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[PCM 2011 Story] That distant afternoon in June.


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Era ormai settembre. Kim era già da un po' in Francia, stava vivendo la sua vita come sempre, solo e senza gioie. Era lunedì, stava camminando per Parigi, avendo come fine andare al solito bar, per prendersi la solita grappa o il solito whisky. Quel lunedì però fu diverso, mentre beveva il suo bicchierino, mr. HotRodees notò uno sguardo di un signore, il quale fissava il vecchio statunitense con molta curiosità e stupore. Ad un certo punto, Kim con il suo fare si avvicinò dal bancone al tavolo del signore, che in quel momento leggeva senza foga un giornale parigino, finì di bere il poco whisky rimasto nel bicchiere e senza moderare la voce disse: "Perchè mi guardi?". Il signore ebbe un po' di imbarazzo e con toni gentili fece sedere Kim e poi prese parola...

Signore: La guardavo perchè mi ricorda molto una persona famosa, il suo viso è conosciuto.

Kim: Nah, impossibile (preso dall'alcol e dalla delusione)

Signore: Ah, pensavo... va beh, non fa nulla.

Kim: No, dica cosa pensava!

(La situazione cominciava ad essere molto più interessante e misteriosa)

Signore: Lo avevo preso per un vecchio campione di ciclismo... ma se dice di no...

Kim sbalzò in piedi e con stupore disse: " Cooosa??? Sono molto cambiato, invecchiato, imbruttito, nessuno mi avrebbe riconosciuto, come ha fatto?!

Signore: Beh, sono molto amante...

Kim: Si ma lei è sulla 40ina, io correvo 60 anni fa!

Signore: Io ho corso ed amo molto questo sport, mi è sempre piaciuto sapere chi c'era prima di me. Dopo tanti anni si abbandona sempre e non importa quante vittorie non si avranno più, anche a me seccò quando capii di non poter più vincere "Maglie Verdi", ma ho capito di dover smettere, ed ora sono ancora in gioco, in ammiraglia... Lei invece perchè è andato sempre peggio?

Kim: Io sono stato distrutto dal ciclismo, non voglio più avere a che fare con lui!

Il signore mentre si alza dice: Non è vero, te lo si legge negli occhi che vuoi tornare nell'ambito ciclistico!

Detto questo se ne va, lasciando a pensare Kim.

Tante domande si poneva ora Kim... "Avrà forse ragione quel signore?" "Chi era quella persona?" "Le maglie verdi?" "Cazzo che fame!" "Mi serve un altro po' di whisky per pensare"... Solo il tempo le risolverà....

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Le parole dell'uomo avevano fatto riflettere il vecchio ciclista. Il giorno dopo ritorna al bar, ma lo strano individuo non si fa vivo.

Finito di bere è quasi ora di pranzo, ma stranamente dopo aver preso la bici, non prende la via di casa. Dopo un po' di pedalate, si ferma in una pizzeria parigina, per mangiare qualcosina. Pizza e birra e poi di nuovo in bici. Chissà cosa pensa mentre pedala, chissà se pensa. Pedalando si ritrova vicino la Senna, un altro po' e poi fa retro-front e ritorna dietro. Un'altra giornata era quasi passata, molti pensieri, molte idee, ma niente di realizzato.

Passano un paio di giorni e Kim quando ritorna -come al solito- nel "suo" bar, riceve un "regalo".

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Dopo esser entrato e aver preso il solito "bicchierino", il barista si ricorda di avere un regalo per il vecchio Kim. Nel frattempo che lo cerca, Kim si pone molti dubbi... "Chi me l'ha mandato?" "Cos'è?" "Perché a me?", a interromperlo è il barista, il quale gli consegna un pacchetto, che Kim decide di aprire a casa. Resta poco tempo, rispetto agli altri giorni, scocciatosi, si dirige in fretta a casa, con il pacchetto "attaccato" in mano, pur essendo su una bici.

Arrivato nella sua dimora, prende la sua poltroncina, si sdraia e con molta calma apre il pacchetto. Tolta la carta, c'è uno scatolo, Kim lo apre e trova un bigliettino da visita di un certo René Obermann, che si trovava a Parigi, in una zona commerciale. Il vecchio statunitense stava per buttarlo, quando si accorge che dietro, il biglietto da visita, è scritto a penna. Ci sono queste parole: "Se t’interessa ritornare nel ciclismo vieni qua, è un aiuto che ti do... " firmato "il signore di ieri".

Nel biglietto non c'era scritto né quando, né chi avrebbe incontrato, né chi fosse questo signore e questo a Kim puzzava; ma dopo aver letto e pensatoci un po' su, prese la bici e "il regalo" e si diresse di corsa nel luogo prescritto.

Chissà cosa lo attendeva...

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Deutsche-Telekom.jpg

Il dialogo iniziò con un semplice "Buongiorno".

Renè Obermann: Buongiorno, lei deve essere il sign. Kim HotRodees...

Kim: Si, è lei è Renè?

Renè Si, è giusto. Lasci ora che le presenti invece, Erik Zabel, il corridore con cui parlò giorni fa.

Zabel: Buongiorno, è un piacere notare che sia venuto.

Kim: Qual è lo scopo per cui sono venuto?

Renè: Il nostro progetto tedesco con l'HTC si è andato perduto, quindi recuperati i fondi abbiamo voluto ricreare una squadra...

Kim: Quindi io? Sarò il vice di Zabel?

Renè: Nono, lei sarà il DS, Zabel torna a correre!

Zabel: E' un po' di tempo che ci penso, vorrei addestrare un nuovo velocista e provarci in un'altra San Remo 8)

Kim: Va beh, la squadra... dov'è?

Renè: Ecco il tuo primo compito, devi ingaggiare i ciclisti, trovare la maglia e iscriverci alle corse! :4:

Kim :| Va bene, farò ricerce... per quanto riguarda gli obbiettivi?

Renè: Trova prima il roster, comunque vorrei che fosse uguale a quello del 1998, forte a crono e con discreti velocisti, bene anche nel vallonato, come punte un cronoman che va forte in salita ed un velocista grintoso, che si difende in salita...

Kim: Ho già i nomi... Erik, tu mi puoi aiutare?

Erik: Mi spiace Kim, non posso... devo allenarmi per recuperare, poi devo fare anche dei test... alla prossima...

Kim: Si, mi toccherà chiamare Frank...

Renè: NO, niente Lussemburghesi, nel nostro team solo tedeschi, austriaci, svizzeri, kazaki e italiani (di cui solo i tedeschi in quantità)!

Kim: Ma come?!! :? Lui è stata la ragione per cui sono venuto, inconsciamente è stata colpa sua se ho incontrato Zabel!!!!

Renè: Io non credo nel destino...

E con ciò se ne andò, Zabel lo seguì subito, facendo rimanere solo Kim, con tante cose da fare e nessuno per aiutarlo...

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