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[STORIA CYM06 - FINALISTA] La folle storia di un folle


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Il gruppo tirò a mille per tutta la salita, tirato soprattutto dagli uomini CSc per Franck Schleck, gli uomini di classifica continuarono a darsi battaglia con piccoli scatti, le gambe cominciarono a farsi dure per tutti, ma nessuno sembrava superiore agli altri tanto da andarsene in solitaria...Il gruppo sembrava ormai in grado di rientrare, ma ecco che sulle ultime rampe della salita arriva lo scatto di Schleck. Potente, rapido, muscoloso...

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Ed ecco finalmente qualcuno che fa la differenza, nessuno riusci ad accodarsi a Schleck, anche se il suo distacco risultò minimo allo scollinamento era comunque molto pericoloso...18'', esattamente lo stesso distacco che c'era in classifica generale tra lui ed Aitor...

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Il gruppo dei fuggitivi era ormai frazionatissimo, con Contador in testa e alle sue spalle a 1' Bayarri e Rubiera...Gli altri erano ormai fuori gioco a più di 2''...

Mister che si fa?

Che cavolo vuoi che me ne freghi Gonzalo...Io sto con Aitor, tu fai quel che puoi...Ormai il tuo obiettivo l'hai centrato, la maglia a pois te l'ho fatta vincere...

Ma mister...

Dai Gonzalo, tira tira, che Contador è cotto e in discesa è una frana, fai tirare a Rubiera in discesa che se la cava meglio di te e poi tu schiaccia il pedale nel tratto di pianura finale

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Aitor! Prova a riprendere Schleck in discesa, che poi in pianura quello è un motorino, non lo riprendi più...

Ok mister, volo!

Ed ecco arrivare l'attacco di Aitor, tra due ali di folla il basco cominciò a pennellare curve come un artista, nessuno dei suoi compagni di avventura riuscì a tenergli la ruota, nemmeno PIepoli nonostante le sue innate doti di scalatore...

Il vento sul viso di Aitor era un rigenerante puro, pura vita, e nella mente di Aitor cominciarono a risplendere i giorni degli antichi fasti...La speranza negli occhi Aitor accelerò ancor di più la pedalata...

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Nel frattempo davanti, il fuggitivo Contador era ormai arrivato alla flame rouge, ma dietro a lui Bayarri e Rubiera si erano portati sotto, grandissimo il lavoro di Bayarri nella pianura, grande quello di Rubiera nella discesa...Contador aveva invece chiesto troppo alle proprie gambe nella salita, rimanendo così in debito di ossigeno...

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Partì la volata, corpi sudati e allo stremo che danno l'ultima sferzata, quella che fa più male, quella senza ritegno, senza risparmio... Le gambe rigide che cercano di rispondere agli stimoli della mente...E' una questione di dolore in questi casi...Vince chi lo sopporta meglio, chi ha più fame, per sé, per la squadra, per la famiglia...

E sembra che quel giorno il più forte fu Bayarri che negli utlimi 300 metri affiancò e superò il giovane Contador...

Stremato, il trionfante Bayarri non trovò nemmeno le energie per esultare...

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Ed ecco che sulla linea del traguardo si presenta Schleck, con un margine piuttosto ristretto su Aitor Gonzalez che nonostante il suo grandissimo sforzo non riuscì a rimontarlo ma anzi si fece rimontare da Brandt nella pianura finale... Ultimo rilevamento cronometrico 19''...

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Tagliò il traguardo anche Aitor, in lacrime...Battuto da Brandt, battuto da Schleck...Si sentiva sconfitto il basco...Aveva visto davantì a se la figura del giovane lussemburghese diventare prima sempre più grande, e poi, nel vederla rimpicciolirsi metro dopo metro fu assalito dallo sconforto... Le gambe gli vennero meno, a nulla valsero gli incitamenti di D'arkness, Aitor era crollato...

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Grande emozione all'arrivo per l'abbraccio tra Bayarri e Aitor Gonzalez... Un contrasto netto tra due emozioni, euforia e sconforto, sorrisi fraterni, lacrime sincere...

Pochi secondi ed ecco D'arkness, frastornato, ma fiero...

3 uomini che si abbracciano... La folla che applaude...

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purpo, si la maglia gialla è quella di leader, infatti aitor aveva 18 secondi di vantaggio su schleck e gliene restano 3...

grazie per la tua magnanimità karpets... e poi consolati, io non sono bravo come te con le voci e nemmeno la qualità del file è granche (il mio microfono avra circa 6-7 anni)...

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Coming back home

Eccolo lì D'arkness, un sorriso ebete post-sbronza sul viso che mal si intona col suo reale umore... Ancora una volta la sua mente non si sa accontentare...Sapeva che quel che avevano appena fatto era un impresa, che resterà a lungo negli annali, ma non si poteva accontentare. Sapeva che i soldi dei premi di questa Parigi-Nizza non avrebbero mai potuto coprire il buco enorme che si era creato nel bilancio...

La strada correva sotto i suoi piedi, amava i treni, amava quel rumore cullante che ti trasporta, che ti porta a pensare, a fare un bilancio...

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Ancora meglio con questo tempo che batteva fuori, quel vento che ti entra dentro, malinconico, avvolgente, pungente...

Non sapeva che fare... Ormai le gare in spagna erano quasi finite, e la squadra non si poteva permettere i trasferimenti in zone molto lontane... Aveva deciso che ormai per il mese di marzo era rimasta una sola gara, il Criterium International... Avrebbe voluto partecipare anche alla Semana de Castilla y Leon ma purtroppo la sua iscrizione fu rifiutata dagli organizzatori... Gare sul pavè, nemmeno a pensarci... Per due motivi:

1 sul pavè, na manica di pippe

2 e 'ndo li trovava i soldi per arrivare in Belgio?

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Sweet Home Andalusia

E finalmente arrivò... L'aria di casa, l'aria Andalusa gli fece un poco passare i suoi crucci...Almeno fino al giorno successivo in cui sarebbe dovuto andare in sede, a parlare con i dirigenti e a casa di Paul Versan, per un bilancio di questi primi mesi di stagione...Aveva paura di quel che poteva uscire dalle bocche dei suoi interlocutori, non aveva più pensato ai problemi di budget fino alla vittoria, ma ora...???

Si incamminò a piedi dalla stazione verso casa e con suo grande stupore vi trovò un biondino con uno scatolone vicino a se, seduto sui gradini ad aspettarlo...

e mo chi è sto rompiscatole? pensò JD...

(liberamente moderato dai pensieri non così pudici di D'arkness)

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D'arkness si incamminò verso il giovane, il cui si avvicinò a lui e parlandogli in inglese disse:

Signor D'arkness buonasera son...

Si si, buonasera un corno, ma lo sai che vuol dire una notte in treno coi posti a sedere e un cretino che ti russa accanto??? Senti già lo so chi sei, entra dammi una bottiglia e poi statti zitto che devo dormire, anzi vammi a fare la spesa, in bici che così ti alleni sennò che diavolo ci sei venuto a fare qui? Poi quando hai finito, pulisci un po casa...Mi raccomando senza aspirapolvere che sennò fai casino e io non riesco a dormire...

Ma io...

Ma io un tubo, vai e zitto... Non so come ti hanno abituato in Italia ma qui non si parla se non lo dice il DS, ora vai e zitto...

m-mm-mh-m

che vuoi...? ma parla santa trottola, no!? pensò JD

Ma come la pago la spesa? Io non ho un euro...

A beh...Nemmeno io...Vabbeh rubala, vai in un paese qui vicino, una 60 km, entri in un negozietto e poi scappi, vedrai che allenamento che ti fa...

JD si mise a dormire mentre il povero ragazzo inforcò la bici e si diresse verso il paese vicino per fare la spesa...

Tralasciamo i momenti in cui il povero ragazzo dovette rubare la spesa, fatto stà che vi riuscì e tornò a casa di D'arkness... Ecco come la trovò:

0819G.jpg

Le altre immagini sono censurate dal narratore vista la troppa indecenza del luogo.

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