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In Salita Controvento - Stagione 2001 (da pag. 28)


Ivan Basso...  

19 utenti hanno votato

  1. 1. ..si bomba?

    • Si
      3
    • No
      2
    • Si, ma solo la tipa
      15
    • Si, tutte le miss che incontra quando va sul podio. Allora mai.
      6


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"Perchè non provi tu ad andare in fuga oggi?" Mi aveva fatto presente Boifava. Non ci avevo pensato. "Hai visto la salita di Vetriolo? E' lunga, non puoi farcela a stare con i primi". Era una puntura nell'orgoglio perchè non pensavo mai a ciò che non avrei potuto fare, ma solo quello che avrei potuto. Però aveva ragione. Ma in classifica ero vicino ai primi, in maglia bianca, mi avrebbero dato il via libera? "Se non ci provi non lo saprai". Avevo un brutto ricordo dell'ultima volta che avevo tentato una fuga, era la Tirreno-Adriatico e tutto il gruppo paresse avesse avuto un torto con me tanta era stata la foga per riprendermi immediatamente, e a furia di scattare mi ero prosciugato. E se poi non ho le forze per fare la salita finale? "Se, se, se... con i se, è noto, nessuno mai andato lontano". Ed io invece volevo arrivare lontano.

 

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I miei dubbi erano stato presto fugati e come un mese fa avevo avuto il gruppo subito pronto a chiudere. Forse per il peso della maglia che indossavo, quella di leader dei giovani ma pur sempre leader, forse per il mio nome che poteva far paura a qualcuno; una decina di chilometri a bagno maria e poi non guadagnando margine mi ero rialzato.

 

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Si era invece creata una coppia di testa, ma nessuno dei due era dei nostri, erano Gustov (Fassa Bortolo) e Pugaci (Saeco).

 

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Il gruppo non aveva mai concesso più di tre minuti a Gustov e Pugaci e neppure tuttavia aveva imposto un ritmo fuorisoglia nel lungo Passo Lavazè. I due avevano avuto così la possibilità di giocare un po' per prendere i punti necessari ad indossare anche la maglia di leader GPM visto che si trattava di una salita di 1° categoria.

 

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In discesa però, un gruppo più nutrito e più credibile riesce ad evadere dal gruppo, guadagna un paio di minuti e raggiunge Igor Pugaci che non era riuscito a tenere il ritmo di un indiavolato Gustov. In questo gruppo c'erano Buenahora (Aguardiente Nectar), De Paoli (Mercatone Uno), Miceli (Alessio), Axelsson (Panaria), Aitor Osa (Banesto) e Moos (Kia).

 

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I sette raggiungono Gustov, vanno forte ma fanno molta paura alla Lampre e alla Mapei. Le due squadre cominciano a tirare con forza, un ritmo sovraumano, davvero! E' un lungo inseguimento a velocità pazzesche favorito dalla strada in leggera discesa, mai il tachimetro scende sotto i 50 km orari. Persino Caucchioli è in difficoltà, cerco di aiutarlo e proteggerlo: lo scenario è quello di un mare in tempesta dove non si vedono compagni, tira vento e gli schizzi sono quelli di sudore trascinati dall'aria. Uno spicchio di arcobaleno si intravede solamente a 17 chilometri dal termine: gli 8 di testa non fanno più paura, vengono raggiunti. Il tachimetro per la prima volta scende a 37 km/h e io e Pietro ci possiamo guardare attorno come dopo una catastrofe; non c'erano più compagni, eravamo rimasti solo noi, e meno di 40 uomini nel gruppo. La tempesta sarebbe però riniziata presto, fra un paio di chilometri sarebbe iniziata la salita di Vetriolo.

 

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Qui iniziava la salita. Come le gambe in croce un po' per tutti non era iniziata proprio al massimo ritmo. Io mi ero ormai concentrato e accettato di far da gregario a Pietro, aveva sicuramente più energia in corpo di quanta ne avessi io, lo avrei accompagnato fin dove avrei potuto e poi sarei salito del mio passo.

 

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La bassa velocità è solo un pretesto per accendere immediatamente le polveri! Un po' a sorpresa il primo a partire e il gregario di Pantani, Stefano Garzelli!

 

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E' un fuoco di paglia, viene presto ripreso. Io ho ancora le forze di stare con Pietro.

 

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Poi, c'è un nuovo cambio di ritmo, Gilberto Simoni lancia una saiettata incredibile! Fa immediatamente il vuoto! Sarà pure galvanizzato per la maglia, per le scritte sull'asfalto, gli amici che erano tutti li a supportarlo a bordo strada, ma uno scatto simile non lo vedevo dai tempi di Pantani. C'è chi prova ad inseguirlo, ma rimangono veramente tutti seccati. Pietro ha però le gambe per restare con gli inseguitori. io no. A 8.5 dal termine era finita la mia tappa e cominciava la mia gara contro me stesso.

 

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Cerco di rimanere con  un gruppetto di corridori immediatamente dietro ai protagonisti. Potrei pure godermi lo spettacolo se non fosse che i duecento chilometri e la salita mi stessero togliendo il fiato. Mi godevo la cronaca della corsa alla radiolina, come un tifoso calcistico degli anni 70, ascoltando gli incitamenti e le indicazioni che Boifava stava dando a Caucchioli: Simoni pareva ormai irraggiungibile mentre al suo inseguimento si era portata la coppia di corridori dell'est formata da Tonkov e Honchar. Più indietro però ci doveva essere Caucchioli, insieme a Savoldelli e Garzelli. Che grande!
 

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Stavo mantenendo un equilibrio, non andando fuori giri. L'allenamento in altura sembrava dare finalmente i suoi frutti: non stavo lottando, quanto piuttosto, cercando la calma come un atto di yoga, e ci stavo riuscendo. Ero sempre nel gruppettino, di fronte la pelata di Piepoli e la chioma di Mazzoleni si facevano sempre più vicine. Riuscivo a scorgere il lontananza anche Pietro, che si manteneva a ruota di Garzelli, mentre Savoldelli era un po' più avanti.
 

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Intanto Simoni aveva vinto la tappa con una superiorità mai dimostrata prima. Si stava forse consacrando quel corridore maturo che si era già intravisto sul finire dello scorso Giro d'Italia?
 

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Pietro intanto era stato bravissimo, tenendo la ruota di Garzelli per tutta la salita, giocando a fare un po' il succhiaruote (eddai, ogni tanto anche noi...) e battendolo allo sprint per la 5° piazza. 
 

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Ed io ero andato meglio di quanto pensassi, pur avendo speso energie all'inizio per cercare la fuga, energie lungo il lungo inseguimento, energie per stare vicino a Pietro nella prima parte della salita, avevo tagliato il traguardo in 11° posizione! 
 

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4° Tappa / Sillian - Vetriolo Terme
1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 5h50'27''
2 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 58''
3 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 1'05''
4 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 1'34''
5 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 2'42''
6 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
7 Eddy Mazzoleni (ITA/Team Polti) + 3'53''
8 Leonardo Piepoli (ITA/Banesto) s.t.
9 Hernan Buenahora (COL/Aguardiente - Nectar) + 4'13''
10 Giuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
11 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
 
Classifica Generale Provvisoria
1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 13h40'02''
2 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'02''
3 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 1'12''
4 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 1'52''

5 Stefano Garzelli  (ITA/Mercatone Uno - Albacom) + 3'00''
6 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 3'34''

7 Leonardo Piepoli (ITA/Banesto) + 4'10''

8 Eddy Mazzoleni (ITA/Team Polti) + 4'33''

9 Andrea Noè (ITA/Mapei - Quick Step) + 4'41''

10 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) + 4'42''

11 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 4'53''

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Com'è strano il mondo dello sport. Cinque giorni fa alla partenza di questo giro il popolo del ciclismo sembrava in lutto con bandane a mezz'asta per l'assenza di Marco Pantani. Pareva che la corsa non potesse essere ugualmente valida senza di lui. Qualcuno più ragionevole faceva notare la presenza di Pavel Tonkov: uno che aveva vinto un Giro e non scendeva dal podio da tre doveva per forza essere considerato il favorito. Cinque giorni dopo sembra un altro mondo, il ciclismo ha un nuovo idolo, Gilberto Simoni. La prova di ieri l'aveva reso per tutti il nuovo boss della corsa, il miglior grimpeur del ciclismo italiano, che avrebbe potuto vincere a man bassa il Giro e affrontare Lance al Tour. Come fosse nato ieri mentre già dallo scorso anno aveva fatto buone cose in salita ed è stato un solo secondo a dividerlo dal podio reale del Giro (eggià, perchè Gotti o non Gotti, sul gradino più alto ci doveva essere Marco). Sarà stato il pubblico di casa ad incoronarlo nuovo re, ma io non ci vedevo nulla di così scandalosamente forte in questo Simoni.
La tappa di oggi, era simile a quella a quella di ieri, con una salita lunga a centro tappa e una finale, diversa però da quella da ieri. Questa, con arrivo a Peio Terme, è fatta a gradoni con tratti che permettono in recupero, quindi teoricamente, più semplice.

Sempre coerenti alle strategia di Boifava questa volta e Davide Scalmana ad andare in fuga dei nostri. Con lui Paolo Valoti (Mobilvetta), Andrea Tonti (Cantine Tollo) Pascal Richard (Linda McCartney) e nuovamente Igor Pugaci (Saeco) e Volodymir Gustov (Fassa Bortolo), in piena guerra per i GPM.

 

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Quando per noi inizia la salita delle Palade (salita lunghissima, quasi venti chilometri!) il gruppo dei fuggitivi ci aveva già anticipato da oltre sei minuti. E le forze di Davide Scalmana sono già al lumicino.

 

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La salita delle Palade era andata via veloce, sempre con la Lampre in testa che non va aveva mai forzato troppo, ma aveva tenuto un ritmo abbastanza alto da arrivare in cima col gruppo dimezzato. In realtà non avevo avuto buonissime sensazioni, arrivando verso la cima avevo sentito un po' di fatica. Ma le avevo subito cancellate dalla mente, bollandole per l'appunto, come sensazioni. Intanto Scalmana, staccatosi dai fuggitivi a metà della salita stava già per essere riassorbito.

 

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L'avvicinamento a Peio non era stato così tranquillo, più di una volta qualcuno aveva tentato uno scatto per uscire dal gruppo, e la Lampre aveva prontamente ricucito. Fino agli ultimi chilometri e solo se Pietro me l'avesse chiesto io ero libero, ma non me la sentivo di seguire questi scatti che mi sembravano abbastanza evanescenti, e poi c'erano ancora quattro uomini della fuga in testa da riprendere e fino a quel momento dubitavo che ci sarebbero stati scatti decisivi.

 

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Fino a che, a scattare non è più un uomo qualsiasi, ma uno di classifica, Stefano Garzelli.

 

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Miceli in maglia Alessio è il più reattivo a reagire, ma immediatamente dietro c'è il leader, Gilberto Simoni, quindi Tonkov.

 

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Capisco che, anche se mancano quindi chilometri e siamo in un tratto senza particolari asperità, l'attimo può essere quello decisivo! Mi volto ma vedo Pietro con la nuova maglia di leader dei giovani troppo indietro, allora scatto! Pietro è già alle mie spalle.

 

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La mia anima nascosta da gregario prende sopravvento, Pietro ha bisogno di tutto il mio supporto. Mentre altri corridori giungono da dietro, Simoni decide tutto solo di andare a riprendere Garzelli, evidentemente infastidito dallo scatto del varesino, un comportamento da vero sceriffo. Noi, più razionalmente decidiamo di rimanere con Tonkov che già stava organizzando alcuni uomini della sua squadra all'inseguimento.

 

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A 7 chilometri e mezzo dall'arrivo erano così tutti ripresi, Garzelli, lo Sceriffo Simoni e tutti i fuggitivi. Avevamo fatto la scelta giusta.

 

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Ciò che non ci aspettavamo era un nuovo attacco di Garzelli, e nuovamente Simoni si era incollato alla sua ruota.

 

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Noi, come tutti gli altri uomini di classifica preferivamo la tattica più conservativa di Tonkov, ma accidenti... non scattava ma che rapportoni metteva! Le mie gambe erano in croce, e vedendo la faccia di Pietro nemmeno le sue stavano meglio!

 

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A 3 km dal traguardo, proprio all'inizio della salita di Peio Simoni e Garzelli erano stati nuovamente ripresi. Stavolta non avremmo retto un altro attacco.

 

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Davanti la volata parte lunghissima, noi restiamo nelle retrovie, la spia rossa si era accesa e mal che sarebbe andata avremmo potuto perdere qualche secondo dai diretti avversari in classifica.

 

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Simoni aveva fatto nuovamente la voce grossa, davanti a Garzelli e Tonkov. Aveva vinto ancora e con questa anche la corsa, dando voce e fondatezza a chi credeva che sarebbe stato Gilberto Simoni il nuovo primo candidato al Giro d'Italia nonostante avesse vinto in un due giorni quanto aveva vinto in tutta la carriera.

 

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5° Tappa / Brunico - Peio Terme

1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 4h34'47''

2 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.

3 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.

4 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 33''

5 Leonardo Piepoli (ITA/Banesto) + 52''

6 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) s.t.

7 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.

8 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Regain) s.t.

9 Giuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.

10 Eddy Mazzoleni (ITA/Team Polti) s.t.

17 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

Classifica Generale Finale

1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 18h14'39''

2 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'08''

3 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 2'14''

4 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 2'35''

5 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno -Albacom) + 3'04''

6 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 4'36''

7 Leonardo Piepoli (ITA/Banesto) + 5'12''

8 Eddy Mazzoleni (ITA/Team Polti) + 5'35''

9 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) + 5'43''

10 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) + 5'44''

11 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 5'55''

12 Dariusz Baranowski (POL/Banesto) s.t.

13 Roberto Conti (ITA/Vini Caldirola - Sidermec) + 5'59''

14 GIuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) + 6'00''

15 Mirko Celestino (ITA/Team Polti) + 6'15''

17 Niklas Axelsson (SWE/Panaria - Gaeme) + 6'59''

20 Aitor Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) + 7'28''

22 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Regain) + 8'35''

23 Hernan Buenahora (COL/Aguardiente - Nectar) + 8'49''

Classifica a Punti

1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 78 pti

2 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) 66 pti

3 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) 42 pti

Classifica GPM

1 Volodymir Gustov (UKR/Fassa Bortolo) 32 pti

2 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 28 pti

3 Igor Pugaci (MOL/Saeco -Valli & Valli) 22 pti

Classifica dei Giovani

1 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) 18h19'15''

2 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 1'19''

3 Giuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'24''

Resoconto vincitori di tappa

1° 24-04 Lienz - Lienz / Oscar Cavagnis 2h55'49''

2° 25-04 Lienz - Isenberg / Pavel Tonkov 25'19''

3° 26-04 Pergine Valsugana - Condino / Oscar Pozzi 4h27'11''

4° 27-04 Sillian - Vetriolo Terme / Gilberto Simoni 5h50'27''

5° 28-04 Brunico - Peio Terme / Gilberto Simoni 4h34'37''

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30-04-2000 / Terre Toscane

 

Dopo la fine del Trentino le mie giornate non hanno avuto un attimo di pausa. Già nel tardo pomeriggio di venerdì siamo partiti per Arezzo, per correre due classiche in Toscana, il Giro della Toscana, per l'appunto, e il Gran Premio di Larciano. Non avevo grosse pretese di risultato, quelle della squadra erano riposte in Ruslan ivanov, ma volevo solamente confermare la buona gamba avuta in Trentino, che mi aveva lasciato, come si dice, di "bocca buona".

 
Al Giro Ciclistico della Toscana mi ero adoperato in gran forcing sul Crocina per appesantire le gambe dei velocisti più puri e avevo lavorato nel successivo tratto di pianura per riprendere la fuga. Tuttavia al primo passaggio di Stoppe d'Adda avevo capito che certe salite non erano ancor affar mio; Ruslan aveva cercato di restare sempre con i migliori, ma un azione di Andrea Tafi in discesa era stata impossibile da tenere per chiunque, e da bravo passista era stato poi bravo a tenere in vantaggio. Solo Ferrigato ha  tentato invano l'inseguimento, per noi c'è stata invece la volata, una volata convulsa dal quale io mi sono tirato fuori ma che ha visto Marco Gili arrivare 2° (e quindi 4°) confermando anch'egli una gran bella condizione dopo la vittoria in Trentino.
 
Giro Ciclistico della Toscana
1 Andrea Tafi  (ITA/Mapei - Quick Step) 5h27'20''
2 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) + 24''
3 Enrico Cassani (ITA/Team Polti) + 1'01''
4 Marco Gili (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
5 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
6 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Regain) s.t.
7 Fabiano Fontanelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
8 Pascal Richard (SWI/Linda McCartney Racing Team) s.t.
9 Oscar Pozzi (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
10 Christian Wegmann (GER/Saeco - Valli & Valli) s.t.
44 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
 
Il Gran Premio di Larciano prevedeva un circuito con il San Baronto. La troppa pianura non mi avrebbe mai permesso di poter essere protagonista per la vittoria, ma come il giorno prima avevo usato quella salita per provarmi in salita e aiutare i compagni. Per i primi tre giri avevo tirato sempre ogni volta che la salita iniziava, ma per la quarta non avevo più le gambe, e soprattutto la voglia: nonostante tutto infatti nel gruppo c'erano ancora cento uomini all'imbocco dell'ultimo passaggio sul San Baronto. Che è ovviamente decisivo! Come ieri, ancora un uomo nettamente più forte scatta e fa la differenza, questa volta lo spagnolo Aitor Osa Eizaguirre. Poi, Niki Aebersold. Nomi di un certo spessore, da Classiche delle Ardenne, e quindi, ancora più indietro un bravissimo Filippo Simeoni. La classifica la decide quell'ultimo passaggio sul San Baronto, Aitor Osa viene ripreso dal corridore della Rabobank al traguardo, ma riesce comunque ad imporsi allo sprint. Filippo Simeoni chiude 3°, grazie ad una grande combattività che non gli si vedeva dal Challenge Mallorca. Oscar Pozzi chiude ancora cun buon piazzamento nei 10. Io mi sono goduto gli ultimi venti chilometri con ritmo da gita fuori porta.
 
Gran Premio Industria & Artigianato di Larciano
1 Aitor Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) 4h50'32''
2 Niki Aebersold (SWI/Rabobank Cycling Team) s.t.
3 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 25''
4 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Regain) + 1'32''
5 Dimitri Konyshev (RUS/Fassa Bortolo) + 2'15''
6 Grischa Niermann (GER/Rabobank Cycling Team) s.t.
7 Denis Zanette (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
8 Laurent Dufaux (SWI/Saeco - Valli & Valli) s.t.
9 Santiago Blanco Gil (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t.
10 Oscar Pozzi (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
98 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 12'31''
 
 
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La vittoria di Andrea Tafi (33 anni), al Giro dI Toscana. 31° vittoria in carriera per l'ex vincitore della Parigi - Roubaix.
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Se il buongiorno si vede dal mattino... vi scrivo velocemente in viaggio per la Svizzera per una notizia inaspettata! Ruslan Ivanov ha appena vinto una corsa proprio qui in Svizzera, il GP Gippingen. E' una piccola corsa che anticipa il Romandia, e per dirvi quanto era inaspettata la vittoria, neppure Boifava si era mosso preferendo fare il viaggio con noi altri mandando invece Mario Chiesa (quello che aveva seguito il ritiro toscano con Caucchioli n.d.r.). Piccola corsa ma dalla grande starting-list, pare che Ruslan abbia battuto in uno sprint ristretto Markus Zberg e Oscar Camenzind, gli idoli di casa praticamente! E dopo Filippo Simeoni, Oscar Pozzi e Marco Gili un'altra vittoria, da Ruslan! Chi meglio di lui meritava di vincere dopo la marea di piazzamenti portati a casa sin'ora?

 

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Gran Premio del Canton Argovia

1 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) 5h05'05''

2 Oscar Camenzind (SWI/Lampre - Daikin) s.t.

3 Markus Zberg (SWI/Rabobank) s.t.

4 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) s.t.

5 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) + 25''

6 Orlando Sergio Rodrigues Gomes (POR/Banesto) s.t.

7 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.

8 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) s.t.

9 Mirko Celestino (ITA/Team Polti) s.t.

10 Kurt-Asle Arvesen (NOR/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

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e bravo Ruslan! da come l'avevi introdotta - "notizia inaspettata", "neppure Boifava si era mosso", "piccola corsa", ecc - credevo ci volessi far capire che l'avevi simulata. Ma poi, ho visto la foto dell'arrivo, e le maglie dei corridori corrispondono! :D

 

Mannò, l'ho giocata, ma proprio così, tanto per, con i resti dei ciclisti, neanche avevo acceso Fraps! Poi però Ivanov aveva un + 4, non ha retto agli scatti in salita dei tre, in cima ne aveva un po' l'ho fatto scattare e ha recuperato un casino in discesa, tipo Gili al Trentino. M'ero un po' abituato ai soliti piazzamenti di Ruslan che neanche ci credevo  :laugh:

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1999 Results  Past Winners  Starting List




 

55th Tour de Romandie - 2.HC

Switzerland, May 2-7, 2000

 

The Stages (Cliccate per vedere il profilo)

  • Prologue - May 2: Porrentruy - Porrentruy, 4,3 Km
  • Stage 1 - May 3: Porrentruy - Fleurier, 169,7 Km
  • Stage 2 - May 4: Fribourg - Fribourg, 169,6 Km
  • Stage 3 - May 5: Moudon - Moudon, 23.1 Km ITT
  • Stage 4 - May 6: Vevery - Chatel, 159,2 Km
  • Stage 5 - May 7: Sion - Sion 122 Km

Il Tour de Romandie (o Giro di Romandie) è da sempre considerato il crocevia tra chi è giunto al termine della prima parte di stagione e il test finale per chi vuole puntare a far risultato al Giro d'Italia, Questo ha fatto si che la corsa svizzera nata nel 1947 potesse  sempre avere una starting-list di alto livello e un palmares che vede tra i suoi vincitori Gino Bartali, Ferdi Kubler, Eddy Merckx, Felice Gimondi e più recentemente Pavel Tonkov, Laurent Dufaux e Laurent Jalalbert. Dei primi 5 giunti lo scorso anno non ci sarà proprio il campione uscente Laurent Jalabert (neppure partecipa la squadra) che ha deciso di concludere anzitempo la sua prima parte di stagione dopo l'Amstel Gold Race. Sarà invece un test interessantissimo tra molti dei possibili protagonisti del Giro d'Italia: Tonkov, Garzelli, Casagrande, Belli sono tutti presenti e pronti a darsi battaglia, mancherà invece colui che ha più impressionato dopo aver duellato a lungo con Pavel Tonkov al Giro del Trentino, Gilberto Simoni. La sua Lampre - Daikin ha preferito lasciare spazio al corridore di casa Oscar Camenzind. Altri possibili protagonisti potrebbero essere Dario Frigo e Rumsas della Fassa Bortolo, Tyler Hamilton della US Postal e Roberto Laiseka dell'Euskaltel - Euskadi. Accesissima sarà la sfida per gli sprinters, nostante il percorso dia sulla carta appena due possibilità: Mario Cipollini e Ivan Quaranta sono pronti a ridar vita ad accese volate come successo lo scorso anno.
 
Il percorso vedrà la partenza da Porrentruy, piccola cittadina del Canton Giura con un prologo. La corsa per la classifica finale si accenderà senza dubbio dalla quarta tappa con la cronometro di Moudon. Le salite saranno protagoniste nelle ultime due tappe, con la tappa di Chatel e soprattutto il breve circuito di Sion. Praticamente assenti gli arrivi in salita e molto probabile che possa essere proprio la cronometro di Moudon quella decisiva per la classifica finale, proprio per questo motivo i bookmakers indicano Pavel Tonkov e Dario Frigo come principali candidati alla vittoria finale.
 
 
Protagonisti Principali
 
Saeco - Valli & Valli
1 M.Cipollini
2 S.Commesso
 
US Postal
11 V.Ekimov
14 T.Hamilton
 
Mapei - Quick Step
21 P.Tonkov
27 A.Noè
 
Mobilvetta
31 I.Quaranta
33 E.Berzin
 
Mercatone Uno - Albacom
41 S.Garzelli
 
Lampre
51 O.Camenzind
 
Polti
61 M.Celestino
64 E.Mazzoleni
 
Vini Caldirola
71 F.Casagrande
 
Fassa Bortolo
81 W.Belli
83 D.Frigo
87 R.Rumsas
 
Vitalicio Seguros
91 J.Hruska
92 E.Aggiano
97 V.Hugo Pena
 
Memory Card
101 B.Hamburger
105 J.Piil
 
Linda McCartney
111 M.Sciandri
115 P.Richard
 
Euskaltel
121 R.Laiseka
 
Alessio
131 M.Strazzer
134 E.Leoni
135 N.Miceli
 
Liquigas
141 M.Zanotti
 
Panaria
151 N.Axelsson
 
Aguardiente - Nectar
161 H.Buenahora
163 J.Gonzalez Pico
 
Amica Chips - Tacconi Sport
171 F.Simeoni
172 M.Alzamora
173 I.Basso
174 P.Caucchioli
175 M.Gili
176 V.Kokorine
177 F.Malberti
178 G.Palombo
 
Cantina Tollo
181 G.Trenti
 
Phonak
191 A.Usov
 
Kia
201 A.Moos
 
Post Swiss Team
211 D.Muller

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Ehm dopo   :tongue:

 

Giorni abbastanza impegnativi questi (e domenica corro la DeejayTen)! Proprio ieri non ho toccato pc per una giornata intera e mi son chiesto da quanto tempo non passavo le intere 24 ore senza nemmeno una sbirciata di dieci minuti senza toccare pc eccetto vacanze

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02-05-2000 / Una pedalata veloce

 

Oggi è il 2 maggio e inizia il Giro di Romandia. Sono contentissimo di essere al via perchè è un'altra occasione per misurarmi con i migliori ciclisti al mondo

ed è una prova generale di Giro d'Italia. Qui molte squadre allestiscono una squadra che al 90% sarà quella che porteranno definitivamente al Giro e anche l'Amica Chips non fa eccezione; Boifava non ha badato a fare molto il misterioso e per quanto possa esser scontato ha già comunicato che io, Pietro, Gili, Palombo e Simeoni siamo qui per preparare il Giro d'Italia. Tenendo conto che per Ruslan Ivanov dovrebbe esserci almeno 6 posti su 9 sono già corridori. Proprio per questo motivo, sebbene i prossimi 6 giorni saranno impegnativi, la mia testa è là, alla partenza di Roma, e mi preoccuperò di non farmi male, di stare in piedi, di non rischiare. Ma se mi ritroverò nelle condizioni di potermi giocare la prima vittoria di tappa della mia vita, non mi tirerò indietro.

 

La prima tappa è un cronoprologo piatto piatto di 4.8 chilometri, 1,5 in meno di quello che ci sarà a Roma ma con tante curve. Ho pensato che sarebbe stato utile testarsi, perchè poteva essere una buona prova generale.

 

Ha vinto uno specialista puro come Vjatecislav Ekimov, uno che in carriera aveva vinto cronometro a grappoli.

 

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Io ero andato più lento di 29'' assestandomi in 110° posizione, con lo stesso tempo del mio compagno Simeoni, e 3 secondi più lento di Pietro Caucchioli.

 

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Inutile sottolineare come, tra gli uomini di classifica, il più brillante sia stato Pavel Tonkov, 6°.

 

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1° Tappa / Porrentruy - Porrentruy

1 Vjateceslav Ekimov (RUS/US Postal) 5'20''

2 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 6''

3 Victor Hugo Pena (COL/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 8''

4 Juan Carlos Dominguez Dominguez (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 8''

5 Tyler Hamilton (USA/US Postal) + 12''

6 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.

7 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 13''

8 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t.

9 Pavel Padrnos (CZE/Saeco - Valli & Valli) 14''

10 Benoit Joachim (LUX/US Postal) + s.t.

20 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 18''

21 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.

33 Francesco Casagrande (ITA/ Vini Caldirola - Sidermec) + 20''

36 Oscar Camenzind (SWI/Lampre - Daikin) + 21''

76 Mario Cipollini (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 25''

110 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 29''

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Ehm dopo :tongue:

Giorni abbastanza impegnativi questi (e domenica corro la DeejayTen)! Proprio ieri non ho toccato pc per una giornata intera e mi son chiesto da quanto tempo non passavo le intere 24 ore senza nemmeno una sbirciata di dieci minuti senza toccare pc eccetto vacanze

Davvero esiste ancora gente capace di resistere piú di 24 ore filate senza internet? Io neanche in India! :D

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03-05-2000 / Nella rete

 

Dopo il breve prologo iniziale non c'è stato spazio per ambientarsi alle strade del Romandia, già oggi si è fatto sul serio, con tre gran premi della montagna di 1° categoria e un arrivo in picchiata. Non essendo una competizione dove noi dell'Amica Chips potevamo impensierire corridori di categoria superiore per la classifica pensai di provare la fuga, visto che quest'anno non me ne era ancora riuscita una. Boifava avrebbe apprezzato.

 
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Ma non c'era soluzione: prima la Cantina Tollo che non era riuscita ad attaccare, poi la Liquigas avevano permesso al gruppo il ricongiungimento, non lasciandomi ancora spazio mentre altri corridori erano riusciti ad attaccare.
 
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Ammetto di essere stato deluso, ma se mi chiedete dove ho perso oggi tutto quel tempo è stato lì, ho capito che se avessi voluto fare altri tentativi nei prossimi giorni avrei dovuto convincere gli altri che non potevo essere uno in grado di scalfire l'egemonia dei "boss" del plotone. Per questo, sulla salita a 40 chilometri dal termine, seppur non fossi per nulla affaticato, mi ero staccato.
 
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Intanto nel gruppo erano cominciate le schermaglie. Verso il GPM c'erano stati Stefano Garzelli (Mercatone Uno), Bo Hamburger (Memory Card) e Laurent Roux (Mobilvetta) a tentare un allungo.
 
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Stefano Garzelli aveva staccato i due "compagni" in discesa. Quando mancavano 25 km aveva mantenuto 40'' di vantaggio sul gruppo in cui restivano stoicamente ancora Simeoni, Caucchioli, Kokorine e Gili.
 
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Con un intero gruppo all'inseguimento Stefano aveva persino aumentato il suo vantaggio ad un minuto grazie ai continui e saliscendi, stava portando a termine una grandissima azione e mancavano appena 13 km al traguardo con gli ultimi 6 tutti in discesa.
 
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Visto che nessuno nel gruppo sembrava potesse ridurre il gap erano stati quindi Tonkov e Frigo a reagire da soli ma il distacco da Garzelli non aveva mai accennato a diminuire significativamente.
 
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Stefano Garzelli aveva cominciato la discesa con un vantaggio di oltre un minuto. La vittoria non poteva più sfuggirgli.
 
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Tappa e maglia per Stefano Garzelli che aveva dimostrato una volta di più la sua innata combattività: lui seppur inferiore agli avversari diretta sia in salita che contro il tempo avrebbe potuto ribaltare l'esito di una corsa in qualunque momento. Filippo Simeoni portava intanto buone notizie per l'Amica Chips classificandosi 4°.
 
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Io mi ero goduto il resto della tappa tranquillo nella "rete dei velocisti", che poi tanto rete non era visto che saremmo stati dentro almeno un centinaio. Ho conosciuto e scherzato con Cipollini, ho scoperto che Maximilian Sciandri parla un italiano impeccabile e ricevuto un invito a cena da Bramati.
 
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2° Tappa / Porrentruy - Fleurier
1 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) 4h23'30''
2 Mirko Celestino (ITA/Team Polti) + 1'17''
3 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.
4 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
5 Tyler Hamilton (USA/US Postal) s.t.
6 Andrea Noè (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
7 Roberto Laiseka (SPA/Euskaltel - Euskadi) s.t.
8 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
9 Daniele De Paoli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
10 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
61 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 11'34''
Classifica Generale Provvisoria
1 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) 4h28'58''
2 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 1'15''
3 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'17''
4 Victor Hugo Pena (COL/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t.
5 Juan Carlos Dominguez Dominguez (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 1'18''
115 Ivan Basso (ITA/Amica Chips) + 11'45''
 
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04-05-2000 / Giorno di riposo gratuito

 

Ho deciso di prolungare il mio riposo di due giorni. Tappa idealmente per velocisti oggi, anche se il percorso mi sembra tutt'altro che facile. Da Friburgo a Friburgo stamattina. In pratica si parte e arriva nella stessa città, con tanto di doppio circuito finale: probabilmente se me ne fossi stato fermo alla partenza nessuno se ne sarebbe accorto all'arrivo.

Come squadra i nostri compiti sarebbero stati quelli di portare alla volata nelle migliori condizioni possibili Giuseppe Palombo, il nostro velocista, anche se sarebbe servito qualcosa in più di un colpo di fortuna per poter battere il miglior Cipollini. La speranza era che non lo fosse.

 

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Ma Cipollini non sembrava nella sua giornata migliore. A dieci chilometri dal traguardo si era fatto sfilare sino in fondo al gruppo, e la squadra aveva lasciato la testa del gruppo.

 

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Ciò aveva permesso a Christian Moreni e Alessandro Bertolini, in fuga dal mattino, di poter sperare ancora un po' nella loro avventura: a 9 km dal termine mantenevano un minuto e mezzo di vantaggio dal gruppo.

 

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Chi invece stava resistendo era Maximilian Sciandri: l'italo-inglese, leader della piccola formazione britannica Linda McCartney (cui colori sociali sono simili ai nostri), è un uomo veloce e che ben digerisce i percorsi con piccoli strappi. Pascal Richard, uno che in carriera ha vinto Giri di Lombardia e classiche aveva deciso di sacrificarsi per dare alla sua squadra la possibilità di una storica vittoria.

 

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Nel frattempo Christian Moreni aveva staccato il compagno di fuga e si stava avvicinando all'ultimo chilometro. Il gruppo non si vedeva.

 

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E per il secondo giorno consecutivo un'azione da lontano aveva portato bene e aveva vinto un uomo in solitaria, Christian Moreni! Il povero Max Sciandri purtroppo s'è dovuto accontentare della terza piazza.

 

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3° Tappa / Fribourg - Fribourg

1 Cristian Moreni (ITA/Liquigas - Pata) 4h10'33''

2 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) + 31''

3 Maximilian Sciandri (GBR/Linda McCartney) s.t.

4 Bo Hamburger (DAN/Memory Card - Jack & Jones) s.t.

5 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

6 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Sidermec) s.t.

7 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.

8 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.

9 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.

10 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t.

59 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

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05-05-2000 / E' morto Bartali

 

Gino Bartali e' morto intorno alle 14 per un attacco cardiaco nella sua casa di Firenze, in piazza Cardinale Elia dalla Costa, aveva 86 anni. "Mio padre e' morto serenamente - ha detto il figlio Andrea - da mesi le sue condizioni fisiche erano notevolmente peggiorate". Al momento della morte, con Bartali si trovavano la moglie Adriana e gli altri figli Biancamaria e Luigi.

 

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  • 3 months later...

05-05-2000 / Orologio svizzero? no, russo

Una cronometro mediamente lunga, con un tratto di salita iniziale che avrebbe portato lentamente ma inesorabilmente al primo intermedio e poi un po' di pianura e discesa, con qualche strappettino breve e qua e là. Se poco avevo avuto da dire ieri e l'altro ieri, oggi avrei potuto fare ancora meno. Poco senso persino testarsi in vista delle cronometro del Giro, visto che erano completamente differenti e qualsiasi test oggi non sarebbe stato attendibile. Per questi motivi oggi è stato per me un simbolico terzo giorno di riposo, e mi sono interessato maggiormente della lotta fra big, dove la sfida preannunciata era tra Pavel Tonkov e Dario Frigo per la classifica, e gli inserimenti di Ekimov e Hruska, come nel prologo, per la tappa.

La corsa aveva visto l'australiano O'Neill (Panaria) tenere a lungo la testa della classifica, salvandosi anche dagli attacchi del campione ceco Padrnos (Saeco) in ritardo di soli 6''. Almeno fino all'arrivo dei così detti "pezzi grossi".
 

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Io mi ero difeso piuttosto bene, tagliando il primo intermedio nella 7° posizione provvisoria, e il traguardo in 13°. a 42'' da leader provvisorio Nathan O'Neill. Ma come detto, quelli forti forti contro il tempo dovevano ancora partire.
 

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Il primo capace di far tremare i polsi a tutti era stato, nemmeno a dirlo, Ekimov, che già aveva annientato gli avversari nel prologo. Ben 24'' i secondi rifilati ad O'Neill nel primo intermedio. Addirittura 50 quelli al traguardo. Un tempo difficilmente battibile.
 

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E non erano stati ne Frigo nè Rumsas ad avvicinarsi maggiormente al tempo di Ekimov, ma il compagno di squadre Tyler Hamilton, già 5° nel prologo e in ritardo di appena 1'' dal russo.
 

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L'americano era andato meglio anche di Frigo, Rumsas, e pure di Tonkov (sottotono la sua prova) ma tuttavia nulla aveva potuto contro la seconda parte di cronometro assolutamente strepitosa da parte del russo: 2° a 22'' di ritardo.
 

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Tonkov è andato davvero maluccio, 9° anticipato persino da Garzelli che è tutto fuorchè un cronoman, e gettando più di qualche ombra sulle sue possibilità di vincere il Giro. Partito qualche mese fa con tutti i favori del pronostico, sembra che più passa il tempo e più si dimostra vulnerabile agli avversari. Se il Giro del Trentino lo aveva visto in difficoltà nei confronti di Simoni, il Romandia per ora lo ha visto vulnerabile pure sul suo campo, la cronometro. Non male Caucchioli, giunto in ritardo di 1'18'' e ora 2'' nella classifica dei giovani.

4° Tappa / Moudon - Moudon
1 Vjatceslav Ekimov (RUS/US Postal) 33'57''
2 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 15''
3 Victor Hugo Pena (COL/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 21''
4 Tyler Hamilton (USA/US Postal) + 23''
5 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 28''
6 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) + 31''
7 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) + 40''
8 Juan Carlos Dominguez Dominguez (SPA/Liberty Seguros - Grupo Generali) + 45''
9 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 47''
10 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola  - Sidermec) + '137''
13 Oscar Camenzind (SUI/Lampre - Daikin) + 54''
15 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 58''
20 Niklas Axelsson (SWE/Panaria - Gaeme) + 1'04''
22 Andrea Noè (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'06''
28 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 1'18''
46 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 1'34''

Classifica Generale Provvisoria
1 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) 5h14'39''
2 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 50''
3 Victor Hugo Pena (COL/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 58''
4 Tyler Hamilton (USA/US Postal) + 1'04''
5 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 1'10''
6 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) + 1'13''
7 Juan Carlos Dominguez Dominguez (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 1'23''
8 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'28''
9 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Sidemerec) + 1'37''
10 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom + 1'38''
18 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 2'13''
62 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 12'49''

 

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06-05-2000 / Fuga per la vittoria

Il tempo delle giornate di riposo, delle scampagnate gratuite, era finito. La tappa di oggi non dava più alibiti a prestazioni incolori e gambe ancora fresche al traguardo: da Vevey e Chatel i chilometri di dislivello erano oltre 2600, con le importanti e lunghe scalate del Pas-de Morgins prima e del Col du Corbier dopo e l'arrivo in salita finale. Boifava pretendeva buone prestazioni da tutta la squadra, e, in particolar modo, chiedeva a me e Caucchioli di resistere e reggere il passo dei migliori. Ci avremmo provato.

La tappa, fino ai piedi della salita di Pas-de-Morgins era andata avanti in modo molto regolare. Aveva preso immediatamente il largo la classica fuga del mattino, in cui si era inserito anche il nostro Marco Gili alla ricerca di punti per difendere la sua maglia rosa. Insieme a lui però anche altri corridori che se la cavavano niente male in salita, come l'americano McRae (Mapei), lo svizzero Puttini (Alessio) e l'americano Livingston (US Postal). Nel gruppo, distante 6 minuti e mezzo, la Mercatone Uno aveva tirato il gruppo per la prima parte della corsa come di dovere, ma si erano poi presto alternati  uomini di Lampre, Vini Caldirola e Us Postal. Io ero immediatamente alle loro spalle, più avanti persino di Tonkov.

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Dopo un inizio piuttosto brusco che aveva dimezzato il gruppo e mangiato una trentina di secondi ai fuggitivi, la velocità si era assestata ad una andatura piuttosto regolare, avevo scalato sul 28 e nonostante la pendenza in alcuni punti toccava la doppia cifra io stavo andando senza problemi. Caucchioli a fianco a me era tranquillo, ed ero ancora in compagnia di Kokorine, Simeoni e Alzamora. Parecchi compagni dunque.

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Anche in fuga l'andatura era regolare, Marco, che non poteva certo vantare la stessa qualità in salita degli avversari, restava a ruota. Mancavano 5 chilometri alla cima e per lui sarebbe stato importante scollinare almeno nelle prime 5 posizioni per guadagnare qualche punticino per la maglia.

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Favorito anche dall'ultimo tratto in falsopiano, Gili non solo era riuscito a tenere le ruote della fuga, ma pure a sprintare per la prima posizione. E anche nel gruppo l'andamento non era stato viziato da alcun episodio in particolare. Avevamo scollinato in una sessantina.

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La fuga perdeva sempre più vantaggio sotto l'impulso della Mercatone Uno. La strada costantemente in discesa facile alternata a brevi tratti di contropendenza facilitava l'inseguimento e permetteva di riposare bene a ruota. Ne avevamo approfittato per mangiare, ricaricarci e prepararci a Col du Corbier sul quale scommettevamo si sarebbe scatenata la bagarre. Ci aspettavamo magari l'attacco di Tonkov, che avrebbe cercato di recuperare terreno sU Garzelli, o Frigo. Comunque nulla ci aspettavamo prima dell'inizio della salita. Ed invece, su uno dei numerosi tratti in contropendenza, non più lunghi di un paio di un centinaio di metri, Francesco Casagrande scatta, e il primo ad inseguirlo è proprio il leader di Stefano Garzelli.
La salita vera e propria deve ancora iniziare, io e Pietro ci guardiamo in faccia mentre nel gruppo c'è un attimo di smarrimento, tanto basta per far guadagnare ai due subito dei secondi preziosi.

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Mi metto io in testa, ma a bassa intensità. Ci continuiamo a voltare cercando le maglie arlecchino della Mapei, è il momento che prenda in mano la situazione. o tutt'al più le maglie biancoblù della Fassa. Ma non reagiscono. Allora la Vitalicio, che sebbene avesse due uomini nell'alta classifica, poco avrebbe potuto contro gli scalatori puri, decide di mettere due uomini a fare un ritmo più alto: già non si vedono più le sagome di Garzelli e Casagrande, scomparsi tra le curve di queste strade nervose.

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Casagrande comprende però che Stefano non ha alcuna intenzione di aiutarlo, e così rallentano, vengono ripresi e la situazione si ristabilisce. Lo scherzetto di Casagrande è stato però utile per capire quali sono gli uomini più in forma, e per ora la Mapei non si è ancora vista davanti.

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Si arriva all'inizio  dell'atteso Col du Curbier ed un uomo Lampre, Piccoli, da il via agli scatti! Sulla sua ruota si portano Mazzoleni e degli ancora reattivi Garzelli e Casagrande. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato: Tonkov è costretto a regire, e pure Rumsas e tutti i capitani che hanno intenzioni di classifica. Per l'Amica Chips è importante tenere un ritmo regolare, c'è ancora Simeoni in gruppo e gli chiediamo di dare a me e Pietro una mano.

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Mentre la fuga sta per essere ripresa, Francesco Casagrande da un'altra stoccata a Stefano Garzelli, è la sfida di giornata! Nonostante il distacco in classifica sembra il corridore fiorentino il più in forma tra gli avversari del leader della classifica che non vuole concedergli però neppure un metro!

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E quando stanno per essere ripresi gli ultimi fuggitivi si compatta il gruppo di testa: Belli che sta agendo come splendido gregario per Rumsas ha riagganciato Garzelli e Casagrande, e con loro anche Tonkov e Camenzind. Ed io e Pietro siamo più indietro, nel gruppo immediatamente successivo, stiamo andando regolari ma non li perdiamo di vista.

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Fino ad un nuovo cambio di ritmo. Cerco di tenere la ruota di Hamilton, che è alla testa del gruppo, vedo gli altri corridori scivolare lentamente alle mie spalle, e pure di Caucchioli non vedo più l'ombra. Davanti, le teste di Garzelli, Tonkov, Belli, Rumsas e altri si intravedono appena nel tornante successivo. Mancano poco più di 2 km alla cima e mi ritrovo solo.

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Vengo però presto sopravanzato dagli stessi uomini che avevo poco prima superato e dallo stesso Caucchioli che aveva evidentemente dosato le forze meglio di me.

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Dalla radio intanto giunge un'incredibile notizia: Francesco Casagrande aveva fatto il vuoto scollinando per primo davanti ad una decina di uomini con in testa Tonkov, mentre Garzelli si trovava ai margini dello stesso. Il varesino aveva forse chiesto troppo al suo fisico in queste giornate, un po' come temo d'aver fatto io, mentre Casagrande si era rivelato assolutamente il più forte in salita, per lui 15 chilometri al traguardo

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In discesa avevo aiutato Caucchioli a fare il buco e a prendere il largo. Le mie ambizioni di giornata si erano concluse proprio su quella discesa: eravamo rimasti in un gruppetto di una decina di corridori, tra cui il ceco Hruska, che era maglia bianca. Caucchioli ne era l'immediato inseguitore in classifica e aveva necessità di sopravvanzarlo. Era stato poi l'ordine di Boifava, che fino a quel momento ci aveva lasciato sostanzialmente carta bianca. Ordine ricevuto e Caucchioli alla fine della discesa già non si vedeva più ed io certo non potevo andare più forte con il rischio di svantaggiarlo. Alla fine il compito di un corridore è quello di soddisfare la squadra, è quello che permette di poter portare a casa la pagnotta, e penso di averlo fatto egregiamente. 13 km in cui avrei tifato Caucchioli, annusato la ruota di Hruska, e ascoltato in sottofondo i risultati della testa della corsa.

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Intanto Casagrande aveva dovuto fare i conti con un percorso assolutamente avverso alle grande imprese, e tutto il suo vantaggio si era sciolto sulla strada per Chatel. Erano in undici davanti e si sarebbero giocati la vittoria, e tra un Casagrande che aveva fatto il matto, un Garzelli che si era spremuto molto nella parte  centrale della tappa, chissà mai che Tonkov, che poteva godere dell'aiuto di McRae, resistito dalla fuga del mattino, avrebbe potuto fare il colpo...

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Nessun colpo di mano, una volata in cui a vincere è stato incredibilmente Chann McRae, il corridore della Mapei, in fuga del mattino, che una volta raggiunto aveva dovuto pure aiutare il compagno Tonkov!
Per Caucchioli un 14° posto che gli permette di scalvare Hruska di 23'' nella classifica dei giovani, per il sottoscritto tante pacche sulle spalle di consolazione da Davide e compagni.

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5° Tappa / Vevey - Chatel
1 Chann McRae (USA/Mapei - Quick Step) 4h16'14''
2 Tyler Hamilton (USA/US Postal) s.t.
3 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Sidermec) s.t.
4 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) s.t.
5 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
6 Kevin Livingston (USA/US Postal) s.t.
7 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) s.t.
8 Roberto Laiseka (SPA/Euskaltel - Euskadi) s.t.
9 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
10 Samuel Sanchez (SPA/Euskaltel - Euskadi) s.t.
13 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 2'10''
19 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - TacconI Sport) s.t.
Classifica Generale Provvisoria
1 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) 13h30'53''
2 Tyler Hamilton (USA/US Postal) + 58''
3 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 1'10''
4 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'24''
5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Sidermec) + 1'33''
6 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 1'45''
7 Roberto Laiseka (SPA/Euskaltel - Euskadi) + 2'32''
8 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) + 3'16''
9 Pietro Caucchioli (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 4'23''
10 Jan Hruska (Cze/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 4'46''
47 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 16'45''
Classifica G.P.M.
1 Marco Gili (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) 38 pti
2 Cristian Moreni (ITA/Liquigas - Pata) 24 pti
3 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola Sidermec) 16 pti

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