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Le Tappe di Emmea90


Messaggi raccomandati

  • Amministratori

9a Tappa: Obernai > Le Thillot 222 km

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Col de Bagenelles

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Col de Platzerwasel

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Le Grand-Ballon

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Col du Hundsruck

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Le Ballon d'Alsace

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Ultimi chilometri

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Altra giornata sui Vosgi, e questa volta la tappa, per salite, dislivello e chilometraggio, sarà di quelle potenzialmente in grado di limare pesantemente la lista dei papabili vincitori del Tour de France.

I primi 45 km rappresenteranno di fatto l'unica lunga fase tranquilla della frazione, destinata probabilmente a vedere i primi tentativi di fuga, e utile per scaldare i motori in vista delle tante difficoltà in programma. Il primo impatto con le salite avverrà quindi con il Col des Bagenelles, 8,6 km di ascesa al 5,3% di pendenza media, con rampe che si faranno via via più selettive con l'avvicinarsi del GPM (6,5% negli ultimi 4 km e mezzo). Alla vetta seguirà una di una decina di chilometri, che condurrà rapidamente all'attacco del secondo colle previsto, il Col du Wettstein, lungo (12 km) ma pedalabilissimo (4%), con cima dopo 78 km e mezzo.

Dopo un'altra ventina di chilometri scarsi di discesa e pianura, sarà quindi la volta della prima salita davvero selettiva di giornata, il Col du Platzerwasel, con i suoi 9 km e 700 metri all'insù ad una media del 7,1%, che sale all'8,4% considerando gli ultimi 6 km (11% la massima). Qualche outsider potrebbe tentare già qui di prendere un margine nei confronti dei favoriti, benché gli oltre 116 km ancora da percorrere possano costituire un forte deterrente. Più probabile invece assistere a qualche offensiva importante, dopo aver passato il traguardo volante di Oderen, sulla quarta e più impegnativa ascesa in programma, il Grand Ballon, con i suoi 12,7 km al 7,3%. Il versante, che si inerpica sulla stretta strada in mezzo al bosco che sale da Saint-Amarin è lo stesso proposto due anni fa nell'8a tappa del Tour 2010, che vide la vittoria solitaria di Daniel Navarro a Cernay. Si comincerà subito con 4,3 km all'8,1% di media, seguiti da un chilometro di falsopiano a scendere, e quindi da 1200 metri al 10% di media. Dopo altri 3,3 km al 6,1%, i corridori incontreranno tra i -3 e i -2 alla vetta le pendenze più arcigne, con un chilometro al 12% di media. Il GPM giungerà dopo altri 2 km all'8,7%, ed è presumibile che il plotone che transiterà sotto lo striscione, posto a 70 km circa dalla conclusione, possa essere piuttosto ristretto.

Dopo una lunga discesa di 16 km e un brevissimo tratto pianeggiante, gli atleti riprenderanno a salire verso il Col de Hundsruck, 5 km e 600 metri al 6,6% di media con cima a 46 km e mezzo dalla conclusione. Al GPM seguiranno una discesa in due tronconi di circa 8 km e una dozzina di chilometri di fondovalle. Giunti a poco meno di 27 km dal termine, sarà quindi il momento di approcciare la salita del Ballon d'Alsace, l'ultima di giornata. Gli 11,2 km al 5,9% di cui parlano i dati non sono di grande aiuto nel comprendere le caratteristiche della salita, composta da 7,5 km impegnativi, al 7,2% di media, seguiti da un tratto sostanzialmente pianeggiante e da altri 2500 metri in ascesa al 4,2% per raggiungere la vetta.

Assegnati i 10 punti in palio al GPM, ancora 15 km e mezzo separeranno i corridori dalla linea d'arrivo, i primi 9 dei quali in discesa verso Saint-Maurice-sur-Moselle (con un tratto molto tecnico tra i 2 e i 5 km dopo lo scollinamento), e i rimanenti in sostanziale pianura, sempre con lieve tendenza a scendere, fino al traguardo, dove i distacchi tra gli aspiranti al podio potrebbero essere anche piuttosto marcati.

GPM: Col des Bagenelles (2a categoria, 903 m, 8,6 km al 5,3%, km 55); Col du Wettstein (2a categoria, 882 m, 12,3 km al 4%, km 78,5); Col du Platzerwasel (1a categoria, 1193 m, 9,7 km al 7,1%, km 105,5); Le Grand Ballon (1a categoria, 1343 m, 12,7 km al 7,3%, km 151,5); Col de Hundsruck (3a categoria, 748 m, 5,6 km al 6,6%, km 175,5); Le Ballon d’Alsace (1a categoria, 1178 m, 11,2 km al 5,9%, km 206,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Oderen (km 133)

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10a Tappa: Villefranche-sur-Saône > Yenne 179,5 km

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Mont du Chat

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Ultimi chilometri

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Scalate prima dei Pirenei come due anni fa, saranno le Alpi le protagoniste dei primi giorni della seconda settimana, dopo un giorno di riposo nel quale i corridori faranno bene a cercare di recuperare quante più energie possibili. La prima tappa sul massiccio più temuto della Grande Boucle è probabilmente la meno impegnativa delle tre previste, con una sola ascesa realmente selettiva, ma le pendenze della scalata in questione sono più che sufficienti a far comunque cerchiare in rosso sul calendario la data di martedì 10 luglio.

L'approccio alle Alpi, un po' come quello ai Vosgi, sarà piuttosto graduale, con circa 120 km piuttosto agevoli per avvicinarsi alle salite, e la sola Côte de la Bussière, 2 km al 5,1% di pendenza media, oltre al traguardo volante di Bourgoin-Jallieu, a spezzare la monotonia di una pianura altrimenti quasi ininterrotta. A segnare un deciso stacco rispetto ai primi due terzi di gara provvederà però, prima del piatto forte di giornata, il Col de l'Epine, ascesa di 8 km e 400 metri per una pendenza del 7,2%, ed una sezione di 4 km all'8,7% tra i -5 e i -1 alla vetta. Difficile che qualche nome di spicco possa già qui tentare qualche mossa d'attacco, sia in virtù dei 48 km che separano il GPM dal traguardo di Yenne, sia perché il pur arcigno Col de l'Epine appare assai poca cosa rispetto a ciò che i corridori dovranno affrontare dopo circa 17 km di discesa e pianura.

Usciti da Le Bourget-du-Lac, infatti, la strada inizierà infatti ad inerpicarsi lungo le pendici del Mont du Chat, per la prima volta affrontato dal versante Est, a trentotto anni dalla scalata a quello occidentale, in una frazione che si concludeva ad Aix-les-Bains e che vide il quarto degli otto successi di tappa che Eddy Merckx seppe cogliere sulla via del suo quinto ed ultimo trionfo in giallo. L'ascesa misura 13,6 km, per una pendenza media del 9%, e se il dato della pendenza massima - 11% - non farà tremare i polsi dei big, assai più significativi risultano quello della pendenza minima - 6% - e della media degli ultimi 12 km - 10%. La selezione sarà verosimilmente feroce, e i distacchi con cui i pretendenti al successo parziale e finale si presenteranno sotto lo striscione del primo Gran Premio della Montagna Hors Catégorie del Tour minacciano di essere non propriamente esigui.

Al momento dello scollinamento, mancheranno 18 km al traguardo, di cui sostanzialmente solo gli ultimi due in pianura. I precedenti sedici saranno invece quasi totalmente in discesa, con in particolare i primi 8 km di picchiata al 10,7% di media. Poco, dunque, il margine di recupero per chi pagherà dazio sul Mont du Chat, sulle cui rampe difficilmente si potrà vincere il Tour, ma parecchi potrebbero dover dire addio a qualsiasi sogno di gloria con ancora oltre mezza Grande Boucle da affrontare.

GPM: Côte de la Bussière (4a categoria, 372 m, 2 km al 5,1%, km 116); Col de l’Epine (2a categoria, 987 m, 8,4 km al 7,2%, km 131,5); Le Mont du Chat (Hors Catégorie, 1504 m, 13,6 km al 9%, km 161,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Bourgoin-Jallieu (km 72,5)

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vabbè ma visto che è un tour inventato sarebbe stato meglio

essendo un tour inventato sarebbe stato meglio chiudere a Le-Bourget-du-Lac, anche per dissuadere squadrette che mancano la fuga del mattino a tirare tutto il giorno puntando al gpm che non vinceranno comunque :rolleyes:

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  • Amministratori

Se avessimo chiuso a Le Bourget du Lac sarebbe stata una gialla e non una rossa come nelle intenzioni.

Quasi tutte le tappe che propongo sono tappe realistiche e realizzabili in una corsa vera.

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  • 3 weeks later...
  • Amministratori

11a Tappa: Pontcharra > Pragelato 255 km

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Col de l'Iseran

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Col du Mont Cenis

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Col du Finestre

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Ultimi Chilometri

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Coincide con la tappa più lunga del Tour il secondo appuntamento alpino, forte di 68 km di salita, di tre ascese oltre i 2000 metri e di una delle vette più alte d'Europa poco dopo metà percorso.

Come nella frazione precedente, un centinaio di chilometri pianeggianti iniziali potrebbero agevolare il compito dei probabili attaccanti, anche se il traguardo volante di Bourg-Saint-Maurice, dopo 98,5 km, potrebbe anche stimolare alcuni sprinter a tener cucita la corsa per provare ad aggiudicarsi i punti in palio per la classifica della maglia verde. Il primo impatto con la salita non sarà particolarmente traumatico, giacché la prima ascesa di giornata, il Col de l'Iseran, non presenta rampe particolarmente impervie. A sfiancare i corridori sarà però la lunghezza della scalata, con i suoi 39 km e 100 metri al 4,8% di pendenza media. Il colle risulta di fatto diviso in due tronconi di 17 km, inframezzati da un lungo tratto pianeggiante: il primo al 5,4%, il secondo al 5,5%.

Raggiunti i 2770 metri della cima, 13 km circa di discesa porteranno a Bonneval-sur-Arc, località di inizio di una sezione piatta della stessa lunghezza, seguita da una discesa che condurrà ai piedi del secondo colle in programma, il Moncenisio (Mont-Cenis). La salita misura 9,9 km, e presenta una media del 6,9%. Non si tratta comunque di un'ascesa clamorosamente selettiva, e i quasi 70 km che separano la vetta dal traguardo di Pragelato costituiranno probabilmente un deterrente a qualsiasi intento bellicoso da parte dei big.

Superato il GPM, gli atleti resteranno in quota per circa 7 km, prima di fiondarsi in picchiata verso Susa per una trentina di chilometri, tecnici solo nella prima parte. In fondo alla discesa, ormai ben dentro i confini italiani, ultimi varcati da questa edizione del Tour, la pianura sarà protagonista solamente per il tempo necessario ad attraversare l'abitato di Susa, lasciando quindi spazio alle tremende rampe del Colle delle Finestre (Col du Finestre), due volte affrontato dal Giro ma mai dalla Grande Boucle. Gli arcinoti 18 km al 9,3% della salita che nel 2005 fu teatro di uno dei più bei testa a testa a distanza della storia recente del ciclismo, quello tra Gilberto Simoni e Paolo Savoldelli, con gli ultimi 8 circa su strada sterrata, si concluderanno al km 238 di gara, a diciassette dalla linea d'arrivo.I primi undici di questi saranno in discesa, prima di un tratto finale in falsopiano di 6 km per raggiungere Pragelato, dove solamente un grandissimo scalatore potrà pensare di alzare le braccia, al termine di una frazione che forse non favorisce particolarmente le iniziative da lontano, ma che con i 35 km conclusivi potrebbe rivelarsi estremamente significativa ai fini dell'esito del Tour. Il chilometraggio, il dislivello e i chilometri di salita finiranno infatti inevitabilmente per logorare il motore dei favoriti, aprendo le porte sia ad un guadagno significativo sull'ultima ascesa, sia a crisi anche violente.

GPM: Col de l’Iseran (Hors Catégorie, 2770 m, 39,1 km al 4,8%, km 145,5); Col du Mont-Cenis (1a categoria, 2081 m, 9,9 km al 6,9%, km 187,5); Colle delle Finestre (Hors Catégorie, 2178 m, 18 km al 9,3%, km 238)

TRAGUARDO VOLANTE: Bourg-Saint-Maurice (km 98,5)

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  • 2 weeks later...
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12a Tappa: Le Monêtier-les-Bains > Isola 2000 184,5 km

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Col de l'Izoard

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Col de Vars

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Cime de la Bonette-Restefond

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Isola 2000

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Arriva in chiusura del trittico la tappa alpina più dura, forse la più impegnativa dell'intera Grande Boucle. Il tracciato ricalca quasi fedelmente quello dell'11a frazione del Tour 1993, ad eccezione di una breve appendice iniziale di pochi chilometri. L'avvio di corsa sarà velocissimo, con i primi 15 km in falsopiano a scendere fino a Briançon, dove inizierà la scalata al Col de l'Izoard, 19,4 km di ascesa al 5,9% di pendenza media. La salita, proposta dal versante meno nobile, è comunque decisamente selettiva nella seconda metà, con gli ultimi 10 km prima del Gran Premio della Montagna al 7,6%. La vetta arriverà dopo 34 km di gara, e il profilo della tappa, con circa 77 km di salita e tratti di fondovalle sempre veloci in quanto tendenti a scendere, non è da escludere che qualche nome di spicco uscito malconcio dalle prime due frazioni alpine possa tenti già qui l'azione per sconvolgere la classifica.

Una trentina di chilometri di discesa e pianura porteranno quindi al traguardo volante di Guillestre, posto al km 64, ai piedi della seconda salita di giornata, il Col de Vars. L'ascesa, complessivamente lunga 19 km e 200 metri per una pendenza del 5,8%, si presenta divisa in due tronconi: 8,3 km al 7,2% per cominciare, seguiti, dopo un tratto pianeggiante, da altri 8200 metri all'insù al 5,6% medio. Dopo lo scollinamento, previsto dopo 83 km di gara, una discesa via via sempre più simile ad un falsopiano accompagnerà gli atleti sino a Jausiers, dove la tappa entrerà nella sua fase più calda. Usciti dal paese, infatti, i corridori approcceranno l'interminabile scalata alla Cime de la Bonette-Restefond, la vetta più alta del Tour con i suoi 2802 metri (sulla sommità sarà infatti in palio il Souvenir Henri Desgrange). L'ascesa misura 22,8 km, per una pendenza media del 6,8%, che la quota renderà però assai maggiore nella percezione dei corridori. Le rampe più arcigne saranno peraltro proprio nel tratto conclusivo della salita, con un ultimo chilometro al 9,3%. Il GPM sarà posto a 56 km dal termine, e la lunghezza della successiva discesa (circa 25 km), unita alle caratteristiche del successivo fondovalle, velocissimo, non dovrebbero disincentivare offensive anche importanti.

L'accumularsi delle salite si farà in ogni caso sentire negli ultimi 15 km e mezzo, che torneranno a salire fino ai 2010 metri del traguardo di Isola 2000, l'arrivo più alto del Tour de France 2012. La scalata presenta le rampe più selettive nella prima parte (primi 3 km al 9,4%), ma non concederà tratti di respiro veri e propri fino in cima, lasciando quindi ipotizzare che i distacchi partoriti dalla sezione più impegnativi o dai colli antecedenti possano essere destinati a dilatarsi sino al traguardo.

GPM: Col de l’Izoard (Hors Catégorie, 2361 m, 19,4 km al 5,9%, km 34); Col de Vars (1a categoria, 2109 m, 19,2 km al 5,8%, km 83); Cime de la Bonette-Restefond (Hors Catégorie, 2802 m, 22,8 km al 6,8%, km 128,5); Isola 2000 (Hors Catégorie, 2010 m, 15,5 km al 7,2%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Guillestre (km 64)

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13a Tappa: Barcelonnette > Apt 175,5 km

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Ultimi Km

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Altra partenza nel cuore delle Alpi, ma, per fortuna dei corridori, il prosieguo di questa 13a tappa sarà assai più riposante dei precedenti. Le difficoltà altimetriche saranno infatti assai meno aspre delle tre giornate appena trascorse, e ben più distanti dal traguardo, per la prima volta posto ad Apt, sino a quest'anno mai sede d'arrivo della Grande Boucle.

Le squadre dei velocisti dovranno in ogni caso tenere gli occhi bene aperti per garantire ai loro uomini veloci la possibilità di tornare protagonisti, dopo ben sei frazioni riservate a tutt'altro genere di corridore. I primi 60 km di gara, infatti, saranno favorevolissimi alla nascite di fughe anche pericolose, a cominciare dalla scalata al Col Saint-Jean, 9,4 km all'insù ad una media del 4,4%, collocato dopo 31 km di corsa. I saliscendi dei frangenti immediatamente successivi porteranno quindi gli atleti prima sul Col de Maure, 9 km e 600 metri al 2,9%, vagamente simili ad una salita vera solamente negli ultimi 2 km (pendenza media 5,2%), e in seguito sul Col de Labouret, appena 2500 metri di lieve ascesa al 3,4% di pendenza. Al terzo GPM di giornata seguiranno quindi circa 60 km estremamente veloci, con un'iniziale discesa seguita da un lungo tratto pianeggiante, con strada quasi sempre tendente a scendere.

Qualche mangia-e-bevi tra i 55 e i 40 km circa al termine, includente il quarto ed ultimo Gran Premio della Montagna in programma, la Côte de Pierrerue (2,6 km al 4,2% di pendenza media), rappresenterà l'ultima sezione del tracciato favorevole agli attaccanti della prima ora, che dovranno poi tentare di resistere il più possibile al preventivabile tentativo di rientro nel gruppo nel facilissimo ultimo quinto di tappa.

Pur con qualche insidia disseminata qua e là, è pronosticabile che la smania degli sprinter di ritornare protagonisti dopo tanti giorni in montagna possa rappresentare un input sufficiente a garantire alla tappa un epilogo a ranghi compatti, in assenza di trampolini di lancio invitanti per aspiranti guastatori nella parte finale.

GPM: Col Saint-Jean (3a categoria, 1333 m, 9,4 km al 4,4%, km 31,5); Col de Maure (3a categoria, 1346 m, 9,6 km al 2,9%, km 49,5); Col du Labouret (4a categoria, 1240 m, 2,5 km al 3,4%, km 60); Côte de Pierrerue (4a categoria, 512 m, 2,6 km al 4,2%, km 129,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Digne-les-Bains (km 84,5)

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14a Tappa: Apt > Aubenas 157,5 km

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Tappa breve e a netta prevalenza di pianura, ma delle insidie collocate nel tratto finale potrebbero scombinare i piani delle squadre dei velocisti.

La 14a tappa ripartirà da Apt, dove si era conclusa la precedente, risparmiando ai corridori lo stress del trasferimento dopo le giornate sulle Alpi. A segnare un primo passaggio caldo della giornata sarà quindi il traguardo volante di L'Isle-sur-la-Sorgue, collocato dopo 33 km, in una posizione che potrebbe ingolosire i velocisti, specie alla luce del finale a loro meno favorevole rispetto a quello del giorno precedente. Allo sprint intermedio seguirà quindi un altro lungo tratto pianeggiante, che intorno al km 120 di gara assumerà sempre più i caratteri di un lieve ma costante falospiano tendente a salire, che resterà tale per una quindicina di chilometri. Pochi chilometri più tardi, una breve discesa lancerà i corridori all'imbocco dei 15 km finali, quelli in cui il canovaccio della frazione si discosterà da quello della classica tappa di trasferimento.

Un primo assaggio di salita sarà rappresentato dalla Côte de Champeyraud, a dire il vero più simile al falospiano di cui si diceva prima che ad una vera ascesa, con i suoi 2700 metri al 3,2% di media. Al GPM, collocato a 11 km e mezzo dal termine, seguiranno 3 km circa di discesa e quindi altri sette di pianura, che si concluderanno a 1600 metri dalla linea d'arrivo.

Sarà allora che la strada inizierà nuovamente e definitivamente a salire, in maniera mai letale, ma senza cessare fino allo striscione del traguardo di Aubenas. L'ultimo chilometro e 600 metri presenterà una pendenza media del 4,8%: forse non abbastanza da restringere ai finisseurs il lotto dei papabili vincitori parziali, ma probabilmente troppo per le gambe dei velocisti più puri. Estremamente incerto, dunque, l'esito di una frazione che, in virtù della sua collocazione in data 14 luglio, sarà in più certamente cerchiata in rosso sul calendario da tutti i corridori francesi.

GPM: Côte de Champeyraud (4a categoria, 297 m, 2,7 km al 3,2%, km 146); Côte d’Aubenas (4a categoria, 294 m, 1,6 km al 4,8%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: L’Isle-sur-la-Sorgue (km 33)

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15a Tappa: Privas > Génolhac 185,5 km

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Col du Mas de l'Air

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Col du Pré-de-la-Dame

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Dopo Vosgi e Alpi, è il Massiccio Centrale a fare la sua comparsa sulla scena del Tour, proponendo per la giornata di domenica 15 luglio un menù privo di ascese clamorosamente dure, ma che si presta ad offensive di qualsiasi genere e portata.

La partenza sarà sostanzialmente in ascesa, giacché dopo 2 km circa la strada inizierà già a salire verso gli 832 metri di quota del Col du Roc de Gourdon, 10 km e 700 metri di scalata al 4,4% di pendenza media. Sarà questo il trampolino di lancio ideale per una fuga, e verrà seguito da circa 25 km di discesa, inframezzati da alcuni tratti pianeggianti o addirittura in contropendenza. Un breve tratto di fondovalle precederà quindi la salita della Côte de Jaujac, 3 km al 4,2%, alla cui cima seguirà quasi subito, dopo appena un chilometro e mezzo di falsopiano a scendere, l'attacco della terza ascesa di giornata, il Col de la Croix-de-Millet. I 6 km e mezzo al 5,4% di quest'ultima asperità faranno da prologo ad una discesa di circa 13 km, quasi immediatamente seguita dalla quarta scalata in programma, quella della Côte de Sanilhac, con i suoi 7 km e 100 metri al 4,5% di pendenza.

Dopo il GPM, posto al km 76, i corridori troveranno 25 km circa di discesa e pianura, prima di approcciare la salita più facile tra quelle segnalate con dei traguardi validi per la maglia a pois, i 2600 metri al 4% della Côte de Largeron. Il successivo tratto pianeggiante di 5 km rappresenterà di fatto l'ultima sezione piatta di lunghezza sensibile che i corridori troveranno, prima di un susseguirsi di ascese e discese quasi senza soluzione di continuità, a partire dalle prime rampe del Mont Perier. Questa sesta salita misura 7,4 km, per una pendenza media del 5,6%, con vetta a poco meno di 70 km dalla linea d'arrivo. Dopo i 13 km circa della discesa, gli atleti saranno costretti quasi subito a tornare a faticare, per raggiungere, superato il traguardo volante di Les Vans (km 131,5), gli 840 metri del pedalabile (4,8%) ma lungo (13,6 km) Col du Mas de l'Air, con cima a 40 km dal termine.

Un breve tratto di falsopiano in quota e una veloce discesa porteranno quindi la gara ai piedi del colle più impegnativo e senza dubbio decisivo di giornata, il Col du Pré-de-la-Dame. La salita è la più lunga (14,1 km) e la più ripida (6,2% di pendenza media) della frazione, nonché, con lo scollinamento a 15 km e mezzo dal traguardo, la meglio collocata per far scatenare la bagarre. Le pendenze costantemente intorno al 7-8% dei 10 km tra i -11 e i -1 al GPM dovrebbero costituire un incentivo sufficiente ad invogliare all'azione anche degli uomini di spicco, complice il fatto che, dopo la vetta, sarà solo discesa prima dell'arrivo di Génolhac.

Potenzialmente moltissime, dunque, le soluzioni plausibili per questa frazione, e agli aspiranti attaccanti non dispiacerà certamente la prospettiva del giorno di riposo previsto per l'indomani. Non è da escludere che, pur con molte montagne ancora all'orizzonte, qualcuno possa provare ad offrire agli avversari un antipasto di ciò che seguirà sui Pirenei.

GPM: Col du Roc de Gourdon (2a categoria, 832 m, 10,7 km al 4,4%, km 12,5); Côte de Jaujac (4a categoria, 428 m, 3 km al 4,2%, km 47,5); Col de la Croix-de-Millet (3a categoria, 774 m, 6,5 km al 5,4%, km 55,5); Côte de Sanilhac (3a categoria, 514 m, 7,1 km al 4,5%, km 76); Côte de Largeron (4a categoria, 453 m, 2,6 km al 4%, km 104); Le Mont Perier (3a categoria, 878 m, 7,4 km al 5,6%, km 116); Col du Mas de l'Air (2a categoria, 840 m, 15,5 km al 4,3%, km 145,5); Col du Pré-de-la-Dame (1a categoria, 1450 m, 14,1 km al 6,2%, km 170)

TRAGUARDO VOLANTE: Les Vans (km 131,5)

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16a Tappa: Narbonne > Ax-3-Domaines 203 Km

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Port de Pailheres

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Ax-3-Domaines

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Come già nel 2001, nel 2003 e nel 2005, Ax-3-Domaines (Plateau de Bonascre) ospita la prima tappa pirenaica, proponendo però è un tracciato più selettivo rispetto alle precedenti occasioni. Se nel 2001 l'unica ascesa davvero selettiva, prima di quella finale, era stato il Col de Jau, collocato però a quasi 100 km dal traguardo, e nelle altre due edizioni il solo Port de Pailhères aveva preceduto la salita conclusiva, questa volta il Col de Garavel fornirà un valido riscaldamento, appena prima dell'infilata che nel 2003 fece traballare come poche altre Lance Armstrong.

Il via sarà dato in quel di Narbonne, e sarà seguito da poco più di 50 km in riva al mare, su strade che in altri contesti avrebbero anche potuto ispirare - nelle giuste condizioni - qualche tentativo di ventaglio. Difficilmente, invece, qualcuno azzarderà qualcosa di simile in una giornata del genere. Lasciata la costa, infatti, la corsa si dirigerà nell'entroterra, raggiungendo dopo 127,5 km il traguardo volante di Axat. Qualche saliscendi prima e dopo lo sprint intermedio preannuncerà ciò che i corridori si troveranno ad affrontare una volta raggiunta la località di Sainte-Colombe-sur-Guette, dopo circa 135 km di gara. Sarà infatti allora che inizierà la scalata al Col du Garavel, con i suoi 10,2 km al 6,4% di pendenza media. Le rampe più dure saranno concentrate nella prima parte dell'ascesa, con un tratto di 3 km all'8,9% di media che terminerà a 6 km dal GPM.

Dopo lo scollinamento, posto a 57 km dal termine, una lunga e facile discesa, spezzata in due tronconi da un breve tratto in contropendenza, traghetterà il Tour ai piedi del primo vero gigante pirenaico, il Port de Pailhères. Gli ormai celebri 14 km e 900 metri all'8,1% della salita termineranno ad appena 28 km dall'arrivo, per di più quasi tutti in discesa fino all'attacco dell'ascesa conclusiva. In fondo alla picchiata, sarà infatti sufficiente attraversare Ax-les-Thermes per raggiungere le prime rampe della salita di Ax-3-Domaines, 8 km all'8,2% di pendenza media. Il tratto più duro dell'ascesa sarà quello tra i 4 e i 2 km al traguardo, con media del 9,9%. Le rampe si esauriranno di fatto 200 metri prima della linea bianca, concedendo ad un eventuale vincitore solitario il tempo di prepararsi per le foto di rito, al termine di una tappa che invita decisamente all'azione chi ha velleità di vittoria finale.

GPM: Col du Garavel (2a categoria, 1267 m, 10,2 km al 6,4%, km 146); Port de Pailhères (Hors Catégorie, 2001 m, 14,9 km all’8,1%, km 175); Ax-3-Domaines (1a categoria, 1380 m, 8 km all’8,2%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Axat (km 127,5)

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17a Tappa: Ax-les-Thermes > Guzet-Neige – Prat Mataou 151 km

Planimetria

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Altimetria

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Col de Port

Port.png

Mur de Peguere

Peguere.png

Col de la Crouzette

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Col d'Agnes

Agnes.png

Prat Mataou

Guzet.png

Saranno ancora i Pirenei i protagonisti assoluti della 17a tappa, la frazione più breve del trittico, ma non per questo da prendere sottogamba. Anzi, non è da escludere che proprio il chilometraggio più limitato rispetto alla frazione precedente e alla successiva possa costituire un ulteriore incentivo all'azione, complice il fatto che oltre un terzo (circa 56 km) della distanza (151 km) sarà all'insù, tra cui 35 degli ultimi 60 km.

Dopo il via da Ax-les-Thermes, ai piedi della salita finale del giorno precedente, i corridori avranno a disposizione poco più di 25 km di pianura per entrare nel clima della gara, prima dell'approccio del Col de Port, primo dei cinque colli di giornata. L'ascesa manterrà pendenze più o meno costanti lungo i suoi 17 km, anche se sul 4,6% di pendenza media incide un tratto pianeggiante di circa 1 km posto dopo circa 4 km e mezzo. La vetta sarà al km 43,5, e sarà seguita da una pedalabile discesa di poco più di 6 km. Sarà a quel punto che gli atleti si troveranno sotto le ruote le prime rampe di una salita diametralmente opposta alla precedente: breve (3,2 km), ma con una pendenza media del 13,9%, superiore alla massima del colle antecedente (8%). Si tratta del Mur de Péguère e delle sue rampe fino al 14%, che, anche se probabilmente troppo distanti dal traguardo per stuzzicare tentativi di azione da parte di uomini di classifica (il GPM è posto ai -97), potrebbero comunque - se percorse ad andatura sostenuta - produrre la prima selezione significativa del giorno.

I 12 km e spiccioli della successiva discesa saranno seguiti da circa 25 km di sostanziale pianura, lungo i quali verrà incontrato il traguardo volante di La Bastide-de-Sérou (km 74,5). Giunti al km 91, a 60 km dalla conclusione, i corridori attaccheranno quindi la salita che segnerà di fatto l'entrata nel vivo della frazione: il Col de la Crouzette, 8 km e 200 metri di ascesa all'8,3% di pendenza media, frutto di rampe costanti all'8-9%. La cima sarà a 52 km dal traguardo, e non è impossibile immaginare che qualche big con un certo ritardo in classifica generale possa identificare in questa scalata il momento giusto per sferrare l'attacco.

Dopo la picchiata su Biert, un breve tratto di fondovalle porterà all'attacco, al km 114, del Col d'Agnès, 14,1 km al 6,1% di media. L'ascesa inizierà in maniera molto blanda, lasciando però spazio via via a rampe più secche, con un tratto di 6 km al 7,6% prima di una spianata di circa 700 metri a 4 km e mezzo dal GPM. La strada tornerà quindi a salire negli ultimi 3800 metri, per una pendenza del 7,4%, fino allo scollinamento, posto a soli 23 km dal traguardo. Distanza, quest'ultima, che costituirà molto probabilmente un input sufficiente a far scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica, anche perché, dopo la breve ma ripida discesa su Aulus-les-Bains, gli eventuali inseguitori non avranno neppure il tempo di organizzarsi prima dell'attacco dell'ascesa finale, a 12 km e 700 metri dall'arrivo. La salita di Guzet-Neige - Prat Mataou è a sua volta suddivisa in due tronconi: prima 5 km al 7% per raggiungere il Col de Latrape, quindi, dopo circa 1400 metri di respiro, altri 6 km e 300 metri al 7,3%. A quota 1520 metri, quindi, il vincitore potrà finalmente festeggiare su un traguardo che il Tour toccherà per la quarta volta, e che appare particolarmente favorevole ai colori italiani, con Massimo Ghirotto e Marco Pantani capaci di imporvisi nel 1988 e nel 1995, dopo il primo sigillo di Robert Millar nel 1984.

GPM: Col de Port (2a categoria, 1249 m, 17 km al 4,6%, km 43,5); Mur de Péguère (2a categoria, 1375 m, 3,3 km al 12,9%, km 54); Col de la Crouzette (1a categoria, 1241 m, 8,2 km all’8,3%, km 99); Col d’Agnès (1a categoria, 1570 m, 14,1 km al 6,1%, km 128); Prat Mataou (1a categoria, 1520 m, 12,7 km al 5,9%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: La Bastide-de-Sérou (km 74,5)

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