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39° Route du Sud - La Depeche du Midi


emmea90

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Ma non avete sempre criticato Andy e Frank per il modo in cui correvano per tutta la stagione, cioè sbattendosene di tutte le corse che non fossero il Tuor de France?

Perchè Nibali fa la stessa identica cosa, però siccome è lui ed è italiano si trovano mille scuse e si dice che si può essere vincenti anche in altri modi...bah

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  • Amministratori

Ma non avete sempre criticato Andy e Frank per il modo in cui correvano per tutta la stagione, cioè sbattendosene di tutte le corse che non fossero il Tuor de France?

Perchè Nibali fa la stessa identica cosa, però siccome è lui ed è italiano si trovano mille scuse e si dice che si può essere vincenti anche in altri modi...bah

 

Oh, esatto.

 

Cioè qua tra un po' viene fuori che Andy Schleck ha una mentalità vincente.

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Ma non avete sempre criticato Andy e Frank per il modo in cui correvano per tutta la stagione, cioè sbattendosene di tutte le corse che non fossero il Tuor de France?

Perchè Nibali fa la stessa identica cosa, però siccome è lui ed è italiano si trovano mille scuse e si dice che si può essere vincenti anche in altri modi...bah

Infatti - come peraltro ho ripetuto circa 1637 volte, ma lo ripeterò per la 1638a, visto che si tende a dimenticare con la facilità dei pesci rossi - a me il modo di impostare la stagione di Nibali non piace, esattamente come non mi piaceva quando lo facevano i fratelli Schleck. Posto che fra i due casi c'è la grande differenza che Nibali ha adottato questa condotta solamente negli ultimi due anni, e almeno per lo scorso anno credo che i programmi per la primavera fossero un po' diversi, mentre i fratelli si sono comportati quasi sempre così (Andy, perlomeno).

Detto questo, tra scegliere un cammino di preparazione che non mi piace (e che penso non piaccia a nessuno) ed essere dei perdenti c'è una colossale differenza. In particolare, la differenza tra Nibali e i fratelli Schleck è che il primo gli obiettivi tende a centrarli con ben altra continuità, e che quando conta si distingue (normalmente) come un corridore tra i più combattivi. Viceversa, dall'altro lato abbiamo un corridore che con il doppio del talento ha raccolto la metà, e spesso perché non ha avuto il coraggio di correre con altro piglio.

Sulla questione del giustificare Nibali in quanto italiano, poi, caschi proprio malissimo, visto che - come penso possano testimoniare quelli che bazzicano il forum da tanto tempo - tra i miei preferiti rientrano o sono rientrati tanto italiani quanto kazaki, spagnoli, slovacchi, belgi e quant'altro.

@emmea: ho detto che esistono altri modi di essere dei vincenti, non che ogni singolo corridore del globo è un vincente; men che meno uno che con un talento smisurato ha vinto "solo" un Tour a tavolino e una Liegi.

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Puntare ad una corsa all'anno e non avere mentalità vincente sono 2 cose totalmente scollegate, che nel caso direi quasi unico di Andy Schleck vanno di pari passo.

 

Armstrong è passato alla storia per quello che aveva in testa solo il Tour (a parte che ha fatto prestazioni nelle Classiche che il grosso degli attuali protagonisti da GT si sogna), eppure credo sia stato tra i ciclisti contemporanei quello più ossessionato dalla vittoria. Anzi, questa determinazione fermissima è stata forse l'unica dote che posso riconoscergli come unica.

 

E così abbiamo un sacco di atleti che si trasformano nella gara che conta: il Tomba delle ultime stagioni faceva un sacco di gare anonime per poi svegliarsi quando aveva voglia con gara paurose, la Van Almsick che resta fuori dalla finale mondiale per aver corso la batteria con sufficienza e, ripescata per la rinuncia della compagna, sbaraglia le avversarie.

O per fare un esempio ciclistico, non ricordo mai un Pantani molto brillante al Giro del Trentino contro gli stessi avversari che poi demoliva alla corsa rosa (e più in generale, l'unica grande prestazione in gara di preparazione al Tour fu al Giro di Svizzera del 95, dove cercava conferme). Esito comunque a dire che tutti questi siano esempi di corridori non vincenti.

 

 

La mentalità non vincente di Schleck sta nel modo di correre eccessivamente dimesso (con qualche eccezione) che lo ha fatto arrivare quasi sempre secondo

 

Ma non avete sempre criticato Andy e Frank per il modo in cui correvano per tutta la stagione, cioè sbattendosene di tutte le corse che non fossero il Tuor de France?

Per quanto mi riguarda la critica è sempre stata più rivolta al disinteresse per obiettivi che forse (e dico forse) potevano essere più potabili del Tour; per il resto vedo che è pieno di corridori che puntano ad un GT e basta (praticamente tutti i vincitori del Tour hanno fatto così, il fatto che en passant abbiano raccolto qualcosa in altre corse di una settimana sposta di poco la situazione, non sarebbero obiettivi in grado di surrogare un fallimento al Tour).

Anche se poi per Schleck non so come sarebbe andata a finire puntando su Giro e/o Vuelta, se sei piazzato per definizione (tipo Purito), puoi correre anche 13 mesi all'anno ma troverai comunque qualcuno che ti batte

Modificato da ian
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Colpaccio della Route du Sud che ha l'onore di poter inserire Contador nell'albo d'oro della propria corsa.

 

In realtà l'ha vinta anche gente come Moser e lo stesso Quintana tre anni fa, e in generale ha già un albo d'oro di tutto rispetto, la presenza di Contador lo arricchisce ovviamente, ma non è di certo il primo corridore famoso che se l'aggiudica.

Modificato da FrancescoPalma
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Tra Contador e Moser/Quintana c'è un po' l'abisso eh.

 

Con Quintana sicuramente (anche perché il colombiano ha un'età alla quale giusto Merckx aveva un palmares in grado di competere con quello attuale di Contador, che del resto non era messo granché meglio all'età di Quintana). Moser invece è un corridore completamente diverso, che ovviamente non è neanche lontanamente comparabile a Contador sulle tre settimane e che senza percorsi compiacenti e modificati ad hoc - e magari anche senza l'elicottero Rai - non avrebbe mai vinto un GT, ma che si può tranquillamente sedere al tavolo dei grandissimi per quello che ha fatto su tutti gli altri terreni.

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Moser invece è un corridore completamente diverso, che ovviamente non è neanche lontanamente comparabile a Contador sulle tre settimane e che senza percorsi compiacenti e modificati ad hoc - e magari anche senza l'elicottero Rai - non avrebbe mai vinto un GT, ma che si può tranquillamente sedere al tavolo dei grandissimi per quello che ha fatto su tutti gli altri terreni.

Dico di più, probabilmente non inseguendo il Giro, sulla scia delle pressioni della stampa italiana e della rivalità con Saronni avrebbe vinto ancora di più nelle gare che gli si adattavano. Comunque restano Milano-Sanremo, Roubaix (3 di seguito), Lombardia, podi anche nelle altre 2 monumento, Mondiale su strada e su pista (a cronometro no, forse solo perché non c'era) e praticamente ogni tipo di corsa italiana (all'epoca avevano un valore diverso). E poi, anche se i numeri non sono tutto, è pure il plurivincitore italiano (e il terzo assoluto)

Insomma, non ho tempo e interesse ad avventurarmi in classifiche all-time, ma probabilmente Moser sta abbastanza in alto (primi 10-15); a mio avviso poi come persona è anche tra i 10-15 più insopportabili

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Dico di più, probabilmente non inseguendo il Giro, sulla scia delle pressioni della stampa italiana e della rivalità con Saronni avrebbe vinto ancora di più nelle gare che gli si adattavano. Comunque restano Milano-Sanremo, Roubaix (3 di seguito), Lombardia, podi anche nelle altre 2 monumento, Mondiale su strada e su pista (a cronometro no, forse solo perché non c'era) e praticamente ogni tipo di corsa italiana (all'epoca avevano un valore diverso). E poi, anche se i numeri non sono tutto, è pure il plurivincitore italiano (e il terzo assoluto)

Insomma, non ho tempo e interesse ad avventurarmi in classifiche all-time, ma probabilmente Moser sta abbastanza in alto (primi 10-15); a mio avviso poi come persona è anche tra i 10-15 più insopportabili

 

Concordo sia sul corridore sia sul personaggio, e c'è pure quello che è stato forse l'ultimo record dell'ora rimasto nella memoria degli appassionati (anche se indubbiamente aiutato dal mezzo).

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