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Dalla prima insidia alla prima vittoria?


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"Ti opererai già domani", il dottore dopo avermi detto così mi rimanda in camera raccomandandomi di stare il più tranquillo possibile, anche se sa quanto sia improbabile raccogliere la sua raccomandazione.

Esco dalla stanza e mi dirigo in camera mia. Entro nelle coperte del letto e alle 19:00 arriva puntuale, come il suonar delle campane, la cena servita dalla solita infermiera. Io ringrazio ma rifiuto il pezzo di carne che mi è stato proposto, scusandomi.

Domani ho l'operazione, non so se tutto tornerà come prima e se soprattutto avrò la possibilità di poter un giorno brillare sulle strade e dare delle emozioni alla gente, che per me è un obiettivo primario. La mia volontà c'è tutto però sembra, ed in effetti è, molto complicato.. Sono ore interminabili alimentate dalla mia difficoltà di addormentarmi.

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non centra ora con questa parte di story ma...

che valori hai dato a questo ciclista?

ha quindici anni, è scarso.. Ma credo che dopo questo infortunio se riuscirà ad andare avanti troverà molte difficoltà

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Appeno apro gli occhi mi accorgo ero riuscito a dormire solamente due orette scarse, ero tanto, troppo teso.

Immediatamente passate le 9.00 mi viene a bussare alla porta l'infermiera che è in compagnia di mia madre appena atterrata all'aeroporto giunta da Roma.

Si sincera delle mie condizioni ed appena cerchiamo di instaurare un dialogo ecco il dottore, con la mia traduttrice Anastasia. Mi avvisano dicendomi che la sala ambulatoria è pronta.

Approfitto della presenza di mia madre per farmi aiutare e portarmi in ambulatorio. Mi mettono la mascherina e mi addormento.

13238004.jpg

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Appeno apro gli occhi mi accorgo ero riuscito a dormire solamente due orette scarse, ero tanto, troppo teso.

Immediatamente passate le 9.00 mi viene a bussare alla porta l'infermiera che è in compagnia di mia madre appena atterrata all'aeroporto giunta da Roma.

Si sincera delle mie condizioni ed appena cerchiamo di instaurare un dialogo ecco il dottore, con la mia traduttrice Anastasia. Mi avvisano dicendomi che la sala ambulatoria è pronta.

Approfitto della presenza di mia madre per farmi aiutare e portarmi in ambulatorio. Mi mettono la mascherina e mi addormento.

13238004.jpg

Bell'immagine :wub:

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Mi sono svegliato ora dentro al letto della mia stanza. Ho fame. La gamba non mi fa molto male a dire la verità, ma se si sente un leggero fastidio "a caldo" figuriamoci a freddo. Vicino a me c'è sempre la mia mamma a farmi compagnia e a tentare di trasmettermi tranquillità e serenità.

Sono le 21.07 e ho appena finito di mangiare. La mia gamba si inizia a gonfiare sempre di più e i miei pensieri e le mie tristezze aumentano col passare dei secondi. Questa caduta è un ostacolo arduo, davvero arduo da sorpassare ma con la forza di volontà cercherò di contrastarlo.

Mi guardo di nuovo il piede con la certezza che neanche stanotte riuscirò a dormire.

96232779.jpg

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Ed infatti non ho dormito neanche stanotte.

I tempi di recupero sono lunghi, me lo dice anche il medico della mia squadra Daniele Tarsi arrivato dal Giro d'Italia sfruttando il giorno di riposo.

Si parla di ben sei mesi senza toccare la bicicletta e altri due mesi di riabilitazione, in tutto mi aspetteranno otto mesi di sofferenza.

Dopo pranzo mi squilla il telefono, io rispondo. E' Eva Garelli, responsabile della segreteria dell'Acqua & Sapone.

Io:Pronto?

Eva:Buongiorno Claudio, ha ricevuto il dottor Tarsi questa mattina. Giusto?

Io:Sì, se ne andato subito però

Eva:Sìsì, ha informato alla società della gravità dell'infortunio e mi hanno detto di informarla che l'hanno licenziata dato che non potrà portare a termine la stagione.

Io:Ma veramente?

Eva:Sì, mi dispiace. Arrivederci e in bocca al lupo.

Io:Crepi il lupo, arrivederci.

Piove sul bagnato, già non ce la faccio più. La mia carriera si è complicata fin dal primo momento e questa notizia non ci voleva proprio. Oltre al danno anche la beffa.

Adesso, oltre all'ostacolo fisico mi si è presentato anche un ostacolo psicologico che non so se sarò in grado di superare.

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