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Eccoci di nuovo in diretta dal PalaEur: proseguiamo nella scoperta del Giro d'Italia 2019, addentrandoci nella seconda settimana di corsa. Una settimana che comincia con un nuovo, lungo trasferimento dalla Puglia alla Liguria, e più precisamente a Busalla, cittadina di 6mila abitanti dell'entroterra genovese che sorge sul percorso tradizionale del Giro dell'Appennino, dove oggi ha sede la casa della salute aperta dall'ex ciclista professinista Davide Fertonani; di Busalla è anche Alfonso Dalpian, gregario di Giovanni Battaglin nei primi anni '80, ma soprattutto l'attuale team manager dei Tugas-Pingo Doce che ringrazia il tracciatore Stylus per l'omaggio riservatogli :lol:*. Da qui la corsa rosa ripartirà per una tappa breve ma insidiosa, che negli ultimi 30 km presenta tre gran premi della montagna e un finale in leggera salita, in quel di Diano d'Alba. Niente, comunque, rispetto a quanto in programma mercoledì 16 maggio: è il giorno della Cuneo-Pinerolo, un remake che omaggia il leggendario volo di Coppi a sett'antanni dall'impresa compiuta nell'omonima tappa del Giro 1949. Una ricorrenza che il Giro aveva ricordato anche nella sua edizione del Centenario, nel 2009, ma allora una frana sul Colle della Maddalena costrinse Rcs a stravolgere il percorso, conservando il solo Sestrière dei cinque colli originari. Questa volta invece, tempo permettendo, ci saranno tutti - Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestrière - e non sarà finita qui perché, per rendere veramente selettiva anche nel ciclismo di oggi una frazione concepita nell'epoca eroica del ciclismo, sono stati aggiunti nel finale la salita al Colle del Crò e lo strappo di via San Martino, già dentro l'abitato di Pinerolo. Anche il chilometraggio, poi, è di quelli d'altri tempi: 262,3 km per i quali saranno necessarie almeno sette ore di corsa, in una giornata che speriamo sia destinata a passare agli annali. Ecco, dunque, il dettaglio di queste prime due tappe della terza settimana:

Martedì 15 Maggio 2019
10ª TAPPA: BUSALLA > DIANO D'ALBA, 140.9 km

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Mercoledì 16 Maggio 2019
11ª TAPPA: CUNEO > PINEROLO, 262.3 km

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Dopo l'epica della Cuneo-Pinerolo, il Giro lascia il Piemonte per raggiungere un'altra delle sue culle, la Lombardia, ed affrontare la Borgosesia-Montevecchia: frazione meno celebrata di altre nell'economia di questa 102ª edizione, ma che sarà assolutamente vietato prendere sotto gamba: la Colma di Sormano a poco più di 50 km dall'arrivo può fare esplodere la corsa, che prosegue poi sulle strade della Coppa Agostoni salendo sul Colle Brianza e a Sirtori. Anche il finale tira all'insù, pur non essendo considerato arrivo in salita. Si resta in Lombardia anche per la 13ª tappa, che da Monza porta a Toscolano Maderno, in riva al Garda, con il solo Passo del Cavallo da affrontare poco oltre la metà tappa: l'occasione per rifiatare, quindi, prima di un nuovo weekend in alta quota. Ecco le due tappe lombarde:

Giovedì 17 Maggio 2019
12ª TAPPA: BORGOSESIA > MONTEVECCHIA, 173.4 km

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Venerdì 18 Maggio 2019
13ª TAPPA: MONZA > TOSCOLANO MADERNO, 172.3 km

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Si parlava di un weekend in alta quota ed eccole, le Dolomiti. Sia pure relegati al penultimo fine settimana, i Monti Pallidi vengono esaltati dal tracciato del Giro, che dedica loro due tappe canoniche: la prima, sabato 19 maggio, conta 215 km e cinque colli da Riva del Garda a Canazei: si scalano, nell'ordine, Valico di San Lugano, Passo Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella. Salite mitiche ma dalle pendenze non impossibili, tuttavia il principale fattore di difficoltà consiste nel fatto che negli ultimi 65 km non c'è un metro di pianura. La strada, anzi, sia pure a pendenze alterne inizierà a salire fin da Egna e per i successivi 80 km senza soluzione di continuità fino al Pordoi, poi sarà tutto un su e giù molto nervoso attorno al massiccio del Sella, dove chi vorrà attaccare troverà terreno per farlo senza attendere gli ultimi chilometri. La lunga discesa dal Sella a Canazei offre, infine, la possibilità di un ulteriore rimescolamento di carte. Ma il vero piatto forte delle Dolomiti è la successiva breve Borgo Val Sugana-Passo Rolle, poco più di 150 km nei quali sono concentrate sei salite: pronti via, e la strada si arrampica subito verso i Ronchi di Valsugana, quindi il primo 1ª categoria di giornata, il Passo Brocon, cui seguono il facile Passo di Gobbera ed il duro Passo di Cereda, altro 1ª categoria. E non è finita qui, anzi, il bello arriva dopo il tratto in falsopiano di Forcella Aurine e la successiva discesa verso Agordo: qui, infatti, la strada torna ad impennarsi verso il Passo Valles, vero punto chiave della giornata, dal quale una breve picchiata immete poi sull'ultimo tratto dell'altrimenti più lunga salita al Rolle, sul quale è posto l'arrivo. Considerato il trend del ciclismo in questi ultimi anni, è probabile che sia questa la vera tappa regina del Giro, perché la corsa potrebbe davvero esplodere in ogni momento, magari fin dalla prima salita. Ma vediamole, le altimetrie dei due tapponi dolomitici:

Sabato 19 Maggio 2019
14ª TAPPA: RIVA DEL GARDA > CANAZEI, 215.4 km

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Domenica 20 Maggio 2019
15ª TAPPA: BORGO VAL SUGANA > PASSO ROLLE, 156.8 km

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E con le Dolomiti si conclude la seconda settimana di Giro, probabilmente la più dura. Le salite, comunque, saranno molte anche nella terza ed ultima settimana, che vi mostreremo tra poco. A tra poco!

(* come ce la suoniamo e ce la cantiamo da soli io e @Stylus, non se la suona e non se la canta nessuno :P )

@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85@MattHorse@Sauber96 @Lucatb99 @deddi, @emmea90

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Ancora in diretta da Roma per il vernissage del Giro d'Italia 2019: partenza dalla Sardegna, risalita dello Stivale che parte dalla Calabria e tocca Basilicata, Campania e Puglia, maxi-crono in riva all'Adriatico e trasferimento al nord per una seconda settimana da urlo, che in pochi giorni mette insieme il mito della Cuneo-Pinerolo a quello delle Dolomiti. Ora non resta che andare a scoprire la terza settimana di gara, quella più innovativa. Già, perché non capita tutti gli anni che la corsa rosa si decida sugli Appennini: i puristi potranno storcere il naso ma, come abbiamo visto, le vette mitiche non mancheranno, ed è probabile che verdetti importanti siano stati già scritti, quando la carovana ripartirà dall'Emilia-Romagna per la Modena-Fano, un biliardo di 200 km nel quale potranno finalmente sfogare tutti i loro watt i velocisti superstiti. La più classica delle tappe da imboscate è invece la successiva Urbino-Porto Sant'Elpidio: siamo sui famigerati muri marchigiani, capaci di sconvolgere più di un'edizione della Tirreno-Adriatico. 216 km nervosi come un elettrocardiogramma nei quali è impossibile tenere il conto delle salite: di queste, solo quattro sono classificate com gran premi della montagna, balzando subito all'occhio l'accoppiata sterrata composta da Pitino-Madonnella e Passo della Cappella ed il muro di Montelupone, già affrontato anche al Giro di quest'anno. A differenza della passata edizione, però, una volta in cima le fatiche dei corridori proseguiranno, dovendo ancora vedersela con le salite di Montecosaro e Sant'Elpidio a Mare che, pur non valevoli per la classifica degli scalatori, si faranno sicuramente sentire e anzi saranno con ogni probabilità decisive ai fini della vittoria di tappa. Attenzione, però, anche in chiave classifica, perché mai come oggi potrebbero trovarsi in difficoltà gli specialisti dei grandi giri, molto più avvezzi a misurarsi con le cronometro e le grandi salite che non su percorsi così nervosi e adatti, invece, ai cacciatori di classiche. Vediamo dunque nel dettaglio le altimetrie di 15ª e 16ª tappa:

Martedì 22 Maggio 2019
16ª TAPPA: MODENA > FANO, 202.6 km

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Mercoledì 23 Maggio 2019
17ª TAPPA: URBINO > PORTO SANT'ELPIDIO, 216 km

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Superati, chissà con quali danni per molti, gli insidiosissimi muri delle Marche, i pretendenti alla maglia rosa troveranno alla 18ª tappa un pane più familiare ai loro denti: la lunga salita che porta agli oltre duemila metri del Blockhaus, da affrontare al termine di una frazione altrimenti del tutto pianeggiante. Insolito, per il Giro, collocare una tappa del genere nell'ultima settimana, essendo questa semmai una prerogativa della Vuelta. E dopo il Blockhaus, non può mancare un arrivo in vetta alla più classica delle salite del centro Italia, il Monte Terminillo, che venerdì 25 maggio sarà affrontato addirittura due volte: una prima dal versante classico di Rieti, con scollinamento a 63 km dal traguardo; ma la seconda ascesa, sulla quale è posto anche l'arrivo, è assolutamente inedita: si sale da Micigliano, e gli ultimi 12 km sono su strada bianca. Probabile sia questo l'ultimo giudice del Giro 2019:

Giovedì 24 Maggio 2019
18ª TAPPA: CIVITANOVA MARCHE > BLOCKHAUS, 228.8 km

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Venerdì 25 Maggio 2019
19ª TAPPA: L'AQUILA > TERMINILLO, 186.8 km

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Siamo ormai sempre più vicini all'epilogo di questa appassionante cavalcata rosa: l'ultima tappa in linea, da Rieti a Castel Gandolfo, sarà con ogni probabilità scoperta in anterpima dal Giro del Lazio che, smessi i panni della Roma-Maxima, nell'intenzione degli organizzatori proporrà l'identico percorso a circa due mesi e mezzo dal giorno in cui sarà teatro della 20ª frazione del Giro. E se la tappa di Sant'Elpidio ricorda una Liegi, questa che abbiamo di fronte sembra un piccolo, ma neanche troppo, Giro di Lombardia, con ben sei gpm da superare e la bagarre tra i big che potrebbe esplodere già sulla salita a Rocca di Cave, ultimo 1ª categoria di questo Giro, posta a 62 km dall'arrivo. Da qui, una lunga discesa conduce a San Cesareo, dove inizia la salita di Rocca di Papa, da ripetere poi dal versante di Roccaferrata prima dell'arrivo nella città papale, tradizionale buen retiro dei pontefici nei giorni più caldi dell'estate. L'ultimo atto è invece una passerella che è proprio il caso di definire trionfale, concludendosi nel cuore di Roma, sul rettilineo dei Fori Imperiali. Non si tratta, però, di un arrivo in circuito per i velocisti, bensì di una cronometro di 25,7 km che, in caso di classifica ancora corta, sarà decisiva per l'assegnazione della maglia rosa. Si parte da Albano Laziale e, dopo un primo tratto in leggera discesa in cui gli specialisti potranno spingere rapporti impossibili, ecco la fase centrale contraddistinta da 11 km di acciottolato sull'Appia Antica, un passaggio fortemente voluto dal Comune capitolino per celebrarne il recente restauro: il fondo stradale infatti è ottimo, e gli organizzatori assicurano che non si tratterà di qualcosa di proibitivo per i leggeri uomini da salita chiamati a contendersi la vittoria del Giro. Gli ultimi chilometri, poi, saranno l'apoteosi lungo le vie del centro della Città Eterna, con il podio finale che avrà per sfondo il Colosseo e l'Arco di Costantino.

Sabato 26 Maggio 2019
20ª TAPPA: RIETI > CASTEL GANDOLFO, 184.4 km

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Domenica 27 Maggio 2019
21ª TAPPA: ALBANO LAZIALE > ROMA FORI IMPERIALI (CRONOMETRO INDIVIDUALE), 25.7 km

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E con il riepilogo delle 21 tappe che vi proponiamo di seguito abbiamo concluso: singore e signori, un applauso per il Giro d'Italia 2019! La corsa più dura del mondo, nel paese più bello del mondo!

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10 minutes ago, deddi said:

Bello, bello, mi piace. Le tappe di montagna della terza settimana potrebbero pesare a chi non ne ha più....

Ma soprattutto, nella terza settimana mi spaventa Porto Sant'Elpidio, mentre su Blockhaus e Terminillo dovrebbero andar forte gli stessi della seconda settimana. Con Rui Costa avevo deciso di non puntare più ai GT, ma dato il percorso è molto più adatto lui di Joaquim Silva (il prossimo acquisto) o Iznata, che rischiano di naufragare nelle tappe di collina e prenderanno sicuramente vagonate di minuti nella cronometro di Vieste. Diciamo che ringrazio Stylus per essersi prestato a farm il Giro, non certo per il tipo di Giro che ha fatto! ?

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Stupenda presentazione...! Onorato!

Non è un giro equilibrato e lo so, ho giocato un po' sul fatto che comunque è un Giro del 2019 e quindi con scelte più azzardate e televisive (oltre che ovviamente fare i conti col fatto che comunque qualche tappa vecchia l'ho dovuta recuperare). E' un po' l'opposto dello scorso anno in cui la corsa era rimasta abbastanza incerta fino all'ultimo trittico che bloccava un po' i corridori: qua bisogna attaccare e attaccare molto e presto, è probabile che già dopo una settimana avremo delle classifiche delineate e dopo la seconda ci potrebbe essere un corridore con in mano in tasca la vittoria. Ma sono tante le tappe da imboscata e le gialle hanno tantissimo dislivello, quindi molte le possibilità di ribaltare la classifica. La tappa del Blockhaus non è da sottovalutare, è lunga e la salita dura: la seconda ascesa del Terminillo (una specie di Colle delle Finestre laziale) è dura e se si riesce a fare un buon ritmo al primo passaggio poi è anche complicato rientrare visto che il fondovalle è abbastanza mosso. E poi bisogna andare forte a cronometro

(Il pavè dell'Appia Antica è solamente grafico)

 


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Il 12/9/2016 at 3:00 PM, Stylus dice:

Credo che quella di Manfredonia sia tua!

Confermo! Tappa fatta per PCM13

La tappa di Pinerolo è da distruzione. Mi piace l'arrivo a Roma (sono un estimatore della conclusione di tutti i Giri d'Italia proprio su Via dei Fori Imperiali, in stile Campi Elisi a Parigi, infatti un mio Giro l'ho fatto concludere proprio lì).

Paolini quando va in pensione? 

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E ora spazio ad un'altra delle corse preferite da... Martinello :lol: : il Tour of Indonesia, giunto alla sua seconda edizione come gara 2.HC. Con Rui Costa concentrato sull'Europeo, i nostri capitani erano Leonardo Iznata e soprattutto Jesus Herrada, vista la presenza di una cronometro capace di condizionare la classifica.

Ci racconta come è andata il sito di Cicloweb:

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CLASSIFICA GENERALE COMPLETA 2° CYCLING TOUR OF INDONESIA

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7 hours ago, Lory94ITA said:

Bystrom sempre sul pezzo...occhio per l'europeo :cool2:

A proposito...il percorso me lo sono perso o non è ancora stato presentato?

Il percorso è abbastanza tosto, ma niente in confronto a Innsbruck. È roba da collinari puri, avevo messo l'altimetria in un trafiletto laterale della Gazzetta qualche pagina fa, nell'articolo in cui annunciavo gli Europei: direi 2 o 3 pagine fa

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Riprendiamo! la prossima gara saranno gli Europei, ma prima il riepilogo delle ultime corse disputate, anche per capire su quali nomi puntare l'attenzione nella gara di Usabel Auzoa, nei Paesi Baschi, che assegnerà il titolo continentale:

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In chiusura, però, un'altra notizia interessante:

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Henao, incrocio di destini: Sergio al top, Sebastián nella polvere
È probabilmente il miglior momento nella carriera di Sergio Luis Henao che, alla soglia dei 31 anni, nel giro di circa un mese ha collezionato due terzi posti di assoluto prestigio tra Vuelta a España e Giro di Lombardia, e vinto due classiche italiane come la Milano-Torino ed il Gp Beghelli, sfiorando pure il successo alla Coppa Sabatini. A far da contraltare alle imprese del corridore della Tinkoff-Velux - destinato, per altro, ad ereditare dal partente Betancur i gradi di capitano della squadra nelle principali gare a tappe della prossima stagione - c'è la disavventura vissuta dal più giovane cugino Sebastián: già compagni di squadra alla Sky e, per una stagione, alla IAM Cycling, i due erano destinati a reincontrarsi proprio l'anno prossimo, perché Seb avrebbe raggiunto Sergio alla Tinkoff. Il condizionale, però, diventa quantomai d'obbligo dato che il più giovane degli Henao è stato sospeso dalla Wada per irregolarità nel proprio Passaporto biologioco. Una disavventura già occorsa per un paio di volte a Sergio, che tuttavia è sempre uscito pulito da queste situazioni, riuscendo a giustificare l'anomalia dei propri valori ematici con i lunghi periodi passati in altura nella sua Colombia. La stessa linea difensiva, con ogni probabilità, verrà adesso adottata anche da Sebastián. Ciò non toglie che, al momento, il corridore della IAM Cycling risulta sospeso, tanto da essere già stato escluso dalla formazione che il team svizzero porterà al Tour of Japan della prossima settimana.

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L'Union Européenne de Cyclisme ha diffuso l'elenco ufficiale degli iscritti alla prova élite del Campionato europeo di Usabel Auzoa, l'unica che seguiremo. Come vedete, non tutte le nazionali di riferimento hanno sfruttato appieno i nove posti a disposizione, complice qualche forfait e la concomitanza con Tour of Japan e soprattutto Japan Classic che, decidendo le sorti della Coppa del Mondo, ha indotto a saltare la prova europea tutti i corridori ancora in corsa: e cioè Peter Sagan, Arthur Vichot, Julian Alaphilippe e Moreno Moser.

Il commissario tecnico della Francia, Sylvain Chavanel, ha rinunciato a sostituire i corridori che non hanno risposto alla chiamata, tanto che i galletti al via saranno solo cinque, ma comunque agguerriti e nuovamente arroccati attorno al neocampione del mondo Tony Gallopin, che va a caccia di quella che sarebbe un'inedita accoppiata. L'Italia è quasi al completo, con otto corridori al via, e punta soprattutto su Fabrizio Amoruso e Davide Formolo, dati entrambi in grande condizione. Attenzione anche a Fabio Felline e Manuel Bongiorno, a loro volta in un ottimo periodo di forma, mentre resta un incognita quel che il vincitore della Vuelta, Fabio Aru, potrà fare in una corsa di un giorno, e l'olimpionico Sonny Colbrelli sarà la carta da utilizzare in caso di volata. Oltre al bronzo iridato Moser, come vedete, ha preferito le gare giapponesi anche Gianluca Brambilla. Chi invece sarà regolarmente al via è l'argento di Innsbruck, l'irlandese Daniel Martin.

Solo cinque i portoghesi, e fra questi un solo Tugas - Rui Costa, che è anche il leader della squadra - oltre a due vecchie conoscenze del team come Nuno Salvado e José António Abelhinha e una futura pedina, Joaquim Silva. Il quinto, Rafael Silva, è stato invece inseguito vanamente dai Tugas, e anche l'anno prossimo correrà altrove. Temibile la nazionale olandese che, pur senza Poels, schiera Tom Dumoulin e Bauke Mollema. Infine da notare, oltre alla presenza della nazionale catalana, che cinque sesti della Spagna provengono proprio dai Paesi Baschi, segno che il selezionatore Javier Mínguez ha voluto puntare proprio sul fattore campo: unica eccezione, il cantabro Ángel Madrazo, preferito fra mille polemiche ad il campione nazionale, nonché vincitore di una bella tappa alla Vuelta, Hortensio Caneda.

OLANDA 1. Tom Dumoulin; 2. Lars Boom; 3. Robert Gesink; 4. Marc Goos; 5. Tristan Kemper; 6. Bert-Jan Lindeman; 7. Bauke Mollema; 8. Tom-Jelte Slagter.
NORVEGIA 11. Edvald Boasson Hagen; 12. Bjarne Allum; 13. Vegard Breen; 14. Sven Erik Bystrøm; 15.Bjørn Tore Nielsen Hoem; 16. Alexander Kristoff; 17. Lars Petter Nordhaug; 18.Frederik Wilmann.
PORTOGALLO 21. Rui Costa; 22. José António Abelhinha; 23. Nuno Salvado; 24. Joaquim Silva; 25. Rafael Silva.
FRANCIA 31. Tony Gallopin; 32. Alexis Gougeard; 33. Yoann Offredo; 34. Romain Sicard; 35. Alexis Vuillermoz.
POLONIA 41. Michal Kwiatkowski; 42. Milosz Barczik; 43. Kacper Gronkiewcz; 44. Mateusz Komar; 45. Rafal Majka; 46. Marcin Spizak.
IRLANDA 51. Daniel Martin; 52. Nicolas Roche.
ITALIA 61. Enrico Battaglin; 62. Fabrizio Amoruso; 63. Fabio Aru; 64. Francesco Manuel Bongiorno; 65. Mattia Cattaneo; 66. Sonny Colbrelli; 67. Fabio Felline; 68. Davide Formolo.
BELGIO 71. Ben Hermans; 72. Jan Bakelants; 73. Tiesj Benoot; 74. Bart De Clercq; 75. Thomas De Gendt; 76. Jurgen Roelandts; 77. Greg Van Avermaet; 78. Jelle Vanendert; 79. Jelle Wallays.
SLOVENIA 81. Matej Mohoric; 82. Manuel Dornig; 83. Jure Kocjan; 84. Dino Ozren; 85. Jan Polanc.
CROAZIA 91. Robert Kiserlovski; 92. Kristijan Durasek; 83. Dominik Ibrahimovic.
SPAGNA 101. Mikel Landa; 102. Juan Exteberria; 103. Omar Fraile; 104. Jon Izagirre; 105. Ángel Madrazo; 106. Mikel Nieve.
KAZAKISTAN 111. Alexey Lutsenko; 112. Nazar Jumabekov; 113. Andrey Zeits.
SVIZZERA 121. Stefan Küng; 122. Michael Albasini; 123. Tom Bohli; 124. Silvan Dillier; 125. Mathias Frank; 126. Kilian Frankiny.
GERMANIA 131. Simon Geschke; 132. Gerald Ciolek; 133. Silvio Herklotz; 134. Tony Martin; 135. Maximilian Schachmann; 136. Björn Thurau.
GRAN BRETAGNA 141. Simon Yates; 142. Mitchell Baldwin; 143. Chris Froome; 144. Tao Geoghean Hart; 145. Peter Kennaugh; 146. Dan Megson; 147. Luke Rowe.
DANIMARCA 151. Christopher Juul Jensen; 152. Kristian Haugaard; 153. Rasmus Kierkagaard; 154. Magnus Cort Nielsen; 155. Thomas Nybo Riis; 156. Geert Toxværd.
REPUBBLICA CECA 161. Roman Kreuziger; 162. Juraj Chalupa; 163. Jan Hirt; 164. Leopold König; 165. Zdenek Stybar.
AUSTRIA 171. Stefan Denifl; 172. Matthias Brändle; 173. Lukas Pöstlberger; 174. Riccardo Zoidl.
LUSSEMBURGO 181. Klaus Kohlvelter.
FINLANDIA 191. Matias Nieminen.
ESTONIA 201. Tanel Kangert.
RUSSIA 211. Rudolf Slobodenyuk; 212. Ildus Saburov.
UCRAINA 221. Sergey Shved.
CATALOGNA 231. Jordi Simón; 232. Claudio Caneda; 233. Marcos Miraut.
BIELORUSSIA 241. Husayn Gudiev; 242. Igor Gudiev; 243. Kanstantin Siutsou.
ALBANIA 251. Eugert Zhupa

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Eccoci pronti per il live dei campionati europei, in anticipo di qualche giorno sul loro debutto anche nella realtà!

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continua...

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