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Dal Trentino al Baltico


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Oltre agli 8 già nominati chiudono la Top 10 Rodriguez Ortiz e Castelblanco Romero, che arrivano a 1'52" nel gruppetto di 32 unità che compone il quarto gruppetto in ordine decrescente ( a partire dal vincitore, poi Serpa a 29" e Simoni a 1'38" )

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Zubeldia, ovviamente, incrementa il suo vantaggio nella generale ed ha ora quasi un minuto su Serpa, tutti gli altri decisamente più indietro...

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... e supera di 4 punti il nostro Kristoff nella classifica riservata agli sprint, intermedi e finali.

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Come già detto De Bonis è il nuovo leader della classifica dei GPM, secondo è Corti e terzo è il solito Zubeldia, mentre scivola addirittura in settima posizione l'ex capoclassifica Gasparre.

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Fronte Under 25: la nuova maglia bianca di leader è Renev dell'Astana a pari merito con Rivas e Camargo, i nostri Sorensen e Kristoff crollano fino ad arrivare rispettivamente in settima ed ottava piazza.

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VUELTA AL TACHIRA - Tappa 7

Dopo la sesta difficile frazione non finiscono le fatiche dei corridori che devono ora affrontare la Tariba-El Cobre, settima tappa della Vuelta al Tachira, 138 km dei quali gli ultimi 50, chilometro più, chilometro meno, sono tutti in salita, decisamente insidiosa nei tratti che portano alla stazione di servizio La Quinta e, poi, al traguardo. La domanda è la solita: riuscirà qualcuno a battere il capoclassifica Zubeldia, che in salita ma anche su altri terreni a lui solitamente meno congeniali si sta dimostrando un extraterrestre? Per quanto ci riguarda, più che altro, a noi interessa che Sorensen riesca a migliorare la sua tenuta e, perchè no, la sua posizione nella classifica riservata agli Under 25, dove ora primo è Renev.

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Già di mattina si sente nell'aria che è una giornata importante, perchè se Zubeldia dovesse vincere anche oggi, probabilmente metterebbe di già una seria ipoteca sulla generale. Le squadre dei favoriti iniziano la gara semplicemente studiandosi e così la fuga che parte è molto poco numerosa e composta da corridori di squadre meno importanti, cioè il lettone Belohvosciks, il russo Reshetko e l'italiano Daniele Callegarin.

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I tre corridori vanno di buona lena ed instaurando un accordo, così, anche perchè non sono pericolosi per la generale, la tappa è abbastanza lunga ed in salita recuperare loro minuti non dovrebbe essere complicato, raggiungono un margine massimo superiore ai 5', mantenendolo bene, in modo che ai -20 si aggira ancora sui 2'46". La salita finale è dura e sui 3' minimo si potrebbe guadagnarli loro, ma Sobal è preoccupato e nel tratto pianeggiante che precede la salita per la stazione di servizio La Quinto rompe gli indugi ed attacca e, cosa molto più importante, lo segue Serpa. Se il colombiano fosse ripreso ed avesse speso troppo per rispondere all’eventuale attacco del primo della generale butterebbe via la Vuelta al Tachira, quindi è un attacco da "o la va o la spacca".

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Il Diquigiovanni Androni ed il bielorusso sono bravi, e anche fortunati, perchè la reazione del plotone c'è ma non è esagerata e così nel giro di 7 km raggiungono i tre fuggitivi raggiungendo 1'45" di vantaggio sul gruppo. Se gli uomini di Zubeldia non si svegliano presto, c'è in rischio che questo attacco possa diventare pericoloso...

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Come per rispondere a questo appello, gli Astana vanno davanti con 4 uomini e si mettono a fare un gran bel ritmo, che mette in difficoltà non pochi corridori all'interno del gruppo. Ma Serpa si accorge presto che stanno perdendo troppo e troppo in fretta, i compagni gli stanno solo d'impiccio, stanchi come sono, e così se ne va, in solitaria, come ieri aveva fatto proprio Zubeldia: mancano 8 km al traguardo.

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Il capoclassifica fiuta il pericolo, ordina ai suoi di smettere di tirare e si lancia all'inseguimento del colombiano; in soli tre km raggiunge Sobal, l'ultimo superstite dei compagni d'attacco di Serpa, ma il Diquigiovanni è ancora molto distante, e benchè lo spagnolo si impegni a fondo, passa sotto lo striscione dell'ultimo km con 23" su Zubeldia e 2'13" sul resto del gruppo, al quale è ancora aggrappato con le unghie il nostro Sorensen.

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Ormai non c'è nulla da fare e sulla vetta della salita di El Cobre è Josè Rodolfo Serpa Perez che passa trionfante, con sempre il vantaggio sul rivale spagnolo, 2°, che si mantiene sui 20".

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Il vecchio Gibo, che pure oggi non ha tentato nulla ma per un motivo giusto ( non poteva certo mettersi all'inseguimento del suo capitano!!! ) e dunque si è "riposato" passa senza troppe difficoltà ancora 3° sul traguardo con 18" sul terzetto formato da Castelblanco Romero, Rodriguez Ortiz e Murilo, arrivati in questo ordine.

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Il nostro Sorensen ci mette tutta la buona volontà e, anche se è solo 52esimo, riesce a rimanere in gruppo, come evidenziato dall'immagine... ma invece per i giudici di gara un corridore non meglio definito, lento nella volatona finale ( vinta da Cardenas, 7°, su Rujano ) ha fatto da buco ed il nostro capitano perde addirittura 4'34", quando avrebbe dovuto averne "solo" 2'19" di ritardo dal vincitore...

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A tra poco con classifiche e risultati...

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Ecco la classifica ufficiale, che vede Serpa trionfare con 23" su Zubeldia, 1'43" su Simoni, 2' sul terzetto Castelblanco Romero-Rodriguez Ortiz-Murilo e 2'30" sul gruppo.

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Grazie a questo risultato il colombiano accorcia le distanze nella classifica generale ed ora ha solo 26" di ritardo, mentre Simoni, 3°, ha ormai poco meno di 5' di distacco e sembra ormai fuori dai giochi.

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Se perde terreno nella generale, Zubeldia incrementa nella classifica a punti andando a più 24 sul nostro Kristoff, che sta per essere raggiunto anche da Serpa, ora a -6 da lui.

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VUELTA AL TACHIRA - Tappa 8

Dopo due frazioni da scalatori puri dove abbiamo avuto non poche difficoltà la ottava tappa, la Las Mesas-San Antonio di 143 km, non si può dire serva a tirare il fiato perchè vi sono presenti 4 Gran Premi della Montagna discretamente impegnativi, ma con pendenze abbastanza morbide, eccezion fatta per la salita che porta a La Carbonera al 53° km, e l'arrivo che segue ad una lunga discesa, inframezzata solo per pochi chilometri da un tratto pianeggiante. Probabilmente oggi i favoriti per la vittoria finale, cioè Zubeldia e Serpa, ormai gli unici a potersi giocare questa Vuelta al Tachira, vorranno riposarsi o quanto meno non oseranno troppo, invece questo percorso è a noi assai più congeniale di quello delle corse precedenti e quindi, siccome comunque non rischiamo nulla, l'imperativo è provarci.

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Giusto perchè non vogliamo perdere il controllo della situazione nè farci sorprendere nella fuga che si forma nei primi chilometri inseriamo il lettone Gatis Smukulis ad accompagnare Popov, Muller, Suarez Suarez, Rivas, Torosantucci, Aldape Chavez e Saavedra, tutti con un ritardo in classifica che già ha superato i 10'.

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Tutto lascerebbe pensare che questa fuga possa guadagnare molto, i fuggitivi sono molto distanti nella generale, la tappa è lunga e piena di salitelle dove il gruppo potrebbe diminuire drasticamente il loro margine, ma gli 8 coraggiosi non collaborano bene e vanno avanti a scatti, raggiungendo a malapena 4'30" come massimo vantaggio e non riuscendo a superarli mai. Gatis capisce che così non va, che questo tentativo non arriverà al traguardo, o quanto meno non davanti al plotone e dunque ai -40, quando già il margine dei battistrada si è ridotto a 1'50", lascia la campagnia e si fa riprendere dal gruppo lanciato in corsa in modo da risparmiare energie per domani.

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Il plotone capisce che può riassorbire gli uomini in avanscoperta senza faticare troppo e decide di risparmiare più energie possibili andando di un ritmo discreo ma costante, "mangiando" pian piano secondi su secondi ai fuggitivi, portandosi a 13 km dal traguardo a soli 35" da loro. Davanti i 7 rimasti alzano la velocità con le ultime energie che possiedono e fino ai -5 resistono con 20" circa di margine, ma poi si spegne la lampadina e l'ultimo tratto che affrontano come battistrada è al luna park ciclistico ( :lol: ).

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Passa un solo km ed il gruppo, dopo più di 120 km di azione da parte dei 7 coraggiosi, torna compatto. Saramotins capisce che è il momento buono, è un ottimo discesista, si butta giù per la strada confondendosi con gli ormai ex battistrada che si stanno facendo riassorbire e quando nel gruppo ci si accorge del suo attacco ha già una ventina di metri di vantaggio e sembra davvvero deciso a non mollarli.

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La reazione del gruppo c'è, soprattutto da parte dei Serramenti Diquigiovanni Androni che vogliono portare Serpa in volata per fargli guadagnare i secondi dell'abbuono, ma già recuperare secondi in discesa è di per sè difficile, se li si deve guadagnare ad un ottimo discesista come il nostro lettone poi... infatti Saramotins prosegue spedito e passa sotto lo striscione delll'ultimo km con ancora 20" di vantaggio... la discesa è finita, ma dovrebbero bastare...

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La squadra di Serpa, con Bertolini e Rodriguez Ortiz a tirare la volata al colombiano, fa di tutto per provare a colmare il gap ma Aleksejs è veloce, addirittura aumenta il suo vantaggio e passa sotto il traguardo trionfante!!! Prima vittoria stagionale per Saramotins che fa seguito alle due di Kristoff e a quella di Sorensen regalandoci il quarto trofeo su otto tappe!!!

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Sul podio anche Serpa, che guadagna quindi 12" di abbuono e si avvicina a Zubeldia, e Murillo, il nostro capitano Sorensen, ottimo 5°, è preceduto dal roveretano Alessandro Bertolini che dopo aver lanciato il vincitore di ieri si ferma riuscendo però per la vicinanza del traguardo a tagliarlo prima del danese.

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A tra poco con classifiche e risultati...

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La classifica ufficiale attribuisce al 27enne lettone 21" di vantaggio sul plotone e vede, dopo i 5 già nominati, Cardenas, Rodriguez Ortiz, Laverde, Bertagnolli e l'ex fuggitivo Suarez Suarez, in pratica 4 Serramenti Diquigiovanni Androni e 2 Volvo nei primi 10.

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Come già detto nella generale Serpa guadagna i 12" di abbuono per il 2° posto portandosi a soli 14" da Zubeldia. Sembra difficile che possa colmare questo suo distacco già domani, in quanto la nona tappa della Vuelta al Tachira sembra buona per le fughe, ma dopodomani ricominciano le salite e lì si vedrà se può davvero puntare a vincere questa corsa a tappe venezuelana o se dovrà accontentarsi di fare da eterno secondo allo spagnolo dell'Astana.

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VUELTA AL TACHIRA - Tappa 9

Prima delle due tappe che verosimilmente decideranno la Vuelta al Tachira, c'è tempo per tirare ancora un po' il fiato grazie al Circuito Ciudad de Rubio, frazione di 112 km classificata come collinare per la presenza di una breve e facile salitella da percorrere 16 volte, ma decisamente per la maggiore piatta come una tavolo da biliardo, senza nè traguardi volanti, nè Gran Premi della Montagna che possano interessare a qualcuno, quindi come previsione nel pre-gara si penserebbe ad una tappa buona per tentativi da lontano.

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La fuga buona non tarda a partire ed è molto numerosa, composta da 14 unità tra cui i nomi più importanti sono Popov, Agosta, Rubiano Chavez, Abreu Soler, Morandi ed Alarcon. Per non perdere l'eventuale occasione noi inseriamo il norvegese Haavard Nybo ed il lettone Gatis Smukulis, che aveva provato il colpo da lontano anche ieri. Lo scatto è buono, la collaborazione anche ed in breve il loro margine raggiunge i 3'30", non poco considerando in quanti sono.

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Il vantaggio cresce ancora un po' fino a raggiungere 4'34" a 55 km dall'arrivo, dopodichè il gruppo inizia ad aumentare il ritmo ed a colmare il gap. Ai -20 i battistrada hanno solo 1'10", molti di loro sono sfiduciati, speravano di arrivare al traguardo ed invece credono ormai che non ci siano possibilità, e nel giro di 5 km si fanno riprendere. Restano in avanti ancora invece Zarate Estrada, Gonzalez Ramirez, Abreu Soler, Talero Reyes, Antonarakis, Nybo e Smukulis.

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Il loro margine però continua ad abbassarsi, ai -7 per la prima volta da quando hanno lasciato il plotone passa sotto i 30", ed anche Zarate Estrada, Abreu Soler, Talero Reyes ed Antonarakis, stanchi e scoraggiati, si arrendono. Ci credono ancora Gonzalez Ramirez ed i nostri due, ma sembra un'impresa disperata... invece il gruppo decide che può anche lasciargli la vittoria e le squadre smettono di tirare, regalando un premio al coraggio ai primi tre... ma chi sarà a ritirarlo?

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Nybo, che ha fatto da gregario a Smukulis, più forte e più in forma di lui, viene staccato dai primi due, mentre il lettone si prende una posizione privilegiata a ruota dell'avversario: parte la volata, Gonzalez Ramirez, la fa lunga, a 600 m dal traguardo Gatis lo affianca...

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... lo supera...

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... e vince nettamente. Dopo circa 100 km di fuga, è GATIS SMUKULIS ad anticipare al traguardo, festeggiando, Gonzalez Ramirez ed il compagno di squadra Haavard Nybo, bravo con la sua azione di gregariato a, in pratica, regalare la vittoria, la prima vittoria della carriera, al 21enne lettone, premiato giustamente con il podio.

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Il gruppo, regolato allo sprint da Eddy Serri davanti a Montiel Cuellar, giunge a 34" dai primi tre. A chiudere la Top 10 sono, nell'ordine, Perez Cuapio, Wilches Rodriguez, Laverde, Murillo e Rivas, mentre probabilmente si sono presi una giornata di "riposo" il leader della generale Zubeldia ed il suo rivale Serpa, in attesa delle tappe di domani e dopodomani: si prevedono scintille!

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VUELTA AL TACHIRA - Tappa 10

E così, dopo che i primi 9 giorni hanno detto molto ma non abbastanza da sapere già il vincitore, è arrivata la decima, decisiva tappa. 134 km da Cordero a La Grita, con due Gran Premi della Montagna al 35° ed al 114° km e 5 ascese, due delle quali, cioè il breve muretto posto verso il 42° km e la salita che porta al traguardo, davvero impegnative. Domani c'è una cronoscalata, ma lì i favoriti potranno guadagnare, se proprio gli andrà bene, al massimo una ventina di secondi sui concorrenti e dunque se Serpa vorrà attaccare il capoclassifica Zubeldia dovrà farlo oggi: ne vedremo delle belle.

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La fuga che parte dopo pochi km e che animerà poi quasi tutta la tappa è composta da 8 elementi abbastanza mediocri, cioè i sudamericani Urrea, Aldape Chavez, Rubiano Chavez, Madaras, Saavedra e Morandi, il russo Reshetko e l'italiano Domenico Agosta, ai quali il gruppo, e in primis la Serramenti Diquigiovanni Androni, non lascia più di 5' e, con essi, neanche qualche sparuta possibilità che il loro tentativo vada a buon fine.

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Già ai -30, quando la salita conclusiva è appena iniziata ed è su pendenze niente affatto proibitive, il margine dei battistrada si è ridotto a soli 2' e ora davanti è l'Astana a fare la voce grossa con ben 5 uomini a tirare; in quel mentre perdiamo il nostro primo gregario non per il ritmo imposto dal gruppo, ma per l'asfalto venezuelano, ancora una volta subdolo e traditore: si tratta del norvegese Haavard Nybo, 3° all'arrivo il giorno prima, caduto già una volta nel corso della Vuelta al Tachira, il quale si rialza fortunatamente senza conseguenze ma ormai irrimediabilmente in ritardo.

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Sorensen sa che non può aspettare l'attacco di qualcun'altro in quanto stargli dietro gli sarebbe poi troppo difficile, così ai -7 si alza sui pedali e se ne va, sperando, non esaudito, che qualcuno lo segua. Il danese riprende e lascia indietro Urrea, l'ultimo rimasto dei fuggitivi, ed arriva a guadagnare anche 30" sul plotone, composto da sempre meno elementi, ma la sua azione si conclude 3 km dopo quando è Josè Rodolfo Serpa Perez a scattare, superandolo senza nemmeno voltarsi, abbandonandolo alla mercè del gruppo ormai sopraggiunto.

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L'attacco del colombiano è molto buono, la sua azione impressionante, il capoclassifica Zubeldia capisce immediatamente che la situazione gli sta sfuggendo di mano e così parte anche lui. Serpa, stanco, è costretto a fermarsi un attimo per tirare il fiato e lo spagnolo lo raggiunge, portandosi al seguito il vecchio Gibo Simoni, che gli è stato a ruota senza, ovviamente collaborare: mancano 2 km all'arrivo.

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I due rivali passano il km successivo a squadrarsi, permettendo così che sotto lo striscione degli ultimi 1000 metri riesca a rientrare anche Fèlix Cardenas della Barloworld, ma a questo punto tentano entrambi di fare una volata lunga lasciandosi dietro gli altri due ed involandosi, uno contro l'altro, verso il traguardo...

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... inizialmente Serpa sembra in vantaggio ma la progressione di Zubeldia è disarmante, supera il colombiano e, passando sulla linea dell'arrivo, con il pugno e lo sguardo rivolti al cielo, sa già che, se riuscirà a resistere quel poco necessario anche domani, nulla lo potrà più fermare. Gibo Simoni riesce a mantenersi attaccato ai due treni e si piazza 3°, più staccato arriva Cardenas 4°.

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A tra poco con classifiche e risultati...

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Il gruppo, regolato dall'altro Barloworld Soler, giunge a 48" dai tre battistrada ed a 20"da Cardenas: seguono lo scalatore colombiano gli altri sudamericani Rujano, Castelblanco Romero, Murillo e Camargo e Ruslan Ivanov; si migliora nettamente Sorensen, 29° al traguardo con 2'04" di ritardo dal vincitore, circa la metà di quanto aveva perso nelle altre due tappe da scalatori puri.

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Nella generale grazie all'abbuono Zubeldia allunga ed ora ha 22" di vantaggio su Serpa: se domani riuscirà a resistere per lui la vittoria potrebbe diventare una semplice formalità nell'ultima tappa.

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Zubeldia non si ferma qui e diventa anche il leader della classifica riservata agli scalatori e basata sui punti dei GPM, ma la maglia a pois non sarà portata nè da lui ( maglia gialla ) nè dal secondo ( cioè... indovinate un po': Serpa, già maglia verde a punti prestatagli dal capoclassifica ), ma bensì da Aldape Chavez, che l'ha conquistata sui due Gran Premi della Montagna odierni, mentre ormai è solo 5° l'ex leader De Bonis.

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VUELTA AL TACHIRA - Tappa 11

Il momento decisivo è arrivato. Domani, nell'ultima tappa della Vuelta al Tachira, per Serpa sarebbe difficile, se non impossibile, recuperare 22" a Zubeldia, che ha dimostrato di essere un avversario davvero non semplice da attaccare, e così, se vuole sperare ancora in una vittoria prestigiosa e "casalinga", il colombiano dovrà colmare il suo distacco oggi, nella cronoscalata di 12 km da San Josè de Bolivar a Queniquea, dove, per i bookmakers locali, sarà con Simoni e Soler favorito, solo outsider invece l'Astana come anche il compagno Sergio Paulinho, Cardenas, Rujano ed il trentino Leonardo Bertagnolli. Da non sottovalutare, tra gli altri, anche Julio Alberto Perez Cuapio.

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A dimostrare come in questa gara bisogni usare le energie rimaste dalle fatiche dei giorni scorsi, il primo tempo discreto viene fatto registrare dal tedesco Christian Muller e resiste al passaggio del ben più forte in salita Munoz Giraldo, 4° nella quarta tappa dietro Zubeldia, Serpa e Sorensen. Il 18'29" del corridore della Amore&Vita McDonald's viene abbattuto dopo un po' di passaggi dal nostro lettone Gatis Smukulis, che chiude con 5" in meno.

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Da un discreto vallonaro come Smukulis un tempo del genere forse ce lo si poteva aspettare, è invece ben più sorprendente il passaggio del velocista estone Renè Mandri, che ferma il cronometro a 18'12" disintegrando l'ormai ex record, impiegando ben 12" in meno a percorrere il tracciato: è un grande tempo!

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Le sorprese non finiscono qui: poco dopo arriva infatti il turno del norvegese Alexander Kristoff che al traguardo è il nuovo capoclassifica con ben 11" di margine sul compagno di squadra e ben 17" sullo scalatore Castelblanco Romero, dato come "da non sottovalutare" nel pre-gara, giunto poco prima alla fine della sua prova.

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La prima delusione della gara è il trentino della Diquigiovanni Androni Leo Bertagnolli, il quale non riesce a contenere il suo ritardo entro 27". Subito dopo di lui parte invece il nostro capitano Chris Anker Sorensen, autore invece di un'ottima prova, che lo porta al secondo posto con 8" di ritardo dal velocista 21enne, il quale ha fatto decisamente il tempone.

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La cronosquadre va molto male anche al favorito della vigilia Juan Mauricio Soler Hernandez, che trascorre come un calvario i 12 km di gara e giunge al traguardo in 18'32", addirittura 31" peggio di Kristoff. Incredibile!!!

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Bertagnolli e Soler non si dimostrano casi isolati e la serie di fuoriclasse messi sotto dal giovane velocista nordico continua con Rujano, che paga 23" da lui...

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... ed il messicano ex CSF Navigare Perez Cuapio, addirittura ammontante a 37" il suo ritardo.

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Alla Barloworld si ha, dopo il disastro di Soler, la momentanea soddisfazione del 4° posto dell'italiano Cheula a -14" da Kristoff, che pare irraggiungibile, sostituita pochi minuti dopo dalla delusione per il tempo di Fèlix Cardenas, 18'37", fra i big non ultimo solo per la debacle di Perez Cuapio.

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Nemmeno al vecchio Gibo basta la grande esperienza e sul traguardo anche il suo margine è relativamente alto, cioè di ben 24", meno di quasi tutti gli altri grandi favoriti, ma comunque molto per uno della sua caratura.

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Dopo il buon 6° posto di Luca Celli ( a 17" da Kristoff ) e la delusione di Gilberto Simoni, alla Diquigiovanni Androni si spera di fare il tempo buono con Serpa, che deve andare forte per poter provare a vincere la Vuelta al Tachira... ma invece il colombiano non è in giornata, va decisamente piano e chiude a 18'33", compromettendo forse definitivamente il possibile trionfo nella classifica generale.

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Nel frattempo noi stiamo già pregustando una incredibile quanto meritata vittoria, ma in pista c'è ancora un certo Zubeldia, che sta facendo una grandissima prova ed è lì lì con il tempo del giovane norvegese. Gli ultimi km sono da cardiopalma, l'esito non è mai scontato; il capoclassifica taglia la linea del traguardo e...

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... scavalca Kristoff di 2", abbattendo per primo ed unico il muro dei 18' e vincendo la cronoscalata, facendo a questo punto quasi certamente l'accoppiata tappa e corsa, in vista della non difficile dodicesima frazione della Vuelta al Tachira.

A tra poco con classifiche e risultati...

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La classifica ufficiale attribuisce un altro secondo in meno a Zubeldia, che quindi chiude con 3" di vantaggio sul povero Alexander, il quale a lungo aveva accarezzato il sogno di una vittoria incredibile ed inaspettata. Noi siamo naturalmente un po' delusi, ma ciò non toglie che abbiamo corso una grande gara e questo lo dimostra l'ordine di arrivo, che ci vede fare 2°, 3° e 4° oltre all'onorovelo 22° posto di Smukulis.

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Tra gli altri:

13. Rujano a 26"

17. Simoni a 27"

27. Bertagnolli a 30"

45. Soler a 34"

53. Serpa a 35"

76. Cardenas a 39"

79. Perez Cuapio a 40"

Ora la generale vede Zubeldia che, con 54" di vantaggio su Serpa ad una sola tappa dalla fine, è oramai ad un passo dalla vittoria della Vuelta al Tachira, e anche per il resto la classifica è abbastanza definita e delineata, in quanto nella tappa di domani sono improbabili grossi scossoni.

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