted:, Richardson 22, Murphy 20, Ellis 16. Rimbalzi: Biedrins 8. Assist: Davis 8.

Utah-Detroit 103-101

Mehmet Okur consuma la sua vendetta contro la squadra che lo ha scaricato, i Pistons, e Utah mantiene la sua sorprendente imbattibilità. Il turco non solo segna otto dei suoi 23 punti nell’ultimo quartom ma firma anche la giocata difensiva più importante del match andando a stoppare allo scadere la conclusione di Rip Hamilton.

Utah: Okur 23 (6/11, 2/5), Boozer 20. Rimbalzi: Boozer 11, Okur 10. Assist: Williams, Fisher 7.

Detroit: Wallace 25 (8/15, 1/3), Murray 15. Rimbalzi: Wallace 12. Assist: Prince 5.

Sacramento-Minnesota 93-81

Positivo debutto stagionale casalingo per i Kings i quali, pur privi di Brand Miller (il centro rimarrà al palo per almeno quattro settimane a causa di un problema al piede sinistro), superano senza grossi problemi i Timberwolves. Brilla soprattutto il bad boy della Nba Ron Artest. Sacramento: Artest 22 (6/13, ¼), Martin 19. Rimbalzi: Thomas 11. Assist: Bibby 8.

Minnesota: James 23 (5/9, 3/4), Garnett 15. Rimbalzi: Blount, Garnett 10. Assist: Hassell 5.

Los Angeles Clippers-Portland 102-89

Ai Blazers non basta un sontuoso Zach Randolph per avere la meglio sui Clippers allo Staples Center. Il lungo di Portland gioca alla grande, ma la squadra di casa mette cinque giocatori a referto in doppia cifra e riceve una produzione fondamentale dal sesto uomo Corey Maggette. Los Angeles Clippers: Maggette 20 (7/12, 0/2), Mobley 17, Cassell 16, Kaman 15. Rimbalzi: Maggette, Kaman 9. Assist: Cassell 7.

Portland: Randolph 35 (11/17), Jack 17. Rimbalzi: Randolph 13, Udoka 10. Assist: Jack 5.

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karpets ti segnalo questa cosa .... in classe mia c'è un ragazzo di 16 anni che gioca nella Mensana siena (montepaschi) ! .... Nazionale udner 16 (Strozzalupi Francesco)

ex montecatini ...a esordito qualche volta anche in seria A ... è un mezzo fenomeno :shock:

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LeBron sbaglia, Bynum incanta

James fallisce un libero a 6" dalla fine e i Cavs perdono ai supplementari con Atlanta. I Lakers battono Minnesota grazie ai numeri del centro 19enne

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NEW YORK, 8 novembre 2006 - Atlanta sorprende Cleveland, i Lakers hanno la meglio su Minnesota mentre Miami supera Seattle.

Cleveland-Atlanta 95-104 (d.t.s.)

Gli errori dalla lunetta frenano i Cavaliers che non riescono a chiudere il match contro i sorprendenti Hawks e incassano un’inaspettata sconfitta casalinga al suplementare. LeBron, con i Cavs a +2, fallisce un libero a sei secondi dalla sirena. Così Tyronn Lue, proprio allo scadere, riesce a trovare il canestro del pareggio. Nel supplementare Joe Johnson cambia marcia e Atlanta domina.

Cleveland: James 34 (10/18, 3/:wink:, Gooden 21, Hughes 17. Rimbalzi: Gooden 14, Ilgauskas 10. Assist: Snow, James 6.

Atlanta: Johnson 25 (5/14, 3/3), Pachulia, Lue 19, Smith 15. Rimbalzi: Johnson 8. Assist: Lue 11

Indiana-Philadelphia 97-86

Arriva a Indianapolis la prima sconfitta della stagione per i 76ers. Philadelphia rimane aggrappata ai padroni di casa solamente nel primo quarto, poi Indiana spinge sull’acceleratore e fa il break con un parziale di 10-2 nel secondo periodo. Una volta avanti i Pacers non si guardano più indietro e conquistano il successo.

Indiana: O’Neal, Marshall 16. Rimbalzi: O’Neal 11, Foster 10. Assist: Jackson 6.

Philadelphia: Iverson 20 (8/20, 0/2). Rimbalzi: Iguodala 7. Assist: Ollie, Iverson, Korver, Iguodala 3.

Miami-Seattle 90-87

Senza Shaq, ancora al palo per un problema al ginocchio sinistro, gli Heat non brillano contro i Sonics ma riescono comunque ad avere la meglio. Trovatasi a rincorrere per quasi tutto il match, Miami torna avanti proprio nel finale. Sotto 87-85 a 19’’ dalla sirena Dwyane Wade semina il panico nella difesa di Seattle ma invece di tentare una conclusione forzata serve James Posey il quale dalla lunga distanza trova il canestro che riporta avanti la squadra di casa. Nel successivo possesso offensivo i Sonics pasticciano, così Wade dalla lunetta fissa il risultato sul 90-87.

Miami: Wade 31 (7/19, ¼). Rimbalzi: Haslem 8. Assist: Wright, Wade 6.

Seattle: Lewis 23 (7/11, 2/6), Allen 18. Rimbalzi: Collison 10. Assist: Watson 6.

Memphis-Houston 80-86

Il pubblico di Memphis tributa una standing ovation da brividi all’ex di turno Shane Battier il quale dà un dispiacere ai tifosi dei Grizzlies guidando i Rockets al successo. L’ex giocatore di Duke non delude ma a fare la differenza ci pensa Yao Ming segnando 11 dei suoi 24 punti nell’ultimo quarto.

Memphis: Swift 15 (6/13). Rimbalzi: Roberts 8. Assist: Stoudamire 5.

Houston: Yao Ming 24 (8/15), McGrady 19. Rimbalzi: Hayes 11. Assist: Snyder, McGrady 4

New Orleans/Oklahoma City-Golden State 97-93

Gli Hornets al loro esordio davanti al pubblico di Oklahoma City riescono ad aver la meglio su Golden State e mantengono così la propria imbattibilità stagionale. La squadra di casa va avanti di 15 punti, poi subisce il ritorno di Golden State ed è costretta a inseguire. Cinque punti consecutivi nel finale firmati dal Peja Stojakovic regalano però il successo agli Hornets.

Gli Hornets al loro esordio davanti al pubblico di Oklahoma City riescono ad aver la meglio su Golden State e mantengono così la propria imbattibilità stagionale. La squadra di casa va avanti di 15 punti, poi subisce il ritorno di Golden State ed è costretta a inseguire. Cinque punti consecutivi nel finale firmati dal Peja Stojakovic regalano però il successo agli Hornets.

NO/Oklahoma City: Paul 22 (8/15, 1/1), Stojakovic 18, West 16. Rimbalzi: Chandler 14, West 11. Assist: Paul 11.

Golden State: Davis 22 (6/12, 2/5), Ellis 17, Robertson 15. Rimbalzi: Diogu 8. Assist: Davis, Murphy, Dunleavy 4.

Los Angeles Lakers-Minnesota 95-88

Kobe Bryant lascia le luci della ribalta al 19enne Andrew Bynum. Il fenomeno di LA tenta solamente sette conclusioni dal campo ma offre diverse opportunità in attacco al giovane centro il quale ripaga la fiducia disputando la sua migliore performance della carriera. Anche Kevin Garnett si deve arrendere e i Lakers così conquistano il loro quarto successo della stagione

Los Angeles Lakers: Bynum 20 (6/9), Bryant 17, Odom 15. Rimbalzi: Bynum 14. Assist: Bryant 6.

Minnesota: Garnett 26 (10/17, 0/1). Rimbalzi: Garnett 9. Assist: Garnett 5.

ecco qua...e intantooo la snaidero VINCEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEin Uleb Cup 82-73 contro il Beshiktas!!!

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Bravo Davide...bel lavoro!  

Azz..New Orleans vola, mentre Joe Johnson si conferma guardia di primissimo livello!

come quando si dice che uno fa la differenza (stojackovic...) e joe ha fatto la più grande cazzata che uno poteva fare..andare agli hawk...ma dai..uno come lui deve puntare a di più!!!

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dai via..diamoli fiducia e tempo...è l'inizio e poi si sapeva che la regular season era più impegnativa della pre-season anche perchè molti campioni facevano spettatori

La cosa che non mi convince, ed ho scordato a scriverlo, è il minutaggio di Bargnanim 11 minuti, il talento c'è e stà giocando anche bene (8pt in 11 minuti, un pò quanto facevo io quando giocavo a basket)

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Bravo Davide...bel lavoro!  

Azz..New Orleans vola, mentre Joe Johnson si conferma guardia di primissimo livello!

come quando si dice che uno fa la differenza (stojackovic...) e joe ha fatto la più grande cazzata che uno poteva fare..andare agli hawk...ma dai..uno come lui deve puntare a di più!!!

Io la vedo in modo diverso: ora che ha una squadra non tanto forte stà dimostrando il suo valore. Anche LeBron meriterebbe altre squadre se la metti su questo piano

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Bravo Davide...bel lavoro!  

Azz..New Orleans vola, mentre Joe Johnson si conferma guardia di primissimo livello!

come quando si dice che uno fa la differenza (stojackovic...) e joe ha fatto la più grande cazzata che uno poteva fare..andare agli hawk...ma dai..uno come lui deve puntare a di più!!!

Io la vedo in modo diverso: ora che ha una squadra non tanto forte stà dimostrando il suo valore. Anche LeBron meriterebbe altre squadre se la metti su questo piano

sisi hai ragione...però per me è molto più forte wade di lebron perchè fa le stesse cose in una squadra di gran lunga più forte..però vedi jonson era forte ai suns eppure..eppure...ha cambiato per andare a d atlanta, perchè cmq anhe a phpenix segnava tanto così come quentin richardson, fortissimo ai suns (campione del 3-points shootout) va a new york e sparisce..mah...misteri della vita

per tornare ad andrea ho letto su un sito canadese che colangelo e mitchel (il coach) hanno detto di averlo preso come numero 1 non per averlo rookie dell'anno, ma per lavorarci su per il futuro, e per questo non li danno ancora tanti minuti, ma col tempo più farà esperienza e più spazio li daranno, l'ha detto anche bosh...abbiamo fiducia e attendiamo con anzia :wink:

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  • Amministratori
e intanto la snaidero

VINCEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEin Uleb Cup 82-73 contro il Beshiktas!!!

Completo... peccato che siena PERDEEEEEEE a Gerusalemme contro il Beitar...

Vabbè stasera eurolega: napoli ospita l'Aris e Treviso il Fenerbahce.

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Bargnani, un passo indietro

Solo 6' in campo per il romano, che dopo tre errori al tiro viene sostituito e dimenticato in panchina. I Raptors battono Philadelphia con una tripla di Bosh nel finale

Bargnani tra Iguodala e Korver. Ciam/CastTORONTO (Canada),9 novembre 2006 - Seconda vittoria stagionale per i Toronto Raptors che dopo un primo tempo chiuso in vantaggio di 5 punti (45-40) e il secondo in costante equilibrio con numerosi cambi di fronte hanno avuto la meglio sui Sixers guidati dal solito fenomenale Allen Iverson (35 punti e 10 assist).

L’incontro termina 106-104 e Toronto vince grazie a un canestro da tre di Chris Bosh nell’ultimo minuto, il classico tiro della disperazione con le mani di Webber in faccia. “Non voglio dire che l’abbia tirato per caso. – ha commentato Iverson l’azione vincente di CB4 – Era un buon tiro, un tiro che una squadra si aspetta dalla propria star per vincere le partite.” Eppure nella stagione passata, in occasioni come queste con il risultato in bilico nei possessi decisivi, i Raptors quasi sempre finivano per perdere l’incontro. Segno che i tempi stanno davvero cambiano in Raptorland.

Poco invece è cambiato per Andrea Bargnani che continua la sua gavetta da rookie con coach Mitchell che insiste ad utilizzarlo col contagocce. Il Mago entra in campo al posto di Bosh a 2’05 dal termine del primo quarto andando a completare un quintetto di riserve formato da Calderon, Graham, Jones e Garbajosa. Primo passaggio su pick and roll con Calderon e primo errore al tiro per il romano. Bargnani viene lasciato libero sul perimetro, ma non ne approfitta e sbaglia una tripla. Dopo il terzo errore consecutivo al tiro e 6 minuti di gioco viene sostituito. La sua partita finisce qui, con 0/3 al tiro e uno zero in ogni casella delle statistiche.

Il ritmo in campo è elevato, ma c’è troppa frenesia e le percentuali si abbassano. (34% per Toronto all’intervallo con ben 50 tiri effettuati). T.J. Ford è confusionario in cabina di regia e Parker non fa mai canestro, ma si danna l’anima in difesa dove ha l’arduo compito di marcare Iverson e nel primo tempo riesce a limitarlo. Improvvisamente l’All Star dei Sixers si scatena in attacco segnando 15 punti nel solo terzo quarto. Tra i padroni di casa a parte Chris Bosh (29 punti) spunta a sorpresa Joey Graham come seconda bocca da fuoco. Brillante e deciso come non mai mette a referto 16 punti dando una mano preziosa in attacco. Sam Mitchell prova anche a giocarsi la carta Kris Humphries (undicesimo nella rotazione) e l’ex Utah lo ripaga giocando con grande intensità e la fame di uno che vuole conquistarsi spazio. Resta in campo per 13 minuti abbondanti in cui porta il suo mattoncino alla vittoria con 6 punti e 5 rimbalzi.

Non una buona notizia per Andrea Bargnani costretto a trascorrere il secondo tempo seduto in panchina. Nel dopo gara, Sam Mitchell ha avuto parole d’elogio per le sue riserve: “Penso che Joey (Graham) e Kris Humphries siano stati immensi partendo dalla panchina.” Inoltre ha dato atto a giocatori come Ford, Parker e Jones che avevano faticato durante la gara per essersi resi protagonisti di canestri importanti nelle fasi conclusive. Philadelphia ha vinto la battaglia sotto i tabelloni (53-45) ed ha tirato meglio (49.4% contro il 40.9% di Toronto), ma non è stato sufficiente. La tripla di Andre Iguodala per la possibile vittoria allo scadere è rimbalzata sul ferro.

Adriana Galimberti

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  • Amministratori

Bargnani l'anno prossimo è di nuovo in italia.

Personalmente trovo vergognoso abbandonare un campionato europeo per giocare con quei scarsoni della NBA che da un po' di tempo ai mondiali e olimpiadi ricevono sonore lezioni.

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Bargnani l'anno prossimo è di nuovo in italia.

Personalmente trovo vergognoso abbandonare un campionato europeo per giocare con quei scarsoni della NBA che da un po' di tempo ai mondiali e olimpiadi ricevono sonore lezioni.

Non esageriamo con Bargnani l'anno prossimo è di nuovo in Italia

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e invece no, bargnani è il futuro dell'europa in nba...poi il gioco è diverso ci sono più partite ecc...poi guarda l'hanno detto ieri su una tv locale: il campionato italiano è uno di seconda fascia in europa, fino a ieri (poi non so) avevamo vinto 3 partite in eurolega quest'anno, un misero 30%,e rendiamoci conte che fino a un quinquennio fa se si vinceva nove su dieci si diceva che non era sufficiente..mha..fate voi

per quanto riguarda i mondiali e olimpiadi, ma lo sai che in nba fanno 82 partite più play-off e tranne luglio giocano tutto l'anno?non credo sia facile trovare campioni o cmq giocatori vari disponibili a essere pronti nel periodo dei mondiali faticando ancora più di quello che faticano già..rispetto una volta i tempi sono cambiati, nel basket come nel ciclismo..bisogna accettarlo :D

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