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Andatura nella cronometro quantomeno schizzofrenica, ma alla fine positiva! Quando la tracciai pensavo all'IA di PCM, che rende "falsate" le cronometro sopra i 50 km, che vede L'IA incapace di in discesa e che è altrettanto incapace di gestire lo sforzo se c'è una salita e discesa verso la fine, la stessa cronometro infatti sarebbe risultata un po' sfasata se fatta al contrario, così ho pensato a questo percorso, duro, selettivo e non per specialisti, ed infatti..

Distacchi altissimi comunque alla fine tra la testa e l'ultimo, con la Wilier che proprio deve tenerci particolarmente alla maglia nera visto che ha piazzato Baggio :D . Per quanto riguarda la classifica, già, sembra ancora una volta sfida Nibali - Rui Costa, pare che PCM non digerisca molto le "novità", e per quanto ti sforzi ad inserire dei nuovi competitors alla fine sono sempre loro a giocarsela :D. Dannatamente male Zakarin, che speravo fosse una sorpresa, ma così come Pinot, chiaramente al Giro in modalità gita, e Fabio Aru, ormai entrambi troppo lontani dalla testa. Ed io che speravo di ritrovarli protagonisti :( E ora niente, Montevecchia e Diano sono tappe insidiose ma non credo voleranno i minuti...aspettiamo la Cuneo - Pinerolo in cui sebbene lunga e dura nelle mie prove è stato difficile distanziare i migliori prima della salita finale, ma se si è fatto un buon ritmo proprio su quella salita finale potrebbero scoppiare!

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Io però non sarei così sicuro che sia già un discorso chiuso a Rui Costa e Nibali: entrambi, ormai, non sono più dei draghi in salita, dove gente più forte di loro come Majka, Henao, Yates o Lopez è ancora abbastanza vicina in classifica, contando tutte le montagne che mancano. E anche Aru non lo darei già spacciato, diciamo che le sentenze definitive la crono le ha date su Cattaneo, Rosa, Froome e il nostro Silva.

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Approfittiamo del giorno di riposo al Giro d'Italia per rivivere le fasi salienti del rinato Tour of Ireland al quale anche noi Tugas abbiamo partecipato, con una squadra che ruotava intorno a Ruben Guerreiro e José Gonçalves, pur consapevoli che battere la Cycling Ireland di @Stylus

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Approfittiamo del giorno di riposo al Giro d'Italia per rivivere le fasi salienti del rinato Tour of Ireland al quale anche noi Tugas abbiamo partecipato, con una squadra che ruotava intorno a Ruben Guerreiro e José Gonçalves, pur consapevoli che battere la Cycling Ireland di @Stylus, presentatasi con la miglior formazione possibile, sarebbe stato molto difficile. Ma entriamo subito nel vivo, cominciando col dirvi della sorpresa servita dal polacco Tomasz Wolczek nella prima tappa a Gallway, vinta anticipando di 20" il gruppo regolato in volata dal britannico Rowntree e dal corridore di casa Sam Bennett. Il portacolori della Verva ActiveJet ha difeso la maglia gialla anche all'indomani a Limerick, conclusasi regolarmente allo sprint e andata all'olandese Ramon Sinkeldam, della Roompot Oranje, sul tedesco Kluge ed il russo Porsev.

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E con Wolczek in maglia gialla, ci si è dunque apprestati a seguire la terza tappa, quella di Glengarriff, che era anche la prima a presentare qualche difficoltà altimetrica. E qui a vincere, con uno scatto piazzato sull'ultimo strappo a 6 km dall'arrivo, propiziato anche dal "buco" fatto da Guerreiro, è stato José Gonçalves, al primo successo stagionale e quindi anche primo in maglia Tugas avendo firmato per noi proprio in questo 2019. Gonçalves ha anticipato di 23" il gruppo, messo in fila ancora una volta da Sinkeldam, ma la maglia gialla è rimasta sulle spalle di Wolczek, sia pure a pari tempo con il portoghese.

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La quarta tappa, da Cork a Clonmell, presentava la doppia scalata alla salita di Nile, primo gpm di 1ª categoria affrontato dalla corsa. Sul secondo dei passaggi, ecco l'attacco combinato di Ruben Guerreiro e José Gonçalves, che ha consentito di selezionare un drappello di una dozzina di corridori.

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In vista dello scollinamento, però, davanti a tutti sono rimasti in due: il nostro Guerreiro, e l'idolo di casa Daniel Martin (Cycling Ireland) che lo ha poi battuto in volata. Martin e Guerreiro hanno preceduto di 44" gli altri dieci corridori selezionatisi sulla salita di Nile, arrivati tutti assieme e regolati dal giapponese Okamoto che ha preceduto lo statunitense Costa, il neozelandese Bennett, lo spagnolo Ezquerra, il nostro José Gonçalves, l'ex Tugas Antunes, l'italiano Tassone, l'algerino Belmokhtar, l'olandese Van der Velde e l'altro statunitense Hayden. In classifica, Daniel Martin è passato in testa con 4" su Guerreiro e 21" sull'altro Tugas Gonçalves.

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Ed eccoci alla tappa regina, l'arrivo in salita di Torlough Hill sul quale i Tugas, dopo aver controllato agevolmente la corsa fino agli ultimissimi chilometri, hanno combinato un mezzo pasticcio: Ruben Guerreiro è infatti rimasto troppo a lungo alla ruota di un esausto José Gonçalves, rinunciando a seguire Daniel Martin che è andato a rivincere con 16" su Bennett, 25" sullo sloveno e maglia a pois Kocjan e 34" sullo stesso Guerreiro, primo di un drappello di dieci uomini comprendente anche Costa, Roche, Van der Velde, Okamoto, Crawford, Antunes, Gonçalves, Mullen e Dunbar.

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Alla vigilia della cronometro di 24 km tra le strade della capitale Dublino con la quale calerà il sipario sulla prima edizione del nuovo Tour of Ireland, quindi, la classifica generale vede Daniel Martin in testa con un vantaggio piuttosto rassicurante di 48" nei confronti di Guerreiro. Questo significa che il leader della Cycling Ireland potrà dunque permettersi di perdere esattamente fino a due secondi al chilometro nella prova contro il tempo: non poco, nonostante Guerreiro sia molto più specialista di Martin.

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Ad ogni modo, sarà proprio quello tra Martin e Guerreiro il testa a testa decisivo perché gli altri corridori appaiono troppo lontani, a cominciare da José Gonçalves terzo a 1'05", George Bennett quarto a 1'14" ed Isao Okamoto quinto a 1'34". Attenzione, almeno per quanto riguarda la rincorsa all'ultimo gradino del podio, al possibile inserimento del giovane statunitense Adrien Costa, forte cronoman e del quale si dice un gran bene anche in ottica gare a tappe. Forte a cronometro è anche Ryan Mullen, ma con 2'28" da recuperare al proprio capitano Martin è sicuramente tagliato fuori dalla lotta per la vittoria e, avendo comunque 1'23" di ritardo da Gonçalves, pure il podio appare fuori dalla sua portata.

Ancora poche ore, comunque, e sapremo!

Modificato da smec-easyjet
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Ben ritrovati dal Tour of Ireland per la resa dei conti finale nella cronometro di Dublino: 24 km che decreteranno il vincitore della corsa tra Ruben Guerreiro e Daniel Martin, separati alla partenza da 48". Ed ecco proprio la maglia gialla padrona di casa prendere il via!

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Mentre Martin si è appena lanciato sul percorso, è in dirittura d'arrivo il giovane compagno di squadra Ryan Mullen che andrà a riprendere un terzo corridore della Cycling Ireland, Eddie Dunbar, e a stampare il miglior tempo, difficilmente battibile da altri: 28'07" ai 51,22 km/h!

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I due grandi duellanti transitano invece all'intermedio, dove la maglia bianca Ruben Guerreiro (Tugas-Pingo Doce) è sì davanti, ma di soli 16": il portoghese è infatti 15° a 56" da Mullen, Martin 44° a 1'12". A 12 km dall'arrivo, quindi esattamente a metà cronometro, alla maglia gialla restano dunque 32" di vantaggio, ed il trend è a suo favore.

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Eccolo di nuovo inquadrato, Daniel Martin, a 5 km dall'arrivo. Non abbiamo altri rilevamenti cronometrici ufficiali, ma dalle indicazioni degli inviati in corsa il suo ritardo da Guerreiro è salito ora a 34": 18" persi in 7 km (circa 2,5" al chilometro!), e 14" da gestire nei restanti 5 dove, quindi, dovrà tenere quantomeno questo passo che gli consente di stare sotto i 3" a chilometro.

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Attenzione, però, perché non inquadrato ha concluso la cronometro anche Adrien Costa, e quello del giovane statunitense della Rockstar Energy è davvero un gran tempo! Seconda prestazione assoluta a 25" da Mullen per Costa, che alla partenza doveva recuperare 1'38" a Daniel Martin e 50" a Guerreiro e, a questo punto, potrebbe rientrare clamorosamente in gioco per la vittoria!

Intanto, conclude il suo sforzo José Gonçalves (Tugas-Pingo Doce), che è solo 31° a 2'04" da Mullen e quindi 1'39" da Costa, finendo scavalcato in classifica da entrambi! In questo momento Costa è leader virtuale della corsa con 23" su Mullen e ben 1'09" su Gonçalves!

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All'arrivo anche Ruben Guerreiro, che ferma i cronometri sul 15° tempo a 1'35" da Mullen. Ciò significa che il leader dei Tugas ha perso 1'10" da Costa, e che quindi gli è alle spalle di una ventina di secondi. Una beffa clamorosa!

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E a questo punto diventa inutile anche seguire il finale della cronometro di Daniel Martin, che si trova ancora ad 1,4 km dall'arrivo e potrebbe forse respingere l'assalto di Guerreiro, ma sicuramente non quello di Costa.

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Daniel Martin, per la cronaca, chiude 49° a 2'25" da Mullen e 2' esatti dietro a Costa. In classifica, finisce per un secondo dietro a Guerreiro, ed è addirittura giù dal podio perché, per questione di decimi, anche lo stesso Mullen gli è davanti. Ma quel che più conta è, quindi, che il Tour of Ireland della rinascita viene vinto a sorpresissima da Adrien Costa (Team Rockstar Energy)!

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Alle spalle di Costa, tre corridori nello spazio di un secondo e due di questi - Guerreiro e Martin - che fino alla fine si erano illusi che la lotta per la maglia gialla fosse un discorso ristretto a loro due soltanto. Da Dublino quindi è tutto, a risentirci a presto con un Giro d'Italia che sta per entrare decisamente nel vivo!

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Modificato da smec-easyjet
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Nello stesso weekend in cui si è deciso il Tour of Ireland e Rui Costa ha scalato la classifica del Giro d'Italia, un terzo contingente dei Tugas era impegnato in Spagna per la Vuelta Asturias. La corsa, ormai da anni, è ridotta a due sole frazioni. Nella prima, si è consumato il primo successo da professionista di quel talento cristallino che risponde al nome di Manoel Conceição: portoghese, sì, ma passato professionista con la Banesto-Santander nel 2017 e, da allora, sempre alla corte di Unzue. I più attenti di voi lo ricorderanno, nella 2016, vincitore del Giro della Valle d'Aosta e secondo al Tour de l'Avenir, battuto per appena 12" da Sebastian Henao. In entrambe le corse, Conceicão aveva gareggiato con la nazionale portoghese under 23.

Da professionista, Manoel aveva subito impressionato concludendo quarto, al debutto, il Tour Down Under 2017 dominato dai Tugas con Bakelants e Taaramae. Ma nei due anni e mezzo successivi, la prima vittoria da professionista aveva tardato a farsi attendere: arriva ora, nella prima tappa della Vuelta Asturias, insieme con la maglia amarillo di leader della corsa. A Pola de Lena, Conceicão precede di 28" il Tugas Leonardo Iznata e lo statunitense della Milka-BMC Charles Hodge, quindi Lindeman, Gautier e Busche a 57", Bartrés e Nordhaug a 1'18", Sanjuán, Contador, Iruretagoyena e Magro a 1'43".

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Ed è dunque questa la situazione con la quale si riparte alla volta dell'Alto del Naranco, sede di arrivo della seconda ed ultima tappa nella quale va via una fuga da lontano. Tra gli attaccanti, anche il nostro António Carvalho (Tugas-Pingo Doce) che a 9 km dall'arrivo, sul penultimo gpm, se ne va distanziando i compagni d'avventura Bolado, Orbe, Irizabel e Atienza, tutti spagnoli.

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E sull'Alto del Naranco è proprio António Carvalho a vincere: terzo successo in carriera, ma primo in una corsa di categoria .1 e primo anche in maglia Tugas, lui che era arrivato alla nostra corte all'inizio della passata stagione. Distacchi abissali, quelli inflitti da Carvalho nei pochi chilometri finali ai corridori che erano andati in fuga con lui: 1'43" a Salvador Bolado della Aldro, addirittura 2'50" ad Haritz Orbe della Ruralvía-Caja Rural e a José Luis Irizabel della Euskadi-Murias e 2'59" a Juan José Atienza della selezione spagnola under 23. Sia Irizabel che Atienza si erano già messi in evidenza ad inizio stagione in una tappa della rinata Setmana Catalana, vinta proprio dal portacolori della Euskadi davanti ad Atienza. Oggi, invece, devono accontentarsi entrambi delle posizioni di rincalzo.

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La lotta per la conquista della Vuelta Asturias, invece, si consuma qualche minuto più tardi, ed il primo dei big ad arrivare, sesto a 4'45" da Carvalho, è Txiki Bartrés, compagno di squadra di Conceicão che arriva di lì a poco, settimo a 5'13" francobollato da Iznata, che a sua volta deve quindi accontentarsi del secondo posto finale. La Vuelta Asturias 2019 è dunque di Manoel Conceicão (Banesto-Santander)! Per i Tugas un altro secondo posto impreziosito da una vittoria di tappa: identico bilancio del Tour of Ireland, ma tutto sommato meno amaro visto lo svolgimento delle due gare.

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E anche da Oviedo è tutto! Vi lasciamo con la classifica generale della Vuelta Asturias e vi diamo appuntamento a domani per la 10ª tappa del Giro d'Italia, da Busalla a Diano Castello, che segna l'inizio della seconda settimana!

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Buongiorno a tutti dal Giro d'Italia! Inizia oggi la seconda settimana, che nell'edizione di quest'anno è anche la più dura. Subito una frazione breve ma insidiosa, da Busalla nell'entroterra genovese a Diano d'Alba, nelle Langhe. E vi diciamo subito che a giocarsela saranno gli otto fuggitivi della prima ora, il cui vantaggio sul gruppo della maglia rosa si aggira sul quarto d'ora quando mancano una ventina di chilometri al traguardo. I battistrada sono infatti già sull'ultimo gpm di giornata, la salita della Pedaggera, e vediamo che c'è lo scatto di Davide Villella (Geox-Segafredo). Gli altri componenti della fuga sono la maglia verde Zardini, l'ex Tugas Rabottini, il ceco Kreuziger, il kazako Sayun, il francese Bouet, lo specialista delle fughe Verona e soprattutto il campione svizzero Silvan Dillier, che è il meglio posizionato in classifica generale: 47° a 17'22" da Rui Costa, che fin qui non si è minimamente interessato di tenere sotto controllo la fuga.

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Quando anche i big arrivano sulla Pedaggera si scatena la bagarre, e in testa transita per primo Fabio Aru (Saeco-Philips) con 7" su Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux).

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A 37" da Aru abbiamo questo quintetto composto da Diego Rosa (Dimension Data), Moreno Moser (Mapei-Trek), Davide Formolo (Geox-Segafredo), Ildus Saburov (Tinkoff-Velux) e Adam Yates (Sky-BikeExchange), mentre il gemello Simon era andato precedentemente all'attacco e precede anche Aru, ma è ormai lontano in classifica.

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Il gruppo della maglia rosa Rui Costa, con il quale ci sono tra gli altri anche Nibali e Majka, paga invece 48" da Aru allo scollinamento. Ma attenzione perché ci sono corridori di primo piano che su questa salita hanno perso contatto anche dal gruppo della maglia rosa, vale a dire la maglia bianca Miguel Ángel López e lo spagnolo Ruben Fernández.

Intanto però è già tempo di applaudire il vincitore di tappa:
DAVIDE VILLELLA (GEOX-SEGAFREDO) SI IMPONE A DIANO D'ALBA!

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Una bella affermazione del corridore bergamasco che non si era mai imposto in una tappa di un grande giro. A 57" arrivano gli altri fuggitivi, messi in fila da Carlos Verona (Banesto-Santander) che precede nell'ordine Silvan Dillier (Milka-BMC), Roman Kreuziger (OmegaPharma-Q8), Maxime Bouet (PMU.fr), Andrey Sayun (Ag2r La Mondiale-Astana) e la maglia verde Edoardo Zardini (Sidi-Pinarello) a chiudere il drappello dal quale invece ha perso contatto Rabottini.

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Bene, in attesa che arrivino i big, ancora molto lontani dal traguardo, e di verificare quanto tempo avrà recuperato Dillier, noi facciamo adesso una piccola pausa. A tra poco!

@Stylus@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85 @MattHorse

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Ed eccoci di nuovo in onda per seguire anche l'arrivo degli uomini di classifica. Riprendiamo la linea proprio nel momento in cui il risicatissimo gruppo della maglia rosa, tirato da Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce), rientra in discesa su Adam Yates (Sky-BikeExchange), Moreno Moser (Mapei-Trek), Davide Formolo (Geox-Segafredo) e Bauke Mollema (Sunweb-Giant).

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Questo, invece, è il drappello dei ritardatari comprendente la maglia bianca Miguel Ángel López (Milka-BMC), Ruben Fernández (Banesto-Santander), Hugo Houle (Beijing-Lenovo), Damiano Caruso (Geox-Segafredo), Mathias Frank (Ag2r La Mondiale-Astana) e Nicolau Casqueiro (Tugas-Pingo Doce) che viaggiano con circa 1'05" dal gruppo della maglia rosa. Casqueiro, naturalmente, non collabora all'inseguimento.

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E attenzione invece a questi che sono gli unici uomini di classifica non ancora ripresi dal gruppo della maglia rosa: Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), Diego Rosa (Dimension Data) e Fabio Aru (Saeco-Philips) sono ormai in fondo alla discesa e hanno una trentina di secondi di vantaggio da gestire nell'ultimo chilometro e mezzo, nel quale la strada tornerà a salire.

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Ultimo chilometro per Diego Rosa, Sergio Luis Henao e Fabio Aru, il gruppo al loro inseguimento è ora cronometrato a 27"

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Simon Yates, non inquadrato, chiude in nona posizione a 14'33": guadagnerà sì qualcosa, ma nulla che gli consenta davvero di rientrare in classifica. Mentre giunge ora al traguardo Diego Rosa che, correndo sulle strade di casa, ci teneva a fare bene e centra il decimo posto di giornata a 14'55" da Villella, riuscendo a staccare nel finale anche Henao e Aru.

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Ed è davvero veemente il ritorno di Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) su questa ultima rampa: la maglia rosa piomba su Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) e Fabio Aru (Saeco-Philips) azzerando il distacco nei loro confronti e riportando sotto anche il resto del gruppo. 15'07" il ritardo dei tre corridori inquadrati e anche di Formolo, Mollema, Moser, Nibali, Adam Yates, Cattaneo, Majka, Dombrowski, Ulissi, Polan, Slagter, Joaquim Silva, Saburov, Pinot, Talansky, Jon Izagirre e Zhu.

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Dunque, oltre a Rui Costa, anche gli altri due Tugas meglio piazzati in classifica terminano in questo drappello che ha concesso appena 12" a Rosa. E vediamo a questo punto l'ordine d'arrivo:

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Chi però ancora manca all'appello è Miguel Ángel López (Milka-BMC), che giunge al traguardo in 31ª posizione a 16'56" da Villella e, quel che più conta, 1'49" dalla maglia rosa. Con lui anche Ruben Fernández (Banesto-Santander), Nicolau Casqueiro (Tugas-Pingo Doce), Mathias Frank (Ag2r La Mondiale-Astana), Hugo Houle (Beijing-Lenovo) e Damiano Caruso (Geox-Segafredo). Ancora più staccati - 18' dal vincitore e 2'53" da Rui Costa - corridori come Latour, Barguil, Zakarin ed Eenpalu, mentre Chris Froome perde addirittura altri 4'59" dai migliori, essendo arrivato 63º a 20'06" dal vincitore. 

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E questa è dunque la nuova classifica generale, dalla quale escono la maglia bianca López e lo spagnolo Fernández, per fare posto al fuggitivo di giornata Silvan Dillier e ad un fin qui molto regolare Diego Ulissi:

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Da Diano d'Alba è tutto, appuntamento a domani per la diretta della mitica Cuneo-Pinerolo!

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Scusami sono un po' distratto dalla release del gioco (è domani il day1). Mi sono riportato a pari vedendo che Martin ha deciso di fare a piedi la cronometro di Dublino e dannazione, neanche in casa riusciamo a fare risultato (sperando che cresca qualche giovane come Dunban la stagione è fin'ora un mezzo disastro). E mi pregusto anche una Tugas un po' in affanno a controllare gli attaccanti (con Yates che ha il rendimento di un cardiogramma e proprio domani dovrebbe prendere venti minuti). Dunque ora resto in attesa della Cuneo - Pinerolo, qui possono affossare molti!

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Scusami sono un po' distratto dalla release del gioco (è domani il day1). Mi sono riportato a pari vedendo che Martin ha deciso di fare a piedi la cronometro di Dublino e dannazione, neanche in casa riusciamo a fare risultato (sperando che cresca qualche giovane come Dunban la stagione è fin'ora un mezzo disastro). E mi pregusto anche una Tugas un po' in affanno a controllare gli attaccanti (con Yates che ha il rendimento di un cardiogramma e proprio domani dovrebbe prendere venti minuti). Dunque ora resto in attesa della Cuneo - Pinerolo, qui possono affossare molti!


Ah già che domani è il D-Day, in bocca al lupo! La Cuneo-Pinerolo l'ho appena giocata, se riesco la racconto tra stanotte e domani altrimenti slitta a dopo il 25 perché... Me ne vado tre giormi a Napoli e poi una settimana in Portogallo

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È il giorno della storia, è il giorno del mito, è il giorno della Cuneo-Pinerolo. Un saluto a tutti dal Giro d'Italia, che oggi pedala letteralmente nella propria storia riproponendo, a distanza di settantanni dal volo di Fausto Coppi, la celeberrina cavalcata dei cinque colli ulteriormente incattivita dall'inserimento del Colle del Crò nel finale. Entriamo in cronaca nel momento in cui il drappello dei fuggitivi si appresta ad iniziare l'Izoard, Cima Coppi di quest'anno. Sui primi due gpm di giornata, Maddalena e Vars, non è infatti successo nulla di significativo: i Tugas-Pingo Doce della maglia rosa Rui Costa hanno scandito un ritmo regolare che ha prodotto una selezione davvero minima, e nel frattempo hanno preso il largo i nove uomini che vedete inquadrati. Si tratta di Simon Yates (Sky-BikeExchange), Ilnur Zakarin (Tinkoff-Velux), Andrey Amador (Bahrain-Merida), Gianfranco Zilioli (Saeco-Philips), Éder Treves (Tugas-Pingo Doce), Charly Dana (Cannondale-Oakely), Pierre Roger Latour (Ag2r La Mondiale-Astana), Hugo Houle (Beijing-Lenovo) ed Hernando Bohorquez (OmegaPharma-Q8). Dopo aver toccato anche gli 11' di vantaggio, i nove hanno ora 6'40" sul gruppo a 132 km dall'arrivo. Il corridore meglio piazzato in classifica è Zakarin, 31º a 11'31".

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Anche sull'Izoard, poco o nulla da segnalare: solo qualche scaramuccia per il gran premio della montagna tra i battistrada. A passare per primo sulla Cima Coppi è Simon Yates su Hugo Houle e Pierre Roger Latour. A 28" il resto del gruppetto, che si è disinteressato dello sprint.

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4'56" dopo Yates, anche il gruppo della maglia rosa è in cima all'Izoard. A tirare è sempre Jesus Herrada, che già aveva fatto il ritmo su Maddalena e Vars. Un dato che la dice lunga sulla scarsa verve evidenziata fin qui dai big, nessuno dei quali ha provato la benché minima azione nemmeno sulla salita tanto cara a Gino Bartali.

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Finita la discesa, durante l'attraversamento di Briançon evadono dal gruppo dei big Warren Barguil (PMU.fr) e Chris Froome (Sky-BikeExchange). Due nomi importanti, ma di corridori comunque piuttosto lontani in classifica generale.

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E anche sul Monginevro, nulla da segnalare fino allo scollinamento dove passa primo ancora una volta Simon Yates, che però si rialza subito dopo mentre Pierre Roger Latour prova a rilanciare gettandosi all'attacco in discesa.

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Questi i passaggi sul Monginevro: primo Yates seguito a ruota da Latour, Zakarin, Amador, Zilioli, Houle, Dana e Bohorquez; Treves a 53"; Barguil e Froome a 1'24", ed ora ecco il gruppo a 2'32". Se non altro l'andatura è aumentata, anche perché un comunque oggi immenso Herrada ha lasciato il testimone al più fresco Tiago Machado.

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Inizia la discesa ed anche il Tugas Éder Treves rientra sui battistrada: il brasiliano ha fin qui gestito ogni goccia d'energia, salendo sempre del suo passo senza rispondere agli scatti, perché sa che una volta raggiunto dal gruppo dovrà dare tutto per il proprio leader Rui Costa.

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Ma adesso attenzione a quanto avviene dietro perché c'è una caduta! È un uomo della Mapei ad essere finito a terra... e sì, sì, è proprio Vincenzo Nibali! Nibali a terra nella discesa del Monginevro! Attenzione!

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Non perdiamo tempo e riprendiamo immediatamente la diretta per seguire l'evolversi della situazione dopo la caduta di Nibali. La Mapei-Trek ha fermato tutti gli uomini che aveva nel gruppo della maglia rosa per attendere il proprio capitano, compreso il settimo della generale Moreno Moser. Con lui anche Mark Padun, Edward Ravasi e Cameron Meyer che stanno scendendo a ruota libera per attendere il sopraggiungere dello Squalo, lassù in lontananza.

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Davanti, come è giusto che sia, il gruppo non ha rallentanto (anzi...) e adesso, sulle prime pendici del Colle di Sestrière, attacca Andrey Zeits, kazako della Milka-BMC. Non si tratta di un big, ma qualche uomo di classifica potrebbe cogliere la palla al balzo per contrattaccare senza essere tacciato di opportunismo.

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A 7,5 km dalla vetta del Sestrière il gruppetto di Nibali è segnalato a 1'50" dal gruppo della maglia rosa, che riesce comunque a vedere in lontananza.

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Gruppo della maglia rosa nel quale nessuno ha seguito Zeits, ma dove comunque il ritmo imposto dai Tugas è adesso elevatissimo. Merito soprattutto di Nicolau Casqueiro che, dopo aver tirato per tutta la discesa del Monginevro e la prima parte del Sestrière, in questo momento viene rilevato da Éder Treves, appena ripreso dal gruppo dopo aver fatto parte della fuga.

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Edward Ravasi, Vincenzo Nibali e Cameron Meyer, nell'ordine, stanno improvvisando una sorta di cronosquadre in salita, mentre Moreno Moser sembra perdere contatto. La concitazione in casa Mapei è alle stelle!

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I battistrada intanto sono già sul Sestrière: la regia ha perso il momento in cui Simon Yates è passato, sempre lui, per primo al gpm, mentre quello inquadrato è Pierre Roger Latour che transita in seconda posizione a 6", quindi Gianfranco Ziloli, lnur Zakarin e Hugo Houle altri 6" più dietro.

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Altri passaggi in vetta: Dana a 1'03" da Yates, Amador e Barguil a 1'27", Froome, Bohorquez e Zeits a 2'06". E ora anche il gruppo della maglia rosa è in cima con un ritardo di 3'12". I big sono quindi tornati a perdere qualcosa nei confronti dei battistrada, ma quel che più conta ora è verificare il ritardo di Nibali.

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Solo 56" di ritardo per Vincenzo Nibali al gpm! Il siciliano ha recuperato quasi 1' negli ultimi 7 km di salita e adesso, con una lunghissima discesa davanti, potrebbe anche pensare di rientrare!

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Radiocorsa ci segnala che nella prima parte di discesa il gruppo ha raggiunto Froome, Bohorquez e Zeits. Vincenzo Nibali intanto ha raggiunto Beñat Intxausti (Sky-BikeExchange), che però difficilmente potrà essergli d'aiuto, sia perché stanco, sia soprattutto per evidenti ragioni tattiche, essendo il leader della Sky, Adam Yates, saldamente nel gruppo della maglia rosa e ottimamente posizionato in classifica.

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E attenzione perché, contrariamente alle attese, in questa prima parte di discesa il siciliano è tornato a perdere: 1'23" il ritardo di Nibali a 35 km dall'arrivo. Ancora una pausa per noi!

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Di nuovo in diretta dal Giro d'Italia. Con le immagini siamo sugli unici tre fuggitivi superstiti in fondo alla lunga discesa del Sestrière: Gianfranco Zilioli (Saeco-Philips), Ilnur Zakarin (Tinkoff-Velux) e Simon Yates (Sky-BikeExchange): appena 1'21" il loro vantaggio residuo sul gruppo della maglia rosa, che ha fatto la discesa a tutta per impedire a Nibali di rientrare.

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Inizia ora la dura e stretta salita di Colle del Crò e ad entrare in azione è l'ultimo uomo di Rui Costa, lo scalatore puro Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce). A ruota della maglia rosa riconosciamo Adam Yates (Sky-BikeExchange) e Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), quindi Jarlinson Pantano, Diego Ulissi (Bahrain-Merida), Sergio Henao (Tinkoff-Velux) e viva via tutti gli altri. Un po' troppo arretrati Aru e Formolo, che non riusciamo a distinguere.

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E per Vincenzo Nibali (Mapei-Trek) si fa durissima: il siciliano, ancora con a ruota Beñat Intxausti (Sky-BikeExchange), attacca il Crò con 1'50" di ritardo dalla maglia rosa. E adesso dovrà anche fare i conti con energie ormai al lumicino!

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E attenzione perché ha 5 km dalla vetta attacca deciso Rafal Majka (Bora-Hansgrohe)! Si accende la bagarre tra gli uomini di classifica! Rui Costa, comunque, sembra molto pimpante e abbozza una reazione in prima persona, seguito da Adam Yates e da un Fabio Aru (Saeco-Philips) che ha fatto capolino nelle prime posizioni del gruppo proprio al momento giusto!

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Clamoroso! Rui Costa in difficoltà! Dopo non essere riuscito a chiudere il buco su Majka, e viene rimontato da Sergio Henao (Tinkoff-Velux) e dal tandem della Sky composto da Adam Yates e Hugh Carthy! Momento delicatissimo per il portoghese! Con lui c'è lo sloveno Jan Polanc (Cannondale-Oakley).

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E continuano le difficoltà di Rui Costa, saltato di netto anche da Polanc e ora rimontato da questo gruppetto tirato da Fabio Aru (Saeco-Philips) e comprendente anche Mattia Cattaneo e Pierre Roger Latour della Ag2r, Bauke Mollema della Sunweb, Diego Rosa della Dimension Data, Davide Formolo della Cannondale, Diego Ulissi e Jarlinson Pantano della Bahrain-Merida. Già superiore al minuto, in questo momento, il ritardo da Majka!

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Intanto Simon Yates passa in testa anche al Colle del Crò! Il britannico questa sera vestirà la maglia verde di miglior scalatore con un vantaggio enorme sugli inseguitori, ma a questo punto è in ballo pure per la vittoria di tappa!

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Jan Polanc, Sergio Henao, Rafal Majka e Adam Yates al gpm con soli 22" da Yates...

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... e questo è Fabio Aru che transita ad 1'08" da Yates (quindi 46" dal gruppetto Majka) e proprio allo scollinamento raggiunge Hugh Carthy e soprattutto ritrova il proprio compagno Gianfranco Zilioli. 5" più indietro, non inquadrato, c'è Mattia Cattaneo.

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E finalmente ha fine anche il calvario di Rui Costa, letteralmente piantatosi su questa salita tanto dal faticare anche a tenere le ruote di Ruben Fernández (Banesto-Santander), Davide Formolo (Geox-Segafredo), Bauke Mollema (Sunweb-Giant), Diego Rosa (Dimension Data) e Diego Ulissi (Bahrain-Merida) che vedete appena davanti a lui. Questi sei corridori hanno 1'49" da Simon Yates e, quindi, 1'27" dal drappello di Majka ed Henao!

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E mentre Nibali deve ancora transitare dal cartello che indica 1 km al gpm, noi facciamo ancora una pausa, a più tardi per il finale di questa tappa che potrebbe vedere un cambio di maglia rosa!

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Anche Vincenzo Nibali è in vetta al Colle del Crò! Il leader della Mapei-Trek transita con 6'13" di ritardo da Simon Yates, in un gruppetto con Talansky, Barguil, Eenpalu, Villella e Rabottini. Fine dei giochi per lo Squalo!

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Simon Yates nel frattempo è già a Pinerolo! Superato anche il breve ma micidiale strappo di via San Martino, il corridore della Sky-BikeExchange è in vista dell'ultimo chilometro forte di un vantaggio addirittura aumentato sui primi inseguitori: 26"

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Strappo di via San Martino che termina in questo istante anche per Rui Costa (Tugas-Pingo Doce), segnalato a 2'16" da Yates e 1'55" dal gruppetto Majka-Henao. Anche in questo caso, quindi, distacchi sostanzialmente invariati rispetto all'ultimo gpm...

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Ultimo chilometro per Jan Polanc (Cannondale-Oakley), Adam Yates (Sky-BikeExchange), Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) e Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) per i quali Simon Yates è ormai irraggiunibile...

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Oltre ai cinque colli di Coppi, anche il Crò e lo strappo di San Martino nel finale, tutti in fuga:
SIMON YATES (SKY-BIKEEXCHANGE) CORONA UNA VERA E PROPRIA IMPRESA!

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22" il ritardo di Sergio Henao, Adam Yates, Rafal Majka e Jan Polanc, sui quali in extremis rientrano anche Fabio Aru e Mattia Cattaneo tutti accreditati dello stesso tempo...

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... mentre Rui Costa, insieme a Bauke Mollema, Ruben Fernández, Hugh Carthy, Diego Ulissi, Diego Rosa, Davide Formolo, Gianfranco Zilioli, Miguel Ángel López, Pierre Roger Latour e Jarlinson Pantano, termina a 1'50" da Yates, lasciando sul campo 1'28" dai rivali diretti, al netto degli abbuoni andati ad Henao e Yates ma non a Majka.

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Questo dunque l'ordine d'arrivo della Cuneo-Pinerolo:

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E questa la nuova classifica generale, che vede Rui Costa salvare la maglia per appena 4"!

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Decisivo, quindi, il mancato abbuono conquistato da Majka, che se fosse arrivato secondo avrebbe scavalcato il portoghese e quantomeno lo avrebbe appaiato arrivando terzo. Di certo, però, la tappa di oggi ha dato un bello scossone alla classifica generale, che in vetta si accorcia proponendo anche Henao e Adam Yates sotto il minuto (a proposito, da notare il primo e terzo posto di tappa dei due gemelli). Sorprende la quinta posizione di Polanc, mentre Aru rientra prepotentemente in top ten e pure Ulissi rafforza il suo piazzamento. Nibali cede 6'03" al traguardo e precipita in decima posizione. Da Pinerolo è tutto!

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  • 2 weeks later...

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Dopo le mille emozioni della Cuneo-Pinerolo, il Giro d'Italia 2019 prosegue con un'altra tappa che non può assolutamente essere sottovalutata. Ben ritrovati a tutti per la cronaca diretta di questa dodicesima frazione, da Borgosesia a Montevecchia, in provincia di Lecco. Prendiamo la linea nel momento in cui i quattro fuggitivi di giornata stanno per approcciare la principale asperità odierna, il gpm di 1ª categoria che conduce alla Colma di Sormano. All'attacco abbiamo il vincitore di due giorni fa a Diano Castello Davide Villella (Geox-Segafredo), quello di Monte Ortobene Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce), l'altro portoghese Manuel Carneiro (Bahrain-Merida) e l'ucraino Mark Padun (Mapei-Trek). Il loro vantaggio, che era arrivato a sfiorare i nove minuti, è ora di 4'47" quando mancano 65 km all'arrivo.

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In questa fase di avvicinamento alla Colma, il gruppo è stato tirato a forte velocità dalla Banesto-Santander, evidentemente intenzionata a proteggere la posizione in classifica di Ruben Fernández (13º a 5'11" da Rui Costa), minacciata dalla presenza nella fuga di Joaquim Silva, a sua volta 18º a 9'49" dalla maglia rosa vestita da quello che è anche il suo capitano.

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La strada inizia a salire anche per il gruppo della maglia rosa e attenzione, perché vediamo nelle ultime posizioni Vincenzo Nibali (Mapei-Trek): evidentemente, lo Squalo sta soffrendo per la caduta di ieri dalla discesa del Monginevro, e anche oggi si prospetta per lui una giornata molto difficile.

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Intanto i fuggitivi sono già sulla Colma di Sormano, dove transita in prima posizione proprio Joaquim Silva. Nulla da segnalare in questo drappello che è proceduto regolare per tutta l'ascesa.

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Tra i big, invece, ad un chilometro dallo scollinamento c'è l'attacco della maglia rosa in persona! Rui Costa si muove insieme al compagno Jon Izagirre, chiaro l'intento di avvantaggiarsi per incrementare poi nella lunga discesa verso Canzo, potendo contare anche sulla presenza di Silva nel drappello di testa.

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In cima alla Colma di Sormano, Rui Costa e Izagirre hanno 3'46" dai battistrada; mano al cronometro, ora, per verificare il loro vantaggio sul gruppo.

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Ed ecco il gruppo con tutti i big, tirato da Hugh Carthy (Sky-BikeExchange) con a ruota Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Diego Rosa (Dimension Data), Bauke Mollema (Sunweb-Giant) e via via tutti gli altri, che passa con 40" di ritardo da Rui Costa e Izagirre.

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Anche Nibali, nonostante le difficoltà iniziali, fa ancora parte del gruppo che conta una settantina di corridori. Ora per noi una piccola pausa, ma restate sintonizzati perché la situazione è già molto interessante anche in chiave lotta per la maglia rosa. A tra pochissimo!

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Di nuovo in diretta quando con gli uomini di classifica siamo in fondo alla discesa della Colma di Sormano, in vista del traguardo volante di Canzo. E come vedete, questa volta l'attacco dei Tugas non ha avuto effetto, e Rui Costa e Jon Izagirre si rialzano per attendere il sopraggiungere del gruppo, tirato da uomini di Bora, Bahrain e Banesto.

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Ripresa la maglia rosa, il gruppo si rialza allargandosi sull'intera sede stradale. Nel volgere di pochi chilometri, il vantaggio dei quattro battistrada sale così dai 3'24" che avevano in fondo alla discesa, ai 5'28" su cui possono contare quando mancano 36 km all'arrivo. Probabile che in questo frangente si siano decise le sorti della tappa, dunque.

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Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce), Manuel Carneiro (Bahrain-Merida), Mark Padun (Mapei-Trek) e Davide Villella (Geox-Segafredo) sono già sul Colle Brianza: solo 22 km all'arrivo per loro, e vantaggio che continua a crescere. Ora siamo nell'ordine dei 7'45", il che significa che Silva, virtualmente, occupa la sesta posizione in classifica tra Polanc e Aru.

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E anche su questa salita c'è stato perfetto accordo tra i battistrada, messi in fila ancora una volta dallo stesso Joaquim Silva al gpm. Il portoghese sta dunque pensando sia alla maglia verde, comunque ancora distantissima data la scorpacciata di Simon Yates ieri nella tappa dei cinque colli, e a rientrare in classifica.

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Attenzione però perché in fondo alla breve discesa che conduceva a Rovagnate, a circa 14 km dall'arrivo, Manuel Carneiro attacca: è dunque il portoghese della Bahrain-Merida a fare la prima mossa nel tentativo di aggiudicarsi la tappa.

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Intanto anche il gruppo della maglia rosa è in cima al Colle Brianza, dove transita con 6'21" di ritardo. Gruppo allungato ma sostanzialmente compatto, nel quale vediamo sfilare in prima posizione proprio la maglia verde Simon Yates (Sky-BikeExchange), seguito da Ruben Fernández (Banesto-Santander), Fabio Aru (Saeco-Philips) e Jan Polanc (Cannondale-Oakley) che hanno guadagnato qualche metro nei confronti del resto del plotone.

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E proprio Simon Yates, la maglia verde, continua nella propria azione mentre gli altri uomini di classifica si rialzano. Difficile però interpretare il senso di questa mossa da parte di Yates, non essendoci più gpm da qui all'arrivo ed essendo impossibile andare a riprendere la fuga. Yates, infatti, è ormai fuori classifica per cui se anche dovesse recuperare qualche secondo, la storia del suo Giro non cambierebbe in nessun modo.

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I gpm sono finiti, abbiamo detto, ma non le salite, e sullo strappo di Sirtori si vengono a formare queste due coppie al comando della corsa: davanti Davide Villella che ha raggiunto Manuel Carneiro, una ventina di secondi più indietro Joaquim Silva con Mark Padun.

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E superata anche questa breve salitella, Davide Villella (Geox-Segafredo) allunga, andando a caccia del bis della vittoria centrata appena due giorni fa a Diano d'Alba. Ce la farà? Lo scopriremo dopo la pausa!

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Di nuovo in diretta quando, sempre sullo strappo di Sirtori, torna ad infiammarsi la corsa anche tra gli uomini di classifica: si è infatti mosso Ruben Fernández (Banesto-Santander) ed il primo ad andargli dietro, come vedete, è Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), secondo della generale a soli 4" da Rui Costa!

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Rui Costa comunque non si è scomposto, sfruttando il lavoro di Casqueiro per poi andare a chiudere, in prima persona, poco dopo lo scollinamento. Uomini di classifica di nuovo tutti insieme.

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Ed è già ad un paio di chilometri dall'arrivo Davide Villella (Geox-Segafredo), che ha davanti a sé l'ultimo strappo verso l'abitato di Montevecchia!

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Il suo vantaggio è letteralmente lievitato in questi pochi chilometri, avendo ora la bellezza di 1'05" nei confronti di Manuel Carneiro (Bahrain-Merida), Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce) e Mark Padun (Mapei-Trek) che si sono ricompattati al suo inseguimento, ma ormai sembrano davvero tagliati fuori.

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Non appena la strada riprende a salire, comunque, Joaquim Silva lancia un ultimo disperato attacco nel tentativo di andare a riprendere Villella e, forse soprattutto, di guadagnare quanto più possibile sul gruppo della maglia rosa per rientrare in classifica.

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E attenzione perché in appena mille metri Joaquim Silva ha più che dimezzato lo svantaggio da Davide Villella: all'ultimo chilometro, tra i due, restano appena 23" di differenza ed il portoghese potrebbe davvero riuscire a coronare una rimonta che avrebbe dell'incredibile!

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Ma l'azzurro pesca dal serbatoio le ultime energie rimaste, mentre Silva paga il fuorigiri e non riesce più a rilanciare:
DAVIDE VILLELLA (GEOX-SEGAFREDO) VINCE ANCHE A MONTEVECCHIA SERVENDO IL BIS DI DIANO D'ALBA!

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Joaquim Silva (Tugas-Pingo Doce) è secondo a 25", terzo a 46" Mark Padun (Mapei-Trek) nella cui scia si piazza anche Manuel Carneiro (Bahrain-Merida). Attenzione quindi a vedere quante posizioni riuscirà a recuperare Silva in classifica generale.

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Ancora una brevissima pausa per noi, e poi vi daremo conto dell'arrivo dei big, non andate via!

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Anche i big sono sullo strappo finale di Montevecchia e c'è ora l'attacco di Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux) seguito da Jan Polanc (Cannondale-Oakley) e Adam Yates (Sky-BikeExchange)!

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Su questi tre, all'ultimo chilometro, rinviene anche Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) ma pure il resto dei contendenti è molto vicino, con Fabio Aru (Saeco-Philips), Ruben Fernández (Banesto-Santander) e la maglia rosa Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) che provano a chiudere il buco!

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Ed è proprio Rafal Majka ad uscire alla grande dall'ultimo chilometro, andando a staccare tutti i rivali diretti: il polacco della Bora-Hansgrohe è sesto al traguardo, preceduto di pochi secondi dalla maglia verde Simon Yates che intravediamo davanti a lui, con un ritardo di 5'17" da Villella.

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Alle spalle di Majka, ecco sopraggiungere Sergio Luis Henao, Adam Yates, Fabio Aru e Jan Polanc tutti a 5'26" dal vincitore e quindi a 9" dal polacco, che è quindi la nuova maglia rosa perché deve ancora arrivare Rui Costa piantatosi nelle ultime centinaia di metri.

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Ed eccolo, il gruppo della maglia rosa, composto da una quindicina di corridori e regolato da Bauke Mollema (Sunweb-Giant) davanti a Diego Ulissi (Bahrain-Merida) e Mattia Cattaneo (Ag2r La Mondiale-Astana). Ne fanno parte, tra gli altri, anche la maglia bianca Miguel Ángel López (Milka-BMC), Davide Formolo (Geox-Segafredo), Diego Rosa (Dimension Data) e Vincenzo Nibali (Mapei-Trek) oltre, naturalmente, allo stesso Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) incappato anche oggi in una giornata molto difficile che lo vede costretto a cedere le insegne del primato: sono ben 28", infatti, i secondi concessi a Majka nel volgere di appena un paio di chilometri!

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Andiamo quindi a riepilogare l'ordine d'arrivo, che registra la seconda vittoria in due giorni per Davide Villella...

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... e soprattutto la classifica generale che vede un avvicendamento in testa:

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Prima maglia rosa della vita per Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), che guida ora con 24" su Rui Costa e 37" su Henao. Da registrare l'inserimento in decima posizione di Joaquim Silva, che scalza dalla top ten Nibali ed è l'unica nota positiva dei Tugas in questa giornata che ha sancito, per i portoghesi, le nuove e ulteriori difficoltà di Rui Costa.

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Da Montevecchia è tutto, a domani con una nuova tappa del Giro d'Italia 2019!

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Complimenti per la tattica di gara disegnata da Picasso. Dunque l'idea era di inserire Silva in fuga per la tappa, per provare una imboscata di Rui o per rientrare in classifica? Per la prima Silva s'è smazzato troppo a metà tappa e alla fine ha pagato. se volevi fare il fenomeno con Rui ahimé hai cannato in pieno: Silva innanzitutto era troppo lontano, e non ti sei studiato il percorso, se si scendeva dal Ghisallo od Onno, poteva avere ancora ancora un senso per pendenze della discesa e strada stretta sul lungolago, ma la strada dalla Colma a Castello Brianza è praticamente un autostrada fatto salvo giusto i primi tratti di discesa. E' la regola d'oro poi, se sei in maglia rosa meglio risparmiarsi l'avevo capito quando hai pensato di attaccare da un gruppo di 100 uomini ..e nemmeno ti sei studiato bene l'arrivo, Montevecchia è corta ma terribile, mi sa che li le gambe di Rui hanno sentito quei chilometri allo scoperto di troppo. E dunque, senza la tappa vinta far rientrare Silva in decima posizione non so quanto sia stato conveniente, è comunque sempre a distanza siderale!

edit: Letto ora la spalla.. "Mossa difensiva" seh.. mò Rui non sarebbe riuscito a tenere le ruote di 70 corridori :D

Modificato da Stylus
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10 minutes ago, Stylus said:

Complimenti per la tattica di gara disegnata da Picasso. Dunque l'idea era di inserire Silva in fuga per la tappa, per provare una imboscata di Rui o per rientrare in classifica? Per la prima Silva s'è smazzato troppo a metà tappa e alla fine ha pagato. se volevi fare il fenomeno con Rui ahimé hai cannato in pieno: Silva innanzitutto era troppo lontano, e non ti sei studiato il percorso, se si scendeva dal Ghisallo od Onno, poteva avere ancora ancora un senso per pendenze della discesa e strada stretta sul lungolago, ma la strada dalla Colma a Castello Brianza è praticamente un autostrada fatto salvo giusto i primi tratti di discesa. E' la regola d'oro poi, se sei in maglia rosa meglio risparmiarsi l'avevo capito quando hai pensato di attaccare da un gruppo di 100 uomini ..e nemmeno ti sei studiato bene l'arrivo, Montevecchia è corta ma terribile, mi sa che li le gambe di Rui hanno sentito quei chilometri allo scoperto di troppo. E dunque, senza la tappa vinta far rientrare Silva in decima posizione non so quanto sia stato conveniente, è comunque sempre a distanza siderale!

intanto grazie per gli elogi sperticati :P

no, in realtà - al contrario di quanto scritto nella cronaca, dove il narratore è imparziale come fosse un telecronista, e quindi a volte azzarda ipotesi alla cazzo proprio come un Pancani o un Aiello qualunque :D - non ho mai pensato nemmeno per un momento di fermare Silva, ANZI: l'ho mandato appositamente in fuga per farlo rientrare in classifica, dato che Rui Costa (ora posso dirlo) aveva un -4 di giornata (diventato poi -3, ma insomma) e in generale mi sembra in calando di condizione. Poi sì, mi sono mosso anche con Rui, ma solo per vedere se si riusciva anche questa volta a gabbare l'IA tra salita e discesa (solo nel caso in cui fossi riuscito ad arrivare in fondo alla discesa con un paio di minuti, forse, avrei pensato di fermare Silva), sapendo bene che, nel momento in cui l'avessero ripreso, il gruppo si sarebbe rialzato e la fuga di Silva avrebbe avuto via libera. Perché altrimenti, vista l'inerzia che dava il gruppo in rimonta (solo 4' e rotti in cima alla Colma) molto probabilmente anche la fuga sarebbe stata ripresa o, quantomeno, sarebbe arrivata con pochissimo margine impedendo a Silva di rientrare in classifica. E fidati che, nell'arco della tappa, Silva non si è nemmeno spremuto più di tanto: sui due gpm e sullo strappo di Sirtori l'ho fatto salire a pallino a velocità forte ma non fortissima (70 di sforzo sulla Colma, qualcosa di più su Colle Brianza e Sirtori), per poi dare tutto sullo strappo di Montevecchia.

Insomma, in sintesi: ho usato Rui Costa come specchietto per le allodole, e adesso ho Silva discretamente piazzato con la possibilità (spero!) di recuperare ancora nelle due tappe dolomitiche. Quanto a Rui, vedremo... di sicuro non saranno i 28" persi oggi da Majka a fargli perdere il Giro, la cappella piuttosto l'ho fatta l'altro giorno sul Colle del Crò a provare a seguire Majka, ma lì davvero Rui aveva ceduto di schianto pur essendo arrivato molto fresco all'ultima salita e con una buona forma giornaliera. E l'altro rimpianto, semmai, è avere sacrificato Silva sia sul Monte Faito che sullo stesso Colle del Crò, ma è un rimpianto relativo perché se non avesse perso minuti in quei due giorni, oggi non avrebbe avuto via libera nella fuga. E cmq, l'averlo impiegato come gregario mi ha permesso di portare la maglia rosa con Rui Costa per quasi una settimana e superare nella classifica delle maglie gente come Coppi e Hinault. Va bene così, fidati :wink:

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