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Ma comunque Longoni domani uscirà di classifica, la tappa è troppo dura per lui; per le prime posizioni sarà una lotta tra Bennett e altri 3-4 scalatori tra cui il nostro Loporchio.

 

 

 

 

A proposito, ecco la classifica prima della quarta tappa.

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I principali avversari di Bennett dovrebbero essere Chaves, Stetina, Cernetckii e Loporchio.

 

 

Quarta tappa che sta per arrivare :wink: 

Modificato da MatteoJuve
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Ed eccola la quarta frazione, la più dura.

Noi lanciamo in fuga Proterra e poi appena inizia la prima salita scatta anche Longoni, che non ha molte speranze su questo terreno ma essendo vicino in classifica costringerà comunque le squadre degli altri, Cannondale su tutte, a lavorare per non rischiare di fargli prendere un vantaggio pericoloso.

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E infatti non gli lasciano mai più di 30" e dopo una ventina di chilometri di fuga viene riassorbito dal gruppo, che intanto ha iniziato a selezionarsi. Dopo un lungo tratto mosso inizia la seconda salita e quasi subito parte Loporchio, lanciato da Scemma! Sulla sua ruota si fionda Bennett, e prova ad inserirsi anche Gaffurini. 10km alla vetta, 32 al traguardo.

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Loporchio, Bennett e Chaves riprendono i primi a due chilometri dal GPM e sfruttando un lieve rallentamento rientra anche Chernetckii. Più dietro Stetina. Nel gruppetto Loporchio ha Proterra, che però deve fare una fatica immane per provare a tenere il ritmo imposto da Bennett.

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E infatti i quattro big staccano tutti e scollinano insieme, mentre dietro a guidare l'inseguimento ci sono Mori e Proterra, che pagano 23".

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Proterra in discesa va a tutta per cercare di rientrare ma non ci riesce, anche perché avanti il ritmo è sollecitato da vari scatti, tra cui si rivela vincente quello di Bennett. Il neozelandese prende subito 20" e poi nel tratto in pianura altri 10: inizia la salita con mezzo minuto di vantaggio sugli inseguitori.

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I tre recuperano pochissimo nel primo tratto, poi Loporchio prova a fare un po' di forcing ma ben presto capisce di rischiare un fuirigiri e quindi rallenta, così i tre arrivano all'ultimo chilometro con 25" secondi da Bennett, che va a vincere in solitaria. Nel finale Cernetckii stacca gli altri due arrivando a 12" dalla maglia gialla e guadagnando qualcosa nella lotta per le posizioni di rincalzo.

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E questa è la classifica, con Bennett che ha la corsa in cassaforte, Chaves e Cernetckii che si giocheranno il secondo posto a cronometro in un testa a testa sul filo dei secondi, e Loporchio ormai sicuro della 4ta posizione. Proterra grazie alla fuga ha terminato settimo ed è rientrato in classifica: nella cronometro cercherà di difendere la 10ma posizione.

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La prova contro il tempo dell'ultima tappa, che simulo, la vince Ignatiev. Bennett conserva il primato senza problemi e Chernetckii supera Chaves in classifica; Loporchio si conferma quarto, mentre Proterra perde tantissimo ed è 12mo a parità di secondi con l'11mo e 22" dalla top 10.

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In conclusione, Settimana Coppi e Bartali molto positiva per noi, che raggiungiamo con Loporchio l'obiettivo richiesto dallo sponsor (top 5), e ci togliamo anche altre belle soddisfazioni come la vittoria di tappa e due giorni in maglia con Longoni. Da segnalare inoltre, a proposito di Loporchio, che era l'unico tra i top 5 (e non solo) ad essere al debutto stagionale: tutti gli altri avevano già nelle gambe almeno 7-10 giorni di corsa, avendo fatto varie corse da un giorno a Febbraio e Marzo.
Modificato da MatteoJuve
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:lol: Non mi ricordavo e ho messo un segno come promemoria, ma poi dovevo andare a mangiare e non ho controllato e dopo pranzo mi sono dimenticato :mrgreen:
 
Ora ho corretto, l'ha vinta Ignatiev :wink:
 
 
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Intanto, in attesa del Giro del Trentino, facciamo il punto della situazione per quanto riguarda i nostri osservatori sguinzagliati in giro per il mondo. Al momento abbiamo un uomo dello staff canadese in giro per il Canada; un uomo di fiducia di Rujano in Venezuela; l'osservatore che già negli scorsi anni collaborava con Francesco in Sicilia (l'anno scorso era in Calabria e si è spostato); un osservatore lucano, che collabora anche con la squadra di Gabry, in Basilicata.
 
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In Venezuela stiamo osservando con attenzione Palmero per capirne il vero valore e poi provare ad ingaggiarlo, ma intanto abbiamo trovato tanti giovani interessanti su cui ci concentreremo magari dopo.
 
 
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In Sicilia su 5 uomini trovati 3 sembrano promettenti, uno in particolare, e il nostro osservatore si concentrerà soprattutto nel seguirlo in qualche gara per valutarlo meglio.
 
 
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In Basilicata abbiamo trovato due ragazzi interessanti e stiamo continuando ad osservarli perché abbiamo bisogno di aumentare un po' il numero di ragazzi lucani, almeno nella squadra che dall'anno prossimo farà da vivaio.

 
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In Canada per ora ancora niente da segnalare, ma l'area è molto vasta e non perdiamo la speranza... forse è il caso di aggiungere un altro osservatore per accelerare le ricerche e riuscire a creare un blocco canadese già l'anno prossimo.
 

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Questa era la situazione in Calabria, dove l'anno scorso avevamo trovato un uomo promettente a cui avevamo intenzione di proporre un contratto per l'anno prossimo. Intanto però sembra avere già stretto contatti con un'altra squadra.

 

 

 

Decidiamo di offrire già una sponsorizzazione ad due talenti più promettenti che abbiamo trovato, per blindarli già per l'anno prossimo se non addirittura per Agosto di quest'anno. Offriamo €8000 a entrambi per l'attrezzatura, ma solo il siciliano accetta.

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Intanto il giorno prima del Giro del Trentino ci arriva quest'e-mail... troveremo una bella concorrenza!

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Speriamo che la forma dei nostri (soprattutto di Loporchio) sia al top per potersela giocare al meglio; purtroppo non siamo riusciti ad iscriverci a nessuna gara ad Aprile prima del Giro del Trentino, quindi chi non è al debutto non corre dalla Settimana Coppi e Bartali: oltre 3 settimane senza corse. :? Ricordiamo che lo sponsor chiede una vittoria di tappa; non sarà facile...

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Ed eccoci al Giro del Trentino!

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La prima tappa prevede una salita di seconda categoria a circa 20km dal traguardo, lunga intorno ai 7km. Solo un assaggio delle salite dei giorni successivo, ma comunque un peso troppo grande per chi vorrebbe arrivare in volata.

E infatti la salita fa selezione e scollinano in 31 all'inseguimento di Hollenstein e Montaguti, fuggitivi del mattino, e di Locatelli, scattato nel finale della salita. Il primo ha 54" di vantaggio, il secondo 42", il terzo 28".

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In discesa i due inseguitori vengono ripresi, mentre un tenace Hollenstein resiste fino alla fine ed arriva a braccia alzate sul traguardo di Lienz!

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La seconda tappa è una cronosquadre di 14,6km: vince la BMC, noi arriviamo 18mi (su 25) a 1'44". Maglia a Morabito.

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Il giorno dopo c'è la tappa regina di questo Giro del Trentino: due salite molto dure, con l'arrivo in salita di Vetriolo Terme.

Inseriamo Scemma in una fuga di 10 uomini: sulla prima salita Zeits stacca tutti nel finale, inseguito allo scollinamento da un terzetto e poi da Scemma e Bono, a 1'25".

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In discesa la situazione si ricompatta, poi all'inizio della salita ricomincia la selezione: Senni aveva cercato di anticipare gli altri, poi appena si inizia a salire Zeits allunga, portando dietro di sé un paio di uomini: Scemma resta nel gruppetto di dietro, decidendo di salire regolare.

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Il gruppo dei big inizia la salita con circa quattro minuti di ritardo, ma recupera velocemente. A 9km dal traguardo inizia la bagarre, con l'attacco di Uran, seguito da Vuillermoz, Van Garderen, Caruso e Loporchio, che insegue salendo senza strappi. Ben presto quasi tutti i fuggitivi sono ripresi: ne mancano solo 3, con Zeits in testa che ha 1'41" di vantaggio.

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Uran e Vuillermoz staccano tutti e vanno a riprendere Zeits, poi a 5.6km dalla vetta Uran attacca ancora e stacca i due, con Vuillermoz che si accartoccia su se stesso, pagando il fuorigiri. Intanto il terzetto Van Garderen-Caruso-Loporchio, tirato dall'americano, paga 46" al primo.

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Mentre Uran vola via e Vuillermoz cerca faticosamente di limitare i danni, il terzetto perde qualcosa anche dal francese. Poi, all'inizio della zona transennata, che segna i -2km al traguardo, Loporchio e Caruso mostrano di non riuscire a tenere nemmeno il ritmo di Van Garderen: il nostro uomo si stacca, mentre Caruso inizia a perdere qualche metro e cerca di tenere con un ulteriore ma inutile sforzo.

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E così la vittoria va ad un grande Rigoberto Uran, che arriva da solo a Vetriolo Terme; inseguito alla spicciolata da Vuillermoz, Van Garderen, Caruso, Loporchio e poi ancora Zeits e il trio Rabottini-Péraud-Malacarne.

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Il Colombiano balza in testa alla classifica, seguito da Van Garderen (+1'31") e Vuillermoz (+1'33"); Caruso a 2'21" e più lontani Péraud (+3'58"), Landa (+4'06") e il nostro Loporchio (+4'16", quello che ha perso di più nella cronosquadre).

Ora resta solo l'ultima tappa e Loporchio deve darsi da fare visto che lo sponsor ha chiesto di vincerne una...

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Eh purtroppo non sono riuscito ad inserire nessuno in fuga, il ritmo è stato altissimo (praticamente il gruppo non ha mai lasciato più di 1'30"-2'00" alla fuga) e noi non avevamo uomini in grado di scattare ed andare così forte in pianura. Per l'ultima... vedrete.  :tongue:

Modificato da MatteoJuve
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Nella quarta tappa la fuga parte subito e noi non abbiamo inserito nessuno. Il gruppo si disenteressa e gli lascia prendere subito un grande vantaggio, quindi quando lanciamo Scemma all'inseguimento dei primi è ormai troppo tardi ed il nostro uomo resta a bagnomaria per moltissimi chiolometri senza riuscire a recuperare più di tanto sulla testa della corsa.

Sulla penultima salita la situazione è critica: i primi hanno oltre otto minuti sul gruppo e noi non abbiamo uomini in grado di lavorare in modo efficace per andare a riprenderli; Scemma ha due minuti sul gruppo e ben sei dai primi. Siamo alla fine della salita, a 58km dal traguardo, quando Loporchio decide che è il momento di muoversi in prima persona: lo segue addirittura il leader della classifica, Uran!

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L'azione dei due però non decolla perché dietro il gruppo reagisce e il colombiano non è molto propenso a collaborare. I due quindi vengono ripresi e poco dopo la stessa sorte tocca anche a Scemma, che poteva essere un discreto punto d'appoggio per un attacco come quello di prima.

Nei chilometri successivi il gruppo guadagna pochissimo ed è sempre più sicuro che la vittoria sarà una questione tra i fuggitivi. Loporchio, ormai rassegnato per quanto riguarda la vittoria di tappa, sull'ultimo strappo decide di attaccare lo stesso. Uran lancia Péraud al suo inseguimento.

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Il francese stacca il nostro uomo e va a scollinare da solo, con il trio Loporchio-Rabottini-Landa a 30" e subito a seguire Uran e Van Garderen.

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I cinque inseguitori si ricompattano in discesa, e a quel punto ci accorgiamo di un problema: avanti Lutsenko, 4to in classifica giovani a 5'15", conserva un vantaggio che lo mantiene in lotta per il primo posto: è a 18" dalla testa della corsa, mentre il gruppetto di Loporchio è a 5'25"; Loporchio è virtualmente primo per soli 8".

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Loporchio allora si mette a lavorare, da solo, per mantenere almeno costante il ritardo dai primi. Dopo un po' scatta Landa, a cui però gli altri non lasciano molto spazio, così viene subito ripreso. A quel punto Loporchio, anzichè riprendere a tirare decide di nascondersi un po' per provare a partitra in contrattacco e staccare Landa per superarlo in classifica, visto che lo spagnolo lo precede di soli 12". La scelta si rivela sbagliatissima, perché appena Landa viene ripreso anche gli altri smettono di tiarare e il gruppetto rallenta di colpo perdendo secondi fondamentali per Loporchio. Inoltre il giovane calabrese quando accelera nel finale non riesce a mettere in strada un'azione abbastanza esplosiva e finisce per tirare semplicemente la volata agli altri. Così non solo finisce, come pronosticabile, nel gruppetto e quindi dietro a Landa in classifica, ma per colpa di quel rallentamento si fa anche superare da Lutsenko perdendo non solo un'ulteriore posizione in classifica ma anche la maglia bianca finale. La tappa va a Vladimir Gusev.

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Ed ecco infatti la premiazione della maglia bianca, persa da Loporchio per 48". Peccato davvero, perché era il giusto riconoscimento per un ottimo Giro del Trentino, in cui anche se non è arrivata la sperata (ma difficile) vittoria di tappa il nostro uomo si è comunque mostrato in grado di stare in salita con uomini di alto livello.

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E invece eccoci sotto il podio a guardare, contrariati, la premiazione del Kazako Lutsenko. Piercarlo non ci sta e continua a borbottare qualcosa contro se stesso; è stato uno stupido, dice... non doveva fermarsi, ha perso di vista l'obiettivo ed ha regalato la maglia. Io cerco di consolarlo, anche se condivido appieno la sua delusione, e gli faccio notare che ha corso bene e anche l'ultima scelta è stata azzardata ma ci stava e visto la sua giovane età sarebbe stata esperienza per il futuro. L'importante ora è non abbattersi e conservare questa decisione nel cercare il risultato anche nelle prossime corse.

 

 

La corsa a ovviamente a Uran.

Modificato da MatteoJuve
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"Eh, ho detto... stavo tirando solo io e tenevo per pochi secondi la maglia bianca virtuale, poi con lo scatto di Landa abbiamo accelerato un po' e allora dopo che l'abbiamo ripreso ho pensato di riposare un po' per averne di più dopo se ci fossero stati altri scatti e quindi la possibilità di staccare Landa. Il problema è che in un attimo abbiamo perso più di mezzo minuto e quindi quando sono tornato avanti non c'era più niente da fare (anche perché se non sbaglio a Landa hanno abbuonato una ventina di secondi segnandolo allo stesso tempo del primo)."

 

Piercarlo Loporchio - 25/04/2015

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Stagione 2015 - Fase 2 / Parte 2: Fine Aprile - Inizo Maggio

 

Dopo il Giro del Trentino partecipiamo a tre corse di un giorno.

Iniziamo con il GP di Industria Larciano, dove inseriamo in fuga Chirdo, passista per lavorare nelle prime fasi della corsa, e Morrone, più forte in salita per giocarsi le sue carte in un eventuale finale tra i fuggitivi. Eccoli a 50km dal traguardo quando, sul terzo nonché penultimo passaggio sullo strappo, Chirdo si sfila e in testa restano in 5 con 2'49" sul gruppo.

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Dopo un giro esatto, però, ai -20, i cinque vengono ripresi dal gruppo, che conta qualcosa in più di 60 uomini. Loporchio è nelle prime posizioni.

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Quando partono gli scatti il nostro capitano non riesce a seguire i primi, ma comunque stacca il grosso del gruppo e scollina per settimo, in coda ad una fila di uomini alla spicciolata guidata da Giampaolo Caruso. È a ruota di Nocentini, che paga 36" al primo.

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Alla fine però il gruppetto non trova il giusto accordo e rientra quello che resta del gruppo: vince in volata Albasini.

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Al Giro della Toscana il percorso è troppo duro per Melucci e troppo facile per Loporchio, quindi sembra molto difficile ottenere un buon risoltato. Dobbiamo inventarci qualcosa.

Purtroppo iniziamo male, senza riuscire a mettere nessuno in fuga. Loporchio allora capisce che deve fare tutto da solo e sulla salita più dura, dopo aver fatto un po' il ritmo in testa al gruppo per provare a portare via un gruppetto, scatta lasciandosi alle spalle il resto del plotone. 66km al traguardo, e di salita ce n'è pochissima...

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Infatti Loporchio in pianura soffre molto e non riesce a recuperare tutto il distacco che lo separava dai primi, 2'20". Ci arriva vicino ma poi deve mollare e viene ripreso da un gruppetto di uomini scattati ai -20 al primo passaggio sul lieve strappo conclusivo. Se avessimo avuto un uomo in fuga sarebbe stata un'altra storia...

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All'ultimo passaggio sullo strappo Loporchio perde anche le ruote di questo gruppetto, che, con l'aggiunta di qualcun altro da dietro, dopo aver ripreso i primi va a formare un gruppetto di 14 uomini che si giocano la corsa. A spuntarla nello sprint ristretto è Stefan Denifl.

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A seguire il Circuit de Wallonie (non ci vanno tutte le immagini in un solo post), di cui per ora vi anticipo le nostre forme giornaliere:

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:shock:  :shock2:

Modificato da MatteoJuve
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Se il Giro della Toscana era una corsa poco adatta ai nostri, il Circuit de Wallonie è una vera e propria incognita: percorso nervoso, senza vere salite o strappi ma con continui saliscendi, e addirittura 3 settori di pavé da ripetere due volte nella parte iniziale, ma molto brevi. Visto che le pietre non dovrebbero selezione, speriamo che si arrivi in volata e che Melucci riesca a tenere per arrivarci nel gruppo buono e in buone condizioni. Comunque dovranno stare attenti perché su un percorso del genere la corsa può avere sviluppi imprevedibili.

La prima cosa da fare è inserire qualcuno in fuga, e ci va Scemma. Il nostro uomo, gregario più importante di Loporchio in salita, non è per niente un pavearo né un passista, ma sta molto bene e, sfruttando anche i tratti in salita presenti nel percorso, è uno dei più attivi. E infatti, quando nel finale restano solo due uomini al comando, lui c'è; molla solo a 28km dal traguardo, quando non riesce a resistere a un'accelerazione del suo compagno d'avventura, Bibby. Gruppo a meno di un minuto e mezzo e ancora compatto; anche lì i nostri si sentono particolarmente bene.

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Nei chilometri successivi il ritmo si vivacizza molto per andare a riprendere i due temerari e la spinta decisiva la diamo proprio noi con Loporchio ai -12: si mette in testa in un tratto in salita e mette in fila il gruppo, in cui sono rimaste solo 52 unità. Anche quando ricomincia la pianura continua a spingere per riprendere Bibby, che negli ultimi 16km non ha perso quasi niente e conserva 1'11" di vantaggio. Ripreso invece Scemma, nel quale ormai si poteva sperare molto meno rispetto a quelli che abbiamo in gruppo. Una chicca: gruppo di 53 uomini ai -12 e ci sono tutti i nostri 8!

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Chirdo prende il posto di Loporchio e si mette a pancia in giù in pianura: Bibby non molla ma a 3km dalla fine gli restano meno di 20", che potrebbero non essere sufficienti considerato che da dietro sprinteranno nel finale e deve ancher affrontare uno strappo di 600 metri. Intanto sono rimasti solo 13 uomini al suo inseguimento e cerchiamo di preparare al meglio la volata di Melucci.

Ai -2 parte in contropiede Vermeltfoort, forse il più veloce su una volata classica. Loporchio gli salta subito sulla ruota e cerca di accodarsi anche Melucci; la mossa sembra un suicidio perché è partito lunghissimo e non è riuscito a sorprendere gli altri.

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L'olandese supera l'attaccante del mattino e salta di slancio lo strappo, ma si è portato dietro Loporchio e manca ancora un chilometro al traguardo. Intanto da dietro arrivano Melucci e Sulzberger, che si sono gestiti in salita e sono pronti a lanciare lo sprint. Stanno superando ora Bibby, 14" il loro distacco.

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A questo punto siamo messi benissimo, Melucci è fresco e per lanciare la rimonta allo stanco olandese e allo stesso tempo Loporchio, pur non essendo un velocista, sembra in grado di saltarlo, visto che non ha fatto al vento lo strappo, terreno che gli è anche più congeniale. E infatti Melucci va fortissimo e, dopo aver staccato Sulzberger, si lancia all'inseguimento dei primi due e intanto Loporchio, senza troppi problemi, dopo essersi fatto tirare la volata da Vermeltfoort lo salta a 200m dalla fine; Melucci intato recupera come una furia ma riesce solo ad affiancare i due... e quindi la vittoria va a un grandissimo Piercarlo Loporchio! Nella corsa forse meno adatta sulla carta riesce a cogliere il suo primo successo in carriera! Secondo Vermeltfoort, che ha resistito stoicamente almeno alla rimonta finale di Melucci, terzo ed esultante per il piazzamento e la vittoria del compagno.

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...6to posto per Chirdo, 11mo per Morrone, 14mo per Boiani e 17mo per Scemma!

 

 

 

  :woohoo: Dopo il traguardo grandi festeggiamenti tra di noi: Loporchio e Melucci si abbracciano, poi arrivano tutti gli altri a complimentarsi, alla fine Piercarlo, continuando esultare, si scioglie in un pianto tra le braccia mie e di Francesco; nessuno potrà ridargli quella maglia bianca del Trentino (e chissene :tongue: ) ma oggi, conquistando questa vittoria, si è mostrato forte nelle gambe e anche nella testa, con mosse tatticamente impeccabili.

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Dal giorno dopo del Circuit de Wallonie, 12 Maggio, fino al 18 ci spostiamo dal Beligio all'Olanda per il Royal Smilde Olympia's Tour, corsa di 7 giorni per velocisti e cronomen. Portiamo il secondo gruppo del nostro roster ma privo di Loporchio e Lozano, che erano quelli entrati prima in forma e che in questa corsa non avevano nulla da dire. Il nostro uomo di punta è ovviamente Melucci, con Chirdo come gregario più importante e tutti gli altri che faranno il possibile per aiutare; Scemma e Morrone cercheranno di giocarsela sui GPM previsti nelle ultime tappe.

 

Iniziamo con un prologo in cui Melucci ben figura e chiude 16mo a 11" da Politt, che vince in 5'32".

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Nella prima tappa in linea Chirdo fa un ottimo lavoro per portare Melucci nelle primissime posizioni ai -3. Ovviamente non ha la forza né le caratteristiche per tirargli anche la volata e a quel punto il nostro uomo veloce deve cercare di saltare sulla ruota giusta.


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E la ruota giusta è quella di Cantwell della Drapac, squadra che aveva lavorato più di tutte nel finale ed aveva il treno migliore: il problema è che l'australiano parte come una freccia e vince arrivando praticamente da solo sul traguardo; dietro c'è grande bagarre per le posizioni di rincalzo con Melucci che cerca di prendere la scia buona per il suo sprint e alla fine termina in calo arrivando 9no. Comunque una top 10.


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Il giorno dopo svolgimento di corsa simile e stesso risultato, con un Cantwell fantastico. Melucci stavolta è attento e lesto in volata e centra una terza posizione molto buona.

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Nella quarta tappa Morrone, grazie al prezioso aiuto di Chirdo e al clamoroso errore di McNally che si ferma/pianta a 150m dallo striscione, vince il primo GPM della corsa, conquistando anche la prima maglia a pois visto che non ce ne sono altri nella tappa.

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La vittoria va tanto per cambiare ad un Cantwell versione Cannibale. Solo 5to Melucci che, in uno sprint lanciato più tardi del solito, aspetta troppo a ruota di Thomel e praticamente non fa in tempo a provare a saltarlo.

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La quinta tappa è caratterizzata da vento fortissimo che spezza il gruppo a poco meno di 30km dal traguardo. Restano avanti in una trentina e dietro il resto del gruppo non riesce ad organizzare un inseguimento efficace, quindi si capisce subito che a giocarsela per la vittoria saranno loro. Noi abbiamo Melucci, Chirdo e Giannelli, anche se quest'ultimo dopo aver lavorato un po' non ne ha più e si sfila. Incredibilmente, poi, a 23km dal traguardo c'è l'attacco della Drapac, con Goesinnen che strappa portandosi dietro Sulzberger e Cantwell; riesce ad attaccarsi a loro il solo Ludvigsson. I quattro prendono subito un gran vantaggio grazie al lavoro dei gregari di Cantwell e per quelli dietro l'inseguimento è molto difficoltoso: ai -20 già pagano 1'00".

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Alla fine la tappa va ovviamente a Cantwell, che arriva da solo al traguardo a braccia alzate, e quelli dietro possono giocarsi solo il 5to posto. Lo conquista Hutarovich su Thomel e Melucci.

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Domani le ultime due tappe in cui si deciderà la corsa: la cronometro di 11km e l'ultima tappa piena di strappetti nella parte centrale.

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Nella cronometro a vincere è proprio Ludvigsson, che veste quindi anche la maglia gialla. I 13" di vantaggio su Cantwell dovrebbero bastare perché l'abbuono è 10" (non sono sicuro ma mi sa di sì), però nell'ultima tappa i vari GPM possono mescolare un po' le carte... Melucci fa un'altra bella crono (13mo a +19") e si piazza al nono posto in classifica, con una classifica cortissima avanti a sè (e in parte anche dietro).
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Nell'ultima tappa noi puntiamo ai GPM, ma per Morrone la tappa è una lenta agonia: riesce ad inserirsi nella fuga e il gruppetto è forte di ben 15 uomini; un pericolo per il gruppo perché possono sperare di arrivare al traguardo, ma un pericolo anche per il nostro uomo che dovrà vedersela con uomini più forti di lui sugli strappi.
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Sul primo GPM è troppo dietro e quando gli altri scattano si lascia un po' sorprendere, quindi il tentativo di rimonta è praticamente inutile e passa appaiato con altri due uomini per il 12mo posto.
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Qualcosa di simile avviene sul traguardo successivo, con Morrone che non riesce a prendere nelle prime posizioni lo strappo e fatica a scattare al passo dei primi. In quello dopo ancora riesce ad ottenere un quinto posto, che comunque non serve a niente e sarà il suo miglior piazzamento di giornata. Dopo infatti il ritmo inizia ad aumentare sempre più e lui cercando di sprintare su ogni GPM spende più energie di quanto potrebbe. Così sul 6to GPM si stacca. Mancano 73km e dopo altri 20 verrà ripreso dal gruppo, che è in forte rimonta e conta meno di 70 unità.
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Dopo l'ultimo GPM, quasi un falsopiano ma con gli ultimi 300m in pavé, Chirdo approfitta di un rallentamento degli altri per lanciare un audace attacco! Mancano 46km e i primi hanno tre minuti su di lui.
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Nei primi 15km Chirdo recupera due minuti ai primi, ma poi inzia a sentire la stanchezza e rallenta; intanto da dietro il gruppo accelera e gli arriva a meno di 40". Lui però insiste e sfruttando un rallentamento di quelli dietro, rimasti in 19, riesce a restare in avanscoperta. Ai -23 riprende un gruppetto di 8 che insegue con poca convinzione gli altri 5, scattati da poco.
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Chirdo però ha bisogno di riposo e si mette a ruota, così da dietro il gruppetto dei big riesce a riprendere gli inseguitori, mentre il quintetto di testa continua a guadagnare. Ai -15 ci sono i primi 5 con 2'18" sul gruppo, che ha ripreso tutti tranne Chirdo, che è nel mirino, e 1'48" su Hutarovich, appena scattato per provare la rimonta da solo.
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E alla fine Chirdo viene subito ripreso e gli ultimi 10 chilometri sono indiavolati, con un po' tutti che cercano di scattare per tentare la disperata rimonta sui primi e una volata davvero atipica, in cui ci sono grandi buchi tra un uomo e un altro e intanto passano anche dei doppiati.
A giocarsi la vittoria sono comunque i fuggitivi, con Krieger che ottiene la vittoria in questa tappa davvero molto movimentata. Hutarovich riesce a conquitare un'incredibile 4ta posizione, mentre Melucci perde le ruote di Sulzberger e Cantwell, partiti lunghissimi, ma chiude comunque decimo di tappa.
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Cantwell forse era riuscito a dare qualche secondo a Ludvigsson, ma alla fine tutto il gruppetto viene considerato allo stesso tempo del secondo, quindi lo svedese conserva il primato in classifica e vince la corsa. Melucci, sfruttando la giornata negativa di due uomini che lo precedevano, balza al settimo posto. Discreta corsa per lui, che ha avuto il momento più alto nel podio conquistato alla terza tappa.
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Per la cronaca, la maglia a pois è andata a Tanner con 16 punti. Morrone, rimasto a 10, è arrivato 6to a pari punti col 5to.

 

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Chiudiamo il mese di Maggio con il Grand Prix de Plumelec-Morbihan, dove lo sponsor vuole una top 10 e portiamo un mix di uomini del primo e del secondo gruppo. Ci sono Fedi, Meciani e Tacchinardi che si avvicinano al secondo picco di forma stagionale ma sono ancora appesantiti dai carichi di lavoro delle ultime settimane, quindi l'uomo su cui puntiamo è Loporchio, già in calo di forma dopo quasi un mese senza corse ma ancora con una buona gamba.

E a proposito di Loporchio ecco la novità che troviamo il 30 Maggio, giorno della corsa: è salito a 79MO ma ha finito le stelline. Ora dobbiamo lavorare per farlo crescere in tutto il resto per renderlo più solido e completo, ma già sappiamo che potrà diventare uno scalatore che nei GT punta a tappe o piazzamenti tra i primi 5 (podi in casi particolari) oppure aiuta il leader che punta ai primi posti.

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Mandiamo Proterra in fuga con altri tre uomini. Viene ripreso a 23km dal traguardo, quando mancano tre giri.

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Subito dopo parte Denifl, che a 15km dalla fine passa al traguardo con 36" sul gruppo.


 

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Sul passaggio successivo c'è il contrattacco di Anton seguito da Arredondo e Rojas. Dietro la testa del gruppo si allunga con otto uomini che prendono qualche metro ma non riescono ad avvantaggiarsi sugli altri.

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L'unico di questi ad insistere nell'azione è Loporchio, che con un grandissimo sforzo riesce a riportarsi in scia a quelli davanti. Poi da dietro arriva Gastauer che lo affianca e lo riporta sulla ruota dei tre inseguitori. Intanto però la situazione avanti è cambiata: Deinfl è stato ripreso e in testa c'è Arredondo.

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Il quintetto va a riprendere il colombiano e così arrivano in sei ai piedi dello strappo per gli ultimi 1200 metri prima del traguardo in cui si deciderà il vincitore. Subito inziano gli scatti e Loporchio non prova neanche a seguirli: è sfinito e sale seduto, accartocciato su se stesso per cercare di dare tutto quello che ha. Gruppo a mezzo minuto dai primi ma lui dopo 400 metri ha perso già più di 10".

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I primi cinque volano via e si giocano la corsa con la vittoria di un grande Arredondo, mentre dietro Loporchio viene superato da altri avversari ma cerca di difendere almeno la top 10. Arriva sul traguardo con tre uomini che lo stanno affiancando e prima di loro ne sono arrivati solo 9... a spuntarla tra questi, quasi al fotofinish, è proprio Loporchio, che per pochi centimetri arriva 10mo!

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Macché... il nostro eroe ha lottato con il cuore e con i denti fino all'ultimo centimetro per ottenere il tanto agognato risultato e tu me lo sminuisci così?  :nonnn:

 

 

Al massimo il q... gli è servito per posizionarsi al meglio sul sellino e spingere il più possibile con le gambe, nulla di più. :P 

 

 

 

Comunque da segnalare che tra i primi Loporchio è di netto quello meno forte in COL: tutti gli altri in top 10 hanno almeno 76, e anche in top 15 c'è solo Ejissen con 74.

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Finito il mese di Maggio, tornano alle corse i corridori del primo gruppo: avranno un mese di Giugno intensissimo, pieno di corse importanti, e poi a Luglio solo il Giro della Repubblica Ceca, in cui spenderanno le ultime energie.

 

 

Stagione 2015 - Fase 3 / Parte 1: Inizio Giugno

A Giugno abbiamo sei corse, di cui quattro sono obiettivo dello sponsor e le altre due sono i campionati nazionali... insomma non si può mollare un attimo.

 

Iniziamo in Svizzera con il GP du Canton d'Argovie, dove lo sponsor vuole una top 10.

Non riusciamo ad inserire nessuno nella fuga del mattino, visto che le squadra più organizzate non vogliono lasciar andare un attacco numeroso che qui potrebbe essere molto pericoloso. Vanno via in due senza nostri uomini ma a metà corsa, quando mancano circa 83km, partono Proterra e Tacchinardi. I due in quasi 20km (un giro) recuperano oltre tre minuti e mezzo alla coppia di testa andando a formare un quartetto.

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Dopo due giri, a 37km dal traguardo, si sfila Proterra, che ha lavorato tantissimo (anche perché i due che abbiamo raggiunto non collaboravano). Anche Pozzetto sembra in difficoltà, mentre il più fresco è Di Remigio. Gruppo ancora foltissimo 1'20".

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Nei successivi 20km, però, c'è un cambio di passo incredibile: restano in una ventina e i fuggitivi vengono fagocitati senza troppi problemi e poi anche espulsi altrettanto velocemente, visto che nessuno di loro ne ha per restare con i migliori. A 19km del traguardo restano in 19: noi abbiamo Fedi, Longoni e Meciani.

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In discesa vanno via in 7, con Fedi a tutta a chiudere il trenino. Si aggiunge a loro Rubiano e attaccano la salita in otto: Fedi si sfila subito per provare a gestirsi e difendere la top 10, ma il traguardo è troppo lontano e viene ripreso da un gruppetto in cui non riesce a piazzarsi bene: fuori dai primi 15 il nostro, mentre avanti Matthews vince lo sprint a due con Albasini e si aggiudica la corsa.

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Al Giro di Serbia l'obiettivo è vincere una tappa.

Nella prima mandiamo Meciani in fuga alla caccia dei GPM, che vince entrambi e poi Longoni si lancia nello sprint ottenendo un buon ottavo posto. Tappa a Caleb Ewan.

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Il giorno dopo c'è una sola salita a una ventina di chilometri e proviamo a sfruttarla per guadagnare qualche secondo. Mettiamo prima Tacchinardi a guidare il trenino Alexia nelle prime posizioni ai piedi della salita, poi Longoni a tutta per iniziare a scremare il gruppo, e infine il lavoro di Meciani fa la vera selezione: solo Fedi riesce a tenere la sua ruota e i due vanno a riprendere i due fuggitivi rimasti in testa. Grande sparpagliamento dietro.

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E dallo sparpagliamento riesce ad uscire il pericoloso Sepulveda, che prima dello scollinamento si riporta sul quartetto di testa. Sono così in cinque a guidare la corsa all'inizio della discesa, quando mancano però oltre 15km e non tutti in picchiata. Gruppo a quasi un minuto.

(Immagine assente perché l'ho cancellata per sbaglio...)

Ma in discesa, soprattutto nel tratto più pedalabile, il gruppetto non trova accordo: i due fuggitivi non ne hanno, Sepulveda non è molto intenzionato a collaborare e per lo stesso motivo anche Fedi dopo un po' smette di dare cambi; resta il solo Meciani a tirare che però sta lavorando da troppo tempo. Così il gruppetto piano piano rallenta e favorisce il rientro del plotone e l'arrivo allo sprint con il bis di Ewan.

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La terza tappa è la più difficile per noi... inizia malissimo con problemi al gioco che me la fanno giocare solo al sesto tentativo e mettendo i dettagli a 0, e continua peggio con tutti i nostri che stanno male; forse abbiamo subito un'intossicazione alimentare in albergo... :dubbio: 

In classifica sono praticamente tutti alla pari tranne Ewan e qualcun altro che ha preso l'abbuono... bisogna staccare loro e arrivare avanti agli altri collinari. Visto che in questa giornata temiamo di non essere in grado di farlo in modo classico, decidiamo che bisogna attaccare prima.

La frazione però è corta, 80km, e varie squadra lavorano per non far andare via la fuga, così il gruppo viaggia compatto per tutta giornata. Ai -15 Fedi, approfittando di uno strappetto, prova ad anticipare i tempi e sorprendere il gruppo. Porta via un quintetto ma subito l'azione viene stoppata dalle altre squadre.

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Sullo strappo all'inizio tutti si studiano, il ritmo è basso, e allora decidiamo di provarci: ai -3 Tacchinardi prova un timido allungo.

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Subito qualcuno va a chiudere ma Tacchinardi prosegue nella sua azione, cercando di allungare il plotone; i nostri sono tutti piazzati bene ma aspettano a partire... Li anticipa allora Guevara Arguello, seguito da tre uomini tra cui Ewan e poi dai nostri in blocco.

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L'ultimo chilometro è uno sprint senza respiro: qualcuno cala, qualcuno molla, qualcuno recupera posizioni o rientra in gioco da dietro... ma alla fine tutti si inchinano a Emanuel Domingo Guevara Arguello, che vince con un leggero distacco su tutti gli altri! Fedi, lanciato dai compagni, perde il terzo posto di tappa al fotofinish.

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Chiudiamo la corsa senza vincere tappe, con questo quarto posto come miglior piazzamento, e con la maglia a pois di Meciani. In classifica generale i nostri quattro uomini di punta sono a 21": distacco che comprende i piazzati dal 17mo posto fino a molte posizioni più indietro.

 

 

Al GP Sarajevo lo sponsor vuole la top 10. Visto che la concorrenza non è di livello impossibile noi speriamo anche in qualcosa di più.

Mandiamo in fuga Proterra, che sulla salita principale, a circa 45km dal traguardo, stacca i quattro compagni d'avventura.

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Dopo un po' dal gruppo, che paga un po' più di due minuti al primo, parte anche Longoni.

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Proterra scollina da solo, poi a 1'36" i 4 uomini che ha staccato e Longoni e a 2'03" il gruppo, che ha accelerato. I cinque, infatti vengono ripresi dopo un po' e a quel punto partono altri 5 uomini, tutti abbastanza forti. In poco tempo prendono quasi un minuto e mezzo al gruppo, che intanto ha perso qualcosa anche da Proterra.

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Dopo un po' parte anche Sepulveda e sembra che la corsa stia esplodendo: il gruppo si allunga e noi lanciamo Fedi, Longoni e Tacchinardi. Subito dopo, però, inizia la discesa e il gruppo recupera e li riprende. Così all'inizio del falsopiano finale (15km) ci sono solo 6 uomini in avanscoperta: Proterra ed i suoi 5 inseguitori. Il nostro però vede gli altri ormai troppo vicini e decide di lasciarsi riprendere. Gruppo a un minuto!

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Alla fine il gruppo continua a recuperare e gli unici a resistere sono Prades, che va a vincere da solo, e Chirico, che lo segue a 34". Il gruppo arriva a 50", regolato da Quintero. Tacchinardi è il più fresco tra i nostri e riesce a centrare un ottavo posto che salva la situazione.

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Corsa molto strana... alla fine della salita sembrava che dovesse esplodere ma alla fine era troppo facile e corta e il gruppo è riuscto quasi a portarla in volata... peccato aver perso il treno giusto con Longoni, partito troppo presto, e gli altri, partiti troppo tardi.

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Stagione 2015 - Fase 3 / Parte 2: Fine Giugno

Abbiamo tre corse: Giro dell'Appennino e le due prove dei Campionati Italiani.

 

Al Giro dell'Appennino Longoni va in fuga con altri tre uomini: non è in grande giornata e più o meno a metà della salita principale si stacca, anche se per gestirsi e non perché non ne ha più. Da dietro comunque c'è il gruppo in forte rimonta e prima della fine della salita tutti e quatro vengono ripresi: solo 35 uomini nel gruppo dei big a 39km dal traguardo.

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Il gruppo continua ad assottigliarsi senza che nessuno riesca ad avvantaggiarsi e così si arriva allo sprint ristretto in un gruppetto di 28 uomini. Noi abbiamo Tacchinardi, che è in grande giornata, e Proterra che essendo il più scalatore ha sofferto di meno le salite lunghe.

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Chernetckii vince la corsa, mentre i nostri si giocano le ultime posizioni. Proterra si rassegna a chiudere il gruppetto mentre Tacchinardi lotta fino all'ultimo metro per la terzultima posizione, regolando Cunego al fotofinish in questa pipponvolata!!!

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Il Campionato Italiano a cronometro è una specie di cronoscalata e infatti è una lotta tra due uomini che vanno forte in salita: uno attesissimo, Nibali, e l'altro un po' a sorpresa, Pozzovivo. A spuntarla è il siciliano per soli 6". Il nostro migliore è Fedi, 52mo a 3'10".

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Anche la prova in linea è abbastanza dura, ma comunque non tanto da stroncare i nostri collinari. Mandiamo in fuga il nostro miglior scalatore, Proterra, ma il gruppo a una quarantina di chilometri dal traguardo lo riprende. Dopo un po' lanciamo all'attacco Meciani e a 31km dal traguardo partono altri 5 uomini, tra cui Fedi. Ci sono ancora due superstiti della fuga, Marangoni ed Alafaci, ma la loro azione è ormai al termine.

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Il gruppo, infatti, accelera in modo deciso per chiudere sugli ultimi attacchi e così riprende anche i due coraggiosi del mattino. A 29km dal traguardo gruppo ancora abbastanza nutrito (79 uomini), ma molto allungato.

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E la situazione è questa fino al traguardo, con continue accelerazioni di singoli che si portano dietro un gruppetto e poi qualcuno che riporta sotto il gruppo, che di volta in volta perde sempre nuove unità. I nostri, soprattutto Fedi, sono sempre attivi a seguire queste azioni ma purtroppo nessuna di queste si rivela quella giusta e così si arriva agli ultimi chilometri con un gruppo ristretto, formato da una quarantina di uomini. A vincere è Brambilla, che con Moser stacca tutti all'ultimo chilometro e poi regola il trentino nello sprint a due. Dei nostri solo Fedi è in questo gruppo ma non ne ha per fare un buono sprint e chiude 29mo.

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Modificato da MatteoJuve
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  • 2 weeks later...
Stagione 2015: Fase 3 / Parte 3 - Inizio Luglio

 

A Luglio abbiamo solo una corsa, il Giro della Repubblica Ceca, nella seconda metà del mese: tutta la prima parte semra fatta apposta per concentrarsi esclusivamente sul mercato, ecco le nostre mosse...

 

 

30 Giugno 2015 h20:00, casa di Francesco Giovinco

Il giorno prima della chiusura ufficiale del mercato ci incontriamo con tutto lo staff per fare il punto della situazione per quanto riguarda le mosse da fare; ovviamente è solo il momento di passaggio dalla programmazione, che abbiamo deciso ed iniziato a seguire in questi mesi, e l'azione che inizierà da domani con i primi contatti ufficiali con i ciclisti.

Ci sono proprio tutti: oltre a me, Francesco e José che abbiamo seguito la squadra da vicino in questi mesi, arrivano anche Giovinco e i due dirigenti della squadra che fonderemo per la prossima stagione dal Canada e poi ci sono i vari osservatori che avevamo sparsi per il mondo: altri due canadesi, un venezuelano, l'amico di Francesco che sta lavorando per noi in Sicilia e i nostri collaboratori per la Basilicata, il mio amico Gabriele e il suo DS.

 

Per prima cosa riassumiamo l'idea per come strutturare le squadre l'anno prossimo: Sebastian fonderà la sua squadra prendendo i migliori della squadra su cui già stiamo lavorando noi con suo cugino più qualche ciclista canadese e magari qualche venezuelano. La squadra intanto continuerà il proprio percorso parallelamente, guidata ancora da Francesco, cercando di raccogliere i migliori giovani di Basilicata, Calabria e Sicilia (e magari Canada e Venezuela) per poi lanciare chi sarà pronto nella squadra #SEBA.

Il problema della prima squadra è che ha posto un limite molto importante, quello di 165cm per l'altezza dei ciclisti e questo rende le cose molto più difficili perché pochi dei ciclisti che abbiamo già in squadra rispettano questo limite (anzi quasi nessuno dei più forti, fortunatamente Loporchio è un piccolo scalatore e quindi possiamo passarlo) e sarà difficile trovarne altri in Canada. Per questo motivo alcuni giovani resteranno bloccati nella "Squadra B", cercheremo di tenerli al massimo un altro anno per alzare il livello della squadra e poi li lasceremo liberi per rinnovare sempre la squadra con nuove promesse. La nuova squadra, quindi, rischia di essere trovarsi per il primo anno con un roster poverissimo, visto che trovare ciclisti che rispettano i parametri richiesti non è facile, e allora convinciamo Sebastian, almeno per l'inizio, a togliere il limite per i ciclisti canadesi: visto che la squadra avrà la propria base nel Paese nordamericano, è fondamentale che sia rappresentata in modo sufficiente da ciclisti canadesi, ma visto che abbiamo pochi contatti con l'ambiente (solo gli osservatori e solo da quest'anno) andare a trovarne un numero sufficiente con il limite di altezza è troppo difficile. Per gli italiani e i venezuelani, invece, il limite resterà.

 

Ecco quindi come agiremo: il nostro serbatoio principale saranno gli osservatori, infatti cercheremo di ingaggiare tutti i giovani più promettenti trovati nelle zone in cui stiamo lavorando, decidendo poi chi tenere a far crescere e chi passare già nella prima squadra; qualcuno arrivarà già da Agosto come stagista. Inoltre cercheremo di ingaggiare qualche ciclista canadese di buon livello, come spiegato sopra, e se servirà a completare la rosa anche qualcuno di altre nazioni, ma tassativamente U165cm.

 

 

In serata decidiamo i nomi dei giovani da contattare, che grosso modo già erano stati scelti, e iniziamo a cercare qualche contatto nel mercato canadese... da domani ci mettiamo al lavoro!

Modificato da MatteoJuve
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