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Topic Storia


VittorioMass

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Una delle tappe più belle dei 3 Gt degli ultimi 5 anni

Forse il miglior Valverde di sempre 8)

Mi ricordo ancora i commenti, Gesink era davanti, Valverde dietro. La maglia era, per i commentatori, già di Gesink. Poi si vede sfrecciar via un epico Valverde con la maglia che doveva esser la sua. Mamma mia che corridore, si era gestito in maniera straordinaria e con una grinta eccezionale risalire su tutti o quasi. Se ben ricordo anche SamuSanchez s'era gestito bene quel giorno.

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  • 4 years later...

Non trovando un topic di commento su opere (letterarie, cinematografiche, ecc) a sfondo ciclistico o comunque sportivo metto qui, visto che il tema attiene alla Storia di questo sport,  eventualmente posso spostare.

 

Dopo averlo dribblato in libreria ed essere comunque stato perseguitato da pubblicità che me lo mettevano insistentemente tra i libri consigliati, alla fine mi sono arreso ed ho letto il libro-biografia di Moser ("Ho osato vincere").

 

 

 

Al di là della grandezza del campione, che pare addirittura superiore leggendo una dietro l'altra le sue imprese, mi restano impressi alcuni aspetti:

 

- Moser si descrive come un corridore solo contro tutti: contro lo scetticismo dei giornalisti (che lo danno per finito più volte, quasi non lo facessero con qualunque campione perda per sbaglio una volta), contro l'ostracismo degli organizzatori (i percorsi del Giro sarebbero stati tracciati o addirittura modificati per fargli pagare il forfait del 75), contro le macchinazioni e le alleanze trasversali in gruppo (che gli avrebbero fatto perdere diverse corse).

Questo profilo alla lunga sembra decisamente esagerato per uno che era soprannominato "lo Sceriffo", che ha sempre goduto di un seguito enorme, la cui preparazione al record dell'Ora ha mosso l'intero panorama dello sport italiano (a Città del Messico era presente Bearzot, tanto per rendere l'idea)

 

- In alcuni punti compaiono riflessioni sulle gare perse contro avversari poi scoperti dall'antidoping (evitabili in ogni caso)

 

- Si nota, soprattutto nella parte finale del libro, la presenza invasiva dei preparatori, che oltre a curare gli allenamenti, decidono i programmi stagionali e persino le tattiche di gara.

Moser racconta comunque di aver spesso agito diversamente rispetto alle direttive ricevute, ma al di là di ciò che si sa o si può supporre, fa effetto che uno scienziato, calcoli alla mano, dica come andrà a finire una corsa (il ciclismo moderno :( )

 

- Saronni è poco presente nel racconto, nota indicativa sul fatto che il famoso dualismo avesse ben poco di effettivo rispetto a quanto riportato dalla stampa. In più di un punto del racconto comunque mi hanno fatto pensare a Cancellara e Sagan (da questo punto di vista per fortuna che questi ultimi non sono italiani, altrimenti non immagino cosa sarebbero oggi i percorsi del Giro :wink: )

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