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FIFA WORLD CUP GERMANY 2006


Steve

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Queste le partite di oggi cari colleghi:

Argentina-Olanda Camenzind ore 21.00

Costa d'avorio-Scg karpets ore 21.00

Messico-Portogallo iverson ore 16.00

Iran-Angola Steve ore 16.00

grazie per il vostro stupendo lavoro.

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ANGOLA-IRAN 1-1

Termina in parità tra Iran e Angola; 1-1 il risultato finale che costringe entrambe le squadre a salutare i Mondiali. Vantaggio africano firmato da Flavio, al 60': al 76' il pareggio iraniano con la firma di Bakhtiarizadeh.

L'Angola gioca a Lipsia la partita della speranza. La formazione africana infatti è impegnata con l'Iran per l'ultima gara utile per recuperar punti in chiave qualificazione. Per le "Palancas Negras" è necessario vincere con almeno 3 gol di scarto e sperare in una vittoria del Portogallo sul Messico, impresa difficile ma non impossibile se si tiene conto che di fronte c'è una squadra senza obiettivi particolari, se non quello di fare bene per l'orgoglio nazionale.

La gara inizia subito con ritmi molto alti: entrambe le formazioni infatti si rendono protagoniste di ottimi spunti. Inizia l'Iran con le percussioni di Nosrati a infastidire la difesa africana. Risponde l'Angola con uno scatenato Ze Kalanga che si libera sulla destra e si porta sul fondo. Il numero 17 angolano prova il cross a centroarea ma la difesa iraniana spegne l'azione. La gara è un susseguirsi di azioni da entrambi i fronti: le squadre si accendono e trapela un forte nervosismo.

Al primo quarto infatti per ben 3 volte il gioco viene fermato in seguito a scontri fallosi: Nosrati tra gli iraniani, Mateus e Locò tra gli africani, escono dal campo. Dei tre solo Locò recupera, e forse aiutato dalla notizia del doppio vantaggio del Portogallo sul Messico, stringe i denti e rientra in campo. Gli iraniani però non concedono nulla e sfiorano il vantaggio sugli sviluppi di un corner. Dalla bandierina Mahdavikia crossa in area: di testa arriva Hashemian. Ottima la sua incornata, ma l'Angola si salva grazie a Mendonca che col piede destro respinge sulla linea!

Il primo tempo si chiuderà con oltre 5' di recupero per via delle numerose sostituzioni effettuate: Love ne approfitta per cercare la conclusione vincente. Il numero 18 ricevuta palla all'interno dell'area prova a sorprendere Mirzapour, ma il suo destro fenomenale termina alto sulla traversa.

La ripresa inizia male per le Palancas che dopo appena 120" perdono il capitano Akwa, costretto ad abbandonare il Mondiale per un colpo alla caviglia sinistra. Al suo posto entra Flavio che al 60' risolleva gli animi del popolo angolano siglando il primo gol in assoluto nella una fase finale dei Mondiali. La rete arriva al termine di una splendida azione avviata da Figueiredo che apre per Ze Kalanga libero sulla destra. Splendido il cross del 17 a centro area: spettacolare l'incornata del compagno che davanti alla porta trova il colpo di testa vincente.

L'Angola sembra crederci e alza subito il ritmo ma quando sembra avere in mano la partita subisce il duro colpo da parte di Bakhtiarizadeh, che di testa porta il risultato in parità. L'1-1 sembra avere spento gli animi dei giocatori angolani che nei minuti finali appaiono stanchi e demoralizzati. Il finale è targato Iran: l'undici di Mister Ivankovic, oggi con molta probabilità per l'ultima volta sulla panchina iraniana, si porta in avanti con Khatibi e Zandi che per due volte però vengono bloccati dalle uscite di Ricardo, il 36enne portiere angolano. I minuti scorrono e dopo 180" di recupero il Sig. Shield fischia la fine della partita che per entrambe le squadre rappresenta il saluto a Germania 2006.

Riesce quindi solo per metà l'impresa angolana: la squadra di Goncalves ha si firmato il primo gol in una fase finale dei Mondiali senza però riuscire a staccare il biglietto per gli ottavi. Buona prova d'onore per l'Iran che, nonostante l'eliminazione matematica, è sceso in campo con grinta e determinazione.

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Contro la squadra di Nedved Lippi si gioca gli ultimi due anni da selezionatore. Basta pareggiare, ma per convincere si deve vincere in modo da non scontrarsi con il Brasile già agli ottavi

Tanto rumore per nulla. La vigilia dei 90 minuti più importanti di questo mondiale sembra far rientrare tutti gli spifferi, più o meno interessati, soffiati attorno all"11 anti Repubblica Ceca. L"accantonamento del tridente, la candidatura Inzaghi. Semplicemente 2 bolle di sapone, se è vero che Marcello Lippi, nei 90 minuti più importanti della sua gestione, ha scelto la coerenza.

Lo sa anche Cannavaro, in Germania anche per entrare nel club dei centenari. 100 presenze in azzurro, a patto di arrivare fino alla fine. Una finale che a parole vorrebbe raggiungere giocando "italiana", ma che nei fatti può essere realtà solo seguendo la via Lippi.

La gara di Amburgo, quindi, deve essere vissuta come la grande occasione e non come un vicolo ceco. Questione di mentalità. Un pareggio regalerebbe la matematica qualificazione, mentre la vittoria stenderebbe sotto i tacchetti degli azzurri un tappeto rosso verso la semifinale.

Australia o Croazia non valgono in Brasile, nemmeno quello sbiadito visto fin qui. Svizzera, Francia o Ucraina, comunque vada, sono un quarto più che soft.

Ecco dunque l'imperativo: "niente calcoli".

Totti, Toni, Gilardino. Pettorine a parte, lo scioglilingua azzurro rimane lo stesso. Inzaghi può essere l'alternativa, ma solo a gara in corso evitando magari l'errore fatto inserendo Iaquinta contro gli Stati Uniti.

L'inserimento di Grosso dal primo minuto, col conseguente spostamento di Zambrotta a destra, è una mossa che brucerà forse definitivamente Zaccardo, ma restituisce logica e equilibrio, soprattutto al gioco sulle fasce.

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I verdeoro, già qualificati agli ottavi, sfidano il Giappone targato Zico. Parreira, dopo i risultati, vuole vedere un gioco spumeggiante.

Neppure il 36mo anniversario della vittoria mondiale del '70 scompone Parreira. Lui e Zagallo, a ruoli invertiti, c"erano anche in Messico, e sanno benissimo cosa significhi affrontare (e vincere) un Mondiale.

Il quadrato magico su cui non nutrono dubbi, non esalta ma catalizza l"attenzione dei media di tutto il mondo. Kakà è ormai per tutti l"intellettuale del gruppo, come Socrates lo era nel Brasile degli anni &lsquo80; Ronaldinho non ha ancora manifestato l"essenza del suo talento; Adriano e Ronaldo sono appesantiti e si muovono poco. Questo, in sintesi, il senso delle considerazioni della stampa mondiale, alla vigilia della gara con il Giappone.

Il Brasile è già qualificato e punta a una costante crescita della sua condizione. Un processo di miglioramento graduale e costante, che Parreira prevede si possa raggiungere solo facendo giocare i migliori undici. Le eccezioni riguardano il più anziano, Cafù, e il più usurato, Emerson. Il capitano vorrebbe esserci per timbrare la 19ma presenza mondiale e quindi il sorpasso su Dunga e Taffarel, con i quali condivide al momento il primato assoluto; ma Cicinho scalpita e Parreira sa che le energie di Cafù vanno gestite con grande attenzione. Emerson potrebbe invece lasciare spazio a Juninho Pernambucano, per una Seleçao a trazione iperoffensiva.

Il test con gli asiatici assomiglia molto alle amichevoli disputate dai verde-oro prima di Germania 2006: rispetto a Lucerna e Nuova Zelanda, il Giappone ha però un dio del calcio brasiliano in panchina. Zico è praticamente spacciato, ma punta sul precedente di Confederations Cup 2005, per convincere i suoi che con il Brasile ci si può almeno confrontare. L'anno scorso finì 2-2: risultato ripetibile, certo, ma che sarebbe comunque inutile per la qualificazione agli ottavi. Quella, è già stata compromessa dallo sciagurato quarto d'ora finale con l'Australia: lì è iniziato, e lì è praticamente finito, il Mondiale del Giappone.

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In un girone ancora apertissimo Ghana e Stati Uniti si sfidano per un posto negli ottavi.

Evitare di farsi abbagliare dal sogno-Brasile: il Ct del Ghana Dujkovic ha ben chiara la strategia lungo cui indirizzare la sua squadra in vista della sfida contro gli Stati Uniti. La vittoria contro la Repubblica Ceca, quasi insperata dopo la sconfitta all"esordio con l"Italia, ha fatto impennare il morale degli africani, che in caso di arrivo al secondo posto nel girone E affronterebbero i pentacampioni del Brasile. Una prospettiva elettrizzante per tutti, figuriamoci per una squadra al debutto assoluto: Dujkovic è però consapevole del rischio di perdere la concentrazione proprio all"appuntamento con la storia, e per questo pur credendoci è costretto a travestirsi da pompiere.

Anche perché il girone è ancora apertissimo, e gli stessi Stati Uniti, pur con un solo punto in due partite, sono ancora in corsa per gli ottavi. La squadra di Bruce Arena dovrebbe vincere, possibilmente con un largo punteggio, per risolvere a loro favore una differenza reti al momento impietosa e pensare agli ottavi senza guardare con apprensione alla sfida tra Italia e Repubblica Ceca. Una vittoria azzurra ad Amburgo sarebbe di grande aiuto agli States, ma Arena almeno a parole continua nel suo atteggiamento da duro, invitando i suoi giocatori a concentrarsi sulla loro partita. Per entrambe le squadre ci saranno diverse assenze per squalifica: nel Ghana mancheranno Asamoah e Muntari, goleador contro la Repubblica Ceca, mentre negli Stati Uniti Pope e Mastroeni si feremeranno dopo il rosso ricevuto contro l'Italia. Arena darà così spazio dal 1' a Damarcus Beasley, l'elemento più talentuoso degli Stati Uniti, che dopo un avvio di Mondiale da comparsa punta a lasciare il segno nella gara più importante.

Italia-Rep.Ceca 16.00

Ghana-Usa 16.00

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La classifica del gruppo F sorride all'Australia, cui basta un solo punto per accedere agli ottavi: la Croazia invece deve vincere.

E' quasi un derby quello che va in scena al Gottlieb-Daimler-Stadion di Stoccarda tra Croazia e Australia. Sono dieci infatti i giocatori nati in Oceania da genitori croati in seguito alla diaspora del popolo balcanico. Sette militano nelle fila della nazionale di Gus Hiddink: innanzitutto l'attaccante Mark Viduka, che probabilmente dovrà guardarsi dalla marcatura dell'ex compagno della Dinamo Zagabria Stjepan Tomas, poi tra gli altri Kalac e Mark Bresciano, quest'ultimo di padre italiano. Nelle fila dei finalisti di Francia '98 sono Simunic, Didulica e Seric a vantare origini aussie. Per i protagonisti si tratterà perciò di una sfida particolare, che come da pronostico tuttavia sarà decisiva in chiave qualificazione.

La classifica del gruppo F, in ottica secondo posto, sorride ai Socceroos, cui basta un solo punto (sempre che il Giappone non batta con uno scarto di tre reti il Brasile) per accedere agli ottavi: si tratterebbe di un traguardo storico, dato che nell'unica apparizione precedente, 32 anni fa e sempre in terra tedesca, gli australiani furono estromessi dal torneo senza nemmeno segnare un gol.

Le buone notizie per Hiddink arrivano dalla commissione disciplinare della Fifa, che ha giudicato il rapporto ufficiale dell'arbitro Markus Merk in merito alla condotta di Harry Kewell nella partita contro i verdeoro. Il bomber del Liverpool, reo di aver insultato il direttore di gara al termine dell'incontro, ha presentato le sue scuse e la Fifa ha deciso di non squalificarlo.

Più delicata la situazione della Croazia, costretta come minimo a vincere per continuare l'avventura mondiale: un segnale positivo nonostante la comprensibile tensione l'ha dato il ct Zlatko Kranjcar, che ha affermato di voler restare alla guida della sua nazionale anche in caso di prematura eliminazione dalla rassegna iridata con l"obiettivo di preparare al meglio gli Europei del 2008.

Brasile-Giappone 21.00

Croazia-Australia 21.00

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Scolari fa dieci, il portogallo fa nove, ed il messico sconfitto si qualifica comunque agli ottavi.

La marcia del portogallo non si ferma, infatti anche il messico viene battuto dai ragazzi di scolari, in una partita che doveva essere quasi un paraggio annunciato,ma che si è rivelata molto combattuta, con momenti di vero spettacolo.

il risultato non fa che confermare il buon momento atraversato dai portoghesi,ma anche del ct, scolari che è arrivato alla deciama vittoria consecutiva ai mondiali(7 con il brasile campione del mondo e 3 con l'attuale squadra). nonostante ciò il messico giuge agli ottavi, dove avrà un match proibitivo, infatti troverà sul proprio cammino l'argentina.

In quel di Gelsenkirchen, il portagallo schiera, se vogliamo chiamarla così la squadra b, in quanto Scolari preferisce non rischiare i 5 diffidati(Costinha, Cristiano Ronaldo, Deco, Nuno Valente e Pauleta), che assistono la partita comodi in tribuna; inoltre viene preferito Postiga al'atteso Nuno Gomes.

Anche il Messico cambia qualcosa:torrado, zinha e franco in panchina. al loro posto Rodriguez Perez e fonseca. marquez reinventato centrocampista.

dopo due minuti prima occasione per i messicani:parte fonseca che con una azione personale iniziata dalla destra entra in area e prova di sinistro, ma ricardo è attento e para.

come si dice, gol sbagliato gol subito. Così è stato infatti il Portogallo dopo appena 4 minuti trova il vantaggio grazie ad una fuga di simao(tra i migliori in campo) che la mette in mezzo per Maniche che di destro trova la rete.

epa21yz7X_20060621.jpg

Messico sotto schoc, infatti dopo un tentativo in acrobazia di bravo, assistito da Fonseca ed andato fuori,non riesce a regagire ed a costruire qualcosa di buono.

A mettere il Messico nei guai ci pensa Marquez(che come ronaldinho sembra aver lasciato il talento a Barcelona)facendo un fallo di mano in piena area . Giustamente l'arbitro assegna il rigore,

epa21yz8X_20060621.jpg

prontamente realizzato da Simao.

come nell'occasione del primo gol c'è un'iniziale reazione messicana, questa volta concretizzata do Fonseca che realizza la rete in occasione di un calcio d'angolo al 29'.

nella ripresa entra zinha al posto di rodriguez e marquez torna a fare il difensore. Il messico trva subito l'occasione di pareggiare infatti l'arbitro assegna un rigore per un fallo di mano di Miguel.

Ma bravo(a discapito del nome)

epa21y1nX_20060621.jpg sbaglia clamorosamente, sparando alto sulla traversa e colpendo un piccione che passava di li.

subito dopo Perez lascia i compagni in dieci facendosi espellere per doppia ammonizione.

epa21x1iX_20060621.jpg

il pareggio è ormai un miraggio.

Ultimi minuti caratterizzati da alcune sostituzioni e dal messico che continua ad attaccare nonostante l'inferiorità numerica. ma il gol non arriva. il turno viene comunque superato in quanto l'angola non ha saputo sfruttare al meglio la partita con l'iran, terminata in pareggio.

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I match di oggi li commenteranno:

Italia-Rep Ceca steve ore 16.00

Ghana-usa Camenzind ore 16.00

Brasile-Giappone Iv3rson ore 21.00

Croazia-Australia TwTsFa ore 21.00

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OLANDA -

Un match che potrebbe valere la finale

Un match che vede la partecipazione di due squadre tra le più forti

Un match tra grandi campioni

Questi gli ingredienti di Olanda-Argentina, una partita che pare esser spettacolare, ma la qualificazione nel girone, la paura di squalifiche ed infortuni spinge i due Ct a cambiare molto.

Fuori Robben, Gio, Van Bommel e Heitinga nell'Olanda sostituiti da perfetti sconosciuti a parte Van der Vaart mentre nell'Argentina i sostituti sono di assoluto livello con Tevez e Messi su tutti! Ai sudamericani basta un pareggio, e cosi sarà!

I bianco azzurri partono subito forte e colpiscono un palo, anche se a dir la verità è un autopalo!

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Il match prosegue con un'Argentina che pare più vivace e più pericolosa dove Van Der Sar è sempre attento

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Di certo la gara non è entusiasmante con il pubblico dei tulipani che fischia la squadra un pò troppo rinunciataria e con la testa già al Portogallo per gli ottavi

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L'Argentina agli ottavi incontrerà un Messico che non sembra irresistibile ma visti i campioni presenti nelle rose dei sudamericani e degli olandesi, è un vero peccato aver assistito ieri ad una tale partita!

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GHANA -

Quella tra Ghana e Usa è una partita che vale molto! Per gli Stati Uniti la conferma del buon mondiale nippo-coreano, mentre per gli africani una storica qualificazione agli ottavi. Il Ghana visto con la Repubblica Ceca sembra una buona squadra e oggi può centrare uno straordinario obiettivo anche senza gli "italiani" Muntari e Asamoah!

Squadre.jpg

La partita è corretta: poco agonismo e tanti contropiedi, l’arma preferita dal Ghana. L’inizio è soporifero, ma in venti minuti esplodono tre fuochi d’artificio. Le danze le apre la giovane sorpresa Dramani: strappa palla a Reyna e con un preciso tiro sotto a girare segna l’1-0.

DramaniGOL.jpg

Gli Usa provano a riorganizzarsi: il tempo di sostituire lo zoppicante Reyna ed ecco il break. Al 43’ Beasley sfrutta sulla sinistra una leggerezza difensiva degli avversari, apre perfettamente per Dempsey che con un potente diagonale firma l’1-1.

DempseyGOL.jpg

Il primo tempo potrebbe chiudersi così, senza onori né demeriti e con la statistica del gol numero 100 segnato in questo Mondiale. Ma in pieno recupero Merk diventa protagonista: Onyewu e Pimpong si contrastano appena dentro l’area. Normale azione di gioco, ma l’arbitro tedesco vede un rigore. Decisione esagerata, ma Appiah non ci pensa due volte a spiazzare Keller per il 2-1.

AppiahGOL.jpg

Gli statunitensi accusano il colpo del rigore inesistente e come in preda alla desolazione non riescono a costruire tentativi d’attacco. Il Ghana può così controllare senza affanni ed aspettare gli avversari per le amate ripartenze. Gli Usa non riescono a reagire con decisione e non affondano il colpo nonostante Arena butti dentro tutti gli attaccanti che ha. L’unica vera grande occasione capita al 65’ sulla testa di McBride: perfetto cross di Lewis dalla sinistra, gran incornata in torsione, ma il palo salva il Ghana.

Il risultato non cambierà più: per gli USA un'eliminazione quasi pronosticata al via del mondiale mentre per il Ghana, è storia! L'esultanza dei Ghanesi è immensa...

Ghanesi.jpg

Ghanesi2.jpg

...e la corsa di Appiah e Pimpong sembra voler sfidare i prossimi avversari che probabilmente saranno i campioni in carica del Brasile! Sognare non è reato per il Ghana! :lol:

Esultanza.jpg

La giornata oggi è calda, la sofferenza è tanta, un bel riposo è meritato e i fotografi ci fanno anche un bel regalino, guardate questa Mexicana sugli spalti! :lol:

Mexico.jpg

A presto per la prossima cronaca!!

Bye bye Camenzind

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GHANA -

Quella tra Ghana e Usa è una partita che vale molto! Per gli Stati Uniti la conferma del buon mondiale nippo-coreano, mentre per gli africani una storica qualificazione agli ottavi. Il Ghana visto con la Repubblica Ceca sembra una buona squadra e oggi può centrare uno straordinario obiettivo anche senza gli "italiani" Muntari e Asamoah!

Squadre.jpg

La partita è corretta: poco agonismo e tanti contropiedi, l’arma preferita dal Ghana. L’inizio è soporifero, ma in venti minuti esplodono tre fuochi d’artificio. Le danze le apre la giovane sorpresa Dramani: strappa palla a Reyna e con un preciso tiro sotto a girare segna l’1-0.

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Gli Usa provano a riorganizzarsi: il tempo di sostituire lo zoppicante Reyna ed ecco il break. Al 43’ Beasley sfrutta sulla sinistra una leggerezza difensiva degli avversari, apre perfettamente per Dempsey che con un potente diagonale firma l’1-1.  

DempseyGOL.jpg

Il primo tempo potrebbe chiudersi così, senza onori né demeriti e con la statistica del gol numero 100 segnato in questo Mondiale. Ma in pieno recupero Merk diventa protagonista: Onyewu e Pimpong si contrastano appena dentro l’area. Normale azione di gioco, ma l’arbitro tedesco vede un rigore. Decisione esagerata, ma Appiah non ci pensa due volte a spiazzare Keller per il 2-1.

AppiahGOL.jpg

Gli statunitensi accusano il colpo del rigore inesistente e come in preda alla desolazione non riescono a costruire tentativi d’attacco. Il Ghana può così controllare senza affanni ed aspettare gli avversari per le amate ripartenze. Gli Usa non riescono a reagire con decisione e non affondano il colpo nonostante Arena butti dentro tutti gli attaccanti che ha. L’unica vera grande occasione capita al 65’ sulla testa di McBride: perfetto cross di Lewis dalla sinistra, gran incornata in torsione, ma il palo salva il Ghana.  

Il risultato non cambierà più: per gli USA un'eliminazione quasi pronosticata al via del mondiale mentre per il Ghana, è storia! L'esultanza dei Ghanesi è immensa...

Ghanesi.jpg

Ghanesi2.jpg

...e la corsa di Appiah e Pimpong sembra voler sfidare i prossimi avversari che probabilmente saranno i campioni in carica del Brasile! Sognare non è reato per il Ghana! :lol:  

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La giornata oggi è calda, la sofferenza è tanta, un bel riposo è meritato e i fotografi ci fanno anche un bel regalino, guardate questa Mexicana sugli spalti!  :lol:  

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A presto per la prossima cronaca!!

Bye bye Camenzind

Per me migliori in campo le 2 bocce

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Causa problemi per Karpets, questa cronaca tocca a me

COSTA D'AVORIO -

Lasciano con il sorriso e con una vittoria storica. La Costa d’Avorio, già eliminata nel gruppo C, dà vita ad una partita spettacolo con la grande delusa Serbia-Montenegro e alla fine conquista un successo importante, ottenuto per di più in rimonta.

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E che rimonta, perché all’inizio gli ivoriani sono talmente disastrosi da regalare due gol ai serbi nel giro di 20 minuti (Zigic ed Ilic stanno ancora ringraziando). Poi gli Elefanti iniziano a macinare gioco e chilometri sulle fasce: Dindane firma anche una doppietta e un rigore di Kalou all’85’ regala un 3-2 che addolcisce un po’ un’eliminazione prematura in un girone di ferro.

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Discorso diverso per la Serbia, in 10 nella ripresa, che chiude con zero punti e con 10 gol incassati in 3 partite. Un disastro, una vergogna per una nazione che per l’ultima volta ha giocato con Serbia e Montenegro unite. Forse c’era un modo migliore per lasciarsi…

Il dimissionario c.t. Petkovic ci tiene ad uscire a testa alta da un Mondiale terribile per la sua squadra; il collega Michel non ha il simbolo Drogba (squalificato) e cerca quella vittoria che dimostrerebbe che la Costa d’Avorio non è solo talento, ma anche qualcosa di concreto. Il ritmo è da partita scapoli-ammogliati: i 22 in campo non si dannano l’anima, ma spesso quando non c’è agonismo estremo escono le partite più divertenti. Non tanto per la bravura dei giocatori, quanto per i clamorosi errori difensivi da una parte e dall’altra. L’inizio è terrificante per la Costa d’Avorio, che gioca con il portiere di riserva e con la coppia bis di centrali Kouassi-Domoraud (con l’ottimo Kolo Tourè in panca). Pronti-via e prima frittata: Stankovic lancia perfettamente il gigante Zigic, Barry si ferma a metà strada e lascia la porta vuota al serbo che facilmente infila lo 0-1.

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Gli ivoriani provano a reagire, ma al 19’ Dindane e Akalè si mangiano clamorosamente il pareggio. Gol sbagliato, gol subito: la legge non fa sconti. Neanche 40 secondi e Domoraud, su cross di Djordjevic, serve con un bel piattone l’allibito Ilic, solo a centro area. Facile tiro e 0-2 da sogno. Ma le follie colpiscono anche i serbi.

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Al 34’ Dudic impazzisce nella sua area, forse pensando di far parte della nazionale di pallavolo e con un vistoso pugno devia il pallone. Rigore netto, quasi imbarazzante fischiato dall’arbitro Rodriguez (il sosia di Dracula, in pratica). Dindane dal dischetto è glaciale a tirare per due volte lo stesso rigore (ripetuto per tonnara di uomini in area) e a riaprire una partita stranissima.

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Si gioca, si picchia il giusto e soprattutto va ancora una volta in scena la follia della difesa serba. Nel recupero Nadj riesce nell’impresa di conquistare il secondo giallo (il primo preso per proteste senza neanche aver toccato un pallone), 30 minuti dopo aver sostituito l’infortunato Krstajic.

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Ah cara vecchia Serbia, quanto ci sei mancata nelle prime due partite.

La ripresa è altrettanto divertente, ma vede solo più la Costa d’Avorio protagonista: questa volta nel bene e senza errori difensivi. L’uomo in più si sente, ma l’orgoglio serbo non è una leggenda e Djordjevic (il migliore dei suoi) e compagni cercano di tenere il campo e le tante folate offensive degli africani. Forse anche perché la pioggia di Monaco fa molto più Belgrado che Yamoussokro. Jevric è protagonista: salva più volte, ma alla fine deve capitolare. Al 67’ Keita serve perfettamente Dindane, che solo soletto in area, batte il serbo con un preciso colpo di testa. Pareggio meritato e difeso con coraggio, anche con una sortita in attacco clamorosamente non sfruttata da Stankovic.

Dindane2.jpg

Quando il 2-2 sembra accontentare tutti, ecco il rigore della svolta. Ancora Dudic in un colpo da pallavolo: l’arbitro vede bene e assegna all’85’ il penalty della storia. Il portiere Barry non osa guardare, il neoentrato Kalou spiazza ancora Jevric e il 3-2 è cronaca, anzi storia. C’è spazio anche per il rosso di Domoraud, ma la festa degli Elefanti può esplodere in tutta la sua gioia.

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il brasile vero è arrivato in germania! regala ai tifosi ed agli appassionati un grande spettacolo e quattro gol.A rete Ronaldo, che apre e chiude le marcature verdeoro, juninho pernambucano e Gilberto.per il malcapitato giappone una sola rete ed addio al mondiale.

Ieri in quel di Dortmund mentrte italia e ghana festeggiavano il passaggio agli ottavi, è stata giocata una delle ultime due partite del gruppo F,di cui la seconda classificata affronterà gli azzurri, la prima i Ghanesi.Come stavo dicendo, a dortmund si sono affrontate rasile e giappone.

il Brasile si è presentato molto rimaneggiato ma nonostante ciò hanno ottento una grande vittoria.Inoltre bisogna dire che le loro riserve, in quanto a tecnica sono forti quanto altre nazionali titolari.

nella partita di ieri in cui il brasile che dallo svantaggio di 1 a 0 si portato sul 4 a 1 a proprio favore, il giappone si è contraddistinto per generosità, soprattutto del portiere Kawaguchi, ma nonostante ciò il bottino ottenuto al termine delle tre partite(un solo punto) non è soddisfacente.

I campioni in carica si presentano con Adriano,Emerson,Cafu,Roberto Carlos e Zè roberto, ad assistere la partita dala panchina, mantre al loro posto giocano Cicinho, Juan, Gilberto, Juninho e Robinho.

i giocatori del sol levante invece pesentano tre novità:inamoto in mezzo al campo e maki e tamada davanti.

Il brasile risulta essere molto vivace con un buon robinho, ma soprattutto un ritrovato ronaldo( che secondo me sta entrando man mano in condizione, facendo ogni partita qualcosa di più. a differenza di un certo francesco totti, che per le sue caratteristiche è stato quasi imbarazzante). Intanto il giappone pensa adifendersi, seguendo le indicazione dell'allenatore Zico, uno dei giocatori brasiliani più amati nella terra natia.

Ma è solo il brasile a costruire ed a trovare delle buone occasioni, neutralizzate però da un attento kawaguchi. inoltre fa due interventi su juninho e robinho veramente notevoli.

Ma al 34' avio del giappone:alex fa partire una palla filtrante per tamada che di sinistro fa secco dida, tirando sul primo palo.

inizialmente il brasile ne risente un po', ma al 46' c'è il pareggio firmato ronaldo che batte il portiere avversario su assist di cicinho.

Nel secondo tempo stesse formazioni del primo.all'8' c'è subito la rete brasiliana, ottenuta grazie ad un gran tiro di juninho. al 14' viene chiuso il match con gilberto silva che affonda sulla sinistra, calcia verso il palo opposto ed insacca.Zico non ci sta e prova a cambiare qualcosa:dentro K. nakata e Takahara, che si infortunia subito e lascia il posto ad Oguro. Ma i cambi on risolvono niente.

Parreira può tranquillamente far rifiatare i suoi uomini migliori, così fuori kaka e ronaldinho, ed in mischia Ze roberto e Ricardinho. Il brasile gestisce con tranquillità il pallone e riesce a trovare anche la rete del poker con ronaldo che sfodera un bel destro dal limite dell'area. il gol è importantissimo per l'ex interista che segna la sua 14a rete ad un mondiale superando pelè, ed agganciando Gerd Muller come miglior marcatore del mondiale. finisce 4 a 1 e c'è la senzazione che questo brasile ha cominciato a giocare come si deve.

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CRO

Questa partita passerà alla storia. Per due motivi:

1) L'australia è la prima volta che arriva agli ottavi (se per questo, non aveva mai segnato un gol ai mondiali nella sua storia)

2) L'impresa del duo Simunic - Pool, che racconterò tra un pò.

Per quel che si è visto nei Mondiali, l'Australia meritava fortemente di passare. La qualificazione è stata molto sofferta durante questa partita. Non tanto perchè la Croazia abbia giocato la partita della vita (vincere per passare) ma per alcune decisioni arbitrali (alcune adirittura grottesche) ed anche per il loro grande portiere...

Ora l'Australia affronterà la nostra Nazionale, sembrerebbe un incontro facile, ma l'allenatore degli Aussie ci evoca dei brutti ricordi.

Passiamo alla partita:

Croazia: - Australia:

Pletokosa - Kalac

Simunic - Neill

Simic - Moore

Tudor - Cahill

Tomas - Culina

Srna - Emerton

N.Kranjcar - Kewell

N.Kovac - Grella

Babic - Chipperfield

Olic - Sterjovski

Prso - Viduka

Guardiamo gli spalti e possiamo vedere l'unione tra le due tifoserie, unite nella storia come ha detto Steve:

27ct.jpg

Possiamo anche vedere uno che da noi dovrebbe essere pazzo ad andare nella tribuna avversaria con una bandiera gigante:

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La formazione australiana è molto strana, mancano Bresciano e soprattutto il portierone Schwarzer, sostituito dal milanista Kalac.

Pronti, via. E la Croazia passa al 2° minuto con una punizione magnifica di Srna, che da 30m s'insacca nell'angolo a destra della porta.

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La Croazia sembra proprio entrata in campo con la mentalità giusta. Ma l'Australia non si abbatte, anzi reagisce. Si vede il gran lavoro di Hiddink, grandissimo allenatore.

Gia al 7° ci sarebbe un rigore su Viduka, trattenuto in area dal mitico Simunic (il perchè del mitico lo dirò dopo...)

L'Australia, costruisce con il suo centrocampo oggi molto inspirato. Ma la palla non entra. Ma al 38° Tudor salta di testa e colpisce la palla con la mano.

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Si appresta alla battuta Moore che segna il rigore che vale l'1-1. Tiro centrale, portiere a sinistra.

Riaggiunto il pareggio che vuol dire qualificazione, gli Aussie abbassano il ritmo e la partita scivola così fino all'intervallo.

Il secondo tempo inizia con la Croazia che cerca di costruire qualcosa per passare in vantaggio. E ci riesce. Al 57° Niko Kovac si libera di un uomo e fa partire un tiro dai 30 metri molto lento e centrale, ma il superportierone del Milan Kalac interviene in modo goffo e la palla passa in rete passando sotto il corpo della riserva di Dida.

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L'Australia, come nel primo tempo, non molla ed iknserisce giocatori più offensivi, come Aloisi al posto di Grella, e Bresciano al posto di uno straordinario Stejovski. al 75° si ripete l'occasione del rigore del primo tempo. A colpire la palla di mano questa volta è Tomas, ma Pool incredibilmente non assegna un rigore gigantesco. Ma è solo il preludio al gol del pareggio. Bresciano sulla destra fa partire un cross verso il secondo palo, che Kewell, in leggero fuorigioco, spedisce in rete con un bel tiro al volo.

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La partita finisce col nervosismo, tanto che gli espulsi negli ultimi minuti sono 3: Simic e Simunic per la Croazia, ed Emetron per l'Australia.

Singolare l'espulsione di Simunic: viene sì espulso per somma d'ammonizioni, ha è riuscito a raggiungere quota 3 per farsi cacciare fuori: la 1° al 62°, la 2° al 90° e la terza a partia conclusa.

Una giornata infelice per l'inglese Pool, che tuttavia a fine partita ammetterà l'errore.

Intanto la gioia australiana:

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E con questa immagine finisce il resoconto, ma tornerò con un approfondimento.

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NIKO

Il talento del calcio Croato

Data di nascita: 13 Agosto 1984

Luogo di Nascita: Vienna

Altezza: 185 cm

Peso: 80 kg

Ruolo: Centrocampista

Squadra attuale: Hajduk Spalato

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Niko Kranjcar è nato a Vienna poiché il padre, l’odierno CT della Croazia, giocava all’epoca nel Rapid.

E’ proprio guardando giocare il padre in Austria che fa avvicinare il piccolo Niko al calcio. Al contrario di quanto si possa pensare non è stato il padre a spingerlo a giocare, ma era la sua volontà ripercorrere le orme del genitore.

Esordisce nel campionato croato con la maglia della Dinamo Zagabria a 17 anni, mettendo subito il proprio sigillo nel tabellino dei marcatori. Alla stessa età riceve la fascia di capitano, cosa impensabile in Italia. Con questo fatto Niko batte il record di Zvonimir Boban.

Nel gennaio del 2005 ha firmato un contratto record in Croazia (1,5 milioni di €) per trasferirsi nella sua odierna squadra, l'Hajduk Spalato. Alla prima stagione a Spalato trascina la squadra alla vittoria dello scudetto.

La prima convocazione in nazionale risale al 18 agosto 2004, nell’incontro tra Croazia ed Israele finito 1-0. L’esordio è stato visto da molti addetti al lavoro come un regalo per il ventesimo compleanno da parte del neo CT croato, Zlatko Kranjcar, ma la gente intravedeva il lui l’eletto che avrebbe riportato il calcio croato ai fasti passati, per intenderci quelli di Francia ’98.

Recentemente ha rifiutato il trasferimento al CSKA Mosca del connazionale Ivica Olic, dicendo che in Russia fa troppo freddo. Sogna di giocare al Camp Nou vestito di “Azulgrana”.

Centrocampista offensivo, il suo idolo è Francesco Totti. Come il “Pupone” ha sviluppato una grandissima visione di gioco ed un fiuto del gol niente male.

Alto 1,85 m con un peso di 80 kg, questo regista affidabile è arrivato all'età giusta per giocare a livello internazionale mentre la campagna di qualificazione della Croazia si faceva progressivamente più positiva, dimostrandosi adatto sia a rivestire il ruolo tradizionale di centrocampista avanzato che a distribuire la palla dietro le due punte.

Riguardo al padre dice:"Non sempre siamo d'accordo, anche se ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda nel 90% dei casi. Sono io il mio critico più severo e so sempre quando ho giocato bene o male. Detto questo, preferisco sicuramente quando lo sento fare commenti positivi su di me", aggiunge con un sorriso.

Ai fini di mercato, ricordiamo che, essendo nato a Vienna, possiede la cittadinanza dell’Unione Europea, molto importante visto le regole sui giocaroti extracomunitarii vigenti nelle federazioni europee.

Purtroppo per lui la sua carriera sembra essere arrivata ad un limite. Ha enormi potenzialità ma non sembra crescere. Il padre Zlatko incolpa gli allenatori che allenano Niko, Tomislav Ivic, il più grande allenatore slavo, incolpa sia lo svogliato calciatore sia il padre, iperprotettivo, dicendo che “se fosse suo figlio gli avrebbe dato una bella regolata”. Assomiglia anche a questo al Pupone, ma poi è cresciuto. Speriamo lo faccia anche il giovane Niko.

In questa vetrina importante che è il mondiale, non ha fatto un bel niente, tranne quando contro il Giappone ha saltato un uomo ed ha fatto partire un bolide da 30m, prendendo la traversa. Questo talento del calcio si va sempre perdendo.

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